Festa della Pace 2014-2015 - Allegati
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Festa della Pace 2014-2015 - Allegati
NEL LABORATORIO DI THOMAS EDISON Il personaggio Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Thomas Edison che racconta la propria vita. Thomas Edison è il famoso inventore e industriale statunitense nato a Milan, nell'Ohio, l' 11 febbraio del 1847, a cui si deve l'invenzione della lampadina. Figlio di povera famiglia, è costretto ad abbandonare la scuola dopo pochi mesi di frequenza a causa di problemi finanziari; a soli 12 anni inizia a vendere giornali sui treni della "Grand Trunk Railway", dedicando il tempo libero ai suoi primi esperimenti con apparecchiature elettriche e meccaniche. Organizza così un suo primitivo laboratorio a bordo di un vagone ma, a causa di un incendio da lui involontariamente provocato, viene licenziato. In seguito, mentre presta servizio come telegrafista, inventa uno strumento telegrafico a ripetizione per la trasmissione automatica dei messaggi. La vendita degli apparecchi telegrafici gli procura ingenti somme che nel 1876 utilizza per aprire un piccolo laboratorio privato. Nell'ambito delle trasmissioni telegrafiche, estremamente significativa fu l'invenzione dei sistemi duplice e quadruplice che consentivano di trasmettere più messaggi contemporaneamente su una sola linea. Nel 1877 annuncia l'invenzione del “fonografo”, apparecchio mediante il quale il suono poteva essere registrato meccanicamente. Costituito da un semplice cilindro sul quale è avvolta della carta stagnola, che viene fatto girare manualmente mediante una manovella, l'invenzione costituisce un fondamentale passo avanti nel settore. Due anni dopo, Edison presenta pubblicamente la prima lampada elettrica, che ottiene notevole successo. Concorrente di Edison è J.W.Swan, ma la concorrenza fra i due termina poco dopo, con la costituzione della società Edison & Swan United Light Company, alla quale arriderà un proficuo futuro. Nel periodo seguente si dedica invece al perfezionamento della dinamo per generare la corrente elettrica necessaria all'alimentazione dei nuovi dispositivi progettando, fra l'altro, la prima grande centrale elettrica della città di New York. Nel 1882 la Edison Electric Light Company produrrà 100 mila lampadine all'anno. Nello stesso anno, prima a Londra e New York, e poi a Milano entreranno in funzione le prime centrali elettriche per la distribuzione dell'elettricità nelle strade e nelle case. L'anno successivo inventa il cinetoscopio, il primo apparecchio con cui era possibile realizzare filmati per rapida successione di singole immagini. Altre sue scoperte sono il mimeografo e un metodo telegrafico senza fili per comunicare con i treni in movimento. Allo scoppio della prima guerra mondiale progetta e costruisce impianti per la produzione di benzene, fenolo e derivati dell'anilina, che in precedenza venivano importati dalla Germania. Gli ultimi suoi anni lo vedono occupato a perfezionare alcune invenzioni precedenti. Edison non conquista tutti i mille e oltre brevetti da solo: intelligentemente si avvale di molti validi collaboratori e delle loro idee per poi perfezionarle e trasformarle in oggetti utili e commerciabili, rivelandosi in ciò, oltre che un ottimo tecnologo, anche un lungimirante uomo d'affari, precorrendo di molto i suoi tempi. Scompare a West Orange, nel New Jersey, il 18 ottobre dell'anno 1931, a 84 anni di età. Atteggiamento PERSEVERANZA. Thomas Edison collezionò nella sua vita molti tentativi falliti prima di accendere una lampadina. lo ha pertanto contraddistinto la perseveranza poiché credendo fermamente in quello che voleva ottenere non si è arreso dopo pochi tentativi, confidando che il successivo sarebbe stato quello buono. Spunti per la scenetta Una proposta per introdurre il personaggio potrebbe essere questa. I ragazzi arrivano allo stand che potrebbe essere allestito all'interno di una stanza buia. Si sentono