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Diapositiva 1
Il contesto: gli inizi degli anni ’90
Agli inizi degli anni ’90 ed in maniera più accentuata al
passare degli anni, l’evidenza empirica sembra non
essere spiegata dalla teoria.
La competizione di costo da parte di alcuni PVS mette a
rischio la sopravvivenza delle imprese che operano nei
paesi industrializzati.
Gli investimenti diretti esteri servono sempre più a
sfruttare fattori localmente disponibili a basso costo, ma
la loro funzione si evolve.
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La frammentazione dei processi produttivi
Le fasi del processo produttivo di un’impresa vengono
ubicate nel paese in cui è relativamente abbondante il
fattore produttivo di cui la fase è relativamente
intensiva.
Di conseguenza le fasi a più elevato valore aggiunto
(ideazione, progettazione, etc.) vengono collocate nei
paesi ove è presente manodopera qualificata, viceversa
per quelle a minor valore aggiunto.
Ogni fase viene svolta all’inteno di ‘blocchi produttivi’, che
possono assumere la forma di centri di ricerca,
stabilimenti produttivi, o semplici magazzini.
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La frammentazione dei processi produttivi
(continua)
Questa forma di organizzazione della produzione:
• si realizza per i rendimenti di scala crescenti nei costi di
connessione (comunicazione, trasporto, etc.) tra i diversi
blocchi ed
• emerge per ridurre la crescita dei costi marginali all’interno
delle grandi imprese.
Attenzione: il processo di frammentazione produttiva è
vantaggioso quando il risparmio che si ottiene dalla
riduzione dei costi marginali di produzione dell’impresa
frammentata è maggiore rispetto all’incremento dei costi di
connessione tra i diversi blocchi produttivi.
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La frammentazione: una rappresentazione
LEGENDA
Retta 1: impresa integrata
Retta 2: impresa suddivisa in due
blocchi produttivi nello stesso
paese. Costi di coordinamento pari
a 0A. I costi marginali sono dati
dall’inclinazione della retta. La
frammentazione è vantaggiosa
solo se l’output è maggiore di 0D.
Retta 3: tre blocchi produttivi, con costi
di connessione pari a 0B.
Retta 4: quattro blocchi produttivi, con
costi di connessione pari a 0C.
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Tipi di service link costs
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Frammentazione e commercio internazionale
Tra blocchi produttivi ubicati in paesi differenti vi sono
scambi di semilavorati, prodotti finiti, ma anche
informazioni e risorse finanziarie.
La supposta sostituibilità tra esportazioni e investimenti
diretti esteri (IDE), alla base dei tradizionali modelli di
commercio internazionale, viene quindi meno. I due
fenomeni, infatti, sono spesso complementari.
Non vi è neppure sostituzione tra importazioni ed
esportazioni. Anzi, le une aumentano assieme alle altre.
L’evidenza empirica ne evidenzia infatti, spesso, la
correlazione positiva.
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Frammentazione e commercio internazionale
(continua)
L’attuale organizzazione internazionale della produzione
determina una forte integrazione commerciale e
manifatturiera tra paesi.
Infatti:
• l’ideazione e la progettazione di un prodotto può avvenire ad
esempio in un paese tecnologicamente avanzato come gli Stati
Uniti (caso iPod - California),
• la produzione di parti e componenti in un PVS (ad esempio del
Sud-Est asiatico), che si occupa anche dell’assemblaggio.
Ma con ruoli diversi anche tra gli assemblatori, alcuni
specializzati in alcune fasi, mentre altri in fasi differenti, in
base alle proprie caratteristiche (basso costo della
manodopera, presenza di infrastrutture, affidabilità
dell’assetto istituzionale, etc.)
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Frammentazione e commercio internazionale
(continua)
L’evidenza empirica dimostra che la frammentazione
internazionale si può associare a
• commercio inter-industriale,
• commercio intra-industriale (verticale ed orizzontale e
di tipo one-way, ovvero di beni appartenenti allo
stesso settore ma a diverse categorie merceologiche).
È molto raro, però il caso di scambi intra-industriali
orizzontali.
