alter ego - Fear Saga
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alter ego - Fear Saga
FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] FEAR DE C I MO E P I SO D I O ALT E R E G O FOR Y O U R C O NS ID E R ATIO N © F r a n ces co C a p p ello tto sto n eo cea n s@ y a ho o .it fe a r s a g a . wo r dp r ess . it r o m an zo a d e pi sodi sette ragazzi, quattro elem e nti , un soffitto sconosciuto e un p e rcorso in bilico fr a la vita e la m orte pho to by T he T r e e o f Li fe - A ll W r i ghts reserved 1 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 104 Giù, giù. Sempre più giù. Stiamo precipitando nel vuoto, all’interno di una spaccatura nella roccia perfettamente tubolare. Se dovessimo sfiorare anche una sola parete alla velocità con cui stiamo andando questa volta ci faremmo davvero male. « Yahoooo! » urla Joe come un ragazzino sulle montagne russe. Io più che per la felicità sto urlando per il solo pensiero di come potrebbe essere l’atterraggio. Ci schianteremo di certo... A meno che non ci sia una rete da funambolo che ci aspetta - ed anche questa possibilità non sarebbe il fatidico rose e fiori: per il contraccolpo ci potremmo schiantare sulle rocce. Oddio ma è infinita questa... Splash! Senza nemmeno rendermene conto sono sprofondata a bomba in una pozza d’acqua. Un’acqua azzurra e cristallina, che farebbe concorrenza alle migliori spiaggie di Formentera, Costa Smeralda o Santorini. Milioni di bollicine entrate nel liquido a ridosso del mio corpo si sprigionano intorno a me come fossi un’aspirina frizzante in un bicchiere d’acqua. I miei 2 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] capelli fluttuano come una medusa che balla in preda alle calde correnti oceaniche. Sono talmente presa da tanta meraviglia che quasi mi dimentico che ad un essere umano è necessario respirare per vivere, al che inizio a sbattere le gambe per riemergere il prima possibile. I polmoni iniziano a bruciare, sono andata così in profondità. Sembrano quasi scoppiarmi. Strano che due elementi opposti come il fuoco e l’acqua possano creare delle sensazioni simili in caso di pericolo. Dopotutto gli opposti si attraggono... Ancora poco e infrango finalmente il pelo dell’acqua, inspirando con tutte le mie forze una grandissima boccata d’aria, a pieni polmoni. Come se non respirassi da mesi, le cose si apprezzano quando ne vieni privato. « Qualcosa mi dice che siamo arrivati finalmente alla via dell’acqua » ironizza con la solita voce sghignazzante Julian, appollaiato sul bordo di questa enorme pozza. A quanto pare è tornato a galla subito, senza perdersi come me nel godere di quel silenzio amniotico e ovattato che si prova qui sotto. Anche Sammy si sta avvicinando alla riva, tutto bagnato come un pulcino. « Sotto a chi tocca! » I ragazzi sono sorridenti, penso che la caduta sia servita per esorcizzare e scacciare la tensione immagazzinata nello scontro - più psicologico che fisico - dello scorso percorso. Una sana risata, non tanto dissacratoria, quanto a simboleggiare il voler voltare una pagina che se non girata non può che trattenerci dall’avanzare. 3 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Immagino che per Lilith non ci siano speranze, vero? » domando io ancora immagazzinando nei polmoni quantità considerevoli di ossigeno. « La piccola mi pareva contenta, no? » commenta Julian. « Almeno le si è avverato un sogno... » pensa positivamente Samuel. Ed hanno ragione. Basta con il piangersi addosso! Abbiamo capito come vanno le cose. E non possono andare altrimenti. Quindi, su la testa e procediamo. Il prossimo dovrebbe essere Joseph... « Ma... Ragazzi, Joseph dov’è? » richiamo la loro attenzione. « Joe era l’ultimo ad essere sceso, mi pare. Che sia ancora immerso? » Julian dalla sua posizione sonda con lo sguardo tutta la superficie dell’acqua. Si blocca. Scruta delle bolle venire a galla e scoppiare come provenienti da una piccola pentola a pressione. « Eccolo là! » esclama. « Ora emerge. Tre, due, uno... » Ma nulla. Joe non da segni di vita. « Ma che fine ha fatto? » domando. « Quello sta affogando!!! » esclama Sammy. E subito Jules si tuffa verso le bolle e si immerge fino a sparire dalla nostra visuale distorta dall’effetto rifrangente dell’acqua. Allarmati, io e Sammy stiamo per decidere di lanciarci per aiutare anche noi Joe nella sua riemersione, ma d’un tratto i due spuntano di violenza in superficie con Jules quasi spompato dal dover trasportare il quintale biondo completamente paonazzo, quasi in asfissia. In tre trasciniamo a riva la carcassa di balena arenata che non da segni di vita. 4 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Respirazione bocca a bocca! » urlo! « Ci penso io! » mi blocca Julian, spero non per l’ansia di poggiare le sue labbra su quelle di Joe, almeno in un momento come questo. Ma prima che il suo possibile desiderio divenisse realtà, Sammy era già piegato sulla testa del biondo, tenendogli alto il mento e soffiandogli aria direttamente dentro ai polmoni. Spingendo poi una sola volta sullo sterno - in una maniera che meno professionale credo non si possa - Sammy raggiunge il suo intento. Un fiotto d’acqua esce a spruzzo dalla bocca di Joe che si diletta in una dozzina di colpi di tosse. Tutti e tre lo guardiamo speranzosi che vada tutto bene. Pendiamo dalle sue labbra per cogliere anche una sola parola da colui che ha appena rischiato grosso. Finito di tossire l’ultima porzione di liquido inspirata mentre lottava al suo interno, Joe sembra quasi illuminarsi: « Che figata! Dobbiamo rifarlo! » 5 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 105 « Joe, ma sei quasi morto! » lo faccio rinsavire io. « E dire che non vedevi l’ora di immergerti nell’acqua sin dall’inizio. Ma non sai nuotare?! » « No... » risponde come se fosse la cosa più naturale del mondo. « Ma io dico, da dove spunti fuori? Tu non sei tutto normale, ci hai fatto prendere uno spavento! Ma poi uno di San Diego che non sa nuotare?! » « Ma che c’entra? » « Come che c’entra? Avete una delle spiaggie più conosciute del mondo, i bambini marinano persino l’asilo per inforcare una tavola e cavalcare le onde. Avete il gene del surfista nel sangue e tu mi salti fuori col fatto che non sai nuotare? » « Ma Norma, che stai dicendo?! » risponde lui come se stessi spiegando che cos’è un albero ad un alieno. « Ehi, quello cos’è? » interrompe la mia ramanzina Jules indicando una specie di fagotto tra i massi a bordo piscina. Sì, perchè, a ben vedere, più che un anfratto naturale fra le rocce come può sembrare ad una occhiata sommaria, qui c’è ben poco di naturale. Ci sono delle luci sotto acqua. Sono dei faretti artificiali. E poi le rocce grigio chiaro sono troppo levigate ed 6 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] arrotondate rispetto a quelle incontrate in precedenza. Sembrano quasi di cartongesso. Tutto qui dentro appare più finto che mai, come i set da aperitivo estivo a bordo piscina. Qui gatta ci cova. Ad ogni modo, Jules indica quel fagotto anch’esso sul grigio che si mimetizza con i grandi sassi vicini. « Sembrerebbe... Un panno... Contenente qualcosa... » cerca di fare un’autopsia al volo Sammy. Afferrando una scarpa, che si era prontamente tolto per svuotarla dall’acqua imbarcata durante il salvataggio, inizia a stuzzicare il saccoccio. E fa bene. Qui nulla è come sembra, non vorrei che dentro apparisse una carica esplosiva in memoria dei vecchi tempi... « Eddai, Sam, lascia che lo apra, cosa vuoi che sia?! » lo incita il tedesco. « Abbiamo visto morti fino ad ora... Non mi stupirei se fosse il corpo di un neonato fantasma-zombie la cui tenerezza funga da specchietto per le allodole per poi sbranarci tutti... » Julian scruta seriosamente il suo interlocutore. Il suo sguardo trasuda commozione mista ad una paterna preoccupazione. « Sammy, tu sei malato. Te ne rendi conto, vero? » Non mi stupirei se ora il piccolo Sammy si gettasse piangente fra le braccia di Julian confidandogli tutti i suoi traumi affrontati da piccolo, bisognoso di calore umano. Il tutto contornato da una spruzzata di bouquet floreali che spuntano a contornare il quadro. Rose, iris, genziane... Mi sa che sono cresciuta con troppi cartoni giapponesi per femminucce. 