Fascicolo 068 02-10-2007 - Il Consiglio

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Fascicolo 068 02-10-2007 - Il Consiglio
Atti consiliari
Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
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SEDUTA DI
MARTEDÌ 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE LUCCHINI
INDICE
Congedi ............................................................................................................................................. 1
Commemorazione ............................................................................................................................ 1
Comunicazioni del Presidente ......................................................................................................... 1
Progetti di legge (annunzio).............................................................................................................. 2
Risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni (annunzio) ..................................................... 2
Ordine dei lavori
 Stefano Zamponi.......................................................................................................................... 3
 Luciano Muhlbauer...................................................................................................................... 4
Progetto di legge n. 259 “Modifiche alla lr 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo
del territorio)”, d’iniziativa dei Consiglieri regionali Galli, Boscagli, Quadrini, Alboni e
Dalmasso.
Ordine dei lavori
 Carlo Monguzzi ........................................................................................................................... 6
Discussione generale
 Alberto Bonetti Baroggi - Relatore.............................................................................................. 7
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 Franco Mirabelli ......................................................................................................................... 7
 Francesco Prina ........................................................................................................................... 9
 Luciano Muhlbauer ................................................................................................................... 10
 Carlo Monguzzi ........................................................................................................................ 13
 Stefano Zamponi ....................................................................................................................... 15
 Alessandro Cè ........................................................................................................................... 16
 Giuseppe Civati......................................................................................................................... 20
 Marcello Saponaro .................................................................................................................... 23
 Giulio De Capitani .................................................................................................................... 24
 Marco Cipriano ......................................................................................................................... 26
Ordini del giorno dal n. 1018 al n. 1135 in merito al progetto di legge n. 259.
Annunzio .......................................................................................................................................... 29
Illustrazione
 Marcello Saponaro .................................................................................................................... 29
 Carlo Monguzzi ........................................................................................................................ 54
 Marcello Saponaro .................................................................................................................... 55
 Carlo Monguzzi ........................................................................................................................ 62
 Luciano Muhlbauer ................................................................................................................... 62
Votazione di ordini del giorno......................................................................................................... 67
Allegati
Interpellanze ed interrogazioni e relative risposte scritte ................................................................ 70
Verbali di votazione ........................................................................................................................ 76
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Presidenza del Vice Presidente Lucchini
(La seduta inizia alle ore 11.00)
PRESIDENTE
Dichiaro aperta la seduta.
Congedi
PRESIDENTE
Comunico che sono pervenute richieste di congedo per la seduta consiliare odierna da parte dei
Consiglieri Albertoni, Borghini, Demartini, Formigoni, Maullu e Prosperini.
Se non vi sono opposizioni, i congedi si intendono concessi ai sensi dell’articolo 52 del Regolamento interno del Consiglio.
&A 19009
Commemorazione delle vittime della dittatura Birmana
PRESIDENTE
Egregi Colleghi, i recenti tragici accadimenti birmani inducono le coscienze del mondo occidentale
ad interrogarsi profondamente. Tutti noi, che conosciamo e ci riconosciamo nel valore della democrazia e nel principio della libertà, siamo spinti a pronunciare una ferma condanna degli accadimenti e a
chiedere pronti interventi alla comunità internazionale.
Per questi motivi invito l’aula ad osservare un minuto di raccoglimento in memoria delle nuove vittime della violenza delle dittature.
(Tutti i presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)
Comunicazioni del Presidente del Consiglio
(Argomento n. 1 all’ordine del giorno)
PRESIDENTE
Informo che, con ordinanza n. 116, depositata il 20 settembre 2007, il TAR della Lombardia, Se-
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zione IV, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 1, 4, 8 (comma 1, lettere e, f, h ed i e comma 2), 9 (comma 1 lettera c e comma 2), nonché 12 della lr 3 marzo 2006, n. 6 “Norme per l’insediamento e la gestione di centri di telefonia in sede fissa”, ordinando la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Informo poi che, con ordinanza n. 117, depositata il 20 settembre 2007, il TAR della Lombardia,
Sezione IV, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 1, 4, 8 (comma 1, lettere e, f, h ed i e comma 2), 9 (comma 1 lettera c e comma 2),
nonché 12 della lr 3 marzo 2006, n. 6 “Norme per l’insediamento e la gestione di centri di telefonia in
sede fissa”, ordinando la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Con ordinanza n. 1386, depositata l’11 settembre 2007, il TAR della Lombardia, Sezione IV, ha
sospeso l’esecuzione della delibera del Consiglio regionale della Lombardia n. 344 del 20 febbraio
2007, concernente l’approvazione del Piano cave della Provincia di Pavia.
Annunzio di progetti di legge
PRESIDENTE
Comunico che, ai sensi dell’articolo 71 del Regolamento interno, sono stati presentati e assegnati
alle competenti Commissioni consiliari i seguenti provvedimenti:
-
PDL/0258 “Integrazione della legge regionale 23 luglio 1996, n. 17 ‘Trattamento indennitario
dei Consiglieri della Regione Lombardia’”, di iniziativa dei Consiglieri regionali Agostinelli,
Muhlbauer e Squassino Osvaldo, assegnato alla Commissione consiliare I;
-
PDL/0260 “Modifica dell’art. 7 della lr 23 luglio 1996, n. 17 ‘Trattamento indennitario dei
Consiglieri della Regione Lombardia’”, di iniziativa dei Consiglieri Civati e Zamponi, assegnato alla Commissione consiliare I.
Preciso che per un errore materiale tra i progetti da annunziare è stato inserito anche il n. 259. Infatti, detto progetto di legge è stato annunziato nella seduta del 25 settembre 2007.
Annunzio di risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni
PRESIDENTE
La Giunta regionale ha dato risposta alle sottoelencate interpellanze ed interrogazioni tramite gli
Assessori indicati.
&A 32002
ITL/5073, in data 16 gennaio 2007, a firma dei Consiglieri Benigni, Valmaggi, Porcari e Oriani,
concernente i disservizi verificatisi presso il Cup dell’Azienda Ospedaliera di Lecco, ha dato risposta
l’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani;
&A 32002
ITL/5080, in data 7 marzo 2007, a firma del Consigliere Saffioti, concernente la mancata informazione alla Commissione consiliare competente in merito alle “Regole di spesa” del Fondo Sanitario
Regionale, ha dato risposta l’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani;
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&A 25005
ITL/5104, in data 27 luglio 2007, a firma del Consigliere Benigni, concernente la grave situazione
di siccità in cui versa il Fiume Serio nel tratto Scanzorosciate-Gorle-Pedrengo-Seriate, ha dato risposta
l’Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi;
&A 25005
ITL/5105, in data 27 luglio 2007, a firma del Consigliere Saponaro, concernente la grave situazione
di siccità in cui versa il fiume Serio e le eventuali responsabilità, ha dato risposta l’Assessore alle Reti
e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi;
&A 25005
ITR/2205, in data 19 giugno 2007, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente la gestione dei rifiuti (lr n. 26/2003), ha dato risposta l’Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità,
Massimo Buscemi;
&A 32002
ITR/2208, in data 2 luglio 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Muhlbauer e Squassina Osvaldo, concernente le ripercussioni sugli utenti del territorio della provincia di Lecco a seguito delle disposizioni del direttore medico dell’Ospedale Manzoni di Lecco di ridurre i posti letto nel periodo estivo, ha dato risposta l’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani;
&A 42002
ITR/2213, in data 10 luglio 2007, a firma dei Consiglieri Ferretto Clementi, Muhlbauer, Saponaro e
Monguzzi, concernente la vigilanza sull’applicazione del Regolamento Europeo 1/2005 “Protezione e
benessere degli animali durante il trasporto” a seguito delle denunce formulate dalla LAV all’Autorità
Giudiziaria, ha dato risposta l’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani.
(I relativi testi sono riportati in allegato alla seduta odierna)
Ordine dei lavori
PRESIDENTE
Comunico che, ai sensi del secondo comma dell’articolo 57 del Regolamento, i Consiglieri Boscagli, Alboni, Galli, Quadrini, Dalmasso, Mauro, Frosio, Gallina, Ruffinelli e De Capitani hanno chiesto
l’inversione dell’ordine del giorno, per anticipare al punto n. 4 il progetto di legge n. 259, iscritto al n.
6 dell’ordine del giorno.
La parola al Consigliere Zamponi.
ZAMPONI Stefano
Scusi, Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento.
Mi pare che questa richiesta andasse presentata prima dell’inizio della seduta. La seduta è ritualmente iniziata, sia pure con adempimenti formali, per cui la presentazione di questa richiesta è tardiva.
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PRESIDENTE
Il documento è pervenuto per tempo, viceversa non l’avremmo ammesso.
La parola al Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Il suo è un intervento contro, immagino.
MUHLBAUER Luciano
Sì, immagina bene, ma non è un semplice intervento contro. Vorrei davvero invitare i Colleghi e le
Colleghe a riflettere su quello che stiamo facendo.
Il Presidente ha appena ricordato quali sono i progetti di legge che sono stati assegnati alle Commissioni; forse non si è reso conto, leggendo, forse non ci siamo resi conto tutti, che c’è una comica,
cioè che sarebbe comico se non fosse serio: è’ stato detto che sono stati assegnati alle Commissioni,
cioè l’aula viene informata che i seguenti progetti di legge sono stati assegnati alle Commissioni, temi
di primaria importanza - credo - per i cittadini e per la politica, come quello del trattamento indennitario dei Consiglieri regionali, e poi, in mezzo, c’è la modifica alla legge numero 12/2005, cioè quella
che adesso si propone di discutere al primo punto all’ordine del giorno.
Allora, io sono un po’ stupito se l’Ufficio di Presidenza non si è neanche accorto che questa cosa,
come la Ferrari che sfreccia a duecento ...
PRESIDENTE
No, lei è buon testimone che io mi sono interrotto appena mi sono accorto che c’era questo errore
materiale.
MUHLBAUER Luciano
No no, ma mi faccia finire, Presidente, non ce l’ho affatto con lei, dico che c’è una responsabilità
collettiva che dobbiamo assumere, che importantissimi progetti di legge non vengono discussi nelle
Commissioni, come per esempio l’indennità, il trattamento indennitario, cioè i soldi che i cittadini ci
danno, mentre un altro progetto, annunciato come assegnato alla Commissione, lo si vuole persino far
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passare davanti a tutto. Io credo che sia immorale. Un progetto di legge che peraltro riguarda un solo
Comune, quello di Monza.
Secondo elemento: la prassi seguita è molto irrituale. Questo progetto di legge è stato presentato
settimana scorsa, il giorno di riunione del Consiglio, è stato iscritto all’ordine del giorno della Commissione il giorno dopo, con inversione dell’ordine del giorno, e sono stati espulsi temi evidentemente
considerati marginali, come le case popolari e i canoni, che non si sono nemmeno discussi in Commissione, per discutere questo progetto di legge. E’ stato iscritto all’ordine del giorno oggi, appunto come
la Ferrari che sfreccia a duecento all’ora nel centro di Milano, e si chiede ancora una volta di invertire
l’ordine del giorno.
Vorrei ricordare ai Colleghi che gli altri due punti che salterebbero oggi riguardano: il primo i territori montani, già slittati una volta settimana scorsa, su cui è già pronta la legge e non ci dovrebbero essere difficoltà; il secondo è la risoluzione concernente l’indagine conoscitiva sul servizio ferroviario
regionale, che slitta dal mese di luglio.
Allora io chiedo: gli affari della Giunta comunale di Monza sono più importanti delle case popolari,
dello stato pietoso delle ferrovie in Lombardia, e dunque dei milioni di cittadini lombardi che ogni
giorno prendono il treno? Sono più importanti di questi poveri nostri concittadini che si trovano a vivere nei territori montani?
Credo che, votando oggi questa inversione, questo Consiglio faccia un atto indecente perché dice ai
cittadini lombardi che gli affari, i problemi interni della Giunta comunale di Monza, ovvero gli affari
del signor Paolo Berlusconi, sono più importanti delle ferrovie lombarde, delle case popolari e dei nostri concittadini che vivono in montagna.
Credo che sia un’indecenza che debba interessare tutti, a prescindere dallo schieramento politico.
Dunque invito quest’aula a respingere con chiarezza, con fermezza, questa proposta indecente.
PRESIDENTE
L’intervento a favore non c’è.
Pongo votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione.
(Il Consiglio approva)
&A 21001
Progetto di legge n. 259 “Modifiche alla lr 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio)”, d’iniziativa dei Consiglieri regionali Galli, Boscagli, Quadrini, Alboni e Dalmasso.
(Argomento n. 6 all’ordine del giorno)
Ordine dei lavori
PRESIDENTE
Prima di procedere alla discussione generale del progetto di legge n. 259, il Consigliere Monguzzi
ha chiesto la parola sull’ordine dei lavori.
Prego, Presidente Monguzzi.
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MONGUZZI Carlo
Senza nulla togliere al garbato Relatore, però non sono stati distribuiti gli emendamenti. Iniziamo
la discussione quando ci sono gli emendamenti.
PRESIDENTE
Sono in distribuzione, Presidente.
MONGUZZI Carlo
No, non sono in distribuzione, Presidente.
PRESIDENTE
Stanno arrivando, stanno arrivando.
MONGUZZI Carlo
Allora aspettiamo fino a quando sono arrivati. Aspettiamo almeno di averli sul tavolo, se no diamo
i soldi a Paolo Berlusconi subito e chiudiamo in cinque minuti. Vogliamo rispettare qualche minima
regola in questo posto?
PRESIDENTE
Gli emendamenti sono in distribuzione. Non è la prima volta che si inizia una relazione in questa
maniera, però diamo seguito all’istanza del Presidente Monguzzi e attendiamo sia terminata la distribuzione.
Discussione generale
PRESIDENTE
Ai sensi dell’art. 40 dello Statuto, invito il Consiglio a procedere alla discussione generale del pro-
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getto di legge n. 259 di cui all’oggetto, facendo presente che il medesimo è stato esaminato dalla quinta Commissione consiliare.
La parola al Relatore, Consigliere Bonetti Baroggi.
BONETTI BAROGGI Alberto
L’articolo 13 “Approvazione degli atti costituenti il piano di governo del territorio”, della legge regionale 11 marzo 2005, numero 12, “Legge per il governo del territorio” detta la procedura di approvazione degli atti di PGT, prevedendo termini precisi e certi, quantomeno per la fase che intercorre tra
l’adozione e l’approvazione del piano di governo del territorio. In particolare, il comma 7 dispone che,
entro novanta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, il Consiglio
comunale concluda il procedimento, decidendo le osservazioni, controdeducendo alla valutazione di
compatibilità formulata dalla Provincia e approvando definitivamente il PGT.
Poiché la medesima norma sanziona il mancato rispetto del termine indicato con l’inefficacia degli
atti assunti, si rende necessario prevedere un termine più lungo, fissato in 180 giorni, per i Comuni
che, durante l’iter di approvazione del PGT, più precisamente dopo l’intervenuta adozione, siano interessati dal rinnovo degli organi amministrativi a seguito di elezioni (nuovo comma 7 bis, inserito
nell’articolo 13). Ciò anche per permettere ai nuovi Consiglieri di conoscere e valutare compiutamente, considerata l’importanza, tutti gli atti del procedimento di approvazione del PGT.
Con un’integrazione all’articolo 26, “Adeguamento dei piani”, si chiarisce che la nuova disposizione si applica anche ai procedimenti di approvazione del PGT attualmente in corso nei Comuni che sono stati interessati dalle elezioni della primavera scorsa.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Mirabelli.
MIRABELLI Franco
Io parto riallacciandomi alle cose che diceva prima il Consigliere Muhlbauer, perché la questione
del metodo, nel valutare questo progetto di legge, non è una questione secondaria; sicuramente siamo
di fronte ad una vicenda, rispetto al funzionamento normale di questo Consiglio regionale, perlomeno
irrituale. Tra l’altro si applica una prassi assolutamente irrituale e si applica per un progetto di legge
che riguarda una, forse due, città di questa Regione.
Io ricordo che questo provvedimento è stato iscritto martedì all’ordine del giorno della Commissione. Non era tra le priorità indicate nelle riunioni dell’ex articolo 13; si è voluta fare una forzatura, portandolo subito in Commissione, il giorno successivo, e forzando i tempi per farlo approvare, senza
consentire alla Commissione una discussione che potesse avvalersi anche di pareri, opinioni, confrontarsi con i richiedenti, con i Comuni che avevano richiesto una modifica di questo tipo; si è fatto tutto
con grande fretta, senza che siano stati detti e dati chiarimenti rispetto alla necessità di urgenza che ha
imposto un metodo - ripeto - totalmente irrituale.
Lo dico perché questa fretta non si giustifica. In questo Consiglio tutti sappiamo e sapevamo che si
era votato nella primavera scorsa; tutti sappiamo e sapevamo ormai da mesi che erano cambiate le
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amministrazioni a Monza e in altri Comuni. Perché all’ultimo momento? Perché una procedura di questo tipo? E perché, se c’è una valutazione di urgenza come questa, non è la Giunta che ha proposto la
modifica della lr 12 e questo progetto di legge? Sono quesiti che abbiamo posto in Commissione, a cui
non è stata data risposta; non riusciamo a capire la ragione, non ci è stata detta la ragione, non ci è stato detto perché ci si è accorti di quello che stava succedendo dopo tre mesi, non ci è stato spiegato perché la Giunta non si è assunta lei la responsabilità, visto che c’era una situazione che il Relatore ci ha
spiegato più volte in Commissione essere di urgenza, non è stata la Giunta ad intervenire su questo
punto.
Da questo dibattito spero di sapere, di avere chiarimenti su questi punti perché francamente se no si
lascia un’alea attorno a questa vicenda non positiva per il funzionamento del Consiglio.
Una forzatura istituzionale incomprensibile, lesiva del Consiglio, lesiva delle prerogative del Consiglio, cioè siamo al paradosso che ci proponete di approvare una legge che dà la possibilità di aumentare il tempo che deve passare tra le osservazioni e la ratifica del PGT, nei Comuni dove si è andati al
voto, con la scusa che bisogna dare ai Consiglieri nuovi tempo e modo di affrontare la questione, e poi
questo Consiglio non è stato messo in condizioni di ragionarci su questa questione, di avere un confronto franco e che mettesse in condizione tutti i Consiglieri di approfondire i temi.
Si vota una legge senza che il Consiglio abbia avuto i tempi per discuterne adeguatamente.
Ora, sul merito, è chiaro che il metodo diventa sostanza in questa vicenda, per noi; è chiaro che il
metodo inquina la discussione sul merito, rende la discussione sul merito una discussione più difficile,
inquinata da quegli interrogativi che ponevo ora.
La legge attuale, che secondo i Capigruppo di maggioranza dovremmo modificare oggi, dice che
una volta presentate le osservazioni al PGT i Comuni hanno 90 giorni di tempo per rispondere alle osservazioni, adeguare eventualmente il PGT alle osservazioni che sono pervenute e deve, entro 90 giorni, approvare il PGT, pena la decadenza dello stesso.
Ora, i Capigruppo di maggioranza propongono una legge che aumenta, solo per i Comuni che sono
andati al voto, questo tempo da 90 giorni a 180 giorni.
Io vorrei che fosse chiaro, come è stato chiaro in Commissione, anche in questa aula, e fosse messo
a verbale però a che cosa servirebbero questi 180 giorni. Anche questi 180 giorni servirebbero ad approvare il PGT e a consentire la valutazione delle osservazioni. Se questo è, mi pare davvero che 90
giorni in più siano troppi. Se serve solo a questo, a dare ai nuovi Consigli la possibilità di leggere e
apprendere le osservazioni e il PGT, e poter giudicare su questo, 90 giorni in più sono troppi; ci resta il
dubbio che questo periodo serva, nella testa di chi ha proposto questo progetto di legge, ad altro, serva
a stravolgere il PGT, serva a cambiare lo spirito e l’impostazione del PGT, non a raccogliere le osservazioni.
Per questo la questione dei tempi è una questione seria.
Se servono i tempi necessari per i nuovi Consiglieri, per verificare le osservazioni, intervenire in
maniera adeguata sul PGT e approvarlo, sapendo quello che fanno, beh, credo che sia giusto dare più
tempo ai Consigli che si sono appena insediati, ma 90 giorni sono pochi.
Allora chiariamo: io spero che l’Assessore ce lo ridica qui, come lo ha detto in Commissione, che
non si mette in discussione il PGT, che non si intacca la continuità amministrativa con questa norma,
questa è una norma che dovrebbe solo dare più tempo ai Consiglieri per valutare le cose. Allora, se è
così, perché prima 270 giorni e ora 180 giorni? L’attuale legge dice 90 giorni, basta un mese per i neo
Consiglieri per valutare le osservazioni oltre i 90 giorni già previsti.
Questa è la cosa di buon senso che diciamo: se c’è un problema il problema è quello che ha detto il
Relatore, cioè mettere nelle condizioni di lavorare i Consigli insediati da poco.
Valutare a ragion veduta le osservazioni è una cosa, se invece si vuol mettere, con questa norma, in
discussione la continuità amministrativa, laddove cambiano le Giunte, laddove cambia il colore politico delle Giunte, su un processo importante come quello del PGT, lo si dica; ma allora è un’altra la
legge che dovete proporre.
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PRESIDENTE
Ha la parola il Consigliere Prina.
PRINA Francesco
Io aggiungo stupore e meraviglia a quanto è avvenuto, innanzitutto nei lavori della Commissione.
Sono il Segretario della Commissione Territorio e, seduta stante, mercoledì scorso, ho saputo di un
nuovo ordine del giorno, non mi era stato neanche comunicato di questa urgenza, perché di questo poi hanno spiegato - si trattava. Stupore e meraviglia del metodo assunto in Commissione.
E’ ovvio che la volontà della maggioranza era quella di rispondere ad un’urgenza fatta da tre Comuni, si è detto - Erba, Malnate e Monza - ma questa motivazione, Presidente, signori Colleghi, non
sta in piedi, non trova rispondenza neanche dalle lettere che poi sono state fornite in Commissione,
perché Erba e Malnate, sentiti gli amministratori, sono comunque due Comuni che hanno già deciso di
far scadere i tempi.
Allora, signori Consiglieri, Onorevoli Colleghi, rimane il Comune di Monza, di questo si tratta, e
parafrasando un po’ lo stile di Prosperini, citerò un vecchio proverbio: quando “padrun cumanda caval
el trota”. Non riesco bene come Prosperini a fare le battute dialettali, però questo detto rende bene
l’idea, perché di questo si tratta.
Diceva il collega Mirabelli: il metodo a questo punto diventa squisitamente una questione politica.
Allora, stupore e meraviglia delle istituzioni che io mi onoro di far parte, di questo Consiglio e della
Commissione Territorio.
Vorrei, a questo punto, non cedere alla tentazione di continuare sulla polemica politica, ma rientrare nella concretezza e nella ragionevolezza per cercare di contribuire all’oggetto, al tema sottoposto in
Commissione, cioè l’approvazione dei documenti relativi al piano di governo del territorio, relativamente quindi a 1.500 e rotti Comuni e non a un Comune, pur importante, quale la città di Monza.
E’ ormai notorio che nel nostro Paese ogni anno ci sono elezioni amministrative; è notorio, e siamo
tutti consapevoli, perché molti di noi arrivano dalle amministrazioni locali, che quando si insedia una
nuova amministrazione comunale il Sindaco, eletto direttamente dal popolo, impiega normalmente
non più di trenta giorni per convocare il Consiglio comunale e per insediare Consiglio, Giunta e
Commissioni.
Allora, concretezza e ragionevolezza vuole che se di questo dobbiamo parlare, cioè dei tempi relativamente all’approvazione dei documenti dei piani di governo del territorio, ragionevolezza vuole che
a queste amministrazioni si debba dare un tempo congruo, un tempo opportuno, un tempo giusto per
l’avvicendamento dell’amministrazione locale, che appunto è quella di trenta giorni, di un mese.
E allora ragionevolezza vuole che la minoranza collabori con la maggioranza di questo Consiglio
regionale e della Commissione Territorio per dare un tempo congruo e ragionevole alle nuove amministrazioni comunali che si insediano dopo le elezioni amministrative.
Però va anche detto, a chiusura del mio intervento, che per sostanziare il dubbio, la meraviglia e lo
stupore, che dicevo all’inizio del mio intervento, la proposta della maggioranza - e non è evidentemente una proposta di Giunta che aveva rilevato questa urgenza - in Commissione era di 270 giorni, un periodo di nove mesi che non si trova in alcuna legge e in alcun atto amministrativo per rispondere a delle osservazioni.
Badate bene, prendiamo coscienza che non siamo dalla parte del cittadino, che deve presentare le
osservazioni al piano di governo del territorio ma siamo dalla parte dell’amministrazione locale, quella
amministrazione locale che in tutti i convegni sull’urbanistica è stata sottoposta ai raggi X perché in
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urbanistica (soprattutto le forze della maggioranza di questo Consiglio) portavano la legge regionale
12/05 come una legge esemplare che portava tempi certi di approvazione degli strumenti urbanistici,
sia generali sia di applicazione.
Allora, siamo nel paradosso di una maggioranza che si vantava di aver approvato una legge che determinava tempi certi per l’approvazione degli atti amministrativi urbanistici, si trova nelle condizioni,
perché un Comune su 1.500 lo chiede,di proporre in Commissione e in Consiglio regionale, con estrema urgenza, la dilatazione: prima eravamo a 270 giorni, poi qualche pudore ha voluto portarla a
180 giorni (siamo sempre nei sei mesi) e in sei mesi di tempo un Consiglio comunale, una Giunta locale può stravolgere un piano di governo del territorio, al di là di tutte le continuità amministrative,
che poi andiamo ad augurare.
Di questo si tratta, di questo sono venuti a parlare in Commissione Territorio. Il pudore vuole che
anche la maggioranza ha fatto un passo indietro: da 270 giorni è passata a 180, a sei mesi.
Noi qui vogliamo, al di là della polemica politica, lanciare un messaggio costruttivo alla maggioranza, chiedendo ragionevolezza anche dalla loro parte per incontrarci su una mediazione realistica,
ragionevole e concreta. Lasciamo 120 giorni in più al nuovo Sindaco, lasciamo trenta giorni in più al
nuovo Consiglio comunale, certo, perché di questo si tratta.
Una nuova amministrazione ha bisogno di un mese di tempo per insediarsi e molti di noi, ex Sindaci ed ex amministratori locali, lo sanno, quindi aiutiamo tutti i 1.500 Comuni della Lombardia dando
questo mese in più, questi trenta giorni per potersi insediare, al di là di tutte le dietrologie e di tutto
quello che si può pensare rispetto a delle richieste per stravolgere i piani di governo del territorio.
E badate bene: i Governi dei territori locali oggi, soprattutto nella nostra Regione, hanno bisogno di
oculatezza, di prudenza, hanno bisogno di scelte lungimiranti e di sviluppo sostenibile, al di là dei milioni di metri cubi delle residenze che i potentati economici di questo Paese buttano sui piatti dei Comuni per ottenere permessi per costruire, che non possono in alcun modo essere giustificati.
Allora chiedo ragionevolezza, Presidente e signori Colleghi, chiedo di collaborare e mediare con
tutte le forze di questo Consiglio, dando questi benedetti trenta giorni in più alle amministrazioni locali, a tutte le amministrazioni locali, a tutti i 1.500 Comuni della nostra Regione e non ad una richiesta
precisa di un solo Comune.
PRESIDENTE
Ha facoltà di parola il Consigliere Muhlbauer. Prego, Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Credo che tutti quanti abbiamo la memoria buona, e quindi sappiamo che non è la prima volta che
in questo Consiglio dedichiamo ampio spazio, tempo, impegno ed energie, alla città di Monza. Vorrei
ricordare l’ultima perché è importante: poco più di un anno fa questo Consiglio regionale rimase praticamente bloccato per oltre un mese, con ripetute convocazioni, per una questione che riguardava sempre il Comune di Monza.
