La Palestina vince il Cous Cous Fest,Risotti in gara con i Sommelier

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La Palestina vince il Cous Cous Fest,Risotti in gara con i Sommelier
Al Molino del Clitunno
insegna il panettone
si
Al Molino sul Clitunno di Trevi (Umbria), azienda attenta alle
novità e alle sperimentazioni nelle farine, partendo dal
proposito di far conoscere le proprie farine, dal 2005
organizza corsi di formazione per panettieri e pizzaioli,
aperti anche a privati.
Lunedì 17 ottobre 2016 alle h 15 all’antico fienile presso
l’Accademia di Formazione del Molino sul Clitunno S.p.a., si
terrà un corso di formazione per imparare l’arte di produrre
il panettone, uno tra i più famosi lievitati di pasticceria,
durante il quale verrà utilizzata la speciale farina prodotta
in azienda: Farina Manitoba Panettone. Il corso è aperto a
tutti e gratuito.
Il corso sarà condotto dal maestro pasticcere Emanuele
Carletti, docente presso la scuola professionale di cucina
“Chef Academy” di Terni e titolare della omonima pasticceria
Carletti della medesima città, dove da almeno venti anni si
usano le farine del Molino sul Clitunno.
Durante il corso al Molino sul Clitunno Carletti insegnerà ai
partecipanti i segreti per preparare un ottimo panettone, sia
quello più classico, sia ricette
con varianti innovative. Si
prepareranno
infatti
due
alternative: il panettone con base
di marron glacè e noci e il
panettone ai frutti di bosco.
In questo corso verrà impiegata la farina Manitoba Panettone:
una farina con alto potere proteico, a elevato “W” (che indica
il fattore di panificabilità, e quindi di elevata presenza di
glutine, che è la forza della farina) particolarmente adatta
alle lunghissime lievitazioni, tipiche delle preparazioni dei
grandi lievitati quali panettone, pandoro e colomba, e anche
brioches e babà.
La Molino sul Clitunno S.p.a. è un’azienda a gestione
familiare che vanta oltre 30 anni di storia e macina tra le
venticinquemila e le trentamila tonnellate annue di grano. La
struttura produttiva è estremamente moderna e caratterizzata
da produzioni di farina di alta qualità, certificata IFS e
BRC.
Per informazioni e prenotazioni:
[email protected].
tel.
0742
78264
–
Maura Sacher
Le cucine del Soave una volta
al mese
La rassegna enogastronomica “Le cucine del Soave”, promossa da
‘Strada del vino Soave’, per il suo primo vero appuntamento
itinerante, dopo l’anteprima di settembre a Verona, al Palazzo
della Gran Guardia, con Soave Versus, parte dai prodotti della
montagna, per far conoscere le specialità del territorio.
Venerdì 7 ottobre 2016 è in programma la seconda serata de “Le
cucine del Soave”, rassegna che, fino a luglio 2017, rende
protagonisti ogni mese a tavola i prodotti e le pietanze
tipici del Giardino del Soave, vitato per oltre 6 mila ettari,
che si estende nelle vallate collinari d’Illasi, Tramigna e
d’Alpone, nel Veronese.
Per una sera al mese, fino al mese di luglio 2017, alcuni
ristoratori del territorio della Strada ospiteranno una delle
specialità tipiche, dando risalto alla stagionalità e alla
varietà dei prodotti del Nord-Est Veronese. Co-protagonisti
saranno il vino Soave ed i viticoltori che lo producono.
Pei il 7 ottobre l’appuntamento è al ristorante-albergo
‘Tregnago 1908’ di Montecchia di Crosara,
paese immerso in uno scenario unico: vigneti a perdita
d’occhio, intercalati a ciliegeti, dal fondovalle sino alla
sommità delle colline della val d’Alpone, terra vulcanica
spartiacque tra Verona e Vicenza. Per questo evento saranno
fatti conoscere i formaggi di malga ed il formaggio Monte
Veronese, abbinati ai vini Soave e Durello di Corte Moschina.
Il formaggio Dop Monte Veronese è prodotto nell’area montana a
nord di Verona che comprende la Lessinia, il monte Baldo e la
fascia collinare prealpina veronese.