dei rumori e ad un certo punto la stanza si illumina e i ragazzi incontrano uno strano scienziato coi capelli arruffati e il viso un po annerito. Il personaggio quindi si presenta soddisfatto dicendo di essere riuscito a realizzare il proprio progetto a cui sta lavorando da tempo: una lampadina. Il gioco (fascia 6/8) - Flipper lampadine Iniziamo con il dividere il gruppo in due squadre con ugual numero di componenti che dovranno sfidarsi tra loro. I due gruppi dovranno formare un cerchio, alternando i giocatori delle due squadre. Ogni giocatore rappresenta una lampadina accesa e il gioco consiste nel riuscire a spegnere le lampadine della squadra avversaria facendo passare la palla sotto le loro gambe. I ragazzi/lampadine accese piegati in avanti dovranno cercare di difendersi con le mani unite respingendo la palla verso gli altri giocatori. In caso qualcuno non ci riuscisse, e di conseguenza la palla gli passasse sotto le gambe, la lampadina verrà spenta e il giocatore dovrà girarsi di schiena rimanendo immobile. La lampadina potrà riaccendersi e quindi il giocatore potrà rientrare in gioco solo nel caso in cui la palla gli passi sotto le gambe. Vince la squadra che ha più lampadine accese. Il gioco (fascia 9/11 e 12/13) – Lampadine on/off Iniziamo con il dividere il gruppo in due squadre con ugual numero di componenti che dovranno sfidarsi tra loro, ogni giocatore avrà al collo un cartellino con un lato completamente di colore nero e l'altro lato con disegnato una lampadina accesa. I due gruppi si disporranno ognuno nel proprio campo di gioco con il cartellino rivolto dalla parte della lampadina accesa, dovranno cercare di “spegnere le lampadine” colpendole con una palla. Una volta che un giocatore viene colpito deve girare il suo cartellino dalla parte di colore nero e fermarsi sul posto dove è stato colpito. Il giocatore potrà tornare in gioco solo quando uno dei sui compagni di squadra lo libera passandogli sotto le gambe, a questo punto il giocatore torna in gioco e rigira il cartellino dalla parte della lampadina accesa. Il gioco si conclude quando tutti i componenti della squadra vengono colpiti, e di conseguenza tutte le “lampadine” saranno spente. Oggetti a disposizione: stuzzicadenti da spiedini, bottiglia, giornali, nastri colorati. NEL LABORATORIO DI GALILEO GALILEI Il personaggio. Galileo Galilei nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa, primogenito dei sette figli di Vincenzo Galilei e di Giulia Ammannati. Nel 1580, il padre lo iscrisse all'Università di Pisa con l'intenzione di fargli studiare medicina, ma, nonostante il suo interesse per i progressi sperimentali di quegli anni, l'attenzione di Galileo fu presto attratta dalla matematica, che cominciò a studiare dall'estate del 1583, sfruttando l'occasione della conoscenza fatta a Firenze di Ostilio Ricci da Fermo, un seguace della scuola matematica di Niccolò Tartaglia. Caratteristica del Ricci era l'impostazione che egli dava all'insegnamento della matematica: non di una scienza astratta, ma di una disciplina che servisse a risolvere i problemi pratici legati alla meccanica e alle tecniche ingegneristiche. È probabile che a Pisa Galileo abbia seguito anche i corsi di fisica tenuti dall'aristotelico Francesco Bonamico. Durante la sua permanenza a Pisa, protrattasi fino al 1585, Galileo arrivò alla sua prima, personale scoperta, l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo. Dopo quattro anni il giovane Galileo rinunciò a proseguire gli studi di medicina a Pisa e andò a Firenze, dove approfondì i suoi nuovi interessi scientifici, occupandosi di meccanica e di idraulica. Successivamente, insegnò nelle università di Pisa e Padova. Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia – legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche – oltre all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. Galileo fu uno dei protagonisti della fondazione del metodo scientifico espresso con linguaggio matematico e pose l'esperimento come strumento a base dell'indagine sulle leggi della natura, in contrasto con la tradizione aristotelica e la sua analisi qualitativa del cosmo. A lui si devono il perfezionamento del cannocchiale, dell’eliscopio, della bilancia idrostatica. Inoltre scoprì l’isocronìa delle piccole oscillazioni del pendolo, che la superficie della luna non è liscia, ma attraversata da monti e valli, proprio come la Terra; i quattro satelliti di Giove da lui battezzati Medicei, e calcolò con buona approssimazione l’accelerazione di gravità, usando piani inclinati molto ben levigati su cui faceva rotolare sfere lisce. Il gioco I ragazzi vengono divisi in due squadre. Il gioco consiste nel rispondere a una batteria di venti domande, diverse per ogni squadra e per ogni fascia di età, a cui bisogna rispondere vero o falso. Le squadre si dispongono una a fianco all’altra, in fila indiana. L’educatore che impersona Galileo, pone una delle domande al primo ragazzo: se indovina, può rispondere alla domanda successiva; altrimenti si sposta in fondo alla fila della sua squadra e passa la parola al giocatore della squadra avversaria. Quando anche il giocatore della seconda squadra sbaglia, la parola torna al capofila della prima squadra, che deve rispondere partendo dalla prima domanda. Vince il gioco la squadra che risponde correttamente a tutti i quesiti, oppure la squadra che, a tempo scaduto, ha risposto correttamente al maggior numero di domande. Atteggiamento RIGOROSITA'. Galileo Galilei è considerato il padre del metodo scientifico; per questo è ritenuto uno degli scienziati più importanti della storia. Secondo il suo metodo affinché una teoria sia vera, gli esperimenti che la provano devono essere ripetibili: chiunque li verifichi e dovunque si svolgano, i risultati devono essere gli stessi. Spunti per la scenetta La scenetta potrebbe vedere Galileo intento a perfezionare il cannocchiale. Una volta terminata l’operazione potrebbe spiegare ai ragazzi che con quello strumento ha scoperto che la superficie della Luna non è liscia come diceva Aristotele, bensì rugosa. La scoperta potrebbe sembrare insignificante, e invece per l’epoca aveva un’importanza eccezionale, perché smentiva le teorie aristoteliche che ipotizzavano il mondo celeste perfetto e fondamentalmente diverso da quello terrestre, e mostravano invece come i due mondi fossero simili nell’aspetto, e quindi verosimilmente anche nelle leggi che li governavano. Un’altra proposta di scenetta potrebbe vedere Galileo intento a far scivolare delle sfere su dei piani inclinati, posti uno di fronte all’altro (magari con inclinazioni diverse), e mostrare ai ragazzi che la sfera, una volta scesa lungo un piano, risale sull’altro fino a raggiungere la stessa altezza dalla quale era partita. Questo dimostra la conservazione dell’energia e, in modo ideale, anche il principio d’inerzia: infatti, se stendo completamente il secondo piano fino a posizionarlo in orizzontale, la pallina non potrà più risalire all’altezza iniziale e, una volta scesa dal piano inclinato, tenderà a muoversi all’infinito. Le domande per la fascia 6/8 Babbo Natale abita in Lapponia VERO Il fratello di Mosè si chiamava Aronne VERO La corona, oltre a essere il simbolo del re, è anche una moneta VERO I pellirosse per comunicare a distanza tra di loro si servivano di segnali di fumo VERO La lontra è un animale che costruisce dighe sui fiumi FALSO (è il castoro) 14+7 fa 22 FALSO (fa 21) Arsenio Lupin veniva definito il Ladro Gentiluomo VERO I re magi portano a Gesù tre doni VERO Sommando le dita di 5 piedi e di 5 mani ottengo 50 dita VERO Il serpente ha la coda attaccata alla testa VERO Anche Gesù è stato battezzato VERO Giuda tradì Gesù per 20 denari FALSO ( 30) Il chihuahua è il cane più piccolo del Mondo VERO Mille diviso tre dà resto 1 VERO Un giavellotto è un attrezzo usato nell’atletica leggera VERO Nel rugby non si può passare la palla in avanti