In quel caso la questione del PGT si poneva in maniera diversa: ci dicevate, Colleghi e Colleghe
della maggioranza, che non bisognava permettere ai Comuni - in questo caso al Comune di Monza,
che era l’unico interessato, oltre a quello di Campione d’Italia, ma a quel Comune in fondo non gliene
fregava niente della nostra discussione - non si doveva permettere di avere tutto il tempo necessario,
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possibile ed immaginabile per discutere il PGT e che i termini previsti dalla legge regionale 12/05 andavano rispettati da tutti.
Ci avete tenuto fermi, non solo noi ma anche i lombardi, per ben oltre un mese su questa discussione, alla fine imponendo questa forzatura per accorciare i tempi del PGT.
Ora stiamo discutendo di un provvedimento che riguarda sempre il Comune di Monza, più altri due
Comuni, che hanno fatto sapere che sarebbero interessati ma con meno urgenza, il Comune di Malnate
e il Comune di Erba.
Ma la cosa curiosa che vorrei evidenziare (magari chi non si è occupato della questione e sta qui
per senso di dovere non si è accorto) è che adesso si dice l’esatto contrario; ci si chiede: come, novanta
giorni? Non sono sufficienti, bisogna dare più tempo ai Comuni, cioè al Comune di Monza.
In Commissione la proposta era di 270 giorni, attualmente la legge prevede 90 giorni che anche voi
avete ridotto, come ha ricordato prima il collega Prina, a 180, probabilmente per un elementare senso
del pudore istituzionale, che ogni tanto riemerge.
Però francamente l’anno scorso un mese di battaglia, con un emendamento ad personam, “ad comunem” per dire che non si possono allungare i tempi; quest’anno di nuovo blocco del Consiglio, estirpati, buttati via tutti gli altri provvedimenti urgenti, per dire: no, bisogna allungare i tempi.
Allora, la domanda che ci viene spontanea, che viene a chiunque dotato di un minimo di buon senso, è: ma cos’è che è cambiato dall’anno scorso a quest’anno, guardando Monza? Semplice: l’anno
scorso c’era una Giunta di Centrosinistra, si era in fase preelettorale, adesso le elezioni sono passate e
c’è una Giunta di Centrodestra.
Questo è il primo punto: davvero il Consiglio regionale della Lombardia può ridursi a legiferare su
un singolo Comune in base alle convenienze politiche di parte? E’ la rottura del principio fondamentale del fare leggi, che dice che la legge deve essere astratta, cioè deve valere non per un singolo determinato caso ma per tutti i casi, e che la legge deve essere uguale per tutti.
Da questo punto di vista credo che se oggi accettiamo di procedere in questa maniera commettiamo, o meglio chi accetta di votare questo provvedimento così com’è accetta di essere responsabile di
un abuso istituzionale, di un abuso dello strumento legislativo.
Qualcuno mi potrà obiettare, appunto come è stato fatto in Commissione, che non si tratta del Comune di Monza perché c’è anche il Comune di Malnate e il Comune di Erba. A parte il fatto che io inviterei tutti i Colleghi a dirmi se qualsiasi altro Comune, o piccolissimo gruppo di Comuni, ha mai avuto il privilegio che basta che scriva una lettera all’Assessore perché vengano stravolti tutti i lavori
del Consiglio. C’è fior fior di Comuni di questa nostra Regione che fanno mesi e mesi di anticamera
solo per poter parlare, per essere ricevuti in Commissione o poter parlare con l’Assessore; qua basta
che qualcuno manda un fax e vengono stravolti i lavori del Consiglio.
Ma è Monza il problema, perché la necessità di fare una modifica del genere è stata annunciata alla
stampa, non al Consiglio, dall’Assessore Boni all’indomani della prima lettera, datata 12 settembre,
inviata all’Assessore dal Sindaco.
Il 13 settembre fu annunciata alla stampa l’intenzione di modificare la lr n. 12/2005 per dare tutto il
tempo possibile al Comune di Monza, cioè alla maggioranza di Monza, di risolvere il suo dibattito politico interno.
Segnalo per la cronaca, perché forse interessa più chi sta a Monza, che quella lettera del Sindaco di
Monza, di due pagine, non è nemmeno firmata, tant’è vero che a Monza il Sindaco dice “Ma no, ma in
fondo non l’ho firmata ...”. Non si capisce neanche bene, nessuno si vuole assumere ovviamente la responsabilità di quello che sta accadendo.
Per peggiorare la cosa, di cui abbiamo parlato prima, quando parlavamo dell’ordine del giorno,
dell’inversione dell’ordine del giorno, c’era la questione dell’iter.
Anche qua: un giorno presenti il progetto di legge, il giorno dopo finisce in Commissione, vengono
espunti tutti gli altri progetti di legge che erano in discussione da mesi, poi arriva in Consiglio prima
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possibile e vengono buttati via altri progetti di legge. Insomma, quando mai si è visto, quale Comune
lombardo ha avuto il privilegio di questo trattamento? Ma nemmeno Milano, che governate voi, che ha
oltre un milione di abitanti, nemmeno Milano ha mai avuto questo privilegio.
Credo che bisogna finirla con questa storia, lo dico con molta franchezza, non è accettabile che
un’Assemblea legislativa che, soprattutto da parte della maggioranza che governa, viene rivendicata
come la terza assemblea legislativa del Paese, la si chiama Parlamento, si parla di fase costituente, si
usano paroloni, e poi si riduce a fare degli affarucci e delle leggi ad personam, “ad comunem”, perché
c’è la famosa società e gli interessi del signor Berlusconi Paolo.
Allora, noi crediamo che questo sia inaccettabile. Prima ancora di entrare nel merito dei problemi
sui tempi, non del Comune di Monza ma di tutti i Comuni lombardi, dovremmo anzitutto fare un atto
di igiene politica e respingere in questa aula la prassi della legislazione ad comunem. Non è accettabile.
Se poi vogliamo venire ai fatti si dice: però il Comune di Monza non ce la fa ad approvare il PGT.
Voi lo sapete, se non lo sapete ve lo dico: ieri sera hanno deciso, in Consiglio comunale di Monza, di
convocare in seduta straordinaria, praticamente con un tour de force, da giovedì a domenica, quattro
giornate intere, notti comprese, e dicono “Per approvare il PGT perché ce la facciamo”.
Allora, se il Comune di Monza oggi ci dice questo, che stiamo qui a fare? Stiamo qua a giocare,
perdere tempo, oppure diteci quali sono gli interessi, perché il Comune di Monza ci fa sapere, con gli
atti formali, istituzionali, che in quattro giorni, da giovedì a domenica, approverà il PGT. Quindi stiamo facendo una discussione inutile. Oppure c’è qualcos’altro? Oppure c’è il gioco delle tre carte? Che
si potrebbe approvare il PGT in quattro giorni perché è tutto pronto, però poi si aspetta che qua dentro
qualcuno, cioè la maggioranza, si assume la responsabilità di allungare i tempi così si possono riaprire
i giochi, che sono tutti interni alle forze del Centrodestra di Monza, per trattare gli affari veri, quelli
della Cascinazza.
Allora, se i monzesi a Monza volessero accettare questo gioco, o non lo volessero accettare, è una
questione che rimanderei ai cittadini di Monza, agli elettori di Monza. Invito questo Consiglio, invito
la maggioranza, i Capigruppo di maggioranza, che hanno firmato questo progetto di legge, perché evidentemente la Giunta regionale non se la sentiva di assumersi la responsabilità di presentarlo come iniziativa della Giunta, a starne fuori.
Però sappiate che le cose stanno in questa maniera: oggi il Consiglio comunale di Monza ci dice
che in realtà non avrebbe bisogno di una proroga, che ce la farebbe entro domenica. E qua si sta discutendo, bloccando un Consiglio per dargli più tempo che neanche loro vorrebbero. Questo gioco delle
tre carte è inaccettabile, Colleghi e Colleghe.
Se poi infine, siccome siamo tutte persone ragionevoli, si vuole dire che esiste un problema in
Lombardia quando ci sono le elezioni, i tempi sono troppo stretti, è vero, ma parliamo di tutti i Comuni.
Allora, perché invece non mettiamo da parte questo approccio e questo provvedimento e parliamo
di cose serie? Noi siamo disponibili e siamo qua oggi. Novanta giorni non sono sufficienti? Un congruo allungamento dei tempi per tutti i Comuni lombardi, non per il Comune di Monza e basta, sarebbe un altro mesetto, facciamo invece di tre mesi quattro mesi, invece di 90 giorni 120. Penso che questo sarebbe ragionevole, un provvedimento comprensibile, uguale per tutti, non soltanto uguale per
uno che - guarda caso - appunto è sempre Monza, dove guarda caso c’è sempre la Cascinazza, dove
guarda caso c’è sempre la società di Paolo Berlusconi.
Questa è la proposta che noi sentiamo di farvi: se vogliamo ragionare sui veri problemi che riguardano tutti i Comuni della Lombardia e tutti i cittadini della Lombardia, allora noi siamo qua a discutere, perché non siamo stati mai a fissarci su dei tempi che poi si dimostrano non congrui o non realistici. Se però qua ci si propone di votare una legge ad comunem così come è adesso, tra l’altro nascondendo dei fatti al Consiglio, perché se no dovete spiegare perché il Comune di Monza dice che lo approverà entro domenica, entro i termini dei 90 giorni, e voi qui, solo per il Comune di Monza, proponete di allungarli di mesi e mesi e mesi, ditelo, ma almeno informate i Consiglieri, informate la stam-
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pa, informate i cittadini lombardi! No, non lo volete fare, queste sono delle cose che non si possono dire perché forse qualcuno poi - il Presidente mi scusi l’espressione - si incazza, e giustamente, e poi
magari scende anche in piazza e dice “Vaffanculo”, parola sdoganata dalla Corte di Cassazione
PRESIDENTE
Ecco, io non ho sentito, però mi sembra, dall’espressione dei Colleghi, che non abbia pronunciato
parole confacenti con il decoro dell’aula.
MUHLBAUER Luciano
No, ma neanche la discussione che stiamo facendo e il provvedimento sono confacenti al decoro di
un’assemblea legislativa, quindi mi sia perdonata l’espressione.
Non dobbiamo sottovalutare le cose; se vogliamo mantenere una dignità e una credibilità, per favore lasciamo stare questi provvedimenti, che rispondono a interessi di parte, che rispondono ad interessi
privati, che rispondono a una maniera di fare leggi che sono inaccettabili in uno Stato di diritto.
Questo è l’invito; se andiamo a ragionare sul merito noi ci stiamo, se dobbiamo ragionare sui giochini della politica e del business noi ci opporremo con gli emendamenti, gli ordini del giorno, con tutti gli strumenti che ci consente il Regolamento di questa assemblea legislativa, la terza del Paese, come ci ricordate sempre.
PRESIDENTE
Ha la parola il Presidente Monguzzi. Prego, Presidente.
MONGUZZI Carlo
Senza usare parole volgari, io farò delle accuse assolutamente precise.
In questo Consiglio da quando sono io, le procedure democratiche, il metodo democratico viene
calpestato ritualmente in due casi: quando si parla di peppole e quando si parla di Paolo Berlusconi.
Sono i due casi in cui il metodo democratico qui non esiste più.
Allora, la prima cosa per evitare che mi vengano messe in bocca parole e pensieri che non ho: il
ruolo dell’Assessore Boni.
Io penso che l’Assessore Boni sia una persona per bene, che abbia cercato di fare una legge che affronti dei problemi, e che quindi non abbia nessuna volontarietà o soggettività in quello che in realtà
poi di fatto sta succedendo. E cosa sta succedendo? Questo Consiglio regionale ha scoperto, grazie ai
propri servizi segreti, assolutamente inefficienti, che si è votato, o che si sarebbe votato il 27 maggio,
il 27 maggio si votava per le elezioni amministrative, e qui nessuno lo sapeva. Perché? Perché prima
del 27 maggio noi abbiamo approvato una legge che tagliava i tempi per l’approvazione del piano di
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governo del territorio di Monza, tagliava i tempi perché il Comune di Monza ostacolava la Cascinazza.
Dopo il 27 maggio si fa una legge che allunga i tempi. E perché allunga i tempi? Perché ora il Comune di Monza favorisce la Cascinazza. Questi sono fatti, questi sono fatti, non è che sono interpretazione di comportamenti o interpretazione di pensieri, questi sono fatti.
Con la Giunta di Sinistra del Comune di Monza abbiamo fatto una legge per ostacolarli; con la
Giunta di Destra del Comune di Monza facciamo una legge per favorirli.
Io vi do un consiglio, perché con il comandante Saponaro abbiamo fatto una lunga indagine sul
problema: che sia la Cascinazza di Paolo Berlusconi o sia di Fininvest, come alcuni suggeriscono, è di
poco conto; è utile, secondo me, che questo Consiglio non si copra di vergogna.
Allora, il suggerimento è questo: noi abbiamo affrontato - allora era Assessore alla partita l’Assessore Nicoli, che io considero una persona perbene - un’altra cosa di Paolo Berlusconi, che era il triangolo d’oro di Lacchiarella. Era un milione di metri quadri che stavano nel Parco Sud e che poi è stata
fatta una legge per toglierli dal Parco Sud.
Grande battaglia, allora sì trasparente, con metodi democratici, e il triangolo d’oro che stava nel
parco è tornato nel parco.
Però da lì il comandante Saponaro ed io abbiamo cominciato a pensare: ma non è che questo povero diavolo di Paolo Berlusconi ha dei problemi? Ha dei problemi. Siccome a noi guida - come disse
Che Guevara - la tenerezza nella rivoluzione, non si può fare la rivoluzione senza avere tenerezza, ci
occupiamo anche dei problemi, che sono sostanzialmente tre: uno, non si è ancora rimesso dalla separazione dalla Estrada; due, il Milan naviga in classifica medio bassa, e mi rendo conto che siano problemi; tre, la PBF.
Cos’è la PBF? La Finanziaria di famiglia di Paolo Berlusconi, no? Paolo Berlusconi Finanziaria, e
questa sì che ha dei problemi ancora più grossi di Natalia Estrada e di Kakà e Inzaghi che non segnano
più.
Vi dico il buco della PBF, della Paolo Berlusconi Finanziaria. Nel patrimonio la Paolo Berlusconi
Finanziaria è passata, dal 2005 al 2006, da un patrimonio di 15,5 milioni di euro al patrimonio di un
milione e 600 mila euro, quindi un disastro; le svalutazioni, che nel 2005 sono state dieci, nel 2006 sono state trentasei; e le perdite, che nel 2005 sono state di circa dieci milioni e 800 mila euro, nel 2006
sono state di 37,4 milioni.
E io mi rendo conto che uno così è conciato male. Volete che ...(Interruzione) Ci arrivo. Cosa può
fare questo Consiglio regionale? Può fare una legge che ci copre di vergogna? Meglio di no. Abbandoniamo questa legge e facciamo un fondo di sostegno per Paolo Berlusconi, visto che una volta ha il
triangolo d’oro, una volta ha la Cascinazza.
Beh ragazzi, magari noi faremo un altro mestiere ma fra qualche anno, vista l’incapacità che ha di
essere imprenditore, il problema si ripropone.
Allora, mettiamo che qui ci sia la stessa maggioranza, non è che fra dieci anni, fra cinque anni facciamo una legge non per il triangolo d’oro, non per la Cascinazza, ma istituiamo un fondo a sostegno
per Paolo Berlusconi.
Lo prendiamo dal buono scuola, lo prendiamo dagli aumenti di stipendio nostri, ci autodecurtiamo
e lo diamo a lui. Facciamolo, però evitiamo ogni volta di dover fare una legge apposta, ne facciamo
una di struttura: fondo di sostegno per Paolo Berlusconi, da cui la Giunta volta per volta attinge e copre i disavanzi di questo povero diavolo, che non è capace di fare l’imprenditore.
PRESIDENTE
Ha facoltà di parola il Presidente Zamponi. Prego, Presidente Zamponi.
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ZAMPONI Stefano
Mi spiace non sia presente l’Assessore Boni perché credo che stia facendo un pessimo servizio al
Sindaco di Monza, che ha avuto la compiacenza e l’amabilità di indirizzargli una lettera, sia pure solo
per conoscenza, non per chiedergli 30 o 60 giorni di tempo per esaminare e portare a compimento le
controdeduzioni al piano di governo del territorio, ma la lettera che ci è stata distribuita, e che merita
poi un’attenzione particolare, dice che c’è urgente necessità, per il Comune di Monza, di una congrua
proroga legislativa del termine di cui all’articolo 13, che consenta un adeguamento del piano di governo del territorio adottato alla mutata situazione politica amministrativa della città di Monza.
Tradotto in dipietrese: abbiamo vinto noi e dobbiamo fare piaceri a quelli che ci hanno fatto vincere. Ci “azzecca” perché una delle conseguenze più temute da tutti è la ripresa del piano Piccinato.
Apro una parentesi: io mi sento mortificato nel fare il legislatore della terza assemblea legislativa
d’Italia, come non mancava di ricordare il Presidente Albertoni - al quale vanno tutti gli auguri per la
sua salute - e occuparmi delle vicende interne di una città come Monza che è, sì, città importante ma
se avessi voluto fare il Consigliere comunale a Monza mi sarei fatto eleggere lì.
Ora noi, per vicende alterne, periodicamente ci ritroviamo ad intervenire con argomenti, che forse
addirittura i Consigli di circoscrizione di Monza considerano superati.
Credo che sia una conseguenza, e vorrei richiamare un attimo tutti, in particolar modo quelli che il
senso dello Stato ce l’hanno, qui dentro, ad un rispetto del ruolo delle istituzioni.
Periodicamente noi ci troviamo ad affrontare non delle proposte legislative ma degli sfoghi umorali
e demagogici, che poi puntualmente trovano, nei meccanismi che la nostra saggia Costituzione ha previsto, un correttivo.
Io non ho la ventennale esperienza del Consigliere Monguzzi, ma per quel poco che la mia esperienza mi consente di ricordare, avevamo escluso gli stranieri dalle agevolazioni sui mezzi pubblici,
quasi come se l’handicap fosse un problema legato alla nazionalità.
La Corte Costituzionale ha detto che era un errore; abbiamo fatto una grande battaglia di civiltà per
far chiudere i phone center.
Puntualmente, è notizia di questi giorni, i tribunali stanno sollevando - lo aveva fatto Brescia, lo sta
facendo Milano - una eccezione di incostituzionalità su una norma che serve soltanto ad immiserire le
istituzioni, perché se noi trasformiamo il potere legislativo nel servizio di propaganda a questa o quella
idea balzana, io credo che non abbiamo più un ruolo nelle istituzioni.
E badate, non sottovalutate la carica e la spinta non dell’antipolitica ma dell’anticattiva politica, noi
stiamo dando dei pessimi esempi, noi stiamo discutendo e facendo discutere il Consiglio regionale su
una norma che non doveva esistere.
Noi non avremmo dovuto, per odio antimonzese, anzi anti Giunta monzese, inserire all’epoca una
norma che avrebbe fatto decadere gli strumenti urbanistici. Le norme, le clausole di salvaguardia a
piani adottati sono uno dei pilastri della nostra storia urbanistica, che è del 1942, la legge urbanistica,
non è sicuramente un’acquisizione recente. Eppure, per fare un dispetto, abbiamo inserito quella norma.
Oggi ci rendiamo conto che il dispetto potrebbe trasformarsi in un boomerang, con una procedura
che - mi sia consentito - aveva ragione il Consigliere Prina, altro che cavallo trotta, cavallo galoppa! E
il cavallo sta dando il meglio di sé.
Credo che avremmo potuto tranquillamente discutere di argomenti ben più importanti, ma i dieci
Consiglieri, i cui nomi credo che vengano adeguatamente pubblicizzati, hanno chiesto che prima si
parlasse di questo. Tra l’altro, siccome in Commissione l’Assessore Boni mi aveva esortato, se avessi
avuto dei rilievi in ordine al suo comportamento, a segnalarli alla competente Procura della Repubblica, io vorrei segnalare che la lettera non firmata, che ci è stata consegnata in Commissione, non risulta
protocollata al Protocollo della Regione, risulta protocollata, se non so leggere male, con un protocollo
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a stampa del Comune di Monza, diverso da quello manoscritto.
Ora, io non so se questo rappresenti un illecito penale, so che sicuramente sarà interessante, se i
magistrati avranno tempo, dopo essersi occupati della formazione professionale dei fondi regionali europei, anche di questi argomenti, penso che sarà interessante approfondire l’iter di questa lettera che
gossip - noi non abbiamo purtroppo i potenti servizi segreti dei Verdi - ci dicono essere stata consegnata brevi manu, in una piacevole serata dopo partita.
Al di là di quello, e ribadisco, il problema non è di dare una proroga per consentire l’approvazione,
perché se questo fosse il problema, io che, da asinello che però non vuole obbedire al padrone, ho presentato 1.578 emendamenti, sono pronto a ritirarli tutti sempreché si limiti la proroga ad un tempo ragionevole, i 30, i 60 giorni ulteriori rispetto ai 90 di legge, per consentire non solo a Monza ma a tutte
le amministrazioni di approvare con calma le controdeduzioni ad un piano di governo del territorio;
ma se il ragionamento è che ogni volta che cambia l’amministrazione noi dobbiamo, noi, voi dovete
cambiare delle leggi fatte appositamente per quelle situazioni, il meccanismo delle istituzioni non funziona più, il meccanismo delle istituzioni deve prescindere dalle maggioranze.
Io credo, e di questo nessuno può dubitare, che la collaborazione che il Governo sta dando, in materia di infrastrutture, alla Regione Lombardia, sia l’esempio di come non ci si possa lasciare accecare
dall’orientamento di parte nel perseguire il bene comune.
Ecco, io vorrei fare un appello a chi in questa aula ha ancora un minimo di senso delle istituzioni;
ovviamente l’appello è rivolto anche a chi va dicendo che il tricolore deve essere messo nel water o
che una pallottola costa trecento lire, o che bisogna fare la guerra di liberazione, credo che ci sia una
parte che di questi argomenti non ne vuole più sapere.
Ecco, troviamo un’intesa, presentiamo un emendamento, come è di moda, bipartisan, per allungare
di 30/60 giorni il periodo per l’approvazione per tutti i Comuni, non solo per Monza, perché gli stessi
problemi che ha Monza penso li avranno anche altri Comuni, provate a immaginare - so di aizzare
qualcuno contro i comunisti - il Comune di Sesto San Giovanni, che ha delle aree di importanza strategica enorme, come può in 90 giorni esaminare le controdeduzioni relative ad un piano di governo del
territorio? Dico il Comune di Sesto San Giovanni per non dire quello di Rho, recentemente acquisito
dal Centrodestra.
Credo che possa essere un ottimo segnale di buona politica proporre congiuntamente un emendamento che allunghi a 120/150 giorni il termine per tutti i Comuni della Lombardia. Su questo io do la
mia totale disponibilità.
PRESIDENTE
E’ iscritto a parlare, ne ha facoltà, il Consigliere Cè.
CE’ Alessandro
Sarò breve perché molti argomenti sono già stati sviluppati, li riaccennerò brevemente, focalizzando il mio intervento su alcune questioni che secondo me attengono il decoro di questa aula, il senso
che la rappresentanza politica ha, se ha ancora senso parlare oggi di rappresentanza politica, dopo scelte del legislatore che in fondo creano grande disagio alla popolazione.
Devo anche dire che come al solito, Presidente, ma non è amor proprio o vana gloria, però parlare a
questa aula, che chiaramente poi verbalizza gli interventi, però parlare in un contesto dove la maggio-
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ranza, soprattutto l’Assessore di riferimento, non è presente, è veramente grave, molto grave
...(Interruzione) Sì, non è presente, non sta ascoltando, non gli interessa minimamente quello che dice
l’Assemblea, sia da parte della maggioranza sia dell’opposizione, cioè ha già assunto le sue decisioni,
indipendentemente dal merito della questione; questo la dice lunga sull’intelligenza, sulla capacità,
sulla trasparenza e sull’indipendenza di questo Assessore.
Sicuramente è da criticare il metodo: questa urgenza è assolutamente incomprensibile, perlomeno
nei termini nei quali è stata evocata e non motivata, perché non c’è stata una motivazione intelligente,
ben spiegata. Purtroppo non c’è, probabilmente, bisogna inventarsi, bisogna avere la grande fantasia,
credo che la fantasia diciamo non è un prodotto disponibile con ampiezza nella maggioranza.
Però voglio anche dire un’altra cosa: questa legge regionale 12/05 sta diventando una barzelletta, al
di là di tutto. Ma come è possibile che si fa una legge nel 2005, una legge quadro, e poi in questa legislatura ci si è messi in testa di intervenire 85 volte, Assessore Boni, sulla legge 12. Quante modifiche
della lr 12 facciamo? Gli amministratori possono lavorare su un testo di legge quadro che è sempre in
itinere, che cambia continuamente? Io, Assessore comunale, o Sindaco di un certo paese, faccio
un’impostazione generale però devo tener conto e devo tenere un rapporto epistolare con l’Assessore
Boni, almeno mi dovrebbe anticipare quante modifiche della legge 12 vuole fare nel prossimo anno.
Questa è veramente una cosa vergognosa, cioè è questa la sussidiarietà? Questa è la sussidiarietà che
dovrebbe caratterizzare la Casa delle Libertà, dove i Sindaci hanno un ruolo da protagonisti, dove sono
capaci di affrontare i problemi, ma se c’è una norma regionale che cambia ad ogni piè sospinto come
fanno ad affrontare i problemi?
Attenzione, l’aggravante è questa. Io non ho grande competenza nel settore ma nella legge 12 c’è
scritto, in vari passaggi: questa parte della norma è anticostituzionale.
Allora, Assessore Boni, la Costituzione buttiamola via, se non ci piace la buttiamo via, la contestiamo e facciamo una Costituzione nuova in Lombardia. Purtroppo non si può fare, purtroppo o per
fortuna. Beh, io non la vorrei fatta dalle sue mani una Costituzione nuova, mi permetta, visto
l’approccio che ha verso i problemi. Però se c’è una norma anticostituzionale, prima di queste leggimanifesto fatte a favore di qualcuno, bisogna modificare una legge che non è costituzionale, perché la
Costituzione è vigente, fino a prova contraria.
Per cui questa mancanza di motivazione di argomenti, mi permetta anche il Relatore... ma non si
può presentare una legge dicendo: mah, sai, alcune amministrazioni vogliono più tempo. Io le ho lette
velocemente le lettere delle amministrazioni, ammesso che siano originali, che non sia tutto un teatrino, per cui le lettere arrivano una prima, una dopo, una non firmata, dopo che però è arrivato il segnale
forte da parte di qualcuno. Ma in quelle lettere ci sono scritte cose che non dicono quello che ha detto
lei, Relatore, che hanno bisogno di più tempo, e dopo ci ritorno su questo, dicono altre cose. E anche
questo è molto grave perché io non conosco personalmente il Sindaco Mariani, ma se avesse realmente
scritto - e ci torno poi - di suo pugno quella lettera, a una persona qualsiasi verrebbe da chiedersi come
mai uno è diventato Sindaco e poi si permette di scrivere certe cose, perché un minimo di conoscenza
di quelli che sono i meccanismi di approvazione delle norme dovrebbe averla, e anche un minimo di
rispetto del cittadino dovrebbe averlo.
E’ già stato detto, ma lo voglio ripetere perché questo è poi l’argomento importante, è l’ennesimo
scempio del diritto. Ormai da qualche anno siamo abituati a certe situazioni, e mi ci metto dentro
anch’io, che qualche volta ho fatto delle lotte interne a Roma su questo tema, qualche volta ho votato
anche contro, ho detto ai miei di votare contro certe leggi. Questo è a verbale. Anche quando qualcuno
diceva “Dovete votare a favore” io votavo contro ...(Interruzione) Sì, difatti forse mi trovo qui anche
per questo. Vi do una primizia, nel senso che insomma sono stato sempre un po’ ribelle.
Ma quando le cose non vanno bene, non è che vanno bene perché hanno il nome di Silvio Berlusconi e perché me lo dice Umberto Bossi. Non vanno bene, la gente non vuole queste porcherie, perché il termine giusto è porcheria.
Allora, la legge - lo sappiamo tutti ma ricordiamocelo - deve essere generale ed astratta se no non è
una legge, è un’altra cosa, è una porcheria ...(Interruzione) Macconi, io ho grande stima di lei.
