Festa della Pace 2014-2015 - Allegati

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Festa della Pace 2014-2015 - Allegati
NEL LABORATORIO DI THOMAS EDISON
Il personaggio
Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Thomas Edison che racconta la propria vita.
Thomas Edison è il famoso inventore e industriale statunitense nato a Milan, nell'Ohio, l' 11
febbraio del 1847, a cui si deve l'invenzione della lampadina. Figlio di povera famiglia, è
costretto ad abbandonare la scuola dopo pochi mesi di frequenza a causa di problemi
finanziari; a soli 12 anni inizia a vendere giornali sui treni della "Grand Trunk Railway",
dedicando il tempo libero ai suoi primi esperimenti con apparecchiature elettriche e
meccaniche. Organizza così un suo primitivo laboratorio a bordo di un vagone ma, a causa di
un incendio da lui involontariamente provocato, viene licenziato. In seguito, mentre presta
servizio come telegrafista, inventa uno strumento telegrafico a ripetizione per la trasmissione
automatica dei messaggi. La vendita degli apparecchi telegrafici gli procura ingenti somme che
nel 1876 utilizza per aprire un piccolo laboratorio privato. Nell'ambito delle trasmissioni
telegrafiche, estremamente significativa fu l'invenzione dei sistemi duplice e quadruplice che
consentivano di trasmettere più messaggi contemporaneamente su una sola linea. Nel 1877
annuncia l'invenzione del “fonografo”, apparecchio mediante il quale il suono poteva essere
registrato meccanicamente. Costituito da un semplice cilindro sul quale è avvolta della carta
stagnola, che viene fatto girare manualmente mediante una manovella, l'invenzione costituisce
un fondamentale passo avanti nel settore. Due anni dopo, Edison presenta pubblicamente la
prima lampada elettrica, che ottiene notevole successo. Concorrente di Edison è J.W.Swan, ma
la concorrenza fra i due termina poco dopo, con la costituzione della società Edison & Swan
United Light Company, alla quale arriderà un proficuo futuro. Nel periodo seguente si dedica
invece al perfezionamento della dinamo per generare la corrente elettrica necessaria
all'alimentazione dei nuovi dispositivi progettando, fra l'altro, la prima grande centrale elettrica
della città di New York. Nel 1882 la Edison Electric Light Company produrrà 100 mila lampadine
all'anno. Nello stesso anno, prima a Londra e New York, e poi a Milano entreranno in funzione
le prime centrali elettriche per la distribuzione dell'elettricità nelle strade e nelle case. L'anno
successivo inventa il cinetoscopio, il primo apparecchio con cui era possibile realizzare filmati
per rapida successione di singole immagini. Altre sue scoperte sono il mimeografo e un metodo
telegrafico senza fili per comunicare con i treni in movimento. Allo scoppio della prima guerra
mondiale progetta e costruisce impianti per la produzione di benzene, fenolo e derivati
dell'anilina, che in precedenza venivano importati dalla Germania. Gli ultimi suoi anni lo vedono
occupato a perfezionare alcune invenzioni precedenti. Edison non conquista tutti i mille e oltre
brevetti da solo: intelligentemente si avvale di molti validi collaboratori e delle loro idee per poi
perfezionarle e trasformarle in oggetti utili e commerciabili, rivelandosi in ciò, oltre che un
ottimo tecnologo, anche un lungimirante uomo d'affari, precorrendo di molto i suoi tempi.
Scompare a West Orange, nel New Jersey, il 18 ottobre dell'anno 1931, a 84 anni di età.
Atteggiamento
PERSEVERANZA. Thomas Edison collezionò nella sua vita molti tentativi falliti prima di
accendere una lampadina. lo ha pertanto contraddistinto la perseveranza poiché credendo
fermamente in quello che voleva ottenere non si è arreso dopo pochi tentativi, confidando che
il successivo sarebbe stato quello buono.
Spunti per la scenetta
Una proposta per introdurre il personaggio potrebbe essere questa. I ragazzi arrivano allo
stand che potrebbe essere allestito all'interno di una stanza buia. Si sentono dei rumori e ad
un certo punto la stanza si illumina e i ragazzi incontrano uno strano scienziato coi capelli
arruffati e il viso un po annerito. Il personaggio quindi si presenta soddisfatto dicendo di essere
riuscito a realizzare il proprio progetto a cui sta lavorando da tempo: una lampadina.
