Lezione n. 22
Transcript
Lezione n. 22
Confronto con proprieta delle galassie ad alto redshift. Richiamo risultati osservativi Ci confrontiamo ora in dettaglio con le proprieta delle galassie ad alto redshift. In particolare 1) Funzioni di luminosita in bande UV e B: richiamiamo risultati osservativi e mostriamo che i modelli sono in grado di riprodurre la distribuzione di luminosita (e quindi di formazione stellare) delle galassie tra z=3 e z=0 2) Funzioni di luminosita in banda K (e quindi di massa stellare formata) : richiamiamo risultati osservativi e mostriamo che la massa stellare gia assemblata in galassie massive a z=2 non e riproducibile dai modelli se non viene considerato il modo impulsivo di formazione stellare formazione stellare impulsiva determinante a z>3.5-4. Richiamo risultati osservativi su distribuzione di Luminosita UV (e quindi di Form. Stellare) a z=3-4: Ly-break galaxies L emissione nella banda osservata R (6800 ) corrisponde a emissione UV (1770 ) nel sistema della sorgente. La Lumin. UV e 1) direttamente collegata allo SFR LUV A SFR erg s 1 M yr dove A=8 1027 a 1500 1 Hz per una IMF di Salpeter 2) fortemente assorbita da polveri La luminosita UV (e quindi lo SFR) a z 3 e da 20 a 50 volte piu alta di quella locale 1 Evoluzione della luminosita : band B and UV: confronto con modelli -Luminosita UV e banda B ~ tasso formazione stellare istantanea -Il numero di oggetti massivi decresce con z (hierarchical clustering) - La formazione stellare aumenta fortemente con z. Questo effetto controbilancia e supera il primo N(M) Z=0 Z=3 N(L) M Z=3 ML B m* A redshift maggiori, la formazione stellare predetta nelle galassie massive e inferiore a quella misurate se nei modelli non viene inclusa la formazione stellare impulsiva. P.es. se consideriamo la densita di luminosita UV UV contribuita da tutte le galassie brillanti (nella figura quelle con mZ<25,5) otteniamo una sottostima della densita misurata a z>3.5 da parte dei modelli UV N ( LUV ) LUV dLUV Poiche abbiamo visto che la lumin. UV e un indice di formazione stellare possiamo concludere che i modelli che non includono la formazione stellare impulsiva sottostimano la formazione stellare in galassie massive a z>3.5 mZ<25.5 Funzione di massa stellare: richiamo risultati osservativi N (m* , z ) Debole evoluzione fino a z=1.3. A z maggiore rapida evoluzione dei sistemi piu massivi. Downsizing evolutivo. Sistemi piu massivi evolvono meno di quelli meno massivi a z<1.3 Sistemi piu massivi hanno subito una evoluzione piu rapida ad alto redshift. Funzione di massa stellare: confronto con modelli A z ~ 1.5 modelli senza bursts sottostimano la massa totale in stelle negli aloni massivi Meccanismo addizionale di formazione stellare deve essere al lavoro per aumentare il tasso di formazione stellare a z 4 Data: Fontana et al 03 MZ<25 L evoluzione della densita di massa stellare: richiamo risultati osservativi evoluzione di densita tipica del clustering gerarchico (la massa delle galassie aumenta con il tempo).Assemblaggio graduale di massa stellare nelle galassie. * N (m* )m*dm* estimates from Glazebrook et al. (GDDS) Rudnick et al. (FIRES) Dickinson et al. (HDFN) Fontana et al. (K20) Bell et al. (COMBO) Sebbene l andamento qualitativo sia quello predetto, quando si va a considerare il contributo alla densita di massa stellare fornito dalle sole galassie massive (curve nera e rossa) nei modelli senza formazione stellare impulsiva si nota che essi sottostimano (rispetto alle osservazioni) la massa stellare formata ad alto redshift in oggetti massivi La funzione di Luminosita : banda B La luminosita in questa banda e legata al tasso istantaneo di formazione stellare MZ<25 L emissione alle lungh. d onda lunghe e debolmente dipendente dal tempo t S m* (t t' ) (t' ) dt' 0 (t' ) const t S m* (t t' ) dt' m* 0 Evoluzione della funzione di luminosita in banda K luminosita banda K~ massa totale in stelle formata ad un dato tempo A z ~ 1.5 modelli senza bursts sottostimano luminosita K ( e quindi la massa totale in stelle) negli aloni massivi Meccanismo addizionale di formazione stellare deve essere al lavoro per aumentare il tasso di formazione stellare a z 4 Conclusioni derivanti dal confronto tra modelli e osservazioni relativo alle galassie ad alto redshift. 