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La legge deve essere generale ed astratta se no è una porcheria, lo ripeto; la legge deve avere motivazioni legittime. Anche la legittimità, che sta dietro la legge, che non è la legalità, la legalità è Kelsen, la legittimità è il popolo che dice: la legge deve avere una sua legittimità. Questi sono i principi
che dovrebbero venire rispettati, dai cittadini oggi, i cittadini che odiano la politica. La legge non deve
essere, conseguentemente, ad personam, anche perché - è già stato accennato - poi qui si fa la forzatura, poi ci sono i ricorsi in sede giurisdizionale, poi salta fuori quello che deve saltare fuori, perché non
è facile imporre scelte così pesantemente inique, sbagliate, illegittime e illegali, anzi anticostituzionali,
non illegali.
Il cuore del problema qual è? Quello che viene sollevato anche da Mariani: una nuova amministrazione deve poter decidere la sua programmazione territoriale.
Ma ci mancherebbe altro! La gente vota, elegge il nuovo Sindaco, vuol dire che il programma di riassetto del territorio e di insediamento urbanistico del Sindaco precedente non è stato magari apprezzato. Ok, allora cosa si fa? Si prende atto di questo, si utilizza l’unico percorso possibile per rifare il
piano di governo del territorio. Ma c’è la strada, non è impossibile; se poi questa nuova amministrazione riterrà di tenere in considerazione una parte del vecchio piano di governo del territorio ce l’ha
già pronta, è già pronta. Non si tratta di far altro che apportare delle modifiche, presentare un piano di
governo del territorio tra due mesi, tra tre mesi, tra cinque mesi, non è che occorrono anni e anni. Questo è il percorso democratico, le altre cose non sono democratiche.
Nella lettera di Mariani io leggo una cosa veramente incredibile, cioè che il Relatore mi dica “E’
arrivata questa richiesta”, ma mi deve dire anche questo caro Relatore, caro Assessore, mi deve dire
qual è la motivazione che sta alla base della richiesta, che non è quella di aver più tempo per valutare
le osservazioni, come giustamente ha già anticipato anche Zamponi.
Questi scrive “né d’altra parte i limiti di tempo assegnati dalla legge consentono di apportare varianti al PGT”. Ma questo Sindaco è matto o è normale? Non lo so, io mi auguro - l’ho detto all’inizio
- che non l’abbia firmata, io credo che Mariani sia una brava persona, un collega medico, non lo conosco personalmente, ma se ha firmato quella lettera non ha idea minimamente di come funziona la democrazia, e chi lo sta supportando, la maggioranza, l’Assessore, men che meno.
E il rispetto dell’aula? Lui dice che ha bisogno di apportare una variante al piano di governo del
territorio, ma fra l’adozione e l’approvazione lui vuol fare la variante. Qui siamo alla pazzia pura, scusatemi il termine ma è pazzia pura.
L’adozione ...(Interruzione)... dopo mi spieghi tu cosa pensi. Poi mi spiegherai. Io ti inviterei a fare
una valutazione anche di ordine politico, non solo il “cincischino tecnico”, ripeto, è necessaria una valutazione politica, perché questa è una sede politica!
Quando fai l’adozione il Consiglio ha deciso una sua linea, poi c’è il tempo per cui questo progetto,
questo programma viene dato, in maniera trasparente, all’attenzione dei cittadini, e i cittadini devono
valutarlo, i cittadini, i rappresentanti, tutte le istanze, i portatori di interesse. Però è quello il piano adottato. Ma vorremmo realmente introdurre una variante per arrivare all’approvazione senza che le
misure introdotte dall’amministrazione possano poi essere valutate dalla cittadinanza? Ma questi cittadini a che cosa sono ridotti? A spazzatura? E poi ci si stupisce dell’antipolitica. Ma questa è la cosa in
assoluto più grave: questo passaggio che viene sottratto completamente alla valutazione del cittadino.
Tu fammi le osservazioni su una cosa che non vale nulla, che è il piano adottato, poi io lo cambio,
ma tu non avrai la possibilità di valutare i cambiamenti, anche rilevanti, che io ho introdotto. E’ questa
la democrazia? Lo dico all’amico della Lega, che poi interverrà.
E’ questa la democrazia che vuole la Lega? Incredibile!
Per cui chiudo il mio intervento, perché poi mi piace dialogare con i presenti.
Mi piacerebbe anche sentire qualcuno di Forza Italia, che fa le controdeduzioni a queste argomentazioni molto semplici, molto logiche, che non hanno nulla di tecnico, ma purtroppo noto che qui Forza Italia non esiste, anche se mi sembra che sia un po’ il partito guida su questo tema ma in aula non
esiste.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
Faccio un appello alla maggioranza - ma in questo caso per salvaguardare il decoro e quel minimo
di imparzialità che una assemblea legislativa deve avere, e anche in nome della sovranità che questo
Consiglio deve avere - non è che questo Consiglio, al di là della presentazione formale e della proposta
di legge da parte dei Capigruppo può andare al traino di decisioni che vengono da qualsiasi posto ma
non dal nostro interno, perché io, scusatemi, voglio immedesimarmi anche con alcuni di voi: ma come
potete essere d’accordo con una proposta di legge di questo genere? Non avete qualche dubbio, qualche accenno di coscienza che vi dice che forse state andando fuori strada? Io credo che l’avete, altrimenti veramente vi invito ad alzarvi e a dire “Guarda, Ce’, hai detto delle stronzate”, scusi il termine,
Presidente, ma “hai detto delle stupidaggini”. Però abbiate il coraggio di farlo, collega Peroni, ho stima di lei, bisogna alzarsi e dire “Guarda che hai sbagliato lì, hai sbagliato là, guarda che hai detto una
stupidaggine, guarda che quella procedura è diversa”, però va affrontato anche il problema politico.
Ma in particolare, permettetemelo, colleghi di Forza Italia, io mi voglio rivolgere all’UDC, alla Lega, ad Alleanza Nazionale, ma che ruolo state recitando all’interno di questa maggioranza? Ammettiamo che Forza Italia abbia un padrone, è un’ipotesi, però magari un padrone ce l’’ha, ma una coalizione, io sono stato eletto con quella coalizione e poi purtroppo, per cose anche di questo tipo - e lo
sapete bene, ma non è questo il contesto, perché volevo fare le cose un po’ forse a modo mio, credo un
po’ meglio, anche nella Sanità - ho dovuto prendere le distanze.
Ma in quante occasioni succede questo? Che se una persona che fa un ragionamento motiva un argomento in una materia approfondita, dice “C’è una cosa che non va bene, la voglio cambiare”,
dall’altra parte non risponde nessuno, anzi ti dicono anche ...
PRESIDENTE
Consigliere, il suo tempo è scaduto, la invito a concludere.
CE’ Alessandro
... in sede informale ti dicono che hai ragione, te lo dicono anche in sede pubblica che hai ragione,
però quando c’è da fare non fanno nulla.
A queste parti politiche voglio dire: ma un sussulto di dignità, ci deve essere un minimo di ragionamento interno, non si può diventare i garzoni di bottega o i complici, i garzoni di bottega di Apocalypse Now - io ho un po’ di ricordi cinematografici -, i garzoni di bottega quasi inconsapevoli o i complici consapevoli di manovre così spudoratamente a favore di interessi privati. Non è conciliabile con
il decoro che voi dovete rappresentare, come rappresentanti dei vostri cittadini, che non la pensano in
questo modo.
PRESIDENTE
Ha la parola il Consigliere Civati.
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CIVATI Giuseppe
Credetemi, anch’io sono annoiato, ho visto qualcuno sbuffare, perché si parla ancora di Monza.
Sono il primo a rilevarlo, forse perché è la mia città, però lo devo fare perché è giusto che questo Consiglio abbia memoria di quello che succede in questa aula, di quali sono le discussioni, di quali sono le
argomentazioni che richiamava il Collega Ce’ poco fa.
Noi abbiamo iniziato questa vicenda nel febbraio del 2005, quando la legge regionale 12/05 fu votata e a Monza non si poté variare il piano regolatore, bisognava rifarne uno nuovo, anche se il piano
regolatore era già pronto, con un comma, un piccolo comma apparentemente innocuo, che riguardava
soltanto Monza e Campione d’Italia - poi su questi strani gemellaggi che la Regione Lombardia crea a
Monza vorrò tornare - bene, Monza dovette buttare via il PRG e riproporlo come PGT, perdendo un
anno, perché adesso parliamo di 90 giorni, 60, ma allora fu buttato via un anno.
L’anno dopo, siccome era pronto il PGT, e i solerti amministratori monzesi avevano preparato il
nuovo progetto, il nuovo documento, ci si è inventati una cosa sconvolgente per quanto mi riguarda,
che però questo Consiglio votò con entusiasmo da parte dei banchi della maggioranza, ovvero che le
salvaguardie non c’erano più, perché con un trucco quelle che dovevano scadere un anno dopo erano
già scadute un anno prima, un colpo magico, di bacchetta magica.
Fu spiegato che era un adeguamento alla normativa nazionale ed era un adeguamento alla normativa nazionale che arrivava con trent’anni di ritardo, non stiamo parlando di 30 giorni o 60, e arrivava
per un solo Comune, che si chiama Monza. Ora, adesso giustamente arrivano le lettere, dei carteggi si
è già detto, mi sembrano le ultime lettere di Jacopo Ortis quelle che sono arrivate, almeno Jacopo Ortis
firmava, non è finito benissimo ma firmava le lettere.
Noi abbiamo la lettera del Comune di Malnate, che scopriamo però aver già chiesto alla Provincia
di Varese - di questo chiedo poi conforto alla Giunta regionale - di interrompere l’istruttoria del piano
di governo del territorio, perché lo vuole revocare, perché ne vuole fare un altro, perché non ha quel
problema, che è stato richiamato bene dal Consigliere Zamponi, che ha Monza, che si ritroverebbe con
un piano regolatore del’71 per colpa della legge regionale 12/05,versione seconda.
Mi spiego? Il Comune di Malnate dice: lo rifaccio questo PGT. Non mi va bene, ho vinto l’elezione
e quindi sono nelle condizioni di rifarlo.
Il Comune di Erba ha dei termini molto più lunghi, perché l’urgenza, anche in questo caso, è spiegata soltanto perché a Monza scade settimana prossima, anzi domenica, il PGT. E’ per quello che siamo qui di corsa e in una settimana ...(Interruzione)... se fosse sempre così la Regione io sarei felicissimo, basta aggiungere la parola Monza a qualsiasi provvedimento e in una settimana tutte le leggi
vengono fatte; è una cosa curiosa e gradevole, a suo modo. La verità però è che Erba, il secondo Comune, ha una scadenza molto più in là nel tempo; probabilmente prenderà le decisioni nella sua autonomia, quindi stiamo parlando di un solo Comune, e stiamo parlando di un solo Comune nel quale la
stessa Giunta comunale - a parte questa strana ambivalenza per cui il Mariani scritto non corrisponde
al Mariani parlato, potremmo dire, neanche a quello firmato, perché evidentemente questo problema
rimane - la Giunta comunale, dicevo, ha già predisposto un cammino molto serrato per discutere il piano di governo del territorio, ha già convocato un tavolo tecnico politico per affrontare le questioni e
le osservazioni, per rispondere, controdedurre e fare il suo mestiere, ha già finito questo lavoro, e mi
risulta - e credo che sia noto a tutti, perché ci sono persone molto meglio informate di me in questa aula. Io sono un ragazzo,diciamo così, giovane, come direbbe il Consigliere Monguzzi, ma c’è qualcuno
che la sa ancora più lunga, che sa che il Comune di Monza ha già calendarizzato quattro Consigli comunali a partire - guarda un po’ - da giovedì fino a domenica per approvare il PGT.
Questa è la volontà espressa del Sindaco Mariani, io non ho nessun motivo per pensare che Mariani
non ci creda, allora mi chiedo cosa stiamo discutendo noi, perché noi siamo arrivati a questo punto.
Credo che sia con evidenza sotto gli occhi di tutti che noi stiamo facendo qualcosa non solo di irrituale
ma di molto grave, dove saltano tutti i principi in cui un legislatore dovrebbe riconoscersi - quello di
continuità amministrativa, quello di costituzionalità, quello di universalità, richiamato dal Consigliere
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Cè - l’idea che non si debba cambiare la norma a seconda delle esigenze.
Guardate, anche sulla vicenda di Paolo Berlusconi, noi stiamo facendo un danno alla comunità
monzese, scegliamo un nome a piacere, non parliamo più di Monza, stiamo facendo un danno alla comunità lombarda, che non riguarda solo un’area perché, applicando questi schemi creativi
all’urbanistica, creiamo una fase di incertezza in cui predominano non gli interessi di questo o di quello ma un generale clima di insicurezza degli operatori, in cui chi ha più addentellati, chi ha la voce più
grossa, se ne approfitta, è evidente, e non sto parlando del caso in oggetto che pure è quello che ha ispirato tante mosse anche di questa aula, sto parlando dell’attività che dovremmo svolgere qui.
Anch’io voglio rivolgere un appello di buon senso, anche di razionalità, ai Colleghi della maggioranza. Lo faccio perché credo che sia importante che noi facciamo il nostro dovere, e il nostro mestiere
è quello banalmente di fare una legge che sia congrua con l’obiettivo che stiamo appunto affrontando.
L’obiettivo è quello di cambiare in corso d’opera un piano di governo del territorio mentre lo stiamo approvando? Non credo. Solo nello scivolone di Mariani sulla lettera si può pensare a qualcosa del
genere; l’obiettivo è quello di consentire a chi ha avuto un’elezione nel frattempo, di rispettare i termini, non prolungare a dismisura i termini. Perché, badate, nella versione originaria - è stato già richiamato - l’obiettivo non era quello di dare qualche giorno in più, era di dare sei mesi in più su una scala
sovrastimata, una superfetazione - come dire - del lavoro, della risposta alle osservazioni dei cittadini,
che non è nel dettato della legge. Perché noi dobbiamo rispettare, oltre i valori che richiamavo prima,
anche una congruità e una misura rispetto allo stesso dettato della lr 12/05, che è stata inventata, studiata, istruita, prodotta, e approvata tra l’altro, a fine legislatura, con pochissimo margine, proprio per
ridurre i tempi, per dare uno strumento più elastico, più sciolto, che consentisse di rifare, di rivedere ad
ogni legislatura proprio quello che stiamo discutendo, cioè la possibilità che la Giunta Mariani o qualsivoglia Giunta possa cambiare, nel corso del suo mandato, le politiche urbanistiche di una città, ma
dopo aver fatto le cose che deve fare. Questo è l’obiettivo.
Per cui noi stiamo andando contro la stessa legge 12. Non sono argomenti ideologici quelli che portiamo, sono argomenti di carattere, se volete, fin troppo tecnico, perché ad un certo punto qualcuno dice “Ci si potrebbe arrabbiare”, eh ci si è già arrabbiati parecchio, perché è anche un po’ assurdo che
noi, invece di discutere del sistema del servizio di trasporto dei territori montani, purtroppo Monza
non ha territorio montano, altrimenti l’esame del provvedimento sarebbe andato più veloce, sicuramente sarebbe stato così. Invece i treni ce li ha e la Regione non se ne occupa perché noi abbiamo un
“Moltenino” che celebra i cent’anni, che va ancora con un gasolio che inquina di più delle auto che
servirebbero a portare i passeggeri. Però su queste cose non c’è interesse, non c’è disponibilità, bisogna parlare di urbanistica.
Allora, io ho richiamato una serie di elementi che ci fanno pensare che se davvero si vuole arrivare
al lodo Zamponi, a quella formula di mediazione per cui ci sono trenta giorni in più per consentire
all’amministrazione di non fare il tour de force, programmato per questa settimana, noi capiremmo; la
dimensione sarebbe quella di una correzione tecnica, non di un investimento politico, e uso la parola
nella duplice accezione che ha.
Non un investimento di qualcuno che magari non è d’accordo neanche con il Sindaco Mariani, che
magari non è d’accordo neanche col rispetto della legge 12, perché di questo si tratta; noi vogliamo
che questa legge venga rispettata così com’è.
Allora, se questa disponibilità c’è, io chiedo all’amministrazione regionale, alla maggioranza, di
avere la cortesia che le è mancata completamente, perché in questa settimana (il Presidente ha fatto
bene a precisare che anche il cambio di titolo è stato inavvertito, ne sono successe un po’ di tutti i colori, perché questo progetto di legge è arrivato in aula martedì e sembrava che fosse qualcosa di più
forte dell’emergenza climatica, dell’inquinamento, più importante della Sanità, più importante dei trasporti, la cosa più importante era arrivare a discutere oggi di questa vicenda, tanto che questa mattina
il primo pensiero della maggioranza è stato quello di invertire l’ordine del giorno) questa cortesia è
mancata, non è stato avvisato neanche il Segretario della Commissione, siamo stati buttati in questo
argomento quando avremmo potuto farlo, tra l’altro, con molta più calma. Anche questo è un po’ curioso, e cioè che ci si accorga così tardi della vicenda.
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Bene, tutto questo fa pensare che almeno la cortesia ci debba essere in questo momento, la cortesia,
il rispetto della legge, del ruolo del legislatore, dell’importanza che ha legiferare per la Lombardia.
Noi abbiamo vissuto molto male le precedenti audizioni nella discussione sulle politiche urbanistiche, abbiamo vissuto male i continui cambiamenti della legge 12, sappiamo che la legge 12 tornerà tra
l’altro in questa aula su questioni ancora più larghe e importanti, e quindi vorremmo che questa discussione iniziasse nel migliore dei modi, non con un’ipoteca o con un retropensiero determinato da
questa seduta o dalla discussione che stiamo facendo; noi crediamo che ci voglia anche uno scatto di
orgoglio.
Il ragionamento che faceva prima il Consigliere Ce’ è un ragionamento in cui io mi riconosco. Noi
dobbiamo avere l’autonomia e la libertà di pensiero e la capacità di argomentare che ci è stata conferita da un importante numero di persone, di elettori, e da un mandato pieno, quello di rappresentare la
nostra Regione.
La legge ad hoc, la legge ad personam, la legge fatta apposta, è un costume che è già superato. Lo
dico, è una banalità tale che mi auguro tutti riescano a comprenderne il significato, al di là degli schieramenti, perché vi do un’informazione. Io non ho i servizi segreti, non ho gossip, leggo i giornali, i
giornali di Monza parlano di cose strane in questi giorni, parlano di riunioni del dopo partita, un po’
tutti, a cominciare dal Presidente della Regione, mai smentite queste riunioni; si parla di operatori che
vanno con il cappello in mano, giusto ieri, insomma ci sono tanti che dicono cose ben peggiori di quelle che dice l’opposizione in questa aula.
Ma vi dicevo, vi do una notizia: qualora Mariani, e la Giunta di Monza, voglia cambiare il piano di
governo del territorio lo può fare tranquillamente, ha cinque anni davanti e non ha una Regione che
continua a cambiargli la legge 12, perché immagino che nessuno farebbe i numeri che sono stati fatti
qui dentro per rendere più difficile l’elaborazione di un progetto urbanistico sulla città, come è accaduto nei cinque anni precedenti.
La Giunta Mariani, con l’Assessore Paolo Romani, e il nome è una garanzia, ha tutte le convenienze per cambiare a suo piacimento, con la sua maggioranza, le politiche urbanistiche previste dalla
Giunta precedente.
Lo può fare, a cominciare dall’approvazione di questo PGT, a meno che tutto questo, come è stato
rilevato perfettamente dal Consigliere Muhlbauer, non sia una clamorosa cortina fumogena e un gioco
molto più pericoloso, che è quello di voler vedere scadere la proposta urbanistica di Faglia per tornare
a quella del 1971.
Nel 1971 Paolo Berlusconi non era ancora proprietario della Cascinazza, per cui possiamo parlare
di un’epoca precedente alle discussioni che in questa aula sono state spesso fatte. La previsione del piano regolatore di Monza è di 300 mila abitanti, noi siamo qui che ci interroghiamo rispetto alla questione dell’inquinamento, dell’emissione di sostanze climalteranti.
Bene, Monza diventerebbe una città di 300 mila abitanti, nelle previsioni, con tutte le aree agricole,
proprio quelle sulle quali tutti spendono la retorica per la loro difesa, per la loro promozione, tutte
quelle aree agricole diventerebbero edificabili e noi avremmo fatto un pessimo servizio, noi e la Giunta comunale attuale di Monza, alla comunità monzese. E scusate se torno su Monza ma ho spiegato
all’inizio: il criterio metodologico che avete adottato voi mi costringe a farlo perché io non ho certo
pensato di portare una modifica del genere in questa aula.
Allora, io credo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità; c’è una proposta di mediazione, c’è l’assunzione di responsabilità da parte della minoranza, rispetto ad un’idea che credo possa
rispondere alle esigenze, le uniche esigenze tecniche che sono state espresse, tutto il resto va eliminato, va sgomberato il campo dai cattivi pensieri, va eliminata l’idea che ci sia qualcuno che da questa
norma trae vantaggio specifico, che qualcosa da questa norma tragga vantaggio specifico.
Mi sembra un argomento molto chiaro; se vogliamo invertire una tendenza ormai consolidata è
l’occasione per farlo; se vogliamo continuare così, qualcuno diceva a farci del male o a fare del male
alle comunità lombarde, la strada è quella che conoscete già; se volete darci una possibilità, l’occasione è il dibattito di quest’oggi, è la votazione di una proposta come quella del Consigliere Zamponi.
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PRESIDENTE
Ha facoltà di parola il Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Molto brevemente perché il Presidente Monguzzi e chi mi ha preceduto hanno già spiegato molto
bene quali sono i termini della questione.
Per fortuna ce li hanno spiegati loro in questa aula, in Consiglio regionale, perché se fosse stato per
i lavori della Commissione - giuro - non avremmo potuto capirli, non siamo stati messi in condizioni
di comprenderli. E non lo dico a caso perché in quel poco tempo che ci è stato dedicato dal Relatore e
dall’Assessore in Commissione per spiegarci non ci è stato riferito esattamente né la verità né i termini
della questione.
Ci è stato detto sostanzialmente, in Commissione, che alcuni Comuni, tre, chiedevano urgentemente l’intervento della Regione Lombardia a legiferare perché si trovavano in grosse difficoltà, avendo
avuto il periodo elettorale a cavallo tra l’adozione e l’approvazione del piano regolatore. I già tante
volte citati servizi segreti dei Verdi nella giornata di ieri invece hanno scoperto che un Comune ancora
deve iniziare il processo delle osservazioni, non le ha ancora ricevute.
Era una richiesta preventiva ma del tutto indifferente al periodo elettorale, cioè l’allungamento dei
termini delle osservazioni a questo Comune sarebbe esattamente un sopruso nei confronti di tutti gli
altri, che invece i termini li hanno rispettati, e far rispettare i termini delle osservazioni a un Comune
significa dare anche ai cittadini di quel Comune tempi certi di approvazione del loro piano regolatore.
Quindi non è proprio un dettaglio.
Un Comune deve ancora iniziare a ricevere le osservazioni dai propri cittadini. Non venite a raccontarci frottole né in Commissione né in aula, ancora non ne hanno ricevuta mezza, perché ancora i
cittadini non possono inviarle.
Un altro Comune ha già deciso di far decadere il piano regolatore adottato e quello che tutti gli interventi hanno sottolineato, è stata la vera causa scatenante della modifica legislativa, e quindi dell’allungamento dei tempi, e quindi il Comune di Monza, nella lettera, ha scritto esattamente il contrario di
quello che noi andiamo ad approvare oggi.
Non c’è una riga della lettera del Sindaco di Monza, non firmata dal Sindaco di Monza ma comunque è stampato il nome su quel foglio di carta, in cui si dica che chiede più tempo per l’esame delle osservazioni. In quella lettera il Sindaco di Monza dice: io voglio avere il tempo per rifarlo daccapo, per
dargli il mio senso politico e previsione e volontà di sviluppo di questa città, cioè vuole fare un altro
piano regolatore. Ma allora ha bisogno di un’altra legge, oppure voi avete bisogno di ascoltare meglio
le telefonate che eventualmente ha fatto, perché altrimenti non ci si capisce.
E allora: convocazione d’urgenza in Commissione, iscrizione all’ordine del giorno d’urgenza in
Commissione, convocazione d’urgenza in Consiglio regionale, iscrizione all’ordine del giorno d’urgenza in Consiglio regionale, e ancora non siamo riusciti a capire, in ottanta Consiglieri, per chi stiamo approvando questa modifica alla lr 12/05.
E’ evidente che lo sappiamo tutti per chi la stiamo approvando, con tutte le eventuali modifiche
della proprietà dei terreni della Cascinazza, che citava prima il Presidente Monguzzi, è evidente che le
aspettative delle modifiche si incentrano soprattutto su quell’area piuttosto centrale, da tutti i punti di
vista, della città di Monza.
Però le carte dicono l’esatto opposto, e allora convocare d’urgenza un Consiglio regionale per adottare una modifica legislativa, richiesta formalmente da nessuno, mi pare veramente esagerato da parte
vostra.
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PRESIDENTE
Ha la parola il Consigliere De Capitani.
DE CAPITANI Giulio
Occuperò i primi secondi di questo mio intervento parlando al Presidente, perché sono stato richiamato un’altra volta quando mi ero rivolto direttamente ad un Consigliere per replicare rispetto a
quello che è stato detto, soprattutto nei confronti del movimento che rappresento, dicendo anche ai
miei Colleghi di Gruppo di stare tranquilli, di mettere il cuore in pace quando vogliono rappresentare
l’alta politica all’interno di questa aula: noi non siamo dotati di questa possibilità, io non mi sono mai
considerato un politico; abbiamo altre persone che fortunatamente sono fuoriuscite dal nostro Gruppo,
senza avere la dignità però di uscire anche dal Consiglio regionale, che possono vantare questa dotazione evidentemente nel loro asse genetico.
Noi non lo abbiamo, abbiamo però la dignità - e questo lo abbiamo dimostrato anche in altre sedi quando non ci riconosciamo più nel movimento, nel partito, che ci ha dato la possibilità di entrare nelle aule, in questa ad esempio, di lasciare il posto ad altri che rappresenterebbero senz’altro più degnamente il movimento che ha espresso la persona di riferimento.
Questo non è successo. Poi naturalmente, quando si parla con persone che pretendono di dare anche esempi di democrazia e che non hanno avuto neanche il tempo, nel periodo che hanno trascorso
all’interno del Gruppo, di tenere informati i colleghi Consiglieri di quanto stavano facendo nel proprio
Assessorato, credo che il discorso vada chiuso almeno per quanto riguarda questo primo aspetto, per
ritornarci poi, sempre rispetto alla stessa persona, quando si vuole anche arrogare del diritto di essere
esperto anche di urbanistica.
Io intervengo solo quando ritengo sia estremamente necessario, perché non mi piace aggiungere il
niente a quello che magari è già stato spiegato prima; però quando vedo altri che, partendo da conoscenze di tutt’altra natura, si arrogano il diritto di essere esperti di materie che non conoscono, deformando anche quelle che sono le situazioni in discussione, è chiaro che bisogna puntualizzare nel merito.
E parto proprio dal merito di questo testo di legge; è un progetto di legge ma è composto da due
miniarticoli, per l’esame dei quali - mi consentano anche i Colleghi che hanno dedotto sul metodo -, se
si vogliono analizzare, ci vogliono cinque minuti.
Che cosa c’è da analizzare sullo spostamento dei termini di approvazione definitiva di un piano regolatore da 90 a 180 giorni, o 270, come era stato proposto antecedentemente? Bisogna analizzare la
causa che ha indotto questa richiesta; secondo me è una causa plausibile, forse non valutata precedentemente, e su questo posso concordare, ma penso che sia assolutamente oggettivo che
un’amministrazione che dal periodo dell’adozione di uno strumento urbanistico ha avuto le elezioni e
poi ha dovuto ripristinare quelli che sono gli organi amministrativi, possa avere bisogno di più tempo
per l’approvazione del piano regolatore rispetto ad un’amministrazione che ha questo percorso durante
l’iter normale dei cinque anni della sua durata. Nessuno ha detto, penso che sia stato dato per scontato,
che il fatto di non rispettare i 90 giorni, dal periodo massimo entro il quale si potevano presentare le
osservazioni, all’approvazione definitiva del piano, vuol dire annullare completamente tutto quello che
è stato fatto di questo piano, quindi azzerare completamente il piano.
