ultimi acquisti – febbraio 2015 - Biblioteche della Provincia di

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ULTIMI ACQUISTI – FEBBRAIO 2015
NARRATIVA…
La scuola in giallo (Sellerio, 2014)
L'autunno è scuola e quando le lezioni ricominciano basta sollevare un lembo del tessuto della normalità,
per mezzo della finzione letteraria, per scoprire il mistero che nelle aule si nasconde. È quello che fanno
gli autori di questi racconti gialli che amplificano appena appena in senso criminale quello che tutti i
giorni vivono studenti e insegnanti. Esmahan Aykol mostra una sorta di delitto passivo del
fondamentalismo che si diffonde in una scuola di quartiere povero a Istanbul. In una Palermo odorosa e
putrescente Gian Mauro Costa inscena un racket di ladri di biciclette che racchiude come in un bocciolo un amore di
adolescenti di un'epoca lontana. Alicia Giménez-Bartlett immagina il femminicidio anomalo di una quindicenne. Il
pensionato Consonni della Casa di Ringhiera dello scrittore Recami dimostra che, quando si mettono di mezzo le
famiglie, ne può uccidere più la psicosi della stessa pedofilia. Nella Napoli splendida e disperata di Maurizio de Giovanni
un giovane è conteso tra la scuola e la camorra. La coppia Fantini e Pariani racconta di due insegnanti sessantenni alle
prese con il tragico segreto di una setta cyberfantasy di bulli. Nel vetusto college inglese di Alan Bradley, la piccola
Flavia de Luce indaga su un cadavere nel laboratorio di chimica fisica. A rappresentarla in giallo la scuola appare un
teatro naturale del realismo narrativo: lotta di classe, il disagio sociale, le offese del bigottismo e dell'ipocrisia.
Sascha Arango
La verità e altre bugie (Marsilio, 2015)
Scrittore di bestseller di fama internazionale, Henry Hayden vive appartato in una splendida villa sul
mare. Le donne lo adorano e la vita gli sorride. La sua esistenza così perfetta rischia però di incrinarsi il
giorno in cui la sua giovane amante, nonché editor, gli rivela di essere incinta. Un imprevisto che,
insieme alla serenità coniugale, rischia di costargli la carriera: ma davvero raccontare tutto alla moglie è
l'unica possibilità che gli resta? Hayden è anche un pericoloso, irriducibile bugiardo con un passato pieno
di ombre. Un errore fatale farà sì che il suo piano di sopravvivenza subisca una brusca virata, costringendolo a
escogitare sempre nuove menzogne per coprire le precedenti. Combinando thriller e commedia noir, "La verità e altre
bugie" è un romanzo cinico e intelligente sul ruolo del caso nella vita, le relazioni tra uomo e donna e il rapporto tra
fiction e realtà, che dà vita a un triangolo letterario, amoroso e criminale di cui sarà molto difficile scoprire l'intera
verità.
Andrea Camilleri
La relazione (Mondadori, 2014)
Mauro Assante è, prima di ogni altra cosa, un uomo serio: ha sempre lavorato con scrupolo estremo,
guadagnandosi incarichi di crescente responsabilità nell'istituzione in cui presta servizio, l'authority
preposta al controllo della trasparenza delle banche italiane. Si è sposato tardi, con la sola donna che sia
riuscita ad aprire una breccia nel suo temperamento ombroso, e ha un figlio piccolo, che trascorre i mesi
estivi con la madre, in montagna. Questa estate Mauro si trattiene in città perché gli è stato affidato il
compito di stilare una relazione particolarmente delicata su di un istituto bancario che con ogni
probabilità verrà commissariato in seguito alla sua ispezione. Ma proprio durante queste solitarie giornate di lavoro,
nella sua prevedibile esistenza iniziano ad aprirsi minuscole crepe. Dimentica aperta la porta di casa, riceve una
telefonata beffarda, si convince di essere seguito da un uomo in motorino. Soprattutto, riceve la visita di una
meravigliosa ragazza che evidentemente ha sbagliato indirizzo. Strano, ci dev'essere stato un errore. Ma dalla vita di
Mauro Assante gli errori erano sempre stati banditi; così come sarebbe bandito il batticuore che invece lui prova
quando, poche sere dopo, rincontra per caso quella stessa ragazza bionda... L'estate avanza, le temperature
aumentano, la stesura della relazione si fa più complessa e con essa l'ansia di consegnare tutto senza sbavature, senza
condizionamenti.