VERO Una squadra di pallacanestro è formata da 7 giocatori FALSO (5) La parola week-end significa fine settimana VERO La raccolta dell’uva è detta vendemmia VERO Le lettere dell’alfabeto italiano sono 20 FALSO (sono 21) Le domande per la fascia 6/8 I giardini pensili sono giardini costruiti su terrazze VERO Sul monte Sinai, Dio diede a Mosè dodici comandamenti FALSO (erano 10) Isacco condusse gli israeliti fuori dall’ Egitto FALSO (Mosè) I cristiani uccisi durante le persecuzioni sono detti martiri VERO Romolo e Remo, fondatori di Roma, furono allattati da una lupa VERO La bandiera issata sul pennone di una nave dei pirati era viola FALSO (era nera) Annibale attraversò la Alpi con gli elefanti per conquistare l’Italia VERO L’uomo di Neanderthal comparve in Europa circa 150.000 anni fa VERO Il colore marrone sulle cartine geografiche indica la presenza di colline FALSO (indica le montagne) La Patagonia si trova in Asia FALSO (America del sud) Il Vesuvio si trova in Campania VERO A Le Mans, in Francia, si svolge una gara automobilistica che dura 24 ore VERO L’acqua ghiaccia alla temperatura di zero gradi VERO Sulla luna sono state trovate tracce di acqua FALSO Il più piccolo fra gli uccelli è il colibrì VERO Solo le zanzare femmine pungono VERO Lo scirocco è un vento freddo FALSO (caldo) Il concime è costituito da antichissime piante rimaste lungamente sepolte FALSO (è il carbon fossile) Il tamburo è uno strumento a percussione VERO Il rosa nasce dalla combinazione dei colori bianco e rosso VERO Le domande per la fascia 9/11 Robin Hood abitava nella foresta Sheffield FALSO (Sherwood) Il Sahara è il deserto più vasto del mondo VERO Con le nozze d’oro si festeggiano 50 anni di matrimonio VERO La parola Vangelo significa Buona Novella VERO Se a 15 aggiungo 25, ottengo la metà di 80 VERO Nazaret, il paese dell’infanzia di Gesù, si trova in Samaria FALSO (Galilea) Quando Beethoven compose la sua ultima sinfonia, la nona, era già sordo VERO La pista riservata alle competizioni automobilistiche è detta autodromo VERO Le penne a sfera sono comunemente chiamate con il termine BIRO. Biro è il VERO cognome dell’inventore di questo tipo di penna La cicala garrisce FALSO (Frinisce) Il delfino è un pesce molto intelligente, ha circa 260 denti, e uno spiccato senso VERO sociale. In questa frase c’è un errore ( il delfino è un mammifero) L’unico cibo di cui si nutrono le balene è il plancton VERO Da un bozzolo del baco da seta si possono ricavare circa 3000 metri di filo di seta FALSO (circa 250) In un abito femminile l’allacciatura è da destra a sinistra VERO L’inventore dell’ascensore, Otis, era cittadino egiziano FALSO (era americano) Il Calumet, usato dai pellirossa in segno di pace, era una pipa VERO I pellirosse furono così chiamati per il colore della pelle FALSO (perché si tingevano) Venezia sorge su 118 isole VERO Il Trullo è un’abitazione a forma rotonda e tetto conico, tipica della penisola VERO salentina Le zampe anteriori dei cani hanno 5 dita VERO Le domande per la fascia 9/11 Il termine inglese “Detective” indica un investigatore o poliziotto privato VERO Antonio Stradivari fu un famoso costruttore di pianoforte FALSO (di violini) Se per far cuocere un uovo alla coque occorrono tre minuti, farne cuocere tre VERO contemporaneamente ci vogliono 3 minuti I tre moschettieri erano quattro VERO Un pugile può colpire il suo avversario al di sotto della cintura FALSO Nella box si può colpire l’avversario col palmo della mano FALSO Gli schermitori gareggiano su una pedana VERO In grammatica, l’indicativo è un così detto tempo finiti VERO In grammatica, il congiuntivo è un così detto tempo indefinito FALSO ( i tempi indefiniti sono: Infinito, gerundio participio) Babilonia era famosa per i giardini pensili VERO Il Carroccio, ora simbolo della Lega Nord, in origine era un carro agricolo VERO I corsari erano così chiamati per via delle loro navi veloci FALSO (erano chiamati così perché avevano una “patente di corsa” rilasciata da uno stato) I “ Giannizzeri “erano le truppe scelte dell’esercito francese FALSO (erano le truppe dell’esercito turco) La Sicilia è la regione italiana con la maggior produzione di arance VERO Gli abitanti di Tokyo sono giapponesi VERO L’Acropoli era una fortezza naturale su rupe, cuore dell’antica Atene VERO L’età di una pianta si può dedurre dagli anelli del fusto VERO Il saccarosio è l’altro nome del sale FALSO (è il nome dello zucchero) Le lepri e i conigli hanno il labbro superiore diviso VERO Nel nostro occhio è presente una lente trasparente detta lenticchia FALSO (si chiama cristallino) Le domande per la fascia 12/14 Plutone è il pianeta più lontano dal sole VERO Il grano è l’alimento base del 54% della popolazione terrestre FALSO (riso) Napoleone fu sconfitto a Waterloo VERO I funghi sono vegetali VERO La Quercia fa frutti VERO (la ghianda) Nella parabola del buon samaritano si racconta che l’uomo che si imbatté nei FALSO ladroni scendeva da Gerusalemme verso Betania (Gerico) Il Piemonte confina con l’estero VERO ( Svizzera e Francia) Goffredo Mameli ha scritto la musica dell’inno nazionale italiano FALSO (le parole) La moglie di Garibaldi si chiamava Anita VERO Le corde di una chitarra classica sono 5 FALSO (6) Il pentagramma si chiama anche rigo Il reattore è un tipo di VERO aereo fornito di motore non a FALSO pistoni ma a reazione, e ha l’elica (non ha l'elica) Dal libro L’Isola del Tesoro, di R. L. Stevenson, è stato tratto anche un film VERO d’animazione (Il Pianeta del Tesoro) Il Cantico delle Creature è stato scritto da un italiano VERO (S. Francesco) Excalibur era una spada appartenente all’ordine dei templari FALSO (era la leggendaria spada di Re Artù) Alcune materie plastiche esistono in natura FALSO (sono costruite artificialmente) Il parco di divertimenti statunitense di Disneyland sorge nei pressi di Miami FALSO (Los Angeles) La pianura intorno a Palermo, fertilissima e coltivata da agrumeti, è detta anche VERO Conca d’oro Le zampe posteriori dei cani hanno 4 dita VERO Filippo II di Spagna preparò una grande flotta chiamata l’Invincibile Armada per FALSO invadere il sud America (L’inghilterra) Le domande per la fascia 12/14 Galileo inventò il barometro FALSO (fu Evangelista Torricelli) L’isola di Vulcano fa parte delle Eolie VERO La Ruhr è un grande bacino carbonifero della Germania VERO La diocesi di Milano è detta anche diocesi ambrosiana VERO Il Pireo era il famoso porto fortificato di Sparta FALSO (era il porto di Atene) In Italia le Regioni a statuto speciale sono 6 FALSO (sono 5) Il Ponte Vecchio è il ponte più celebre di Venezia FALSO (Firenze) La circolazione dell’uomo è detta completa perché il sangue arriva in ogni parte del FALSO corpo (è detta così perché la parte destra del cuore è separata dalla parte sinistra) FALSO La pergamena è un tipo di carta ricavata da una pianta (è ricavata dalla pelle delle pecore) La lucciola è un artropodo VERO Il colore della clorofilla è il nero FALSO (verde) Un minerale contiene sempre un unico elemento chimico FALSO (ne contiene più di uno) Gioacchino Rossini è l’autore del celebre brano “Va pensiero” FALSO (è Giuseppe Verdi) La nota che dà il diapason è il la VERO Oliver Hardy era il nome del comico Stanlio compagno di Onlio FALSO (era il nome di Onlio) La quinta nota musicale è il sol VERO Don Abbondio è un personaggio dei Promessi Sposi VERO Paganini fu un celebre pianista FALSO (era un violinista) Il capo di una tribù araba di beduini si chiamava califfo FALSO (sceicco) Costantino ordinò la prima persecuzione contro i cristiani (fu Nerone) Oggetti a disposizione: bicchieri di plastica, spazzolini da denti, stoffe, bottoni FALSO NEL LABORATORIO DI LEONARDO DA VINCI Il personaggio. Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Leonardo da Vinci che racconta la propria vita. Leonardo Da Vinci (1452–1519) è stato una delle personalità più geniali ed eclettiche che il mondo abbia mai avuto. Pittore, scultore, architetto, ingegnere e scienziato, Leonardo sperimenta soluzioni innovative nei campi dell’arte e della scienza. Egli indaga la realtà e la natura con intento scientifico e con passione, per scoprirne i segreti. Il suo genio universale fu la massima espressione del periodo storico in cui è vissuto: il Rinascimento. Leonardo nacque a Vinci, in Valdarno, ma ebbe la sua formazione a Firenze, dove entrò a far parte della bottega del Verrocchio all'età di 17 anni. Sotto il Verrocchio restò per più di dieci anni, durante i quali poté affinare le proprie conoscenze pittoriche e dove studiò anche ingegneria, meccanica ed architettura. Nel 1482 si trasferì a Milano, alla corte di Ludovico il Moro (signore di Milano), dove poté cimentarsi, tra le altre, anche nelle prime importanti opere di meccanica: progetta chiese, fortificazioni, ponti, macchine; si occupa di scienze naturali e di matematica; dipinge e scolpisce. Dopo un periodo di peregrinazioni in varie corti italiane (1499-1508), Leonardo tornò a Milano, passata sotto il controllo del governatore francese Charles d'Amboise, suo grande estimatore. Qui si interessa all’anatomia umana e assiste in prima persona alla dissezione dei cadaveri. Dopo una breve parentesi infruttuosa a Roma, si trasferì in Francia alla corte di Francesco I, dove rimase definitivamente per dedicarsi ai propri studi e dove morì nel maggio del 1519 lasciando l’amico pittore e discepolo Francesco Melzi. Tra le opere pittoriche più importanti troviamo: “Adorazione dei Magi”, ”L'ultima cena”, ”Uomo Vitruviano”, “La Gioconda” e “Autoritratto”. PROGETTI e SOGNI Leonardo ci lascia una grande varietà di disegni, schizzi e progetti che vanno dall'ottica alla meccanica, dall'astronomia a progetti di architettura, ma anche navi, porti, macchine. Questi hanno la particolarità di essere corredati da annotazioni scritte con la mano sinistra in un verso che va da destra a sinistra (scrittura speculare). Nei suoi appunti raccoglie ambiziosi progetti destinati a restare tali, accanto a vere e proprie invenzioni che in seguito sono diventate realtà (es. antenati della bicicletta e dell’aeroplano). Affascinato dal volo, Leonardo dedica studi dettagliati al volo degli uccelli elaborando una vera e propria teoria del volo mediante studi di leggi di fisica e del comportamento dell’aria. Egli studiò e progetto delle ali battenti (uccello meccanico) che dovevano essere mosse dalla forza dell’uomo, ma si rese conto che questa non era sufficiente a muovere la macchina in volo. Osservò che gli uccelli di piccola taglia battono le ali per sostenersi in volo mentre quelli medio-grandi veleggiano sfruttando le correnti e usano la battuta d'ali solo per correggere la traiettoria. Il loro è quindi un volo che non richiede una grande energia. Da queste osservazioni Leonardo si convince che sfruttando il volo veleggiato anche l'uomo può volare! La macchina volante ad ala battente è quindi abbandonata in favore dell’ala fissa, come quella dell’aliante. Leonardo progetta vere e proprie macchine volanti tra cui un elicottero azionato dall’uomo, un deltaplano e il paracadute. Atteggiamento FIDUCIA NEI POSTERI. Leonardo non si stancò di immaginare e progettare, anche se non aveva i mezzi per costruire fisicamente le sue invenzioni. Sapeva però che il suo lavoro sarebbe stato utile ad altri inventori e che prima o poi il suo sogno sarebbe diventato realtà (es. fratelli Wright). Spunti per la scenetta Una proposta per introdurre il personaggio potrebbe essere questa. I ragazzi arrivano allo stand e trovano Leonardo seduto ad una scrivania che sta facendo degli schizzi su carta mentre osserva degli uccelli in volo. “Ma sì, si potrebbe fare così, certo!”, dice Leonardo, e chiama a sé il suo discepolo Francesco Melzi che stava giocherellando con la carta. Prende le misure delle sue braccia e prova a imbastire delle ali di tela sul povero Francesco. “Bene, dovrebbe funzionare… Batti