E qui comincio anch’io ad avere le idee confuse, scusate. Ma questo piano, questo piano di Monza,
non era il piano che era stato fatto dall’amministrazione precedente, di Centrosinistra, e che era messo
in contrapposizione rispetto a tutti i progetti di speculazione, di cui abbiamo parlato e di cui avete parlato, e di cui continuate a parlare, in particolare il Consigliere Muhlbauer?
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Questa amministrazione cerca, o convocando quattro sedute, come è stato ricordato, oppure chiedendo una proroga dei termini, di tutelare questo piano. Beh, ma allora viene incontro a quelle che erano le aspettative soprattutto dei Gruppi di minoranza, esternate a suo tempo, l’anno scorso, anche in
questo Consiglio. E invece così non è perché dietro a questo progetto di legge si vedono una serie di
manovre che però non sono scritte in questo testo, appartengono alle illazioni e alle disinformazioni
che vengono fatte in questa aula.
Qualcuno prima diceva: continuiamo a farci male. Io penso e sostengo che ci si faccia veramente
male, anche nei confronti della comunicazione esterna, quando si raccontano cose inesatte, false, e soprattutto quando si dicono in malafede; perché questo avviene anche quest’oggi in questa aula, qui si
raccontano cose in malafede, perché non c’è nessun collegamento diretto fra quanto è stato detto, affermato - ritornerò anche sulla questione delle varianti - e quanto è previsto da questo testo di legge.
Il testo di legge non fa altro che spostare di 90 giorni, per i Comuni che sono stati oggetto di elezioni amministrative, il termine per l’approvazione definitiva del piano regolatore.
Ma le osservazioni, le 500 osservazioni del Comune di Monza, sono le 500 osservazioni che verranno comunque esaminate in questa fase, non sono altra cosa; le eventuali varianti, per chi mastica
non l’ABC ma solo la A di urbanistica, le varianti al piano sono quelle che possono, potrebbero derivare dall’esame delle osservazioni. E’ qui che si parla di varianti eventuali dello strumento approvato.
Quindi le modifiche da apportare al piano regolatore o al piano di governo del territorio, se preferite, sono quelle eventualmente indotte dall’accettazione o meno delle osservazioni presentate. Chi dice
il contrario o è assolutamente ignorante oppure dice queste cose in malafede; se così non fosse, noi
staremmo approvando una cosa diversa rispetto a quello che abbiamo scritto in questo progetto di legge. Ma stiamo parlando di un altro scenario, io mi rifaccio a quello che è sul tavolo, che è in discussione, che è in approvazione quest’oggi.
L’altra cosa che volevo sottolineare, è che a fasi alterne questa legge regionale 12/05 - non voglio
farne il difensore d’ufficio, pur essendo Relatore delle variazioni, quelle più corpose, che spero, questo
sì, vengano approvate al più presto in aula -, a seconda delle opportunità, viene considerata una legge
validissima, per cui ogni suo dettaglio non può essere modificato, oppure viene considerata una legge,
avevo preso nota ma non ritrovo più l’appunto, che praticamente non vale niente perché la si modifica
ad ogni piè sospinto.
Innanzitutto non è così, perché se non consideriamo anche le varianti minimali, quelle indotte, che
so, dai vari ordinamentali che si approvano assieme al bilancio, di varianti reali di questa legge ne sono state fatte due: la famosa legge - famosa tra virgolette - che riguardava i sottotetti, la legge 20 del
2005, e la legge, anch’essa numerata con il numero 12, del 2006.
Ma più volte è stato detto - e questo lo dovrebbero sapere soprattutto coloro che fanno parte della
Commissione quinta - che la legge 12 è una legge in progressione, è una legge che ha al suo interno gli
elementi che la portano ad essere modificata in continuazione; ma modificare la legge in continuazione non vuol dire non dare la possibilità agli operatori, soprattutto pubblici, di poter programmare il loro territorio, vuol dire seguire proprio in evoluzione quelle che sono le richieste che vengono dal territorio, sono due concetti di fare sostanzialmente molto diversi.
Bene, però in questa fase, in questo caso, pur essendoci motivazioni che a nostro parere sono assolutamente condivisibili, i 90 giorni dal periodo della presentazione delle osservazioni al periodo
dell’approvazione definitiva del piano regolatore non si toccano. Sembra quasi che sia un dogma, che
sia un Vangelo che non può essere modificato, facendo poi delle proposte, che a mio parere sono assolutamente contraddittorie.
Ma come? Non si vogliono modificare perché si fa il piacere a pinco o a pallino - l’ha usato qualcuno questo termine prima, lo ripeto anch’io - però si propone, come mediazione, di portare questo
termine, che sarebbe sufficiente per Monza, pur avendo avuto in mezzo le elezioni, a tutti i 1.546 Comuni della Regione Lombardia. Io non mi ci ritrovo più in questo ragionamento, scusate, forse ho perso qualche passaggio.
Se la volontà è quella che non c’era nei vecchi piani regolatori, ricordatelo, ricordiamocelo, lo ri-
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cordo a me per primo: i vecchi piani regolatori venivano presentati all’osservazione, poi se ne discuteva un anno, due, tre, passavano amministrazioni, più di un’amministrazione prima che i piani regolatori fossero definitivamente approvati.
Monza ne è un esempio: ha un piano approvato nel 1971 e stiamo discutendo ancora con la possibilità che questo piano ridiventi efficace, con possibilità di intervento - qualcuno l’ha detto - molto superiore rispetto al piano attuale. Invece no, la legge 12 ha introdotto questo rapporto, forse stretto, di 90
giorni, però dando dei termini sicuri.
La mediazione è quella di modificare di 30 o 60 giorni, se non ho capito male la proposta del Consigliere Prina, i termini di tutti i Comuni che hanno i piani regolatori in approvazione.
Beh ma dove sta la logica, scusate? Se la logica è quella di accorciare i tempi, anziché dieci, venti
Comuni, che potrebbero essere rispetto ai 1.546 Comuni, che hanno la necessità perché si sono tenute
le elezioni, allarghiamo questo tempo a tutti gli altri Comuni della Regione Lombardia? E’ una logica
che non riesco a capire.
Per cui mi rendo conto che forse, in fase di approvazione definitiva delle varianti alla legge 12, potrà essere preso in considerazione, questo anche utilizzando al meglio il caso che stiamo analizzando;
credo si possa prendere in considerazione la possibilità di portare da 90 a 120 giorni per tutti gli altri
Comuni, però non si può dire che nel caso specifico non ci sono le condizioni, e soprattutto non c’è un
supporto, anche di carattere logico, che porta a dare qualche giorno in più, qualche mese in più per
l’approvazione di questo piano di governo del territorio.
L’ultima cosa che volevo affermare era anche sul metodo: questa è un’assemblea che si deve anche, a mio parere, adattare rispetto a quelle che sono le richieste motivate da parte del territorio; non ci
stupiamo quando il Governo nazionale, magari con dei decreti legge, da un giorno all’altro passa decine di miliardi di euro a Regioni amiche, ci stupiamo se il Consiglio regionale lombardo prende in considerazione le richieste del territorio e dà 90 giorni in più ad un Comune per permettergli di approvare
un piano di governo del territorio, in questo caso voluto e tutelato dalla parte politica avversaria, non
vanificando così un lavoro anche amministrativo che è durato una serie di anni.
PRESIDENTE
Per l’ultimo intervento la parola al Vice Presidente Cipriano.
CIPRIANO Marco
Io volevo intervenire nel corso della discussione sugli emendamenti perché già molto era stato detto negli interventi che mi hanno preceduto, però l’intervento del collega De Capitani mi ha sollecitato,
per cercare, al di là delle polemiche, che pure sono emerse nel corso del dibattito, in questa aula, un
confronto partendo dal riconoscimento dell’onestà intellettuale.
Io considero il Consigliere De Capitani, con il quale ho avuto anche in passato delle discussioni in
merito proprio alla materia che riguarda appunto la legge urbanistica, persona onesta, che naturalmente ha le sue opinioni e le porta avanti con determinazione. Vorrei però precisare una cosa al Collega.
Questa contrapposizione tra tecnici e politici è figlia di una visione della politica un po’ meschina però, mi consenta. Io l’ho detto già tante volte in questa aula e lo ripeto: per me la politica è stata una
scelta di vita perché ritengo che la politica sia la scienza più alta e nobile che ci sia. L’ho già detto altre volte.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
Uno scienziato può anche scoprire come si combatte il cancro ma se non c’è un Parlamento che legifera una legge che permette di adottare la scoperta questa scoperta non serve all’umanità.
Quindi io considero la politica - in teoria naturalmente, per me - la scienza più alta e nobile che ci
sia; ma nell’essere alta e nobile dovrebbe anche indurre i politici al senso del limite. Io penso, modestamente, di avere questo senso del limite, e quindi non mi presento come esperto, non sono un urbanista però sono un politico che ascolta e magari cerca di imparare anche delle cose da chi è più esperto.
Quindi va bene, Consigliere De Capitani, io non sono un architetto, non voglio fare un confronto
tecnico, però sono una persona che è stata votata da cittadini, eletta in questa aula, che deve prendere
delle decisioni che vanno dall’urbanistica alla sanità, basta avvalersi di qualche persona che ne sa di
più e decidere in ragione di questo.
Questo è il mio modo di lavorare, il mio modo di fare l’attività, di fare il politico, sapendo - cosa
che purtroppo non a molti altri corrisponde - di avere dei limiti. Quindi ammetto di non essere un esperto in materia, e non parlo da esperto, parlo da persona che svolge un ruolo istituzionale in questa
aula e che è chiamato a prendere certe decisioni.
Allora, intanto perché questa modifica viene fatta in questo modo, diciamo del tutto legittimo, perché non è stata violata nessuna regola, ma in questo modo un po’ anomalo? E cioè arriva un progetto
di legge firmato da Capigruppo neanche approvato dalla Giunta, il giorno prima che il Consiglio si apra per trasmettere i provvedimenti alle Commissioni competenti.
Io non voglio pensar male però non mi capita spesso di vedere un provvedimento presentato il
giorno prima del Consiglio, il Consiglio che trasmette il giorno dopo, in Commissione, il provvedimento e la Commissione che inverte l’ordine del giorno e approva questo provvedimento a spron battuto.
De Capitani, io rispetto l’onestà intellettuale di tutti, però scusatemi il procedimento, mi fa pensare
qualcosa, cioè mi fa pensare che questo provvedimento viene assunto e viene deciso perché ci sono
delle esigenze particolari. Le esigenze particolari qui sono state più volte denunciate e non vedo quale
scandalo ci possa essere; d’altronde Monza mi sembra sia - se non sbaglio - la quinta città della Lombardia ...(Interruzione) La terza ecco, scusate, non ero aggiornato. E’ la terza città della Lombardia.
Io fra l’altro ho già detto altre volte, quando si è discussa la lr 12/05 ancora con l’Assessore Moneta
nella scorsa legislatura, che questa legge ha un buco enorme - l’Assessore Boni lo sa perché si è cuccato l’anticostituzionalità di una proposta di legge, che prevede il fatto di fare una deroga per il solo
Comune di Milano, che non mi risulta sia di ...(Interruzione)... Malnate, cioè il Comune di Milano mi
sembra primo, giusto? Ho azzeccato, è il primo Comune della nostra Regione.
E allora noi per primi, nella scorsa legislatura, dicevamo: ma non si può mettere sullo stesso piano
Milano con Morterone, 48 abitanti, sono diminuiti, vero?
Ma non solo! Per la legge urbanistica non vale il numero degli abitanti, bisogna tener conto anche
dell’estensione del territorio, perché un Comune che ha dieci chilometri quadrati di territorio non corrisponde ad un Comune che ne ha 300.
Voglio dire: abbiamo posto dei ragionamenti, che erano alla base di una legge di urbanistica che
deve servire per governare il territorio, del tutto obiettivi. Quindi non si capisce perché questa cosa,
che è stata più volte posta, non è stata recepita, e invece si recepisce, con questo carattere un po’ obtorto collo, di urgenza, in cui è difficile sostenere che poi questa iniziativa non viene fatta ad hoc, perché
poi appunto, al di là del fatto che ci siano anche altri Comuni, però è evidente che la casistica, la tempistica corrisponde unicamente ad una certa situazione.
Allora, io ho proposto un emendamento, il 241, che invito i Colleghi di quest’aula a votare per salvare quanto meno la forma. Secondo me salva anche la sostanza perché non ho motivo di dubitare che,
al di là delle lettere del Sindaco, scritte più o meno bene e non autografate, è evidente che lo scopo dichiarato non è quello di far decadere il vecchio, o meglio, il nuovo PGT approvato dalla scorsa maggioranza, anche perché io non voglio insegnare il mestiere a nessuno ma se la maggioranza, il Comune
di Monza vuol far decadere quel piano fa prima a non approvarlo prima dell’8. Quindi avrebbe fatto a
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meno di chiedere la deroga perché, scadendo l’8, impediva l’approvazione in Consiglio comunale, automaticamente decadeva senza bisogno di modificare questa legge.
Quindi prendo per buona la volontà dichiarata, che è quella di dire: no, i 270 giorni non ci servono
per affossare il piano di governo del territorio approvato dalla Giunta Faglia, ci servono perché dobbiamo sentire le osservazioni. Bonetti Baroggi, era un po’ striminzita la relazione, però ci sta il fatto
che i neo Consiglieri devono prendere conoscenza di un problema così complesso, ci sta tutto, però allora se è così bastano 120 giorni. Fra l’altro dico: facciamoli per tutti i Comuni perché io non vorrei
che poi l’Assessore Boni ricevesse altre lettere di altri Comuni e ci toccherebbe fare altre modifiche
della legge. Perché le leggi non sono immodificabili, vivaddio, se si fanno delle leggi che poi ci si accorge vanno adeguate non è un dramma.
L’avevo detto anche la scorsa legislatura, il Presidente Boscagli lo sa, quando l’ultimo giorno utile
del Consiglio regionale si è voluto a tutti i costi approvare questa legge, e lo ricordo anche a qualche
amico mio, che adesso non c’è, che è passata per un solo voto, quindi non è certo per perplessità o per
una sorta di malvessazione da parte della maggioranza che l’opposizione voleva strumentalizzare, mi
sembra che i problemi c’erano anche nella maggioranza, per approvare questa legge.
Quindi non è sicuramente la legge delle... come dire? Le carte inviolabili di Mosé; cioè è una legge,
si può modificare, però non è che può essere una legge che viene modificata ...(Interruzione)… è vero,
ha ragione De Capitani, non sono state fatte 700 modifiche, sono state fatte 4 modifiche della legge,
perché due sono state indotte attraverso altre leggi: la prima, disciplina degli interventi per il recupero
dei sottotetti. Ve la siete dimenticata? E’ stata fatta per i sottotetti in gran parte.
La seconda, per la localizzazione dei centri di telefonia fissa: va bene, forse quando si è fatta la
legge non si pensava ai phone center, ma quella è una modifica ad hoc.
La terza, la modifica per la questione della destinazione degli usi per le moschee e i centri sociali.
La quarta, per le aree industriali dismesse, per la sicurezza.
Cioè non venitemi a dire che gli aggiustamenti di questa legge sono stati fatti perché le amministrazioni comunali e le Province hanno ravvisato delle incongruenze di queste leggi, le modifiche di queste leggi sono state fatte ad hoc per interessi politici, altro che tecnici, Consigliere De Capitani, altro
che tecnici, meramente politici, per chi ha bisogno di farsi propaganda, legittima ma è propaganda, sui
nomadi, sulle moschee, e per chi ha bisogno invece di farsi propaganda in altro modo, magari aiutando
gli sponsor elettorali, che sono necessari per le proprie campagne elettorali.
Quindi non prendiamoci in giro. Se davvero vogliamo fare un discorso di carattere tecnico, di carattere veritiero, io non vedo perché non volete approvare l’emendamento, 120 giorni per tutti i Comuni. Contenti tutti, voi salvate la faccia, nessuno vi accusa di aver fatto delle cose ad hoc per determinate persone, determinate situazioni, e credo che in questo modo anche l’istituzione abbia un po’
più di onore e un po’ più di legittimità.
PRESIDENTE
Chiusa la discussione generale, come indicato nella convocazione, sospendo la seduta sino alle ore
14,30.
(La seduta viene sospesa alle ore 13.06 e riprende alle ore 14.59)
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Annunzio e illustrazione di ordini del giorno
PRESIDENTE
Informo che in merito all’argomento in discussione sono stati presentati dai Consiglieri Saponaro e
Monguzzi gli ordini del giorno dal n. 1018 al n. 1116 e dai Consiglieri Muhlbauer, Agostinelli e
Squassina Osvaldo gli ordini del giorno dal n. 1117 al n. 1135.
La parola al Consigliere Saponaro per l’illustrazione degli ordini del giorno dal n. 1018 al n. 1032.
SAPONARO Marcello
L’ordine del giorno n. 1018 prende in considerazione il fatto che in Commissione quinta giace il
progetto di legge 207 e abbinati che, alla stregua del progetto di legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge regionale 12 del 2005.
Alcuni importanti adempimenti, prescritti alla lr 12, di competenza della Giunta regionale, non sono ancora stati esaminati nonostante siano scaduti da moltissimo tempo i termini previsti.
Quindi, ritenuto che per valutare adeguatamente le modifiche contenute nel progetto di legge n. 207
e abbinati sia necessario conoscere il contenuto dei previsti adempimenti di competenza della Giunta,
impegna il Presidente della Giunta regionale a presentare in Giunta, nel più breve tempo possibile, tutti gli adempimenti di sua competenza, previsti dalla lr 12 del 2005.
In pratica, signor Presidente, riteniamo che sia molto imbarazzante, per questo Consiglio regionale,
che, nonostante ci siano adempimenti che devono essere trattati dalla Giunta per permettere alla
Commissione di esaminare un progetto di legge, si stralci tutto questo, non si proceda in tutto questo
nei tempi dovuti dal buon senso e invece si proceda ad esaminare questa leggina di modifica degli articoli “cascinazzi” della lr 12.
Noi non siamo d’accordo, non lo possiamo accettare.
Questo ordine del giorno, se approvato, riporterebbe un certo raziocinio nella scelta delle priorità,
non dico dei Consiglieri, non mi permetterei mai, ma del Consiglio regionale inteso come istituzione.
Quindi permetterebbe alla Commissione di dare il giusto senso delle priorità alle modifiche della lr 12
del 2005.
Noi siamo per modificarla, la legge 12, lo rivendichiamo, Muhlbauer vedo che sorride, non so a cosa si riferisce, probabilmente è d’accordo con me ...(Interruzione) Non credo. Però bisogna farlo con
uno sguardo di insieme della legge, non per pezzettini che riguardano ampie aree di territorio in quel
di Monza, e sempre e soltanto quelle, quando si tratta di modifiche della legge 12.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1019.
Prego, Consigliere Saponaro.
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SAPONARO Marcello
Questo mi sembra sia sostanzialmente diverso. Parte dalla premessa che in Commissione quinta
giace, forse, il già citato progetto di legge n. 207 abbinati, che alla stregua del progetto di legge n. 259
oggi in discussione tratta delle modifiche alla beneamata lr 12 del 2005.
Noi riteniamo che il Consiglio regionale dovrebbe ritenere che la legge 12 presenta gravi carenze,
ma di questo siamo sicuri sia opinione anche dell’Assessore Boni perché periodicamente presenta a
questa aula modifiche a spizzichi e bocconi di questa importante normativa urbanistica.
Riteniamo anche che il testo del progetto di legge n. 207 e abbinati, che attualmente è in discussione alla Commissione quinta, non è idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del 2005, che in
questo momento vige, neppure dopo le fantomatiche modifiche che si appresta a votare questo Consiglio regionale oggi.
Quindi proponiamo al Consiglio regionale di impegnare la quinta Commissione... adesso non è qui
presente il suo Presidente ma sicuramente qualcuno si farà carico, se viene approvato questo ordine del
giorno, di comunicarglielo. Se volete, essendo di Bergamo, posso agevolmente presentargli una nota
scritta, e contestualmente impegnare l’Assessore al Territorio a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge di modifica della legge 12, al fine di migliorare le già citate gravi carenze, che prima o
poi incontreremo anche negli ordini del giorno successivi, ne sono certo, e a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene, in merito all’oggetto e ai criteri ispiratori della legge.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1020.
Prego Consigliere.
SAPONARO Marcello
Non ho capito se mi ha dato la parola.
PRESIDENTE
Le ho dato la parola per l’ordine del giorno 1020.
SAPONARO Marcello
No, è che non vorrei perdere tempo prezioso, Presidente, ma l’ha detto con una voce veramente
bassa. Siccome sono pochi i minuti in una materia, che peraltro, a dispetto di quello che diceva il Consigliere De Capitani, mi vede praticamente onnisciente e, anche sotto il profilo tecnico, assolutamente
competente, tanto che potrei insegnarne al dottor Paolo Lozza, ci metterò veramente poco, però farò il
possibile per spiegarvelo bene.
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Quindi vi illustrerò nel miglior modo possibile questo ordine del giorno, che io, dopo averne presentati la bellezza di 120 circa, vado praticamente a leggere per la prima volta, perché i primi soprattutto, comprensibilmente, me li sono scordati.
Il Consiglio regionale della Lombardia... voi ridete ma è penosa la mia situazione ...(Interruzione)
Non ho capito. Però, signor Presidente, se il Consigliere Sarfatti mi interrompe io la prego di richiamarlo perché altrimenti veramente non riusciamo ad andare avanti nella illustrazione degli ordini del
giorno.
PRESIDENTE
Io capisco la sua preoccupazione, la mia è quella di mantenere questa aula ad un livello di dignità
elevato, quale ha sempre avuto.
SAPONARO Marcello
No, guardi, signor Presidente, non le permetto ...(Interruzione) Signor Presidente, non le permetto,
signor Presidente...
PRESIDENTE
No, lei non può non permettere al Presidente, semmai è il Presidente che non permette a lei. Vada
avanti, prego.
SAPONARO Marcello
Ma si figuri!
PRESIDENTE
Vada avanti, prego.
SAPONARO Marcello
Non le permetto, signor Presidente, di dare un giudizio di merito al mio intervento, per favore taccia se lei intende dare un giudizio di valore al mio intervento. Io dico quello che mi pare durante il mio
intervento ...
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PRESIDENTE
Lei vuole che le tolga la parola?
SAPONARO Marcello
... se mi serve per argomentare l’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Vuole l’alibi per il tafferuglio?
SAPONARO Marcello
Ha capito, signor Presidente? No, non voglio creare nessun tafferuglio, mi pare sia lei in predisposizione oggi per voler creare il tafferuglio. Quindi non si permetta, glielo ripeto per l’ennesima volta,
di voler dare un giudizio di merito al mio intervento. Se esco fuori dalle righe ...
PRESIDENTE
Consigliere, lei si deve rivolgere alla Presidenza con toni più educati. Prego, prosegua nello svolgimento del suo intervento, ne ha facoltà.
SAPONARO Marcello
Guardi, lei non ha avuto orecchie per intendere un “vaffanculo” lanciato in questa aula
...(Interruzione) Non ho insultato proprio nessuno. No, più che io maleducato tu sordo, perché non hai
sentito proprio quello che ho detto.
Quindi non le permetto neppure di dire che devo utilizzare toni educati quando i miei toni sono stati assolutamente educatissimi nei confronti della Presidenza, nei confronti dell’aula e dei miei Colleghi
...(Interruzione) E il Gruppo conferma.
Quindi se mi consente di riprendere la parola... mi pare di essere all’ordine del giorno 1020, quello
dove il Presidente Sarfatti mi ha poc’anzi interrotto, in modo assai sgradevole. Se non fosse il futuro
Segretario del Partito Democratico non transigerei su questo atto di maleducazione.
Invece, tornando al Paolo Lozza pensiero, che è stato assai influente nel Gruppo ...(Interruzione)
Eh? Non ho capito. No, Sarfatti.
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PRESIDENTE
Lei, Consigliere Saponaro, la deve piantare perché adesso sta esagerando.
SAPONARO Marcello
No no no no.
PRESIDENTE
Lei sta svolgendo un intervento, si rivolge al tavolo della Presidenza e lo svolge secondo i canoni di
dignità di questa aula.
Prego, continui.
SAPONARO Marcello
No, signor Presidente, lei non ha capito.
PRESIDENTE
No, lei non hai capito tu perché io ...
SAPONARO Marcello
Primo, non mi dia del tu se io mi rivolgo a lei con il lei.
PRESIDENTE
Io le tolgo la parola, eh! Se continua su questo tono le tolgo la parola, perché è evidente che lei non
ha nessun interesse a svolgere gli interventi di illustrazione degli ordini del giorno.
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SAPONARO Marcello
No no, io sto assolutamente ...
PRESIDENTE
Continui.
SAPONARO Marcello
Sto assolutamente... Sì, ma io continuo perché ne ho diritto non perché me lo dice lei in questo
momento. Stavo dicendo che l’ordine del giorno ...
PRESIDENTE
E legga il Regolamento. Continui, le ho detto.
SAPONARO Marcello
Guardi, non faccia ostruzionismo, signor Presidente. Spero che mi faccia recuperare il tempo che
mi ha tolto continuando ad interrompere il mio intervento, mi sembra veramente il minimo.
In Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati che, alla stregua del progetto di
legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla lr 12 del 2005.
Ritenuto che la legge 12 del 2005 presenti gravi carenze ed il testo del progetto di legge n. 207 e
abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta, non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del 2005, impegna la quinta Commissione - è la proposta che lancio con un accorato
appello a questa aula - a sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati, e contestualmente ad invitare l’Assessore al Territorio, a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge
di modifica della legge 12 del 2005, atto a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene in
merito alla correlazione tra gli strumenti di pianificazione territoriale.
In altre parole, signor Presidente, per spiegare meglio di quanto la lettura possa fornire all’aula, vogliamo cercare di spiegare a questa aula che se periodicamente, ogni pochi mesi, arrivano in Consiglio
regionale delle proposte di modifica ad opera o della Giunta o di alcuni Consiglieri di maggioranza in questo caso, come ricorderete, l’iniziativa legislativa è dei Capigruppo di maggioranza - se periodicamente arrivano delle proposte di modifica, significa che un vulnus questa legge ce l’ha, che delle
modifiche debbono essere valutate dal Consiglio regionale.
Il Gruppo dei Verdi, in questo caso io e il mio Presidente Carlo Monguzzi, anche perché altri non
ce ne sono, propongono una cosa molto semplice: che il Consiglio regionale faccia una proposta di
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modifica complessiva, prenda una pausa restauratrice, faccia un anno sabbatico dedicato alla Legge 12
del 2005 per capire nella sua interezza quali strumenti debbano essere sistemati affinché funzionino.
Per esempio, Presidente ...
PRESIDENTE
Si avvii alla conclusione perché i cinque minuti sono ampiamente trascorsi.
SAPONARO Marcello
Assolutamente. Per esempio, io non disconosco il fatto che il periodo elettorale, in mezzo a due
momenti, uno di adozione e l’altro di approvazione del PGT - che è la sigla di piano di governo del
territorio, se non mi sbaglio - siano necessari dei giorni di proroga, però anche in questa aula e in
Commissione molti Consiglieri hanno espresso una cosa molto semplice: che vanno valutati in base a
quali sono le reali esigenze dei Comuni, se siano universalizzabili le richieste avanzate e poi ritrattate
da tre soli Comuni della Lombardia e se invece non si debba prendere una pausa di riflessione, pochi
mesi, per rimandare in Commissione, fare delle audizioni, ascoltare quei Sindaci che hanno preso la
briga di scrivere alla sua persona, alla Presidenza del Consiglio regionale e al Presidente della Giunta
Formigoni ...(Interruzione) Ah giusto, stranamente anche all’Assessore Abelli e all’Assessore Corsaro,
se non mi sbaglio, per dirgli che hanno dei problemi. Sentiamoli e valutiamoli insieme in Commissione.