7 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Ma non sentite uno strano odore? » obietta Joe spalancando le narici e dando finalmente risposta alle ricerca sull’anello mancante fra uomo e scimmia. « Che buono, sa da mangiare! » Appena ha pronunciato la parola mangiare il mio stomaco si diletta in un mugolio fortissimo. In effetti è dalla via del fuoco che non mangiamo. Abbiamo perso totalmente la fame e la cognizione del tempo, oltre che al cuoco, ma il solo pensiero sembra essere più forte di qualsiasi cosa fino ad influenzare anche il proprio corpo. E così la mia pancia reclama cibo, in un modo che non si addice molto ad una principessa quale sono. « Tranquilla Norma, non sei l’unica che ha fame qui. Quanto vorrei che ci fosse Koji per farci uno dei suoi pranzetti prelibati » mi conforta Joe, ormai dimenticatosi che cinque minuti fa poteva diventare un uomo morto. « Sembra che qualcuno ti abbia ascoltato, Joe. » Peggio di un micio Julian non riesce a non ficcare il naso ovunque e in un momento di disattenzione ha già ben che scartato il misterioso saccoccio. « Oh.. Mio... Dio! » sono le uniche tre parole che riesco a dire. Dentro a quel panno infagottato è infatti celato quanto di meglio si possa desiderare in fatto di cibarie: arancini di riso, pollo e vitello a listelle cucinati in quattro modi differenti, pane fatto in casa ancora caldo, prosciutto, profitteroles - non ci posso credere, che buoni! - e persino una bottiglia di vino. Sembra quasi un kit completo per un picnic altolocato nelle fiandre estive. 8 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Ma chi diavolo ha portato questa roba? Chissà da quanto tempo è qui » cerca di razionalizzare Sammy. « È tutto ancora tiepido » constata Jules con un dito ficcato dentro ad un arancino. « L’ho visto fare con la cacca dei cervi questa cosa. Credo che chiunque lo abbia messo qui non se ne sia andato da più di mezz’ora. » Ma il mio stomaco richiede energie a tal punto che sorvolo quest’ultima raccapricciante affermazione e mi fiondo verso la manna dal cielo. « Ferma, Norma! » mi blocca di peso Sammy. Che gli prende ora? « E se fosse avvelenato? Se ci avessero messo alla prova con una tentazione a cui dovremmo resistere? » Finisce di articolare la domanda ed il suo stomaco inizia anch’esso a contorcersi in un concertino di budella aggrovigliate. « Credo che il tuo stomaco non vada molto d’accordo con il tuo cervello, cucciolotto. Eddai ci hanno fatto arrivare fin qui, abbiamo persino superato la discarica dei perdenti - con tutto il rispetto - e vuoi che ci facciano fuori proprio ora? » « Secondo me uno di noi deve immolarsi ed assaggiare ogni pietanza prima degli altri » asserisce in maniera altisonante Joe, come per dire ora tocca a me essere messo alla prova. Peccato che ancora una volta Julian avesse già messo in bocca quanto più gli stava nel suo ben largo cavo orale e stesse masticando cercando di chiudere le labbra che quasi esplodono dalla foga con cui si è riempito. « Hhe hhoonoo! » riesce a bofonchiare senza però trattenersi dallo sputacchiare qualche briciola. 9 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Brutto zozzo, dai un po’ qua! » gli urlo dietro afferrando anche io una delle palline di riso fritte, seguita dal gorilla che ormai ci ha preso gusto nel tuffarsi, anche se questa volta sul cibo. È incredibile come in mezzo a tanta sofferenza e tensione si riesce a riconquistare un sorriso con piccole cose come questa, che normalmente erano entrate nel nostro quotidiano diventando persino scontate. Afferrando un altro arancino mi giro verso Sammy con un sorriso. « Coraggio, abbassa un pò le difese, lasciati andare anche tu! » Il ragazzo, un attimo pensieroso, fissa la mia mano sporta verso di lui, scrutandola, ancora non convinto. Ma un sorriso gli si dipinge in quel volto tutto segnato da rivoli creati dall’acqua e dalla polvere raccolta su di noi fino ad ora. Con un sospiro si convince anche lui a unirsi alla compagnia festante, che ha silentemente deciso di prendersi una pausa da questo estenuante e sadico gioco. 106 Una cosa è certa: ci voleva proprio questa mangiata! E che delizia! Forse il nostro aguzzino ha assunto una schiera di chef solo per noi perchè i piatti erano davvero deliziosi e trasudavano professionalità nella loro 10 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] preparazione. Ed ahimè, di pregi ne ho moltissimi, ma quando si parla di mangiare non sono proprio quella che si suol dire una buona forchetta. Dopotutto l’ambiente in cui sono abituata a lavorare un po’ mi vizia sotto questo versante. Ora siamo tutti e quattro in desabillè: abbiamo steso i vestiti sulle pietre nell’intento di asciugarli alla bene e meglio, o perlomeno farli sgocciolare: tenersi addosso i vestiti bagnati non è il massimo per la digestione. Meno male che Sammy e Joe hanno uno degli slip neri mentre l’altro dei boxer larghi da rapper a righe blu. Julian invece casca male, la sua scelta in casa è caduta su dei parigamba bianchi, che una volta bagnati non lasciano nulla all’immaginazione. Tutti ormai avevamo già ben visto quanto si cela nel suo intimo, però... Ma anche se non fosse così non mi pare gliene interessi molto. Quel ragazzo è strano, ma nel senso buono. Si sente completamente libero di fare e libero di essere quello che vuole. Anche per quanto riguarda i gusti sessuali, essendo visibilmente bisessuale. Ma non ce lo fa pesare, lo vive in totale naturalezza. Ah... Fossero tutti come lui... Cioè, diciamo che avrei anche l’altra metà del mondo come concorrenza in amore, ma tanto io sbaraglierei chiunque! Sono una vincente. Si! Ad ogni modo se la stanno proprio spassando: Julian con il suo ormai proverbiale ficcanasare ha trovato degli appigli nella roccia che salgono sulla parete grigio chiaro a forma di cupola allungata. Sono troppo simili ad una scaletta nascosta per essere delle insenature levigate naturalmente. Illuminato dai riflessi ver11 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] derame dell’acqua, questo antro sembra davvero un piccolo covo di bucanieri, senza ovviamente monete d’oro e forzieri zeppi di diamanti sparsi qua e là. I tre, arrampicandosi come dei gatti - sarebbe meglio dire due gatti più un san bernardo - hanno scoperto come alla sommità della scala si entra in una buia galleria che porta verso l’alto e va ad intersecare quella verticale da dove siamo precipitati noi. Lasciandosi prendere dall’emozione e dal gusto del pericolo arrivano fino al limite del primo e da lì si gettano nel vuoto, per un volo di sei buoni metri seguito da consecutivo tuffo a bomba nelle profondità della pozza. Ovviamente Joseph non si astiene a questo rituale, anche se immotivatamente non sa nuotare. Infatti, quando sprofonda, Sammy e Julian devono essere pronti a riportarlo a galla. Lui, dal canto suo, sorride felice come un cane senza zampe in preda alla corrente. Peró mi fa tanta tenerezza. È un bambinone. E la scoperta della sua piccola mancanza mi ha aiutato a capirlo ancora di più: anche di fronte ad una paura lui non si blocca ma cerca di affrontarla, per poterla superare. In tutto questo, io me ne sto distesa tutta sola soletta qui a bordo vasca, a godermi il clima mite che rilascia lo specchio d’acqua. È quasi come essere alle terme. Ce lo meritiamo dopo tutto quello che abbiamo passato. Chissà ancora quante prove ci aspettano. Anche se a pensarci bene Joseph è il simbolo del quarto