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Comunicazione marketing AlpenBank vermögen verpflichtet Market View gennaio 2017 GLI INVESTITORI VS. LA POLITICA SITUAZIONE SUI MERCATI DI CAPITALE Aspettando Donald Trump Dott. Rolf Weigel esperto economista INDICE Situazione sui mercati di capitale Mercati azionari Mercati obbligazionari Valute Materie prime pagina 1 pagina 2 pagina 3 pagina 3 pagina 4 Highlights L’anno borsistico 2017 sarà fortemente influenzato dalla politica. In particolare per il mercato azionario ci si attende nuovamente un anno caratterizzato da volatilità. Contestualmente i tassi di interesse a livello Europeo dovrebbero permanere contenuti. Per ottenere rendimenti soddisfacenti sui mercati finanziari sará quindi necessario orientarsi verso maggiori rischi. Il motto dell`anno potrebbe quindi essere il seguente: investitori vs. politica. L’argomento predominante nei primi mesi del 2017 sarà certamente legato all’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Citigroup Economic Surprise Index evidenzia chiaramente come dalla data di elezione del nuovo presidente sia aumentata la fiducia nell`economia statunitense. Di ciò ha potuto particolarmente beneficiare nelle ultime settimane la borsa americana. 1 Comunicazione marketing In particolare ha destare interesse è stata la prospettiva di una riduzione dell`imposizione fiscale sulle società statunitensi. Le dichiarazioni di Donald Trump in campagna elettorale sono parse piuttosto contraddittorie non fornendo spesso un quadro esaustivo sulla sua visione politica. In particolare, i proclami in campagna elettorale quali la costruzione di barriere commerciali e conseguentemente contrasti a livello commerciale con altri Paesi, hanno innescato una certa preoccupazione a livello mondiale. Bisognerà quindi ancora attendere per poter valutare le scelte ufficiali del nuovo presidente degli Stati Uniti. Per adesso sui mercati finanziari sembra prevalere l`ottimismo. Certamente Donald Trump si è fortemente esposto durante la campagna elettorale promettendo, ad esempio, maggiore stabilità lavorativa. Il tasso di disoccupazione ufficiale negli Stati Uniti ha raggiunto il 4,8%, livello questo certamente tra i più bassi degli ultimi anni e segnala la piena occupazione. Contestualmente il numero di disoccupati a lungo termine, e quindi non più presenti nelle statistiche ufficiali, è in costante aumento. Proprio a queste ultime persone si è rivolto Trump in campagna elettorale, prospettando posti di lavoro e conquistando importanti Stati da nord ad est degli Stati Uniti, portandolo alla presidenza. Ora dovrà mantenere quanto promesso. Se fallisse in questo, si potrebbe cadere nella convinzione di creare posti di lavoro negli Stati Uniti attraverso delle vere e proprie barriere commerciali. L’errore consiste nel pensare che il resto dei Paesi del mondo non reagiscano con azioni difensive. In particolare Trump ha paventato una possibile guerra commerciale con la Cina, scenario che renderebbe obsolete tutte le attuali previsioni ottimistiche. Naturalmente questo sarebbe uno scenario assolutamente negativo, al quale però non crediamo. Effetto collaterale della futura politica degli Stati Uniti potrebbe essere un incremento dell'inflazione legato al programma di investimenti finanziato con debiti proposto da Trump. L`inflazione in aumento potrebbe arrivare a superare la soglia del 2% nel 2017. La BCE vedrebbe con gioia una tale situazione che spingerebbe i prezzi al consumo anche nella zona euro. Per il 2017 si stima un tasso di inflazione pari a circa l`1,3%. Diversamente dalla FED, la BCE non azionerà la leva degli interessi e ciò non è una buona notizia per il risparmiatore che potrebbe subire perdite in termini reali. MERCATI AZIONARI L’Europa ha bisogno di recuperare Per gli investitori il 2016 è stato un anno difficile. Soprattutto in Europa, ci sono state grandi oscillazioni sui mercati nel corso dell'anno. Le incertezze politiche (Brexit, l’Italia, ecc) e la paura latente di una crisi bancaria hanno causato molta agitazione sui mercati. Tuttavia, dopo le elezioni americane e con una parziale attenuazione della crisi bancaria italiana, i mercati hanno ripreso a crescere. Negli Stati Uniti, il mercato azionario è rimasto per mesi vicino al massimo storico. Dopo le elezioni di Donald Trump, è iniziato un rally senza precedenti. Gli europei che avevano investito in 2 Comunicazione marketing azioni americane hanno ottenuto discreti guadagni dovuti alla debolezza dell'Euro. Il bilancio per il 2016 è il seguente: tutto è bene ciò che finisce bene, anche se, per molto tempo, ciò non è sembrato possibile. Quali le prospettive per il 2017? Donald Trump si è già preso molti meriti. Ora, tuttavia, deve dimostrare di essere all’altezza. Sono infatti attesi tagli fiscali, programmi di investimento e una maggiore deregolamentazione del settore finanziario. Questo significativo cambiamento di politica economica potrebbe incontrare delle difficoltà di realizzazione- nonostante la maggioranza dei repubblicani – soprattutto