osservazioni conclusive sul monitoraggio epidemiologico

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osservazioni conclusive sul monitoraggio epidemiologico
Civitella in Val di Chiana, 26 agosto 2013
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AI CITTADINI DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
AL SINDACO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
AL DIRETTORE GENERALE ASL 8 DI AREZZO
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
Sullo studio di popolazione nei comuni di Civitella in Val di Chiana e Arezzo in relazione
all’esposizione a fattori di inquinamento ambientale di cui al finanziamento della REGIONE
TOSCANA; deliberazione GRT n° 154 del 15.2.2010, presentate ai cittadini interessati in
data odierna.
Premesso che nel mese di giugno 2007 la CHIMET S.p.a. ubicata nel territorio del Comune
di Civitella in Val di Chiana, in località Badia al Pino, Via dei Laghi n° 31-33 presentò, per la
prima volta, una valutazione d’impatto ambientale (VIA) tendente ad ottenere una
autorizzazione per aumentare la produzione inceneribile di rifiuti pericolosi e non pericolosi
da 12500 tonnellate annue a 30000,
Che detta autorizzazione venne contestata dall’assemblea dei cittadini presenti (come per
legge) e successivamente bocciata dall’Autorità competente previa reiterazione di altre
presentazioni sino a quella in sede di Inchiesta pubblica della Provincia di Arezzo
conclusasi nel settembre del 2009 che la bocciò definitivamente,
Che nell’ambito della suddetta assemblea pubblica relativamente alla presentazione della
prima VIA della CHIMET, del giugno 2007, alcuni cittadini chiesero delucidazioni in merito
alla fuoriuscita in concentrazioni 5 volte superiori alla norma di diossine e furani occorse
nell’anno 2006 e per le quali l’Autorità sanitaria locale ovvero il SINDACO di Civitella in
Val di Chiana tacque ed occultò alla popolazione ogni forma di comunicazione e precauzione,
Si costituì lo scrivente Comitato nel settembre 2007 a tutela dell’incolumità delle persone e
dell’ambiente, producendo nello stesso mese, un esposto/denuncia alla competente
PROCURA DELLA REPUBBLICA scaturito successivamente in una serie di lunghe indagini
ma tali d’aver provocato il rinvio a giudizio di presunti responsabili nell’ambito privato ma
anche in quello di strutture pubbliche quali il Comune, la Provincia e la stessa Regione per
l’ARPAT nonché la bonifica forzata di terreni contaminati da metalli pesanti e tossico/nocivi.
Il COMITATO chiese l’interessamento per le suddette vicende alla REGIONE TOSCANA
nell’ambito della IV Commissione sanità la quale dispose , tramite l’Agenzia Regionale
Sanità (ARS) una prima verifica sul profilo di salute dei cittadini di CIVITELLA in
particolare di quelli residenti nel raggio di pochi chilometri dall’impianto CHIMET. Ne
scaturì, in conclusione, quanto segue:
in data 9.4.2008 :…………….. Come citato nella premessa, questi dati hanno per ora un carattere
puramente descrittivo e preliminare, in quanto non è ancora disponibile una
caratterizzazione del territorio in termini di esposizione ad inquinanti.
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Tuttavia pensiamo che gli eccessi riscontrati, ed in particolare l’eccesso di decessi per
leucemie, meriti successivi approfondimenti. Infatti tale eccesso è caratteristico di un periodo
ben delimitato (il quinquennio 2001-2005) che potrebbe essere messo in relazione con
eventuali esposizioni ambientali. In tal senso è da tenere conto che la leucemia in generale ha
un periodo di latenza di alcuni anni, inferiore a quello della maggior parte dei tumori
epiteliali. La sostanziale coerenza dei dati fra i due sessi (seppure gli eccessi sono un po’ più
bassi nelle femmine) a sua volta potrebbe deporre per una esposizione ambientale, pur non
escludendo una possibile componente lavorativa. A tal proposito è da notare che non si
hanno informazioni rispetto al luogo di residenza ed alle caratteristiche degli addetti della
CHIMET attuali e passati.
Non è stato invece possibile identificare fra le leucemie una tipologia specifica dal punto di
vista isto-patologico, in quanto l’eccesso si verifica per le leucemie nel loro insieme.
Al fine di approfondire ulteriormente questi dati iniziali, si resta in attesa delle informazioni
necessarie soprattutto dal punto di vista ambientale.
Preme qui sottolineare, dal nostro punto di vista, che l’approfondimento su possibili nessi
casuali quali diossine, furani, I.P.A ed in questi il benzene, ormai riconosciuti dalla letteratura
medica quali elementi di fronte ai quali le leucemie, ma anche altre patologie, aumentano
non è mai stato fatto in modo sistematico. Eppure la fuoriuscita di diossine e furani in quantità
superiori di 5 volte i valori limite come pure per il mercurio nel 2005, nel nostro territorio, è
un fatto assodato come pure la presenza di IPA e quindi di benzene oltre che ad un'altra serie
di micro inquinanti come i metalli; il tutto di fronte ad un mancato chiarimento specifico delle
reali condizioni d’esercizio (in particolare le temperature di combustione della CHIMET) per
le quali, le conclusioni peritali dei consulenti del P.M. hanno evidenziato, in corso d’udienza
nel processo penale in atto della CHIMET, imbarazzanti quanto gravissime anomalie.
Ma veniamo al susseguente primo studio di popolazione sul quale le conclusioni dell’ISPO
(Istituto Scientifico per la Prevenzione Oncologica) così recitano:
Preliminarmente alla conclusione dello studio in data 23.7.2008
Leucemie ( si omettono tabelle e schede)
Sono stati esaminati tutti i casi di decesso per leucemia identificati presso il Registro di
Mortalità Regionale (RMR) occorsi dal 1995 al 2006 e tutti i casi individuati sull’archivio
delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dal 1995 al 2005 che al ricovero presentavano
una diagnosi principale o secondaria di leucemia. In totale sono stati oggetto di
approfondimento: 16 casi desunti dal RMR e 13 casi desunti dalle SDO. Per tutti i casi, sono
state recuperate e visionate le cartelle cliniche al fine di valutare la diagnosi in dettaglio
dell’anno effettivo di incidenza. Qualora non fossero identificate cartelle cliniche relative a
ricoveri dei soggetti in esame, sono stati interpellati i loro medici curanti. Solo per un caso, il
n.11, non è stato possibile raccogliere ulteriori informazioni rispetto a quelle desunte dal
certificato di decesso, in quanto, benché residente in Civitella, non risultava iscritto
all’anagrafe assistiti, né risultavano a suo nome ricoveri negli anni per i quali erano
disponibili dati di ricovero.
Alla luce delle ulteriori informazioni sanitarie raccolte 6 casi sono stati esclusi dalla casistica
finale. I motivi di esclusione sono i seguenti:
1) per residenza da troppo poco tempo rispetto alla diagnosi o decesso: il n.3 residente a
Civitella in Val di Chiana da solo 3 mesi rispetto alla data di decesso; 2) perché affetti da
patologie diverse dalle leucemie:
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-il n.27 affetto da mieloma multiplo,
- il n.20 affetto da Malattia di Waldestrom diagnosticata nel 1995,
- il n.29 affetto da un disordine genetico autorecessivo; 1) per trattamenti terapeutici scatenanti:
- il n.7 : LMA M1 , successiva a trattamento chemio-radioterapico per astrocitoma cerebrale;
- il n.12: LMA successiva a trattamento radioterapico per neoplasia prostatica;
I casi sono per la grande maggioranza evidenziati in soggetti di età avanzata: 3 casi in età
inferiore ai 54 anni (13,1%), 2 tra i 55 e i 64 anni (8,7%), 5 tra i 65 ed i 74 anni (21,7%), 8 tra
i 75 e gli 84 anni (34,8%) e 5 in età uguale o superiore agli 85 anni (21,7%).
ARS:
emergeva un aumento della casistica nel periodo 2001-2005 rispetto al quinquennio
precedente.
L’aumento della casistica nel suo complesso solo in parte è da attribuire all’invecchiamento
della popolazione. Dato comunque che alla voce leucemie vengono inseriti casi anche molto
diversi tra loro si è ritenuto opportuno valutare se vi fosse un andamento temporale in crescita
per un particolare istotipo. La grande eterogeneità nella casistica, così come desunta dalla
documentazione esaminata non consente però di effettuare una tale valutazione. Vi sono
infatti:
- 7 casi di Leucemia Linfatica Cronica (LLC),
- 5 casi di Leucemia Mieloide Cronica (LMC),
- 3 caso di Leucemia Mieloide Acuta (LMA),
- 3 casi di sindrome mieloproliferativa ,
- 2 casi di leucemie a cellule capellute,
- 1 caso di Leucemia Linfatica Acuta (LLA),
- 1 caso di Leucemia mieloide (LM),
- 1 non definito in base alle informazioni raccolte e disponibili.
2) Si osservano due casi di una forma molto rara di leucemia (leucemia a cellule capellute)
che necessita di essere discussa con un esperto in ematologia.
3) Riguardo alla residenza dei casi al momento della morte o del primo ricovero non risultano
insolite concentrazioni nell’area di massima ricaduta degli inquinanti dalla CHIMET (5 dei 23
casi risultano residenti nella frazione di Badia al Pino). E’ comunque necessario un
approfondimento sulla storia residenziale dei casi per escludere che vi siano ulteriori casi da
attribuire ad esposizioni nell’aerea in esame.