A “Le cucine del Soave” i prossimi protagonisti saranno di
volta in volta: l’olio extra vergine d’oliva (4 novembre 2016,
ristorante Al Gambero a Soave, vini Cantina del Castello), il
melo decio di Belfiore, presidio Slow Food (2 dicembre 2016,
ristorante Soave Relais Castelcerino a Soave, vini Ca’
Rugate), le grappe e i distillati (5 gennaio 2017, ristorante
hotel Sporting San Felice, liquori Distilleria Pietro Maschio,
vini T.E.S.S.A.R.I.), i piatti della tradizione invernale a
base di maiale (3 febbraio 2017, agriturismo Antica Corte
Cason a Ronco all’Adige, vini Corte Mainente) e baccalà (3
marzo 2017, Antica Trattoria Fattori a Roncà, vini Antonio
Franchetto) a quelli primaverili preparati con gli asparagi di
Arcole (7 aprile 2017, Locanda del Borgo a Soave, vini Cantina
di Soave) e il pisello Verdone Nano di Colognola ai Colli (5
maggio 2017, agriturismo Al Bosco a Colognola ai Colli, vini
Agostino Vicentini) fino ad arrivare alle ciliegie (1 giugno
2017, agriturismo Corte Verzè a Cazzano di Tramigna, vini Casa
Vinicola Bennati) e al prosciutto di Soave (7 luglio 2017,
ristorante Bacco d’Oro a Mezzane di Sotto, vini Monte Tondo).
Maggiori info: www.stradadelvinosoave.com, tel. 045.7681407.
Maura Sacher
Ravvivare
vicinato
il
negozio
del
A Bologna sino al 12 Novembre si rinnova l’evento Pane e
Carlino, giunto alla sesta Edizione.
Una fantasiosa idea nata con lo scopo di mantenere viva la
tradizione degli alimenti di qualità in contrapposizione alla
schifezze che la globalizzazione vuole che mettiamo in tavola.
Sono pià di cento i forni che aderiscono a Bologna e Provincia
e quest’anno c’è un forno che aderisce dalla provincia di
Ferrara.
Il martedì, giovedì’ e sabato il Carlino, quotidiano storico
della città pubblicherà bollini da applicare ad una tesserino
per ottenere uno zainetto regalo che viene riempito con una
confezione di pasta da 500 grammi ed una di pomodoro da 400
grammi con il marchio La Bottega del Fornaio.
Ogni 5 euro di spesa si avrà un regalo corrispondente a più di
2 euro di controvalore. Tutto questo per incentivare il
consumo e far conoscere, far assaggiare e quindi valorizzare
il pane artigianale ed altri prodotti da forno tipici del
territorio bolognese.
Questo è l’intento dell’ASCOM Confcommercio espresso dal
direttore Giancarlo Tonelli che persegue l’obiettivo di
valorizzare le funzioni sociali e commerciali dei negozi e
degli esercizi di vicinato indispensabili per mantenere i
rapporti sociali e il consumo dei prodotti di qualità locali e
nazionali.
Quest’anno completando la raccolta dei bollini si ricevono due
prodotti della grande tradizione Italiana che fanno parte a
pieno titolo assieme al pane del paniere della Dieta
Mediterranea.
Il presidente della Associazione Panificatori di Bologna e
Provincia Thomas Giardini sottolinea giustamente come la
globalizzazione incida negativamente sulla qualità della
produzione e sulla distribuzione e ciò implichi purtroppo
cambiamenti peggiorativi nelle abitudini alimentari e spesso
danni per la salute. L’ aumento vertiginoso di obesi e di
persone affette da disturbi di salute causati da cattiva e
sbagliata alimentazione comportano danni sociali gravissimi.
Personalmente quando chiude un fasfood di qualsiasi grande
catena sono dispiaciuto per i lavoratori, ma contento perchè
un luogo di spaccio di cibi e bevande malsani non c’è più.
Umberto Faedi
Il Castagnaccio
Sherbeth Festival
vince
lo
Alessio Calamini, toscano, è il vincitore del Premio Procopio
de’ Coltelli. Secondo posto a Stefano Guizzetti con un
sorbetto al cacao, rum e peperoncino; terzo a Francesco
Mastroianni con “Nocciola della Calabria”.
Si è chiusa con un successo di pubblico l’ottava edizione di
Sherbeth, il Festival Internazionale del Gelato Artigianale
che per quattro giorni, da giovedì a domenica, ha animato le
vie del centro storico di Palermo con concerti, convegni e
degustazioni di gelato.
