La genetica c`entra poco con la minore fertilità
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La genetica c`entra poco con la minore fertilità
La genetica c’entra poco con la minore fertilità La fertilità (tasso di gravidanza) della razza Holstein è in calo. L'istituto dell'allevamento francese analizza i risultati delle fecondazioni per valutare le cause di questo calo. ExDairyPress Gennaio/Febbraio 2005 da Réussir, Francia 36 In alcune regioni, il numero medio di parti ottenuto con 100 fecondazioni è passato, per la razza Holstein, da 45 a 40 in meno di dieci anni: un deterioramento piuttosto rilevante. Ma dietro questi dati grezzi si nascondono molteplici cause, ed è difficile stabilire quanto possa dipendere dalla selezione per la produzione di latte (un carattere correlato negativamente con la fertilità), e quanto dalle condizioni di allevamento. Questa preoccupante tendenza è all'origine di uno studio, tuttora in corso, condotto da Pascale Le Mézec e Delphine Duclos, ricercatrici dell'Istituto dell'Alleva-mento, in collaborazione con l'INRA (Istituto Nazionale per la Ricerca Agricola). La fertilità delle vacche Holstein è diminuita del 5% in meno di dieci anni. In che misura ciò è imputabile alla selezione per produzione? Pascale Le Mézec . Il calo di fertilità della razza Holstein pone effettivamente degli interrogativi. Secondo i risultati ottenuti in quattro dipartimenti rappresentativi, in questa razza il tasso medio di gravidanza è sceso dal 45 al 40% in meno di dieci anni. Tutto il problema sta nel misurare l'incidenza della genetica in questo risultato frutto di osservazioni grezze, e questo è stato l'oggetto di uno studio che abbiamo iniziato nel marzo 2004 in collaborazione con l'INRA, e i cui risultati saranno noti nella primavera 2005. Ma bisogna tener presente che la fertilità è un carattere scarsamente trasmissibile (h 2 = 1-2%, dove h sta per ereditarietà). Ciò significa che la genetica non può spiegare che una piccola parte delle variazioni dei risultati riproduttivi osservati, mentre una parte più consistente è legata alle condizioni di allevamento. Però questo fenomeno riguarda soprattutto la razza Holstein... P.LM. E' vero. Sappiamo che esiste una correlazione genetica negativa fra produzione di latte e fertilità delle vacche: una selezione interamente basata sulla produzione di latte causerebbe una riduzione di fertilità di 0,3-0,5 punti all'anno, cioè al massimo 5 punti in dieci anni. Nella razza Holstein, la più specializzata a latte, si osserva effettivamente un livello medio di fertilità meno elevato ed una riduzione più importante rispetto alle razze Montbéliarde e Normande. Ma non riusciamo ancora a valutare con precisione che parte ha davvero la genetica in questo calo. In questi risultati, gli aspetti genetici sono mascherati dall'età degli animali, dai sistemi di allevamento, dai cambiamenti di gestione. E, ancora più importante, le cifre precedentemente riferite sono valide solo nel caso di una selezione basata esclusivamente sulla produzione di latte, ciò che non è mai stato fatto neppure nella Holstein. Quali sono le soluzioni apportate dalla genetica? P.LM. Dal 1998 i tori hanno un indice fertilità femminile. In pratica, un toro ha un indice generalmente compreso fra -2 e +2. Un indice di +1 permette in media un miglioramento della fertilità delle figlie di 2,5 punti, a condizione che ci sia un buon rilevamento dei calori, con un indice di +2 il progresso sperato è di 5 punti. Inversamente, un indice negativo corrisponde ad un peggioramento della fertilità. Ma, attenzione, l'indice fertilità individuale dei tori è sensibile agli apporti di nuove informazioni, soprattutto quando arrivano i dati delle figlie di first e second crop. Il tener conto della fertilità negli obiettivi di selezione delle diverse razze è il modo più efficace per arrestare la degradazione osservata, e anche per sperare in un miglioramento. L'indice fertilità è entrato Genetica nella formula ISU nel 2001 e conta per il 12,5%. Abbiamo raggiunto il punto più basso? P.LM. Siamo nel periodo più difficile sul piano genetico. Tori peggioratori di fertilità, come molti figli di Mascot (l'indice fertilità media dei 74 figli di Mascot provati è di -0,7) o anche tori più vecchi come Gibbon (FER = -1,0) o Gemidge (FER = -1,5), sono stati molto usati in FA e hanno ancora oggi una forte influenza negli allevamenti. Fortunatamente, si è puntato sulla diversità, e alcuni tori molto usati come Heldostar (FER = +1,7) hanno dato figlie più fertili. Nelle generazioni più recenti, bisogna ricordare Merdrignac (FER = +3,4). Valutando i bilanci genetici annuali delle fecondazioni, si può pensare che le cose miglioreranno, probabilmente con le vacche che avranno quattro anni nel 2007-2008. l Titolo originale: "La baisse de fertilité est faiblement liée à la génétique" Intervista a cura di Franck Mechekour Per concessione di: Réussir Lait Elevage, n. 176, dicembre 2004 Copyright: Groupe Réussir, Colombelles, 14902 Caen cedex 9 - Francia