elememento, l’ultimo rimanente... « Norma! Tienitelo buono là un pochino! » richiama 12 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] la mia attenzione Julian mentre, con l’aiuto di Sammy, porta per la terza volta a riva Joe « Sembra un bimbo che ha assunto troppi zuccheri! » « Norma! » mi chiama lui tutto sorridente, con la faccia di chi ha appena giocato col fango e non gli importa nulla di essere tutto insozzato. Sicuri che tra uno zuccherino e l’altro non abbia preso anche un LSD? « Vieni qui vicino a me, Joe. Lasciamo i due furetti giocare con calma. Vieni a riposarti un po’ ora. » Ma la visione del suo corpo che esce dall’acqua è qualcosa che non mi lascia per nulla indifferente: le goccioline d’acqua che gli scivolano addosso mettono in evidenza le sue fattezze, incorniciandone le fasce muscolari ben definite, i pettorali grossi ma non troppo pompati e quel filo di grasso che basta per non far apparire le vene nodose dalla pelle - segnale di demarcazione fra un bronzo di Riace e un abituè della palestra sotto casa. Dall’ombelico scende una linea stretta di peluria bionda... Forse è meglio fermarsi qui con lo sguardo, che se si accorge magari si fa saltare in testa strane idee. « Hai mangiato? » mi fa lui sedendosi goffamente accanto a me. La solita domanda di circostanza, per rompere il giaccio. Non ci siamo proprio. « Ma che domande! Abbiamo mangiato insieme, certo che ho mangiato! » E che risposta, oserei dire... Perchè quando mi sento un po’ in imbarazzo devo chiudere sulle difensive e comportarmi come un riccio? Ma soprattutto, perchè ho appena pensato di essere in imbarazzo? 13 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Sì, scusa... » ribatte lui, con la faccia di uno stupido a cui si è appena dato dello stupido. Ed essendo cosciente dei suoi limiti si corruccia per il fatto che l’interlocutore li rimarchi. Poverino, non posso trattarlo così! « Era bello tuffassi dall’alto? » cerco di salvare l’insalvabile. « Oh, è stato super! Dovevi esserci: entro per quel cunicoletto tubo e... » Ecco salvato l’insalvabile. Gli ho dato un altro spunto di conversazione e lui è partito. Che strano peró, ormai viviamo a stretto contatto da un bel po’ di giorni e siamo diventati tutti come dei fratelli. Ma in questo momento con Joe mi sento come... Non lo so... Come sotto esame. « ... fin dentro l’acqua come una bomba che lancia schizzi ovunque! » Continua a parlare agitando le braccia come un forsennato, per sottolineare l’entusiasmo del momento. « Ma come hai fatto a buttarti, anche se non sai nuotare? Non avevi paura? » « Ma no, io non ho paura di nulla. E poi sapevo che lì mi aspettavano Sammy-bello e Jules, quindi che paura vuoi che avessi? » Questa sua risposta pronunciata in un modo così spontaneo e lineare mi ha sbalordito. Ora, tutti noi ci siamo affidati agli altri per arrivare fin qui, ma mentre la grotta stava per crollare, mentre esplosivi scoppiavano a destra e a manca e dei fantasmi ci stavano facendo assaggiare il gusto dell’ectoplasma non c’era poi tanta scelta. Ma creare un così grande legame di fi14 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] ducia con gli altri anche in questi momenti è una cosa che ti spiazza. Specialmente da qualcuno a cui non daresti due lire a prima vista. E questo mi fa battere forte il cuore. « E di me ti fideresti? » Forse voglio fargli battere un po’ io il cuore, adesso. Non che voglia tirarmela ma nemmeno dargliela su una tovaglietta del Burger King... Le espressioni che ora assume la sua faccia sono quanto di più trasparente si possa immaginare. Prima mi guarda aggrottando la fronte, come a voler dire ma che c’entra questo? Poi il volto gli si illumina, gli occhi si aprono e la mascella si spalanca, pur mantenendo la bocca chiusa in un piccolo puntino rosso. Gli si è accesa la lampadina. Al che le labbra gli si assottigliano in un sorrisetto ebete, che lascia intravedere il bianco della sua dentatura perfetta. I suoi profondi occhi azzurri si socchiudono e mi fissano di lato, in una faccia da latin lover mancato. Che peró sembra fungere benissimo lo stesso ai suoi intenti, lasciando trasalire un non meglio identificato brutta porcellina! A questo punto, freneticamente, si protrae verso di me, spingendomi verso di lui con una mano dietro la schiena che Dio sa da dove spunta fuori e le sue labbra si stringono a cuore. Si appoggiano così sulle mie, solo per premermele ed aprirle. Ecco come con una grande scaltrezza un innocente bacio a stampo si trasforma in uno struscio fra due lingue. La mia, piccola e tenera, contro la sua, forte e ruvida. Quasi bovina. Ma molto intrigante. Il loro in15 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] contro viene prevalentemente nella mia bocca, completamente spalancata per accogliere la sua. La tenerezza che fino ad ora albergava nel mio cuore lascia spazio ad un fuoco che arde sempre più forte, che mi prende la gola e divampa nella mia saliva, mescolata alla sua. Con i denti mi mordicchia il labbro inferiore, con una dolcezza che credevo non gli appartenesse, come a volermi attirare ancora fra le sue fauci. In tutto questo non potevo non appoggiare la mano sul suo petto, e sentire la pelle d’oca di chi è appena uscito dall’acqua, fino ad incontrare un virile capezzolo allo strofinare del quale sembra provocargli non poco piacere. E forse si sente autorizzato a sua volta di raccogliere nella sua grossa mano possente uno dei miei seni, ancora contornato dal tessuto del reggiseno di fortuna trovato nell’appartamento. Per un attimo non penso più a nulla, lasciandomi inebriare da una sensazione mai provata prima. « Guarda te che maialotti! » rompe le uova nel paniere un monello che risponde al nome di Julian. « Sammy, guarda che stanno facendo! » Di colpo le nostre bocche si staccano e i nostri corpi si dividono in un imbarazzo come quello di prima. Imbarazzo che sembra uscire anche dallo sguardo da ebete che è tornato a padroneggiare la faccia del - mio? - Joe. « Almeno potevate chiamare anche noi, no? » se ne esce Julian per nulla scandalizzato o che altro. Anzi, si tuffa fra di noi a pancia in su, ancora tutto bagnato. Volente o nolente finisce con una mano a palparmi un seno e con la guancia attaccata al coso di Joe, che solo 16 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] ora mi accorgo di quanto si fosse svegliato. « Senti senti qui che c’è, piccolo Joseph! » se la ride lui tamburellandogli la testa in mezzo alle gambe. « Julian sei un porco! » gli urlo io staccandogli la mano dal mio petto e rischiaffandola in malo modo al mittente. Joe, al contrario, sorride. Non capisco se sia felice del fatto che gli sia appena stato riconosciuta una certa virilità o se davvero gli piaccia avere la testa di un ragazzo fra le gambe! « Joseph! » gli urlo come una governate urla alla mocciosa di turno per fargli rendere conto della scena non propriamente idilliaca! « E suvvia, che sarà mai? » mi risponde il gracile deviato risaltando in piedi e tuffandosi di colpo in acqua. Io lo seguo con lo sguardo e rimango a fissarlo sprofondare nella pozza un po’ sconcertata. Poi giro il mio sguardo verso quello di Joe, per cercarne una spiegazione riguardo a quel ragazzo o perlomeno un consenso. Ma, ahimè, eccolo addormentato all’istante, con gambe e braccia rannicchiate a sè come un quadrupede. Ma come diavolo ha fatto? 