Ieri l’ultimo appuntamento con la premiazione del miglior
gelatiere. È Alessio Calamini, toscano, il vincitore del
Premio Procopio de’ Coltelli di questa edizione che, al
concorso, ha presentato il gusto “Castagnaccio”. Secondo posto
a Stefano Guizzetti con un sorbetto al cacao, rum e
peperoncino, terzo a Francesco Mastroianni con “Nocciola della
Calabria”.
“Per me è una doppia soddisfazione perché è il primo Festival
cui partecipo – afferma l’autore del “Castagnaccio” – e ho
vinto il primo premio. Credo abbia funzionato l’omaggio al
territorio e l’utilizzo di ingredienti non comuni”. In tutto
erano 37 i gelatieri in gara, selezionati tra i 42
partecipanti al Festival. La giuria, riscontrando la presenza
di alta professionalità, ha anche assegnato 4 menzioni
speciali.
La giuria tecnica, presieduta da Sergio Dondoli, gelatiere e
membro della direzione della Coppa del Mondo della Gelateria,
e composta da Eleonora Cozzella giornalista de l’Espresso,
Clara Mennella vicedirettore Italia a Tavola, Carlo Passera
giornalista Identità Golose, Santi Palazzolo pasticciere e
Salvatore Cappello gelatiere e presidente onorario di giuria,
ha decretato il vincitore valutando il gusto e la struttura
del gelato.
Ma la giornata si è chiusa con un altro importante
riconoscimento, assegnato proprio al Festival. Il Centro
regionale del Catalogo e della Documentazione ha inserito
Sherbeth nella Carta dei Luoghi dell’Identità e della Memoria,
categoria “I luoghi del gusto”.
Il Festival ha ricevuto il premio per il ruolo che ha avuto
nella diffusione e valorizzazione di una tradizione produttiva
a cui diede origine il palermitano Francesco Procopio
de’Coltelli che nel XVII secolo diffuse a Parigi e nell’Europa
barocca le “acque gelate siciliane” ricevendone in cambio dal
re Luigi XIV la patente reale per la produzione esclusiva.
Fund
Raising
solidarietà
Federazione Italiana Cuochi e
contro la fibrosi cistica.
solidarietà grazie a un lavoro
Chic Chef all’ombra dell’Etna.
Dinner
di
Cuochi Etnei in prima linea
Il 4 ottobre una cena di
di squadra con i colleghi di
In campo anche gli Istituti
alberghieri del territorio.
Federazione Italiana Cuochi e Associazione Provinciale Cuochi
Etnei sempre in prima linea per la beneficenza, con un evento
unico dove il gusto si unisce con la generosità.
L’appuntamento per martedì 4 ottobre, con la Fund Raising
Dinner, la cena di beneficenza che, dalle ore 19,30, si
svolgerà nell’elegante centro eventi di Radice Pura a Giarre,
nel catanese. L’evento è alla sua 2° edizione e andrà a
finanziare la ricerca per la fibrosi cistica. È stato ideato
dall’imprenditore etneo Claudio Miceli, e da Liliana Modica,
presidente provinciale della Lega Italiana Fibrosi Cistica.
Già l’anno scorso Fic e Apce contribuirono a rendere
indimenticabile la serata e a raccogliere un incasso che
superò ogni aspettativa e che fu il maggior importo ottenuto
in tutta Italia. Fund Raising Dinner coincide in questa 2°
edizione con l’appuntamento annuale di Chic (Charming Italian
Chef), che con in testa il loro presidente nazionale Marco
Sacco e con il referente siciliano Pietro D’Agostino, hanno
voluto organizzare la serata di solidarietà assieme agli amici
Fic, Apce e Con.Pa.It., e i Maestri pasticceri guidati dal
presidente Peppe Leotta.
“Anche quest’anno cercheremo di ripeterci – dichiara il
presidente di Apce e di Fic Promotion, Seby Sorbello – la
nostra squadra sarà in prima linea per offrire tutto il gusto
della gastronomia siciliana di qualità unito a tanta
solidarietà”. A guidare la squadra dei Cuochi Etnei, accanto
al presidente Seby Sorbello, sarà il segretario
dell’Associazione, Vincenzo Mannino, mentre un ruolo rilevante
avranno docenti e alunni degli Istituti alberghieri del
territorio: Istituto alberghiero “Giovanni Falcone” di Giarre;
“Karol Wojtyla” di Catania, I.i.s.s. “Salvatore Pugliatti” di
Taormina e I.i.s.s. “Enrico Medi” di Randazzo.