Non è stato infine possibile esaminare i dati dell’archivio della farmaceutica in quanto non
risultano ad oggi disponibili indicatori specifici che possano far identificare casi a partire da
questa banca dati.
Nella conclusione dello studio in data 10.9.2009:
E’ molto difficile e complesso studiare le esposizioni individuali a inquinanti ambientali,
come già evidenziato in molti studi di epidemiologia ambientale, e questo perché
l’inquinamento ambientale è in genere diffuso, di bassa intensità, e complesso per la
variabilità della composizione degli inquinanti nel tempo e nello spazio.
Lo studio di monitoraggio biologico effettuato, nonostante l’esiguità del campione di
popolazione studiato, ha prodotto interessanti risultati, anche in relazione al fatto che i
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soggetti in studio erano giovani adulti sani non fumatori e non esposti professionalmente, ed
in particolare:
1. sono stati evidenziati valori superiori ai Valori di Riferimento considerati per la
popolazione italiana:
a) in entrambe le aree per il Nichel e il Platino (per quest’ultimo pochi sono stati i valori
superiori al LoQ, ma tutti superiori al VR);
b) a Badia Prataglia per il Cromo;
c) a Civitella per l’Argento (sono stati pochi i valori quantificati, ma a solo a Civitella e
nessuno a Badia Prataglia);
2. Sono stati riscontrati valori urinari più elevati di Antimonio, Cadmio e Nichel nei
volontari di Civitella rispetto a Badia Prataglia;
3. Nei soli residenti a Civitella, perché solo di questi sono state fornite le urine delle 24 ore,
sono stati riscontrati spettri porfirinici alterati in elevatissima percentuale, anche se
complessivamente la quantità di porfirine urinarie è risultata sempre normale, non indicativa
di una patologia in atto.
Nonostante l’esiguità della popolazione indagata, dato che la Chimet è l’unica azienda di
Civitella che tratta da anni grosse quantità di rifiuti di varia provenienza (anche dal settore
orafo) per recuperare metalli preziosi e più recentemente anche rifiuti ospedalieri, questi
risultati suggeriscono un possibile ruolo svolto dall’azienda nel determinare una
maggiore esposizione a tossici ambientali della popolazione di Civitella.
I risultati dello studio indicano la necessità di proseguire lo studio di monitoraggio
biologico nell’area di Civitella per verificare questa ipotesi, aumentando la popolazione in
studio residente attorno alla ditta Chimet e seguendola nel tempo. Si ritiene necessario
estendere la popolazione in studio includendo anche le donne residenti a Civitella, effettuando
inoltre rilevazioni a cadenza periodica, possibilmente utilizzando modalità di raccolta dei
campioni biologici comunque non onerose per i volontari in modo da ottenere una maggiore
partecipazione all'indagine , sempre comunque condivisa ed informata.
Lo studio ha inoltre fornito alcune indicazioni importanti sul sottoset di indicatori biologici da
utilizzare per la continuazione dello studio al fine di limitarne i costi: i risultati hanno
mostrato che i metalli urinari Antimonio, Cadmio, Nichel, Platino e Argento sono da valutare
ulteriormente, come pure lo spettro delle porfirine urinarie; potrebbe essere di interesse
monitorare anche il Mercurio urinario per il precedente episodio di sforamento dei limiti
consentiti.
Sarà invece da verificare l’opportunità di estendere il monitoraggio biologico ad altri
campioni di popolazione residenti in provincia di Arezzo in zone similmente
antropizzate ma in assenza di impianti di incenerimento e per il resto simili per
caratteristiche personali quali gli stili di vita.
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Tabella 4.24: Pattern porfirinico nei volontari residenti in Civitella
ANNO 2009
Soggetto Residenza Età Porfirine totali0
(nmoli/24 h)
% Uro % Epta % Esa % Penta % Copro
(Copro I +Copro III); NON NORMALE=(Uro > 25%; Copro <60%) oppure porfirine totali > 300 nmoli / 24 h.
Giudizio
1 Pieve A l Toppo 58 107.55 18.83 7.67 1.39 3.21 68.90
Normale
2 Tegoleto 54 130.50 24.71 9.20 3.07 2.68 60.34
Normale
3 Tegoleto 41 71.28 20.76 4.94 1.12 2.02 71.16
Normale
4 Pieve A l Toppo 58 92.38 23.83 8.72 1.68 2.01
Normale
5 Badia 58 76.00 34.63 6.38 1.88 1.88 55.25
Non normale
6 Tegoleto 60 80.78 25.13 10.57 2.25 7.80 54.25
Non normale
7 Tegoleto 56 147.15 14.31 4.40 2.02 3.85 75.41
Normale
8 Pieve A l Toppo 61 47.93 34.59 11.58 3.91 1.72 48.20
Non normale
9 Tegoleto 49 193.00 22.54 5.44 2.98 1.42 67.62
Normale
10 Tegoleto 51 81.90 34.29 9.23 6.37 2.20 47.91
Non normale
11 Tegoleto 60 74.12 30.05 7.57 6.42 2.29 53.67
Non normale
12 Tegoleto 40 191.97 17.44 3.80 3.38 3.23 72.15
Normale
13 Pieve A l Toppo 41 176.58 23.14 7.54 1.73 4.38 63.20
Normale
14 Badia 52 86.90 31.65 7.34 2.53 6.84 51.65
Non normale
15 Pieve A l Toppo 43 150.20 20.20 6.17 3.06 5.09 65.48
Normale
16 Tegoleto 37 99.88 16.52 5.73 2.86 5.95 68.94
Normale
17 Tegoleto 50 51.59 24.52 8.74 2.13 3.20 61.41
Normale
18 Pieve A l Toppo 56 111.13 24.88 7.40 2.20 2.52 62.99
Normale
19 Pieve A l Toppo 53 109.04 25.00 7.98 1.33 1.73 63.96
Ai limiti della normalità
20 Badia 44 129.96 14.68 3.79 1.39 1.75 78.39
Normale
21 Tegoleto 59 192.84 17.49 3.17 1.12 1.99 76.23
Normale
22 Tegoleto 47 53.60 43.66 4.85 4.48 7.46 39.55
Non normale
23 Badia 30 147.03 16.80 4.16 1.24 1.41 76.39
Normale
24 Pieve A l Toppo 61 134.70 18.56 2.67 2.97 5.20 70.60
Normale
25 Tegoleto 59 54.47 43.91 10.50 3.58 4.77 37.23
Non normale
26 Pieve A l Toppo 49 88.90 17.17 7.40 1.57 5.51 68.35
Normale
27 Civitella 30 219.60 14.00 4.37 0.68 6.22 74.73
Normale
28 Badia 29 132.30 22.98 7.41 0.76 4.01 64.85
Normale
29 Tegoleto 48 119.68 32.81 4.69 3.27 6.39 52.84
Non normale
30 Tegoleto 44 263.25 18.35 3.70 0.57 3.25 74.13
Normale
31 Badia 48 63.90 25.82 6.34 2.35 11.03 54.46
Non normale
32 Pieve A l Toppo 40 146.87 24.45 4.40 1.29 4.27 65.59
Normale
33 Badia 38 211.95 19.39 5.80 0.85 4.46 69.50
Normale
Non normale = 10 su 33 pari al 30,3%
Così distribuiti:
Paesi
BADIA AL PINO
TEGOLETO
PIEVE AL TOPPO
CIVITELLA
Sui Totali
Analizzati nel 2009
7
15
10
1
33
Normali
4
9
9
1
23
Non normali
3
6
1
0
10
% Non normali
42,85
40
10
0
30,3
Questo studio infine suggerisce la necessità di effettuare un approfondimento nell’area di Badia
Prataglia per capire i risultati anomali del Cromo urinario riscontrati in questa popolazione.
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ANALISI DEL COMITATO:
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Ma la distribuzione del pattern porfirinico, per paese, nel 2013 dov’è?
Ma soprattutto, nelle persone analizzate nel progetto 2013, ce ne sono alcune anche del 2009,
per confrontare il trend degli analiti normali e non normali?
Se si, quante sono ed in quale località abitano?
Quali sono le differenze del pattern porfirico ed in quale misura?
Se gli analizzati del 2009 sono presenti anche fra quelli del 2013 potremo avere una
comparazione credibile che aiuta a comprendere almeno da quale luogo provengono i problemi;
se a queste domande non ci fosse risposta, sarebbe evidente che i risultati 2013 in termini di
porfirine urinarie con tutto quello che ne consegue, servirebbe a ben poco.
Le su esposte premesse sono state inserite al fine di meglio reinquadrare le problematiche che
hanno portato ai risultati dello studio di cui in oggetto nella massima sintesi possibile ma per
le quali siamo a disposizione per ogni approfondimento.
Visti gli esiti finali, ciò che più colpisce, è l’apparente normalizzazione del quadro porfirinico
urinario il quale, da giudizi non normali rilevati nel 30,3% degli analizzati, nell’anno 2009,
scende oggi a circa il 16% praticamente dimezzandosi senza una convincente spiegazione da
parte del NETWORK SCIENTIFICO. Infatti visionando i dati odierni nella popolazione
analizzata di San ZENO, ci accorgiamo immediatamente di una, sempre inspiegabile,
controtendenza ovvero di un quadro non normale pari al 29,6% che è pressoché identico a
quello di CIVITELLA di 4 anni fa.
