Costruzione di una mappa sonora: l`esperienza della Provincia di

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Costruzione di una mappa sonora: l`esperienza della Provincia di
Costruzione di una mappa sonora:
l’esperienza della Provincia di Torino
Daniele Grasso1, Jacopo Fogola1, Danilo Corgnati1,
Stefano Zorzanello2, Cecilia Allemagna2, Laura De Caro2
1
Agency for the Protection of the Environment of Piedmont (Arpa Piemonte),10100 Turin, Italy,
Email: [email protected]
2
Soundscape Research Group onlus (SSRG), 95125 Catania, Italy, Email: [email protected]
Introduzione
Come registrare?
Il paesaggio sonoro è stato definito in vari modi. Questa
molteplicità rispecchia la diversità con cui è possibile
riferirsi al mondo dei suoni e dell’ascolto.
Le registrazioni audio sono state effettuate mediante
registratore portatile tipo ZOOM modello H4n impostato
con una qualità audio di registrazione, di 48 kHz a 24 bit,
superiore allo standard CD audio. I microfoni utilizzati sono
stati scelti in base alla circostanza delle riprese audio da
effettuare.
In
Tabella
1
si
riporta
l’elenco
dell’apparecchiatura microfonica utilizzata e l’impiego
consigliato a seguito dell’esperienza acquisita.
E’ recentissima e di una notevole importanza, ai fini di un
riconoscimento istituzionale, la “Careggi Landscape
Declaration on Soundscape” [1] la quale rifacendosi alla
Convenzione Europea sul Paesaggio [2], definisce il
Paesaggio Sonoro come: la proprietà acustica di qualsiasi
paesaggio in relazione alla percezione specifica di una specie
(…) è il risultato delle manifestazioni e dinamiche fisiche
(geofonie), biologiche (biofonie) e umane (antropofonie).
L’espressione Paesaggio Sonoro è una traduzione del
neologismo inglese Soundscape [da sound, suono e
landscape, paesaggio] ed è stata usata per la prima volta da
M. Southworth [3], e in modo ancor più fondativo da R.
Murray Schafer [4], per definire sia la totalità del mondo dei
suoni, sia le eventuali registrazioni di una sua porzione, allo
stesso modo in cui si definisce un paesaggio visivo e una
fotografia che ne ritrae una parte. Proprio da quest’ultimo
concetto la Provincia di Torino ha voluto costruire una banca
dati dei suoni che caratterizzano il proprio territorio, ma
anche la testimonianza di tutti quei suoni che possono
riservare un significato più ampio in campo dell’ecologia
acustica e non solo.
Tipo
Marca
Modello
Impiego
Binaurale
Soundman
OKM IIClassic
Nei casi in cui
serve
discrezionalità
e
praticità
Stereo
Røde
NTA1
Matched Pair
In presenza di
bassi livelli,
poco pratico
Stereo X-Y
integrati al
registratore
Zoom
H4n
Shotgun
Røde
NTG-3
Parabola
Spectradrome
G50
Per focalizzare
suoni a grandi
distanze
Idrofono
Aquarian Audio
Products
H2a-XLR
Registrazioni
in ambiente
liquido
Piezoelettrico
-
Auto
assemblato
Registrazione a
contatto
Il progetto Paesaggi Sonori è un’iniziativa del Dipartimento
Ambiente della Provincia di Torino in collaborazione con
SoundScape Research Group Onlus e l’ARPA Piemonte.
Quali suoni registrare?
Nella prima fase del progetto l’argomento maggiormente
dibattuto da parte dei suoi autori è risultato essere: Quali
suoni registrare? Quali sono i suoni che caratterizzano il
nostro territorio? Quali sono i suoni con maggiore capacità
semantica? Il porsi queste domande e il non trovare facili ed
immediate risposte denota un concetto fondamentale e che
proprio lo stesso progetto cerca di mettere in risalto e
affrontare: abbiamo forse perso la dimensione dell’ambiente
sonoro? non siamo più in grado di percepire cosa è utile o
inutile nell’ambiente che ci circonda? Le dodici categorie
che verranno introdotte successivamente cercano in parte di
rispondere a questi quesiti.