17 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 107 Nel caso di Joe ho pensato che la vita massiva all’interno della confraternita lo abbia temprato a goliardie ben più spinte di quello a cui lo ha sottoposto il tedesco. Per quanto riguarda Julian non cerco spiegazioni, è fatto così e così ce lo teniamo. E dal momento che le stranezze qui sono di casa, non mi faccio poi tanti pensieri sull’episodio di prima e mi godo questa acqua così coccolosa, che mi aiuta a rilassarmi. Sammy e Jules mi girano attorno in cerchio come due squali che aspettano un passo falso della bagnante distesa sul canotto con un cocktail colorato in mano. Joe sta ancora ronfando dietro l’anfratto di rocce dove si è tenuto il nostro rendez-vous. Mentre galleggio come un morto, la mia mente non fa altro che tornare a quella strana sensazione mi ha preso prima. Tutto quel calore e quel benessere... Avevo bisogno di un po’ di affetto dopo questi ultimi giorni dove ad una perdita ne seguiva un’altra e un’altra ancora. Ormai il desiderio di uscire da qui è anche passato in secondo piano dato che abbiamo capito cosa comporta l’avanzare. Il saggio direbbe godiamoci gli amici finchè ci sono e prepariamoci per la prossima battaglia. Quasi come succede nelle passerelle: i gior18 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] ni delle prove e del ritiro pre-spettacolo, tutte amiche nello spazzolarti i capelli a vicenda. Al momento della sfilata, si salvi chi puó. Un tutti-contro-tutti dove i colpi mancini sono all’ordine del giorno. Anche se in questa situazione sono certa che sarebbero l’ultima cosa che ci salterebbe in mente di attuare. « In realtà dovremmo essere a testa in giù in questo momento, solo che non ce ne accorgiamo. » « Ma ti ho detto che prima è stata la stanza a girarsi sottosopra, non la gravità. Un semplice effetto ottico! » « Sentite un po’, voi due, non vi stancate mai di parlare di queste cose? » In un momento di rilassamento come questo, poi... « E di che dovremmo parlare? » obietta Jules. « Mah, vediamo. Avete sentito l’ultimo disco di Bob Sinclar? » la musica piace a tutti! Non potranno resistere a questa esca che gli ho saggiamente lanciato. « Ma se davvero dovessimo essere a testa in giù allora anche l’acqua subirebbe lo stesso effetto gravitazionale opposto che subiamo noi, pur non essendo un oggetto animato. » Incredibile. È più forte di loro. « Va bene, va bene, ho capito. Ora però la natura chiama » Li avviso con una perifrasi accorta del fatto che la pipì quando arriva, arriva. « Che zona adibiamo a toilette? » I due mi guardano attentamente e per poi scambiarsi un’occhiata accigliata. « Che cè? » « A dire la verità io l’ho fatta non più di venti minuti 19 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] fa qui in acqua... » « Julian, sei un animale! » « Per dirla tutta l’ho fatta pure io... » ammette anche un insospettabile Samuel. « Ragazzi, siete vomitevoli. Ora capisco che cosa vuol dire convivere con dei mocciosi. Mmmh... Fatemi subito uscire di qui! » Che schifo, non so dove mettere piede per evitare le loro chiazze di urina visto che mi stavano nuotando attorno e ormai l’avranno sparsa ovunque. « Eh, come la fai lunga! Almeno non ci fossero i filtri in questa piscina! » si taglia corto Julian. « Che filtri?! » domando io, cadendo dalle nuvole. « Beh, forse non te ne sei accorta perchè avevi di meglio a cui pensare... » Quest’ultima affermazione ha tutto l’aspetto di una frecciatina... « Questa non è mica una pozza naturale, Norma. Apparte i faretti disposti in profondità... » e fin qui c’ero anche io « ...se fai attenzione il bagnasciuga è rialzato, come un piccolo gradino sporgente. Sotto sono nascosti i filtri che depurano l’acqua da scorie, come in una comunissima piscina. Dopotutto non crederai che l’acqua stantia possa essere così pulita, no? » mi spiega il finora anche troppo silente Sammy. 20 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 108 Una scaletta scavata sulle pareti. Filtri per l’acqua. Lucine per illuminazione subacquea. « La situazione si sta facendo sempre più finta. Che cos’è, una metafora del progresso? » « Geniale, Norma... » mi risponde Sammy come a volersi vivamente complimentare con me. « Il progresso! Prima, la vita nella grotta, poi la radura, le stanze di vetro... Passo dopo passo si vede sempre di più la mano dell’uomo! » E finalmente anche la grande Norma è considerata non solo come un meraviglioso corpo tremendamente bello e vuoto, ma anche come un cervello pensante, alla stessa stregua dei cervelloni di Sammy e Jules. Lo stesso Jules che sta ridacchiando con la faccia mezza sommersa nell’acqua. « Tu che hai da ridere? » « Norma bella... » dice con la bocca ancora mezza dentro il pelo dell’acqua, facendo le bollicine come i bambini. « Sei proprio caruccia con la faccia tutta compiaciuta. Ma, ahimè, arrivi tardi. Avevamo già considerato questo aspetto un bel po’ di tempo fa. » E detto questo mi gira gli occhi roteandoli verso l’alto fino a fermarsi su Sam, che gli lancia un’occhiataccia come a dire ma chiudi la bocca. 21 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Che stronzi! » Mi esce proprio dal cuore e mi giro per abbandonare il club dei nerd alle loro dissertazioni filosofiche troppo auliche per una modella parigina. Che ci arriva tardi, per di più. « Maddai, Norma! Lo sai che scherziamo con te! » cerca di fermarmi Sammy, schizzandomi con l’acqua e scoppiando in una fragorosa e liberatoria risata. Io mi giro seriosa - come se non fossi già lavata da capo a piedi ed una macchina mi avesse schizzato addosso una pozzanghera come uno tsunami. « Ma sentili, tu, i bambinetti! Vi piace scherzare? Ora vi confido un segreto: mai mettersi contro una modella in una battaglia di schizzi! » Liberandomi dalla faccia aggrottata che riuscivo a mantenere a stento per fare la figura della finta offesa muovo le braccia a farfalla inondando i due maschietti. Ho però sottovalutato il detto l’unione fa la forza: sono due contro una e la gara di schizzi la vincono senza tanta fatica loro. Tra gridolini e risate adolescenziali mi rifugio sott’acqua lontana dalla battaglia in corso. Di nuovo mi assale la sensazione di calma e silenzio, di posto ovattato dove regna un dolce tepore. Si sta benissimo. Mi lascio cullare mentre socchiudendo gli occhi vedo due paia di gambe scuotersi a destra e a manca, una contro l’altra. Le due scimmiette stanno continuando la battaglia, questa volta fra pari. Richiudo gli occhi e mi riposo prima di riemergere e tornare alla realtà: quella di carcerati, rinchiusi nostro malgrado in cattività, come cavie in preda al gioco del progresso. Ma una bolla calda mi accarezza il volto. Apro 22 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] gli occhi ed altre due bolle salgono da chissà dove. Di colpo riemergo e le due sfere perfette vengono a galla scoppiando vicino ai lottatori, apparente ignari della loro presenza. « Ragazzi... » Con una sola parola, uscitami in tono sospettoso, blocco il corpo a corpo in atto attirando la loro completa attenzione. Un momento di silenzio. Li squadro entrambi con due occhi interrogatori, leggendone la preoccupazione nei loro. « Fate schifo! Chi dei due ha sganciato? » « Io no! » si difende subito Sammy, come se fosse la cosa più disgustosa del mondo - ed infatti lo è. « Ah, no. Non guardare me. Io annuncio sempre prima di farne una » chiude Jules con una lapidaria arringa contro l’inquisizione alla puzzetta. « Non è che per caso sia la Principessa sul pisello ad avere un po’ d’aria nello stomaco? » « Ma come ti permetti? Che sciocchino! Ho ancora il pieno controllo dei miei sfinteri, io! » Ops! Fa che non colga il doppio senso, fa che non lo colga! « Non credete sia ora di cercare un indizio o qualcosa per trovare una via d’uscita? » ci riporta coi piedi per terra Sammy. « Sì, forse ci siamo distratti già abbastanza. È tempo di agire. » « Ne siete sicuri? Chi ci corre dietro? Insomma, abbiamo mangiato lucullianamente, abbiamo fatto il bagnetto, ci stiamo divertendo dopo così tanto tempo... In più Joe sta dormendo così beatamente... Non credete che già che ci siamo sia meglio riposarsi anche 23 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] noi, così da riprendere le energie? » Sammy e Jules si guardano intensamente. Pensano di certo la stessa cosa ma vogliono che sia l’altro a dirla per primo. « Forse Norma ha ragione » cede finalmente il piccolo italiano. 