Probabilmente la “memoria storica” del passaggio di metalli attraverso la via metabolica in
una matrice come le urine è molto parziale soprattutto per la durata temporale (qualche
settimana) e quindi dipendente molto più dal momento di contatto con gli inquinanti che non
dalla procedura adottata. E’ per questo che come COMITATO abbiamo insistito
ed ottenuto l’analisi dei metalli anche nei capelli, proprio perché in questo
tessuto, la memoria è molto più ampia (almeno 3 mesi). Le conclusioni del
gruppo scientifico però, hanno voluto minimizzare l’importanza di quest’ultima metodica
analitica asserendo l’impossibilità di ogni comparazione con altri metodi, per la sua
pionieristica nascita ovvero inattendibilità a causa dell’unico laboratorio accreditato in
ITALIA e comunque per mancanza di dati da confrontare nel tempo. Ricordiamo che in altre
parti del mondo (vedasi U.S.A ) è riconosciuta ufficialmente ed utilizzata normalmente ed in
sintesi, a noi, ha dato i risultati che ci attendevamo soprattutto per quanto attiene l’Argento, il
Mercurio, il Piombo ed anche il Nichel pur presente in concentrazione superiore al valore
limite in una percentuale piccola (5%) ma significativa dei soggetti analizzati. Le
concentrazioni superiori al valore limite sono state invece molto alte per l’Ag (51%) il Pb
(46%) e l’Hg (81%).
Tra l’altro, la mancanza di possibilità comparativa nella popolazione analizzata in altre
matrici (sangue e urine) , è sicuramente impossibile per il Piombo ma soltanto perché, nei 150
cittadini di CIVITELLA analizzati, questo metallo, non è stato eseguito. Eppure la sua
determinazione è importante proprio per la notevole tossicità tanto è vero che è stato rilevato
dal P.I.S.L.L , in qualche caso addirittura sopra il valore limite, nei lavoratori di aziende come
la CHIMET e simili; anzi, in queste aziende, risulta quasi sempre il metallo a più alta
concentrazione rispetto agli altri e l’analisi condotta con i bioindicatori evidenzia il Pb molto
bene persino nella matrice fogliaria delle querce.
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L’importanza dei suddetti metalli sarà resa molto più chiara, ed a ragion veduta, nell’analisi
dei risultati che faremo più avanti e, a questo punto, per non perdere la linearità oggettiva
degli obiettivi dello studio, ricordiamo i sotto progetti nella sequenza di partenza ovvero:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Profilo di salute nel territorio.
Studio sugli andamenti temporali e di alcune patologie nella popolazione residente dal 1996 al 2009.
Distribuzione ed effetti di microinquinanti nell’area circostante il complesso CHIMET con bioindicatori.
Studio sulla esposizione dei lavoratori del comparto orafo addetti alle attività di recupero e affinazione.
Studio sulle matrici alimentari di prodotti locali (latte e miele).
Monitoraggio biologico umano.
Su questi
la conclusione del gruppo scientifico appare generica perché, in sintesi, è così formulata:
-
… I dati e gli indicatori del territorio comunale di Civitella evidenziano uno stato di
salute della popolazione coerente con quello toscano. Alcune criticità, come la
mortalità per leucemie registrati negli anni passati, appaiono in attenuazione e
ridimensionamento, ma meritano un monitoraggio biologico costante.
Le osservazioni del Comitato:
In base alla rielaborazione dei dati dello studio emergono numerose criticità così
sintetizzabili:
1. Alti valori di Cromo(Cr) e Nichel (Ni) particolarmente evidenti a Ciggiano e Badia al
Pino dove in alcuni casi superano la concentrazione critica ovvero di tossicità.
2. Rumore di fondo per diossine e furani per i quali si ebbe uno sforamento di circa 5
volte il valore limite nel 2006 ma anche PCB, monossigenasi e porfirine epatiche, tutti
elementi cancerogeni che, in condizioni ambientali normali non dovrebbero esistere o
meglio non dovrebbero mai superare il limite di quantificazione (Loq); la massima
concentrazione in pool si trova a Badia al Pino.
3. Presenza diffusa del tracciante Argento (Ag) tipico, se non unico, della CHIMET con
particolare concentrazione a Tegoleto.
4. Presenza diffusa di Mercurio (Hg) per il quale si ebbe, nel 2005, uno sforamento di
circa 5 volte il valore limite da parte della CHIMET con particolare concentrazione a
Badia al Pino.
5. Presenza diffusa di cadmio (Cd) che nel 2008 venne scoperto quale elemento di
contaminazione di centinaia di quintali di grano coltivati nei terreni di proprietà della
CHIMET, commercializzato ma non ideo per l’alimentazione umana; oggi ha la sua
massima concentrazione in località Griccena.
6. Presenza diffusa di piombo (Pb) il quale, sebbene non analizzato nella popolazione, è
importante perché altamente tossico e rilevato comunque dal PISLL nelle aziende
orafe come la CHIMET dove è presente in quantità quasi sempre superiore rispetto
agli altri metalli trovandolo superiore al VL almeno in un caso e comunque vicino al
limite superiore in altri.
7. L’analisi dei capelli ha messo in evidenza 4 metalli con concentrazioni in eccesso
rispetto al valore limite nelle seguenti percentuali di soggetti analizzati:
per il Nichel 5% , per il piombo 46%, per l’argento 51% e per il mercurio 81%
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Pur essendo apparentemente bassa la percentuale in eccesso del nichel ma,
statisticamente significativa, deve essere a maggior ragione indagata la fonte
emissiva perché potrebbe essere indicativa di zone limitate ma ad altissimo rischio,
compreso Pieve al Toppo dove, dai bioindicatori, è stata rilevata nella misura di
7,108 mg / Kg s.s e quindi al limite superiore fra concentrazione di fondo e
concentrazione critica rispetto ai valori accettati dall’Istituto Superiore di Sanità per
un altro studio simile sin dal 1983.
8. Presenza diffusa di particolato (polveri fini) chiamate PM 2,5 nei paesi di Badia al
Pino, Pieve al Toppo, Tegoleto e Viciomaggio nei quali viene sempre superato il VL
indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sia per le medie
giornaliere che annuali. Il fatto che rientrino nel range di tolleranza dei VL nazionali,
soprattutto per la medie annue, non autorizza certo a concludere che tutto va bene. La
concentrazione massima si trova a Badia al Pino .
9. Il modello diffusionale per studiare la ricaduta degli inquinanti anche in base alla
rosa dei venti, è sempre il solito, quello delegittimato, in sede di Inchiesta Pubblica
della Provincia, proprio dal consulente del Comitato stesso Ing. ANDRETTA.
10. Il quadro delle porfirine urinarie, alterato con eccesso statisticamente significativo,
rispetto alla zona bianca (nel 2009) per il 30,3% degli analizzati, oggi appare,
incomprensibilmente quasi dimezzato al 16% ma, in netta contraddizione con quello
di San Zeno nel quale scaturisce un eccesso nel 29,6% degli analizzati e quindi quasi
identico a quello di Civitella di 4 anni fa. Forse avranno influito i diversi tempi di
campionamento, infatti a San Zeno è stato ripetuto proprio il campionamento perché
la prima volta si era deteriorato, pare per colpa dei frigoriferi dell’ASL 8 non
funzionanti o dopo un black out elettrico; non abbiamo ben capito ma sta di fatto che
una esaustiva spiegazione non è mai arrivata. Si fa notare comunque che il valore in
eccesso di alcuni metalli, nella matrice urine, rispetto al 2009 è aumentato ( del
41,68% per il Mercurio, del 47,44% per l’Argento e del 1,03% per il Cadmio).
11. Per la qualità dell’aria sono stati presi a riferimento i risultati delle campagne di
monitoraggio dell’ARPAT, gli ultimi sono del periodo 2010-2011. Questi risultati
però provengono da meno di 60 giorni d’analisi sui 365 dell’intero anno, un paio di
settimane per stagione e non tengono conto in modo peculiare di un fenomeno meteo
estremamente importante ovvero quello dell’inversione termica al suolo (foschia o
nebbia) che, particolarmente in autunno, da noi è molto presente e prolungata nel
tempo. Questo fenomeno meteorologico produce stagnazione degli inquinanti
imprigionandoli nel raggio di pochi chilometri senza possibilità di diluizione in
atmosfera cosicché la loro concentrazione aumenta moltissimo per gli abitanti del
luogo, innescando contestualmente, per effetto fotochimico, un'altra serie di reazioni
producenti nuovi inquinanti tossici e cancerogeni. I risultati evocati dell’ARPAT sono
quindi del tutto indicativi, non hanno cioè, anche per ammissione della stessa ARPAT,
nessun valore di certezza scientifica.