Il gioco (fascia 6/8) - Flipper lampadine
Iniziamo con il dividere il gruppo in due squadre con ugual numero di componenti che
dovranno sfidarsi tra loro. I due gruppi dovranno formare un cerchio, alternando i giocatori
delle due squadre. Ogni giocatore rappresenta una lampadina accesa e il gioco consiste nel
riuscire a spegnere le lampadine della squadra avversaria facendo passare la palla sotto le loro
gambe. I ragazzi/lampadine accese piegati in avanti dovranno cercare di difendersi con le mani
unite respingendo la palla verso gli altri giocatori. In caso qualcuno non ci riuscisse, e di
conseguenza la palla gli passasse sotto le gambe, la lampadina verrà spenta e il giocatore
dovrà girarsi di schiena rimanendo immobile. La lampadina potrà riaccendersi e quindi il
giocatore potrà rientrare in gioco solo nel caso in cui la palla gli passi sotto le gambe. Vince la
squadra che ha più lampadine accese.
Il gioco (fascia 9/11 e 12/13) – Lampadine on/off
Iniziamo con il dividere il gruppo in due squadre con ugual numero di componenti che
dovranno sfidarsi tra loro, ogni giocatore avrà al collo un cartellino con un lato completamente
di colore nero e l'altro lato con disegnato una lampadina accesa. I due gruppi si disporranno
ognuno nel proprio campo di gioco con il cartellino rivolto dalla parte della lampadina accesa,
dovranno cercare di “spegnere le lampadine” colpendole con una palla. Una volta che un
giocatore viene colpito deve girare il suo cartellino dalla parte di colore nero e fermarsi sul
posto dove è stato colpito. Il giocatore potrà tornare in gioco solo quando uno dei sui compagni
di squadra lo libera passandogli sotto le gambe, a questo punto il giocatore torna in gioco e
rigira il cartellino dalla parte della lampadina accesa. Il gioco si conclude quando tutti i
componenti della squadra vengono colpiti, e di conseguenza tutte le “lampadine” saranno
spente.
Oggetti a disposizione: stuzzicadenti da spiedini, bottiglia, giornali, nastri colorati.
NEL LABORATORIO DI GALILEO GALILEI
Il personaggio.
Galileo Galilei nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa, primogenito dei sette figli di Vincenzo Galilei
e di Giulia Ammannati. Nel 1580, il padre lo iscrisse all'Università di Pisa con l'intenzione di
fargli studiare medicina, ma, nonostante il suo interesse per i progressi sperimentali di quegli
anni, l'attenzione di Galileo fu presto attratta dalla matematica, che cominciò a studiare
dall'estate del 1583, sfruttando l'occasione della conoscenza fatta a Firenze di Ostilio Ricci da
Fermo, un seguace della scuola matematica di Niccolò Tartaglia. Caratteristica del Ricci era
l'impostazione che egli dava all'insegnamento della matematica: non di una scienza astratta,
ma di una disciplina che servisse a risolvere i problemi pratici legati alla meccanica e alle
tecniche ingegneristiche. È probabile che a Pisa Galileo abbia seguito anche i corsi di fisica
tenuti dall'aristotelico Francesco Bonamico. Durante la sua permanenza a Pisa, protrattasi fino
al 1585, Galileo arrivò alla sua prima, personale scoperta, l'isocronismo delle oscillazioni del
pendolo. Dopo quattro anni il giovane Galileo rinunciò a proseguire gli studi di medicina a Pisa
e andò a Firenze, dove approfondì i suoi nuovi interessi scientifici, occupandosi di meccanica e
di idraulica.
Successivamente, insegnò nelle università di Pisa e Padova. Il suo nome è
associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia – legati al perfezionamento del
telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche – oltre all'introduzione del
metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale).
Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al
sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. Galileo fu uno dei protagonisti della fondazione
del metodo scientifico espresso con linguaggio matematico e pose l'esperimento come
strumento a base dell'indagine sulle leggi della natura, in contrasto con la tradizione
aristotelica e la sua analisi qualitativa del cosmo. A lui si devono il perfezionamento del
cannocchiale, dell’eliscopio, della bilancia idrostatica. Inoltre scoprì l’isocronìa delle piccole
oscillazioni del pendolo, che la superficie della luna non è liscia, ma attraversata da monti e
valli, proprio come la Terra; i quattro satelliti di Giove da lui battezzati Medicei, e calcolò con
buona approssimazione l’accelerazione di gravità, usando piani inclinati molto ben levigati su
cui faceva rotolare sfere lisce.
