Ilaria Ballerini Classe III C Scuola Secondaria di

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Ilaria Ballerini Classe III C Scuola Secondaria di
BIOPLASTICA DALLE BANANE
PREMIO NAZIONALE FEDERCHIMICA GIOVANI
Sezione speciale – Plastica
Codice A00062
Studentessa:
Ilaria Ballerini
Scuola Secondaria di primo grado di Esine
Classe 2° - A.S. 2014/2015
Insegnante referente:
Prof.ssa di Giovanna Berti
DALLA BUCCIA DELLE BANANE ALLA
BIO-PLASTICA, SCOPERTA MONDIALE
di Ballerini Ilaria
Le banane, come frutta sono perfettamente “confezionate” grazie alla
protezione fornita dalle loro bucce flessibili e resilienti.
La studentessa turca Elif Bilgin ha scoperto che gli amidi e la cellulosa
contenute nel loro strato esterno possono essere utilizzate anche per creare
materiali che isolano i fili e formare protesi mediche. La Bilgin ha sviluppato
un processo chimico che trasforma le bucce di banane in una bioplastica
resistente e spera così di riuscire a sostituire in buona parte la plastica
prodotta con i derivati del petrolio e aiutare a combattere l'inquinamento.
La studentessa di 16 anni ha vinto il primo premio e 50 mila dollari al
Concorso “Scientific American Science in Action” nonché l'onore di diventare
un finalista al “Google Science Fair” nel 2013.
Ha iniziato a studiare come le bucce di mango venivano già impiegate nel
settore delle materie plastiche, così ha ipotizzato che anche bucce di banana
potessero essere una fonte potenziale come materia prima. La scelta delle
bucce di banane deriva dal fatto che in Thailandia vengono scartate
quotidianamente circa 200 tonnellate di bucce che vanno a incrementare
cumuli di immondizia, invece potrebbero essere impiegate per un uso
migliore. Elif Bilgin ha impiegato due anni per trasformare bucce di banana in
plastica. Sono stati figure storiche come Marie Curie e Thomas Edison ad
ispirare il suo lavoro.
La Bilgin dopo aver vinto il Concorso “Scientific American Science in Action”
ha partecipato anche alla terza edizione di “Google Science Fair” presso il
Google Mountain View Campus dove ha dovuto competere con altri ragazzi
di 15 e 16 anni e le loro innovazioni, tra cui Ann Makosinski dal Canada che
ha inventato una torcia elettrica che opera utilizzando solo il calore dalla
mano umana.
La Bilgin spera un giorno di frequentare la scuola medica e sogna di creare
una serra fatta interamente di rifiuti, spera di contribuire a trovare una
soluzione al problema dell'inquinamento causato dal crescente utilizzo della
plastica a base di petrolio e di trovare una via per ridurre l'impatto di una fonte
sostanziale di rifiuti.
La geniale studentessa turca, Elif Bilgin, di soli 16 anni, ideatrice della
bioplastica ricavata dalle bucce di banana ha accettato di rilasciare
un'intervista alla nostra scuola.
I: Buongiorno
E: Buongiorno
I: Come le è venuta questa idea?
E: Innanzitutto grazie per avermi ospitata.
Beh... ho sentito dire che, ad esempio, nella sola Thailandia ogni giorno
vengono gettate 200 tonnellate di bucce di banana e in Europa circa 170 in
un anno, così mi sono chiesta cosa si potesse fare con questo tipo di
biomasse.
I: A chi si è ispirata per questo progetto?
E: Potrei dire di essermi ispirata per questo progetto a persone importanti
come Marie Curie e Thomas Edison. In particolare ammiro molto Marie Curie
perché è stata una donna scienziato che ha dedicato la sua vita allo studio
della radioattività. Lei è il miglio modello per le giovani donne aspiranti
scienziati, come me.
I: Cosa ha scoperto sulle banane?
E: Ho scoperto che in generale gli amidi e la cellulosa, contenuti nel
rivestimento dei frutti gialli, naturalmente avvolti in un involucro che fornisce
loro tutta la protezione di cui hanno bisogno, sono caratterizzati da
resistenza, flessibilità e resilienza caratteristiche presenti anche nel materiale
plastico. Da qui l'idea di trasformare, attraverso processi chimici, le banane in
bioplastica.
I: In quanto è riuscita a perfezionare il processo chimico?
E: In circa due anni ho perfezionato un processo chimico in grado di
trasformare le bucce in bioplastica resistente in grado di rimanere integra nel
tempo e spero così di aiutare a combattere l’inquinamento ed eliminare la
necessità di utilizzare il petrolio.
Questo è un piccolo passo verso l’ambiente e la realizzazione di materie
plastiche eco-compatibili. Sono molto fiera di questo risultato perché significa
che anche io ho un potenziale per iniziare il processo di cambiare il mondo e
questo mi fa sentire già come una vincitrice.
I: Quali sono le fasi di questo processo chimico?
E: In breve, dopo la fase di bollitura con una soluzione di bisolfito di sodio si
passa alla miscelazione con glicerina, soda caustica e acido cloridrico.
I: Cosa può essere realizzato con questo nuovo materiale?
E: Può essere utilizzata per la produzione di qualsiasi oggetto oggi realizzato
con la plastica tradizionale, viste le sue caratteristiche può essere impiegata
anche per la creazione di protesi medicali e di materiali isolanti.
I: Quale, secondo lei, potrebbe essere l'oggetto che darebbe il via a questa
rivoluzione?
E: Secondo me, la produzione di contenitori monouso per alimenti che
rappresentano il rifiuto maggiormente abbandonato nell'ambiente.
I: Ha vinto dei premi grazie a questa scoperta?
E: Sì. Ho vinto il primo premio della Scientific American Science in Action
Competition e sono entrata nelle finali del Google Science Fair nel settembre
del 2013.
I: So che lei ha solo 16 anni. Cosa spera per il suo futuro?
E: Il mio sogno è di studiare medicina negli Stati Uniti, mi piacerebbe
frequentare la Med School, una scuola che offre la migliore istruzione ai suoi
studenti. Sogno quindi di diventare medico e di abitare in una casa ecologica.
I: Cosa consiglia hai giovani con progetti ambiziosi come i suoi?
E: Mi raccomando ragazzi, se avete qualcosa che volete realizzare con tutto
il cuore non arrendetevi di fronte alle difficoltà.
I: Elif, grazie per la sua disponibilità.
E: È stato un piacere, arrivederci.