12. Presenza di Nichel nel miele, statisticamente significativo il quale, visto il
contesto di cui al punto 1, è uno degli eventi da chiarire e risolvere urgentemente
anche perché il miele è un alimento importante e di largo consumo fra i nostri
cittadini (non a caso ha una festa dedicata). Particolare attenzione va posta a
Ciggiano e Pieve al Toppo; a Ciggiano perché oltre ad esserci un tenore
molto elevato di Nichel rispetto al LoQ della zona bianca e comunque rispetto
anche alla stragrande maggioranza delle stazioni del nostro territorio
Pagina 8 | di 10
comunale (< 0,4) si ha un picco di 0,66 +/- 0,09 ma anche un picco di Cromo
pari a 1,6 +/- 0,2 contro un LoQ (<0,2); a Pieve al Toppo si ha un picco
per il Nichel di 0,69 +/- 0,09. I dati di Nichel e Cromo sono dunque
coerenti con quanto rilevato dai bioindicatori fogliari e questo è un fatto
sul quale nessun è autorizzato a minimizzare! Tra l’altro i metalli Ag, Cd e Ni
sono sempre superiori alla zona bianca del Casentino.
13. SAN ZENO, a noi vicino qualche Km, non ha un proprio profilo di salute, è stato
diluito con quello del Comune di Arezzo e così è praticamente impossibile individuare
specificità che dovrebbero esistere perché in una situazione ambientale critica, forse
peggiore di quella di Civitella a causa dell’inceneritore AISA e di altre industrie ad
alto rischio impattante. Presenta comunque valori più elevati rispetto a quelli rilevati
in tutte le tre aree in studio (Civitella, Arezzo e Casentino) per Cromo e Cobalto,
valori più elevati per Cadmio rispetto a Arezzo e Casentino, più bassi di Arezzo e
Civitella per Argento e Nichel, percentuali elevate di alterazioni quantitative di
porfirine urinarie ..(pag 29 all 19) ….
14. I dati epidemiologici sono fermi, sostanzialmente, al 31.12.2009 e su questi,
soprattutto in riferimento al problema delle leucemie viene concluso che sono in
regressione e sotto controllo ma, dopo aver insistito per conoscerne la reale entità, in
concreto vista più sotto la necessità di evidenziare malattie tumorali del sangue ed
altre patologie più che la specifica casistica delle leucemie in senso stretto, lo
scrivente Comitato è stato costretto ad inviare una particolareggiata nota in merito.
Sull’obiettivo di conoscere il numero di decessi e malati per queste malattie e se SI o
NO sulla conoscibilità diagnostica in base ai nostri dubbi, non abbiamo avuto però
nessuna risposta, soltanto un generico impegno d’indagine in collaborazione con i
medici di MG. Per il Comitato il problema non sarebbe affatto in regressione;
sarebbe in vero, in atto, una recrudescenza peggiore di quella già vista ma senza
supporto scientifico nessuno è autorizzato a confermarla! Perché allora tutto questo
silenzio?
15. Intanto però, proprio dal profilo di salute del territorio di Civitella, si apprende che
per quanto attiene alle ospedalizzazioni abbiamo eccessi statisticamente significativi
per le seguenti patologie:
- Negli uomini: asma.
- Nelle donne: malattie del sangue e dell’encefalo.
16. L’asma più che una malattia singola potremmo definirla una sindrome (insieme di
sintomi) a compromissione polmonare che fondamentalmente trae origine anche
dall’inquinamento ambientale. La situazione di Civitella sopra descritta, in termini
pur sintetici per quanto attiene al nostro tipo di qualità ambientale, vi sembra
indifferente a tale patologia? A noi sembra proprio di no!
17. Le malattie dell’encefalo portano a pensare, anzi da noi a vedere direttamente, una
numerosità sempre più alta per la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson ma
anche la SLA, probabilmente non indifferenti, anche queste, alla situazione
ambientale che ci caratterizza.
18. Sulle malattie del sangue ed altri tumori abbiamo già avuto modo di chiedere
delucidazioni; un periodo non visibile di oltre tre anni e cioè dal gennaio 2010 ad
oggi, non è sicuramente un elemento tranquillizzante e quindi, la necessità prospettata
da parte del gruppo di studio ovvero quella del bisogno di un monitoraggio biologico
costante, ci auguriamo diventi realtà.
Pagina 9 | di 10
•
•
•
Se non verranno presi seri provvedimenti, quanto meno limitativi per le fonti
emissive inquinanti soprattutto a mezzo degli strumenti urbanistici, come ad
esempio il Piano Strutturale che così come presentato nell’ultima versione
innovativa per almeno i prossimi dieci anni, in modo del tutto fuorviante
rispetto alle grosse criticità ambientali evidenziate , la via d’uscita per un
ritorno equilibrato nei confronti dell’ECOSISTEMA, non sarà mai trovata.
Ai ricercatori che hanno prodotto questo studio di popolazione
raccomandiamo di proseguire nell’approccio metodologico intrapreso,
condiviso anche dall’Istituto Superiore di Sanità.
Ai politici, in particolare amministratori del nostro comune, della Provincia
di Arezzo e della Regione Toscana chiediamo di mettere a disposizione le
necessarie risorse economiche per consentire il raggiungimento degli obiettivi
di chiarezza e risolutivi inerenti un contesto ambientale che ad oggi, per tutti
gli elementi sopra enunciati, appare peggiore di prima.
Si uniscono alle presenti osservazioni anche alcuni elaborati grafici e descrittivi per
approfondire gli aspetti più appariscenti e preoccupanti così come segue:
•
Dall’allegato 1 all’allegato 6, descrizione di alcuni metalli e loro potenziali effetti
dannosi.
•
Dall’allegato 1A all’allegato 4 A, i passaggi salienti delle analisi ambientali eseguite
con particolar riferimento agli esiti dei bioindicatori.
Le nostre osservazioni sono scaturite anche confrontando altri studi con bioindicatori, i quali
ci confermano la nostra peggior condizione; in particolare abbiamo comparato:
1) Studio sull’inquinamento da metalli pesanti in un querceto , da Istituto Superiore di Sanità
dell’anno 1983.
2) Relazione sullo stato dell’ambiente, da Assessorato all’Ambiente della Provincia di
Viterbo dell’anno 2000.
3) Flussi di ricaduta dei metalli pesanti, da Provincia di Varese, Commissione Europea,
Centro Comune di Ricerca, Istituto dell’Ambiente e della Sostenibilità dell’anno 2006.
I risultati finali dello studio di cui in oggetto, ci sono stati presentati in data 19 luglio 2013 dal
Gruppo Scientifico che lo ha redatto presso la sede dell’ASL 8 di Arezzo e, successivamente,
sono stati immessi in rete dalla ASL stessa, alla visione di chiunque.
Per il Comitato
Pagina 10 | di 10
ALLEGATO 1
Mercurio
Allo stato inorganico il mercurio rappresenta un elemento estremamente comune ma difficile da assorbire
biologicamente, nella sua forma organica invece ( il metil mercurio), diventa particolarmente tossico e accumulabile,
soprattutto da pesci, uccelli ed esseri umani. I batteri che vivono in acque degradate convertono il mercurio dalla forma
inorganica a quella organica, promuovendo cosi' l'ingresso del metallo nelle catene alimentari acquatiche. Spesso nei
cosiddetti "scarichi innocui" di mercurio inorganico, il metallo viene organicato a metil mercurio e trasferito nella
catena alimentare, dove la sua concentrazione puo' aumentare fino a migliaia di volte. Annualmente l'uomo rilascia
nell'ambiente circa 2.200 tonnellate di mercurio, ma basta una dose microscopica (un settantesimo di cucchiaino) per
compromettere pesantemente la qualita' ecologica di un lago di dieci ettari (per almeno un anno).
Un buon indicatore della crescita del carico inquinante da metil mercurio e' il numero di provvedimenti sanitari pubblici
sul consumo di pesce: tali provvedimenti intervengono quando negli stock ittici locali i funzionari rilevano
concentrazioni di un contaminante tali da costituire un rischio di salute pubblica generale o circoscritto a particolari
categorie di persone, come i bambini, gli anziani e le donne in gravidanza. Negli Stati Uniti fra il 1993 e il 2000 il
numero di interventi e' aumentato di 1,5 volte. Quasi l'80% dei provvedimenti che riguardano il pesce sono da
addebitare a contaminazione da mercurio. Nel febbraio del 2001 la Food and Drug Administration lancio' un appello
alle donne gravide affinchˆ© sospendessero il consumo di pesci predatori, come squali e pesce spada, proprio a causa
del mercurio. Secondo studi effettuati nelle Isole Far‰ìr e in Nuova Zelanda, sulle popolazioni che dipendono
essenzialmente dal pesce per il fabbisogno proteico incombe un pesante rischio tossicologico da mercurio. E le
comunita' che vivono in prossimita' delle miniere d'oro devono ormai accettare come un fatto normale la presenza di alti
livelli di mercurio nella catena alimentare.L'impatto del mercurio sulla salute umana e' ben documentato, visto che
l'esposizione ha fatto ammalare un'infinita' di persone. Nel XVIII secolo, coloro che lo utilizzavano per la concia delle
pelli e la produzione di cappelli soffrivano di tremori, allucinazioni e deliri, al punto che l'avvelenamento da mercurio
venne definito il "morbo del cappellaio matto". Negli anni '50, un grave sversamento industriale di mercurio nella Baia
del Minimata, in Giappone, uccise centinaia di persone lasciando una tragica testimonianza epidemiologica del terribile
potenziale neurotossicologico contenuto nel mercurio. I bambini nati dopo l'incidente soffrivano di paralisi cerebrale,
ritardo mentale e seri problemi al sistema nervoso centrale, mentre tra gli adulti emersero vari tipi di disordini
neurologici, tremori, paralisi, perdita della vista e dell'udito. Piu' di recente i ricercatori hanno trovato che quando
l'esposizione al metil mercurio (anche a bassi dosaggi) riguarda alcuni momenti chiave dello sviluppo pre’Äî e postembrionale, possono verificarsi ritardi significativi dello sviluppo cerebrale e deficit cognitivi. Il mercurio ha un certo
numero di effetti sugli esseri umani, che possono essere riassunti nei seguenti effetti principali:
•
Distruzione del sistema nervoso
•
Danneggiamento delle funzioni cerebrali
•
Danni al DNA e danni cromosomici
•
Reazioni allergiche, che risultano in chiazze cutanee, stanchezza ed emicranie
•
Effetti riproduttivi negativi, quali danni allo sperma, i difetti di nascita ed aborti
Il danneggiamento delle funzioni cerebrali puo' causare la degradazione della capacita' di apprendimento, cambiamenti
di personalita', tremore, cambiamenti di visione, sordita', scoordinamento muscolare e perdita di memoria. Danni
cromosomici sono noti causare il mongolismo.