Questa straordinaria gara di solidarietà vedrà la
partecipazione di 35 chef, che gratuitamente si sfideranno ai
fornelli in suggestivi cooking show. Tra gli chef che hanno
aderito,
accompagnati
dal
direttore
nazionale
dell’associazione Chic Raffaele Geminiani, ci sono: Pietro
D’Agostino, chef patron de “La Capinera” di Taormina (Me);
Seby Sorbello, chef patron di “Sabir Gourmanderie” del Parco
dei Principi Resort di Zafferana Etnea (Ct); Accursio Craparo,
di “Accursio Restaurant” a Modica (Rg); Paolo Barrale, del
“Marennà” a Sorbo Serpico (Av); Lino Scarallo, di “Palazzo
Petrucci” a Napoli; Beppe Bonsignore, de “L’oste e il
sacrestano” di Licata (Ag); Giuseppe Raciti, dello “Zash
Country Boutique Hotel” a Riposto (CT); Angelo Sabatelli, del
“Ristorante Angelo Sabatelli” a Monopoli (Ba); Roberto
Pirelli, del “Vi.Di” a Noto (Sr); Salvo Vicari, ristorante
“Vicari” di Noto (Sr); Massimo Mantarro, del San Domenico
Palace di Taormina; Alfio Visalli, di Blu Lab Academy di
Acireale; Orazio Torrisi e Carmelo Spoto, del Centro Surgelati
di Acireale; Santino Tripoli, de “I Giardini di Villa Fago” a
Santa Venerina (Ct); Lorenzo Scollo, di Salumeria Scollo;
Angelo Raciti, di agriturismo Fossa Lupo; Vincenzo Mannino e
Giuseppe Pappalardo di Villa Ester; Pietro La Torre, di “La
Torre Catering”; Andrea Macca, di “Donna Carmela” a Riposto
(Ct); Elia Russo, di Villa Neri a Linguaglossa (Ct); Ninni
Radicini, di Cantina Gulfi di Chiaramonte Gulfi (Rg); Tony Lo
Coco, del ristorante “I Pupi” di Bagheria (Pa); Dario
Diliberto, del Ristorante “Il Tocco”; Marco Baglieri, del
ristorante “Il Crocifisso” di Noto (Sr); Francesco Patti, del
ristorante “I Coria” di Caltagirone (Ct); ed i Maestri
pasticceri Con.Pa.It. Peppe Leotta (presidente Sicilia
orientale),
Giovanni
Cappello
(presidente
Sicilia
occidentale), Tony Ruggeri, Daniele Corsaro, Giovanni
Rapisarda e Mario Failla.
Alla serata, presentata da Ruggero Sardo, interverranno anche
l’artista Laura Calafiore, prima fast painter d’Italia che
regalerà uno spettacolo pittorico-musicale unico nel suo
genere, e l’attore Gino Astorina. Verranno così battute
all’asta alcune opere realizzate dalla Calafiore, oltre ad
accessori e capi d’abbigliamento. Una cinquantina sono i
sostenitori dell’evento, tra produttori, fornitori e
albergatori.
Ma la giornata del 4 ottobre inizierà già dalla mattina,
quando a partire dalle ore 10,00, all’interno dell’Etna Chic
Chef, si svolgerà il B2B in The Kitchen Tour, una Jam Session
unica nel suo genere in cui territorio, aziende, prodotti si
lasceranno osservare, raccontare, creare ed assaggiare. Dalla
materia prima al piatto, l’evento sarà riservato ai
giornalisti di settore e sarà ospitato alle Cantine Alta Mora
di Cusumano, in contrada Verzella a Castiglione di Sicilia,
sull’Etna.
Una festa speciale
compleanno di ONAV
per
il
L’ONAV, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino,
compie 65 anni e festeggia il compleanno ad Asti, città dove è
stata fondata nel 1951.