24 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 109 L’ultima volta che abbiamo dormito è stata alla fine del percorso di Kojiro, dopo la tempesta di particelle atomiche che ci ha mischiato, e a parer mio ci ha cambiati in modo irreversibile, aiutandoci ad unirci e capirci sempre di più l’un l’altro. È davvero il tempo di riposarci, ma chi riesce ad addormentarsi dopo così tanto divertimento? Con la coscienza poi che al risveglio ci toccherà scervellarci ancora per chissà quanto per uscire da questo ennesimo rompicapo. Solo Joe ronfa che è un piacere. L’iperattivo Julian si arrampica come una scimmia a destra e a manca: ha deciso che prima di chiudere occhio avrebbe trovato il simbolo dell’acqua, testimonianza del fatto che siamo realmente in quel percorso. Come se servisse davvero una prova. Io e Sammy lo guardiamo sgattaiolare come un gattino che ha appena scoperto come si fa a correre. « Ma che gli prende proprio ora? Lo spiazzo è ben grande, la piscina sarà larga una dozzina di metri, ma ci sono pochi posti che non si riescano a coprire con lo sguardo da qui... » « Certo, Norma, ma dobbiamo considerare ogni opzione, quale striature fra le rocce, passaggi segreti, fin25 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] te pareti ologrammatiche... » « Pareti ologrammatiche??? Ma che siamo, nel futuro? » « Beh, tu stessa hai notato che stiamo pressochè seguendo una specie di progresso ambientale, no? » « Uffa, ma perchè non ci pensiamo domani? Guarda Joe come dorme, come un angioletto. » Angioletto con un ocarina ficcata dentro naso. Ma dopo aver visto come sa usare la lingua, mmm... « Ti sei chiesta che ne sarà di noi, dopo di qui? » passa a discorsi nostalgici e deprimenti il mio interlocutore. Sembra quasi di sentire la povera Lilith. « Pensiamo positivo, riusciremo ad uscire! E la nostra storia andrà su tutti i giornali. Poi con la fama acquisita Julian scriverà un libro si di noi e tu ne farai un film. Ovviamente l’attrice principale sarò io e guadagneremo tantissimo, diventeremo famosi. Ovviamente speriamo che il nostro aguzzino sia americano, così ci godremo in diretta la sua esecuzione sulla sedia elettrica. Occhio per occhio, dente per dente » dico tutto d’un fiato. Non costa nulla sognare ed è così gratificante! « No, io intendevo prima di ciò. Cosa succederà a te, me e Julian? Come abbiamo constatato gli altri erano predestinati ad entrare qui dentro per la storia dei nei. Ma noi tre? A che cosa serviamo? E se ci arriveremo, cosa sarà la verità così importante di cui parlava la mamma di Lilith? E riusciremo a reggerla? » « Calmati, piccolo Sammy mio! Quante domande tutte in una volta! Quanti problemoni che ti crei. » 26 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Alla mia risposta Sam abbassa lo sguardo, come corrucciato dal non trovar una degna spalla in me. « A tutte quelle domande posso rispondere solo con un non lo so. Ma c’è una cosa che posso dirti con convinzione. » Ora rialza la testa e mi fissa. Pende dalle mie labbra. Penso che qualsiasi cosa gli dicessi, anche cioccolata-banana-macaco gli basti per fargli capire che non è solo. Ma non è da me. Dio sa a quante modelle mie colleghe ho iniettato fiducia durante il panico pre défilé. « Sammy, tu hai parlato sempre al futuro. Cosa sarà. Cosa succederà... Nessuno può conoscere il futuro finchè non lo vive. Ma ognuno di noi può crearselo, con le azioni nel presente. Quindi dobbiamo stringere i denti ed andare avanti, anche nei momenti di difficoltà. Vivere ogni giorno al meglio come fosse l’ultimo ma sempre cercando di raggiungere un obbiettivo finale. E mai lasciandoci sopraffarre dai brutti pensieri, perchè ognuno di noi è unico e speciale, anche solo per il semplice fatto di essere al mondo. Quindi non chiederti come sarà e cosa succederà, ma pensa a cosa dovresti fare, qui ed ora. Perchè è con le nostre scelte nel presente che plasmiamo il futuro. » Quindi ora mettiti quel cazzo di vestito e vai a sgambettare fra i fotograti imbizzarriti e le tardone invidiose. Di solito chiudo cosi ma questa volta credo sia meglio omettere questa parte. Lui dal canto suo mi guarda con due occhi che esprimono una felice gratitudine. « E tutto quello che hai appena detto, tu lo fai? » mi domanda scherzoso con un sorriso ritrovato. 27 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Beh, ci provo! » ricambio io con un abbraccione stretto il piccino, ormai fuori dal suo momento di empasse. « Ma adesso credo anche che sia ora di fermarci e di buttarci a riposare. » Con un tempismo perfetto, come in una scena delle comiche, Julian precipita a testa in giù al centro della pozza e, con gli indici protesi verso di noi, urla tutto felice. « Trovato!! » 28 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 110 « Norma! Anche con lui?! Brutta zozza! » esordisce non appena esce dall’acqua, riesaminando l’immagine vista precipitando di me e Sammy che ci abbracciamo. « No, no, non è come può sembrare! » fa tutto rosso l’italiano. « Sì, vabbè. Ad ogni modo... » balletto da vittorioso per creare la suspance « ...ho trovato il simbolo! » « Wow! Ottimo, Jules! Ora si può andare a dormire » lo stronco io. La faccia pseudodelusa che mi sfodera però mi fa tenerezza. Facciamo un’opera pia. « Allora? Dov’è? » « Non ci crederete, è sempre stato sotto ai nostri occhi! » « Non ne dubito » rispondo sarcastica sottointendendo un dai, vai al sodo. « Vedete, ho cercato un po’ ovunque qui attorno. A proposito, quelle rocce laggiù sono davvero di cartapesta, ho cerato di alzarle e sono venute su come nulla fosse... » « Quindi? » mi toglie le parole di bocca Sammy, lui però davvero bramoso di conoscere la soluzione. « Quindi mi è tornato in mente che nella scorsa 29 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] via il simbolo era visibile dall’alto. Ho scalato la parete come prima e anzichè buttarmi di piedi mi son inserito nel canale verticale di testa, senza lasciarmi scivolare nel vuoto, bensì arpionandomi con mani e piedi sulle pareti. » Ma io sono così logorroica? « Scalando al contrario il viadotto sono uscito con la testa sull’imboccatura del soffitto. Vi dirò, credevo che fosse la piscina ad essere a forma di triangolo ed una volta smentito volevo tuffarmici. Ma proprio quando stavo per mollare la presa eccolo là, davanti ai miei occhi! I faretti a tre metri di profondità con l’acqua leggermente smossa e torbida creano un fascio di luce che si interseca. Ed ecco il simbolo! » conclude con un bel sospiro da vincente aspettando il plauso del pubblico pagante. « Insomma, siamo riusciti a trovare il simbolo grazie alla vostra pipì? » Storgo un pò il naso... « Pipì o no, bravo Jules! » gli da la soddisfazione cercata Sammy come si da uno zuccherino ad un cavallo. E gettando un occhio alla piscina ecco che riesco a scorgere anche io quel tringolo luminoso. « Ora però tutti a nanna! » conclude Julian, tuffan30 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] dosi vicino a Joe, usando la sua pancia come un cuscino che va sù e giù ad ogni respiro. Sammy, da buon cavaliere, mi fa posto con la mano, per farmi coricare in un tratto dove il terreno crea una conca che sembra fatta apposta per la mia schiena ben fatta. Poi si stende vicino a me. Prima di addormentarci, con un pò di vergogna, riprende la modalità confidenza. « Sai, Norma, è come se vi conoscessi da sempre. Sono felice di dividere questo cammino con voi. » Che tenero. Non posso far altro che dargli un bel baciottone sulla guanciotta. « Adesso facciamo la nanna, baciatrice a tradimento! » mi lancia scherzosamente addosso Julian, che ha ascoltato il nostro discorso. « Tu stai buono! Faresti meglio a metterti una maglietta che poi prendi freddo! » Mi