La Palestina vince il Cous Cous Fest,Risotti in gara con i Sommelier
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La Palestina vince il Cous Cous Fest,Risotti in gara con i Sommelier
Al Molino del Clitunno insegna il panettone si Al Molino sul Clitunno di Trevi (Umbria), azienda attenta alle novità e alle sperimentazioni nelle farine, partendo dal proposito di far conoscere le proprie farine, dal 2005 organizza corsi di formazione per panettieri e pizzaioli, aperti anche a privati. Lunedì 17 ottobre 2016 alle h 15 all’antico fienile presso l’Accademia di Formazione del Molino sul Clitunno S.p.a., si terrà un corso di formazione per imparare l’arte di produrre il panettone, uno tra i più famosi lievitati di pasticceria, durante il quale verrà utilizzata la speciale farina prodotta in azienda: Farina Manitoba Panettone. Il corso è aperto a tutti e gratuito. Il corso sarà condotto dal maestro pasticcere Emanuele Carletti, docente presso la scuola professionale di cucina “Chef Academy” di Terni e titolare della omonima pasticceria Carletti della medesima città, dove da almeno venti anni si usano le farine del Molino sul Clitunno. Durante il corso al Molino sul Clitunno Carletti insegnerà ai partecipanti i segreti per preparare un ottimo panettone, sia quello più classico, sia ricette con varianti innovative. Si prepareranno infatti due alternative: il panettone con base di marron glacè e noci e il panettone ai frutti di bosco. In questo corso verrà impiegata la farina Manitoba Panettone: una farina con alto potere proteico, a elevato “W” (che indica il fattore di panificabilità, e quindi di elevata presenza di glutine, che è la forza della farina) particolarmente adatta alle lunghissime lievitazioni, tipiche delle preparazioni dei grandi lievitati quali panettone, pandoro e colomba, e anche brioches e babà. La Molino sul Clitunno S.p.a. è un’azienda a gestione familiare che vanta oltre 30 anni di storia e macina tra le venticinquemila e le trentamila tonnellate annue di grano. La struttura produttiva è estremamente moderna e caratterizzata da produzioni di farina di alta qualità, certificata IFS e BRC. Per informazioni e prenotazioni: [email protected]. tel. 0742 78264 – Maura Sacher Le cucine del Soave una volta al mese La rassegna enogastronomica “Le cucine del Soave”, promossa da ‘Strada del vino Soave’, per il suo primo vero appuntamento itinerante, dopo l’anteprima di settembre a Verona, al Palazzo della Gran Guardia, con Soave Versus, parte dai prodotti della montagna, per far conoscere le specialità del territorio. Venerdì 7 ottobre 2016 è in programma la seconda serata de “Le cucine del Soave”, rassegna che, fino a luglio 2017, rende protagonisti ogni mese a tavola i prodotti e le pietanze tipici del Giardino del Soave, vitato per oltre 6 mila ettari, che si estende nelle vallate collinari d’Illasi, Tramigna e d’Alpone, nel Veronese. Per una sera al mese, fino al mese di luglio 2017, alcuni ristoratori del territorio della Strada ospiteranno una delle specialità tipiche, dando risalto alla stagionalità e alla varietà dei prodotti del Nord-Est Veronese. Co-protagonisti saranno il vino Soave ed i viticoltori che lo producono. Pei il 7 ottobre l’appuntamento è al ristorante-albergo ‘Tregnago 1908’ di Montecchia di Crosara, paese immerso in uno scenario unico: vigneti a perdita d’occhio, intercalati a ciliegeti, dal fondovalle sino alla sommità delle colline della val d’Alpone, terra vulcanica spartiacque tra Verona e Vicenza. Per questo evento saranno fatti conoscere i formaggi di malga ed il formaggio Monte Veronese, abbinati ai vini Soave e Durello di Corte Moschina. Il formaggio Dop Monte Veronese è prodotto nell’area montana a nord di Verona che comprende la Lessinia, il monte Baldo e la fascia collinare