Il gioco
I ragazzi vengono divisi in due squadre. Il gioco consiste nel rispondere a una batteria di venti
domande, diverse per ogni squadra e per ogni fascia di età, a cui bisogna rispondere vero o
falso. Le squadre si dispongono una a fianco all’altra, in fila indiana. L’educatore che impersona
Galileo, pone una delle domande al primo ragazzo: se indovina, può rispondere alla domanda
successiva; altrimenti si sposta in fondo alla fila della sua squadra e passa la parola al
giocatore della squadra avversaria. Quando anche il giocatore della seconda squadra sbaglia, la
parola torna al capofila della prima squadra, che deve rispondere partendo dalla prima
domanda. Vince il gioco la
squadra che risponde correttamente a tutti i quesiti, oppure la
squadra che, a tempo scaduto, ha risposto correttamente al maggior numero di domande.
Atteggiamento
RIGOROSITA'. Galileo Galilei è considerato il padre del metodo scientifico; per questo è
ritenuto uno degli scienziati più importanti della storia. Secondo il suo metodo affinché una
teoria sia vera, gli esperimenti che la provano devono essere ripetibili: chiunque li verifichi e
dovunque si svolgano, i risultati devono essere gli stessi.
Spunti per la scenetta
La scenetta potrebbe vedere Galileo intento a perfezionare il cannocchiale. Una volta terminata
l’operazione potrebbe spiegare ai ragazzi che con quello strumento ha scoperto che la
superficie della Luna non è liscia come diceva Aristotele, bensì rugosa. La scoperta potrebbe
sembrare insignificante, e invece per l’epoca aveva un’importanza eccezionale, perché
smentiva le teorie aristoteliche che ipotizzavano il mondo celeste perfetto e fondamentalmente
diverso da quello terrestre, e mostravano invece come i due mondi fossero simili nell’aspetto, e
quindi verosimilmente anche nelle leggi che li governavano.
Un’altra proposta di scenetta potrebbe vedere Galileo intento a far scivolare delle sfere su dei
piani inclinati, posti uno di fronte all’altro (magari con inclinazioni diverse), e mostrare ai
ragazzi che la sfera, una volta scesa lungo un piano, risale sull’altro fino a raggiungere la
stessa altezza dalla quale era partita.
Questo dimostra la conservazione dell’energia e, in modo ideale, anche il principio d’inerzia:
infatti, se stendo completamente il secondo piano fino a posizionarlo in orizzontale, la pallina
non potrà più risalire all’altezza iniziale e, una volta scesa dal piano inclinato, tenderà a
muoversi all’infinito.
Le domande per la fascia 6/8
Babbo Natale abita in Lapponia
VERO
Il fratello di Mosè si chiamava Aronne
VERO
La corona, oltre a essere il simbolo del re, è anche una moneta
VERO
I pellirosse per comunicare a distanza tra di loro si servivano di segnali di fumo
VERO
La lontra è un animale che costruisce dighe sui fiumi
FALSO
(è il castoro)
14+7 fa 22
FALSO
(fa 21)
Arsenio Lupin veniva definito il Ladro Gentiluomo
VERO
I re magi portano a Gesù tre doni
VERO
Sommando le dita di 5 piedi e di 5 mani ottengo 50 dita
VERO
Il serpente ha la coda attaccata alla testa
VERO
Anche Gesù è stato battezzato
VERO
Giuda tradì Gesù per 20 denari
FALSO
( 30)
Il chihuahua è il cane più piccolo del Mondo
VERO
Mille diviso tre dà resto 1
VERO
Un giavellotto è un attrezzo usato nell’atletica leggera
VERO
Nel rugby non si può passare la palla in avanti
VERO
Una squadra di pallacanestro è formata da 7 giocatori
FALSO
(5)
La parola week-end significa fine settimana
VERO
La raccolta dell’uva è detta vendemmia
VERO
Le lettere dell’alfabeto italiano sono 20
FALSO
(sono 21)
Le domande per la fascia 6/8
I giardini pensili sono giardini costruiti su terrazze
VERO
Sul monte Sinai, Dio diede a Mosè dodici comandamenti