1) il tasso di formazione stellare delle galassie osservate e ben riprodotto dai modelli nell intervallo di redshift da z=0 a z=3.5 2) Diversi osservabili a) densita di luminosita UV a z>3.5 b) funzione di massa stallare a z>2 c) funzione di luminosita in banda K a z>1.5 d) densita di massa stellare assemblata in galassie massive (con masse in stelle M*>1011 M ) indicano che i modelli che non includono la formazione stellare impulsiva sottostimano la formazione stellare ad alto redshift z>3.5 nei progenitori delle galassie massive (con conseguente sottostima, a z~ 2 della massa stellare gia assemblata nelle galassie massive) La formazione stellare impulsiva gioca un ruolo fondamentale per la evoluzione ad alto redshift (z>3.5) dei progenitori delle galassie massive (masse finali M*>1011 M ) Abbiamo gia visto che ad alto redshift ci aspettiamo frequenti incontri tra galassie (dovuti alla maggiore densita ) e in particolar modo per le galassie massive (che hanno sezioni d urto maggiori) frequenza incontri: 1 FlyBy Durata 2 n ( rtidal ) Vrel 1 r Vrel / rtidal Inoltre abbiamo visto che le interazioni sono in grado do convertire in tempi di 10 Myr una frazione f da 10 % (nei minor merging) a 100 % (nei major merging) del gas cold Frazione di gas cold destabilizzato da interazioni tra galassie f ( v, V ) 1 2 j j Mihos & Hernquist 1996 1 m' rd vd 2 mbV Perdita mom. angolare del gas in una singola interazione Possiamo introdurre l effetto della formazione stellare impulsiva nei modelli 1 2 f (v, V ) j j Frequenza degli Starbursts 1 Tasso di conversipone di gas in stelle negli Starbursts 2 n ( rtidal ) Vrel FlyBy Aumenta Fortemente con z a causa di 1 FlyBy r R 2 Vrel R r R 1 m' rd vd 2 mbV n2 1 / R 1 m* ( v , t ) 3 3 4 f mcold Aumenta fortemente con z maggiore m /m dyn Maggiore vd/V ratio Maggiore rapporto r/R Minore r~(1+z)-1/2 Mionre r~(1+z)-1/2 r Maggiore massa gas cold Aumenta con z f 0.01 La Formazione stellare impulsiva (Bursts) Rilevanti per la formazione stellare in galassie massive ad alto redshift Valori fino a 103M yr A volte causano la completa conversione di tutto il gas disponibile: in tal caso la formazione stellare crolla a zero (EROs). Integrando sul tempo, la frazione di massa stellare formata attraverso il modo impulsivo e 20-30 % del totale a z=0. EROs L effetto degli Starbursts sulla densita di luminosita UV La formazione stellare impulsiva aumenta la formazione stellare ad alto redshift (z>3) in oggetti massivi, riportando le predizioni per la densita di lumin. UV di galassie brillanti (con mZ <25.5 regione blu, con L>0.2 L* , curva blu) in buon accordo con le osservazioni (punti in nero mZ<25.5 punti neri, con L>0.2 L* punti blu). Cold Gas destabilizato da interazioni diminuisce fortemente da z=3 a z=0 Ad alto z e destabilizzata una consistente frazione (10-100 %) del gas Forti starbursts sono aspettati a z > 3-4 Data from Giavalisco et al. 03 L effetto degli Starbursts indotti da interazioni sulla funzione di luminosita in banda K: aumento della formazione stellare a z>3.5 nei progenitori di galassie massive fa si che, a z ~ 2, la massa stellare assemblata nelle galassie massive (M>1011 M ) sia comparabile a quella osservata. Nella figura: predizioni modello senza formazione stell. impulsiva (curva gialla) e con formaz. stellare impulsiva (curva celeste) sono confrontate con risultati osservativi da Pozzetti et al. 2002). 1/3 delle galassie massive sono gia assemblate a z 2 ~ 80% at z=1 ~ 35% at z=2 ~ 10-35% at z=3 Data from: Brinchmann & Ellis00 Dickinson+03 Fontana+03 Drory+04 Fontana+04 Glazebrook+04 Analogamente, l inclusione della formazione stellare impulsiva permette di riprodurre la densita di massa stellare assemblata in galassie massive (curva rossa) a z>2 (dati da Fontana et al. 2004). I l Quadr o Gener ale A z > 2.5 3 -Eicace cooling (basse T viriale 105 K, alte densita ) -rapidi merging, frequenti interazioni permettono continua acquisizione di gas negli aloni delle galassie. Abbondante 2 -alta form. stell ( 10 M /yr), specialmente in aloni formati in zone sovradense emissione B/ UV (BIASED) del campo di densita (progenitori di galsssie massive o di membri Ly-break glxs di ammassi di galassie). -Formaz. Stell. auto-regolata in aloni di piccola massa (M<109 M ) dovuta all effetto del feedback preferenzialmente in aloni -Frequenti incontri continuamente destabilizzano una frazione massivi con sezioni d urto sostanziale del gas inducendo: maggiori -veloce accrescimento di BH: QSO emettono luminosita vicine al limite di Eddington - Potenti starbursts (fino a 103 M / yr) 1/3 della massa stellare in - Costruzione di garn parte della contenuto stellare delle galassie massive galassie con M*>1010 M e gia formata a z 2 A z < 2. i) La formazione e il merging delle galassiediminuiscono fortemente ii) Accrezione di piccoli aloni su progenitori molto piu massivi iii) declino della frazione f j / j di gas che alimenta BH o StarBursts iv) esaurimento del gas fredd in galassie massive (originate dal merging di aloni collassatiin