1
biomarcatori
mercurio
0,081
0,102
0,299
0,121
2166,000
2247,000
2501,000
2662,000
85,330895 74,8849122
3786+/-3231 0,14 +/- 0,10
35,453333
327+/-116
122,983204
0,11+/-0,13
0,13528152
0,355
0,000
0,110
Ag
0,022
0,037
0,000
0,013
0,013
1,197
0,027
0,207
0,000
0,052
0,065
0,023
0,026
0,54+/-0,22
>10
13
1
0
0
>1
2,39+/-5,45
227,801568
5,45852175
26,483
0,296
2,396
Cr
1,574
1,490
1,584
1,168
26,483
0,572
0,396
0,520
0,679
1,152
2,172
0,731
1,631
0,296
1,107
> 35
>3
40,102161
87,5388024
0,052+/-0,045
0,21906067
0,969
0,035
0,546
0,715
0,035
0,341
0,559
0,337
0,566
0,000
0,600
0,207
0,532
0,453
0,853
0,595
0,853
0,510
0,365
0,664
1,423
0,969
0,595
7,756
0,640
0,615
0,552
1,019
0,355
Cr
cromo
0,230
0,641
0,676
0,437
0,752
0,286
Pb
piombo
0,020
0,065
0,021
0,036
0,077
0,036
0,039
0,013
0,066
0,077
0,047
0,004
0,060
0,119
0,065
0,100
0,009
Cd
cadmio
I valori limite delle concencentrazioni di fondo e delle concentrazioni critiche del Pb, Cr, e Ni
sono quelli indicati da Istituto Superiore di Sanità ( VOL. 19 n: 2-3 (1983) pp. 471-474 . ).
Per tutti gli altri metalli valgono le concentrazionI di cui al limite di quantificazione (LoQ).
n° Tc rilevate
n° To rilevate
critica, tossica Tc
Concentraz.
di fondo To
Concentraz.
CV%
0,381
0,10441561
media +/- dev.st
11071,000
3230,85029
705,000
115,90157
0,039
dev.st
501,000
0,139
0,075
11071,000
3786,261
0,045
10802,000
max
326,913
248,000
mim
291,000
Vitiano
media
705,000
Rgutino- Pieve
0,014
0,039
0,040
9365,000
5916,000
328,000
568,000
0,103
5680,000
326,000
Ciggiano
Agazzi alto
0,083
4878,000
262,000
Saccione
0,018
0,054
4669,000
520,000
Civitella
Griccena
0,083
0,009
0,049
0,124
0,355
0,029
0,038
0,006
0,318
0,063
248,000
P Toppo
0,075
2003,000
2942,000
287,000
Badia campagna
0,273
1812,000
0,020
0,183
3198,000
328,000
Tuori
0,074
1433,000
287,000
263,000
Tegoleto
0,272
1419,000
0,040
397,000
257,000
0,054
Badia campagna
273,000
Badia abitato
P Toppo
0,336
0,381
987,000
1378,000
Tuori
300,000
Badia campagna
271,000
268,000
Badia abitato
0,309
0,279
813,000
0,309
259,000
269,000
Badia abitato
0,186
777,000
Viciomaggio
259,000
Badia abitato
0,013
501,000
0,316
0,088
0,296
7864,000
Ag
argento
Tegoleto
292,000
261,000
Montagnano
Hg
Badia abitato
Stazione
da camino
Chimet in m
Quota
m s.l.m.
distanza
determinati nell foglie di quercia.
0,04574854
università siena
Livelli metalli (mg/Kg di sostanza secca )
ALL 19 pag 39 2° MBU,
2° STUDIO DI POPOLAZIONE:
Fonte:
11
3
>11
>2
6,07+/-10,18
167,850911
10,1865069
44,688
0,030
6,069
Ni
1,950
2,522
0,936
3,630
44,688
3,174
3,738
12,129
0,981
0,324
4,785
7,108
1,511
3,465
2,786
4,739
0,030
27,888
3,669
2,566
1,789
4,029
1,145
Ni
nichel
9,31+/-15,24
163,714829
15,2466125
71,629
1,896
9,313
4,4010
4,1519
2,9270
5,4370
71,6290
4,6150
4,8210
13,4530
2,2060
2,5350
8,2830
8,8590
3,8100
4,2200
5,2140
6,9280
2,6980
35,9720
5,7270
4,5640
3,3380
6,5120
1,8960
totali
Quantità
0,0000
Montagnano
0
10,0000
10
20,0000
20
30,0000
30
40,0000
40
50,0000
50
60,0000
60
70,0000
70
1
3
5
Badia abitato
7
9
Tegoleto
13
Tegoleto
stazioni
stazioni
11
15
17
19
Civitella
21
23
Saccione
totali
ALLEGATO 1A
Quantità totali per
sommatoria
di tutti i metalli
nelle
singole
Concentrazioni
totali
per la sommatoria
di tutti
i metalli
instazioni
ogni
singola stazione
80,0000
80
concentrazioni
concentrazioni
totali
ALLEGATO 2
Argento
Sebbene l'argento abbia, in esperimenti in vitro, mostrato un effetto germicida e battericida, gli effetti dell'argento sulla
salute umana possono essere molto deleteri[2].
I composti dell'argento possono essere assorbiti nel sistema circolatorio e depositarsi in diversi tessuti dell'organismo
portando all'argiria. Questa malattia si manifesta, inizialmente, con la comparsa sulla pelle di una colorazione grigionera permanente dovuta alla formazione superficiale di Ag e di Ag2S; successivamente insorgono bronchiti croniche,
danni renali e sclerosi delle arterie. Per ingestione orale, l'intossicazione è rapida e provoca in progressione: vomito,
dolori addominali, gastroenterite, collasso e morte. Per esempio, il AgNO3 ha un effetto letale, in un individuo adulto,
qualora venga ingerito alla dose di circa 10 g. Lo ione argento interagisce anche con gli acidi nucleici (DNA, RNA)
instaurando legami soprattutto a livello delle basi azotate.
L'argento non ha alcun ruolo negli equilibri biologici degli esseri umani. Anche quando l'argento è inalato può
provocare seri problemi al corpo umano.
1
501,000
777,000
813,000
1433,000
1812,000
261,000
259,000
269,000
268,000
300,000
273,000
257,000
263,000
Stazione
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
Badia campagn
Badia abitato
P Toppo
Tegoleto
0,103
0,018
0,013
0,000
0,207
0,020
0,065
0,021
0,036
0,077
0,036
0,039
0,013
0,066
0,077
0,047
0,004
0,060
0,119
0,065
0,337
0,566
0,600
0,532
0,453
0,853
0,595
0,853
0,510
0,365
0,664
0,595
0,969
0,230
0,641
0,676
0,437
26,483
0,572
0,396
0,520
0,679
1,152
2,172
0,731
1,631
0,296
1,107
1,423
1,197
7,756
0,640
0,615
0,552
1,019
Cr
cromo
105,202765
84,1697888
32,3593985
0,19106427
0,969
226,684579
6,16342776
26,483
157,312597
11,3089404
44,688
0,030
7,189
per
71,629
2,206
10,855
71,6290
4,6150
4,8210
13,4530
2,2060
2,5350
8,2830
8,8590
3,8100
4,2200
5,2140
6,9280
2,6980
35,9720
5,7270
4,5640
3,3380
6,5120
totali
Quantità
distanza
156,562698
16,994359
Picchi massimi dei metalli nelle località:;
Hg
Ag
Cd
Pb
Cr
Ni
Badia
Tegoleto Griccena Badia
Ciggiano Ciggiano
Ciggiano presnta 2 picchi massimi per Cr e Ni, Badia presenta 2 picchi massimi per Hg e Pb
Griccena presenta il picco massimo per il Cd e Tegoleto presenta il picco massimi per l'Ag
65,9907708
0,04919257
0,207
0,296
2,719
NOTA:
63,3522954
0,14284198
0,355
0,230
0,590
22,4364442
0,10705169
0,381
0,000
0,058
CV%
1480,54314
5680,000
0,006
0,136
520,000
0,054
3
66,4991277
501,000
2337,000
(> 11)
dev.st
248,000
Ni
10
44,688
3,174
3,738
12,129
0,981
0,324
4,785
7,108
1,511
3,465
2,786
4,739
0,030
27,888
3,669
2,566
1,789
4,029
Ni
nichel
max
296,389
media
mim
0,162
per alterazioni delle concentrazioni critiche, tossicità ( Tc) del
di cui 2 Badia M 27,88, 1 Ciggiano M 44,68
Calcolo n° eventi
Calcolo n° eventi per alterazioni delle concentrazioni di fondo ( To) del (>2; <11)
di cui 3 Badia M 4,09, 2 P Toppo M 7,1, 2 Tegoleto M 4,78, 1 Tuori M 3,46, 1 Civitella M 3,73, 1 Griccena M 3,17
per alterazioni delle concentrazioni critiche, tossicità ( Tc) del Cr (> 10)
di cui 1 Ciggiano max 26,48
>1; <10
1
5680,000
0,083
0,013
0,083
0,009
0,049
0,355
0,029
0,038
0,006
0,318
0,020
0,183
0,040
0,336
0,309
0,309
0,752
Pb
cadmio
Calcolo n° eventi
Ciggiano
4878,000
0,054
0,124
0,063
0,121
0,299
0,102
0,081
0,075
0,273
0,074
0,272
0,054
0,381
0,279
0,186
0,100
Cd
piombo
8
326,000
Griccena
4669,000
Ag
0,316
Hg
0,296
argento
mercurio
Calcolo n° eventi per alterazioni delle concentrazioni di fondo ( To) del (>1; <10)
di cui 3 Badia max 7,75, 2 P Toppo max 1,42, 2 Tegoleto max 2,17, 1 Viciomaggio max 1,15.