Maurizio De Giovanni
Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2014)
Nella città schiaffeggiata dal vento di tramontana, dove ogni calore e ogni legame sembrano perduti,
l'omicidio feroce di due ragazzi, fratello e sorella, mette i Bastardi di Pizzofalcone contro tutto e contro
tutti. E li costringe ad affrontare il gelo peggiore, quello del cuore. Un giovane ricercatore di grande
talento e sua sorella, una ragazza tanto bella da togliere il fiato, vengono assassinati nel loro misero
appartamento. Qualcuno ha interrotto le loro vite un attimo prima che trovassero il riscatto, ma non
sembra esserci movente. Lojacono e Di Nardo sono impegnati in una corsa contro il tempo. Gigi Palma, il commissario,
è stato chiaro: risolvere il caso, e in fretta, non significa solo assicurare un assassino alla giustizia, ma anche salvare il
commissariato di Pizzofalcone, che qualcuno desidera chiudere per lavare una macchia del passato. Avranno l'aiuto di
tutti i colleghi: Romano, Aragona, Calabrese e Pisanelli. Ognuno con le proprie paure, ognuno con le proprie ferite,
ognuno grato quando uno sprazzo di calore sembra allentare per un momento la morsa del freddo. Da soli erano dei
reietti. Insieme sono la più formidabile squadra di poliziotti della città. Per tutti continuano a essere i Bastardi di
Pizzofalcone.
Valentina D’Urbano
Quella vita che ci manca (Longanesi, 2014)
Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati
della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli
rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale
al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti
distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei
quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da
chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il
maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve
rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È
più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della
Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto
sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo
sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa
competere quello che irrompe come il buio in una stanza.
Umberto Eco
Numero Zero (Bompiani, 2014)
Una redazione raccogliticcia che prepara un quotidiano destinato, più che all'informazione, al ricatto, alla
macchina del fango, a bassi servizi per il suo editore. Un redattore paranoico che, aggirandosi per una
Milano allucinata (o allucinato per una Milano normale), ricostruisce la storia di cinquant'anni sullo
sfondo di un piano sulfureo costruito intorno al cadavere putrefatto di uno pseudo Mussolini. E
nell'ombra Gladio, la P2, l'assassinio di papa Luciani, il colpo di stato di Junio Valerio Borghese, la Cia, i terroristi rossi
manovrati dagli uffici affari riservati, vent'anni di stragi e di depistaggi, un insieme di fatti inspiegabili che paiono
inventati sino a che una trasmissione della BBC non prova che sono veri, o almeno che sono ormai confessati dai loro
autori. E poi un cadavere che entra in scena all'improvviso nella più stretta e malfamata via di Milano. Un'esile storia
d'amore tra due protagonisti perdenti per natura, un ghost writer fallito e una ragazza inquietante che per aiutare la
famiglia ha abbandonato l'università e si è specializzata nel gossip su affettuose amicizie, ma ancora piange sul secondo
movimento della Settima di Beethoven. Un perfetto manuale per il cattivo giornalismo che il lettore via via non sa se
inventato o semplicemente ripreso dal vivo. Una storia che si svolge nel 1992 in cui si prefigurano tanti misteri e follie
del ventennio successivo, proprio mentre i due protagonisti pensano che l'incubo sia finito.
Marco Franzoso
Gli invincibili (Einaudi, 2014)
Gli "invincibili" di questa storia sono un padre e un figlio: un giovane imprenditore pieno d'impegni e un
neonato ancora da svezzare che si ritrovano improvvisamente soli, e imparano insieme a stare al
mondo. Ci sono i primi passi e le prime parole, c'è la paura di sbagliare tutto, l'improvvisazione, e poi a
poco a poco l'esperienza che tesse le sue maglie protettive. C'è l'energia che a volte sembra mancare
ma poi da qualche parte salta sempre fuori, e c'è il coraggio. Il coraggio anche di raccontarla, questa
storia. Perché trovarsi soli davanti a quella calamita portentosa che è un bambino scompagina la vita.
Le serate con gli amici, la carriera, i viaggi, possono diventare un ricordo, ma bando ai rimpianti "perché un padre triste
ti resta attaccato addosso come un vestito troppo stretto". E allora ecco che si apre un universo di emozioni e
gratificazioni inaspettate: la tenerezza del contatto fisico, la calma rigenerante che infondono i giri in macchina la sera
per farlo addormentare, il sabato al parco dove un padre solo può scoprire di essere molto attraente per le madri degli
altri bambini, una vacanza in Grecia che diventa un viaggio di iniziazione per entrambi. Ma se poi un giorno - il primo
giorno di scuola - si rifà viva la donna che tanti anni prima li ha abbandonati? Cosa succede a quel legame esclusivo
tenacemente costruito e difeso?
