Giugno
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Giugno
G iugno A cura di Frate Salute (un mese per volta... toglie il medico di torno) Correvamo in piazza subito dopo pranzo e, come alle 10 del mattino e al crepuscolo, ci riversavamo, a gruppi di 12-15 ragazzini, intorno alla nostra star indiscussa. Eravamo una banda di scalmanati in bermuda a tinta unita e magliette a righe e, come i bambini di ogni paese di provincia e di ogni città, aspettavamo lestate non solo per dimenticarci della maestra e delle sue bacchettate sulle mani, ma anche per correre in spiaggia, costruire i castelli di sabbia più grandi e artistici del litorale, mangiarci i gelati del bar Centrale e, soprattutto, vendere al mercatino delle pulci qualche vestito trafugato di nascosto dal nostro armadio, qualche braccialetto intrecciato in caucciù riciclato, un po di libri usati che non avevamo letto mai e che mai avremmo aperto! E concertavamo questo mercatino nero non per comprarci le figurine Panini, né lultimo gioco PlayStation o la macchinina da collezione, che ai tempi -e che tempi!- neppure esistevano. Il nostro unico sogno estivo era il jukebox che, qualche anno addietro, cumba Pasqualino aveva comprato per il suo bar della piazza: che spettacolo, ragazzi! E non era come in inverno! In estate le canzoni sembravano risuonare con una melodia diversa, che ci inebriava ad ogni nota. Impazzivamo quando, inserita la monetina guadagnata con tanto sudore, vedevamo quel gioco, di qualche secondo, in cui i dischi danzavano come ballerine perfettamente coordinate e lasciavano il posto a quello scelto. Ora, non che il jukebox di cumba Pasqualino avesse chissà quante canzoni in repertorio, ma ci accontentavamo di ascoltare tre o quattro volte al giorno Orietta Berti che, gioviale e spensierata, esortava a lasciar andare la barca finché non fosse andata da sola. E, poi, per ascoltare le ultime novità, cera sempre la radio, pronta a trasmettere Un disco per lestate. Questa mani festazione si svolgeva nel mese di Giugno e vedeva gareggiare i cantanti del tempo, che, con le loro canzoni, hanno segnato la storia della musica italiana. Per farla breve, questo mese ci faceva impazzire! Segnava la fine di un anno scolastico e linizio della stagione più bella dellanno: le giornate non finivano mai, il sole sembrava sorgere e tramontare nello stesso momento, correvamo allimpazzata per giocare a nascondino e poi poi cera cumba Pasqualino, personaggio autorevole per tutto il paese, così autorevole che gli avevano fatto battezzare gran parte dei bambini. Lui ci faceva sentire dei Fonzie, piccoli playboy che, con il loro piccolo pugno, attivavano quel magico strumento e che vivevano i loro giorni più felici, i loro Happy Days. Giugno cominciava così: una manciata di ciliegie, i battenti della scuola finalmente chiusi e le parole di Riccardo Del Turco che salivano dallunico jukebox del paese e che, ad estate ancora in attesa del solstizio, ricordavano: Luglio mha fatto una promessa lamore porterà. Anche tu, in riva al mare tempo fa, amore, amore mi dicevi: Luglio ci porterà fortuna poi non ti ho vista più . Ma, senza perderci danimo per il timore che arrivasse subito Luglio e per la fortuna mai realizzata, sgambettavamo per spendere le nostre monete e per vivere giorni spensierati. E, mentre la mia identità di fraticello della salute si andava delineando, di anno in anno cambiavano le canzoni e le mode. Pian piano da Riccardo Del Turco si è passati a Giuni Russo che, con stile balneare, negli anni 80 voleva fare il bagno al largo per vedere da lontano gli ombrelloni-onioni. E, contemporaneamente, da Pasqualino guardavamo anche la nazionale che, con Gianna Nannini e Franco Battiato in sottofondo, calciava sui campi italiani per segnare ancora un goal. Notti magiche inseguendo un goal sotto il cielo di unestate italiana. E negli occhi tuoi voglia di vincere mentre cantavamo a squarcia gola la canzone dellanno, non ci rendevamo conto che di tempo ne era passato e, con limmortale Pasqualino e leterno jukebox, eravamo giunti agli anni 90 a canticchiare che Sotto questo sole è bello pedalare sì, ma cè da sudare . Di ciliegia in ciliegia, di moneta in moneta, di estate in estate di tempo ne è passato e anche gli anni 90 sono belli e superati, ma Giugno conserva ancora il suo fascino: dà il benvenuto alla bella stagione, apre i cancelli delle spiagge e chiude quelli delle scuole, riempie le autoradio e le tv -indegne ereditiere del vecchio juke- di qualche nuova melodia, anche questa indegna nipote della Berti o della Russo. E poi? E, poi, il buon umore favorito dalla luce, la distensione muscolare per le lunghe nuotate, il relax per le piacevoli passeggiate allaria aperta, lallenamento fisico per le prime corsette estive sul bagnasciuga, insomma, tanta tanta salute! E, allora, perché rischiare che arrivi subito Luglio con la voce di Del Turco? Meglio approfittare subito, no? Buona estate, buona salute, il Frate. pugliasalute - tre - giugno 2008