PRESIDENTE
Ovviamente ha concluso l’illustrazione del 1020, immagino?
SAPONARO Marcello
Sì, mi pare.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1021.
Prego, Consigliere Saponaro.
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SAPONARO Marcello
La ringrazio e credo di poterne approfittare, se mi consente, per terminare anche il discorso che
stavo iniziando. L’esigenza che è nata in Commissione, ribadita qui da un fatto, da discorsi, da espressione di interessi e di idee che non potete far finta di non ascoltare, di non sentire, di non avvertire,
passandoci sopra come un tram, perché sono state espresse da un’ampia rappresentanza del popolo
lombardo e dei Comuni di questa Lombardia, che vengono amministrati anche dal Centrosinistra,
quello cioè di valutare le esigenze, di valutare se quei 90 giorni di tempo, che sono stati inseriti nella
legge 12 per valutare, osservare, verificare le osservazioni presentate dai cittadini, dalle imprese, dalle
categorie, da chi rappresenta interessi sul proprio territorio, non debbano essere estesi anche ad altri
Comuni, anche in altre condizioni.
Chi ce lo dice che l’unica condizione che necessita di un periodo di tempo aggiuntivo, che siano
30, 60, 90 o 1500, come era nelle vostre intenzioni iniziali, siano soltanto i Comuni che sono dovuti
tornare alle elezioni? Ma chi l’ha detto? E chi l’ha detto che non c’è un altro evento amministrativo
che non può produrre la stessa necessaria attenzione da parte dell’Assessore Boni, del Presidente Formigoni, mobilitando tutti i Capigruppo di maggioranza? Non c’è soltanto il momento elettorale che
determina una pausa nei lavori di un Consiglio comunale, spesso anche altri eventi sono particolarmente significativi. Penso che l’Expo sarà assolutamente importante per il Comune di Milano, impegnerà il Sindaco Moratti, magari anche loro avrebbero bisogno di norme specifiche, ad hoc, e di una
minima audizione in Commissione.
Questo Consiglio regionale si prenderà la briga di ascoltare il Sindaco di Milano, tutte le categorie,
il Consiglio comunale della più importante città italiana, sotto molti profili, per capire se un evento,
che entrerà nella storia economica, amministrativa, presumo anche urbanistica, di questa città, di questa Regione? Dovrà iniziare ad occuparsene questo Consiglio regionale, oppure dell’Expo proprio
dobbiamo disinteressarcene e non comprenderlo, non studiare, non capirne i possibili effetti, i possibili
argomenti?
Mi dice adesso il Presidente Agostinelli che è d’accordo, e questo mi fa piacere perché siamo almeno due forze, quindi invito anche le altre ad esprimersi ovviamente sull’argomento.
Questo Consiglio regionale, invece, ritiene di doversi esprimere sulla città, che - per carità - fa dei
begli eventi estivi, soprattutto sul jazz, d’estate, in una bella piazza. A me è capitato di assisterne ad
alcuni, il Consigliere Civati li conoscerà molto bene, molto più meritevoli di quelli che fa il Comune,
la città di Milano, che chiama nani, ballerine e cantanti di quarta fila, spesso, negli eventi artistici in
quel di piazza del Duomo. Però la città di Monza, con tutto questo bel jazz che fa durante il periodo estivo non ha la stessa importanza dal punto di vista del numero dei cittadini, dal punto di vista economico, dal punto di vista degli interessi urbanistici, economici, finanziari, e anche territoriali che muove.
E allora mi chiedo: ma è mai possibile che nelle poche riunioni d’aula, convocazioni d’aula, a cui
questa Presidenza e l’iniziativa dei Consiglieri o della Giunta ci ha riunito, ben tre di queste convocazioni siano state necessitate per una questione come la Cascinazza e alcuni interessi in quel di Monza,
e ancora non abbiamo trovato mezz’ora del nostro tempo da dedicare alla trattazione del tema
dell’Expo? Ma veramente riteniamo l’Expo così poco significativa da non meritare l’attenzione del
Consiglio regionale?
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1021 concluso, immagino?
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SAPONARO Marcello
Sì, all’incirca, poi le cose più importanti le riprendo.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1022.
Prego, Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
La ringrazio. Poi quando iniziano quelli Monguzzi-Saponaro, la prego di farmelo notare in modo
particolarmente efficace.
PRESIDENTE
Sarà mia cura.
SAPONARO Marcello
La ringrazio, Presidente. Il 1022 mi sembra di ricordare sia sostanzialmente diverso. Con le solite
premesse, afferma però che è bene ricordare a questa aula, perché evidentemente non se ne sono fatti
carico di ricordarlo l’Assessore, la Giunta, il Presidente mio conterraneo Marcello Raimondi, che comunque è assolutamente apprezzabile nello svolgimento delle sue funzioni, e quindi ve lo ricordo io
che in Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati, che alla stregua del progetto di
legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005.
Ritenuto che: punto numero 1, la legge 12 del 2005 presenta gravi carenze; punto numero due, il
testo del progetto di legge numero 207 e abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta,
non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del 2005, vigente; impegna la quinta Commissione a sospendere la discussione del progetto di legge 207 e abbinati e contestualmente impegna
l’Assessore al Territorio a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge di modifica della legge
12 del 2005, atto a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene in merito alla valutazione
ambientale dei piani.
Questo ordine del giorno è assai chiaro, Presidente, cari Colleghi.
I Verdi, il Presidente Monguzzi ed io, riteniamo che l’Assessore al Territorio dovrebbe presentare
al Consiglio, quanto prima ...(Interruzione) Non ho capito la domanda. ... a presentare al Consiglio
quanto prima un nuovo progetto di legge di modifica della legge 12 per migliorare le gravi carenze che
il testo attuale contiene in merito alla valutazione ambientale dei piani.
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La valutazione ambientale dei piani è un fatto assolutamente importante, significativo, sottovalutato dalla legge 12 che, soprattutto quando si tratta della modifica della legge 12 in merito all’evidente
cementificazione di un’ampia porzione di territorio, ci richiama al nostro dovere di dare subito, invece,
corso ad una discussione sulle valutazioni ambientali che le modifiche urbanistiche determinano nella
vita di una città, di un territorio, di una Provincia, e ovviamente di questa Regione. Perché è assai poco
significativo, assai poco sensato - oserei dire - che questa legge continui a declamare l’importanza, la
necessità, a presentare piani, a scrivere leggi, a scrivere leggi di indirizzo sull’inquinamento dell’aria,
sulla necessità di disinquinare aria, acqua e suolo di questa Regione e poi non si faccia alcuna valutazione ambientale dei piani urbanistici di questa Regione.
Quali conseguenze determina, dal punto di vista ambientale, la cementificazione delle ultime aree
verdi di questa Regione, soprattutto in quella fascia, la più fortemente cementificata, che è quella che
da Brescia arriva a Milano, passando anche per Bergamo e Monza? Come si fa a fare una legge di indirizzo per il disinquinamento dell’aria e contemporaneamente a non valutare le scelte urbanistiche e
gli effetti della costruzione di nuovi centri commerciali, di nuovi complessi commerciali di servizi, e
alberghieri, che richiamano ed obbligano allo spostamento decine di migliaia di cittadini di questa Regione, obbligandoli per ogni atto della loro vita ad utilizzare sempre di più il mezzo privato, sempre di
più l’automobile, sempre di più qualsiasi altra forma che gli consenta ...(Interruzione) Adesso che avevo preso il filo di un discorso assolutamente ...
PRESIDENTE
Consigliere, immagino che lei stia trattando del 1023 avendo concluso il 1022? Me lo conferma?
SAPONARO Marcello
No, adesso inizio il 1023, non l’aveva ancora annunciato.
PRESIDENTE
Bene.
SAPONARO Marcello
Mi sono permesso di chiedere al Consigliere Ce’ se aveva un fazzoletto di carta, spero di non essere costretto tra un po’ a chiedergli anche se ha una padella a disposizione, spero che il Consigliere
Monguzzi arrivi.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1023. Prego Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
La ringrazio, signor Presidente ...(Interruzione) Sì, la padella, intendevo quello, insomma, il pappagallo; le forme sono varie a seconda del luogo dove ci si trova, e io non mi dimenticherò che mi trovo
nell’aula del terzo Parlamento d’Italia, per cui la rassicuro da questo punto di vista, signor Presidente.
L’ordine del giorno 1023: premesso che in Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati, che alla stregua del progetto di legge n. 259, oggi in discussione, quello a firma dei Capigruppo
di maggioranza, tratta di modifiche alla legge 12/2005; ritenuto che la legge 12 del 2005 presenta gravi carenze, quali carenze ovviamente permettetemi di illustrarvele un poco per volta, signori Consiglieri, perché sono così tante che veramente non possono essere illustrate tutte con un unico ordine del
giorno, abbiamo cercato di presentarne il più possibile ma non per motivi ostruzionistici, che veramente non conosciamo e non vogliamo praticare in questa aula.
Impegna la quinta Commissione a sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati,
e contestualmente impegna l’Assessore al Territorio a presentare al Consiglio un nuovo progetto di
legge, di modifica della legge 12/2005, atto a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene
in merito all’autorità per la programmazione territoriale.
In merito all’autorità per la programmazione territoriale, signor Presidente, rammento a lei e rammento all’aula che, terminata questa giornata, conoscerò benissimo la legge 12 e avrò fatto felice una
persona che oggi è seduta in questa aula, che mai si sarebbe sognata che io l’avrei imparata così bene
dovendola illustrare a voi; per una piccola modifica, tutto sommato, disgraziatamente mi toccherà studiarmela a memoria.
Ma dicevo: in merito all’autorità per la programmazione territoriale, all’articolo 5, comma 1, la
legge 12 recita che è istituita l’autorità per la programmazione territoriale con il compito di monitorare
il funzionamento della presente legge e l’attività di pianificazione svolta da Comuni e Province: quindi
il compito di monitorare il funzionamento della presente legge e l’attività di pianificazione svolta da
Comuni e Province; qui invece continuate a portarci delle modifiche in questa aula senza manco avere
iniziato a monitorare l’attività di pianificazione svolta da Comuni e Province.
Ma scusate un attimo: su tante occasioni che hanno i Capigruppo di maggioranza e i Consiglieri per
rivendicare la propria autonomia di Consiglieri, anche nell’iniziativa legislativa, ma proprio oggi dovevate cominciare? Ma proprio martedì scorso dovevate cominciare? Cioè l’unica iniziativa legislativa, che avrebbe dovuto con un certo senso partire dalla Giunta, dopo che aveva fatto utile pratica di
monitoraggio dell’andamento di pianificazione da parte di Comuni e Province, invece no.
I Presidenti degli esimi Gruppi di maggioranza, senza neanche - presumo - chiedere nulla al loro
Assessore, alla Giunta, all’autorità non possono perché non esiste, propongono una modifica senza che
sia stato fatto alcun monitoraggio da parte dell’autorità. E questo perché questa autorità non esiste ancora.
Ma perché non avete presentato un’interrogazione? Però, signor Presidente, la domanda non è banale, potrebbe richiamare il Presidente Boscagli ed il Presidente Galli, ad ascoltare? Perché non hanno
richiamato la Giunta ai loro doveri, nell’istituzione di quella autorità che deve vagliare, valutare la
pianificazione di Comuni e Province?
A me sembra questo l’atto che doveva compiere il Consiglio regionale: un ordine del giorno in quel
senso - io sono sicuro ...
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENTE
Il 1023 è esaurito.
SAPONARO Marcello
... avrebbe portato anche la firma del Presidente Monguzzi oltre a quella dei Capigruppo di maggioranza.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1024. La parola al Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Ha chiamato il 1024, signor Presidente?
PRESIDENTE
Sì, 1024.
SAPONARO Marcello
Perché qui non tutti sono in ordine, mi pare. Ah no, 1024, 1025, giusto.
Premesso che in Commissione quinta ... è un ordine del giorno che si riferisce sempre a questo progetto di legge che è il 259, però noi sappiamo che in Commissione quinta giace da tempo - adesso non
mi ricordo da quanto tempo esattamente, credo sette, otto mesi - da sette, otto mesi, signor Presidente,
giace in Commissione Quinta un progetto di legge che tratta di modifiche alla stessa legge 12, che oggi stiamo valutando in questa aula.
E allora abbiamo cercato di comprendere noi, ancor prima che indurre questa aula a farsi la stessa
domanda, per quale ragione, per iniziativa di alcuni Capigruppo di maggioranza, anzi di tutti i Capigruppo della maggioranza, che coralmente se ne assumono - presumo - ovviamente la responsabilità,
nonostante questo progetto di legge giaccia in Commissione da sette, otto mesi hanno deciso di portare
avanti soltanto un pezzettino di un’altra modifica alla legge 12, che sono quelle contenute nel presente
progetto di legge 259, che tratta di due soli articoli.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
Avete recuperato in tempo, appena in tempo, un grande vizio di forma con la modifica del titolo di
questa legge, quindi stiamo parlando della modifica della legge 12; stiamo parlando - lo ripeto, signor
Presidente - della modifica della legge 12. Ma se in Commissione quinta giacciono altre ipotesi di modifica, quale sarebbe la cosa più sensata se non quella di ...(Interruzione)
Mi scusi, signor Presidente, lei richiamava alla dignità dell’aula per il mio intervento, che non riteneva consono, però mi sembra che anche l’attenzione dei Colleghi in questo caso non sia assolutamente all’altezza del rispetto che un Consigliere deve all’aula.
PRESIDENTE
Stanno discutendo le argomentazioni che lei sta portando.
Però è vero, richiamo l’aula ad una maggiore attenzione e ad una maggiore dignità.
SAPONARO Marcello
La ringrazio, in questo caso ne sono assai onorato, e spero che le argomentazioni che portano Assessori e Consiglieri siano alte nella proposta e nel significato, e abili a ripristinare il dovere di trattare
tutto il territorio lombardo in ogni sua parte, comunque sia governata, da qualunque colore politico, da
qualunque forza politica, con la stessa dignità che merita il territorio lombardo, che sia il Comune di
Monza, che sia il Comune di Bergamo, che sia il Comune di Merate che quello di Erba, eccetera eccetera eccetera.
Però, giusto per ricordare l’invito a non perdere il filo, stavo richiamando, giustamente a mio avviso, ne valuterete voi l’efficacia, il fatto che in Commissione quinta giace un progetto di legge, il 207 e
gli abbinati che, alla stregua del 259 in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005.
La legge 12 del 2005 sapete tutti, cari Colleghi, presenta gravi carenze.
Il testo del progetto di legge n. 207 e abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta,
non è idoneo a colmare, a nostro avviso, le gravi carenze della legge 12 del 2005, cioè in sostanza noi
siamo assolutamente convinti che l’attuale progetto di legge in discussione non solo non è idoneo a
colmare le gravi carenze ma è anche lesivo del territorio della Cascinazza, del territorio di Monza ...
PRESIDENTE
Sono scaduti i cinque minuti.
SAPONARO Marcello
La ringrazio.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENTE
Ritengo che lei voglia passare al 1025.
Ordine del giorno 1025. Prego, Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
La ringrazio, signor Presidente. Fossero stati più vari e più mescolati tra di loro, gli ordini del giorno, sarebbe stata anche un pochino più ...(Interruzione) Eh infatti, sarebbe stata un po’ più frizzante la
presentazione degli ordini del giorno. Invece, non so se per colpa degli ottimi funzionari del Gruppo
Verde della Regione Lombardia, o per colpa dei funzionari del Consiglio regionale, sono stati messi in
ordine proprio per similitudine tra di loro. E allora mi dispiace dovervi tediare, e lo comprendo, con la
similitudine dei miei interventi. Io francamente li avrei mescolati un po’ di più tra di loro, cioè quelli
che intervenivano solo su alcuni aspetti, seguiti subito dopo da altri che trattavano aspetti completamente diversi, anche per consentire a me di recuperare, man mano che procedevano gli ordini del
giorno.
Il Consiglio regionale della Lombardia, per tornare all’ordine del giorno 1025, premesso che in
Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati, che alla stregua del progetto di legge n.
259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005, ritenuto che la legge 12 del 2005
presenta gravi carenze, ritenuto quindi che il testo del progetto di legge n. 207 e abbinati, attualmente
in discussione alla Commissione quinta, non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del
2005 vigente, impegna la quinta Commissione - però io qui vorrei fare un emendamento verbale, se è
possibile, nelle intenzioni dell’ordine del giorno, nel senso che non ha molto senso impegnare un organo del Consiglio regionale - io metterei impegna il Presidente della Commissione quinta, Marcello
Raimondi, forse sarebbe più corretto, a sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati, e contestualmente l’Assessore al Territorio - quindi giustamente non l’Assessorato, che è un’unità
organizzativa della Regione Lombardia - a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge di modifica della legge 12 del 2005, atta a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene in merito
alle norme concernenti il piano di governo del territorio.
Le norme riguardo il piano di governo del territorio sono quelle che vengono trattate al capitolo secondo, precisamente all’articolo 7 della legge 12 del 2005, che oggi ci apprestiamo a modificare. Questo articolo al comma 1 recita... la prego di darmi quei trenta secondi in più, signor Presidente, per
rendervi edotti esattamente di cosa dice l’articolo 7.
Il piano di governo del territorio, di seguito denominato PGT, definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è articolato nei seguenti atti: il documento di piano; il piano dei servizi, che già conoscevamo, perché non è stato inventato dalla legge 12; e il piano delle regole, che francamente ora non
mi sovviene se è stato inventato dalla legge 12, o anche il piano delle regole ...
PRESIDENTE
Consigliere, il 1025 è esaurito, sta passando al 1026, di cui è primo firmatario.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
SAPONARO Marcello
Però vede, signor Presidente, sarà esaurito pure nel tempo ma non nell’illustrazione, che meritava
senz’altro.
PRESIDENTE
Ma lei vada avanti tanto l’ha detto lei che sono tutti uguali, quindi non ha problema a ...
SAPONARO Marcello
No, signor Presidente, se fossero tutti uguali io sono sicuro che gli ottimi e solerti funzionari della
Presidenza li avrebbero cassati dal primo all’ultimo mentre invece non sono tutti uguali, nemmeno i
duemila emendamenti presentati dall’ineffabile Consigliere Zamponi.
Ero rimasto al piano delle regole.
Al comma 2 precisa che la Giunta regionale, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce con proprio atto le modalità per la pianificazione comunale, anche in relazione a
quanto disposto dagli articoli 3 e 4, che sono sicuro avremo modo di incontrare nel corso
dell’illustrazione dei seguenti ordini del giorno.
Però, per non perdere il senso dell’illustrazione dell’articolo 7, è bene ritornarci un attimo sopra.
L’articolo 3 invece tratta degli strumenti per il coordinamento e l’interrogazione delle informazioni.
Comma 1: la Regione, in coordinamento con gli Enti locali, cura la realizzazione del sistema informativo territoriale integrato, di seguito denominato SIT… dovrebbe chiamarsi SITI eppure non ho
capito perché l’ultima iniziale dell’ultima parola non ha dignità di entrare nella sigla dell’atto, nella sigla del sistema informativo territoriale integrato. Io mi ricordo le mie compagne di classe alle elementari, quando facevano un gioco che adesso ha un termine specifico, in cui le parole erano composte
dalle iniziali delle parole contenute in una frase, mai avrebbero fatto questo errore di non includere
l’ultima iniziale della parola che termina la frase. Quindi io non so se questo potrebbe denominare un
vizio di forma della legge però che il comma 1 richiami il sistema informativo territoriale integrato e
poi lo denomini di seguito nella legge semplicemente SIT e non SITI, come dovrebbe essere, io penso
che nuoccia alla comprensione della legge da parte di quella schiera di amministratori, architetti e geometri, che in questa legge si imbattono quotidianamente ma torniamo al comma 1: …al fine di disporre gli elementi conoscitivi necessari alla definizione delle scelte di programmazione generale, settoriale e di pianificazione del territorio e dell’attività progettuale. Il SIT è fondato su basi di riferimento geografico condivise tra gli Enti medesimi e aggiornato in modo continuo. Gli elaborati dei piani e
dei progetti approvati dagli Enti locali, inseriti sulle basi geografiche fornite dal SIT, vengono ad esso
conferiti in forma digitale per ulteriori utilizzazioni ai fini informativi.
Ecco, vi prego di non prendere sottogamba questo appello che mi accingo a fare. Guardate che
l’utilizzo di sistemi informativi proprietari, nella costruzione del SIT, nuoce gravemente all’operatività
del sistema informatico, alla possibilità di lettura universale dei dati, alla stessa proprietà perpetua dei
dati da parte di Regione Lombardia e degli Enti locali, che devono esserne garantiti nell’accesso perpetuo.
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Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
Pochi Consiglieri, ma assolutamente qualificati e rappresentativi della dignità dell’aula, hanno partecipato ad un importante incontro settimana scorsa, con Richard Stallman. Le immagini sono...
PRESIDENTE
Consigliere ...
SAPONARO Marcello
La ringrazio.
PRESIDENTE
E’ concluso il 1026. Ordine del giorno n. 1027. Prego, Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Stavo dicendo che le immagini di questo incontro sono contenute sul sito del Consiglio regionale
della Lombardia; l’incontro era presieduto dal Vice Presidente Marco Cipriano, insieme al comunicato
stampa assolutamente perfetto nella forma e nei contenuti dell’ufficio stampa, da parte di Lombardia
Notizie.
Ecco, vale la pena dirvi brevemente chi è Richard Stallman: è il padre, l’inventore del free software, cioè di quella particolare licenza che contrassegna alcuni, oramai moltissimi programmi per elaboratore elettronico, che garantisce determinate potenzialità, diritti, possibilità e diritti di modifica e di
distribuzione agli utilizzatori, ai programmatori e agli acquirenti del software.
Il fatto che non sia contenuto nella legge 12 un articolo che impone l’utilizzo di formati aperti e di
software libero, free, non come direbbe ...(Interruzione)… free software. Lo slogan che utilizza Richard Stallman è free as in freedom. Free as in freedom significa che il free non concerne la gratuità
dell’opera, perché non è gratuita, può esserlo come non può esserlo, ma concerne la libertà, free as in
freedom; significa che un’amministrazione pubblica, per essere proprietaria dei dati contenuti nei suoi
database, deve possederli in formato aperto, altrimenti non sarà mai proprietaria del dato, perché il dato sarà in realtà proprietà di chi ha scritto ...(Interruzione) Sto parlando alla Presidenza, mi perdoni
Assessore.
PRESIDENTE
Evitiamo le interruzioni, per favore.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
SAPONARO Marcello
Il Presidente è lì e ovunque, ci rappresenta e quindi ...
PRESIDENTE
Prego, le argomentazioni sono ardite, quindi non interrompiamo il flusso logico, ideico e verbale
del Consigliere. Prego, Consigliere.
SAPONARO Marcello
Mi dispiace che lei oggi ritenga che sono ardite e l’altro ieri abbia ritenuto di accogliere la mia richiesta di incontro con il Professor Richard Stallman, e io di questo gliene sono grato, per cui non sono ardite, trattava esattamente di questo ...(Interruzione)… io ed il Consigliere Muhlbauer abbiamo
chiesto al professor Stallman un parere, cosa ne pensasse del fatto che quasi tutti i dati della Regione
Lombardia, di proprietà della Regione Lombardia, su cui la Regione Lombardia dovrebbe mantenere
la proprietà, la durevolezza, la possibilità di accesso perpetuo e la garanzia di riservatezza, invece la
Regione Lombardia non era in grado di garantire nessuna di queste condizioni perché non era proprietaria del codice di lettura e di utilizzo di questi dati.
Quindi, se nella costruzione del sistema informativo territoriale integrato i dati, che poi si esprimono in forma grafica o di schede o di tabelle, sono letti tramite un programma con licenza di tipo proprietario, nel momento in cui questa azienda dovesse chiudere o modificare il programma, modificandolo in modo tale che non è più in grado di leggere il ...
PRESIDENTE
Consigliere, è esaurito il 1027.
SAPONARO Marcello
La ringrazio.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1028. Prego, Consigliere Saponaro.
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SAPONARO Marcello
Stavo dicendo: in modo tale da non essere più in grado di leggere i dati importantissimi della Regione Lombardia; Regione Lombardia non potrà fare assolutamente nulla per tornare in possesso dei
propri dati, non ne avrà alcun diritto, non potrà fare alcuna causa, non potrà più accedere ai dati che i
Comuni hanno fornito per costruire quel grande sistema informativo, territoriale e - io lo ripeto e cerco
di dargli la medesima dignità delle precedenti tre parole - integrato, anche se vi siete dimenticati la “i”
nella costruzione dell’acronimo. Mi piacerebbe chiederlo all’Assessore Boni: ma perché non c’è la
“i”? Cioè era persino più facile nella lettura perché SIT, nella lingua italiana non si utilizzano parole
che terminano con la consonante, rompe anche la “musicità” ...
PRESIDENTE
C’è un’osservazione, mi scusi, la interrompo. Dal tabellone risulta che lei ha parlato per 6 minuti e
51, penso che ci sia un errore nel conteggio del tempo.
SAPONARO Marcello
No, ho parlato solo 1 minuto e 56.
PRESIDENTE
Anche se il suo intervento è molto gradevole, quindi il tempo vola.
SAPONARO Marcello
Io direi di farlo andare fino a dieci e poi di riprendere da zero.
PRESIDENTE
Quindi sono trascorsi due minuti e tre. Prego.
SAPONARO Marcello
La musicalità, dicevo, è leggermente compromessa dall’utilizzo di un acronimo che termina con
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
una consonante, e quindi io veramente mi impegno, anzi il Consigliere Monguzzi, che avrà tempo adesso, come molti di voi, un po’ per ascoltare, un po’ per studiare altri provvedimenti che saranno presto al giudizio delle Commissioni, quelle che segue il Consigliere Monguzzi, mi pare di ricordare la
Commissione Sanità, la Commissione Territorio e tante altre Commissioni.
Adesso, a dire il vero, stavo parlando di Richard Stallman. L’emendamento vero, importante, e qui
fuori da qualsiasi rischio di essere interpretato come un’attività d’ostruzionismo, ma la legge 12, come
molte altre leggi di Regione Lombardia, merita un emendamento in questo senso, un emendamento
che inizi a fare quella grande rivoluzione liberale in questa Regione, quella che hanno iniziato Paesi
come la Francia, che recentemente ha migrato tutti i processori della gendarmerie verso l’utilizzo esclusivamente di programmi di sistema e applicativi, che utilizzino licenza libera, o come lo Stato del
Massachussets, che sta migrando tutti i dati dell’amministrazione pubblica verso i formati aperti, o
come molte amministrazioni pubbliche della Germania, come l’intera Regione dell’Andalusia, come
tanti altri luoghi della terra, che hanno scelto, per dare garanzie all’amministrazione pubblica di perpetuare proprietà e possibilità di utilizzo dei propri dati, di utilizzare formati aperti e programmi free software o quanto meno open source.
Magari sulla distinzione tra i due ci torneremo quando illustrerò il 1029, signor Presidente, che mi
sembra assai correlato negli intenti dell’ordine del giorno. Però in realtà ...
PRESIDENTE
Siamo passati quindi al 1029?
SAPONARO Marcello
No no no no, l’ho annunciato. Sono ancora al secondo comma, che mi pare altrettanto significativo,
dell’articolo 3 della legge 12, che recita che gli strumenti di pianificazione e programmazione ...
PRESIDENTE
Adesso è decisamente passato al 1029.
SAPONARO Marcello
Sì, però ci tengo a sapere quanto ho parlato in tutto il corso della seduta.
PRESIDENTE
Bene.
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SAPONARO Marcello
La ringrazio, però secondo me dovrebbe partire quando uno pronuncia la prima parola se no entrano nel conteggio anche atti e momenti che non sono quelli della spiegazione.
PRESIDENTE
Non è ancora previsto il time out, come nel basket.
SAPONARO Marcello
No, il time out è durante la partita, questo è prima dell’inizio.