Chiara Gamberale
Arrivano i pagliacci (Einaudi, 2014)
Allegra Lunare ha vent'anni, è nel momento in cui la vita, per molti, comincia: invece per lei finisce, e
deve trovare il coraggio per iniziarne una tutta nuova. Allora Allegra scrive: per non avere paura, per
salvarsi l'infanzia, per non dimenticare il senso delle persone e delle cose che sono stati il suo mondo
fino a quel momento. Scrive una lettera ai nuovi inquilini che abiteranno la casa dove ha vissuto con la
sua bizzarra famiglia, e prende spunto dagli oggetti che rimangono nell'appartamento e di quei pochi
che porterà con sé. Ognuno di essi racconta una storia: quella di suo padre, universitario rivoluzionario,
e della mamma, giovanissima modella americana; la nascita di suo fratello Giuliano, con la sindrome di down; l'amore
magico tra Adriana e Matilde; l'incontro con Zuellen, che è affamata d'amore e sa trasformare tutto in qualcos'altro; le
cose che ha imparato a teatro e al circo, la più importante: che dopo il numero dei trapezi arriva sempre il numero dei
pagliacci... La scrittura di Allegra procede come il respiro veloce della giovinezza, quando si ha fretta di capire: per
libere associazioni, per assonanze del cuore, accostando ai sentimenti cose che ne sono i correlativi oggettivi, e che
spesso li esprimono con maggior potenza. Il suo sguardo si posa su ogni spazio da una prospettiva inattesa, filtrato dalle
lenti colorate con cui ha imparato a osservare la vita per non essere lambita dalle sue ombre: e ci restituisce
un'istantanea candida e acutissima al tempo stesso.
Nina George
Una piccola libreria a Parigi (Sperling & Kupfer, 2014)
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria":
per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon,
arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha
mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista
solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa,
la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un
libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la
Provenza e una nuova felicità.
Roberto Gervaso
Ho ucciso il cane nero (Mondadori, 2014)
"Quale maleficio s'insinua nella depressione? Chi decide che dobbiamo passare sotto le sue forche
caudine, inermi e inerti, subendo e soffrendo? Perché la natura che ho sempre amato e onorato mi
diventa ostile? Perché i libri, che sono la mia vita, perdono ogni interesse? Perché tengo alla larga gli
amici e, quando mi sono vicini, è come se fossero assenti? Perché la mattina non mi alzerei mai? Perché
invidio l'ultimo clochard che incontro per strada, alla stazione, sui gradini di una chiesa? Il 'cane nero', il
'male oscuro', è un'ossessione senza fine, che non ti dà tregua, non si placa mai. Una lancia che ti si
conficca nel costato, un coltello che ti scalca il cuore. Chi non conosce questo morso feroce ti esorta a farti coraggio. Ma
come ti può comprendere chi non è mai entrato in questo antro infernale? Esasperato e disperato, t'illudi di trovare uno
sfogo nel pianto. Versi, singhiozzando, tutte le lacrime che hai nel cuore, e vorresti morire. T'imbottisci di psicofarmaci,
che ci vogliono, ma ben dosati: mai abusarne. L'effetto si fa sospirare e una mattina ti svegli con un'ansia che sfiora
l'angoscia, ma che non è angoscia. Piano piano, impercettibilmente, le ante della tua finestra si dischiudono, ma non
puoi ancora affacciarti. Solo uno spiraglio, che vagamente fa filtrare un pallido raggio di luce. È l'inizio della rinascita. Ma
non illudetevi: ci vuole pazienza."
Massimo Gramellini – Chiara Gamberale
Avrò cura di te (Longanesi, 2014)
Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta
per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata.
Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo
di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto
all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da
perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una
promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò
come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente,
divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le
mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce
dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto
quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele
Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
Nick Hornby
Funny Girl (Guanda, 2014)
Nell'Inghilterra degli anni Sessanta spopola l'attrice televisiva Sophie Straw, ex reginetta di bellezza di
un paesino del Nord, che ha cambiato nome e tagliato i ponti con la famiglia per trasferirsi nella
Swinging London, inseguendo il sogno di far ridere la gente come la sua eroina, la star americana
Lucilie Ball. Insieme a lei, l'affiatatissima squadra che lavora alla serie della BBC Barbara (e Jim), di cui
Sophie è l'indiscussa protagonista: un cast di personaggi straordinari che stanno vivendo, forse senza
esserne consapevoli, la grande avventura della loro vita. Gli sceneggiatori, Tony e Bill, nascondono un
segreto difficile da confessare. Dennis, il produttore colto e sensibile, ama il suo lavoro ma odia il suo
matrimonio - forse perché è sposato con la donna che detiene il record mondiale di snobismo. Il
protagonista maschile, Clive, più bello di Simon Templar e molto vanesio, sente di essere destinato a una carriera di più
alto profilo. E Sophie, che si è giocata il tutto per tutto pur di sfuggire alla monotonia della provincia e alla minaccia di
un matrimonio senza amore, si troverà a recitare un copione di scena troppo simile a quello della sua vita, e dovrà
decidere che tipo di donna essere, e che tipo di uomo scegliere, in un mondo in cui anche le donne sperimentano nuovi
ruoli e una nuova libertà. Una ragazza che vuole puntare sull'ironia, non sulla bellezza, che vuole fare l'attrice, non la
soubrette, che vuole essere amata, ma davvero.