262,000
Civitella
3198,000
287,000
520,000
Badia campagna
2942,000
397,000
Tuori
2501,000
2662,000
271,000
259,000
2247,000
248,000
P Toppo
Tegoleto
2166,000
Badia campagna
Viciomaggio
2003,000
328,000
287,000
Tuori
1419,000
1378,000
987,000
da camino
Chimet in m
Quota
m s.l.m.
distanza
RIEPILOGO PER LA SOMMATORIA DI INQUINANTI PRESENTI IN OGNI STAZIONE
relativo al solo territorio di Civitella in Val di Chiana.
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Totali ovvero sommatoria delle quantità complessive dei metalli in ogni
stazione del solo territorio di CIVITELLA
ALLEGATO 2A
totali
ALLEGATO 3
Cadmio
In generale, per i non fumatori la via principale per l'esposizione e' attraverso gli alimenti, l'aggiunta
di cadmio al terreno agricolo da varie fonti (deposizione in atmosfera e applicazione di fertilizzanti)
e assorbimento da cibo e da produzioni di foraggio. I cibi ricchi in cadmio possono notevolmente
aumentare la concentrazione di cadmio nel corpo e dato che e' biopersistente rimane negli esseri
umani anche per tempi dell'ordine di decine di anni. Alcuni esempi sono fegato, funghi, crostacei,
mitili, polvere di cacao ed alghe secche. Esposizione a livelli significativamente elevati di cadmio
avviene quando si fuma. Il fumo di tabacco trasporta il cadmio nei polmoni, un pacchetto di 20
sigarette puo' portare all'inalazione di circa 2-4 µg di cadmio, ma i livelli possono variare
ampiamente. Il sangue lo trasporta con il resto del corpo dove puo' amplificare l'effetto rafforzando
il cadmio gia' presente negli alimenti ricchi di cadmio. Un'altra esposizione ad alti livelli puo'
avvenire per le persone che vivono in prossimita' di discariche di rifiuti o di fabbriche che scaricano
cadmio nell'aria o per gli operai che operano nell'industria della raffineria del metallo. Quando le
persone respirano cadmio esso puo' danneggiare severamente i polmoni e persino causare la morte.
Deriva le sue proprieta' tossicologiche proprio dalla sua somiglianza chimica allo zinco, un
micronutriente essenziale per le piante, gli animali e gli esseri umani. Il cadmio e' trasportato nel
fegato principalmente tramite il sangue. Nel fegato si lega con alcune proteine e forma complessi
che sono trasportati ai reni dove si accumula e danneggia i sistemi di filtrazione. Cio' causa
l'escrezione di proteine essenziali e di zuccheri dal corpo ed un ulteriore danno renale. Il cadmio
non riveste alcun ruolo biologico nel corpo umano. Sia lui che i suoi composti sono tossici perfino a
basse concentrazioni e tendono ad accumularsi negli organismi e negli ecosistemi. L'inalazione di
polveri di cadmio provoca rapidamente problemi alle vie respiratorie ed ai reni, spesso fatali per
insufficienza renale. L'ingestione provoca immediato avvelenamento e danneggia il fegato e i reni. I
composti del cadmio sono cancerogeni. Oltre a danneggiare i reni causano anche osteoporosi e
osteomalacia.Altri effetti sulla salute che possono essere causati dal cadmio:
•
Diarrea, mal di stomaco e vomito severo
•
Fratture alle ossa
•
Problemi riproduttivi e persino possibilita' di infertilita'
•
Danneggiamento del sistema nervoso centrale
•
Danneggiamento del sistema immunitario
•
Disordini psicologici
•
Possibilita' di danni al DNA e sviluppo del cancro
1
501,000
1378,000
2166,000
3198,000
4878,000
1433,000
2247,000
1812,000
2003,000
2942,000
273,000
300,000
287,000
287,000
326,000
520,000
262,000
257,000
248,000
263,000
271,000
328,000
397,000
259,000
Badia abitato
Badia campagn
Badia campagna
Badia campagna
Ciggiano
Civitella
Griccena
P Toppo
P Toppo
Tegoleto
Tegoleto
Tuori
Tuori
Viciomaggio
248,000
520,000
66,4991277
22,4364442
max
dev.st
CV%
63,3522954
1480,54314
5680,000
501,000
2337,000
65,9907708
0,10705169
0,381
0,054
0,162
0,121
0,063
0,075
0,299
0,273
0,102
0,074
0,083
0,054
0,103
0,124
0,081
0,054
0,272
0,296
0,381
0,279
0,186
Hg
mercurio
105,202765
0,14284198
0,355
0,006
0,136
0,049
0,009
0,006
0,355
0,318
0,029
0,020
0,013
0,013
0,018
0,083
0,038
0,040
0,183
0,316
0,336
0,309
0,309
Ag
argento
84,1697888
0,04919257
0,207
0,000
0,058
0,036
0,021
0,013
0,077
0,066
0,036
0,077
0,207
0,020
0,000
0,065
0,039
0,004
0,047
0,100
0,060
0,119
0,065
Cd
piombo
32,3593985
0,19106427
0,969
0,230
0,590
0,853
0,453
0,365
0,595
0,664
0,853
0,595
0,566
0,600
0,337
0,532
0,510
0,230
0,969
0,752
0,641
0,676
0,437
Pb
cadmio
41,5125431
0,38222674
1,471
0,328
0,921
1,0590
0,5460
0,4590
1,3260
1,3210
1,0200
0,7660
0,8690
0,6870
0,4580
0,8040
0,6680
0,3280
1,4710
1,4640
1,4180
1,3830
0,9970
totali
Quantità
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
1,6
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
concentrazioni
Badia campagna
44,68
5%
nd
nd
nd
nd
Pb 2009
nd
0,97
46%
Pb 2013
nd
nd
nd
diff. %
nd
nd
nd
51%
Ag 2013
61,44%
nd
diff. %
47,44%
nd
Hg 2009
57%
81%
Hg 2013
98,68%
Badia campagna
nd
diff. %
41%
Badia campagna
0,35
nd
nd
0,38
nd
2-11, la concentr. critica o di tossicità non deve superare 11.
Ag 2009
14%
Il picco massimo è a Ciggiano (44,68), l'altro picco > 11 è a Badia al Pino (27,88), l'altro picco al limite superiore tra Conc. di fondo e tossicità è a Pieve al Toppo (7,108).
nd
nd
diff. %
stabile
per il Nichel ( Ni) la concentrazione normale dovrebbe essere < 2 , la concentr. di fondo può oscillare nel range
u.m.
Ni 2013
100%
mg/Kg s.s
u.m.
u.p
Ni 2009
100%
nota:
u.m.
ucg / 24 h
matrice
urine
matrice
capelli
matrice
foglie qu.
percentuale degli analizzati che supera i valori limite (rispetto alla zona bianca) su urine e capelli. Per le foglie si riportano solo le concentrazioni rilevate del picco massimo.
RIEPILOGO valori dei metalli più significativi nelle matrici urine, capelli e foglie di quercia con comparazioni possibili per l'anno 2013 sul 2009 ovvero
296,389
media
mim
ELABORAZIONE STATISTICA
2662,000
2501,000
4669,000
5680,000
1419,000
987,000
268,000
261,000
Badia abitato
813,000
269,000
Badia abitato
Badia abitato
Badia abitato
777,000
259,000
Stazione
distanza
da camino
Chimet in m
Quota
m s.l.m.