Il secondo comma recita che gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale, a diverso livello e dei relativi studi conoscitivi territoriali sono riferiti... devo leggere lentamente perché il
linguaggio urbanistico non è proprio di mia proprietà e non potrei mai sostituire l’Assessore Boni perché comprendo che lui avrebbe anche più agilità a leggere questi termini, io mi occupo generalmente
di altre materie ...(Interruzione) Beh no, discretamente ...(Interruzione) Si cade sempre sulla Cascinazza però per il resto discretamente, il Presidente Monguzzi gliel’ha anche riconosciuto ...(Interruzione)
Si figuri io! L’esimio professor Lozza mi ha fatto vedere l’altro giorno dove si trovava, utilizzando
quel fantastico servizio che è Google Map, che mostra la fotografia della terra, di ogni angolo della
terra, presa dal satellite, era un servizio fantastico che secondo me dovrebbe essere utilizzato anche dai
funzionari, dagli uffici di Regione Lombardia, se già non lo fanno.
Però finalmente sono riuscito a vedere la fotografia satellitare ingrandita, fino a poterne intravedere
gli alberi, le altalene, non ancora il movimento delle altalene perché ovviamente, è una fotografia, non
è un filmato satellitare. Per quello saremo costretti a guardare Sky, semmai qualcuno fosse interessato
a vedere il filmato di Cascinazza. Però, limitandoci alle fotografie, sono riuscito a vedere dove si trova
la Cascinazza e devo dire che è veramente un peccato che un’area così pregiata, verde, in una zona, è
vero, un po’ periferica della città ma dentro l’urbanizzato, dentro il territorio cittadino, proprio
all’interno della parte urbanizzata, per quanto l’unica rimasta di espansione del costruito, quindi periferica, ma assolutamente pregevole, e io sono sicuro che chiunque ci costruirà saprà farne area assolutamente pregiata e tanto più pregiata.
Però vogliate dirglielo, soprattutto chi di voi ha il piacere... non so se il piacere, forse il piacere
c’era quando un tempo rispondeva al telefono la già richiamata ex moglie, adesso sicuramente è meno
piacevole telefonare a casa Berlusconi, io non sono informato, devo dirlo, delle vicende “vippaiole” di
casa, per cui non so chi sia la nuova, sono sicuro però che sia una stragnocca, in ogni caso, anche se
non è più Natalia Estrada. Quindi può darsi che la piacevolezza dell’atto di telefonare in casa Berlusconi junior sia esattamente la stessa, immutata negli anni, a distanza di separazioni, matrimoni, non
so quanti ce ne siano eventualmente stati.
Però, dicevo: chi dovesse aver avuto il piacere di chiedere “Scusi, mi passa suo marito?” e quindi
di parlare con la consorte, avrà potuto dire al marito che quell’area lì sarà tanto più pregiata quanto sarà immersa nel verde e costellata di servizi e strutture e condizioni e paesaggi e ambientazioni di pregio, e quindi di verde, e quindi di naturalità, e quindi di contesto di parco di quell’area.
Ma qualcuno glielo dica ...(Interruzione) Ride perché condivide. Ma se lì ci costruiamo 400 mila
metri cubi non vale più una cippa quell’area lì, ma neanche se ci costruisce le casettine dei puffi, neanche se le sfrutta nella massima altezza possibile.
Atti consiliari
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PRESIDENTE
Consigliere, ha esaurito il 1029.
SAPONARO Marcello
Sì, termino poi lo recupero nell’ordine del giorno successivo. Lì, se volete, se vorrà avrà la possibilità di vendere sul mercato, ma non ci può mica fare i palazzoni a cui ci ha purtroppo abituato - come
dite voi ma io assolutamente condivido - come ci ha abituato la Sinistra negli anni Settanta in alcune
periferie di questo Paese, cioè casermoni ignobili in cui vive solo chi è costretto, purtroppo, dallo stipendio non adeguato, ad una vita immersa in condizioni invece di vivibilità, che significa anche di
servizi raggiungibili facilmente.
Io credo che una delle tante colpe della Sinistra di questo Paese sia stata quella di aver dato un tetto
a un po’ di gente ma creando contemporaneamente condizioni di facile degrado, che poi però, devo dire, soltanto la Sinistra ha avuto la voglia e l’interesse di recuperare. Cresciuta poi nella cultura, nella
proposta, nella pratica, anche di elaborazione sugli stili di vita, sulla sostenibilità del vivere, del costruire la città, poi i danni che aveva fatto non è stata la Destra a dargli una risposta in positivo ma, a
quanto io vedo in giro per la Lombardia, è stata la Sinistra.
Lo vedo nella città che è amministrata oggi nella mia Provincia, nel capoluogo della mia Provincia,
lo vedo a Brescia, non lo vedo a Milano invece, dove è vero che alcuni disastri urbanistici li ha fatti la
Sinistra ma la Destra li ha solo peggiorati.
Se andiamo a contare gli interventi del Centrodestra verso un recupero di sostenibilità in quelle zone distrutte dalla Sinistra, francamente non ne vedo neanche mezzo.
Però, signor Presidente, la prego di richiamare i funzionari ad un utilizzo un po’ più accorto del
timer perché porta in confusione l’esposizione.
PRESIDENTE
Lei ha detto che si poteva recuperare, quindi mi sembra ...
SAPONARO Marcello
Ah quindi siamo ancora nel recupero?
PRESIDENTE
Sì. Guardi che poi lei il 1029 lo esaurisce in una frazione di secondo.
Atti consiliari
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Regione Lombardia
VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
SAPONARO Marcello
Perfetto, ha ragione.
PRESIDENTE
Bene, allora può parlare per il 1029, le rimangono due minuti.
SAPONARO Marcello
Stavo dicendo che sicuramente il gran merito di questa rivoluzione culturale nella Sinistra, tanto
che ha portato ad essere candidato alla Segreteria del Partito Democratico un uomo come Sarfatti, che
oltre ad esprimere ...(Interruzione) No no, che noi abbiamo sempre apprezzato qui in Consiglio regionale anche sui temi ambientali; altrettanto non posso dire invece della cultura espressa dal Centrodestra.
Devo dire che se... no, questo non lo dico perché rischio di far saltare la maggioranza nel mio Comune. Quindi passo alla trattazione dell’ordine del giorno 1029 ...(Interruzione) No no, 1029, sto recuperando l’ultimo minuto del 1029. Signor Presidente.
PRESIDENTE
Lei sul 1029 ha ancora un minuto e venti.
SAPONARO Marcello
Ho ancora un minuto... esattamente. Pensavo fossero più distratti ancora mentre invece soltanto di
uno devo dire che hanno sbagliato. Per cui è sostanzialmente accettabile.
SAPONARO Marcello
Ordine del giorno n. 1029: io non so se ho il tempo di spiegarvelo, quindi lo leggo velocemente.
Premesso che in Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati, che alla stregua del
progetto di legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005; ritenuto che la
legge 12 del 2005 presenti gravi carenze; ritenuto che al punto 2 il testo del progetto di legge n. 207 e
abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta, non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del 2005 ...(Interruzione) Io non so, deve avermelo attaccato il Presidente Monguzzi
Atti consiliari
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ma io non pensavo che così velocemente il virus dell’influenza diventasse operativo di un corpo umano, cioè io stamattina rivedo Monguzzi dopo una settimana. Ho visto che era influenzato però ho detto...
PRESIDENTE
Siamo passati al 1030.
SAPONARO Marcello
Ho pensato: gli effetti li sentirò la settimana successiva, e invece a distanza di qualche ora... Deve
essere un virus particolarmente virulento. E quindi passo al 1030.
Mah io spero che l’assenza del Consigliere Zamponi sia perché sta portando a casa il più possibile
perché se no finiremmo la settimana prossima di illustrare questi ordini del giorno.
Io oggi avevo da fare una cosa abbastanza importante, che era scrivere una risoluzione per il Consiglio Federale dei Verdi, tra l’altro dovrò anche parlarne al Consigliere Monguzzi. Mi sa che dovrò
chiamare il tesoriere e dirgli che gliela mando domani. Va beh!
Premesso che in Commissione quinta giace il progetto di legge 2007 e abbinati, che alla stregua del
progetto di legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005; ritenuto che la
legge 12 del 2005 presenti gravi carenze e che il testo del progetto di legge n. 207 e abbinati attualmente... no, scusi, ho perso il filo. Ritenuto inoltre che il testo del progetto di legge n. 207 e abbinati forse ci andrebbero due virgole - attualmente in discussione alla Commissione quinta, non sia idoneo a
colmare le gravi carenze della legge 12/2005 vigente, impegna la quinta Commissione a sospendere la
discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati.
Mi piacerebbe anche che in questa discussione entrassero anche questi abbinati perché finora richiamiamo soltanto il 207 ma io credo che gli abbinati meritino anche la trattazione singola, cioè la
dignità di essere chiamati una volta negli ordini del giorno con il proprio nome; e se uno di questi per
caso si chiamasse 208 dire una volta 208 e abbinati. Però adesso non sono in grado di ricordarmi quali
siano i numeri dei progetti di legge abbinati al 207, però è assolutamente, dalla mia parte politica, importante che venga sospesa questa discussione e che l’impulso dell’Assessorato sia quello di presentare un nuovo progetto di legge di modifica della legge 12 nella sua interezza, che richiami il 207 e tutti
gli abbinati. Anche perché tra questi abbinati c’è sicuramente un progetto di legge a firma del Consigliere Monguzzi, e noi abbiamo la volontà, l’interesse, sentiamo la responsabilità di rappresentare interesse, persone, amministrazioni, comunità, in questo processo di modifica legislativo.
Quindi vogliamo che il Consiglio regionale, tramite la sua Commissione, dia seguito all’audizione
di tutti questi soggetti interessati alla revisione della legge 12.
Noi abbiamo assistito - devo dire francamente - allibiti, Presidente, al fatto che si sia convocato
questo Consiglio regionale, che vedrete, mettetevi comodi, occuperà tanta parte della nostra esistenza,
per la lettera di tre amministrazioni comunali ...
PRESIDENTE
Cambi il microfono spostando il badge. Il costo della riparazione le verrà addebitato comunque.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
SAPONARO Marcello
Per quanto io solitamente cerco di difendere l’entità del mio stipendio, però riconosco di essere in
grado di poter pagare la riparazione del microfono. Quindi provvederò, e anzi invito l’Ufficio di Presidenza ad operare in tal senso. Volevo semplicemente alzare il microfono, perché mi pareva che
l’attenzione si stesse leggermente perdendo. Poi io ho il vizio di girare la testa. In ufficio da me, quando ascoltano i miei interventi tramite il circuito televisivo interno, mi dicono sempre che non si sente
nulla di quello che dico perché giro la faccia e quindi perdo la connessione al microfono.
E allora ho cercato di ovviare a questo problema alzando l’asticella, non in rappresentanza di un
simbolo fallico, come apprezzerebbero i Consiglieri, forse i Consiglieri della Lega, ma semplicemente
per far ascoltare di più e meglio a tutti i Consiglieri il mio intervento.
Però, a questo punto credo di dover utilizzare meglio i restanti tre minuti e mezzo per illustrare
l’ordine del giorno n. 1030, se non mi sbaglio, che riguarda il giacente progetto di legge 207 e abbinati
che, alla stregua del progetto di legge 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del
2005.
Noi riteniamo innanzitutto che la legge 12 del 2005 presenti gravi carenze - questo l’ho detto, l’ho
ripetuto e ribadito, e vi assicuro lo sentirete almeno altre 107 volte in questa aula; ma soprattutto riteniamo che il testo del progetto di legge 207 e abbinati, attualmente in discussione alla Commissione
quinta, non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12/2005 vigente.
Quindi chiediamo, nel momento poi in cui questa aula si accingerà a votare gli ordini del giorno
che vi abbiamo proposto, chiediamo di impegnare il Presidente (ritengo sia più corretto utilizzare questa parola anche in sua assenza); evidentemente non ritiene che gli ordini del giorno presentati dal
Gruppo dei Verdi, riguardo ad una legge giacente nella sua Commissione, valgano la sua presenza in
aula.
Devo dire che nella compagine di maggioranza, a parte il Gruppo della Lega Nord e altri Gruppi
“monoconsiliari”, che difficilmente si possono fare in due, devo dire che non è un bello spettacolo
quello dei banchi vuoti in Consiglio regionale ...(Interruzione) No ma io questo lo dico a vostro merito
perché senza il vostro comportamento poche leggi - presumo - passerebbero in questo Consiglio ad
opera di questa maggioranza.
Quindi al Consigliere Maccari, alla Consigliera Ferretto, dovreste fargli un monumento... Int...Eh
ma non puoi presentare gli ordini del giorno... ti ringrazio del sostegno morale ma...
Non so se c’è un modo discreto di comunicare con il Consigliere Raimondi, signor Presidente. In
alcune strisce fumettistiche, degli anni Settanta e Ottanta, che pubblicavano su Linus, veniva sempre
raffigurato il telefono rosso per le comunicazioni private e segrete tra il Presidente degli Stati Uniti
d’America e il Presidente dell’allora Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Se c’è un telefono rosso di comunicazione tra lei e il Presidente Marcello Raimondi, lo chiami in modo discreto per
dirgli di assistere alla trattazione degli ordini del giorno che riguardano la sua Commissione.
PRESIDENTE
Consigliere, ha esaurito il 1030 in questo momento, anzi qualche secondo fa.
SAPONARO Marcello
E’ vero che ho esaurito il 1030 ma non ho esaurito il richiamo al Presidente Raimondi, di trattare
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
con rispetto le leggi di modifica della legge 12, che giacciono nella sua Commissione.
Io credo che compito di un Ufficio di Presidenza, qualunque esso sia, di aula del Consiglio nella
sua integrità o di un suo organo costitutivo, come è la Commissione consiliare, debba essere sempre di
mettere la funzionalità, la dignità, la tutela dei diritti dell’organo consiliare e del Consiglio, ancor prima di quella dei singoli Consiglieri, ma soprattutto sopra quelli della semplice maggioranza consiliare;
per quanto anch’io riconosca abbia una certa importanza, soprattutto in questa Regione, dove, devo dire, l’opposizione non è che perde sempre sul filo di lana, per quanto l’ultima volta abbiamo recuperato
assai.
Per cui non disconosco l’importanza delle maggioranze parlamentari o consiliari, però il ruolo del
Presidente dovrebbe essere quello di tutelare la Commissione. E allora dovrebbe tutelare la Commissione anche assistendo alla discussione sugli ordini del giorno che trattano della sua Commissione e
dei progetti di legge che giacciono, un po’ anche per colpa del Presidente Raimondi, nelle segrete del
palazzo del Consiglio regionale, visto che la storia di questo edificio ci può far pensare che esistano
anche delle segrete. Infatti mi è stato detto che fosse un edificio assegnato anche al contingente nazista
di stanza in quel della Repubblica Sociale nel nord Italia, cioè qui c’era una parte del contingente nazista in Lombardia, quindi probabilmente ci sono anche le segrete, probabilmente in quei locali giacciono i resti del progetto di legge 207 e dei suoi abbinati, perché a quanto mi dice il Consigliere Monguzzi, ma ho avuto conferma anche dal Consigliere Muhlbauer, e non per mancanza di fiducia nel mio
Capogruppo ovviamente, non sono andato a chiederne verifica, ma del progetto di legge 207 non c’è
più traccia.
E allora noi vorremmo impegnare l’Assessore al Territorio a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge, che modifichi la legge 12 del 2005 perché noi non vogliamo fare attività conservatrice
in questa aula, non siamo aggrappati al testo della legge 12 o a piccole concessioni che eventualmente
furono fatte all’opposizione, noi siamo disposti a riprenderla in mano, a riprenderla nella sua interezza,
a discuterla insieme a voi e assieme a chi amministra questa Regione in tutte le sue formazioni locali,
in tutte le sue amministrazioni locali, dai quartieri ai Comuni, alle Province, a tutti gli Enti che entrano
nel processo di formazione dei piani di gestione del territorio, la cui responsabilità diretta, ovviamente,
è delle amministrazioni comunali, ma che il processo partecipativo di formazione di questi coinvolga
anche gli Enti locali superiori e inferiori non c’è alcun dubbio.
E allora perché non investire di questa attività di ascolto e partecipazione il Consiglio regionale
nella sua formazione consiliare? Un grande lavoro di partecipazione.
Io credo che viviamo in un periodo nel quale la partecipazione in politica forse è un po’ più reclamata rispetto al passato, per cui assistiamo anche a riti di catarsi collettiva, in cui la parola che prima
ha pronunciato il Consigliere Muhlbauer, che io non ripeterò per rispetto dell’aula e dei miei Colleghi,
viene gridata e pronunciata in coro in piazze di questo Paese, io credo che rilanciare il processo partecipativo ...
PRESIDENTE
Consigliere, ha esaurito il 1031, sta trattando il 1032.
SAPONARO Marcello
In compenso io non so se il microfono è inserito nel circuito interno del sistema televisivo ma mi
permetta l’utilizzo privatistico del mezzo televisivo interno, chiedendo al mio Capogruppo che se per
caso mi sta ascoltando di consentirmi di uscire momentaneamente dall’aula, sostituendomi quei pochi
minuti che richiederebbe la trattazione dell’ordine del giorno 1033.
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Riprendendo invece la trattazione del 1032, il 1032 è - devo ammettere - in parte simile al 1031.
Tratta delle norme concernenti l’approvazione dei piani attuativi e delle loro varianti.
E quindi, in merito ai piani attuativi e alle loro varianti, chiede all’Assessore al Territorio, ovviamente tramite la Commissione che riacquista per intero il proprio potere di iniziativa legislativa e di
dignità consiliare e di superiorità rispetto all’organo esecutivo, tutti aspetti che se li spostate soltanto di
alcuni metri, quindi nella Commissione Statuto, tutte le forze politiche richiamano, rivendicano, chiedono, e cioè che il potere legislativo, la rappresentanza del popolo, espressa dall’aula, espressa dal
Consiglio regionale, espressa dalle Commissioni, siano portate sullo stesso livello di dignità del potere
esecutivo di questa Regione, che oggi è esageratamente sproporzionato nei suoi mezzi, nelle sue potenzialità, nei suoi poteri, rispetto al potere legislativo, rispetto ai Consiglieri, rispetto al Consiglio regionale. Ma è mai possibile che l’iniziativa legislativa sia quasi sempre perennemente, costantemente
nelle situazioni più significativamente importanti per la vita politica della Regione, dell’organo esecutivo e non del Parlamento regionale?
Ma è mai possibile che quell’unica volta in cui il Parlamento della Regione Lombardia si riappropria del potere legislativo sia per un atto di modifica della legge 12, che riguarda un paio di cittadini a
dir tanto di una città, per quanto ridente, tutto sommato piccola rispetto al numero complessivo degli
abitanti della Regione Lombardia?
Io ai brianzoli sono anche abbastanza affezionato, nel senso che ho avuto anche una morosa che abitava da quelle parti, non proprio Monza; qui non rischio di essere entrato in concorrenza con il Consigliere Civati, sicuramente sarei stato sconfitto, però un po’ più a nord, credo, tuttora sotto la Provincia di Como però ...(Interruzione) No, Brianza. No, Provincia di Como, e devo dire che mi sono anche
divertito occasionalmente, Consigliere De Capitani, non si preoccupi. Devo dire che è una bella terra,
assai verde in alcune sue zone, ma purtroppo non più tra qualche anno, presumo, sarà ancora così, in
quel della Cascinazza.
PRESIDENTE
Prego, Presidente Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Presidente, sono a chiederle una gentilezza, nel senso che il Comandante Saponaro, io e gli altri
Colleghi che stanno praticando l’ostruzionismo, avremmo bisogno di cinque minuti per raccordarci un
attimo, e quindi chiedevo una sospensione di minuti cinque.
PRESIDENTE
Questa Presidenza è iperdemocratica, sarà accusata dalla maggioranza di collaborazionismo. Concedo i cinque minuti di sospensione.
(La seduta viene sospesa alle ore 16.47 e riprende alle ore 17.05)
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PRESIDENTE
Bene, sono trascorsi i cinque minuti, continuiamo dal punto in cui ci siamo interrotti. Ordine del
giorno n. 1033, presentato dai Consiglieri Saponaro e Monguzzi.
Prego, Consigliere Saponaro.
SAPONARO Marcello
Per i Consiglieri che si fossero distratti, se volete prendere l’ordine del giorno 1033.
In Commissione quinta, cari Consiglieri, giace il progetto di legge 207 e i suoi abbinati, che alla
stregua del progetto di legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005.
Noi riteniamo che: a) la legge 12 del 2005 presenta gravi carenze; b) il testo del progetto di legge
207 e tutti i suoi abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta, non siano idonei a
colmare le gravi carenze della legge 12/2005, oggi vigente, vigente per quanto riusciamo a seguirvi,
con tutte le modifiche che si sono susseguite.
Consentite se ogni tanto non riusciamo a stare dietro all’impegno modificativo della legge 12 di
questo Consiglio regionale.
Quindi vorremmo che il Consiglio regionale impegnasse la quinta Commissione e il suo Presidente
- che probabilmente sarà salito al trentesimo piano e oggi non si vede in aula - a sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati e a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge di
modifica della legge 12 del 2005.
Impegna inoltre l’Assessore al Territorio a presentare al Consiglio un nuovo progetto di legge di
modifica alla legge 12 del 2005, che serva però a migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene.
Questo a nostro avviso, ma se il Consiglio regionale riterrà di ascoltare i nostri suggerimenti sarà
espressione dell’aula e di tutti i Consiglieri nella loro interezza, come ci auguriamo.
Migliorare le gravi carenze che il testo attuale contiene in merito alle norme concernenti i contenuti
del piano territoriale di coordinamento provinciale: il piano territoriale di coordinamento provinciale è
richiamato dal capo terzo della legge 12 del 2005.
Non mi ricordo esattamente di quale mese del 2005, ma credo che sia sufficientemente identificata
per consentirvi di capire di cosa stiamo parlando; però fa piacere vedere che il Consigliere Moretti, a
differenza del Presidente e di alcuni altri Colleghi, invece segue con attenzione la discussione, che in
questo momento e per le prossime dieci ore sarà quella dell’illustrazione degli ordini del giorno, presentati dal Presidente Monguzzi e da me.
Il capitolo terzo, dicevo, della legge 12, tratta del piano territoriale e del coordinamento provinciale. Sarebbe stato interessante questa mattina sentire sull’argomento l’Assessore alla Provincia di Milano Pietro Mezzi, che è venuto a farci visita in Consiglio regionale, era presente, è impegnato in questo
momento sul piano territoriale della Provincia di Milano, e avrebbe potuto essere uno dei soggetti che
la Commissione dovrebbe audire per fare una buona revisione della 12, lui come l’Assessore del Territorio della Provincia di Bergamo, come quello della Provincia di Brescia ...
PRESIDENTE
Sta concludendo il 1033?
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SAPONARO Marcello
Sì, diciamo che l’ho concluso, signor Presidente.
PRESIDENTE
Bene, passiamo al n. 1034.
SAPONARO Marcello
Allora, il 1034 tratta di una materia assai gradita ai Verdi e assai sgradita a questa maggioranza,
che ha fatto di tutto per togliere poteri, finanziamenti, per permettere le incursioni delle falangi armate,
rappresentate dai cacciatori.
Vi riassumo la vicenda brevemente; anzi anziché riassumerla credo che sia ancor più chiaro e utile
procedere alla lettura di questo ordine del giorno.
In Commissione quinta - come sapete, e se non lo sapete ve lo ricordo - giace il progetto di legge
207 e abbinati, che alla stregua del progetto di legge 259, oggi in discussione ...(Interruzione) C’è un
cellulare, la ringrazio. Non mi saluti in quel modo, Presidente Alboni, che mi intimorisce sempre un
po’, per quanto non abbia fatto gli anni Settanta.
Premesso tutto questo; ritenuto che la legge 12 del 2005 presenta gravi carenze; ritenuto che il testo
del progetto di legge 207 e abbinati, attualmente in discussione alla Commissione quinta, non sia idoneo a colmare le gravi carenze della legge 12 del 2005, che è - ve lo ricordo - vigente su tutto il territorio della Regione Lombardia, impegna la quinta Commissione a sospendere la discussione del progetto
di legge n. 207 e abbinati, e impegna, se le parole avessero oltre che un significato anche un valore
nell’aula di questo Consiglio, e se assegnassimo un pur minimo valore, alla parola “impegna” per tutte
le volte che oggi l’ho pronunciata, credo che la Commissione avrebbe dovuto già sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e abbinati.
Evidentemente non vige questa regola in questa aula consiliare, quindi proseguo nell’esposizione
dell’ordine del giorno, in attesa che il Consigliere Zamponi si prepari ad illustrare i duemila emendamenti che ha presentato.
Impegna quindi la Commissione a sospendere la discussione del progetto di legge n. 207 e di tutti i
progetti di legge abbinati, e contestualmente - “contestualmente” qui ha un valore non solo formale impegnare l’Assessore a farsi promotore di un nuovo progetto di legge; significa che la Commissione
l’esame del 207 non lo deve più riprendere in mano, non deve procedere alla discussione - del resto
non ha neanche messo grande vivacità nell’affrontarlo - fino a quando l’Assessore non presenta al
Consiglio un nuovo progetto di legge e modifica della legge 12 nella sua interezza, atto a migliorare le
gravi carenze che il testo attuale contiene in merito alle norme concernenti la conferenza dei Comuni,
le comunità montane e gli Enti gestori delle aree regionali protette.
Consigliere Moretti, era tanto attento pochi minuti fa al mio intervento e adesso ritiene invece di
dover distrarre il Presidente? Credo però che siate comunque interessati a sapere che all’articolo 16,
comma 1, nella legge 12, c’è scritto che in ciascuna Provincia è istituita, a cura della Provincia stessa,
una conferenza dei Comuni, delle comunità montane e degli enti gestori delle aree regionali protette
che, se fosse per la vostra volontà, sarebbero un paio e sofferti in tutta la Regione Lombardia, ma questo tralasciamo, i cui territori di competenza ricadono anche parzialmente nel territorio provinciale,
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avente funzioni consultive e propositive nell’ambito delle materie trasferite alle Province, attinenti al
territorio e all’urbanistica.
Questo comma evidentemente non necessita di ulteriore approfondimento da parte del Consiglio
regionale perché questa è la parte di competenza delle Province, quindi ...
PRESIDENTE
Ha ampiamente illustrato il 1034 ed è passato al 1035, Consigliere.
SAPONARO Marcello
La ringrazio. Ecco, il 1035 - mi consente, signor Presidente - di tornare a quello che stavo illustrando prima, cioè le modifiche che necessitano al piano territoriale di coordinamento provinciale.
All’articolo 15 recita, a proposito dei contenuti del piano territoriale di coordinamento provinciale,
che con il piano territoriale di coordinamento provinciale, di seguito denominato PTCP, la Provincia
definisce, ai sensi e con gli effetti di cui all’articolo 2, comma 4, gli obiettivi generali, relativi
all’assetto e alla tutela del proprio territorio, connessi agli interessi di rango provinciale o sovracomunale, o costituenti attuazione della pianificazione regionale.
Sono interessi di rango provinciale e sovracomunale quelli riguardanti l’intero territorio provinciale, o comunque quello di più Comuni.
Il PTCP è atto di indirizzo della programmazione socio-economica della Provincia ed ha efficacia
paesaggistico-ambientale per i contenuti e nei termini di cui ai commi seguenti: il PTCP, per la parte
di carattere programmatorio definisce, avvalendosi degli strumenti di cui all’articolo 3, il quadro conoscitivo del proprio territorio come risultante dalle trasformazioni avvenute.
Volevo segnalare, signor Presidente, che credo che il sistema televisivo interno ancora non funzioni; se non mi sbaglio, al Gruppo dei Verdi imparerebbero tutti qualcosa, e invece non riescono ad assistere alla presentazioni degli ordini del giorno; questo lo dico non tanto per il valore dei miei interventi, che mi rendo conto è calante, e lo sarà pur con un’azione di inizio allo scavo nelle prossime ore, ma
lo dicevo invece per il valore di questi ordini del giorno, che meriterebbero di essere ascoltati non soltanto negli uffici del Gruppo Verde ma in quelli dell’Assessore Nicoli Cristiani, quelli degli Assessori
che qui sono riuniti per discutere, presumo, del prossimo week-end o delle vacanze di Natale. Anche
in Internet la discussione non si riesce molto a seguire probabilmente perché è lenta la rete. Quindi non
c’è mezzo che consenta di far sentire la voce e di far vedere le immagini di questa aula fuori da questo
edificio probabilmente.