Michel Houllebecq
Sottomissione (Bompiani, 2015)
A Parigi, in un indeterminato ma prossimo futuro, vive François, studioso di Huysmans, che ha scelto
di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l'insegnamento, la sua
vita procede diligente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da
fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi. Ma
qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro
momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo
fanno crollare. È un'implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche
François. "Sottomissione" è il romanzo più visionario e insieme realista di Michel Houellebecq, capace di trascinare su un
terreno ambiguo e sfuggente il lettore che, come il protagonista, François, vedrà il mondo intorno a sé,
improvvisamente e inesorabilmente, stravolgersi.
Lars Kepler
Nella mente dell’ipnotista (Longanesi, 2015)
Si chiama Erik Maria Bark ed è l'ipnotista più famoso di Svezia. È a lui che si rivolge la polizia quando un
testimone è sotto shock e non parla. Adesso c'è un paziente che ha bisogno di lui: Björn è l'unico a
sapere cos'è successo veramente in casa sua, cosa è accaduto a sua moglie, Susanna, e quali siano le
tracce che lui stesso ha inavvertitamente cancellato. Sa tutto, ma non riesce a ricordare. E Björn deve
ricordare, in fretta. Perché Susanna è solo l'ultima vittima di un killer che sta terrorizzando Stoccolma e
che presto colpirà di nuovo. Il killer osserva, assedia. Filma tutto e invia il video alla polizia, come per
sfidare le forze dell'ordine. Poi entra in casa, insegue le vittime stanza dopo stanza, e uccide. Perché è la morte in
persona, e ha la certezza di essere inafferrabile. Erik Maria Bark è l'unica persona in grado di scovare, nella mente di
Björn, degli indizi che permettano di fermare la strage. Quello che Erik non sa è che durante l'ipnosi emergeranno dei
dettagli che lo riguardano. Dettagli del suo passato. Dettagli incriminanti. Quello che Erik non sa è che l'unica persona
che si fidava di lui, l'unico poliziotto capace di raccogliere la sfida del killer, non può più aiutarlo. Il poliziotto si chiama
Joona Linna ed è scomparso nel nulla da un anno. È stato dichiarato morto dalle autorità. E l'ipnotista deve affrontare da
solo l'orrore che si annida nella sua stessa mente.
Luciana Littizzetto
L’incredibile Urka (Mondadori, 2014)
"Piccole donne s'incazzano. Perché siam buone e care, ma anche al balengo c'è un limite. E a un certo
punto i nervi escono dalla guaina. Per esempio, quando scopriamo che anche gli idoli cadono: Giorgione
Clooney si è sposato, e non con me. Niente più Martini, niente più party. Banderas prima affettava le
mutande di Catherine Zeta-Jones con la spada e adesso impasta taralli. E Kevin Costner balla coi tonni.
Anche Hollande impazzisce per la Jolanda, confermando la legge della fisica per cui tir plus un pluc
degnoc che due Renault. Gli uomini d'altra parte non sono mai maturi... Passano dall'essere acerbi all'essere marci.
Come i cachi. Oppure quando, forse per confermarci in che periodo siamo e da che cosa siamo sempre più sommersi,
scopriamo la moda del caffè ricavato dalla cacca di animale, praticamente il caffè defecato, il Nescaghè. Per non parlare
di quelle scienziate indonesiane che con la cacca ci hanno fatto un profumo, un Popò Chanel." Luciana LittizzettoIncredibile Urka è una supereroina che come tutte le persone normali a un certo punto sbrocca e diventa verde dalla
rabbia. Sconfigge i cretini a colpi di ironia, e con i suoi superpoteri trasforma le loro pirlate in perle di umorismo, la
nostra incazzatura in una grande, liberatoria, risata.
Antonio Manzini
Non è stagione (Sellerio, 2015)
C'è un'azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia
principale. È perché il passato dell'ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni
richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando
un'indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c'è
uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere. I Berguet, ricca
famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di
avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra
i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata
irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l'area grigia dove il racket e
gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E
come venuta da quell'umor nero, un'ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.
Lorenzo Marone
La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015)
Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole.
Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene
degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù
improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così
per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il
vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la
gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con
attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma,
sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non
va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che
Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo,
capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda
umanità.
