Frammentazione internazionale della produzione

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Frammentazione internazionale della produzione
Corso integrativo di Economia Internazionale
Anno accademico 2005/2006
Università di Cassino – Facoltà di Economia
Frammentazione
internazionale
della produzione
Marianna Belloc
Dipartimento di Economia Pubblica
Università di Roma “La Sapienza”
Lezione 1
2 Marzo 2006
1
Programma delle lezioni
Prima lezione (2 Marzo): Frammentazione
internazionale della produzione
1. Definizioni: Outsourcing e integrazione
verticale
2. Tipologie e determinanti
3. Cenni sull’evidenza empirica
Seconda lezione (8 Marzo):
1. Aspetti empirici e metodi di misurazione
2.
Effetti
della
frammentazione
internazionale della produzione sul paese
di origine
Terza lezione (9 Marzo):
1.
Effetti
della
frammentazione
internazionale della produzione sui paesi di
destinazione
2. Tesi a favore e tesi contro
2
Definizioni
L’espressione “frammentazione internazionale della produzione” identifica la
segmentazione di un precedentemente
integrato processo produttivo in due o più
componenti distinte, chiamati frammenti
del processo produttivo o segmenti,
allocate in siti produttivi che si trovano in
paesi diversi.
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Definizioni
Affinché si possa parlare di frammentazione
internazionale della produzione in senso
stretto devono verificarsi 3 condizioni
(Hummels et al. 2001):
1.
Il processo produttivo consta di multipli
stadi sequenziali.
2.
Due o più paesi producono valore
aggiunto nella produzione del bene (in
uno o più stadi).
3.
Il prodotto di almeno uno stadio deve
attraversare i confini nazionali più di una
volta (una volta come bene intermedio, e
una
volta
incorporato
nel
bene
esportato).
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Definizioni
Poiché i differenti segmenti del processo
produttivo sono separati e talvolta lontani
nello spazio, il loro coordinamento
diviene molto importante e complesso.
Questo è reso possibile dai link di servizio. Un
link di servizio è un insieme di attività
quali
trasporto,
assicurazione,
telecomunicazioni, controllo di qualità, e
managment di coordinamento che
assicurano ai vari segmenti produttivi di
interagire nella maniera appropriata
(Arndt&Kierzkowski, 2001).
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Esempio
Link di servizio
Bene
intermedi
domestici
Bene
intermedio
Esportazioni
di beni
intermedi
Bene
finale
Vendite
domestiche
Paese 1
Esportazioni
di beni finali
Vendite
all’estero
Capitale e
lavoro
domestici
Paese 2
Paese 3
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Crescita del fenomeno
Nel passato la frammentazione dei processi
produttivi
era
un
fenomeno
prevalentemente domestico per tre
ragioni:
Vincoli informativi
Barriere al commercio di beni intermedi e
barriere non-tariffarie (regolamentazioni)
Alti costi e scarsa disponibilità dei link di
servizio
Il superamento di questi fattori limitanti,
come vedremo, ha portato negli ultimi
anni ad un’esplosione del fenomeno a
livello internazionale.
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Tipologie: premessa
A seconda della struttura proprietaria e
dell’impresa
o
imprese
coinvolte
possiamo distinguere fra:
1.
Outsourcing e
2.
Integrazione della produzione
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1. Outsourcing
Outsourcing: L’impresa produttrice del bene
finale acquista sul mercato beni
intermedi prodotti da un’altra impresa
Impresa esterna
produttrice di un
bene intermedio
C
Impresa
produttrice
del bene finale
Acquista da:
Impresa esterna
produttrice di un
bene intermedio
A
Impresa esterna
produttrice di un
bene intermedio
B
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1. Outsourcing
Se l’impresa produttrice del bene intermedio
si trova in un paese diverso dal paese di
residenza dell’impresa produttrice il bene
finale
si
parla
di
outsourcing
internazionale.
L’outsourcing
internazionale genera un flusso di
commercio
internazionale
di
beni
intermedi.
Impresa
produttrice
del bene finale
paese 1
Impresa esterna
produttrice del
bene intermedio
paese 2
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2. Integrazione della
produzione
Integrazione:
L’impresa
produttrice
delocalizza una, più fasi o tutto il
processo produttivo in uno dei suoi
stabilimenti staccati.
Stabilimento
A
Stabilimento
B
Impresa
produttrice
del bene finale
Stabilimento
C
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2. Integrazione della
produzione
Se lo stabilimento si trova in un paese diverso
dal paese di residenza dell’impresa
principale si parla di integrazione
internazionale.
In questo caso si dice che l’impresa effettua
un investimento diretto estero.
Stabilimento
Impresa
produttrice
del bene finale
paese 2
paese 1
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2. Integrazione della
produzione
L’integrazione può essere orizzontale o
verticale.
Integrazione orizzontale:
L’impresa duplica tutto il processo
produttivo svolgendo attività analoghe in
diversi paesi.
