Giovanni, 65 anni, un anno fa si è sottoposto al test per la ricerca del
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Giovanni, 65 anni, un anno fa si è sottoposto al test per la ricerca del
TEST SULLA SECONDA PARTE : PROBLEMATICHE LEGATE ALLO SCREENING Giovanni, 65 anni, un anno fa si è sottoposto al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, aderendo all’invito dell’ASL. Da persona attenta alla propria salute qual è aveva apprezzato l’iniziativa della sua città di allestire un programma di screening per il carcinoma del colon-retto. L’esame è risultato negativo e Giovanni è stato rinviato a un controllo successivo a distanza di 2 anni. Ora si è rivolto al suo medico perché da alcuni mesi lamenta un alvo alterno e una modesta rettorragia: “Magari non è niente, dottore, ma come sa io mi preoccupo subito; io sto bene come al solito, a parte questi piccoli disturbi recenti”. “Ha fatto bene a venire in ambulatorio signor Giovanni, è importante non trascurare sintomi come quelli che mi riferisce”. Il medico sottopone Giovanni a una visita generale e all’esplorazione rettale senza rilevare nulla di patologico, a parte la presenza di emorroidi di secondo grado. Quale comportamento del medico è appropriato nel caso di Giovanni? • il medico non deve sottovalutare i sintomi riferiti da Giovanni e deve consigliare una colonscopia • in presenza di un test per la ricerca di sangue occulto negativo eseguito l’anno precedente, il medico deve rassicurare Giovanni, ma deve spiegargli che al controllo successivo è più indicata una colonscopia anziché la ricerca del sangue occulto • in presenza di un test per la ricerca di sangue occulto negativo eseguito l’anno precedente, il medico deve rassicurare Giovanni e rimandare la valutazione al controllo successivo, già fissato dalla ASL • il medico non deve sottovalutare i sintomi riferiti da Giovanni e deve seguire il decorso nei 2-3 mesi successivi per decidere se consigliare una colonscopia • il medico non deve sottovalutare i sintomi riferiti da Giovanni e deve far ripetere un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci “Visitandola, non ho trovato nulla, a parte le emorroidi, ma preferisco approfondire la questione e richiedere una colonscopia”. Giovanni domanda stupito: “Ma è proprio necessaria la colonscopia, dottore? Ho riportato gli esami dello scorso anno, anche se li aveva già visti ho pensato che non potesse ricordare gli esami di ogni paziente. Guardi che sono tutti a posto, non solo quelli generali; anche l’esame per il sangue nelle feci era negativo!”. “Lo so, ricordo bene. Ma con i sintomi che mi riferisce, non possiamo fare eccessivo affidamento sulla negatività degli esami anche se abbastanza recenti”. “Credevo di poter stare tranquillo visto che la ricerca del sangue occulto era negativa!”. Che cosa può dire il medico a Giovanni? • “i tumori del colon-retto possono manifestarsi successivamente a un esame negativo. E’ bene non sottovalutare i sintomi che possono comparire nel frattempo” • “può capitare che un polipo e anche una lesione tumorale ci siano, ma non sanguinino il giorno in cui si fa la ricerca del sangue occulto” • “è possibile che a sanguinare siano le emorroidi; ma purtroppo è molto più probabile che si tratti di un adenoma dell’intestino ed è meglio toglierlo” • “in effetti è molto probabile che a sanguinare nel suo caso siano le emorroidi anche perché la ricerca del sangue occulto ha dato esito negativo” • “i tumori del colon-retto possono manifestarsi successivamente a un esame negativo. Anche se è bene non sottovalutare i sintomi, è ragionevole preoccuparsi solo se sono passati parecchi anni dall’esame” “Un esame negativo non esclude in assoluto una malattia dell’intestino. Per questo è molto importante non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi successivamente. Consideri però che i tumori dell’intestino si sviluppano molto lentamente a partire da formazioni benigne e che i test di screening ripetuti permettono di solito di arrivare in tempo, quando la malattia è ancora curabile”. Giovanni esclama: “Questa è una brutta sorpresa per me! Mi sentivo veramente tranquillo e mai pensavo di essere a rischio di ammalarmi. In pratica, la ricerca del sangue occulto nel mio caso non è stata sufficiente e ora lei mi propone la colonscopia. Non c’è una via di mezzo, non ci sono esami alternativi prima di fare la colonscopia?”. Che cosa deve rispondere il medico a Giovanni? • “si potrebbe fare un clisma opaco, ma non permette di vedere direttamente le pareti dell’intestino e di fare biopsie” • “la colonscopia è l’unico esame che permette di vedere tutto il colon e di fare biopsie diagnostiche o curative” • “si possono fare la TC e una RM perché hanno lo stesso valore diagnostico della colonscopia” • “ci sarebbe la videocapsula endoscopica che consente un’eccellente visualizzazione di tutto l’intestino ma non si utilizza per i costi troppo elevati” • “si può fare il clisma opaco, che ha lo stesso valore della colonscopia, ma la espone a radiazioni ionizzanti” Il medico ribadisce: “In casi come il suo la colonscopia è l’esame più indicato perché permette di vedere tutto il colon e anche di asportare eventuali formazioni presenti”. “So che è doloroso e lungo; ma ci sono dei rischi?” si preoccupa Giovanni che a questo punto è quasi convinto a effettuare la colonscopia. “Più che doloroso direi fastidioso, forse la preparazione più dell’esame. La colonscopia in sé dura dai 20 ai 30 minuti. Ora le spiego tutto...“. Quali informazioni sulla colonscopia deve fornire il medico a Giovanni? • deve descrivere la modalità di esecuzione dell’esame, gli strumenti utilizzati e i possibili effetti avversi • deve dare istruzioni per la preparazione e spiegare che è cruciale per la riuscita dell’esame • deve descrivere l’esame, ma evitare i dettagli per non allarmare il paziente • deve spiegare la differenza tra adenoma, cancro isolato e metastatico • deve indirizzare Giovanni al centro di endoscopia perché si informi sulle modalità della preparazione Dopo un’accurata spiegazione da parte del medico e prima di salutare il medico, Giovanni pone alcune domande di dettaglio che trovano pronta risposta e infine chiede: “Questo esame mi spaventa; non posso farlo in anestesia? E poi me lo fanno in giornata? Posso tornare a casa subito o c’è qualche pericolo?”. Come deve rispondere il medico alle domande di Giovanni? • deve rispondere che solitamente non si pratica un’anestesia, ma una sedazione • deve avvisarlo che dopo l’esame dovrà attendere di ristabilirsi prima di tornare a casa e dovrà farsi accompagnare • deve avvisarlo della possibilità di sanguinamento intestinale anche a 24 ore dall’esame • deve avvisarlo che dopo l’esame può tornare subito a casa guidando l’automobile • deve avvisarlo che dopo l’esame può aversi diarrea Giovanni è ora consapevole del percorso diagnostico che lo attende, ma non per questo meno ansioso. Si sottopone alla colonscopia, senza risentire troppo dei disagi dell’esame e senza effetti avversi. L’esame mostra una formazione vegetante in corrispondenza della giunzione retto-sigma che risulta essere una carcinoma. La stadiazione non mostra metastasi e Giovanni viene sottoposto all’asportazione del segmento intestinale sede del tumore.