prealpina veronese. A “Le cucine del Soave” i prossimi protagonisti saranno di volta in volta: l’olio extra vergine d’oliva (4 novembre 2016, ristorante Al Gambero a Soave, vini Cantina del Castello), il melo decio di Belfiore, presidio Slow Food (2 dicembre 2016, ristorante Soave Relais Castelcerino a Soave, vini Ca’ Rugate), le grappe e i distillati (5 gennaio 2017, ristorante hotel Sporting San Felice, liquori Distilleria Pietro Maschio, vini T.E.S.S.A.R.I.), i piatti della tradizione invernale a base di maiale (3 febbraio 2017, agriturismo Antica Corte Cason a Ronco all’Adige, vini Corte Mainente) e baccalà (3 marzo 2017, Antica Trattoria Fattori a Roncà, vini Antonio Franchetto) a quelli primaverili preparati con gli asparagi di Arcole (7 aprile 2017, Locanda del Borgo a Soave, vini Cantina di Soave) e il pisello Verdone Nano di Colognola ai Colli (5 maggio 2017, agriturismo Al Bosco a Colognola ai Colli, vini Agostino Vicentini) fino ad arrivare alle ciliegie (1 giugno 2017, agriturismo Corte Verzè a Cazzano di Tramigna, vini Casa Vinicola Bennati) e al prosciutto di Soave (7 luglio 2017, ristorante Bacco d’Oro a Mezzane di Sotto, vini Monte Tondo). Maggiori info: www.stradadelvinosoave.com, tel. 045.7681407. Maura Sacher Ravvivare vicinato il negozio del A Bologna sino al 12 Novembre si rinnova l’evento Pane e Carlino, giunto alla sesta Edizione. Una fantasiosa idea nata con lo scopo di mantenere viva la tradizione degli alimenti di qualità in contrapposizione alla schifezze che la globalizzazione vuole che mettiamo in tavola. Sono pià di cento i forni che aderiscono a Bologna e Provincia e quest’anno c’è un forno che aderisce dalla provincia di Ferrara. Il martedì, giovedì’ e sabato il Carlino, quotidiano storico della città pubblicherà bollini da applicare ad una tesserino per ottenere uno zainetto regalo che viene riempito con una confezione di pasta da 500 grammi ed una di pomodoro da 400 grammi con il marchio La Bottega del Fornaio. Ogni 5 euro di spesa si avrà un regalo corrispondente a più di 2 euro di controvalore. Tutto questo per incentivare il consumo e far conoscere, far assaggiare e quindi valorizzare il pane artigianale ed altri prodotti da forno tipici del territorio bolognese. Questo è l’intento dell’ASCOM Confcommercio espresso dal direttore Giancarlo Tonelli che persegue l’obiettivo di valorizzare le funzioni sociali e commerciali dei negozi e degli esercizi di vicinato indispensabili per mantenere i rapporti sociali e il consumo dei prodotti di qualità locali e nazionali. Quest’anno completando la raccolta dei bollini si ricevono due prodotti della grande tradizione Italiana che fanno parte a pieno titolo assieme al pane del paniere della Dieta Mediterranea. Il presidente della Associazione Panificatori di Bologna e Provincia Thomas Giardini sottolinea giustamente come la globalizzazione incida negativamente sulla qualità della produzione e sulla distribuzione e ciò implichi purtroppo cambiamenti peggiorativi nelle abitudini alimentari e spesso danni per la salute. L’ aumento vertiginoso di obesi e di persone affette da disturbi di salute causati da cattiva e sbagliata alimentazione comportano danni sociali gravissimi. Personalmente quando chiude un fasfood di qualsiasi grande catena sono dispiaciuto per i lavoratori, ma contento perchè un luogo di spaccio di cibi e bevande malsani non c’è più. Umberto Faedi Il Castagnaccio Sherbeth Festival vince lo Alessio Calamini, toscano, è il vincitore del Premio Procopio de’ Coltelli. Secondo posto a Stefano Guizzetti con un sorbetto al cacao, rum e peperoncino; terzo a Francesco Mastroianni con “Nocciola della Calabria”. Si è chiusa con un successo di pubblico l’ottava edizione di Sherbeth, il Festival Internazionale del Gelato Artigianale che per