Nei casi in cui
serve praticità,
consigliato
l’uso del
treppiede per
limitare
vibrazioni
Per focalizzare
suoni, utilizzo
principale nelle
interviste, poco
pratico
Table 1: Microfoni utilizzati
Per l’estrema praticità e discrezionalità oltre il 70% delle
registrazioni sono state svolte mediante i microfoni che
simulano una ripresa binaurale Figure 1 . Le registrazioni di
tipo stereo mediante microfoni Røde sono state svolte
mediante tecnica ORTF, posizionando la coppia di microfoni
di tipo cardioide a 17 cm con un’apertura angolare di 110°. I
microfoni di tipo idrofoni come anche i microfoni a contatto
costituiscono un interessante approccio in quei casi in cui è
utile fornire una “suggestione” al futuro ascoltatore di
ambienti non solitamente esplorati, come può essere ad
esempio il suono di un fiume, di un lago, del mosto del vino,
o le vibrazioni percepite sotto una tavola da snowboard, dal
filo del tram ecc.
Figure 1: microfoni binaurali
In tutti i casi sono stati imposti livelli di registrazione tali da
evitare fenomeni di clipping (distorsione). Si evidenzia che
le registrazioni effettuate non sono riproducibili con
l’identico livello di pressione sonora presente durante la
rilevazione.
Le registrazioni originali effettuate sono di durata
complessiva pari a c.a. 1.400 minuti. In seguito in
laboratorio sono state riascoltate e si è proceduto a una
selezione delle sole tracce di interesse, per qualità e
pertinenza rispetto al progetto in corso. Successivamente si è
proceduto ad un editing accurato, mediante il software
freeware Audacity - versione 2.0 [5].
L’editing è stato limitato al taglio delle tracce originali, alla
variazione del guadagno e all’introduzione di dissolvenze in
ingresso ed in uscita; nessun altro tipo di effetto è stato
applicato rispetto alla registrazione in presa diretta.
Le tracce così ottenute sono state salvate sia nel formato
originale wav che nel formato mp3, con un bit rate di 192
kbit/s. Le tracce finali sono 90, per un totale di 98 minuti di
registrazione.
Istitute [7] sono presenti vari link a mappe sonore
istituzionali o costruite mediante l’apporto degli utenti.
Nel nostro caso si è voluto contestualizzare ogni file audio,
ogni "evento sonoro" presentato, inserendolo nella mappa
sonora e "taggandolo" all’interno di una categoria semantica,
la quale specifica una possibile interpretazione del suono
stesso. Sono state pertanto definite dodici categorie
interpretative, fornendo una loro descrizione sia intensionale
che estensionale, ma prevalentemente privilegiando la forma
intuitiva, considerando lo scopo divulgativo e di
sensibilizzazione culturale del progetto. Tali categorie hanno
lo scopo di fornire una chiave di lettura dell’ambiente
sonoro, di attribuire un particolare significato ad ogni
particolare esperienza d'ascolto. Ovviamente il processo di
catalogazione non è rigido, per cui alcuni suoni potrebbero
ricadere in più di una di queste categorie, ma si ritiene che lo
sforzo interpretativo, suggerito per analogia anche al fruitore
del sito, possa stimolare una maggiore capacità di approccio,
consapevolezza e comprensione del paesaggio sonoro.
Le 90 tracce audio raccolte sono state georiferite mediante il
supporto di google maps e catalogate nelle dodici categorie,
Figura 2. Inoltre ogni traccia è corredata da ulteriori
informazioni quali titolo; breve descrizione; luogo, data; ora;
durata della traccia; strumentazione utilizzata; autore. La
breve descrizione riassume e giustifica l’interesse a quel
particolare “evento sonoro”, Figura 3.
Come presentare i suoni?