Ian McEwan
La ballata di Adam Henry (Einaudi, 2014)
"Divino distacco, diabolica perspicacia": cosi si mormora negli ambienti giudiziari londinesi a proposito
di Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte britannica in servizio presso la litigiosa Sezione Famiglia. Sposata
da trentacinque anni con lo stesso uomo e senza figli, il giudice Maye ha dedicato tutta la sua carriera
alla composizione di dissidi sanguinosi spesso giocati nella carne di chi un tempo si è amato. Battaglie
feroci per l'affidamento di figli non più condivisi, baruffe patrimoniali, esplosioni d'irrazionalità cui il
giudice Maye oppone un paziente esercizio di misura e sobrietà nella convinzione di "poter restituire ragionevolezza a
situazioni senza speranza". I casi su cui è chiamata a pronunciarsi popolano i giorni e ossessionano le notti di Fiona,
calcandone la coscienza. Forse la rendono più sfuggente, distratta. Sarà dunque a questo che si deve l'oltraggiosa
richiesta di suo marito Jack? "Ho bisogno di una bella storia passionale", un "ultimo giro" extraconiugale con la
ventottenne Melanie, esperta di statistica. Umiliata, ferita, "abbandonata agli albori della vecchiaia", Fiona cerca rifugio,
come d'abitudine, nel caso successivo. È quello di Adam Henry, violinista dilettante, poeta in erba, diciassette anni e
nove mesi, troppo pochi per decidere autonomamente della propria vita o della propria morte. Adam è affetto da una
forma aggressiva di leucemia che richiede trattamento immediato.
Jojo Moyes
Una più Uno (Mondadori, 2014)
Jess Thomas, giovane mamma single con due figli da mantenere, fa del suo meglio per vivere
dignitosamente, ma i sacrifici sono molti, specie quando non c'è nessuno che ti possa dare una mano.
Suo marito se ne è andato da tempo, sua figlia Tanzie è un genietto dei numeri, ma per far fruttare il
suo talento matematico c'è bisogno di un aiuto concreto. E poi c'è Nicky, un adolescente difficile come
tutti i ragazzi della sua età, vittima di bullismo, che non può certo combattere da solo... La famiglia di
Jess è proprio scombinata e spesso lei non sa come fare e corre dei rischi inutili, finché
inaspettatamente sul suo cammino incontra Ed Nicholls, quell'antipatico uomo d'affari cui lei pulisce la casa per
arrotondare. Jess e Ed non si conoscono affatto. Jess non sa che lui è travolto da una crisi profonda e che uno stupido
errore gli è costato tutto, e Ed non sa fino a che punto la ragazza sia nei guai, ma entrambi sanno cosa significhi essere
davvero soli e desiderano la stessa cosa. Capiscono, nonostante la loro diversità, che hanno molto da imparare l'uno
dall'altra e che una più uno fa più di due. In questo suo nuovo romanzo, Jojo Moyes racconta con grande empatia una
storia d'amore insolita e coinvolgente tra due persone che si incontrano in circostanze inverosimili, come solo la vita sa
riservare.
Marco Presta
L’allegria degli angoli (Einaudi, 2014)
Lorenzo è un geometra, ma ha imparato a proprie spese che di geometrico a questo mondo c'è
veramente poco. Le rette parallele, nella realtà, finiscono spesso per incontrarsi, e il quadrato costruito
sull'ipotenusa, probabilmente in modo abusivo, non equivale mai alla somma dei quadrati costruiti sui
cateti. Vive con la madre, circondato da un piccolo gruppo di amici, tra cui Massimo, pervaso da
un'insana passione per gli articoli da bagno, e Fabio, detto "Il Tranquillizzatore" per la sua capacità di
confortare tutti con prevedibili ma graditissime frasi di rito. Lorenzo è serenamente disperato, perché gli
manca una cosa fondamentale: il lavoro. Così si piega a fare di tutto, persino la statua vivente in una piccola piazza del
centro. Trasformandosi da mite geometra a faraone immobile, dal suo angolo comincerà a vedere il mondo. Osserverà il
microcosmo che gli sfila davanti: turisti euforici, connazionali annoiati e un cane bruttissimo, ad esempio. E
s'innamorerà, molto, di una ragazza che non fa proprio per lui, d'altra parte "all'interno d'ogni amore deve esserci un
circuito stampato, fragile e complicato, che lo rende unico e incomprensibile". Piloterà nell'ombra qualche vita che gli è
cara, nel frattempo. Ma soprattutto, alla fine, lui, proprio lui, messo all'angolo e spalle al muro, farà un gesto imprevisto
che ha la forza di un'esplosione: uno di quei gesti che possono inaugurare una nuova vita.