regioni biased di alta densita dove la maggior parte del gas e stata gia convertita in stella) v) Aloni meno massivi (MDM < 5 1011 M ) ancora formino stelle vi) La attivita degli tarbursts crolla specialmente in systemi massivi - QSO sono alimentati solo occasionalmente da rare interazioni - L emissione degli AGN crolla a L~ 10-2 LEddington Sorgere della bimodalita nelle proprieta della pop. di galassie Galassie massive (MDM > 1013 M ) subiscono una evoluzione passiva (colori rossi). Formazione stellare residula in galassie meno massive (tassi 0.1 1 M /yr) che conservano parte del gas cold (colori blu) Alcuni aspetti e problemi aperti: Come abbiamo visto, l abbondanza di galassie massive e con popolazioni stellari evolute e un test particolarmente sensibile dei modelli cosmologici di formazione delle galassie. Da una lato, essi predicono una abbondanza di oggetti massivi che decresce con l aumentare del redshift (perturbazioni su scala maggiore collassano successivamente alle perturbazioni che coinvolgono le piccole scale). Allo stesso tempo, DATA una galassia massiva ad alto redshift, essa e formata da una regione particolarmente sovradensa (biased) del campo di perturbazioni e, come tale, i suoi progenitori hanno avuto una formazione stellare particolarmente precoce (e quindi, le popolazioni stellari da essa ospitate sono evolute). L abbondanza di oggetti estremamente rossi a z>1.5 e quindi un test importante per le teorie cosmologiche di formazione delle galassie. Abbiamo gia incontrato questi oggetti (EROs, R-K>5, con colori piu rossi di una tipica ellittica a z=1.5-2.5 vedi figura); la loro elevata abbondanza non e facilmente spiegabile dagli attuali modelli; si richiederebbe infatti di avere delle galassie massive che, a z~1.5 hanno completamente finito la loro fase di formazione stellare. Sebbene alcuni di questi oggetti siano ottenuti nei modelli (vedi la figura sotto), specialmente dopo una intensa attivita di formazione stellare impulsiva, la loro abbondanza nella distribuzione in colore (vedi prossime pagine) richiede la presenza di un ulteriore meccanismo in grado di fermare completamente la formazione stellare in questi oggetti. La immissione di energia nel mezzo interstellare da parte dei Nuclei Galattici Attivi rappresenta al momento il miglior candidato. Evoluzione passiva colori galassie early-type Oggetti che a z>1.5 hanno R-K > 5 hanno colori piu rossi di quelli corrispondenti ad una ellittica locale che e evoluta passivamente. Possono essere 1) oggetti fortemente assorbiti 2) galassie con popolazioni stellari evolute e formazione stellare finita gia a z>2 McCarthy 04, Cimatti 04, Daddi 05) EROs Abbondanza degli Extremely Red Objects a 1<z<2.5: in almeno meta dei casi (vedi Daddi et al. 2002) si tratta di oggetti con popolazioni stellari e evolute e con completa interruzione della formazione stellare. Nella prossima pagina: Simulazione di alimentazione di Nuclei Galattici Attivi (AGN) da gas destabilizzato durante un major merging tra due galassie (Di Matteo et al. 2005). Il Nucleo Galattico Attivo e costituito da un buco nero supermassivo di massa 108 M che accresce materiale (gas cold) destabilizzato dalla interazione ad un tasso dmacc/dt.. La luminosita emessa L= ((dmacc/dt) c2 ~ 1045 erg/s corrisponde ad una efficienza di conversione massa-energia 0.1; nella simulazione si assume che una frazione dello 0.05 %della energia emessa sia scaricata nel mezzo interstellare. Il feedback immissione di parte dell energia prodotta da parte dell AGN e in grado di rimuovere totalemente il gas presente, fermando definiitivamente la formazione stellare. Tali eventi di merging sono piu frequenti ad alto redshift; di consequenza e possibile che l alimentazioe di AGN durante questi eventi porti alla soppressione della formazione stellare gia a z>1.5-2 come nel caso degli EROs corrispondenti a popolazioni stellari con evoluzione passiva. La grande maggioranza di (forse tutte) le galassie locali ospitano nel nucleo un buco nero supermassivo, che si pensa si sia accresciuto ad alto redshift durante una fase attiva di accrescimento di gas corrispondente alla fase di AGN. La massa del BH centrale e proporzionale alla massa del bulge della galassia ospite (Ferrarese & Merrit, Gebhardt et al.). Lo scatter e estremamente ridotto. Cio indica uno stretto legame tra la crescita dei BH supermassivi e la formazione delle galassie. La descrizione della formazione e della crescita di Buchi Neri Supermassivi all interno delle teorie cosmologiche di formazione delle galassie rappresenta uno dei principali obiettivi della attuale ricerca teorica nel campo della formazione delle galassie.