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ALLA ATTENZIONE DI GIACOMO LEONELLI SEGRETARIO REGIONALE DEL PD DELL'UMBRIA Rinnoviamo l'apprezzamento al segretario regionale del PD, Giacomo Leonelli, per la sua apertura alle istanze del “Comitato per le primarie in Umbria”. Il Comitato si è costituito al solo fine di dar voce all’esigenza di percorsi interni al PD innovativi e trasparenti, ed alla necessità di promuovere primarie realmente aperte e partecipate che sanciscano un cambio di passo con il passato, anche recente. E' questo il nostro contributo per spianare la strada al cambiamento anche in Umbria. Se si chiede partecipazione e impegno bisogna evidentemente ascoltare e rendere protagonisti delle scelte del PD tutti i suoi iscritti ed elettori, che non possono essere esautorati dal loro principale diritto: concorrere alla definizione dei programmi del partito e dei propri candidati alle diverse funzioni amministrative e di governo. Il metodo scelto dal PD per garantire questo diritto sono le Primarie. E se qualcuno pensa che le primarie indeboliscano il partito, ha sbagliato partito. Per noi, oggi, un PD che evita le primarie o che le fa male, si dimostra debole e parte sconfitto. Dopodichè è evidente che le primarie da sole non possano garantire alcuna vittoria. Le primarie devono servire a rimettere al centro la politica, a superare giochi di potere e conflitti personali, e collocare al centro del confronto le idee e le proposte per i cittadini umbri. In questo modo si saldano le proposte con le persone che le esprimono, la politica riacquista credibilità e trasparenza e gli elettori scelgono su elementi concreti. Sulla base di queste sintetiche considerazioni presentiamo le seguenti proposte. • Prendere atto che i cittadini dell'Umbria, e gli elettori ed iscritti del PD, chiedono un profondo cambiamento nella gestione del potere in questa regione. Questo cambiamento per noi lo deve esprimere il PD. La straordinaria vittoria di Matteo Renzi alle primarie di dicembre nella nostra regione, e anche l'elezione dello stesso Leonelli alla segreteria regionale, lo dimostrano ampiamente. Tuttavia l'impegno del segretario per il profondo rinnovamento della politica umbra non ha ancora trovato la strada buona, e rischia di impantanarsi definitivamente con le elezioni regionali. Il Pd dell'Umbria, pensiamo, debba smettere di guardare il proprio ombelico e riprendere urgentemente il dialogo con gli oltre 70.000 elettori che hanno votato alle primarie dello scorso anno, deve creare stretti rapporti con il mondo del lavolo, dell'impresa, delle professioni e dare spazio alle realtà più brillanti e promettenti della regione. Insomma ridare dignità e progettualità alla politica. E per questo bisogna rimettere in sintonia la volontà di elettori ed iscritti con la leadership proposta dal partito per le amministrazioni. • La valutazione della attuale amministrazione deve avvenire sulla base dei risultati raggiunti, che vanno declinati, e sulla base dei limiti riscontrati. Che non si devono nascondere, essendo evidenti a tutti i cittadini umbri. E' invece necessario indicare i cambiamenti necessari per superare i problemi esistenti. Prendere atto che le condizioni di vita dei cittadini umbri sono peggiorate in questi anni a causa della crisi, ma questo non può essere un alibi perchè se in Umbria la crisi pesa di più di altre regioni del centro-nord (vedi dati Banca d'Italia) non è solo colpa della crisi. I segni di declino che si riscontrano in vari settori (sanità compresa) richiedono al PD proposte ed interventi urgenti e coraggiosi. • Stabilire che non esistono più zone franche o aree protette per nessuno: aver fatto un mandato amministrativo è un privilegio che non prevede nessuna ipoteca su un secondo mandato. Anzi chi ha fatto un mandato ha in più l'onere di dimostrare l'impegno e le attività svolte, e poi si può mettere in pista (eventualmente) con le sue proposte. • La scelta delle alleanze spetta al partito con i suoi organismi. E spetta al partito decidere se fare primarie di coalizione o di partito. I candidati dovranno conseguire ed essere coerenti con le decisioni del partito e non viceversa. A nostro avviso va chiarito che non si possono fare alleanza con chi ogni giorno aggredisce il PD ed il Governo Renzi e con chi non rappresenta nulla nella sociatà se non le proprie istanze di potere. • Riteniamo opportuno un impegno concreto di apertura sulle primarie con l'adozione di un regolamento che stabilisca: 1) Primarie per tutti i candidati: sia per i candidati presidente, sia candidati consiglieri. (già previsto dallo statuto) 2) Tempi congrui e regole chiare e semplici per la partecipazione alle primarie. 3) Riduzione delle firme necessarie per le diverse candidature. Con una legge elettorale (in discussione) che prevede 1500 firme per presentare una lista, risulta evidente che bisogna mettere in relazione proporzionale anche il numero di firme necessarie per partecipare alle primarie del PD. Inoltre bisogna considerare che gli iscritti si sono ridotti nel 2014 di olre il 60% rispetto al 2013 (ciò rende inapplicabile il parametro previsto della % sugli iscritti dell'anno precedente) e che bisogna far partecipare anche gli elettori, oltre agli iscritti. Pertanto proponiamo che il numero di firme di elettori ed iscritti necessarie dabba essere inferiore all'1% degli elettori, da differenziare nelle varie tipologie di primarie. • La legge elettorale in discussione suscita molte perplessità in quanto presenta evidenti condizionamenti da parte dell'attuale assetto di potere interno ed esterno al PD. Vanno naturalmente bene l'abolizione del listino e le preferenze di genere, ma riteniamo che sia da rimettere in sintonia con la legge elettorale nazionale e la vocazione maggioritaria del PD. Riteniamo sia da introdurre il premio di maggioranza al partito vincente al primo turno se supera il 40% e non alla coalizione, soglie di sbarramento non inferiori al 3%, doppio turno con ballottaggio se nessuno supera il 40% al primo turno. Anche le regole richiedono un cambiamento radicale, se si vuole uscire dalla paralisi della conservazione. Con la logica umbra Renzi non sarebbe mai riuscito a far votare al senato la sua abolizione. Queste proposte con la richiesta di Primarie in Umbria hanno raccolto in pochi giorni oltre 1000 firme di elettori ed iscritti al PD, una realtà di cui si deve tener conto. E vogliono esprimere una via per il cambiamento offerta alla segreteria regionale e all'assemblea regionale del PD per “cambiareverso” in Umbria. Chiediamo al Segretario regionale di portare alla attenzione della assemblea regionale queste proposte perché possa decidere nella sua piena responsabilità il percorso da intraprendere. Ciò potrà consentire di chiarire le varie dinamiche interne al partito ed ognuno si potrà assumere le responsabilità di cui rispondere. E risulterà evidente chi è effettivamente per il cambiamento, chi per la conservazione e chi invece preferisce continuare a girare nudo con la sua ignavia. Perugia, 13/11/2014 per il “Comitato per le Primarie in Umbria” Francesco Caruso Nicola Preiti