quattro giorni, da giovedì a domenica, ha animato le vie del centro storico di Palermo con concerti, convegni e degustazioni di gelato. Ieri l’ultimo appuntamento con la premiazione del miglior gelatiere. È Alessio Calamini, toscano, il vincitore del Premio Procopio de’ Coltelli di questa edizione che, al concorso, ha presentato il gusto “Castagnaccio”. Secondo posto a Stefano Guizzetti con un sorbetto al cacao, rum e peperoncino, terzo a Francesco Mastroianni con “Nocciola della Calabria”. “Per me è una doppia soddisfazione perché è il primo Festival cui partecipo – afferma l’autore del “Castagnaccio” – e ho vinto il primo premio. Credo abbia funzionato l’omaggio al territorio e l’utilizzo di ingredienti non comuni”. In tutto erano 37 i gelatieri in gara, selezionati tra i 42 partecipanti al Festival. La giuria, riscontrando la presenza di alta professionalità, ha anche assegnato 4 menzioni speciali. La giuria tecnica, presieduta da Sergio Dondoli, gelatiere e membro della direzione della Coppa del Mondo della Gelateria, e composta da Eleonora Cozzella giornalista de l’Espresso, Clara Mennella vicedirettore Italia a Tavola, Carlo Passera giornalista Identità Golose, Santi Palazzolo pasticciere e Salvatore Cappello gelatiere e presidente onorario di giuria, ha decretato il vincitore valutando il gusto e la struttura del gelato. Ma la giornata si è chiusa con un altro importante riconoscimento, assegnato proprio al Festival. Il Centro regionale del Catalogo e della Documentazione ha inserito Sherbeth nella Carta dei Luoghi dell’Identità e della Memoria, categoria “I luoghi del gusto”. Il Festival ha ricevuto il premio per il ruolo che ha avuto nella diffusione e valorizzazione di una tradizione produttiva a cui diede origine il palermitano Francesco Procopio de’Coltelli che nel XVII secolo diffuse a Parigi e nell’Europa barocca le “acque gelate siciliane” ricevendone in cambio dal re Luigi XIV la patente reale per la produzione esclusiva. Fund Raising solidarietà Federazione Italiana Cuochi e contro la fibrosi cistica. solidarietà grazie a un lavoro Chic Chef all’ombra dell’Etna. Dinner di Cuochi Etnei in prima linea Il 4 ottobre una cena di di squadra con i colleghi di In campo anche gli Istituti alberghieri del territorio. Federazione Italiana Cuochi e Associazione Provinciale Cuochi Etnei sempre in prima linea per la beneficenza, con un evento unico dove il gusto si unisce con la generosità. L’appuntamento per martedì 4 ottobre, con la Fund Raising Dinner, la cena di beneficenza che, dalle ore 19,30, si svolgerà nell’elegante centro eventi di Radice Pura a Giarre, nel catanese. L’evento è alla sua 2° edizione e andrà a finanziare la ricerca per la fibrosi cistica. È stato ideato dall’imprenditore etneo Claudio Miceli, e da Liliana Modica, presidente provinciale della Lega Italiana Fibrosi Cistica. Già l’anno scorso Fic e Apce contribuirono a rendere indimenticabile la serata e a raccogliere un incasso che superò ogni aspettativa e che fu il maggior importo ottenuto in tutta Italia. Fund Raising Dinner coincide in questa 2° edizione con l’appuntamento annuale di Chic (Charming Italian Chef), che con in testa il loro presidente nazionale Marco Sacco e con il referente siciliano Pietro D’Agostino, hanno voluto organizzare la serata di solidarietà assieme agli amici Fic, Apce e Con.Pa.It., e i Maestri pasticceri guidati dal presidente Peppe Leotta. “Anche quest’anno cercheremo di ripeterci – dichiara il presidente di Apce e di Fic Promotion, Seby Sorbello – la nostra squadra sarà in prima linea per offrire tutto il gusto della gastronomia siciliana di qualità unito a tanta solidarietà”. A guidare la squadra dei Cuochi Etnei, accanto al presidente Seby Sorbello, sarà il segretario dell’Associazione, Vincenzo Mannino, mentre