Sandro Veronesi
Terre rare (Bompiani, 2014)
Nel giro di ventiquattro ore un uomo perde il controllo della propria vita: fa un grave errore sul lavoro,
gli viene sequestrata la patente, trova l'ufficio sigillato dalla Finanza, scopre che il suo socio è fuggito
lasciandolo nei guai, rompe definitivamente con la sua compagna - e nel frattempo sua figlia è
scappata da casa. Credendosi braccato, fugge a sua volta, alla cieca, ma lo sfacelo cui si è di colpo
ridotta la sua vita, man mano che egli lo affronta, si rivela sempre più chiaramente un approdo, fatale
e familiare - secondo una mappa interiore che era stata tenacemente rimossa. Quest'uomo è Pietro
Paladini, l'eroe immobile di Caos calmo, che nove anni dopo ritroviamo nella situazione opposta, roso dall'ansia e senza
più un posto dove stare, costretto a vagare alla ricerca di quella pace improvvisamente perduta, o meglio - e questa
sarà la sua scoperta - mai veramente avuta. La rimozione, la fuga, la famiglia che si disgrega, il confuso declino
dell'Occidente, lo sforzo tragicomico di restare onesti in un tempo che spinge continuamente verso l'illegalità - e poi, di
colpo, la verità. Alla fine di Caos calmo Paladini rispondeva a un celebre verso di Dylan Thomas affermando che "la palla
che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla". Si sbagliava, la palla
era ancora per aria. Torna giù ora, in Terre rare.
Don Winslow
Missing New York (Einaudi, 2014)
Per Frank Decker, la vita sembra finalmente in discesa. A Lincoln, Nebraska, lo conoscono tutti: è un
detective tenace, abile, con un curriculum di tutto rispetto, e molti pensano a lui come prossimo capo
della polizia. Finché da una casa in un tranquillo sobborgo della città scompare una bambina. Le
indagini sembrano non portare a niente, e le statistiche sono spietate. Quando una persona svanisce
nel nulla e non viene ritrovata nel giro di quarantotto ore, le possibilità che sia già stata uccisa arrivano
ben oltre il novanta per cento. Ma Frank ha promesso alla madre di Hailey che le riporterà sua figlia. E
pur di mantenere la parola data è disposto a tutto: anche a dimettersi, a rinunciare alla sua carriera e a partire per un
viaggio che lo spingerà ad attraversare l'America, agganciato a una traccia esile che conduce a verità più scomode.
Zerocalcare
Dimentica il mio nome (Bao Publishing, 2014)
Quando l'ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che
non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell'innocenza
giovanile e l'incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da
dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando. A metà tra fatti realmente accaduti
e invenzione.
Markus Zusak
Io sono il messaggero (Frassinelli, 2015)
L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni,
una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare,
e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte
davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza
anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli
interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di
colpirlo al cuore con una frase: "Sei il mio migliore amico". Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le
parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa
l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo
guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli
occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero?
Carla Norton
La sopravvissuta (Longanesi, 2015)
Reeve LeClaire sembra identica a tutte le sue coetanee: ha ventidue anni, è molto carina ed è
finalmente riuscita ad andare a vivere da sola in un appartamento tutto suo a San Francisco. Ha un
lavoro ed è solo un po' timida con le persone nuove. Ma la realtà è molto diversa. Sono passati dieci
anni dal suo rapimento, meno di sei dalla sua liberazione fortuita. Reeve è stata tenuta prigioniera da
un maniaco per tutta l'adolescenza. Se riesce, almeno in apparenza, a sembrare una ragazza qualunque, è merito della
sua tenacia e dell'aiuto del dottor Ezra Lerner, lo psichiatra specializzato nel trattamento delle sindromi da cattività
prolungata. Reeve vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle, dimenticare, ma sa che non è così che funziona. Perché niente è
così facile. E quando il dottor Lerner le chiede di aiutarlo con un suo nuovo caso, Reeve sa di dover accettare. La
quattordicenne Tilly è appena sfuggita a un maniaco dopo mesi di prigionia, e si rifiuta di parlare con chiunque. Solo
Reeve, con le sue cicatrici e la consapevolezza di ciò che Tilly ha sofferto, riuscirà a infrangere quella barriera di silenzio
ostinato, scoprendo però che dietro non c'è la voglia di guarire, ma la paura. Perché la vera minaccia è ancora là fuori. E
perché Tilly non è l'unica.
Alessia Gazzola
Una lunga estate crudele (Longanesi, 2015)
Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a
tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una
specializzanda... proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa
vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico
tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato "l'innominabile" dopo troppe
sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell'istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo
tentatore. E infine, Alice resiste, o ci prova, all'istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in
segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta
ne abbia Alice stessa. Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell'estate più rovente da quando vive a
Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento dello scheletro di un giovane
attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di
un'indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all'apparenza limpidi e
sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili.
Isabella Santacroce
Supernova (Mondadori, 2015)
Divna, Dorothy e Thomas sono tre ragazzini come tanti, che attraversano l'adolescenza, questa età di
passaggio magnifica e terribile, armati dei loro sogni e circondati dai loro fantasmi. La vita, intorno, è
dura, il mondo dei grandi si manifesta in tutta la sua inadeguatezza o - peggio - nella sua più depravata
voracità. Gli adulti sono affascinati dalla luce che, come stelle appena nate, i tre amici sprigionano: ma
faranno di tutto per spegnerla abusando della loro innocenza, del loro stupore, della loro curiosità.