rassicuro per la sua salute come la vecchia zia Norma. « Parla quella in reggiseno! » A quanto sembra la vena scanzonata che ha regnato incontrastata per tutta la giornata non è ancora passata. « Se non avessi tre lupacchiotti assatanati a cui badare toglierei anche questo... Dopotutto io dormo solo con due goccie di Chanel numero 5 addosso! » « Ha ha ha! Ha parlato la Marilyn Monroe dei poveri! » Cosa? Ho capito che quando si scherza si scherza, ma cè un limite a tutto! « Marilyn lo sarai tu, mica sono come quel deviato sgozza maiali, io! Sono una ragazza per bene! » rispedisco prontamente l’offesa al mittente. « Sgozzamaiali? Ma no, Norma, tu parli di Marilyn 31 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Manson, il cantante satanico! Io ho detto Marilyn Monroe! Dovresti esserne onorata... » sghignazza lui tutto compiaciuto dell’aver subito capito il malinteso. « Perchè? Chi sarebbe ’sta Marilyn Monroe? » non ho mai sentito un nome del genere. Julian alza la testa dal suo cuscino a tartaruga e mi guarda fisso coi suoi occhi nocciola intensi che rispecchiano la luce verdognola dell’acqua della piscina. « Norma come cazzo fai a non sapere chi è Marilyn Monroe? Fai pure la modella! Credevo che lei e Audrey Hepburn fossero le vostre icone di dive. » « Ma sì, la Hepburn non si tocca, ma... Uffa, insomma, ditemi chi è questa Marilyn! » Anche Sammy sembra preoccupato dal fatto che non la conosca. Fosse Lady Diana capirei... Magari è una di quelle attricette come Megan Fox, poco affermate, che con una sculettata fan sognare i ragazzini di primo pelo. « Eddai, Marilyn Monroe! » cerca di spiegarmi con pazienza Sammy. « L’attrice simbolo dell’America anni 70, al secolo Norma... » e di colpo si blocca. « Cosa? » La sua faccia sembra quella di uno che ha appena mangiato del cianuro. Dall’altro lato si alza a sedere pure Julian con la stessa espressione in volto. Mi stanno mettendo paura! « Norma cosa? Che c’è che non va? » Sammy si umidifica le labbra, di colpo aride, passandoci la lingua. Con un filo di voce pronuncia tre semplici parole che avrebbero sconvolto la nostra visione delle cose. « Norma Jeane Baker. » 32 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 33 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 111 Un colpo sullo sterno mi riporta alla realtà. Cavoli, stavo così bene fino ad ora! Di fianco a me vedo Julian quasi dispiaciuto della gomitata che mi ha appena tirato. Dietro a lui Sammy, con una faccia quasi sconvolta, come quella che fa sempre quando scopre qualcosa di nuovo. Ma mai quanto come quella della piccola Norma, che cerca visibilmente delle spigazioni in giro. Per chissà cosa... « Che cacchio! Ahia! Che succede? » l’atmosfera è così pesante. Così strana... « Scusa, Joseph. Ma dobbiamo chiederti una cosa importante. » E questo mi preoccupa ancor di più. « Tu sai chi è Norma Jeane Baker? » mi domanda Julian come se dalla mia risposta dipendessero le sorti dell’umanità intera. « Nu... » ammetto la sconfitta. Per una volta che contavano su di me... Questo è anche il mio percorso... « Sì vabbè, Julian quella è una cosa che pochi sanno. » « Ah, sì, scusa. Allora, conosci Marilyn Monroe? » Il tedesco ancora una volta pende dalle mie labbra. « Ma dico stiamo scherzando? Che americano sarei senza conoscere la grande Marilyn? » Questa volta 34 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] credo di aver ampiamente superato il test. Ma voglio strafare. « Andava a letto con il presidente Regan... » « Kennedy. » « Sì, Kennedy. Ed è famosa per la sua posa sopra la grata col suo vestitino azzurro... » « Bianco. » « Bianco. E perchè dormiva tutta inniuda con il profumo! » Julan scatta e si gira verso Norma, additandomi. « Ecco vedi? Anche Joe la conosce! » « Oh, insomma! Vi ho detto che anche il mio secondo nome è Jeane! Sarà una mia omonima, non avete mai sentito questo termine? O-mo-ni-mia! » si difende la poverina quasi derisa dai due. « Norma, ho capito se fosse un’artista minore o se tu venissi da un villaggio aborigeno dell’Africa continentale, ma dico: Marilyn Monroe! È una di quelle celebrità che tutti conoscono a prescindere da qualsiasi cosa, età, nazionalità, sesso... » rincara la dose Julian. Poveretta, mi fa quasi pena che le dia così tanto contro ma a ragion del vero è semplicemente impossibile che una come lei non abbia mai sentito parlare di della grande Marilyn. « Eddai! Si è suicidata ma i più pensano che sia stato un delitto, per la sua relazione scomoda col presidente degli Stati Uniti d’America. Tra le sue interpretazioni più importanti A qualcuno piace caldo e Gli uomini preferiscono le bionde, oltre ovviamente alla comparsata per cantare Happy Birthday Mr. President... 35 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] » Cavoli, per essere un topo da laboratorio ne sa di aneddoti! « Si è sposata due volte ma il suo cuore è sempre stato della star del baseball Joe Di Maggio. » « Eh, no! Qui ti sbagli! » Ecco che casca l’asino. « Lei ha sempre dichiarato di essere innamorata vita natural durante di Frank Sinatra! E chi sarebbe questo Joe Di Maggio? » lo correggo pieno di orgoglio. « Ma valà, non è mai stata con Frank Sinatra! È stata sposata per tipo nove mesi con Joe Di Maggio, il suo primo marito! » « Appunto, proprio per nove mesi, ma con Frank Sinatra! Vuoi venire ad insegnare ad un americano con chi si è sposata Marilyn? » Cavoli anche quando sbaglia non vuole proprio ammetterlo. « Joe, scusa se mi intrometto, ma ahimè ha ragione Julian, Marilyn e Joe erano una delle coppie storiche... » Anche Sammy? Ma siamo impazziti? « Ma mi state prendendo in giro? E sentiamo, chi sarebbe questo Joe Maggio? » « Ho capito che fai football ma non conoscere Joe Di Maggio, che scandalo! La star del baseball. Era anche nella canzone de Il Laureato! Dove sei finito Joe Di Maggio, una nazione volge i suoi sguardi solitari a teee! Woo, Woo, woo! » continua Julian con una certa arroganza. Uffa ma perchè devo fare sempre la figura dello stupido anche quando sono certo di sapere le cose?! Persino Sammy ora è contro di me. E dire che stavo dormendo così bene. E mi svegliano per sapere se conosco Marilyn Monroe... « Aspetta. Joe! Tu come hai detto che facevi di co36 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] gnome? » mi domanda Sammy-bello. « Mayof. » « Oh, mio Dio, ragazzi. Qui la situazione si fa realmente seria! » « Perchè? Per colpa del mio cognome? » « Proprio così. Insomma, Norma ha lo stesso nome e cognome di Marilyn Monroe. Persona che a quanto pare per lei non esiste. Ed ora Joe... Non l’ho capito subito perchè ormai mi ero assuefatto al babelfish che traduce ogni cosa, ma provate a pensare al cognome di Joe: dividetelo in due dopo la terza lettera ed invertite i termini. » Non sono mai stato un asso con la logica, l’ho sempre ammesso. E ora Sammy si mette a fare anche i giochini di parole. Uffa. Mayof staccato diventa... Maggio Di... Invertito... « Di Maggio! » Esplodo io anche se gli altri tre credo ci fossero già arrivati dai loro sguardi, come fossi un immigrato clandestino. « Di Maggio! » sottolinea Samuel. « Il pesce non aveva tradotto il cognome perchè era scritto unito! » « Quindi anche tu porti il nome di una celebrità che per te non esiste! Da paura! » si entusiasma Julian. « E non è finita qui! Mi pareva di aver già sentito il nome di Koji, prima. Kojiro Sasaki è uno spadaccino giapponese, ricordato per essere l’avversario dell’eroe Musashi Miyamoto. » « Che? Con tutti ’sti nomi mi sono perso per strada. » « Cavoli, ma tu come fai a sapere tutte queste cose? » 37 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Norma è più sconvolta della grande cultura di Sammybello che delle rivelazioni che sta cercando di dirci. « Era uno dei personaggi di Vagabond, di Takehiko Inowe... Un fumetto... » dice quasi con un