un ruolo rilevante avranno docenti e alunni degli Istituti alberghieri del territorio: Istituto alberghiero “Giovanni Falcone” di Giarre; “Karol Wojtyla” di Catania, I.i.s.s. “Salvatore Pugliatti” di Taormina e I.i.s.s. “Enrico Medi” di Randazzo. Questa straordinaria gara di solidarietà vedrà la partecipazione di 35 chef, che gratuitamente si sfideranno ai fornelli in suggestivi cooking show. Tra gli chef che hanno aderito, accompagnati dal direttore nazionale dell’associazione Chic Raffaele Geminiani, ci sono: Pietro D’Agostino, chef patron de “La Capinera” di Taormina (Me); Seby Sorbello, chef patron di “Sabir Gourmanderie” del Parco dei Principi Resort di Zafferana Etnea (Ct); Accursio Craparo, di “Accursio Restaurant” a Modica (Rg); Paolo Barrale, del “Marennà” a Sorbo Serpico (Av); Lino Scarallo, di “Palazzo Petrucci” a Napoli; Beppe Bonsignore, de “L’oste e il sacrestano” di Licata (Ag); Giuseppe Raciti, dello “Zash Country Boutique Hotel” a Riposto (CT); Angelo Sabatelli, del “Ristorante Angelo Sabatelli” a Monopoli (Ba); Roberto Pirelli, del “Vi.Di” a Noto (Sr); Salvo Vicari, ristorante “Vicari” di Noto (Sr); Massimo Mantarro, del San Domenico Palace di Taormina; Alfio Visalli, di Blu Lab Academy di Acireale; Orazio Torrisi e Carmelo Spoto, del Centro Surgelati di Acireale; Santino Tripoli, de “I Giardini di Villa Fago” a Santa Venerina (Ct); Lorenzo Scollo, di Salumeria Scollo; Angelo Raciti, di agriturismo Fossa Lupo; Vincenzo Mannino e Giuseppe Pappalardo di Villa Ester; Pietro La Torre, di “La Torre Catering”; Andrea Macca, di “Donna Carmela” a Riposto (Ct); Elia Russo, di Villa Neri a Linguaglossa (Ct); Ninni Radicini, di Cantina Gulfi di Chiaramonte Gulfi (Rg); Tony Lo Coco, del ristorante “I Pupi” di Bagheria (Pa); Dario Diliberto, del Ristorante “Il Tocco”; Marco Baglieri, del ristorante “Il Crocifisso” di Noto (Sr); Francesco Patti, del ristorante “I Coria” di Caltagirone (Ct); ed i Maestri pasticceri Con.Pa.It. Peppe Leotta (presidente Sicilia orientale), Giovanni Cappello (presidente Sicilia occidentale), Tony Ruggeri, Daniele Corsaro, Giovanni Rapisarda e Mario Failla. Alla serata, presentata da Ruggero Sardo, interverranno anche l’artista Laura Calafiore, prima fast painter d’Italia che regalerà uno spettacolo pittorico-musicale unico nel suo genere, e l’attore Gino Astorina. Verranno così battute all’asta alcune opere realizzate dalla Calafiore, oltre ad accessori e capi d’abbigliamento. Una cinquantina sono i sostenitori dell’evento, tra produttori, fornitori e albergatori. Ma la giornata del 4 ottobre inizierà già dalla mattina, quando a partire dalle ore 10,00, all’interno dell’Etna Chic Chef, si svolgerà il B2B in The Kitchen Tour, una Jam Session unica nel suo genere in cui territorio, aziende, prodotti si lasceranno osservare, raccontare, creare ed assaggiare. Dalla materia prima al piatto, l’evento sarà riservato ai giornalisti di settore e sarà ospitato alle Cantine Alta Mora di Cusumano, in contrada Verzella a Castiglione di Sicilia, sull’Etna. Una festa speciale compleanno di ONAV per il L’ONAV, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, compie 65 anni e festeggia il compleanno ad Asti, città dove è stata fondata nel 1951. Al Teatro Alfieri di Asti, sabato 29 ottobre 2016, con ingresso libero consentito fino alle 09.30, sarà infatti messa in scena una vera e propria rappresentazione originale che, con immagini, suoni e colori, lungo il fil-rouge dal grappolo al calice, ripercorrerà le tappe più significative dell’associazione: dalla sua fondazione ai personaggi che l’hanno diretta e sostenuta, dal riconoscimento giuridico al progetto Co.N.V.I., ideato e promosso da ONAV, fino alla premiazioni dei soci che negli anni hanno sostenuto e sviluppato tutte le attività, diventando