Parimenti al problema “che suoni registrare?” Si è posto il
problema di come comunicare tali suoni e più in generale il
progetto. La scelta è ricaduta sulla creazione di un sito web,
attualmente non ancora reso pubblico [6]. Il cuore del sito
web è costituito dalla mappa sonora riascoltabile dagli
utenti, la quale rappresenta il punto di partenza per la
presentazione
di
informazioni
e
documentazione
sull’argomento del paesaggio sonoro e dell’ecologia
acustica.
Esistono numerosi esempi di mappe sonore che sono state
sviluppate in questi ultimi anni. Sul sito Acoustical Ecology
Figure 2: mappa sonora
le espressioni sonore della ritualità sia religiosa, delle
diverse culture che abitano il territorio, sia laica, ovvero il
suono che manifesta i momenti della nascita e della morte, o
di particolari avvenimenti che la comunità considera
importanti, ricorrenze civili ed eventi sportivi: il capodanno,
la partita della nazionale,…
Tempi e ritmi
Figure 3: esempio di evento sonoro
Il suono come datore di tempo, come sincronizzatore.
Campanelle di scuola, balconi e saracinesche aperti e chiusi
sempre alle solite ore, il passaggio dell’autobus che fa un po’
tremare i vetri della casa, l’ora di ricreazione dei bambini in
un cortile scolastico, il mercato settimanale, il venditore
ambulante che ti ricorda che passa sempre il martedì, la
campana della chiesa che ti dice che è Pasqua, che è
domenica, che sono le sette, o che è morto qualcuno,...
L’udito è uno dei sensi che coglie più profondamente il
senso del tempo.
Le dodici categorie vengono di seguito elencate e descritte.
Spuntati da poco
Forme viventi
Qui facciamo anche attenzione ai suoni introdotti di recente
dall’uomo nell’ambiente: sono interessanti questi suoni
oppure no? Ci informano di qualcosa e cosa ci dicono del
nostro rapporto col suono? Voci sintetiche di uomo o di
donna al casello dell’autostrada, alle casse automatiche, il
navigatore GPS, una nuova centrale eolica…..
Anche se l’uomo presenta una varietà particolarmente ampia
di comportamenti sonori, non siamo i soli esseri rumorosi.
Qui prestiamo attenzione alla produzione sonora degli esseri
viventi diversi dall’uomo, o dove il suono umano è
intrecciato con altre manifestazioni animali-vegetali.
Ascoltiamo le specie viventi che abitano o attraversano un
determinato luogo, una bioacustica non sistematica, più da
passeggiata sonora che da studio.
Forme del territorio e della città
L’accento è posto sulle produzioni sonore rilevate in luoghi
particolari dove la morfologia ricopre un ruolo importante:
fiumi, laghi, pareti di montagne e falesie, insenature, conche,
boschi, piantagioni, piazze, vicoli, edifici, ….. La percezione
sonora del luogo, la sua atmosfera, si fondono con la sua
particolare forma, con la sua estensione.
Quotidiano universale
Si tratta di suoni che potrebbero essere registrati un po’
ovunque, con nient’altro in comune se non la dimensione
quotidiana, ordinaria dell’esperienza. Sono i suoni che ci
parlano del come viviamo con essi, suoni che ci circondano
senza che siamo noi a volerlo,….,oppure che scegliamo di
avere intorno, provocando in noi e negli altri atteggiamenti
diversi, piacere, nostalgia, indifferenza, noia, fastidio,
stupore, gioia, déjà vu…
Attività antropica
Lavori accompagnati dal suono, lavori in cui il suono è un
effetto collaterale, secondario, ma che caratterizza quel
lavoro e ne diventa un suo tratto inscindibile; eventuali
modelli di estetizzazione del suono, dal ritmo dei fabbri, agli
scalpellini,….., modelli da trovare.