Ciggiano
Civitella
località
Serie1
Distribuzione carico totale metalli inquinanti per singola località senza Cr e Ni del
solo territorio di CIVITELLA
Tuori
Tegoleto
P Toppo
P Toppo
Griccena
per
STAZIONI
Tegoleto
RIEPILOGO PER LA SOMMATORIA DI INQUINANTI PRESENTI IN OGNI STAZIONE
relativo al solo territorio di Civitella in Val di Chiana con esclusione di cromo e nichel.
ALLEGATO 3A
Tuori
ordine
Viciomaggio
ALLEGATO 4
Piombo
L'esposizione puo' avvenire attraverso l'acqua potabile, il cibo, l'aria, il terreno e la polvere . Nella generale popolazione
non fumatrice adulta la via principale di esposizione proviene da cibo (65%) e acqua. Cibo, aria, acqua e polvere/terreno
sono le potenziali vie principali di esposizione per gli infanti ed i bambini piccoli. Per i bambini fino a 4 o 5 mesi di eta',
aria, latte, acqua e polvere/terreno sono le principali sorgenti La dose massima per non intossicarsi e' di 1-2
milligrammi, e quindi abbiamo basse dosi di sicurezza, il piombo contenuto negli alimenti si elimina attraverso le feci,
puo' penetrare attraverso la pelle, il tratto gastrointestinale, il piombo assimilato viene immagazzinato nelle ossa (in
sostituzione al calcio), nel sangue e nel fegato nel cervello, nelle ghiandole, nei capelli. Negli esseri umani l'esposizione
al piombo puo' provocare una vasta gamma di effetti biologici a seconda del livello e della durata di esposizione. Vari
effetti derivano da una vasta gamma di dosi, i feti in sviluppo e gli infanti sono piu' sensibili degli adulti. Alti livelli di
esposizione possono provocare effetti biochimici tossici negli esseri umani che comprendono problemi nella sintesi di
emoglobina, problemi sui reni, sul tratto gastrointestinale, sui giunti e sul sistema riproduttivo e danneggiamento acuto
o cronico del sistema nervoso. L'avvelenamento da piombo, che e' cosi' grave da essere causa evidente di malattie, e' ora
effettivamente molto raro.A concentrazioni intermedie, tuttavia, vi e' prova convincente che il piombo puo' avere
leggeri effetti infraclinici, specialmente sullo sviluppo neuropsicologico dei bambini. Alcuni studi suggeriscono che ci
possa essere una perdita di fino a 2 punti di quoziente d'intelligenza a seguito di un aumento di piombo nel sangue da 10
a 20 µg/dl nei bambini piccoli. L'ingestione media quotidiana di piombo per gli adulti nel Regno Unito e' stimata
intorno ai 1.6 µg dall'aria, 20 µg dall'acqua potabile e 28 µg dal cibo. Anche se la maggior parte delle persone
ricevono il grosso della loro assunzione di piombo dagli alimenti, in specifiche popolazioni altre fonti possono essere
piu' importanti, come l'acqua nelle zone con condutture in piombo ed acqua piombo solvente, l'aria vicino alle sorgenti
di emissione, terreno, polvere, particelle di vernice in vecchie case o in terreni contaminati. Il piombo nell'aria
contribuisce ad aumentare il livello di piombo negli alimenti tramite deposizione di polvere e pioggia contente il
metallo sui raccolti e sul terreno. Comunque per la maggior parte della popolazione del Regno Unito l'esposizione al
piombo tramite la dieta e' molto al di sotto della presa settimanale tollerabile provvisoria suggerita dall'Organizzazione
per il cibo e l'agricoltura e dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', tuttavia, non si puo dire altrettanto per I paesi in
via di sviluppo.Studi effettuati a Citta' del Messico, nella Provincia del Capo in Sud Africa e a Rhode Island mostrano
che i fattori socio-economici sono importanti indicatori dei livelli di piombo nel sangue, soprattutto durante l'infanzia.
Nelle citta' africane e americane, circa un bambino su tre presenta oggi alti livelli ematici di piombo, in media dell'80%
maggiori del dato complessivo elaborato per la popolazione dei bambini degli Stati Uniti (in parte, la persistenza
dell'intossicazione da piombo nelle comunita' povere dipende dalle abitazioni, che in genere sono piu' vecchie, in
cattivo stato e dipinte con vernici al piombo).Altri fattori, come la vicinanza alle autostrade e lo status nutrizionale,
contribuiscono in misura altrettanto importante alla diversa esposizione al metallo pesante e alla relativa intossicazione.
I bambini cinesi delle aree fortemente urbanizzate, per esempio, rivelano livelli di piombo nel sangue quattro volte piu'
elevati di quelli dei bambini residenti in America negli anni '70 (quando l'esposizione era massima). A Pechino su
cinque bambini uno ha livelli piu' alti di quelli che l'OMS ritiene sicuri. In un quartiere della capitale cinese, l'80% della
popolazione infantile ha concentrazioni di piombo ritenute pericolose.Quasi ovunque nei paesi in via di sviluppo
l'esposizione al piombo e' in netto peggioramento. La popolazione di Dhaka, in Bangladesh, respira aria con i piu' alti
livelli di piombo di tutto il mondo. In Africa, gran parte della benzina contiene piombo a concentrazioni fra le piu' alte
del pianeta.Benchˆ© siano trascorsi dieci anni da quando l'OMS descrisse l'avvelenamento da piombo come "uno dei
peggiori problemi ambientali del mondo", la valutazione e' ancora di attualita'. Dati gli attuali ritmi di
industrializzazione, il costante uso di benzina con additivi, l'aumento della produzione di veicoli, la costruzione di
strade e la persistenza del piombo nell'ambiente, per molti anni ancora l'esposizione e l'intossicazione da piombo
(soprattutto nei bambini) resteranno un grande problema di salute pubblica. E i poveri continueranno a reggere tutto il
peso di questa pesante crisi sanitaria.
1
distanza
da camino
Chimet in m
Hg
mercurio
Ag
argento
Cd
piombo
Pb
cadmio
LOCALITA '
Badia al Pino
Tegoleto
Pieve al Toppo
Viciomaggio
Tuori
Gricena
Civitella
Ciggiano
0,458
0,687
0,869
1,005
1,059
1,786
2,647
8,533
totali
Quantità
paese
per singolo
0
1
2
56
26
34
38
25
25
25
25
V.L.
nazionale
in ug / mc
10
10
10
10
non normale OMS per tutti gli esiti; non normale per M 24 h VL naz.
non normale OMS per tutti gli esiti; non normale per M 24 h VL naz.
non normale OMS per tutti gli esiti; non normale per M 24 h VL naz.
non normale OMS per tutti gli esiti; non normale per M 24 h VL naz.
V.L.
O.M.S.
in ug / mc giudizio:
Queste polveri sottili sono l'elemento più insidioso perché possono penetrare nell'organismo anche attraverso la pelle.
17
14
14
14
media
24 ore
al suolo (foschie e nebbie) da noi molto abbondanti soprattutto in autunno, con le conseguenti reazioni fotochimiche e stazionamento degli inquinanti.
sistematico, le peggiori condizioni atmosferiche così come dovrebbe essere. Manca cioè l'analisi eseguita in presenza di inversione termica
sono stati eseguiti per meno di 60 giorni sui 365 dell'intero anno ovvero circa due settimane per ogni stagione non includendo, in modo
della qualità dell'aria sono puramente indicatori senza avere la pretesa scientifica di dimostrare la realtà oggettiva. Infatti questi monitoraggi
generali. E ' da rilevare altresì e con fermezza che, per stessa ammissione dell'ARPAT, i dati che produce nelle campagne di monitoraggio
possono provocare effetti drammatici sulla salute al di la della minimizzazione che nelle conclusioni dello studio 2013 viene fatta in termini
In una località come Badia, già sottoposta a tossicità dovuta al Nichel e comunque luogo a maggior carico di metalli (senza Cr e Ni),
NOTA:
Badia al Pino
Pieve al Toppo
Tegoleto
Viciomaggio
Località
esito
media
annuale
esito max
60
50
40
30
20
10
0
paesi e VL
CONCENTRAZIONI PM 2,5 nei paesi
Serie1
Serie2
4
3
Serie1
5
6
7
8
9
ALLEGATO 4A
Distribuzuine carico metalli nei singoli paesi con esclusione di cromo e nichel
Dati relativi alle concentrazioni di PM 2,5 (particolato) di cui agli ultimi dati disponibili sulla qualità dell'aria dell'ARPAT di Arezzo rilevati nella campagna 2010-2011.
La località di Ciggiano si presenta come quella a più alto carico d'inquinamento dovuto a cromo e nichel.
Si dimostra però la località a minor carico, tolti il cromo ed il nichel per meglio visualizzare la distribuzione
degli altri metalli fra i quali, proprio il Nichel, è quello maggiormente diffuso anche se in concentrazioni
diversificate ma, molto spesso, nel range fra la concentrazione di fondo e quella critica. Tutto ciò fa pensare
di dover eseguire un attento approfondimento anche perché non è chiara la fonte emissiva ed in diversi
casi, questo metallo, potrebbe rappresentare un serio problema di tossicità in atto oltre che regressa.