Al Teatro Alfieri di Asti, sabato 29 ottobre 2016, con
ingresso libero consentito fino alle 09.30, sarà infatti messa
in scena una vera e propria rappresentazione originale che,
con immagini, suoni e colori, lungo il fil-rouge dal grappolo
al calice, ripercorrerà le tappe più significative
dell’associazione: dalla sua fondazione ai personaggi che
l’hanno diretta e sostenuta, dal riconoscimento giuridico al
progetto Co.N.V.I., ideato e promosso da ONAV, fino alla
premiazioni dei soci che negli anni hanno sostenuto e
sviluppato tutte le attività, diventando elementi essenziali
dell’associazione.
Per i festeggiamenti del sessantacinquesimo anno di attività
nel mondo enologico, Onav mette in scena uno spettacolo
straordinario grazie alla coreografia realizzata in esclusiva
per ONAV dal ballerino della Royal Opera House Luca Rapis,
allievo di Maurice Béjart.
Cuore dello spettacolo sarà, infatti, “Dalla terra al
bicchiere”, coreografia originale creata in esclusiva per ONAV
da Luca Rapis, allievo di Maurice Béjart. «Ho accettato la
sfida di creare uno spettacolo inedito per ONAV – spiega Luca
Rapis – perché mi ha affascinato l’idea di poter unire l’arte
del vino a quella della danza, realizzando qualcosa di
assolutamente originale. L’ispirazione mi è stata data dal
movimento stesso del vino versato in un prezioso calice di
cristallo che, come accarezzandolo, crea una danza di estrema
sensualità, richiamando alla mente la passionalità espressa
nella coreografia di un corpo puro».
Una festa di compleanno che sarà un fantastico viaggio nel
tempo e nelle emozioni, alla scoperta di quella “wine, passion
& skill” che rende unico il mondo del vino e di cui ONAV, per
prima in Italia, si è fatta interprete.
Maura Sacher
Mirto nel Consiglio Nazionale
delle Città del Bio
Il vice sindaco Luigi Ialuna rappresenterà il piccolo borgo
del messinese. L’elezione in occasione dell’Assemblea
nazionale dell’Associazione che si è svolta a Torino
nell’ambito del Salone del Gusto.
Mirto, comune in provincia di Messina, ha partecipato per la
prima volta all’Assemblea nazionale dell’Associazione Città
del Bio che si è svolta a Torino in occasione del Salone del
Gusto. Il vice sindaco Luigi Ialuna è stato eletto
dall’Assemblea nel Consiglio Nazionale delle Città del Bio.
“Un incarico importante, per certi versi inaspettato – ha
dichiarato Luigi Ialuna – perché Mirto soltanto da pochi mesi
è diventato socio, ma che mi vedrà impegnato da subito nel
sostenere la costituzione di un Bio-Distretto nel territorio
dei Nebrodi con l’utilizzo del Marchio Italia del Bio,
registrato e protetto a livello internazionale, di proprietà
di Città del Bio”.
L’Associazione è un sodalizio che unisce oltre 250 comuni e
regioni che condividono la scelta di promuovere l’agricoltura
biologica, intesa sia come modello colturale sia come progetto
culturale. Il comune di Mirto ha partecipato al Salone del
Gusto con i propri prodotti di eccellenza.
Il suino nero e la provola dei Nebrodi con olio bio di minuta,
tutti presidi Slow Food, delle aziende agricole di Mirto (la
Paisanella e Nebros) sono stati apprezzati da giornalisti,
operatori ed amministratori che hanno visitato lo stand delle
Città del Bio all’interno del Parco Valentino.
L’Associazione ha già promosso a
livello nazionale, come
soggetto attuatore e con importanti risultati, la costituzione
dei BioDistretti del Suol D’Aleramo e Terre del Giarolo,
territori prevalentemente agricoli in cui si valorizza
l’agricoltura sostenibile, la tutela dell’ambiente e del
paesaggio, la cultura locale e un turismo di qualità.
“Mirto insieme ad altri comuni siciliani – ha sostenuto
Antonio Ferrentino presidente dell’Associazione Citta del Bio
– avranno un ruolo importante in questa fase per promuovere i
Bio Distretti in Sicilia e la cultura del territorio inteso
come spazio abitato da una comunità con la sua identità ed i
suoi saperi e le attività
dell’agricoltura”.
economiche
legate
al
mondo
L’Aigs rafforza la presenza
in Sicilia
Il Prefetto dell’Isola dell’Accademia italiana di Gastronomia
Storica e Gastrosofia, Anna Martano ha nominato cinque nuovi
rappresentanti siciliani portatori dei valori dell’Accademia.