FALSO
(erano 10)
Isacco condusse gli israeliti fuori dall’ Egitto
FALSO
(Mosè)
I cristiani uccisi durante le persecuzioni sono detti martiri
VERO
Romolo e Remo, fondatori di Roma, furono allattati da una lupa
VERO
La bandiera issata sul pennone di una nave dei pirati era viola
FALSO
(era nera)
Annibale attraversò la Alpi con gli elefanti per conquistare l’Italia
VERO
L’uomo di Neanderthal comparve in Europa circa 150.000 anni fa
VERO
Il colore marrone sulle cartine geografiche indica la presenza di colline
FALSO
(indica le montagne)
La Patagonia si trova in Asia
FALSO
(America del sud)
Il Vesuvio si trova in Campania
VERO
A Le Mans, in Francia, si svolge una gara automobilistica che dura 24 ore
VERO
L’acqua ghiaccia alla temperatura di zero gradi
VERO
Sulla luna sono state trovate tracce di acqua
FALSO
Il più piccolo fra gli uccelli è il colibrì
VERO
Solo le zanzare femmine pungono
VERO
Lo scirocco è un vento freddo
FALSO
(caldo)
Il concime è costituito da antichissime piante rimaste lungamente sepolte
FALSO
(è il carbon fossile)
Il tamburo è uno strumento a percussione
VERO
Il rosa nasce dalla combinazione dei colori bianco e rosso
VERO
Le domande per la fascia 9/11
Robin Hood abitava nella foresta Sheffield
FALSO
(Sherwood)
Il Sahara è il deserto più vasto del mondo
VERO
Con le nozze d’oro si festeggiano 50 anni di matrimonio
VERO
La parola Vangelo significa Buona Novella
VERO
Se a 15 aggiungo 25, ottengo la metà di 80
VERO
Nazaret, il paese dell’infanzia di Gesù, si trova in Samaria
FALSO
(Galilea)
Quando Beethoven compose la sua ultima sinfonia, la nona, era già sordo
VERO
La pista riservata alle competizioni automobilistiche è detta autodromo
VERO
Le penne a sfera sono comunemente chiamate con il termine BIRO. Biro è il VERO
cognome dell’inventore di questo tipo di penna
La cicala garrisce
FALSO
(Frinisce)
Il delfino è un pesce molto intelligente, ha circa 260 denti, e uno spiccato senso VERO
sociale. In questa frase c’è un errore
( il delfino è un mammifero)
L’unico cibo di cui si nutrono le balene è il plancton
VERO
Da un bozzolo del baco da seta si possono ricavare circa 3000 metri di filo di seta
FALSO
(circa 250)
In un abito femminile l’allacciatura è da destra a sinistra
VERO
L’inventore dell’ascensore, Otis, era cittadino egiziano
FALSO
(era americano)
Il Calumet, usato dai pellirossa in segno di pace, era una pipa
VERO
I pellirosse furono così chiamati per il colore della pelle
FALSO
(perché si tingevano)
Venezia sorge su 118 isole
VERO
Il Trullo è un’abitazione a forma rotonda e tetto conico, tipica della penisola VERO
salentina
Le zampe anteriori dei cani hanno 5 dita
VERO
Le domande per la fascia 9/11
Il termine inglese “Detective” indica un investigatore o poliziotto privato
VERO
Antonio Stradivari fu un famoso costruttore di pianoforte
FALSO
(di violini)
Se per far cuocere un uovo alla coque occorrono tre minuti, farne cuocere tre VERO
contemporaneamente ci vogliono 3 minuti
I tre moschettieri erano quattro
VERO
Un pugile può colpire il suo avversario al di sotto della cintura
FALSO
Nella box si può colpire l’avversario col palmo della mano
FALSO
Gli schermitori gareggiano su una pedana
VERO
In grammatica, l’indicativo è un così detto tempo finiti
VERO
In grammatica, il congiuntivo è un così detto tempo indefinito
FALSO
( i tempi indefiniti sono: Infinito, gerundio participio)
Babilonia era famosa per i giardini pensili
VERO
Il Carroccio, ora simbolo della Lega Nord, in origine era un carro agricolo
VERO
I corsari erano così chiamati per via delle loro navi veloci
FALSO
(erano chiamati così perché avevano una “patente di corsa” rilasciata da uno stato)
I “ Giannizzeri “erano le truppe scelte dell’esercito francese