Riprendendo quanto dicevo prima, il PTCP, per la parte di carattere programmatorio, indica anche
gli obiettivi di sviluppo economico sociale a scala provinciale, a tal fine raccordando le previsioni dei
piani di settore, la cui approvazione è demandata per legge alla Provincia, e approfondendo i contenuti
della programmazione regionale nonché eventualmente proponendo le modifiche o integrazioni della
programmazione regionale ritenute necessarie.
Devo dire che avrei preferito un testo della legge scritto con un carattere leggermente più grande
perché la mia ipermetropia sta iniziando a far sentire gli effetti del sovrautilizzo. L’ipermetropia è una
disfunzione della vista che di solito si supera da bambini e invece a me è tornata in età adulta; spero
sia l’unica disfunzione infantile che mi torna in età adulta ma non si può mai dire in questi casi.
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Spesso l’età senile molto avanzata - non è il caso di nessuno qui dentro - corrisponde a quella
dell’età infantile, età molto precoce, quindi può darsi che la mia fase sia iniziata con anticipo ma per il
momento è limitato alla vista, e di questo ne sono rallegrato.
PRESIDENTE
Passiamo alla trattazione del 1036.
SAPONARO Marcello
Mi scusi, signor Presidente, io non mi ricordo però, è importante anche per l’illustrazione dei miei
ordini del giorno, se il Gruppo di Rifondazione Comunista ne ha presentato qualcuno. Mi servirebbe
sapere il numero esatto.
PRESIDENTE
Ha presentato gli ordini del giorno dal n. 1117 al n. 1135.
Però facciamo presente che quattro di questi sono uguali, sono identici.
SAPONARO Marcello
Diciamo che posso approfondirne qualcuno più avanti del mio elenco. Questo credo che sarà un gesto apprezzato.
Se il Presidente mi consente di svolgere le sue funzioni per pochissimi secondi, li darei per illustrati
fino al 1056.
PRESIDENTE
Bene, grazie. Prendiamo atto che sono dati per illustrati dal primo firmatario, Consigliere Saponaro, gli ordini del giorno dal n. 1036 al 1056. Passiamo quindi al 1057.
SAPONARO Marcello
Mi sono reso conto che l’argomento era, soprattutto nei primi, molto simile uno con l’altro, e quindi credo che i Consiglieri di maggioranza abbiano compreso qual era il nostro intendimento.
Atti consiliari
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Regione Lombardia
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Questo ordine del giorno, il n. 1056, tratta del progetto di legge che noi reclamiamo dal primo ordine del giorno che ho illustrato quest’oggi, chiediamo che l’Assessore al Territorio Boni, presenti un
nuovo progetto di legge, in particolare - e lo evidenziamo con questo ordine del giorno - per le carenze
concernenti il procedimento per il rilascio del permesso di costruire.
Il rilascio del permesso di costruire noi pensiamo dovrebbe essere un atto assai rapido, automatizzato, non burocratico, che però perviene alla fine di un iter che garantisce la buona pratica urbanistica
e l’ottima pianificazione ambientale. Cioè noi riteniamo che i contenuti debbano prevalere sulla forma,
anche in questo caso, anche in materia urbanistica, e non pensiamo che gli enti pubblici, gli enti locali
debbano accanirsi sul cittadino al momento del procedimento di rilascio del permesso di costruire;
quello deve venire da sé, una volta che l’utente, il richiedente, si muove all’interno di regole ben precise, chiare, di tutela del territorio e della vita sociale dei cittadini, predisposte queste dal Consiglio regionale della Lombardia, dai Comuni con i piani di gestione del territorio, i piani dei servizi e i piani
delle regole e dalle Province con i PTCP.
Quindi l’invito è al Presidente della Commissione quinta di sospendere la discussione del progetto
di legge n. 207 e degli abbinati e di impegnare la Commissione Territorio a presentare al Consiglio il
nuovo progetto di legge, di modifica della legge 12 del 2005, atto a migliorare le gravi carenze che il
testo attuale contiene in merito alle norme concernenti il procedimento per il rilascio del permesso di
costruire.
Le norme per il rilascio del permesso di costruire credo valga la pena richiamarle brevemente in
questa aula perché è giusto che il Consiglio regionale prenda visione, prenda ascolto di quelli che sono
i compiti dei Comuni, e quindi di quelle che sono le incombenze sui cittadini, senza gravarli della burocrazia, senza gravarli di inutili pratiche di produzione di carta, di prove, di documentazione, che
spetterebbe invece all’Ente pubblico verificare. Vanno semplificate, vanno cancellate, tolte, però in un
quadro legislativo e di pianificazione che garantisca lo sviluppo equilibrato del territorio.
E allora ritengo corretto leggervi l’articolo 33 al capo secondo, e prego notare che finora non ho
sbagliato neanche un richiamo legislativo alla legge 12, sono riuscito a rintracciare nel fitto testo tutti i
richiami corretti. Al comma 1 recita: tutti gli interventi di trasformazione urbanistica dell’edilizia del
territorio sono subordinati a permesso di costruire, fatto salvo quanto disposto dai commi 2 e 3
dell’articolo 41.
Andiamo a vedere cosa dice l’articolo 41, commi 2 e 3 - se vuoi, Presidente, ho anche un pezzo di
cioccolato.
PRESIDENTE
Consigliere, lei sta svolgendo l’illustrazione del 1059.
SAPONARO Marcello
No, 1056. Ho fatto un salto ma l’ho fatto di quanto ho deciso io, mi scusi Presidente.
PRESIDENTE
No, allora diventa il 1058 perché il salto l’ha fatto al 1056. Quindi stava illustrando il 1056?
Atti consiliari
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SAPONARO Marcello
Sì, se poi lei intende che in venti secondi sono passato al 57 va bene, non mi intestardisco.
Io sono preoccupato di questo virus perché per me è un virus un po’ padano perché mi ha colpito
nel momento in cui ho iniziato ad illustrare gli ordini del giorno. Veramente sono stato bene tutta la
mattina, chiamo a testimonianza il Consigliere Saffioti che mi ha visto mentre prendevo un caffè
...(Interruzione) Sì, però poi me la ridà per il 1058, consentimi che abbia poca importanza la cosa.
PRESIDENTE
Colleghi, evitiamo i duetti.
SAPONARO Marcello
La ringrazio, Presidente. Io non mi ricordo, però presumo che sia anche abbastanza indifferente per
voi se sto illustrando il 57 o il 58, facciamo il 58.
In Commissione quinta giace il progetto di legge 207 e abbinati, che alla stregua del progetto di
legge n. 259, oggi in discussione, tratta di modifiche alla legge 12 del 2005; ritenuto che la legge 12
del 2005 presenta gravi carenze, ma ritenuto anche, soprattutto, e lo voglio sottolineare, soprattutto
un’altra volta e senza possibilità di discussione, perché io ne sono convinto, prima di presentare l’ordine del giorno, ma sono sicuro che dopo tale numero di ripetizioni anche nei Consiglieri di maggioranza il tarlo si è insinuato a proposito del testo del progetto di legge n. 207 e di tutti i suoi abbinati in
discussione.
Allora, ricordo questo: la Commissione quinta ...(Interruzione) Intendo che il tarlo si sia insinuato
rispetto alla non idoneità di questo progetto di legge, il 207, a colmare le gravi carenze della 12/2005.
Se fosse possibile fare un intervento diciamo investigativo in aula, a me piacerebbe chiamare il
Presidente Raimondi, chiamarlo mentre illustro gli ordini del giorno, a chiedergli cosa ne pensa - vedo
che è d’accordo il Consigliere Muhlbauer - cosa ne pensa delle carenze del 207. Se non è d’accordo
che lo dica ma che non assista, per tutto il corso della discussione in questa aula, e se ne stia nel suo
ufficio dove sono sicuro che lì il sistema audiovisivo funziona, a differenza che nell’ufficio dei Verdi.
Per ufficio dei Verdi intendo l’ufficio degli altissimi funzionari del Gruppo e del Presidente Monguzzi
perché a me non è dato possedere né una televisione ma neppure l’allaccio televisivo.
Dovete sapere che io mi sono portato la televisione da casa ma la Presidenza del Consiglio ha ritenuto che non meritassi di avere l’attacco dell’antenna. Ma con la mia televisione! Cioè qui girano le
leggende, metropolitane, di Consiglieri che la sera si portano via la televisione appartenente ai Gruppi
e io che da casa faccio il percorso inverso e me la porto nel mio ufficio invece non posso, se non una
televisione tanto vecchia da avere ancora l’antennina, quella circolare, che entrava nell’apparecchio televisivo con i due orifizi, piccolino. Non è dato per me poter assistere alle trasmissioni del circuito interno della Regione Lombardia. A me servirebbe per seguire le Commissioni di cui non faccio parte,
negli orari in cui non posso staccarmi dalla mia scrivania.
Non era un privilegio della politica quello che reclamavo, la televisione la portavo da me; se la Presidenza del Consiglio voleva addebitarmi i costi dell’elettricista non ci sono problemi; qualcuno del
Gruppo che mi aiutava a sostenere la spesa lo trovavo, il Consigliere Monguzzi è sempre molto disponibile in questo, però così mi è impedito invece di vedere, di assistere alle trasmissioni delle Commissioni.
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Un conto è dire che soltanto il Presidente del Gruppo ha diritto alla televisione, ma un’altra è dire
che, anche se fornita con i nostri mezzi, noi non abbiamo diritto ad assistere alle trasmissioni televisive.
Adesso io francamente non mi ricordo per quale ragione sono arrivato a discettare con voi di questo, però ho visto che l’argomento ha destato più interesse di tutte le argomentazioni portate sulla legge 12, adesso che passiamo al quinto piano... a proposito, non ci stiamo più negli uffici, ci servirebbe
uno o due spazi in più per il Gruppo dei Verdi. Però nello spazio che sceglierò come mio ufficio sappiate che gradirei l’attacco dell’antenna e, se è diverso, non lo so, del circuito interno ...(Interruzione)… no, ma della corrente ce l’ho, mi sono portato una ciabatta perché non mi era fornita dal Consiglio regionale.
PRESIDENTE
Consigliere, lei è in fase di illustrazione avanzata del 1059, immagino?
SAPONARO Marcello
Sì.
PRESIDENTE
Bene.
SAPONARO Marcello
Passo al 1060. Mi sono portato la ciabatta da casa, quindi non è il problema della fornitura
dell’energia elettrica, il problema è proprio quello di poter assistere, con un apparecchio mio, alle trasmissioni delle Commissioni perché è più comodo insomma. Posso continuare a mandare via le mail, a
rispondere e a studiare senza dover andare fisicamente nelle Commissioni di cui fa parte il Presidente
Monguzzi quando l’argomento mi interessa; siccome poi adesso abitiamo un Consiglio regionale in
cui il Presidente, a cui faccio tanti auguri di pronta guarigione, è uso assistere alle sedute del Consiglio
in corso dal suo ufficio, con il televisore, tramite il circuito interno, mi chiedo, se questa è l’usanza di
questo Consiglio regionale e quindi assurta al grado di buona pratica, perché adottata anche dal Presidente Albertoni, dicevo: mi chiedo per quale ragione non posso assistere alle trasmissioni delle Commissioni, di cui non faccio parte, dal mio ufficio, con una televisione di mia proprietà, che mi sono
portato da casa, privando l’appartamentino di montagna dei miei genitori di un mezzo che poteva rallegrare ulteriormente, perché già si trovano in una condizione felice quando si trovano a Piazzatorre, le
loro giornate e i loro week-end.
Comunque, adesso, loro di tutta questa situazione ne sono felici perché il televisore è tornato
nell’appartamentino di Piazzatorre, e io sarò costretto, qualora al quinto piano sarò dotato della presa,
a comprarmi un altro televisore.
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENTE
Esaurito il 1060, passiamo alla trattazione del 1061.
Prego, Presidente Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Sia il Comandante Saponaro che io, li diamo per illustrati fino al 1116 compreso.
PRESIDENTE
Bene, passiamo agli ordini del giorno presentati dai Consiglieri Agostinelli, Muhlbauer e Squassina
Osvaldo. Ordine del giorno n. 1117. Prego, Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Io credo che questo sia un ordine del giorno molto importante e richiamerei i Colleghi e le Colleghe all’attenzione; so che è difficile, però è importante. Noi siamo oggi qui da un po’ di ore per
un’urgenza, così ci è stato detto dalla maggioranza del Consiglio regionale, un’urgenza che riguarda
fondamentalmente: un Comune, il Comune di Monza, ovvero le necessità delle forze politiche che
compongono la sua maggioranza, che hanno una discussione difficile, e noi capiamo che è difficile, e
che ha bisogno di tempo, di più tempo di quanto non prevede la legge regionale numero 12/05.
Allora, questa estrema attenzione, questa estrema cortesia istituzionale, mostrata da questo Consiglio, nel mettere da parte non solo altre leggi che sono già in programma, magari rinviate da luglio in
poi, ma persino di dimenticare, per esempio, come l’eroico collega Saponaro ha avuto modo di ricordare, un altro pacchetto di modifiche della legge 12, che è in discussione da lunghi mesi nella Commissione quinta, e francamente devo dire che è un po’ desaparecida, come il Presidente della Commissione quinta in questo momento, nel senso che non si sa più dove è finita.
Allora, questa grande cortesia, attenzione, sensibilità mostrata dalla maggioranza nei confronti della Giunta di Monza, invece non viene concessa ad altre istituzioni ed enti locali lombardi.
E qui, con questo ordine del giorno, il 1117 per la precisione, noi vorremmo ricordare altre istituzioni lombarde, che sono le Province.
Certo, sappiamo, c’è un dibattito in corso legato ai costi della politica, che dice che le Province non
servono più, bisogna abolirle tutte; io sono di Milano, per quanto riguarda Milano penso si possa fare
tranquillamente, facendo l’area metropolitana, dopodiché, però, ci sono gli altri territori.
Parliamo di Monza. Proprio a Monza credo che quasi tutte le forze politiche e la maggioranza dei
cittadini, invece, pensano che bisogna fare la Provincia. Pertanto dobbiamo prendere atto che le Province esistono in questa nostra Regione e che molti cittadini, a partire dai loro territori, ritengono che
le Province siano utili, e anche forze politiche di schieramenti opposti ritengono che siano utilissime.
Penso per esempio ai Colleghi della Lega Nord, che hanno portato a casa un ottimo risultato nelle provinciali, e credo che non vogliano rinunciare alle Province.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
Eppure, nonostante le Province in Lombardia siano governate non da una parte o dall’altra ma da
tutte e due le parti, uno di qua, l’altro di là, le Province, quando si presentano in Consiglio regionale,
non hanno la stessa attenzione, sensibilità e cortesia che riceve il Comune di Monza. Per esempio abbiamo fatto in Commissione quinta - il Presidente, se fosse presente, potrebbe confermarlo - delle audizioni in relazione a quel pacchetto di modifiche, che appunto è sparito, non si sa che fine abbia fatto;
le Province hanno fatto delle proposte molto precise, avanzando delle loro esigenze altrettanto legittime di quelle del Comune di Monza, in direzione di un rafforzamento delle competenze già previste nel
PTCP. Loro pongono un problema concreto; anche le Province hanno dei problemi, non solo il Comune di Monza, ovvero la sua maggioranza, ovvero le forze politiche che compongono la maggioranza.
Quindi questo ordine del giorno cos’è che vuole dire? Chiede una cosa molto semplice, cioè impegna la Giunta regionale ad avviare celermente tutte le procedure necessarie e a sottoporre al Consiglio
gli atti relativi alla modificazione della legge regionale 12 - eccola di nuovo qua - nella direzione chiesta dall’Unione delle Province Lombarde, cioè in maniera sempre bipartisan in quanto istituzioni.
Noi crediamo che proprio nel momento in cui si dà questa corsia iperpreferenziale al Comune di
Monza, che ha mandato soltanto un fax, nemmeno firmato, e ha subito ottenuto ciò che chiedeva, la
stessa cosa si potrebbe fare anche per le Province, che sono di più e che riguardano più cittadini e sono
persino bipartisan.
Quindi questo ordine del giorno vuole chiedere questo impegno. Ci sembra di dire una cosa ragionevole, a partire dal fatto che tutte le istituzioni sono uguali, Comuni e Province, anzi il Comune e le
Province.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1118.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Il 1118 in realtà tocca l’articolo 13, che è in discussione oggi, ovvero la sua modifica per quanto riguarda i termini di approvazione di tutta la procedura del PGT; e riguarda di nuovo le Province perché,
anche per quanto riguarda l’articolo 13, cioè rispetto alla problematica di poter consentire alle Province l’espressione del parere di compatibilità sullo strumento urbanistico comunale, che abbia raggiunto
la sua completezza finale, anche questa è una richiesta avanzata dalle Province, come prima.
Noi riteniamo che anche su questa esigenza vada data risposta all’Unione delle Province Lombarde, visto che stiamo discutendo dell’articolo 13, e vada modificato nel senso richiesto - mi pare dal
Sindaco, non si capisce da chi, comunque dal Comune di Monza -; proponiamo che venga presa in
considerazione in questa sede, anche se non ora, ma almeno prossimamente, in tempi non biblici,
un’ulteriore modifica dell’articolo 13 della legge 12, al fine di venire incontro alle esigenze della Provincia.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1119.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
MUHLBAUER Luciano
Questo è un ordine del giorno che invece ci ricorda che oltre le Province ci sono anche i Comuni,
intendendo con questo che sono anche altri Comuni in Lombardia oltre quello di Monza. Quindi abbiamo pensato di fare cosa utile per tutti i Consiglieri toccando anche alcuni argomenti che interessano
l’insieme dei Comuni lombardi, ovviamente Monza compreso, perché lungi da noi voler discriminare
un Comune splendido come quello di Monza, che io non ho il piacere di conoscere a fondo ma molti
nostri collaboratori del Gruppo provengono da quella zona, e sicuramente questo lo ha reso molto
simpatico. Però, appunto, per non discriminare nessuno, oltre Monza ci sono anche altri Comuni in
Lombardia. Forse non tutti i Colleghi della maggioranza ne sono a conoscenza però è così, ve lo assicuro.
Allora, per quanto riguarda i PGT, noi riteniamo che sia di interesse comune poter prevedere una
modifica della legge 12, dunque impegnare anche la Giunta, il Presidente, in questo senso, sensibilizzarlo, con un impegno da parte del Consiglio, perché si lavori su delle modifiche al fine di accompagnare il PGT - che è il piano del governo del territorio, che è quello che l’anno scorso bisognava accorciare e adesso bisogna allungare, nel caso del Comune di Monza, per carità, non per gli altri - per
tutti i Comuni, compreso il Comune di Monza, con un piano comunale di emergenza di protezione civile, quello previsto dalla legge regionale 16 del 2004.
Insomma protezione civile e piani di emergenza sono cose fondamentali, credo, per interesse dei
cittadini; penso che questo potrebbe essere un contributo anche alla discussione che si svolge nel Comune di Monza, visto che, forse, oltre alla Cascinazza, ci sono anche altri problemi e quesiti a Monza.
Per cui anche questo vuole essere un contributo costruttivo alla nostra discussione, e quindi invito
davvero tutti i Consiglieri, i Colleghi e le Colleghe, sia della minoranza che della maggioranza, a
prendere in considerazione un voto favorevole su questo ordine del giorno.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1120.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Il 1120 lo diamo per illustrato.
PRESIDENTE
Ci sono quattro ordini del giorno: il 1121, il 1122, il 1129, il 1131, che sono uguali perché chiedono tutti e quattro il rinvio in Commissione.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
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MUHLBAUER Luciano
Ovviamente è una delle legittime forzature della Presidenza di ritenerli uguali; a nostro modo di
vedere non sono esattamente uguali. Comunque, siccome non vogliamo cercare il pelo nell’uovo accettiamo questa parificazione ...
PRESIDENTE
No, guardi, Consigliere, la Presidenza può anche forzare però qui è evidente che sono uguali, in
questo caso non c’è nessuna forzatura.
MUHLBAUER Luciano
Va bene, credo che rimanga comunque a verbale, visto che è registrata la nostra divergenza di vedute, ma accetto ovviamente il giudizio insindacabile del nostro Presidente; e per quanto riguarda la
conclusione, Presidente, ha ragione, perché propongono le stesse cose.
Questo ordine del giorno ci dice una cosa molto semplice. In qualche modo già nel dibattito generale questo tema era stato toccato e dice appunto che nei vari Comuni della Lombardia, che appunto
sono più Comuni, non solo quello di Monza, ci sono dei problemi analoghi, o potrebbero esserci, in
condizioni simili oppure diverse, problemi analoghi di rivedere i tempi per l’approvazione del PGT.
Da questo punto di vista, appunto, noi proponiamo che ci sia uguaglianza di trattamento tra tutti i
Comuni, che non ci siano corsie preferenziali per l’uno o per l’altro, anche perché se no il Consiglio
regionale finirebbe per dedicare la sua esistenza ai casi singoli, a discutere un giorno su un Comune,
un giorno su un altro, e così via, per cui pensiamo che sia una proposta ragionevole e utile quella di
decidere qui dentro, come Consiglio regionale, quanto chiede l’ordine del giorno, cioè di sospendere
l’approvazione, dunque la procedura di approvazione del progetto di legge n. 259, e di impegnare il
Presidente del Consiglio regionale a riaffidare il progetto di legge in oggetto alla Commissione competente, ovvero la quinta, al fine di prevedere una completa, approfondita disanima delle problematiche
riferibili all’articolo 13. Ovvero vuol dire fare come di solito si fa.
Credo che in tutte le Commissioni, non solo quelle frequentate dal sottoscritto, si faccia così: si ha
un progetto di legge, si stabilisce un calendario di audizioni, in cui si sentono i soggetti interessati, ci
si confronta e poi anche in base a questo confronto si procede ad eventuali modifiche. In questo caso
appunto si potrebbe sentire magari l’ANCI Lombardia, l’UPL, i Comuni capoluogo, per vedere se
sull’articolo 13, sui termini di approvazione del PGT ci sono effettivamente delle esigenze condivise e
larghe per una modifica.
Noi pensiamo che questo sia l’iter, ci dispiace anche doverlo proporre in questa forma di ordine del
giorno perché dovrebbe essere scontato, in qualche modo doveva essere scontato nel Comune di Monza, si doveva convocare mille Comuni, si doveva convocarne uno, nonostante lo avessimo chiesto, il
Sindaco di Monza non è stato convocato in audizione, per cui noi non abbiamo mai avuto la possibilità
di interloquire con il Comune di Monza, capire i problemi che eventualmente c’erano sul territorio.
Quindi ci pare che sia utile, anche per superare questo vulnus, che rischiamo di produrre in questa
discussione, rimandare il provvedimento alla Commissione; peraltro ricordo appunto che sono convocati i quattro Consigli comunali straordinari, da giovedì a domenica, quindi il PGT, secondo quanto ci
dicono i monzesi, può essere approvato tranquillamente, non ci sarebbe nessun pregiudizio, però co-
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gliamo la palla al balzo e ridiscutiamo la questione nella maniera ordinaria e ordinata, sentendo i Comuni e gli interlocutori, dando la possibilità ai Consiglieri di farsi un’idea dentro la Commissione e
poi ritorniamo in aula.
Dunque, questi ordini del giorno, che vengono considerati uguali, ma uguali non sono, lo ribadisco,
chiedono questo passaggio.
Quindi invito davvero i Colleghi e le Colleghe, visto che questo tipo di ordini del giorno tra l’altro
verrà votato, se non ho capito male il Regolamento, prima degli altri, ovvero prima del passaggio agli
articoli, di votare compattamente e unitariamente questo ordine del giorno che ristabilisce un corretto
iter procedurale, nel procedere del Consiglio regionale della Lombardia, ovvero - me ne ero quasi
scordato - la terza assemblea legislativa del Paese.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1123.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Il 1123 tocca un altro problema che c’è nella lr 12/05. Come i Colleghi sanno, anche coloro che
non frequentano la Commissione quinta, perché poi periodicamente di legge 12 si parla nell’aula, la 12
è un cantiere permanente.
Io credo che la legge 12 abbia ottime possibilità di battere la longevità del cantiere della LeccoColico che, come voi sapete, è un cantiere che ha dato lavoro a tanti progettisti, a tante imprese, per
lunghi decenni, e purtroppo a giudicare da alcuni spiacevoli incidenti, successi ultimamente, possiamo
ben sperare che continuerà a dare lavoro a tanti progettisti e a ...(Interruzione)... le gallerie fanno parte
di quest’opera ovviamente, è chiaro, dopo cinquant’anni, quando sono finite, rischiano di essere magari già un po’ vecchie.
Però questo solo per un promemoria per invitare magari tutti noi a non far fare la stessa fine alla
nostra legge 12, che era stata approvata in fretta e furia alla fine del 2005 e poco prima delle elezioni, e
che poi ha bisogno di un restyling periodico, credo che circa ogni tre/quattro mesi in Commissione c’è
un pacchetto di modifiche; tra l’altro segnalo che ci sia un pacchetto di modifiche ancora fermo, che è
stato sorpassato da questa esigenza del Comune di Monza, però questo è un altro discorso. E’ comunque lì, ancora in Commissione, un ulteriore pacchetto di modifiche. Per cui preparatevi perché di legge
12 ne parleremo anche prossimamente, sicuramente ancora prima delle feste natalizie.
Allora, uno dei tanti problemi, che non ha mai definito fino in fondo la legge 12, era quello di una
scala gerarchica tra il PGT, i piani attuativi e gli accordi di programma; non li ha definiti abbastanza
bene. Per cui crediamo che, siccome è sempre una cosa che riguarda tutti i Comuni, compreso il Comune di Monza, quindi per non discriminare nessuno parliamo sempre di cose che interessano tutti i
Comuni della Lombardia; noi pensiamo che anche questa sia un’urgenza, che sia soprattutto
un’urgenza da sottoporre al Consiglio, ovvero di ripristinare, definire bene per legge - onde togliere
ogni incertezza e magari interpretazioni poco chiare, che poi magari ci evitano di avere singoli provvedimenti per tappare i buchi - di ripristinare la scala gerarchica tra il PGT, ovvero il piano di governo
del territorio, i piani attuativi e gli accordi di programma.
Quindi si tratta di un ordine del giorno di perfetto buon senso, costruttivo, dallo spirito assoluta-
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mente bipartisan. Per cui l’invito è di valutarlo bene, di accoglierlo, in modo tale da dare risposta anche agli altri Comuni della Lombardia, e non solo a Monza. Poi tra l’altro lo stesso problema ce l’ha
anche il Comune di Monza, faremmo un favore anche al Sindaco di Monza e alle forze politiche di
maggioranza, che governano in questo momento il Comune di Monza.
PRESIDENTE
Ordine del giorno n. 1124.
Prego, Consigliere Muhlbauer.
MUHLBAUER Luciano
Penso che lo spirito dei nostri ordini del giorno sia chiaro, nel senso che semplicemente vogliono
esortare i Colleghi a prendere in considerazione il problema del governo del territorio nel suo insieme,
nella nostra Regione, dunque tutti i Comuni e tutti i problemi, magari a cominciare da quelli un po’ più
sostanziosi, più gravi, che affliggono il governo del territorio e i nostri Comuni, e forse la discussione
all’interno delle maggioranze politiche dei Comuni non dovrebbe essere la priorità della discussione
del Consiglio regionale.
Quindi, proponendo anche i successivi ordini del giorno, da quello ora in esposizione ai prossimi,
lo stesso problema, e dunque ripeto, lo stesso invito ad accoglierli in uno spirito bipartisan e unitario,
con grande senso dell’istituzione.
Evito di esporre i prossimi ordini del giorno, dandoli per svolti e per esposti e ringrazio il Presidente per la sua pazienza e la sua conduzione.
Votazione di ordini del giorno
PRESIDENTE
Terminata l’illustrazione degli ordini del giorno, si deve procedere alla votazione dell’ordine del
giorno n. 1121, identico ai nn. 1122, 1129 e 1131, che chiede il rinvio in Commissione quinta del progetto di legge n. 259.