Integrazione verticale:
L’impresa produttrice delocalizza una fase
del processo produttivo in uno dei suoi
stabilimenti collocati in un paese diverso
da quello in cui è residente.
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2. Integrazione
orizzontale
Integrazione orizzontale:
Per esempio l’impresa può duplicare
l’impianto per l’assemblaggio dei prodotti
finiti per servire un mercato estero,
mentre l’impresa investitrice continua a
svolgere le funzioni di assemblaggio nel
paese di origine per servire il mercato
domestico.
Questo tipo di investimento comporta una
duplicazione di costi fissi a livello di
impianto, quindi può ridurre la possibilità
di sfruttare le economie di scala a livello di
impianto, ma consente di ridurre i costi di
trasporto e di avvicinarsi ai mercati di
destinazione.
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2. Integrazione
orizzontale
Tipico caso di integrazione fra paesi
industrializzati e quando:
Vengono serviti mercati di grandi
dimensioni
La
produzione
riguarda
settori
caratterizzati da economie di scala a
livello
di
impianto
relativamente
contenute e costi di trasporto (per i beni
finali) alti.
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2. Integrazione verticale
Integrazione verticale:
Le imprese non duplicano attività
produttive in più di un paese, ma
concentrano ogni attività nel paese in cui è
più conveniente al fine di minimizzare i
costi di produzione.
Per esempio, se un processo produttivo
coinvolge segmenti a diversa intensità dei
fattori produttivi utilizzati, l’impresa tende
a delocalizzare le varie attività nei paesi in
cui il costo del fattore di cui sono
relativamente intensive sia più basso,
mantenendo nel paese di origine (o in altri
paesi) le altre attività.
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2. Integrazione verticale
Tipico caso di integrazione da paesi
industrializzati (fasi ad alta intensità di
capitale, lavoro altamente qualificato,
conoscenza) a paesi in via di sviluppo (fasi
ad alta intensità di lavoro e lavoro poco
qualificato) e quando:
I processi produttivi sono ‘scomponibili’
per fasi a seconda dell’intensità fattoriale
I costi di trasporto sono relativamente
bassi e avvengono tra paesi con dotazioni
fattoriali sufficientemente diverse, da
determinare significative differenze nella
remunerazione dei fattori di produzione
(Helpman & Krugman, 1985)
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Frammentazione della
produzione
in senso stretto
Secondo
la
definizione
data
(“frammentazione”
del
processo
produttivo in due o più componenti
distinte, allocate in siti produttivi che si
trovano in paesi distinti), si parla di
frammentazione
internazionale
della
produzione in senso stretto nel caso di
outsourcing internazionale (i segmenti del
processo produttivo vengono assegnati ad
imprese estere) e
integrazione verticale internazionale (tutti i
segmenti
del
processo
produttivo
appartengono alla medesima impresa).
Solo nel secondo caso entrano in gioco le
imprese multinazionali (MNE).
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The Barbie doll
Un noto esempio di prodotto ottenuto su
scala globale" è la bambola Barbie,
dell'impresa americana Mattel (Tempest,
1996; Feenstra, 1998).
La
Mattel non ha stabilimenti per la
produzione di questa bambola in America.
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The Barbie doll
La plastica del corpo e dei capelli vengono
da Taiwan e dal Giappone.
Gli stampi e i colori dagli USA.
L'assemblaggio e la decorazione erano
prima effettuati nelle Filippine e a Taiwan,
ed dopo spostate in altri paesi del Sud-Est
asiatico (Indonesia, Malesia e Cina).
Il tessuto di cotone per i vestiti vengono
dalla Cina.
La
maggior parte delle bambole Barbie
vengono spedite negli USA da Hong Kong.
Il valore della bambola in Hong Kong (1995)
era pari a 2$: 35 cents per manodopera, 65
cents per materiali impiegati, 1$ per
intermediazione e trasporto.
Il prezzo di vendita negli USA era circa 10$:
1$ profitti per la Mattel e il resto per costi
generali di trasporto, distribuzione, etc.
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Scelte
Due ordini di scelta: Una impresa deve
decidere
1. se mantenere al suo interno tutte le
fasi del processo produttivo o spostarne
alcune all’esterno
2. se mantenere tutti gli stadi del
processo produttivo entro i confini
nazionali oppure spostarne alcuni in altri
paesi
Integrazione
verticale
Scelta 1
Outsourcing
Integrazione v.
nel paese di origine
Integrazione v.
internazionale
2
a
t
l
e
Sc
Outsourcing nel paese
di origine
Outsourcing
internazionale
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Scelte
Il tipo di legame più labile che caratterizza il
decentramento produttivo attraverso
outsourcing
rispetto al tradizionale
investimento diretto verticale li rende da
un lato più facili da attuare, ma anche
maggiormente volatili.