FALSO
(erano le truppe dell’esercito turco)
La Sicilia è la regione italiana con la maggior produzione di arance
VERO
Gli abitanti di Tokyo sono giapponesi
VERO
L’Acropoli era una fortezza naturale su rupe, cuore dell’antica Atene
VERO
L’età di una pianta si può dedurre dagli anelli del fusto
VERO
Il saccarosio è l’altro nome del sale
FALSO
(è il nome dello zucchero)
Le lepri e i conigli hanno il labbro superiore diviso
VERO
Nel nostro occhio è presente una lente trasparente detta lenticchia
FALSO
(si chiama cristallino)
Le domande per la fascia 12/14
Plutone è il pianeta più lontano dal sole
VERO
Il grano è l’alimento base del 54% della popolazione terrestre
FALSO
(riso)
Napoleone fu sconfitto a Waterloo
VERO
I funghi sono vegetali
VERO
La Quercia fa frutti
VERO
(la ghianda)
Nella parabola del buon samaritano si racconta che l’uomo che si imbatté nei FALSO
ladroni scendeva da Gerusalemme verso Betania
(Gerico)
Il Piemonte confina con l’estero
VERO
( Svizzera e Francia)
Goffredo Mameli
ha scritto la musica dell’inno nazionale italiano
FALSO
(le parole)
La moglie di Garibaldi si chiamava Anita
VERO
Le corde di una chitarra classica sono 5
FALSO
(6)
Il pentagramma si chiama anche rigo
Il
reattore
è
un
tipo
di
VERO
aereo
fornito
di
motore
non
a
FALSO
pistoni ma a reazione, e ha l’elica
(non ha l'elica)
Dal libro L’Isola del Tesoro, di R. L. Stevenson, è stato tratto anche un film VERO
d’animazione
(Il Pianeta del Tesoro)
Il Cantico delle Creature è stato scritto da un italiano
VERO
(S. Francesco)
Excalibur era una spada appartenente all’ordine dei templari
FALSO
(era la leggendaria spada di Re Artù)
Alcune materie plastiche esistono in natura
FALSO
(sono costruite artificialmente)
Il parco di divertimenti statunitense di Disneyland sorge nei pressi di Miami
FALSO
(Los Angeles)
La pianura intorno a Palermo, fertilissima e coltivata da agrumeti, è detta anche VERO
Conca d’oro
Le zampe posteriori dei cani hanno 4 dita
VERO
Filippo II di Spagna preparò una grande flotta chiamata l’Invincibile Armada per FALSO
invadere il sud America
(L’inghilterra)
Le domande per la fascia 12/14
Galileo inventò il barometro
FALSO
(fu Evangelista Torricelli)
L’isola di Vulcano fa parte delle Eolie
VERO
La Ruhr è un grande bacino carbonifero della Germania
VERO
La diocesi di Milano è detta anche diocesi ambrosiana
VERO
Il Pireo era il famoso porto fortificato di Sparta
FALSO
(era il porto di Atene)
In Italia le Regioni a statuto speciale sono 6
FALSO
(sono 5)
Il Ponte Vecchio è il ponte più celebre di Venezia
FALSO
(Firenze)
La circolazione dell’uomo è detta completa perché il sangue arriva in ogni parte del FALSO
corpo
(è detta così perché la parte destra del cuore è separata dalla parte sinistra)
FALSO
La pergamena è un tipo di carta ricavata da una pianta
(è ricavata dalla pelle delle pecore)
La lucciola è un artropodo
VERO
Il colore della clorofilla è il nero
FALSO
(verde)
Un minerale contiene sempre un unico elemento chimico
FALSO
(ne contiene più di uno)
Gioacchino Rossini è l’autore del celebre brano “Va pensiero”
FALSO
(è Giuseppe Verdi)
La nota che dà il diapason è il la
VERO
Oliver Hardy era il nome del comico Stanlio compagno di Onlio
FALSO
(era il nome di Onlio)
La quinta nota musicale è il sol
VERO
Don Abbondio è un personaggio dei Promessi Sposi
VERO
Paganini fu un celebre pianista
FALSO
(era un violinista)
Il capo di una tribù araba di beduini si chiamava califfo
FALSO
(sceicco)
Costantino ordinò la prima persecuzione contro i cristiani
(fu Nerone)
Oggetti a disposizione: bicchieri di plastica, spazzolini da denti, stoffe, bottoni
FALSO
NEL LABORATORIO DI LEONARDO DA VINCI
Il personaggio.
Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Leonardo da Vinci che racconta la propria vita.
Leonardo Da Vinci (1452–1519) è stato una delle personalità più geniali ed eclettiche che il
mondo abbia mai avuto. Pittore, scultore, architetto, ingegnere e scienziato, Leonardo
sperimenta soluzioni innovative nei campi dell’arte e della scienza. Egli indaga la realtà e la
natura con intento scientifico e con passione, per scoprirne i segreti. Il suo genio universale fu
la massima espressione del periodo storico in cui è vissuto: il Rinascimento. Leonardo nacque a
Vinci, in Valdarno, ma ebbe la sua formazione a Firenze, dove entrò a far parte della bottega
del Verrocchio all'età di 17 anni. Sotto il Verrocchio restò per più di dieci anni, durante i quali
poté affinare le proprie conoscenze pittoriche e dove studiò anche ingegneria, meccanica ed
architettura. Nel 1482 si trasferì a Milano, alla corte di Ludovico il Moro (signore di Milano),
dove poté cimentarsi, tra le altre, anche nelle prime importanti opere di meccanica: progetta
chiese, fortificazioni, ponti, macchine; si occupa di scienze naturali e di matematica; dipinge e
scolpisce. Dopo un periodo di peregrinazioni in varie corti italiane (1499-1508), Leonardo tornò
a Milano, passata sotto il controllo del governatore francese Charles d'Amboise, suo grande
estimatore. Qui si interessa all’anatomia umana e assiste in prima persona alla dissezione dei
cadaveri. Dopo una breve parentesi infruttuosa a Roma, si trasferì in Francia alla corte di
Francesco I, dove rimase definitivamente per dedicarsi ai propri studi e dove morì nel maggio
del 1519 lasciando l’amico pittore e discepolo Francesco Melzi. Tra le opere pittoriche più
importanti troviamo: “Adorazione dei Magi”, ”L'ultima cena”, ”Uomo Vitruviano”, “La Gioconda”
e “Autoritratto”.
PROGETTI e SOGNI
Leonardo ci lascia una grande varietà di disegni, schizzi e progetti che vanno dall'ottica alla
meccanica, dall'astronomia a progetti di architettura, ma anche navi, porti, macchine. Questi
hanno la particolarità di essere corredati da annotazioni scritte con la mano sinistra in un verso
che va da destra a sinistra (scrittura speculare). Nei suoi appunti raccoglie ambiziosi progetti
destinati a restare tali, accanto a vere e proprie invenzioni che in seguito sono diventate realtà
(es. antenati della bicicletta e dell’aeroplano). Affascinato dal volo, Leonardo dedica studi
dettagliati al volo degli uccelli elaborando una vera e propria teoria del volo mediante studi di
leggi di fisica e del comportamento dell’aria. Egli studiò e progetto delle ali battenti (uccello
meccanico) che dovevano essere mosse dalla forza dell’uomo, ma si rese conto che questa non
era sufficiente a muovere la macchina in volo. Osservò che gli uccelli di piccola taglia battono le
ali per sostenersi in volo mentre quelli medio-grandi veleggiano sfruttando le correnti e usano
la battuta d'ali solo per correggere la traiettoria. Il loro è quindi un volo che non richiede una
grande energia. Da queste osservazioni Leonardo si convince che sfruttando il volo veleggiato
anche l'uomo può volare! La macchina volante ad ala battente è quindi abbandonata in favore
dell’ala fissa, come quella dell’aliante. Leonardo progetta vere e proprie macchine volanti tra
cui un elicottero azionato dall’uomo, un deltaplano e il paracadute.
Atteggiamento
FIDUCIA NEI POSTERI. Leonardo non si stancò di immaginare e progettare, anche se non
aveva i mezzi per costruire fisicamente le sue invenzioni. Sapeva però che il suo lavoro sarebbe
stato utile ad altri inventori e che prima o poi il suo sogno sarebbe diventato realtà (es. fratelli
Wright).