elementi essenziali dell’associazione. Per i festeggiamenti del sessantacinquesimo anno di attività nel mondo enologico, Onav mette in scena uno spettacolo straordinario grazie alla coreografia realizzata in esclusiva per ONAV dal ballerino della Royal Opera House Luca Rapis, allievo di Maurice Béjart. Cuore dello spettacolo sarà, infatti, “Dalla terra al bicchiere”, coreografia originale creata in esclusiva per ONAV da Luca Rapis, allievo di Maurice Béjart. «Ho accettato la sfida di creare uno spettacolo inedito per ONAV – spiega Luca Rapis – perché mi ha affascinato l’idea di poter unire l’arte del vino a quella della danza, realizzando qualcosa di assolutamente originale. L’ispirazione mi è stata data dal movimento stesso del vino versato in un prezioso calice di cristallo che, come accarezzandolo, crea una danza di estrema sensualità, richiamando alla mente la passionalità espressa nella coreografia di un corpo puro». Una festa di compleanno che sarà un fantastico viaggio nel tempo e nelle emozioni, alla scoperta di quella “wine, passion & skill” che rende unico il mondo del vino e di cui ONAV, per prima in Italia, si è fatta interprete. Maura Sacher Mirto nel Consiglio Nazionale delle Città del Bio Il vice sindaco Luigi Ialuna rappresenterà il piccolo borgo del messinese. L’elezione in occasione dell’Assemblea nazionale dell’Associazione che si è svolta a Torino nell’ambito del Salone del Gusto. Mirto, comune in provincia di Messina, ha partecipato per la prima volta all’Assemblea nazionale dell’Associazione Città del Bio che si è svolta a Torino in occasione del Salone del Gusto. Il vice sindaco Luigi Ialuna è stato eletto dall’Assemblea nel Consiglio Nazionale delle Città del Bio. “Un incarico importante, per certi versi inaspettato – ha dichiarato Luigi Ialuna – perché Mirto soltanto da pochi mesi è diventato socio, ma che mi vedrà impegnato da subito nel sostenere la costituzione di un Bio-Distretto nel territorio dei Nebrodi con l’utilizzo del Marchio Italia del Bio, registrato e protetto a livello internazionale, di proprietà di Città del Bio”. L’Associazione è un sodalizio che unisce oltre 250 comuni e regioni che condividono la scelta di promuovere l’agricoltura biologica, intesa sia come modello colturale sia come progetto culturale. Il comune di Mirto ha partecipato al Salone del Gusto con i propri prodotti di eccellenza. Il suino nero e la provola dei Nebrodi con olio bio di minuta, tutti presidi Slow Food, delle aziende agricole di Mirto (la Paisanella e Nebros) sono stati apprezzati da giornalisti, operatori ed amministratori che hanno visitato lo stand delle Città del Bio all’interno del Parco Valentino. L’Associazione ha già promosso a livello nazionale, come soggetto attuatore e con importanti risultati, la costituzione dei BioDistretti del Suol D’Aleramo e Terre del Giarolo, territori prevalentemente agricoli in cui si valorizza l’agricoltura sostenibile, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la cultura locale e un turismo di qualità. “Mirto insieme ad altri comuni siciliani – ha sostenuto Antonio Ferrentino presidente dell’Associazione Citta del Bio – avranno un ruolo importante in questa fase per promuovere i Bio Distretti in Sicilia e la cultura del territorio inteso come spazio abitato da una comunità con la sua identità ed i suoi saperi e le attività dell’agricoltura”. economiche legate al mondo L’Aigs rafforza la presenza in Sicilia Il Prefetto dell’Isola dell’Accademia italiana di Gastronomia Storica e Gastrosofia, Anna Martano ha nominato cinque nuovi rappresentanti siciliani portatori dei valori dell’Accademia. Da quando è stata nominata Prefetto Aigs per la Sicilia, Anna Martano ha svolto un certosino lavoro di ricerca di risorse umane isolane impegnate sul fronte