mostra Ocre - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell`Abruzzo

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mostra Ocre - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell`Abruzzo
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI PER L’ABRUZZO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo – CHIETI -
COMUNICATO STAMPA
“I Signori di Ocre: dai Vestini ai Normanni”
E’ la mostra archeologica che si inaugura nel Comune della provincia dell’Aquila
Sabato 17 dicembre alle ore 17 presso il Monastero-Fortezza di Santo Spirito del Comune di
Ocre in provincia dell'Aquila si inugura la mostra archeologica "I Signori di Ocre:dai Vestini ai
Normanni", organizzata dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con la Soprintendenza
per i beni archeologici dell'Abruzzo e il Dipartimento di Storia e Metodologie Comparate
dell'Università degli Studi dell'Aquila. E' la prima mostra che espone le ricerche archeologici più
recenti (anni 2000-2010) provenienti dall’area anticamente occupata dalle popolazioni
Vestine nel versante aquilano del Gran Sasso e anche la prima che si inaugura nel territorio del
cratere dopo il terremoto del 2009. Il Comitato Scientifico della mostra è composto da Fabio Redi e
Alfonso Forgione, docenti dell'Università degli Studi dell'Aquila; Vincenzo d'Ercole e Alberta
Martellone, archeologi del Ministero per i beni e le attività culturali.La mostra si articola in due
sezioni: nella prima, curata dal Dipartimento di Storia e Metodologie Comparate, sono raccolte e
ordinate le testimonianze della vita nel castello e negli annessi; quei reperti,cioè, che tematicamente
consentono la ricostruzione dell'immagine storica del castello di Ocre e dei suoi abitanti, dal
popolamento del rilievo collinare a partire dall'arrivo dei Normanni conquistatori, al suo abbandono
nel corso del XVI secolo, attraverso le distruzioni effettate dagli Aquilani nel 1293 e da Braccio da
Montone nel 1423, come ci narra Buccio di Ranallo nella sua Cronaca.Nella seconda sezione, curata
dalla Soprintedenza per i beni archeologici dell'Abruzzo, sono esposti 5 corredi funerari provenienti
dalla vicina necropoli di Fossa, partendo dalla tomba femminile 135 riferibile alla prima età del ferro,
nel cui corredo è presente una caratteristica tazza in bronzo da “sommelier” utilizzata dalle donne
Vestine per insaporire ed assaggiare il vino. Il modo di combattere in linea di fanti armati di lance e
pugnali corti è ben espresso dalla tomba maschile 64 riferibile al VII sec.a.C.: nella stessa tomba sono
conservati punte in ferro tipiche dei “bastoni da sci” e ganci ad omega che servivano ad allacciare alti
scarponi adatti alla guerra in montagna. Il cambiamento avvenuto nel corso dell’età arcaica (VI
sec.a.C.) delle tattiche belliche, ben si evince dal corredo maschile della tomba 273 in cui è presente
una lunga spada in ferro,del tipo “Capestrano”, funzionale a colpi di taglio fra guerrieri a piedi o a
cavallo disposti in ordine sparso. Il costume funerario esclusivo del popolo dei Vestini
Cismontani,coloro cioè che abitavano fra L’Aquila e Capestrano nel I millennio a.C., era di seppellire
tra 2 coppi sovrapposti, che fungevano da sarcofago, i bambini defunti entro 100 giorni di vita. L’uso
dei coppi nelle sepolture dei neonatali, ci testimonia il loro utilizzo come elementi dei tetti delle case,
ormai realizzate in muratura. La sepoltura più recente della necropoli di Fossa esposta in mostra è
quella della tomba a camera 430 in cui venne deposto un individuo di sesso maschile defunto agli
inizi
del
I
secolo
d.C.
all’età
di
62-66
anni.
In una fossa di riduzione scavata ai piedi dell’inumato erano sepolti,ammucchiati, i resti di altri 3
individui( 2 donne e 1 uomo) due dei quali deposti sopra altrettanti letti funerari rivestiti in osso. In
uno dei due letti,quello più antico, sono ritratti sul “fulcrum”(cuscino) delle lici e dei volti femminili,
mentre il cilindro delle gambe raffigura scene di danza fra un giovane eros nudo e figure femminili.
L’altro letto,quello più recente, rappresenta nel “fulcrum” il mito di Ercole e leone Nemeo, mentre
nelle gambe vi è il volto di una divinità,forse Apollo con un copricapo particolare. In un’altra vetrina
sono esposti i reperti provenienti da S.Panfilo d’Ocre e rinvenuti dopo il terremoto del 2009 durante la
realizzazione dei moduli abitativi provvisori(MAP) e di una scuola. I materiali testimoniano di una
necropoli finora sconosciuta in uso fra il VI e il II sec.a.C.: di grande interesse la lama piegata di una
spada in ferro a “codolo” di tipo celtico. Purtroppo le circostanze del rinvenimento e l’assenza di ogni
verifica archeologica nel corso dei lavori effettuati dalla Protezione Civile rendono impossibile
ulteriori elementi di comprensione storica del sito. L’ultima vetrina del percorso è dedicata a un luogo
di culto investigato nel novembre 2008 in località Piè di Colle a Poggio Picenze. Qui sono stati
recuperati numerosi reperti archeologici fra cui un volto in pietra di “Attis” , lucerne e ceramica in
terra sigillata in uso tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale (I sec.a.C- I sec d.C.).
La mostra contribuisce a qualificare e valorizzare uno dei monumenti più belli significativi della
provincia dell’Aquila, il Monastero-Fortezza di Santo Spirito d’Ocre, che può rappresentare un polo
di
attrazione
per
il
turismo
culturale
dell’Abruzzo.
La visita è possibile su prenotazione (info Comune di Ocre: 0862751413;Monastero di Santo
Spirito:08621965538) e la mostra resterà aperta fino a dicembre 2012.
Chieti,16/12/11
giuseppe la spada-uff.comunicazione&informazione-soprintendenza per i beni archeologici dell’abruzzo
Via degli Agostiniani,14 – 66100 Chieti – Tel.0871/32951 – Fax 0871/3295464 - E mail: [email protected]
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