Comunità acustiche – Riti sonori
Quali sono i suoni che identificano un gruppo sociale,
professionale, culturale? Certamente la lingua in generale,
alcune espressioni particolari, alcuni comportamenti sonori
particolari. Dimmi che suono fai e ti dirò chi sei? E ancora:
In via d’estinzione
Suoni “vintage” e suoni anche rari, che ormai non si sentono
più, suoni che di per sé possono non avere una bellezza o
informatività speciale ma che conosciuti e collegati alla loro
storia, specialmente se da noi vissuta, si colorano quasi
sempre di tenerezza e nostalgia. Siamo tendenzialmente,
anche se non necessariamente, portati ad amare questi suoni
che ci ricordano il tempo andato, a volte una tecnologia o
un’espressione più fragile e più umana.
Scampoli musicali
Com’è la musica quando la ascoltiamo fuori da una sala da
concerto? Che cosa ci dice chi suona un registratore o un
pianoforte con la finestra aperta? Pensiamo che si preoccupi
o no di chi lo ascolta? Che cose ci dice quella musica di chi
la ascolta? Oppure: i musicisti di strada o il ghetto blaster
degli street dancer…A seconda dei casi tra voyeurismo
sonoro (ecoutérismo!), esibizionismo, arte di strada e
semplice non curanza… il suono musicale supera i confini
delle stanze, delle sale, degli abitacoli dei veicoli e dalle
balere, e a volte...
Stati della materia
Il suono si propaga non solo nell’aria ma anche nella
materia. Non solo le forme viventi hanno la capacità uditiva.
In una visione “Zen” anche gli oggetti e la materia hanno la
capacità di sentire. Cosa sente un lago ghiacciato di inverno?
Cosa sente un filo del tram quando passa il convoglio? Cosa
sente il mosto del vino in fermentazione?
Parole sul suono
Parole spontanee sul suono e sull’esperienza d’ascolto. Il
suono ha un valore cognitivo, emozionale e ad esso
affidiamo molti ricordi e sensazioni che accompagnano la
nostra vita. Attraverso questa categoria si riflettono la varietà
dei modi di ascoltare, la varietà dei valori che il suono è in
grado di veicolare, le esperienze delle persone e la capacità
di elaborare consapevolmente l’influenza dell’esperienza
uditiva nella nostra esistenza.
Thaumazein
Questa parola in greco antico significa stupore, meraviglia. I
suoni qui raccolti possono in realtà appartenere a tutte le
altre categorie, ma rispetto a queste qui l’accento è posto sul
carattere transitorio di questo tipo di esperienza, sullo
stupore destato da un incontro casuale e non premeditato con
il suono, sul passaggio effimero, e pur tuttavia su una certa
capacità del suono di catturare anche se per poco tempo la
nostra attenzione. Sono esperienze che possiamo fare
quotidianamente mentre ci spostiamo da un posto all’altro, ...
Conclusioni
Mediante la registrazione al sito web, l’utente è invitato
all’invio di file audio e di brevi descrizioni personali
dell’evento sonoro prescelto, con la possibilità di fornire
ulteriori informazioni sulle scelte e sulla tecnica di
registrazione. Con queste modalità la Provincia di Torino si
augura di collaborare direttamente con i cittadini in un
progetto di lungo termine, finalizzato all’individuazione dei
paesaggi sonori più significativi di questo territorio, da
tutelare e valorizzare per la loro rilevanza ambientale,
sociale, identitaria o per le loro qualità acustiche o estetiche.
Riferimenti
[1] Network UNISCAPE (Careggi – Firenze, Giugno 2012)
URL: http://www.uniscape.eu/
[2]URL:http://www.convenzioneeuropeapaesaggio.
beniculturali.it/index.php?id=1&lang=en
[3] Southworth, M.
“The Sonic Environment of Cities”, Environment and
Behaviour, (1969), pp. 49-70
[4] Schafer, R.M.
The Soundscape. Our Sonic Environment and The Tuning of
the World, A. Knopf, New York (1977)
[5] Audacity homepage. URL:
http://audacity.sourceforge.net/
[6] Paesaggi Sonori della Provincia di Torino homepage.
URL: http://www.qglab.it/soundscape_devel/
[7] Acoustice Ecology Istitute.
URL:http://www.acousticecology.org/soundscape
links.html