le ali e vola!” dice Leonardo; il povero Francesco ci prova con tutte le sue forze correndo e saltando qua e là, ma non riesce. Leonardo non si scoraggia e torna alla sua scrivania provando a pensare ad una soluzione. Intanto Francesco se ne ritorna sulle sue e gioca a fare un aeroplanino di carta che lancia per caso vicino a Leonardo. “Ma certo!”, dice Leonardo osservando l’aeroplanino planare, “non serve battere le ali, basta sfruttare il vento! La chiamerò macchina volante”. Inizia così a parlare ai ragazzi della sua storia e di quante macchine ha progettato. Anche se non è riuscito a realizzarle tutte, comunque sono state importanti e usate per le invenzioni future come l’aereo o l’elicottero e lui è molto contento di questo. Spiega così l’atteggiamento che ha maturato. Il gioco Leonardo dice di avere dei progetti che non riesce a realizzare e che vuole lasciare a chi li vorrà prendere per portarli a compimento. Il gioco è strutturato così: i ragazzi si mettono in fila indiana e il primo tiene in mano una bacinella. Leonardo si mette di spalle e lancia dietro di sé, una alla volta, 5 palline (fatte con il giornale) che rappresentano i progetti. Il primo bambino della fila dovrà prenderli al volo con la bacinella. Una volta finito, il primo bambino passa la bacinella al secondo della fila. Leonardo aspetterà pochi secondi per lanciare le 5 palline successive al secondo bambino. Alla fine si contano quanti progetti sono stati raccolti. Si possono fare più manches a seconda del tempo a disposizione. Oggetti a disposizione: scatole di varie dimensioni, mollette, rotoli di carta, tappi di bottiglia NEL LABORATORIO DI ISAAC NEWTON Il personaggio. Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Isaac Newton che racconta la propria vita. Fisico e matematico tra i più grandi di ogni tempo, Isaac Newton ha dimostrato la natura composita della luce bianca, ha codificato le leggi della dinamica, ha scoperto la legge della gravitazione universale, ponendo le basi della meccanica celeste ed ha creato il calcolo differenziale ed integrale. Nato orfano di padre il 4 gennaio 1643 (ma qualcuno dice il 25 dicembre 1642) in Woolsthorpe, nel Lincolnshire, sua madre si risposa con il rettore di una parrocchia, lasciando poi il figlio sotto le cure della nonna. All'età di dodici anni viene spedito alla King's School di Grantham, dove trova alloggio nella casa di un farmacista di nome Clark. Ed è proprio grazie alla figliastra di Clark se il futuro biografo di Newton, William Stukeley, potrà ricostruire molti anni dopo alcune caratteristiche del giovane Isaac, come il suo interesse per il laboratorio di chimica del padre di lei, le sue corse dietro ai topi nel mulino a vento, i giochi con la "lanterna mobile", la meridiana e le invenzioni meccaniche che Isaac costruiva per divertire la graziosa amica. Malgrado poi la figliastra di Clark sposi successivamente un'altra persona (mentre lui rimane celibe a vita), fu comunque una delle persone per cui Isaac proverà sempre una sorta di romantico attaccamento. Nel 1661, all'età di 19 anni, entra al Trinity College di Cambridge. Dopo aver ricevuto la laurea di baccellierato nel 1665, apparentemente senza particolare distinzione, Newton si ferma ancora a Cambridge per fare un master ma un'epidemia provoca la chiusura dell'università. Torna allora a Woolsthorpe per 18 mesi (dal 1666 al 1667), durante i quali non solo effettua degli esperimenti fondamentali e getta le basi teoriche di tutti i seguenti lavori sulla gravitazione e sull'ottica ma sviluppa anche il suo personale sistema di calcolo. Tornando a Cambridge nel 1667, Newton completa velocemente la sua tesi di master e prosegue intensamente l'elaborazione di un lavoro iniziato a Woolsthorpe. Il suo professore di matematica, Isaac Barrow, è il primo a riconoscere l'inusuale abilità di Newton in materia e, quando nel 1669, abbandona il suo incarico per dedicarsi alla teologia, raccomanda il suo pupillo