La parola al Consigliere Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
A nome mio, del Consigliere Muhlbauer e del Consigliere Zamponi, chiedo la verifica del numero
legale.
Atti consiliari
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
PRESIDENTE
Accolgo la richiesta ed invito il Consiglio a procedere alla verifica del numero legale con procedura elettronica.
Ultimata la verifica, ne comunico l’esito:
Congedi
n. 6
Quorum funzionale
n. 38
Votanti
n. 22
do atto che manca il numero legale.
(Il verbale di votazione n. 1 è riportato in allegato)
(La seduta viene sospesa per un minuto alle ore 18.00)
PRESIDENTE
Riprendiamo i nostri lavori.
Prego, Presidente Monguzzi.
MONGUZZI Carlo
Chiedo, sempre a nome di Muhlbauer e Zamponi, la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
Accolgo la richiesta ed invito il Consiglio a procedere alla verifica del numero legale con procedura elettronica.
Ultimata la verifica, ne comunico l’esito:
Congedi
n. 6
Quorum funzionale
n. 38
Votanti
n. 23
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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 68 DEL 2 OTTOBRE 2007
do atto che manca il numero legale.
(Il verbale di votazione n. 2 è riportato in allegato)
Ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento interno, tolgo la seduta e comunico che il Consiglio è
convocato per domani, mercoledì 3 ottobre 2007, alle ore 10,30, con lo stesso ordine del giorno.
(La seduta termina alle ore 18.03)
Atti consiliari
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ALLEGATI
Interpellanze ed interrogazioni e relative risposte scritte
Interpellanza - a risposta scritta - n. 5073, a firma dei Consiglieri Benigni, Valmaggi, Porcari e
Oriani
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 23 gennaio 2007.
Risposta dell’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani
«Con riferimento all’interpellanza n. 5073, la Direzione Generale dell’AO di Lecco. sentita in proposito, ha comunicato quanto segue.
In data 19 dicembre 2006 è stato installato il nuovo applicativo di front-office/CUP.
La sostituzione è stata necessaria in quanto il programma in uso di accettazione/pagamento risultava ormai obsoleto e al limite delle possibilità di sviluppo ed è risultato inderogabile acquisire un nuovo
sistema che garantisse una più facile gestione ed ottimizzazione delle prenotazioni e
l’implementazione del progetto CRS-SISS e del CALL Center Regionale.
Al 16 gennaio 2007, data di presentazione dell’interpellanza, il nuovo applicativo risultava in fase
di consolidamento, situazione aggravata dall’introduzione delle nuove disposizioni circa il pagamento
del ticket (quota fissa). Di tutto questo la cittadinanza è stata ampiamente informata attraverso comunicati stampa diramati da tutti i mezzi di stampa locali e con avvisi affissi presso gli sportelli aziendali.
L’attività di messa a punto del sistema ha comportato più di un mese di lavoro per l’ottimizzazione
ed effettivamente ciò ha provocato un allungamento del tempo necessario per le operazioni di accettazione e pagamento, ma tale criticità si è conclusa all’inizio del mese di febbraio 2007.
La situazione si è completamente stabilizzata, grazie agli aggiornamenti del programma di frontoffice ed alla nuova organizzazione implementata per rendere più agevole l’accesso ai cittadini. Lo
sviluppo del programma CUP sta inoltre continuando con ulteriori aggiornamenti, per rendere sempre
più fluida l’attività di accettazione e pagamento e si sta provvedendo all’installazione di dispositivi automatici di pagamento al fine di garantire un migliore servizio alla cittadinanza».
Interpellanza - a risposta scritta - n. 5080, a firma del Consigliere Saffioti
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 13 marzo 2007.
Risposta dell’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani
«Con riferimento all’interpellanza n. 5080 è necessario sottolineare come la Regione Lombardia,
già a partire dall’anno 2004, ha avviato forme di confronto, discussione e informazione con tutti gli
operatori in merito alle regole di sistema del Servizio Socio Sanitario Regionale.
L’esigenza di tale confronto è stata avvertita come un momento di lavoro utile sia per far crescere il
sistema, che per capire le esigenze del mondo sanitario, che si rivelano sempre variegate e tutte meritevoli di attenzione.
Confermo, pertanto, che è mia precisa intenzione a partire dalle regole di sistema per l’anno 2008,
estendere alla competente Commissione Consiliare III i momenti di confronto e di presentazione delle
“regole di spesa” del Fondo Sanitario Regionale».
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Interpellanza - a risposta scritta - n. 5104, a firma del Consigliere Benigni
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 27 luglio 2007.
Interpellanza - a risposta scritta - n. 5105 a firma del Consigliere Saponaro
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 27 luglio 2007.
Risposta dell’Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi alle interpellanze
n. 5104 e 5105
«In merito alle interpellanze consiliari n. 5104 e n. 5105 si comunica che:
- è definito Deflusso Minimo Vitale (DMV) dall’Allegato B della deliberazione 13 marzo 2002,
n. 7 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del Fiume Po, “il deflusso che, in un corso
d’acqua naturale deve essere presente a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati”, compatibilmente con la risorsa idrica
naturalmente presente;
- la Regione Lombardia con l’approvazione del Programma di Tutela e Uso delle Acque (DGR
n. 8/2244 del 29 marzo 2006) ha definito modalità e tempi per l’adeguamento al Deflusso Minimo Vitale (DMV) delle utenze di acqua pubblica (grandi e piccole derivazioni) in concessione nei corsi
d’acqua ricadenti nel territorio regionale;
- le disposizioni per il rilascio del DMV sono contenute nel Capo II “Il Deflusso Minimo Vitale”
delle Norme Tecniche di Attuazione del PTUA, approvato dalla Giunta Regionale con la predetta deliberazione n. 2244 del 29 marzo 2006;
- il Deflusso Minimo Vitale sarà applicato nelle sue due macrocomponenti, “componente idrologica” e cosiddetti “fattori correttivi”, secondo differenti scadenze temporali (rispettivamente fine 2007
concessioni in rinnovo, fine 2008 concessioni esistenti e fine 2016 applicazione dei fattori correttivi),
in relazione agli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici indicati dalla Pianificazione Regionale;
- in tale contesto è stato previsto, per i bacini/aste con maggior criticità idrologica, che la Regione promuova attività sperimentali sul DMV in modo da poter valutare, anticipatamente all’entrata in
vigore degli obblighi di adeguamento, caratteristiche e quantità del DMV anche diverse dalla norma
prevista dal PTUA, tra i bacini individuati rientra il bacino del Fiume Serio;
- la Provincia di Bergamo in collaborazione con lo STeR di Bergamo ha avviato fin dall’estate
2006 una prima attività di rilasci controllati pari al 5% del Deflusso Minimo Vitale, calcolato secondo
la definizione di cui sopra;
- la sperimentazione promossa da Regione Lombardia ha carattere volontario ed è stata coordinata con l’attività promossa da Provincia di Bergamo, aumentando il rilascio del DMV, già in essere, con
percentuali incrementali per quattro settimane successive. La sperimentazione di Regione Lombardia
prevede due fasi di attività: la prima nel periodo di aprile-maggio 2007, la seconda nel mese di settembre 2007. Tali periodi sono stati scelti, tenendo conto anche del possibile verificarsi di situazioni di
crisi idrica, dovute alla scarsità delle precipitazioni pluvio-nivali nella stagione invernale e primaverile
nei bacini idrografici dei fiumi lombardi, e pertanto, non essendo ancora obbligatorio il rilascio del
DMV, praticare la sperimentazione durante i mesi estivi avrebbe potuto potenzialmente generare conflitti nell’utilizzazione delle risorse idriche tra i concessionari-gestori dei serbatoi idroelettrici montani
ed i concessionari-utilizzatori delle derivazioni di pianura;
- a maggior ragione non era possibile sperimentare rilasci del DMV durante questa estate causa
l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3598 del 15 giugno 2007 recante “Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni dell’Italia centro settentrionale, interessati dalla crisi idrica che sta determinando una situazione
di grave pregiudizio agli interessi nazionali”;
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- la sperimentazione del DMV ha anche lo scopo di avallare le conoscenze sui fenomeni di naturale infiltrazione delle portate del Fiume Serio nella falda acquifera, dovute alla nota conformazione
morfologica dell’alta pianura e bassa pianura lombarda. In particolare è noto che la zona di Scanzorosciate-Seriate-Mozzanica è soggetta a tale fenomeno di naturale intercettazione.
Si ribadisce che il rilascio del DMV in Regione Lombardia non è ancora obbligatorio e la mancanza di acqua nel Fiume Serio nel periodo estivo di quest’anno è da imputare alla scarsità di risorsa idrica, come del resto riscontrabile dalla dichiarazione di stato di emergenza del Dipartimento del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2007».
Interrogazione - a risposta scritta - n. 2205, a firma del Consigliere Ferretto Clementi
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 19 giugno 2007.
Risposta dell’Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi
«In merito all’interrogazione consiliare n. 2205 si comunica che:
1. rifiuti prodotti dalla Regione Lombardia:
Rifiuti urbani
Rifiuti speciali
2004
4.735.103
13.207.333
2005
4.773.715
nd
2. nel corso del biennio 2004-2005 il sistema integrato della gestione dei rifiuti urbani in Lombardia ha portato ad ottenere un recupero di materia ed energia del 73,5 %
2004
2005
materia
energia
totale
materia
energia
totale
diff 2004-2005
40%
31,90%
71,90%
41%
32,50%
73,50%
+ 2,2 %
Le principali azioni tese al raggiungimento degli obiettivi di contenimento della produzione di rifiuti possono essere così sintetizzate:
-
introduzione del sacco prepagato nella lr 18/2006 di aggiornamento della lr 23/2003
- campagne di sensibilizzazione sul consumo sostenibile teso all’acquisto di beni alla fonte capaci di generare minori quantità di rifiuti
- campagne sperimentali con la GDO per la promozione dell’acquisto di beni a basso packaging
di imballaggio;
- incentivazione e sviluppo del mercato del recupero: Remade in Italy, MATREC lombardia, che
costituiscono strumenti di incontro tra domanda ed offerta dei beni riprodotti (www.remadeinitaly.it www.ors.regione.lombardia.it/OSIEG/AreaRifiuti/contenuti_informativi/contenuto_informativo_Rifiu
ti.shtml/1585 - www.svilupposostenibile.regione.lombardia.it)
- progetti di enti pubblici per la pratica del GPP- Green Public Procurement (2 bandi di finanziamento ad enti locali).
3. I quantitativi totali di rifiuti speciali importati ed esportati in Regione sono:
Anno 2000
IMPORT
ESTERO
286.305
ITALIA
3.824.186
TOTALE
4.110.491
EXPORT
ESTERO
121.371
ITALIA
2.994.132
TOTALE
3.115.503
Atti consiliari
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Anno 2001
IMPORT
ESTERO
290.194
ITALIA
3.842.808
TOTALE
4.133.001
EXPORT
ESTERO
152.609
ITALIA
2.658.889
TOTALE
2.830.931
I dati di costo dello smaltimento e/o recupero di rifiuti provenienti da fuori regione sono gli stessi
rilevati per i rifiuti di provenienza regionale.
I costi del trattamento per la collocazione in discarica consistono sostanzialmente
nell’inertizzazione o consolidamento: tali costi variano tra 30÷45 €/m3.
Il costo totale per lo smaltimento in discarica di rifiuti speciali varia, in funzione della tipologia di
rifiuto, da un minimo di 80 €/m3 ad un massimo di 300 €/m3.
La peculiarità dei costi di incenerimento dei rifiuti solidi è che questi dipendono da fattori intrinseci
del rifiuto quali: potere calorifico, percentuale di ceneri e contenuto di inquinanti; i costi sono variabili
da 200 sino a 750 €/t.
Relativamente ai rifiuti liquidi i costi di trattamento mediante depurazione dipendono dal contenuto
di inquinanti e dal tipo di trattamento necessario; i costi si aggirano sui 15÷75€/t.
I costi di incenerimento dei rifiuti liquidi dipendono dal potere calorifico, e dal contenuto di inquinanti; i costi sono variabili da 85 sino a 250 €/t.
4. v pto3.
5. non sono stati esportati rifiuti urbani tal quali per cui non ci sono accordi con altre regioni. Esistono esportazioni provinciali legittime di rifiuti speciali i cui accordi sono stipulati dalle province
stesse e/o relativi gestori.
6. non esiste più l’art. 32 della lr 21/1993 (abrogata dalla 26/2003). Gli impianti di rifiuti urbani
autorizzati oggi sono tutti e solo previsti dai piani provinciali ed autorizzati dalle stesse province, a
meno degli impianti sperimentali, dei grossi impianti di discarica ed inceneritori per cui è previsto
l’iter autor previsto dalla direttiva IPPC. Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali sono anch’essi inquadrati in una pianificazione provinciale di tipo meno vincolistico rispetto a quella degli urbani e
vengono proposti su iniziativa di privati.
7. i dati richiesti di produzione e flussi da avviamento a recupero o smaltimento, nonché l’elenco
degli impianti esistenti contemplati all’interno dei piani provinciali sono gli stessi che vengono sottoposti a monitoraggio annuale da parte di ARPA, che redige a tale proposito un report disponibile alla
pagina www.arpalombardia.it/new/live/download/pubblicazioni.html del proprio sito. Gli atti autorizzatori, le date di prevista chiusura e le fidejussioni sono disponibili c/o la Struttura Autorizzazioni e
Certificazioni della UO Reti ed Infrastrutture della DG Reti e Servizi di pubblica utilità.
8. la verifica di mancata corrispondenza quantitativa tra rifiuti prodotti, rifiuti trattati e rifiuti
smaltiti e/o recuperati nei siti autorizzati allo smaltimento e/o recupero finale in base ai dati risultanti
dalla documentazione prevista obbligatoria è affidata agli organismi preposti dalla vigente normativa:
ARPA, Amministrazioni provinciali ed organi istituzionali di controllo, quali il NOE (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri.
9. idem come pto 8.
10. ARPA raccoglie annualmente i dati presso le province e i comuni. Questi dati necessitano di
bonifica e validazione: tali operazioni rendono disponibili i dati di uno specifico anno solo nell’estate
dell’anno successivo, per cui i dati specifici del 2004, per esempio, sono stati resi disponibili a metà
del 2006.
11. la rilevazione delle tariffe di conferimento a discarica è stata condotta nel documento di piano
PRGR (disponibile sul sito www.ors.regione.lombardia.it/OSIEG/AreaRifiuti/contenuti_informativi/contenuto_informativo_Rifiuti.shtml/1018); nel cap. 6 del piano dei rifiuti urbani si dettagliano le
voci di costi industriali e gestionali di ogni tipologia impiantistica, discarica compresa, comprensivi di
Atti consiliari
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iva e delle royalties delle province.
12. 1a regione non ha, per norma nazionale e regionale, alcuna competenza in materia di definizione di prezzi o tariffe di conferimento agli impianti. Tale compito è istituzionalmente attribuito ai comuni, enti preposti alla gestione del servizio, mediante standard di efficienza, economicità e efficacia,
stabiliti dalla lr 26/03 e smi, da dimostrare attraverso l’esibizione obbligatoria presso il Ministero
dell’Ambiente. Le province hanno il compito, nella stesura del proprio piano provinciale di gestione
dei rifiuti, di verificare la congruenza delle tariffe applicate e di prevedere nuovi impianti che abbiano
una sostenibilità economica e finanziaria dimostrata.
13. rispetto al 2004, nel corso del 2005 si è conferito in discarica un quantitativo di rifiuti indifferenziati pari a 309.040 t (nel 2004 457.029 t); tale quantitativo ha rappresentato il 6,5% del totale dei
rifiuti prodotti (nel 2004 era il 9,7%). Per dettagli vedi rapporto annuale ARPA relativo ai dati 20042005 alla pagina internet www.arpalombardia.it/new/live/download/pubblicazioni.html.
14. è stata appena istituita (presso la UO Regolazione del mercato e programmazione della DG Reti
e Servizi di Pubblica utilità) una struttura preposta alla vigilanza dell’erogazione del servizio di igiene
urbana secondo il principio del libero mercato e di concorrenzialità affermati con la lr 26/2003 e smi.
Non è contemplata la forma di monopolio per la Regione Lombardia.
15. l’informazione è reperibile presso gli uffici ARPA che per compito istituzionale sono preposti
all’analisi dettagliata dei flussi intra-extra provincia dei rifiuti e delle movimentazione da/verso gli
impianti di recupero e/o smaltimento.
16. questo tipo di sorveglianza (di destinazione dei flussi al corretto impianto di recupero e/o smaltimento) avviene ex-ante a livello di governo regionale attraverso il processo di iter di approvazione
dei Piani provinciali di gestione dei rifiuti ad opera della Giunta regionale, previa acquisizione del parere della Commissione consiliare competente, ex art 20 lr 26/03. Ai controlli ex-post al livello di programmazione sono preposti ARPA, Amministrazioni provinciali ed organi istituzionali di controllo.
17. in base al procedimento di delega delle competenza sugli impianti di compostaggio alle province, il dato aggiornato è da chiedersi alle Amministrazioni provinciali. Tuttavia il censimento annuale
degli impianti di compostaggio realizzati sul territorio lombardo è reperibile sul rapporto arpa disponibile alla pagina internet www.arpalombardia.it/new/live/download/pubblicazioni.html.
18. v pto 17.
19. per quanto riguarda il sistema di raccolta dati, si veda la parte introduttiva del rapporto ARPA
2004-2005 già citato, disponibile alla pagina internet:
www.arpalombardia.it/new/live/download/pubblicazioni.html».
Interrogazione - a risposta scritta - n. 2208, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Muhlbauer e
Squassina Osvaldo
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 3 luglio 2007.
Risposta dell’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani
«Con riferimento all’interrogazione n. 2208, si comunica quanto segue.
Per quanto riguarda le previste riduzioni di posti letto nella Nefrologia, nell’Area Chirurgica, nelle
Neuroscienze ad indirizzo chirurgico e la prevista chiusura del Day Hospital Pediatrico, si fa notare
che esse sono dovute alla obbligatorietà della fruizione delle ferie durante il periodo estivo da parte del
personale infermieristico e di supporto.
L’AO interessata ha avuto cura di confrontare i dati dei ricoveri degli scorsi anni e di posizionare,
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di conseguenza, le riduzioni secondo il calo fisiologico dei ricoveri previsto per le settimane centrali
del periodo estivo.
Per quanto riguarda, viceversa la chiusura temporanea del reparto di Malattie infettive, gli approfondimenti richiesti sia alla ASL che direttamente alla AO interessata, rilevano che sono state messe in
azione tutte le misure necessarie a prevenire eventuali conseguenze sulla popolazione.
In particolare, si sottolinea che la Struttura Complessa di Malattie Infettive non chiude la sua attività, ma riduce semplicemente il numero di posti letto (da 12 a 3, con possibilità di riaumento fino a 9),
trasferendo le attività di degenza ordinaria all’interno della Struttura Complessa di Medicina Interna;
ciò garantisce le condizioni fisiche ed ambientali idonee all’assistenza dei pazienti già ricoverati o da
ricoverare. Inoltre l’attività di Day Hospital rimane comunque aperta ed intensificata, in modo tale da
garantire la continuità assistenziale su pazienti portatori di malattie infettive superata la fase acuta della malattia.
Un’altra precauzione messa in atto dall’Azienda Ospedaliera è stata quella di garantire la presenza
di un Medico Infettivologo presso il Pronto Soccorso, al fine di valutare pazienti potenzialmente infetti, di attivarsi al reperimento di posti letto per i pazienti da trasferire in altri Presidi Ospedalieri e di verificare la trasportabilità degli stessi e le eventuali modalità di trasporto.
In tale contesto, infine, i pazienti ricoverati presso la Struttura Complessa di Malattie Infettive continueranno ad essere assistiti presso l’AO di Lecco, mentre ulteriore attenzione è stata rivolta verso i
pazienti che necessitino di ricovero in isolamento presso strutture superspecialistiche, che verranno
avviati verso altri stabilimenti ospedalieri, sentita la disponibilità degli infettivologi accettanti, che sono già stati preallertati per il caso.
Si sottolinea, altresì, come tutta l’operazione risponda alla necessità di ristrutturazione degli ambienti il cui termine è previsto per il 30 settembre 2007».
Interrogazione - a risposta scritta - n. 2213 a firma dei Consiglieri Ferretto Clementi, Muhlbauer,
Saponaro e Monguzzi
Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 10 luglio 2007.
Risposta dell’Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani
«Con riferimento all’interrogazione n. 2213 si precisa quanto segue.
- La UO Prevenzione, tutela sanitaria e veterinaria della Direzione Generale Sanità ha attivato,
dal secondo semestre 2003, un programma di auditing in materia di benessere degli animali in allevamento, ferma restando la regolare attività di vigilanza svolta dalle Aziende Sanitarie Locali;
- La citata UO Prevenzione ha inoltre attivato, dal febbraio 2005, un programma regionale di vigilanza e controllo in materia di benessere animale durante il trasporto, in collaborazione con l’Arma
dei Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato, la Guardia di Finanza e la Polizia Stradale.
- Con nota prot. n. H1.2006.0036259, del 31 luglio 2006, che si allega in copia, avente per oggetto `Benessere, trasporto per macellazione, emergenza’, la UO Prevenzione, tutela sanitaria e veterinaria forniva indicazioni in merito alla idoneità al trasporto degli animali, individuando nel medico veterinario la figura competente a valutare, l’eventuale stato di sofferenza del soggetto da trasportare.
- Con nota prot. n. H l .2007.0020939 dell’ 11 maggio 2007, che si allega in copia, avente ad oggetto “Ministero della salute, comunicazioni” è stata data diffusione alla nota del Ministero della salute prot. n. DGSA/VI/3782-P dell’8 maggio 2007, inerente l’applicazione del Regolamento (CE)
1/2005 circa l’idoneità al trasporto degli animali e vincolante per la pubblica amministrazione.
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Per quanto riguarda l’interrogazione n. 1072, si fa presente che alla stessa è stata fornita risposta
con nota prot. n. H1.2007.0028132 del 14 giugno 2007. (Il testo è riportato nel verbale della seduta del
3 luglio 2007)».
(Gli allegati sono reperibili presso l’archivio del Consiglio regionale atti n. 8704)
Verbali di votazione
Votazione n. 1 - verifica ODG/1121
ABELLI Gian Carlo
ADAMOLI Giuseppe
AGOSTINELLI Mario
ALBERTONI Ettore Adalberto
ALBONI Roberto
BECCALOSSI Viviana
BELOTTI Daniele
BENIGNI Giuseppe
BONETTI BAROGGI Alberto
BONFANTI Battista
BONI Davide
BORGHINI Gian Pietro
BOSCAGLI Giulio
BUSCEMI Massimo
CATTANEO Raffaele
CE' Alessandro
CECCHETTI Fabrizio
CIPRIANO Marco Luigi
CIVATI Giuseppe
COLUCCI Alessandro
CONCORDATI Gianfranco
CORSARO Massimo
DALMASSO Sveva
DE CAPITANI Giulio Achille
DEMARTINI Lorenzo
FABRIZIO Maria Grazia
FARIOLI Gianluigi
FATUZZO Elisabetta
FERRAZZI Luca Daniel
FERRETTO CLEMENTI Silvia
FORMIGONI Roberto
FROSIO Giosue'
GAFFURI Luca
GALLI Stefano
GALLINA Mauro
GALPERTI Guido
GIAMMARIO Giuseppe Angelo
LUCCHINI Enzo
MACCARI Carlo
MACCONI Pietro
Assente
Assente
Assente
Congedo
Assente
Assente
Assente
Assente
Presente
Assente
Presente
Congedo
Presente
Presente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Presente
Presente
Congedo
Assente
Assente
Assente
Presente - Segretario
Presente
Congedo
Assente
Assente
Assente
Presente
Assente
Assente
Presente - Presidente
Presente
Assente
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MAIOLO Antonella
MAULLU Stefano Giovanni
MAURO Rosa Angela
MIRABELLI Franco
MONGUZZI Carlo
MORETTI Enio
MUHLBAUER Luciano
NICOLI CRISTIANI Franco
ORIANI Ardemia Maria Pia
PERONI Margherita
PISANI Domenico
PIZZETTI Luciano
PONZONI Massimo
PORCARI Carlo
PRINA Francesco
PROSPERINI Pier Gianni
QUADRINI Gianmarco
RAIMONDI Marcello
RINALDIN Gianluca
RIZZI Monica
ROSSONI Giovanni
RUFFINELLI Luciana M.
SAFFIOTI Carlo
SALA Mario
SAPONARO Marcello
SARFATTI Riccardo
SCOTTI Mario
SERAFINI Giancarlo
SPREAFICO Carlo
SQUASSINA Arturo
SQUASSINA Osvaldo
STORTI Alberto
TOSI Stefano Natale
VALENTINI PUCCITELLI Paolo
VALMAGGI Sara
VIOTTO Antonio
ZAMBETTI Domenico
ZAMPONI Stefano
ZANELLO Massimo
ZUFFADA Sante
Presente
Congedo
Assente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Congedo
Presente
Presente
Presente
Assente
Assente
Assente
Presente
Presente
Assente
Assente
Presente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Presente
Votazione n. 2 - verifica ODG/1121
ABELLI Gian Carlo
ADAMOLI Giuseppe
AGOSTINELLI Mario
ALBERTONI Ettore Adalberto
ALBONI Roberto
BECCALOSSI Viviana
BELOTTI Daniele
BENIGNI Giuseppe
Assente
Assente
Assente
Congedo
Presente
Assente
Assente
Assente
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BONETTI BAROGGI Alberto
BONFANTI Battista
BONI Davide
BORGHINI Gian Pietro
BOSCAGLI Giulio
BUSCEMI Massimo
CATTANEO Raffaele
CE' Alessandro
CECCHETTI Fabrizio
CIPRIANO Marco Luigi
CIVATI Giuseppe
COLUCCI Alessandro
CONCORDATI Gianfranco
CORSARO Massimo
DALMASSO Sveva
DE CAPITANI Giulio Achille
DEMARTINI Lorenzo
FABRIZIO Maria Grazia
FARIOLI Gianluigi
FATUZZO Elisabetta
FERRAZZI Luca Daniel
FERRETTO CLEMENTI Silvia
FORMIGONI Roberto
FROSIO Giosue'
GAFFURI Luca
GALLI Stefano
GALLINA Mauro
GALPERTI Guido
GIAMMARIO Giuseppe Angelo
LUCCHINI Enzo
MACCARI Carlo
MACCONI Pietro
MAIOLO Antonella
MAULLU Stefano Giovanni
MAURO Rosa Angela
MIRABELLI Franco
MONGUZZI Carlo
MORETTI Enio
MUHLBAUER Luciano
NICOLI CRISTIANI Franco
ORIANI Ardemia Maria Pia
PERONI Margherita
PISANI Domenico
PIZZETTI Luciano
PONZONI Massimo
PORCARI Carlo
PRINA Francesco
PROSPERINI Pier Gianni
QUADRINI Gianmarco
RAIMONDI Marcello
RINALDIN Gianluca
RIZZI Monica
Assente
Assente
Presente
Congedo
Presente
Presente
Assente
Assente
Presente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Presente
Presente
Congedo
Assente
Assente
Assente
Presente - Segretario
Presente
Congedo
Presente
Assente
Presente
Presente
Assente
Assente
Presente - Presidente
Assente
Assente
Assente
Congedo
Presente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Congedo
Assente
Assente
Presente
Assente
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ROSSONI Giovanni
RUFFINELLI Luciana M.
SAFFIOTI Carlo
SALA Mario
SAPONARO Marcello
SARFATTI Riccardo
SCOTTI Mario
SERAFINI Giancarlo
SPREAFICO Carlo
SQUASSINA Arturo
SQUASSINA Osvaldo
STORTI Alberto
TOSI Stefano Natale
VALENTINI PUCCITELLI Paolo
VALMAGGI Sara
VIOTTO Antonio
ZAMBETTI Domenico
ZAMPONI Stefano
ZANELLO Massimo
ZUFFADA Sante
Assente
Presente
Presente
Presente
Assente
Assente
Presente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Assente
Presente - Richiedente
Assente
Presente