pizzico di vergogna. « Bello, bello! Ancora, ancora! » lo incita Jules tutto concitato. « Lilith Crowley, vero?! » « Anche la piccola Lily?! » si stupisce Norma. « Oddio, questa la so! Mister Crowley è una canzone di Ozzy Osbourne. » Tutti mi guardano male. Di nuovo. « Crowley non è l’occultista britannico, il satanista? » si scervella Julian. « Però quello è un uomo, tipo... Aleste... » « Aleister Crowley, nome d’arte di Edward Alexander Crowley. Conosciuto per i suoi grandi studi ed adorazione alla dea Lilith... » « Eh, vabbè. Ma questa è una combinazione di nomi... » lo interrompe Julian. « ...tanto da chiamare sua figlia con tipo quattro nomi tra i quali Lilith. » Julian tace. Colpito ed affondato. « Ed io, ed io? Chi sono? » « Julian... Sai che non ne ho idea? Come non posso avere idea di chi sono io. » « Samuel Goldfish, vero? Ehm... Qualche idea? » « Un venditore di pesciolini rossi? » risponde Norma. Ridacchio. Haha. « Però alla fine se dite che Marilyn è una bella attrice un pò mi assomiglia, no? » 38 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Una bella attrice? Era una diva. Stupenda! » le assicuro io. « Come lo sportivo Joe Di Maggio è affine al nostro Joe. E Lilith... Beh, non posso permettermi di dire che fosse un’occultista, ma molte volte un pò inquetante lo è stata no? » Tutti concordiamo con Julian. « Il mio sarà di certo un fisico teorico allora. E Samuel un appassionato di cinema. Un regista, un attore forse? Che figata! » « Allora credete che ci abbiano chiamati per la nostra omonimia e somiglianza caratteriale con dei divi del passato? Grande! » si compiace con sè stessa Norma. Il sorriso di vittoria che si era disegnato in faccia a Sammy-bello si spegne pian piano, facendosi oscuro in volto. « Del passato, infatti. Credo che stiamo sottovalutando una cosa: tutte queste persone, e di certo pure quelle che non abbiamo scovato... Sono morte. » 39 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 112 La situazione è questa: io sto ancora pensando alla mia convinzione che Marilyn Monroe fosse sposata con Frank Sinatra. E per questo mi sono perso per strada. Ma a quanto pare abbiamo gli stessi nomi di persone morte. E allora? « Allora stai dicendo che noi siamo le loro reincarnazioni? » Norma fa luce a ciò che mi sono perso. Anche se Frank Sinatra... « Beh, non ci sarebbe di che stupirsi. Potrebbe essere proprio così. Ma c’è da considerare anche il fatto che loro stessi per ognuno di noi non esistono. » « E chi lo dice? Figurati se Lilith non lo conosceva, con tutte le sue uscite sovrannaturali. » « Norma, per favore... » non dire cazzate? Era questo che voleva dire Julian? Meno male che non l’ha detto perchè si sarebbe trovato un cazzotto in piena fronte dal sottoscritto. « Provate a fare un salto di livello per un attimo. E se noi provenissimo da mondi differenti? » Silenzio. « Mondi differenti! Fico! » mormoro io con un filo di voce, immaginandomi Sammy che va in giro su una moto volante e Norma che fa il bagno in un mare ros40 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] so. « Sammy, hai preso una botta in testa, vero? » A Norma invece non va giù questa idea. Sì, in effetti il mare rosso sarebbe brutto... « Intendo, dimensioni differenti. Lo stesso mondo, più o meno simile, ma con delle piccole diversità. Come l’assenza dei grandi nomi a cui siamo associati, in quanto il posto da loro occupato negli altri mondi è quello che occupate voi nel vostro. » Il posto occupato da loro... è quello che occupiamo noi... Il posto occupato... da noi... « Questa sì che è una ficata! » scoppia Julian in un grido liberatorio. In effetti è comunque una ficata! Altri mondi! Il tedesco tende le braccia verso l’alto alzando due dita medie tutto concitato. « Hai sentito? Proveniamo da altri mondi! Siamo gli spiriti di persone famose. Ti abbiamo fregato, bastardo! Ci siamo arrivati!!! » E con un urlo esuberante si rigetta in acqua. Haha. Ora lo se... « Fermo dove sei, tu no! » « Sammy... » « Se ti butti poi dovrei entrare anche io per prenderti. » « Vabbene... » « Ma credete che nei nostri mondi ci siano altre differenze oltre a questa? » domanda Norma, persino interessata. « Beh, per i discorsi fatti fino ad ora non credo che ci sia qualcuno di noi che cavalchi navicelle spaziali o abbia incontrato gli alieni. Ma di certo, il semplice dato 41 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] che ci sia un piccolo cambiamento del genere da una dimensione all’altra è indice di certo di una reazione di cambiamenti a catena » risponde con tono scientifico Sammy. Non bastava un semplice sì? « La dipendenza sensibile alle condizioni iniziali interna alla teoria del caos » si intromette Julian dal bordo piscina. « Piccole variazioni nelle condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. » Un altra volta silenzio. Che si renda conto che non è di fronte a professori con tre lauree a testa? « L’effetto farfalla! » « Ah! Come il film con Ashton Kutcher! » ricollega la bionda. « A quanto pare nemmeno nel tuo mondo te l’hanno risparmiato come attore! Ma se dobbiamo parlare solo del suo fisico il discorso cambia... Certo che capitano tutte a Bruce Willis le fortune! » « Credi che sia una fortuna vedere una ex moglie come Demi Moore fra le braccia di un pargolo? » « Vuoi dire che da te è andata così? No, no, da noi è lo stesso Willis ad essersi sposato con lo strepitoso Kutcher! » sospira profondamente Julian. « Che cosa, anche Bruce Willis è gay?! » Norma non ci può credere. In effetti Bruce Willis è un duro! « È cosa? Che vuoi dire? » « Gay, omosessuale! Non ti funziona il pesce traduttore? » « Omo cosa? » domanda Julian sporgendosi dalla piscina, molto interessato dal discorso intrapreso. 42 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Un uomo a cui piacciono gli uomini! » taglia corto la dolce Norma. « Come te! No? » « Beh, sì certo. E non è normale? » « Oddio nel vostro mondo i gay hanno finalmente raggiunto la piena parità di diritti? » « Beh, se intendi che un uomo possa sposare un altro uomo, sì certo... » E lo dice con tutta questa naturalezza? Che schifo! « Uomo o donna che sia uno è libero di sposarsi chi vuole. Voi li chiamate omosessuali? Noi ci chiamiamo semplicemente uomini... » Beh, a quanto pare le differenze nei nostri mondi sono più sostanziali di quanto credessimo! Ma allora... « Allora è per questo che prima eri così sconvolta dal fatto che non sapessi nuotare, Normina? » Mi guarda interrogativa. « A San Diego mica c’è il mare! C’è una grande valle sabbiosa, quello sì. Ma se non fosse per qualche vasca ad idromassaggio nelle ville dei riccastri il mare lo vediamo solo nei vecchi film. » « Che cosa? In America non c’è l’Oceano Pacifico? » strabuzza gli occhi Sammy. « Oceano Pacifico? Non so cosa sia ma verso la Florida, tanto lontano da noi, c’è il Mar Atlantico. Solo quello. » « E scusa, fra la California e il Giappone cosa c’è? » « Beh, il Deserto Andesitico... Perchè da voi che c’è? » « Mai sentito parlare di Oceano Pacifico, la più grande pozza d’acqua della terra, 180 milioni di chilometri quadrati? » « Sì, certo, nelle leggende! Il mito di Pacifico! Ci 43 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] hanno fatto anche un supereroe della DC, Capitan Pacifico. Ecco come mai viveva ad Oceania... Perchè il mare grande si chiama oceano, no? » 44 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 113 Abbiamo così continuato a parlare delle differenze fra i nostri mondi per tutta la notte, o almeno quella che ci sembrava fosse la notte, visto che tutto intorno a noi le luci si sono affievolite. E quante sono! La torre pendente nella Pisa universitaria di Sammy non è pendente. Nella cucina francese di norma i ratti sono una prelibattezza al livello del caviale e Hitler non ha mai governato la Germania facendo quello che ha