come successore. Newton diventa così professore di matematica all'età di 27 anni, rimanendo al Trinity College per altri 27 con quel ruolo. Newton muore il 31 marzo 1727 seguito da grandissimi onori LA MELA DI NEWTON La tradizione vuole che Newton fosse seduto sotto un albero di mele quando una mela cadde sulla sua testa e questo gli fece capire che la forza gravitazionale terrestre e celeste sono la stessa cosa. Questa in realtà è un'esagerazione di un episodio narrato da Newton stesso secondo il quale egli sedeva a una finestra della sua casa (Woolsthorpe Manor) e vide una mela cadere dall'albero. In ogni modo si ritiene che anche questa storia sia stata inventata dallo stesso Newton più avanti negli anni, per dimostrare quanto fosse abile a trarre ispirazione dagli eventi di tutti i giorni. Uno scrittore suo contemporaneo, William Stukeley, registrò nelle sue Memoirs of Sir Isaac Newton's Life una conversazione con Newton a Kensington il 5 aprile 1726, nella quale Newton ricordava «quando per la prima volta, la nozione di forza di gravità si formò nella sua mente. Fu causato dalla caduta di una mela, mentre sedeva in contemplazione. Perché la mela cade sempre perpendicolarmente al terreno, pensò tra sé e sé. Perché non potrebbe cadere a lato o verso l'alto ma sempre verso il centro della Terra.» Atteggiamento MEMORIA. Per Newton è sempre stata importante la memoria dei predecessori tanto da ammettere che “Se ha visto più lontano è perché stava sulle spalle dei giganti” intendendo con questa frase che tutte le sue scoperte scientifiche sono state rese possibili dagli studi che precedentemente erano stati fatti da altri grandi scienziati del passato. E’ importante infatti fare memoria e fidarsi delle scoperte fatte dagli altri. Riconoscere di avere una storia alle nostre spalle ci spinge ad avere cura di quello che abbiamo ricevuto da chi è venuto prima di noi. Solo così potremmo arrivare a vedere davvero lontano. Spunti per la scenetta Arrivando allo stand i bambini potrebbero trovare Newton che tiene una mela in mano, la fa cadere varie volte e la osserva concentrato. A un certo punto si accorge della presenza dei bambini e con stupore li saluta spiegando il motivo della sua azione. “Ciao ragazzi, mi chiamo Isaac…ma tutti conoscono soprattutto il mio cognome: “Newton”, l’avete mai sentito? Bene, penserete che io sia un pazzo a passare le giornate a giocare con una mela, in realtà mi stavo chiedendo perché essa cada sempre perpendicolarmente! Voglio dire..non potrebbe cadere di lato? O verso l’alto? Cosa ne pensate voi?” (e lascia che i bambini dicano le loro idee) e poi racconta brevemente la sua storia evidenziando l’importanza che ha avuto per lui la memoria intesa come ricordo di ciò che si è scoperto nel passato. Il gioco. Si propone ai ragazzi un memory a squadre. Il gruppo che arriva allo stand viene suddiviso in 2 sottogruppi che si sfidano a vicenda. Le tessere vengono realizzate della grandezza di un foglio A4 e posizionate per terra. Sulle tessere vengono poste immagini che rappresentano invenzioni antiche e moderne, volti di inventori ecc… Si aggiungono inoltre delle tessere bonus con una mela che, quando vengono girate, permettono di girare una tessera in più rispetto al tradizionale svolgimento del gioco (es. se la mela viene girata come prima carta, i bambini poi ne possono girare 3 per tentare di formare una coppia, mentre se la mela viene girata come seconda carta, i bambini ne possono girare poi altre due per tentare di formare una coppia). Dopo che un giocatore di una squadra ha finito i suoi tentativi per formare una coppia, il gioco passa a un giocatore della squadra avversaria e così via. Le tessere bonus una volta trovate restano scoperte sul terreno di gioco, mentre le coppie formate vengono prese dalla squadra che le ha abbinate. Vince il gioco il gruppo che ha formato più coppie. Oggetti a disposizione: lattine, posate di plastica, piatti di plastica, pettini.