Nei capelli è stato trovato in concentrazione che supera il Valore Limite in una piccola percentuale del 5%
Per questo è fondamentale sapere dove abitano le persone con alterazioni per il Nichel perchè se il 5% di
eccessi si dovessero confermare nell'intera popolazione, potremmo essere di fronte a circa 450 persone
che potrebbero avere bisogno urgente di diagnosi e tempestive cure. I rimanenti risultati confermano un
quadro di rischio permanente per la salute e per l'equilibrio dell'ecosistema che avevamo già visto ed anzi, ad
oggi, è sicuramene peggiorato. Badia al Pino è di gran lunga il paese a più alto carico.
In conclusione
Ciggiano
Civitella
Gricena
Tuori
Viciomaggio
Pieve al Toppo
Tegoleto
Stazione
Badia al Pino
Quota
m s.l.m.
relativo ai singoli luoghi del territorio di Civitella in Val di Chiana con esclusione di Cr e Ni.
RIEPILOGO PER LA SOMMATORIA DI INQUINANTI PRESENTI IN OGNI STAZIONE
ordine
concentrazioni
ALLEGATO 5
Cromo
Le persone possono essere esposte a cromo con la respirazione, mangiando o bevendo ed attraverso il contatto della
pelle con cromo o composti di cromo. . Per la maggior parte delle persone il consumo di alimenti che contengono
cromo (III) e' la via principale di assunzione di cromo, dal momento che il cromo (III) si presenta naturalmente in molte
verdure, frutte, carni, lieviti e farinacei. . Quando si conserva il cibo in contenitori d'acciaio o in lattine la
concentrazione di cromo puo' aumentare.Il cromo (III) e' una sostanza nutriente essenziale per gli esseri umani e la sua
scarsita' puo' causare gli disturbi al cuore, problemi al metabolismo e diabete. Ma l'assorbimento di una quantita'
eccessiva di cromo (III) puo' causare anche problemi di salute, per esempio chiazze cutanee. Il cromo (VI) e' un
pericolo per la salute umana, principalmente per le persone che lavorano nel' industria tessile e siderurgica. Anche le
persone che fumano tabacco hanno una maggiore probabilita' di esposizione a cromo e a seguito di inalazione puo'
causare irritazione e sanguinamento del naso. Altri problemi di salute che sono causati da cromo (VI) sono:
•
Eruzioni cutanee
•
Problemi di stomaco e ulcera
•
Problemi respiratori
•
Indebolimento del sistema immunitario
•
Danni a fegato e polmoni
•
Alterazione del materiale genetico
•
Cancro ai polmoni
•
Morte
I rischi per la salute associati a esposizione a cromo dipendono dal suo stato di ossidazione. La forma metallica ha una
bassa tossicita'. La forma esavalente e' tossica. Gli effetti negativi della forma esavalente sulla pelle possono includere
le ulcere, dermatiti, e reazioni cutanee allergiche. L'inalazione di composti di cromo esavalente puo' provocare
ulcerazione e perforazione delle membrane mucose del setto nasale, irritazione di faringe e laringe, bronchiti asmatiche,
broncospasmi ed edema. I sintomi respiratori possono includere tosse e asma, respiro breve, e prurito nasale.
Cancerogenicita': il cromo e la maggior parte dei composti del cromo trivalente sono stati elencati dal programma
nazionale di tossicologia (NTP) come aventi insufficienti prove di carcinogenicita' negli animali da laboratorio.
Secondo il NTP, esiste un'evidenza sufficiente di cancerogenicita' per gli animali da laboratorio per i seguenti composti
esavalenti del bicromato di potassio; cromato di calcio triossido di cromo, cromato di piombo, cromato di stronzio, e
cromato di zinco. L'ente internazionale per ricerca sul cancro (IARC) ha classificato il cromo metallico ed i relativi
composti trivalenti all'interno del gruppo 3 (l'agente non e' classificabile quanto alla relativa cancerogenicita' per gli
esseri umani.) Il cromo non e' regolato come agente cancerogeno dall'OSHA (29 CFR Subpart 1910 Z). L'ACGIH ha
classificato il bicromato di potassio metallico ed i suoi composti trivalenti come A4, non classificabili come agente
cancerogeno umano.
1
matrice
urine
foglie qu
miele
capelli
nota:
anno 2013
Hg
Pb
nr
0,59
<
46
nr
1,6+/-0,2
Cr
2,2
2,719
Ag
metalli
Cd
Cr
Comparazioni sulle percentuali in eccesso di porfirine urinarie a Civitella verso la zona bianca di Badia Prataglia
-100
0
100
200
300
400
500
600
700
nr
0,023+/-0,003
Cd
2,7
0,058
Ni
3,8
7,189
0,552
5
Hg
52,38095
nr
nr
nr
differenze %
Ag
162,5
nr
nr
nr
Ni
Differenze percentuali nelle urine dei singoli metalli 2013 versus 2009; anche se il NIchel
appare diminuito rimane sempre in eccesso rispetto alla zona bianca.
Hg
Ag
Cd
Pb
Cr
Ni
Hg
Ag
2,1
0,8
0,6
nr
0,3
6,5
3,2
2,1
nr
nr
nr
nr
nr
nr
0,162
0,136
nr
nr
nr
nr
nr
nr
0,12+/-0,02
<
nr
nr
nr
nr
nr
nr
81
51
Hg nel miele è stato rilevato solo a Tegoleto, Cd solo a Tuori, Cr solo a Ciggiano
Ni rilevato a Tuori, Civitella, Pieve al Toppo e Ciggiano con una media di 0,552 +/- 0,110
Ni e Cr rilevati insieme a Ciggiano domostrano la coerenza con i biomarcatori fogliari.
anno 2009
Comparazioni sulle medie fra metalli e porfirine urinarie a Civitella verso la zona bianca di Badia Prataglia.
Sulle altri matrici non sono possibili comparazioni.
% differenza
Cd
350
nr
nr
nr
2013 / 2009
Pb
nr
nr
nr
nr
Ni
-41,5385
nr
nr
nr
Serie1
Cr
633,3333
nr
nr
nr
ALLEGATO 5A
Hg
Ag
Cd
Cr
Ni
TOTALI
matrice
urine 24 h
urine 24 h
urine 24 h
urine 24 h
anno 2009
paesi
4
Tegoleto
Pieve Toppo
Civitella
Badia al Pino
33
n
analizzati
7
1
10
15
10
non
normali
3
0
1
6
30,303
%
42,85714
0
10
40
22
normali
4
1
8
9
66,6667
%
57,14286
100
80
60
1
1
al
limite
3,0303
10
%
100
Tot %
100
100
100
100
NOTA:
nell'anno 2009 dal Gruppo di studio, sempre per la medesima ragione.
La ripartizione paese per paese nell'anno 2013, sino a prova contraria,
non si conosce e senza sapere il perché; in tal modo ogni comparazione
è impossibile. Tra l'altro, la percentuale di non normali, normali e al limite,
dovrebbe essere rapportata al numero degli analizzati per ogni paese
come qui nella tabella a lato, anche perché
il loro numero non è omogeneo; ha scarso significato infine rapportare
i non normali di ogni paese con il loro numero totale come fatto
ALLEGATO 6
NICHEL
(cfr. World Health Organization, Geneva 1991, EHC 108)
Nell’aria inquinata i composti predominanti del nichel sono i solfati, gli ossidi, i solfuri e il nichel metallico.
Si considera che il nichel atmosferico esista come aerosol di particolato che contiene diverse concentrazioni
di nichel , in dipendenza dalle fonti di inquinamento.
Gli effetti acuti della tossicità da nichel si manifestano con mal di testa, vertigine, nausea, vomito, insonnia,
irritabilità e sintomi polmonari che includono edema ed emorragie. Anche fegato, reni, ghiandole
39
adrenergiche, milza ed encefalo vengono colpiti.
Gli effetti cronici includono dolori al petto, tosse cianosi, tachicardia, debolezza, degenerazione dell’epitelio
bronchiale, riniti, sinusiti, asma, perforazione del setto nasale. Viene descritta fibrosi polmonare in seguito ad
inalazione di polveri contenenti nichel. Inoltre viene descritto un incremento dell’incidenza di cancro ai
40-43
polmoni.
La via dermica è una fondamentale via d’esposizione al nichel
39, 44,45
anche se la principale via
d’assorbimento resta quella respiratoria per inalazione di polveri contenenti composti di nichel relativamente
insolubili o aerosol derivanti da soluzioni contenenti nichel (nichel solubile) e gas contenenti nichel (
generalmente nichel carbonile).
Il Task Group on Lung Dynamics (1966) considera che l’assorbimento per via respiratoria dei composti del
nichel nel particolato è influenzato da tre processi nei polmoni: deposizione, clearance mucociliare e
clearance alveolare. Il nichel tende ad accumularsi nel tessuto polmonare e nelle regioni dei linfonodi. Poi
viene ridistribuito nel sangue in seguito alla solubilità dei composti contenenti nichel.
46-49
Vengono descritti effetti tossici a carico dell’apparato respiratorio, quali asma e infiltrazioni polmonari
sinusiti, erosioni del setto nasale
cardiovascolari
50-52
53-58
, fibrosi polmonari, bronchiti
54,62
, disfunzioni renali
,
59-61
, effetti
39, 63
, irritazione della pelle ed ipersensibilità da contatto.
64-66
Sono stati descritti elevati livelli di aberrazioni cromosomiche
.
in soggetti esposti a nichel ed è stata
51,52,54,67-71
dimostrata carcinogenicità dei composti del nichel .
1