Da quando è stata nominata Prefetto Aigs per la Sicilia, Anna
Martano ha svolto un certosino lavoro di ricerca di risorse
umane isolane impegnate sul fronte della gastronomia storica e
nella valorizzazione delle tradizioni culinarie. Grazie al
Prefetto Martano, la squadra Aigs siciliana si è arricchita di
nuove e qualificate presenze.
Da poco è stata nominata Questore di Agrigento Paola Armato,
agronoma, fondatrice e presidente della Compagnia del Cibo
Sincero Sicilia, che si aggiunge al team Questori già presenti
in quasi tutte le province siciliane.
Il Direttore Aigs Alex Revelli Sorini su segnalazione del
Prefetto di Sicilia, Anna Martano, ha conferito il Blasone di
Provveditore, Laboratorio di sviluppo della comunicazione
territoriale a Francesco Pira, sociologo, docente presso
Università studi di Messina, giornalista, esperto in
comunicazione e nuove tecnologie che svolge attività di
ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e
comunicativi.
“La comunicazione enogastronomica – dichiara Anna Martano – è
parte fondamentale della comunicazione territoriale, perché il
cibo e il vino raccontano il territorio e il territorio
racconta il vino e il cibo”.
Altra nomina quella del re degli impasti Tommaso Cannata,
messinese, vero artista della panificazione e affini, che ha
ricevuto il Blasone di Ambasciatore su segnalazione del
Questore di Messina, Lorenzo Fabrizio Guarnera.
Ambasciatore Aigs, grazie alla preziosa attività svolta dal
Questore di Ragusa, Francesca Poidomani,
è stato nominato
Vincenzo Candiano, chef della Locanda Don Serafino di Ragusa,
due stelle Michelin, e già nel 2007 premiato quale “Miglior
Giovane Chef Emergente del Sud Italia”. Candiano spiega così
la sua cucina: “La mia cucina si nutre dei sapori e dei
ricordi della tradizione siciliana ed in particolare quella
Iblea”.
Infine, l’Albo delle Ambasciate Gastronomiche dell’Aigs in
Sicilia, sempre su proposta del Questore di Ragusa, potrà
contare sul ristorante “Enzo a mare” di Punta Secca (Rg). Il
ristorante, forte di una tradizione che sfiora il mezzo
secolo, propone esclusivi piatti a base di pesce rigorosamente
fresco. Ricercatezza e semplicità sono gli ingredienti
fondamentali di una cucina che si inserisce a pieno titolo nel
contesto della cucina mediterranea.
I piatti tradizionali per i quali Enzo a mare ha ottenuto
l’iscrizione fanno parte del patrimonio storico della cucina
siciliana di marina: linguine al ragù di pesce spada, sarde a
beccafico, pesce spada alla siciliana e caponata di pesce.
Buon lavoro ai nuovi arrivati.
La Palestina vince il Cous
Cous Fest
L’Italia si aggiudica il premio popolare, mentre a Usa e Perù
vanno due premi speciali. La rassegna chiude con un nuovo
record di vendite.
E’ la Palestina il paese vincitore del Campionato del mondo
del cous cous, svolto nell’ambito del Cous Cous Fest, il
festival internazionale dell’integrazione culturale. E’ stata
la ricetta degli chef George Suheil Srour, del ristorante
Hareer a Ramallah ed Elias Bassous, che lavora al Jacir Palace
Hotel, un hotel 5 stelle a Betlemme, la preferita dalla giuria
tecnica tra quelle degli altri nove Paesi in gara.
Secondo la giuria il cous cous palestinese con finocchio e
melograno crumble servito con filetto di orata alla griglia su
un letto di coulis di finocchio e una spolverata di sommacco
selvaggio infuso in olio d’oliva, “è di immediata comprensione
pur avendo una struttura di molti sapori; è armonioso,
equilibrato, molto godibile e in sintonia con il tema del Cous
Cous Fest”. Gli chef sono stati accompagnati sul palco da
Magdouline Salameh, responsabile dei rapporti con l’Italia per
il Ministero del turismo e dei beni storici della Palestina.