della gastronomia storica e nella valorizzazione delle tradizioni culinarie. Grazie al Prefetto Martano, la squadra Aigs siciliana si è arricchita di nuove e qualificate presenze. Da poco è stata nominata Questore di Agrigento Paola Armato, agronoma, fondatrice e presidente della Compagnia del Cibo Sincero Sicilia, che si aggiunge al team Questori già presenti in quasi tutte le province siciliane. Il Direttore Aigs Alex Revelli Sorini su segnalazione del Prefetto di Sicilia, Anna Martano, ha conferito il Blasone di Provveditore, Laboratorio di sviluppo della comunicazione territoriale a Francesco Pira, sociologo, docente presso Università studi di Messina, giornalista, esperto in comunicazione e nuove tecnologie che svolge attività di ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi. “La comunicazione enogastronomica – dichiara Anna Martano – è parte fondamentale della comunicazione territoriale, perché il cibo e il vino raccontano il territorio e il territorio racconta il vino e il cibo”. Altra nomina quella del re degli impasti Tommaso Cannata, messinese, vero artista della panificazione e affini, che ha ricevuto il Blasone di Ambasciatore su segnalazione del Questore di Messina, Lorenzo Fabrizio Guarnera. Ambasciatore Aigs, grazie alla preziosa attività svolta dal Questore di Ragusa, Francesca Poidomani, è stato nominato Vincenzo Candiano, chef della Locanda Don Serafino di Ragusa, due stelle Michelin, e già nel 2007 premiato quale “Miglior Giovane Chef Emergente del Sud Italia”. Candiano spiega così la sua cucina: “La mia cucina si nutre dei sapori e dei ricordi della tradizione siciliana ed in particolare quella Iblea”. Infine, l’Albo delle Ambasciate Gastronomiche dell’Aigs in Sicilia, sempre su proposta del Questore di Ragusa, potrà contare sul ristorante “Enzo a mare” di Punta Secca (Rg). Il ristorante, forte di una tradizione che sfiora il mezzo secolo, propone esclusivi piatti a base di pesce rigorosamente fresco. Ricercatezza e semplicità sono gli ingredienti fondamentali di una cucina che si inserisce a pieno titolo nel contesto della cucina mediterranea. I piatti tradizionali per i quali Enzo a mare ha ottenuto l’iscrizione fanno parte del patrimonio storico della cucina siciliana di marina: linguine al ragù di pesce spada, sarde a beccafico, pesce spada alla siciliana e caponata di pesce. Buon lavoro ai nuovi arrivati. La Palestina vince il Cous Cous Fest L’Italia si aggiudica il premio popolare, mentre a Usa e Perù vanno due premi speciali. La rassegna chiude con un nuovo record di vendite. E’ la Palestina il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous, svolto nell’ambito del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale. E’ stata la ricetta degli chef George Suheil Srour, del ristorante Hareer a Ramallah ed Elias Bassous, che lavora al Jacir Palace Hotel, un hotel 5 stelle a Betlemme, la preferita dalla giuria tecnica tra quelle degli altri nove Paesi in gara. Secondo la giuria il cous cous palestinese con finocchio e melograno crumble servito con filetto di orata alla griglia su un letto di coulis di finocchio e una spolverata di sommacco selvaggio infuso in olio d’oliva, “è di immediata comprensione pur avendo una struttura di molti sapori; è armonioso, equilibrato, molto godibile e in sintonia con il tema del Cous Cous Fest”. Gli chef sono stati accompagnati sul palco da Magdouline Salameh, responsabile dei rapporti con l’Italia per il Ministero del turismo e dei beni storici della Palestina. La giuria popolare, composta dai visitatori della rassegna, anche quest’anno ha premiato l’Italia, rappresentata da due chef sanvitesi, Giorgio Graziano, il capitano, e Antonino Grammatico e due sardi, Alberto Sanna e Federico Floris, vincitori del Campionato italiano di cous cous