perché la modalità di finanziamento di tali progetti è ancora incerto. Qualche delusione potrebbe comunque incidere negativamente sulle azioni statunitensi. Tuttavia, una opposizione dei repubblicani nei confronti del proprio presidente è improbabile. Almeno nei primi mesi dell'anno, ci attendiamo un costante vento favorevole per il mercato azionario statunitense. In Europa ci saranno nel 2017 diverse importanti elezioni. Inoltre in Gran Bretagna dovranno essere prese decisioni fondamentali riguardanti il tema Brexit. Tutto questo porterà incertezza sul mercato azionario. Per le azioni europee è importante riuscire a recuperare terreno rispetto agli USA. Migliori dati congiunturali, l’Euro piuttosto debole, uniti ad una politica dei tassi accomodante da parte della BCE dovrebbero supportare le azioni europee. Rimaniamo fiduciosi per l’Europa. MERCATI OBBLIGAZIONARI Titoli di Stato ancora soggetti a possibili battute d’arresto Soprattutto negli Stati Uniti i rendimenti dei titoli di Stato appaiono molto attraenti. I titoli di Stato a scadenza decennale hanno un rendimento annuo di ca. il 2,5% che, ricordiamo, pochi mesi fa era solo di ca. l’1,3%. Il forte aumento dei rendimenti in Italia, a causa delle incertezze politiche è recentemente diminuito. Anche i titoli di Stato tedeschi hanno registrato rendimenti leggermente crescenti. Complessivamente è possibile notare che la fase dei bassi rendimenti dei titoli di Stato è stata superata, ció non significa che nei prossimi mesi assisteremo ad un forte aumento dei rendimenti. Ci aspettiamo, piuttosto, un leggero incremento dei rendimenti con rischi di battute d’arresto ancora presenti. VALUTE Il dollaro permane forte Il dollaro sta attualmente beneficiando nel rapporto con l`euro per più motivi: 1) La differenza di tasso di interesse aumentata favorevolmente per il dollaro. La Fed prevede un aumento ulteriore dei tassi di interesse nel 2017, di contro la BCE manterrà la sua politica di tasso zero; 2) Dopo l’elezione di Donald Trump gli investitori Statunitensi stanno facendo rientrare capitali e di questo beneficia il Dollaro; 3) L'incertezza politica in Europa indebolisce ulteriormente l'euro. La parità EUR/USD appare possibile. Nonostante ciò non ci attendiamo un calo sostenuto della moneta unica. L’Euro ha anche chance di recupero. 3 Comunicazione marketing MATERIE PRIME 2016 positivo per materie prime e metalli preziosi Il 2016 è iniziato con un drastico calo dei prezzi del petrolio. Il prezzo del petrolio al barile, dopo essere stato temporaneamente al di sotto dei 30 dollari - un livello da svendita - con la riduzione delle scorte ha iniziato a risalire raggiungendo i 55 dollari. Sia l'OPEC che la Russia si sono accordati verso un taglio della produzione portando il prezzo del petrolio ulteriormente verso l'alto. Quanto gli accordi saranno rispettati lo vedremo nel corso dell’anno. Un costante aumento dei prezzi del petrolio ci sembra improbabile. ORO & ORO IN EURO Investire in oro è stato un discreto successo nel corso del 2016 e ciò in particolare per gli investitori in euro. Il prezzo dell'oro è stato a sua volta oggetto di forti oscillazioni nel corso del 2016 ed ha rappresentato un indicatore di crisi. In particolare le incertezze legate al referendum proposto nel Regno Unito hanno trascinato il prezzo dell'oro nel 1 ° semestre verso l'alto. Con l’allentamento dei timori relativi all`esito del referendum, il prezzo dell'oro è nuovamente calato. L'oro rimane anche per il 2017 un bene rifugio contro potenziali crisi ed è proprio questa la vera forza del metallo prezioso, anche in alternativa al denaro contante. Disclaimer: Il presente Documento è stato redatto da AlpenBank Aktiengesellschaft (AlpenBank) e fornito a solo scopo informativo. Si precisa che i dati e le informazioni riportate nel Documento sono puramente indicativi e non sono garanzia per i risultati futuri. Analogamente eventuali stime su risultati e scenari futuri non costituiscono un indicatore affidabile sui risultati futuri. Il presente Documento non deve essere considerato come sollecitazione all'acquisto o vendita di strumenti finanziari, non rappresenta una consulenza in materia di investimenti e non può sostituire la stessa. E´ stato elaborato sulla base di informazioni fornite da terzi considerati affidabili (in particolare Bloomberg) ma, non potendo garantire l’assoluta completezza e correttezza non si fornisce alcuna garanzia sulla veridicità delle informazioni e dei dati riportati nel Documento e si declina qualsiasi responsabilità per i danni che dovessero derivare dall'utilizzo delle informazioni in esso riportate. Prima di effettuare qualsiasi investimento, gli investitori sono invitati ad informarsi affinché possa essere ragionevolmente compresa la natura del servizio di investimento e degli strumenti finanziari interessati, i rischi ad essi connessi ed eventuali aspetti legali o fiscali. Per ogni ulteriore informazione o domanda il Suo consulente è a completa disposizione. 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