Spunti per la scenetta
Una proposta per introdurre il personaggio potrebbe essere questa. I ragazzi arrivano allo
stand e trovano Leonardo seduto ad una scrivania che sta facendo degli schizzi su carta mentre
osserva degli uccelli in volo. “Ma sì, si potrebbe fare così, certo!”, dice Leonardo, e chiama a sé
il suo discepolo Francesco Melzi che stava giocherellando con la carta. Prende le misure delle
sue braccia e prova a imbastire delle ali di tela sul povero Francesco. “Bene, dovrebbe
funzionare… Batti le ali e vola!” dice Leonardo; il povero Francesco ci prova con tutte le sue
forze correndo e saltando qua e là, ma non riesce. Leonardo non si scoraggia e torna alla sua
scrivania provando a pensare ad una soluzione. Intanto Francesco se ne ritorna sulle sue e
gioca a fare un aeroplanino di carta che lancia per caso vicino a Leonardo. “Ma certo!”, dice
Leonardo osservando l’aeroplanino planare, “non serve battere le ali, basta sfruttare il vento!
La chiamerò macchina volante”. Inizia così a parlare ai ragazzi della sua storia e di quante
macchine ha progettato. Anche se non è riuscito a realizzarle tutte, comunque sono state
importanti e usate per le invenzioni future come l’aereo o l’elicottero e lui è molto contento di
questo. Spiega così l’atteggiamento che ha maturato.
Il gioco
Leonardo dice di avere dei progetti che non riesce a realizzare e che vuole lasciare a chi li
vorrà prendere per portarli a compimento. Il gioco è strutturato così: i ragazzi si mettono in fila
indiana e il primo tiene in mano una bacinella. Leonardo si mette di spalle e lancia dietro di sé,
una alla volta, 5 palline (fatte con il giornale) che rappresentano i progetti. Il primo bambino
della fila dovrà prenderli al volo con la bacinella. Una volta finito, il primo bambino passa la
bacinella al secondo della fila. Leonardo aspetterà pochi secondi per lanciare le 5 palline
successive al secondo bambino. Alla fine si contano quanti progetti sono stati raccolti. Si
possono fare più manches a seconda del tempo a disposizione.
Oggetti a disposizione: scatole di varie dimensioni, mollette, rotoli di carta, tappi di bottiglia
NEL LABORATORIO DI ISAAC NEWTON
Il personaggio.
Nello stand il gruppo incontra il personaggio di Isaac Newton che racconta la propria vita. Fisico
e matematico tra i più grandi di ogni tempo, Isaac Newton ha dimostrato la natura composita
della luce bianca, ha codificato le leggi della dinamica, ha scoperto la legge della gravitazione
universale, ponendo le basi della meccanica celeste ed ha creato il calcolo differenziale ed
integrale. Nato orfano di padre il 4 gennaio 1643 (ma qualcuno dice il 25 dicembre 1642) in
Woolsthorpe, nel Lincolnshire, sua madre si risposa con il rettore di una parrocchia, lasciando
poi il figlio sotto le cure della nonna. All'età di dodici anni viene spedito alla King's School di
Grantham, dove trova alloggio nella casa di un farmacista di nome Clark. Ed è proprio grazie
alla figliastra di Clark se il futuro biografo di Newton, William Stukeley, potrà ricostruire molti
anni dopo alcune caratteristiche del giovane Isaac, come il suo interesse per il laboratorio di
chimica del padre di lei, le sue corse dietro ai topi nel mulino a vento, i giochi con la "lanterna
mobile", la meridiana e le invenzioni meccaniche che Isaac costruiva per divertire la graziosa
amica. Malgrado poi la figliastra di Clark sposi successivamente un'altra persona (mentre lui
rimane celibe a vita), fu comunque una delle persone per cui Isaac proverà sempre una sorta
di romantico attaccamento. Nel 1661, all'età di 19 anni, entra al Trinity College di Cambridge.
Dopo aver ricevuto la laurea di baccellierato nel 1665, apparentemente senza particolare
distinzione, Newton si ferma ancora a Cambridge per fare un master ma un'epidemia provoca
la chiusura dell'università. Torna allora a Woolsthorpe per 18 mesi (dal 1666 al 1667), durante
i quali non solo effettua degli esperimenti fondamentali e getta le basi teoriche di tutti i
seguenti lavori sulla gravitazione e sull'ottica ma sviluppa anche il suo personale sistema di
calcolo. Tornando a Cambridge nel 1667, Newton completa velocemente la sua tesi di master e
prosegue intensamente l'elaborazione di un lavoro iniziato a Woolsthorpe. Il suo professore di
matematica, Isaac Barrow, è il primo a riconoscere l'inusuale abilità di Newton in materia e,
quando nel 1669, abbandona il suo incarico per dedicarsi alla teologia, raccomanda il suo
pupillo come successore. Newton diventa così professore di matematica all'età di 27 anni,
rimanendo al Trinity College per altri 27 con quel ruolo.