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Frammentazione e commercio internazionale
(continua)
ESEMPIO
Nell’Asia Orientale, nel settore della meccanica e nei suoi
sottosettori, la frammentazione internazionale della
produzione è associata al commercio intra-industriale
verticale (ma non per livelli qualitativi diversi) ed, in
alcuni settori, al one-way trade.
Infatti, tale commercio deriva da transazioni back and
forth, in cui i semilavorati passano da un paese ad un
altro per subire una fase di trasformazione.
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Frammentazione e agglomerazione
Blocchi produttivi presenti in diversi paesi possono
realizzare beni simili.
Ad esempio, nel Sud-Est asiatico vi sono diversi impianti, sia
sotto forma di PMI sia di affiliate di IMN che producono
componentistica elettronica, come i chip.
Ma i chip possono entrare come input in processi produttivi
diversi (dai computer alle auto, etc.).
Le imprese che realizzano questo tipo di beni tendono a
posizionarsi in prossimità le une alle altre.
Si ha in questo caso un fenomeno di agglomerazione (di
tipo orizzontale) derivante dalla presenza di economie
esterne.
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Frammentazione e agglomerazione: il caso asiatico
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Frammentazione e agglomerazione
(continua)
L’agglomerazione orizzontale è tipica del Sud-Est asiatico e
del Nord America.
In Europa, invece, prevale l’agglomerazione verticale. Essa:
• non deriva necessariamente dalla frammentazione di
un’IMN verticalmente integrata, ma
• è più frequentemente il risultato di prossimità di fasi del
ciclo produttivo da quelle più a monte a quelle più a
valle.
Tale tipologia di integrazione è spesso presente nelle
modalità di organizzazione della produzione messe in
atto dalle imprese italiane.
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Frammentazione e confini dell’impresa
La frammentazione della produzione può aver luogo
all’interno dei confini della stessa impresa, oppure
coinvolgere imprese indipendenti.
Si parla rispettivamente di frammentazione intraaziendale ed inter-aziendale.
Optare per l’una o per l’altra scelta dipende da qual è il
costo che comporta effettuare una transazione
attraverso il mercato (e quindi i prezzi di mercato)
oppure attraverso il piano aziendale (attraverso i
prezzi interni e le quantità).
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Frammentazione e confini dell’impresa
(continua)
Alcune tipologie di operazioni sono più frequentemente realizzate
all’interno dell’impresa, quanto più intensi sono i seguenti
elementi:
•
Specificità degli investimenti (maggiore è la specificità di un
investimento rispetto al proprio partner, maggiore è la
tendenza ad internalizzare);
•
Frequenza delle transazioni (più è elevata, maggiore è la
tendenza ad internalizzare);
•
Incertezza (incompletezza contrattuale e complessità delle
transazioni: entrambe spingono ad internalizzare)
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La frammentazione bidimensionale
La frammentazione quindi può essere analizzata
sotto due distinti profili:
• internalizzazione vs outsourcing;
• dimensione solo domestica o anche
transnazionale
In questo modo si crea una matrice dalla quale
emergono quattro differenti scenari.
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La frammentazione bidimensionale:
una rappresentazione grafica
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La frammentazione bidimensionale:
una rappresentazione grafica
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La frammentazione bidimensionale
(continua)
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Frammentazione bidimensionale
e commercio internazionale
(continua)
La frammentazione determina un incremento nei
costi di service link, sia nel caso in cui superi i
confini nazionali sia nel caso in cui superi i confini
proprietari.
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Frammentazione bidimensionale
e commercio internazionale
(continua)
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Frammentazione bidimensionale
e commercio internazionale
(continua)
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Frammentazione e commercio internazionale
(continua)
In questo contesto l’attività di trasporto, e più ampliamente
la logistica, diventa cruciale per la nuova organizzazione
della produzione e degli scambi.
Non solo lo scambio di informazioni è diventato più
semplice ed economico grazie allo sviluppo delle
telecomunicazioni (es. Internet, fax, etc.), ma anche
determinate modalità di trasporto hanno registrato una
riduzione dei costi.
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