Bia. La loro ricetta, un cous cous di cernia e tenerumi (i fiori di zucchina), è stata premiata con il riconoscimento offerto da Bia e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato dell’azienda. Agli Stati Uniti è andato uno dei due premi speciali assegnati dalla giuria tecnica, quello per la migliore presentazione del piatto, “per il modo unico in cui evocava il paese d’origine: la tradizione del sud degli Stati Uniti sposata al meglio con la millenaria tradizione de cous cous”. Ai due chef, Mary Sue Milliken, alla guida di tre ristoranti a Santa Monica, Los Angeles e Las Vegas, e Bob Blumer, il premio offerto da Conad e consegnato dal direttore generale, Natale Lia. Al Perù, per la prima volta partecipante al Festival, è andato invece il premio per l’innovazione del piatto, definito di grande armonia. “lo chef ha dimostrato l’introduzione di questo prodotto in un paese che non lo conosce, sintetizzando con maestria il cous cous con l’immensa biodiversità dei prodotti del proprio territorio”. Lo chef peruviano Rafael Rodriguez, consulente gastronomico per importanti alberghi e ristoranti italiani, è stato premiato con il riconoscimento offerto da Electrolux Professional e consegnato da Giuseppe Pappalardo, della chef Accademy dell’azienda. Il cous cous, piatto povero nato tra le dune dei deserti del Maghreb, è stato ancora una volta il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not war”. Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, da Giancarlo Morelli a Sonia Peronaci, da Pino Cuttaia a Chiara Maci, Filippo La Mantia e Giorgione e grandi artisti della musica italiana internazionale. Il Festival ha segnato un nuovo record, superando ancora una volta i biglietti di degustazione venduti l’anno scorso e registrando un incremento a due cifre. Risotti in Sommelier gara con i Al “Palariso”, dell’Ente Fiera di Isola della Scala a Verona, che quest’anno festeggia 50 anni, fino a domenica 9 ottobre 2016 è in corso la fiera campionaria del Riso, con 150 espositori provenienti da varie regioni d’Italia e 49 stand gastronomici. La Fiera del Riso di Verona, nata per celebrare il Nano Vialone Veronese Igp, primo in Europa ad ottenere il marchio d’Indicazione Geografica Protetta (1996), è una delle rassegne gastronomiche di maggiore tradizione e successo nel Veneto, con gli assaggi di piatti di riso della tradizione veneta e per le proposte creative delle varie cucine regionali. Il clou della manifestazione è l’evento “Il risotto del Somellier”, giunto alla sesta edizione in sodalizio con l’AIS Veneto, che per la prima volta ha aperto ad altre associazioni AIS regionali ed ha visto la partecipazione delle rappresentanze di Calabria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Trentino. Ciascun piatto è stato presentato in abbinamento ad un vino del territorio selezionato dalla delegazione AIS della regione di riferimento e giudicato da una giuria di esperti e da una giuria popolare. A conclusione della selezione, per il secondo anno il primo premio è andato a Davide Fiorio e Daniele Cipriani, rispettivamente chef della Trattoria La Cola di Avesa (VR) e del Piper di Verona, per il loro ‘Risotto agli asparagi settembrini di Mambrotta, con cuore di trippa di baccalà, aria di Malanotte e tartufo nero della Lessinia’ abbinato a A.R. 2006 Lessini Durello Metodo Classico della cantina Marcato di Roncà. La giuria popolare ha invece decretato vincitore il marchigiano Domenico Balducci, chef presso l’Hotel Gentile da Fabriano, e Presidente di AIS Marche, per il suo ‘Risotto al formaggio di Fossa, tartufo nero e semi di amaranto’. La Fiera del Riso richiama ogni anno oltre 500.000 visitatori, che accorrono da tutta Italia per riscoprire un prodotto a lungo considerato un’esclusiva del Nord Italia. Maura Sacher