Isabella Santacroce ha scritto un romanzo coraggioso e struggente, che trova parole potenti per
raccontare un mondo impronunciabile come quello della prostituzione minorile.
SAGGISTICA…
Vittorino Andreoli
Ma siamo matti (Rizzoli, 2015)
"Professore, so che lei è molto occupato, mi può dare il nome di uno psichiatra? Lo vorrei matto,
preferibilmente." Vittorino Andreoli, uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, i matti
li frequenta da tanti anni. Quello che non gli era mai capitato prima era di considerare un popolo intero
come paziente. Lo fa in queste pagine in cui affronta i mali del bel Paese, a cominciare dal masochismo
che affligge il popolo italiano spingendolo a una distruttività di sé malcelata dietro una maschera
esibizionista. Uno scintillio di falso benessere rincorso da chi, non potendo permettersi certi lussi, fa di
tutto per ingannare se stesso e gli altri. Poi c'è la straordinaria fede nei miracoli che ci rende un popolo
credulone e facilmente abbindolabile dal truffatore di turno. E infine una dose di individualismo spietato con un talento
innato per la recita. Con ironia e lucidità, Ma siamo matti fornisce molti consigli utili per risvegliarci dal "mal d'essere" in
cui ci hanno gettato la crisi e l'impoverimento generale. Ma è anche una dichiarazione d'amore per la propria terra. "Mi
piacerebbe che questo libro diventasse il libro di un popolo" scrive Andreoli, "del popolo di cui sto per parlare sapendo
che al contempo parlo di me stesso, perché senza questo popolo semplicemente non sarei. Perché è questa la mia terra,
quella dell'Italia, e anche se dovesse essere sommersa dalle acque che la circondano, è una penisola che, comunque sia,
io amo."
Angele Lieby
Una lacrima mi ha salvato (San Paolo, 2014)
Trasportata d'urgenza all'ospedale di Strasburgo per un malore, Angèle Lieby inizia ad avere difficoltà a
esprimersi, poi perde conoscenza. Viene posta in coma farmacologico allo scopo di intubarla. Dopo
quattro giorni, non si sveglia. Ma Angèle è cosciente e soffre senza poter reagire. Per il personale
medico, viene presto considerata morta. Ma ecco che accade un miracolo: una lacrima. Il 25 luglio,
giorno dell'anniversario di matrimonio, sua figlia s'accorge che una lacrima le scende dagli occhi.
Avverte il personale medico, che le risponde che è impossibile. Poi Angèle muove leggermente il mignolo. Inizia allora
un lungo periodo di riabilitazione, che dura quasi un anno. Si tratta di un caso eccezionale per la scienza: la sua malattia
è la sindrome di Bickerstaff. Può scatenarsi dopo una comunissima infezione, come ad es. una rinofaringite. Il caso è
stato oggetto di presentazioni in diversi congressi di medicina.
Mario Calabresi
Non temete per noi. Storie di ragazzi che non hanno avuto paura
di diventare grandi (Mondadori, 2014)
Gianluigi Rho e Mirella Capra si sposano a Milano nei primi anni Settanta. Lui è ginecologo, lei è
pediatra. Si sono appena laureati, hanno poco più di vent'anni. Stilano una lista di nozze molto
particolare: invece di argenteria e servizi di piatti e bicchieri, chiedono attrezzature da sala operatoria
per un reparto maternità che non esiste ancora ma che loro contribuiranno a creare e a far crescere in
anni di durissimo ma gioioso lavoro. Mirella, il 15 luglio 1970, dopo la prima visita all'ospedale in
costruzione, scrive una lettera a casa in cui, dopo aver evidenziato una lunga lista di problemi, conclude: "Non temete
per noi, la nostra vita sarà meravigliosa". Mario Calabresi conosce questa storia da quando è bambino: Gigi e Mirella
sono i suoi zii. Oggi ha scelto di raccontarla, perché è necessario provare a rispondere ai dubbi, allo scetticismo, allo
scoraggiamento di tanti ragazzi che si chiedono se valga ancora la pena coltivare dei sogni. Quella di Gigi e Mirella, ma
anche quella di Elia e la sua lampara che ogni notte prende il largo dal porto di Genova o quella di Aldo che rimette in
moto le pale del mulino abbandonato della sua famiglia, sono le storie di giovani di ieri e di oggi che hanno saputo
guardare avanti con coraggio. Sono storie di ragazzi italiani che non hanno avuto paura di diventare grandi.
Melania G. Mazzucco
Il museo del mondo (Einaudi, 2014)
Ogni quadro, ogni opera vista in una chiesa o esposta in una galleria, lascia qualcosa a chi la guarda. E
ogni incontro fortuito può tramutarsi in un vero e proprio innamoramento, in una folgorazione,
addirittura in una rivelazione. L'inizio di un'avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per
amore, le opere d'arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque
continenti, dall'antichità ai giorni nostri. Create come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e
donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle.