Newton muore il 31 marzo 1727
seguito da grandissimi onori
LA MELA DI NEWTON
La tradizione vuole che Newton fosse seduto sotto un albero di mele quando una mela cadde
sulla sua testa e questo gli fece capire che la forza gravitazionale terrestre e celeste sono la
stessa cosa. Questa in realtà è un'esagerazione di un episodio narrato da Newton stesso
secondo il quale egli sedeva a una finestra della sua casa (Woolsthorpe Manor) e vide una mela
cadere dall'albero. In ogni modo si ritiene che anche questa storia sia stata inventata dallo
stesso Newton più avanti negli anni, per dimostrare quanto fosse abile a trarre ispirazione dagli
eventi di tutti i giorni. Uno scrittore suo contemporaneo, William Stukeley, registrò nelle sue
Memoirs of Sir Isaac Newton's Life una conversazione con Newton a Kensington il 5 aprile
1726, nella quale Newton ricordava «quando per la prima volta, la nozione di forza di gravità si
formò
nella
sua
mente.
Fu
causato
dalla
caduta
di
una
mela,
mentre
sedeva
in
contemplazione. Perché la mela cade sempre perpendicolarmente al terreno, pensò tra sé e sé.
Perché non potrebbe cadere a lato o verso l'alto ma sempre verso il centro della Terra.»
Atteggiamento
MEMORIA. Per Newton è sempre stata importante la memoria dei predecessori tanto da
ammettere che “Se ha visto più lontano è perché stava sulle spalle dei giganti” intendendo con
questa frase che tutte le sue scoperte scientifiche sono state rese possibili dagli studi che
precedentemente erano stati fatti da altri grandi scienziati del passato. E’ importante infatti
fare memoria e fidarsi delle scoperte fatte dagli altri. Riconoscere di avere una storia alle
nostre spalle ci spinge ad avere cura di quello che abbiamo ricevuto da chi è venuto prima di
noi. Solo così potremmo arrivare a vedere davvero lontano.
Spunti per la scenetta
Arrivando allo stand i bambini potrebbero trovare Newton che tiene una mela in mano, la fa
cadere varie volte e la osserva concentrato. A un certo punto si accorge della presenza dei
bambini e con stupore li saluta spiegando il motivo della sua azione. “Ciao ragazzi, mi chiamo
Isaac…ma tutti conoscono soprattutto il mio cognome: “Newton”, l’avete mai sentito? Bene,
penserete che io sia un pazzo a passare le giornate a giocare con una mela, in realtà mi stavo
chiedendo perché essa cada sempre perpendicolarmente! Voglio dire..non potrebbe cadere di
lato? O verso l’alto? Cosa ne pensate voi?” (e lascia che i bambini dicano le loro idee) e poi
racconta brevemente la sua storia evidenziando l’importanza che ha avuto per lui la memoria
intesa come ricordo di ciò che si è scoperto nel passato.
Il gioco.
Si propone ai ragazzi un memory a squadre. Il gruppo che arriva allo stand viene suddiviso in
2 sottogruppi che si sfidano a vicenda. Le tessere vengono realizzate della grandezza di un
foglio A4 e posizionate per terra. Sulle tessere vengono poste immagini che rappresentano
invenzioni antiche e moderne, volti di inventori ecc… Si aggiungono inoltre delle tessere bonus
con una mela che, quando vengono girate, permettono di girare una tessera in più rispetto al
tradizionale svolgimento del gioco (es. se la mela viene girata come prima carta, i bambini poi
ne possono girare 3 per tentare di formare una coppia, mentre se la mela viene girata come
seconda carta, i bambini ne possono girare poi altre due per tentare di formare una coppia).
Dopo che un giocatore di una squadra ha finito i suoi tentativi per formare una coppia, il gioco
passa a un giocatore della squadra avversaria e così via. Le tessere bonus una volta trovate
restano scoperte sul terreno di gioco, mentre le coppie formate vengono prese dalla squadra
che le ha abbinate. Vince il gioco il gruppo che ha formato più coppie.
Oggetti a disposizione: lattine, posate di plastica, piatti di plastica, pettini.