La giuria popolare, composta dai visitatori della rassegna,
anche quest’anno ha premiato l’Italia, rappresentata da due
chef sanvitesi, Giorgio Graziano, il capitano, e Antonino
Grammatico e due sardi, Alberto Sanna e Federico Floris,
vincitori del Campionato italiano di cous cous Bia. La loro
ricetta, un cous cous di cernia e tenerumi (i fiori di
zucchina), è stata premiata con il riconoscimento offerto da
Bia e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato
dell’azienda.
Agli Stati Uniti è andato uno dei due premi speciali assegnati
dalla giuria tecnica, quello per la migliore presentazione del
piatto, “per il modo unico in cui evocava il paese d’origine:
la tradizione del sud degli Stati Uniti sposata al meglio con
la millenaria tradizione de cous cous”. Ai due chef, Mary Sue
Milliken, alla guida di tre ristoranti a Santa Monica, Los
Angeles e Las Vegas, e Bob Blumer, il premio offerto da Conad
e consegnato dal direttore generale, Natale Lia.
Al Perù, per la prima volta partecipante al Festival, è andato
invece il premio per l’innovazione del piatto, definito di
grande armonia. “lo chef ha dimostrato l’introduzione di
questo prodotto in un paese che non lo conosce, sintetizzando
con maestria il cous cous con l’immensa biodiversità dei
prodotti del proprio territorio”. Lo chef peruviano Rafael
Rodriguez, consulente gastronomico per importanti alberghi e
ristoranti italiani, è stato premiato con il riconoscimento
offerto da Electrolux Professional e consegnato da Giuseppe
Pappalardo, della chef Accademy dell’azienda.
Il cous cous, piatto povero nato tra le dune dei deserti del
Maghreb, è stato ancora una volta il pretesto per parlare di
pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous
cous not war”. Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina
trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni
che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti
della cucina italiana, da Giancarlo Morelli a Sonia Peronaci,
da Pino Cuttaia a Chiara Maci, Filippo La Mantia e Giorgione e
grandi artisti della musica italiana internazionale.
Il Festival ha segnato un nuovo record, superando ancora una
volta i biglietti di degustazione venduti l’anno scorso e
registrando un incremento a due cifre.
Risotti
in
Sommelier
gara
con
i
Al “Palariso”, dell’Ente Fiera di Isola della Scala a Verona,
che quest’anno festeggia 50 anni, fino a domenica 9 ottobre
2016 è in corso la fiera campionaria del Riso, con 150
espositori provenienti da varie regioni d’Italia e 49 stand
gastronomici.
La Fiera del Riso di Verona, nata per celebrare il Nano
Vialone Veronese Igp, primo in Europa ad ottenere il marchio
d’Indicazione Geografica Protetta (1996), è una delle rassegne
gastronomiche di maggiore tradizione e successo nel Veneto,
con gli assaggi di piatti di riso della tradizione veneta e
per le proposte creative delle varie cucine regionali.
Il clou della manifestazione è l’evento “Il risotto del
Somellier”, giunto alla sesta edizione in sodalizio con l’AIS
Veneto, che per la prima volta ha aperto ad altre associazioni
AIS regionali ed ha visto la partecipazione delle
rappresentanze di Calabria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia,
Trentino. Ciascun piatto è stato presentato in abbinamento ad
un vino del territorio selezionato dalla delegazione AIS della
regione di riferimento e giudicato da una giuria di esperti e
da una giuria popolare.
A conclusione della selezione, per il secondo anno il primo
premio è andato a Davide Fiorio e Daniele Cipriani,
rispettivamente chef della Trattoria La Cola di Avesa (VR) e
del Piper di Verona, per il loro ‘Risotto agli asparagi
settembrini di Mambrotta, con cuore di trippa di baccalà, aria
di Malanotte e tartufo nero della Lessinia’ abbinato a A.R.
2006 Lessini Durello Metodo Classico della cantina Marcato di
Roncà.
La giuria popolare ha invece decretato vincitore il
marchigiano Domenico Balducci, chef presso l’Hotel Gentile da
Fabriano, e Presidente di AIS Marche, per il suo ‘Risotto al
formaggio di Fossa, tartufo nero e semi di amaranto’.
La Fiera del Riso richiama ogni anno oltre 500.000 visitatori,
che accorrono da tutta Italia per riscoprire un prodotto a
lungo considerato un’esclusiva del Nord Italia.
Maura Sacher