Un museo immaginario, invece, potrebbe dimostrarsi all'altezza dell'impresa. Tra i dipinti più amati, Mazzucco ne ha
selezionati cinquantadue - "solo opere di artisti coi quali vale la pena trascorrere del tempo" - e, dopo una rigorosa
selezione, ha deciso di raccontarli su "Repubblica" nell'arco di un anno, in una rubrica settimanale. Questo volume
raccoglie le storie e le immagini di quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione,
scintilla di significato del mondo.
Carlo Rovelli
Sette brevi lezioni di fisica (Adelphi, 2014)
"Ci sono frontiere, dove stiamo imparando, e brucia il nostro desiderio di sapere. Sono nelle
profondità più minute del tessuto dello spazio, nelle origini del cosmo, nella natura del tempo, nel fato
dei buchi neri, e nel funzionamento del nostro stesso pensiero. Qui, sul bordo di quello che sappiamo,
a contatto con l'oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo,
e ci lasciano senza fiato". Tale è il presupposto di queste "brevi lezioni", che ci guidano, con
ammirevole trasparenza, attraverso alcune tappe inevitabili della rivoluzione che ha scosso la fisica
nel secolo XX e la scuote tuttora: a partire dalla teoria della relatività generale di Einstein e della
meccanica quantistica fino alle questioni aperte sulla architettura del cosmo, sulle particelle
elementari, sulla gravità quantistica, sulla natura del tempo e della mente.
Paolo Rumiz
Come cavalli che dormono in piedi (Feltrinelli, 2014)
Nell'agosto del 1914, più di centomila trentini e giuliani vanno a combattere per l'Impero
austroungarico, di cui sono ancora sudditi. Muovono verso il fronte russo quando ancora ci si illude
che "prima che le foglie cadano" il conflitto sarà finito. Invece non finisce. E quando come un'epidemia
si propaga in tutta Europa, il fronte orientale scivola nell'oblio, schiacciato dall'epopea di Verdun e del
Piave. Ma soprattutto sembra essere cassato, censurato dal presente e dal centenario della guerra
mondiale, come se a quel fronte e a quei soldati fosse negato lo spessore monumentale della
memoria. Paolo Rumiz comincia da lì, da quella rimozione e da un nonno in montura austroungarica.
E da lì continua in forma di viaggio verso la Galizia, la terra di Bruno Schulz e Joseph Roth, mitica
frontiera dell'Impero austroungarico, oggi compresa fra Polonia e Ucraina. Alla celebrazione Rumiz contrappone
l'evocazione di quelle figure ancestrali, in un'omerica discesa nell'Ade, con un rito che consuma libagioni e accende di
piccole luci prati e foreste, e attende risposta e respira pietà - la compassione che lega finalmente in una sola voce il
silenzio di Redipuglia ai bisbigli dei cimiteri galiziani coperti di mirtilli. L'Europa è lì, sembra suggerire l'autore, in quella
riconciliazione con i morti che sono i veri vivi, gli unici depositari di senso di un'unione che già allora poteva nascere e
oggi forse non è ancora cominciata.
Bruno Vespa
Italiani volta gabbana (Mondadori, 2014)
Fino all'autunno del 2013 Matteo Renzi era solo, attaccato più all'interno che all'esterno del suo
partito. Nel giro di pochi mesi, molti dei suoi avversari hanno voltato gabbana, sono diventati
renziani, e alcuni fanno parte della squadra di governo. Dopo la clamorosa vittoria del Pd alle elezioni
europee del maggio 2014, un folto gruppo della classe dirigente del paese si è messo a disposizione
del giovane presidente del Consiglio, sperando di conquistare un ruolo di primo piano. "Ma visto che
da noi non cambiava niente, l'ondata di renzismo è improvvisamente cessata" racconta il premier nel
lungo colloquio accordato a Bruno Vespa per questo libro. I voltagabbana sono una costante della
storia nazionale. Dal Risorgimento, quando venivamo accusati di vincere le guerre con i soldati degli altri, alla prima
guerra mondiale, di cui ricorre il centenario, quando in nome del "sacro egoismo" a un certo punto ci trovammo a
combattere a fianco delle due fazioni opposte, per scegliere infine quella vincente, rivolgendo le armi anche contro i
tedeschi, nostri alleati da trent'anni. Mussolini, che voltò gabbana come interventista prima della Grande Guerra, si alleò
con Hitler nella seconda anche perché gli era rimasto il complesso del "tradimento" del 1915. Alla caduta del fascismo, i
voltagabbana furono milioni, e Vespa narra con divertito stupore la storia di prestigiosi intellettuali e artisti diventati
all'improvviso antifascisti dopo aver orgogliosamente inneggiato al Duce fino al 25 luglio...
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