Inoltre, il minor grado di controllo che
l’impresa committente è in grado di
esercitare
sull’impresa
estera
perfezionatrice (non essendo questa una
sua filiale) accentua in molti casi
l’importanza
di
una
serie
di
caratteristiche del paese verso cui si
delocalizza,
come
per
esempio,
l’esistenza di un sistema giuridico
affidabile che renda implementabili i
contratti firmati.
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Determinanti
L’impresa pondera tre tipi di vantaggi:
1.
Vantaggi di proprietà
2.
Vantaggi localizzativi
3.
Vantaggi dell’internalizzazione
dell’integrazione verticale)
(caso
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Vantaggi di proprietà
I vantaggi di proprietà sono specifici ad una
particolare impresa e sono relativi ai
vantaggi competitivi che questa impresa
possiede rispetto ai concorrenti a
prescindere da dove essa si trovi.
Esistono 3 tipi di vantaggi di proprietà:
1.
Vantaggi standard
2.
Vantaggi di appartenenza ad un certo
sistema imprenditoriale
3.
Vantaggi
dovuti
al
multinazionale dell’impresa
carattere
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1.a. Vantaggi di proprietà
standard
I vantaggi standard sono:
Accesso privilegiato ai fattori produttivi o
al mercato
Posizione di mercato solida
Dimensione
Superiorità nelle competenze tecniche o
organizzative
Potere monopolistico
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1.b. Vantaggi di proprietà
dovuti all’appartenenza
I vantaggi di appartenenza derivano dalla
posizione di superiorità di una certa
impresa rispetto ad una nuova dovuti al
fatto che la prima appartiene ad un
complesso imprenditoriale già esistente sul
mercato (che possiede cioè una certa
reputazione e una rete di relazione).
Fattori produttivi a basso costo
Conoscenza delle condizioni dei mercati
Possibilità di accesso a tecnologie o
innovazioni già sperimentate da altre
imprese appartenenti al medesimo sistema
aziendale.
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1.c. Vantaggi di proprietà
dovuti al carattere
multinazionale
I vantaggi dovuti al carattere multinazionale
di una impresa derivano dalla possibilità
di operare simultaneamente su più
mercati e sfruttare situazioni vantaggiose
dei mercati dei fattori o dei mercati finali
di più paesi.
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2. Vantaggi localizzativi
I vantaggi localizzativi sono specifici ad un
dato paese o ad una data regione. Essi
sono dovuti a competitività nei prezzi dei
fattori produttivi e alla vicinanza ai
mercati.
Un’impresa multinazionale tenderà a spostare
gli stadi produttivi ad alta intensità di
lavoro in paesi caratterizzati da
abbondanza relativa di lavoro a basso
costo mentre sposterà gli stadi ad alta
intensità di capitale in quei paesi che
sono relativamente abbondanti di capitale
(vantaggio comparato).
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3. Vantaggi di
internalizzazione
I vantaggi di internalizzazione sono relativi alla
scelta di integrazione verticale rispetto a
quella di outsourcing. Essi consentono di
evitare mercati esterni e i costi di
transazione ad essi associati.
Vediamo brevemente perché:
Usare il mercato costa (Coase, 1937)
Costi di ‘scrittura’ del contratto
“completo”
Costi di monitoraggio
Costi legali per far valere i diritti
contrattuali (enforcement)
Ma anche la gerarchia costa
Costi di coordinamento
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3. Vantaggi di
internalizzazione
L’impresa usa il
mercato:
L’impresa usa la
gerarchia:
Bene finale
Bene
intermedio
Gerarchia
Contratti
Bene
intermedio
Bene
finale
Bene
Bene
Bene
Bene
intermedio intermedio
ntermediointermedio
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3. Vantaggi di
internalizzazione
Approccio di Coase: CM: costi di management;
CT: costi di transazione
Costi di coordinamento
Mercato è
preferito
CM
Gerarchia è
preferita
CT
Numero di transazioni
Miglioramento tecnologia di comunicazione e
informazione Riduzione CT rispetto a CM
Aumento area outsourcing (mercato)
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Fatti stilizzati
Il peso sempre più rilevante del commercio
internazionale di beni intermedi, di semilavorati e di parti e componenti (dovuto
alla frammentazione internazionale della
produzione) è fra gli aspetti che
maggiormente
caratterizzano
l’integrazione economica tra paesi negli
anni.
Secondo vari studi (Hummels et. al., 2001;
Yeats, 2001) questo tipo di commercio
internazionale costituisce almeno il 20%
del commercio internazionale mondiale.
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Dinamica del fenomeno nel
tempo
Forze trainanti:
tecnico che consente di
Progresso
frammentare il processo produttivo.
Progressi nella tecnologia dei trasporti e
delle telecomunicazioni.
Abbattimento
dei costi di trasporto
(trasporto delle componenti).
Miglioramento nella conoscenza di culture
e leggi degli altri paesi.
Riduzione delle tariffe.
Riduzione dei costi per la ricerca dei
mercati giusti
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