fatto. Al contrario, è il nome della marca della più grande catena di lavanderie a gettoni in tutto il territorio tedesco. Sembra quasi una presa in giro. Ci siamo messi tutti a bordo piscina, chi sdraiato, chi con le ginocchia al petto. I riflessi verdognoli dell’acqua che ci illuminavano dal basso ci faceva sentire come intorno ad un bivacco. In tranquillità e pace con noi stessi. Ci siamo proprio divertiti. Ed è questo che volevo: nella mia strada volevo che tutti si divertissero. Volevo che sentissero la stessa pace che provavo io ogni volta che sentivo il richiamo del mio elemento. Per lo meno così avranno un buon ricordo di me. Eh sì, perchè checcè se ne dica, sarò anche un pò tardo, ma ho pienamente capito che una volta trovata l’uscita da questo antro umido io non ci sarò più. Mi sento 45 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] serio quasi come Sammy, ma finalmente ho capito le vere cose per cui vale la pena vivere: gli amici, la birra - anche se qui manca - e la voglia di vivere stessa. Tra una battuta e l’altra ci siamo addormentati. Ci siamo lasciati cullare dal senso di sicurezza che si è diffuso nell’aria, forse a causa della rivelazione a cui siamo andati a capo. Sento però uno scoppiettio. Plop, plop. Qualcosa di tondo, di leggero. Apro gli occhi ancora velati dalla sonnolenza. Le luci si sono leggermente rialzate. Forse è l’alba. O forse vogliono solo farcelo credere. Ad ogni modo cerco l’origine del rumore in giro, ma non vedo nulla. Mi stropiccio gli occhi e guardo ancora. Nulla all’orizzonte. Che strano. Che sia entrato qualcuno? Che forse siano venuti a picchiarci perchè abbiamo scoperto qualcosa che non dovevamo? Tutto però è proprio come lo abbiamo lasciato ieri sera. Apparte... « Ehi, Sam! Sam! Ehi, Sam! » Scuoto il mio amichetto silenziosamente, per non svegliare gli altri due che ancora dormono beati. « Sammy, Sammy, Sammy! » « Che c’è, Joe...?! » mi risponde lui, alzandosi a sedere, con una voce ancora impastata. « Non senti questo profumo? » « Quale profumo? » « Mangiare! Ancora mangiare! Come l’altra! E guarda un pò là! » Indico una roccia affagottata, del tutto simile a quella di ieri, contenente tutto il ben di Dio di cui ci siamo sfamati. « Quella lì ieri non c’era! » 46 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Ci hanno portato ancora da mangiare! Grandioso! » sprizza lui in un urlo di felicità. « Mangiare? Dove, come? » si sveglia Jules seguito da Norma. Sono quasi peggio di me, degli zombie assetati di cibo. Sammy indica il nuovo fagotto, al di là della piscina e Jules corre verso il suo tesssoro a capofitto. Però succede l’impensabile: un tuono squarcia il cielo e dalla stessa imboccatura dalla quale siamo entrati noi parte un lampo, che va a finire proprio sul nostro obiettivo. Centrandolo in pieno. Ardendolo. È la morte sociale. La nostra colazione incenerita. « È successo di nuovo! » Rompe il silenzio di commozione Sammy. « Come con il robottino. Ancora una volta qualcuno ci dà contro, privandoci di cose che ci possano aiutare. » « Brutto bastardo! Si vuole vendicare perchè abbiamo scoperto più del dovuto, eh? » parla ancora guardando verso l’alto Julian. « Mi sono stancata. Credo che abbiamo riposato abbastanza. È tempo di andare avanti. » Norma stamattina si è svegliata in stile Wonder Woman. Così coraggiosa, così di polso. « Sì, facciamogli vedere chi siamo a quel deficente! » continua Jules nel suo discorso rivolto all’impersonale ascoltatore. « Ma da dove possiamo partire? » 47 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 114 Siamo fermi in cerchio. Io di fronte a Sammy, Jules faccia a faccia con Norma. Come nei migliori clichè di summit, dopotutto. E ancora una volta mi chiedo come faccio a conoscere parole come queste. « Allora, abbiamo appurato che siamo già dentro al tuo cammino, Joe... » « Sì. » « Nessun indizio? Provi qualcosa? Qualche sensazione strana? » « No. » « Non ti senti più richiamato dall’acqua? Ora ci siamo, i tuoi sensi di ragno dovrebbero essere al culmine. » « Sì, ma è più una sensazione di pace con sè stessi, non so come poterlo spiegare. Come non appena fai un touchdown, o cose simili. Credo che per te valga tipo... Non lo so, come quando sogni di stare con la tipa di un telefilm. » « ...va bene. Non è proprio la stessa cosa, ma diciamo che ho capito. » Che ho detto? Dovrebbe essere contento, non è lui l’amante dei telefilm? « Jules, sei tu quello che ha scandagliato più di tutti il territorio. Accorto di nulla? » 48 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Sammy, questo è successo ieri sera, credi che sarei resistito senza dirvelo fin ora se così fosse? » « Anche tu hai ragione. Quindi nessuna via d’uscita nascosta sulle pareti... » « Forse è come nel percorso del fuoco... » si intromette Norma-cara. « Ci sarà un interruttore per far ricapovolgere la stanza, tornando al senso di gravità iniziale, no? » Ma pure lei comincia a parlare come Sammy? « Non è da escludere. Ma prima... Joe, qual è la tua più grande paura? » « La mia più grande paura? Io non ho paure! » « Eddai, una paura che magari avevi da bambino. Ragni, pagliacci... » « No. » « Paura del buio, claustrofobia... » « Ti ho detto di no... » « Paura dei maschi che amano altri maschi? » prende parola Julian abbracciandomi con una mano e toccandomi il petto con l’altra. « Com’era che li chiamavate voi? » « Gay » risponde Norma un pò seccata della presa in giro. « Gay! » ripete lui. « No, neanche... » « Forse paura dell’acqua... Hai detto che non sai nuotare... » riprende le file del discorso Sammy. « No. Cioè, non saprei... Vi ho detto che non ho mai fatto il bagno in mare... Quindi non saprei nemmeno se ne avrei paura o no... » 49 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] « Ma come? Sei quasi morto annegato ieri, e ancora non ne hai paura? » Norma continua a dire che ieri stavo per schiattare in acqua, ma io non ho sentito nulla... Ero talmente preso dal divertimento della discesa che non ho minimamente pensato al fatto che non riuscissi ad uscire dall’acqua. « Cavoli siete voi che quasi mi mettete paura! Cosa mai ti può fare l’acqua? » « Nulla, nulla. Era solo che Lily, Koji e Patrick sono arrivati a premere l’interruttore una volta superate le proprie paure... Ma, è vero, non erano direttamente collegate all’elemento di riferimento » finalmente Sammy dà un senso a questa insensata inchiesta sulle mie paure. « Quindi siamo al punto d’inizio? » Norma sembra un pò seccata. « Continuiamo a cercare in giro. Ci sarà pur da qualche parte una sorta di interruttore o qualcosa » decide Sammy-bello. Uffa, lo so che questo è il mio percorso e mi secca dover includere gli altri nella ricerca di quel che dovrei trovare da solo. Avrei voluto fare come ha fatto Patrick: spuntare dal nulla con la soluzione. È stato un grande in quel momento, ha tutto il mio rispetto. Ora stiamo guardando tutti in giro. Senza un principio, a quanto pare. A casaccio. Dopotutto è difficile cercare una cosa che non si sa nemmeno cosa sia. Norma e Sammy si passano centimetro per centimetro le pareti di finta roccia, dando pure colpetti per sentire se suonano a vuoto. Nel caso mi chiamano e con un de50 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] stro spacco tutto. Julian si è intruffolato nel cunicolo da dove ci si tuffava ed è momentaneamente sparito. Io setaccio il terreno, mi sento un pò scemo a gattoni col sedere alto. Devo mettercela tutta per trovare io quella cosa, interruttore o foro che sia. Perso nei miei pensieri mi metto a fissare l’acqua. Il mio elemento. Di certo mi sarà stato assegnato per la mia poca padronanza con esso. Ma chissà perchè Sammy mi ha chiesto se avevo paura dell’acqua. Che male può fare? Però io ne so talmente poco di mare o piscine che sono l’ultimo che devo esprimere un parere in merito. Mi pare che nelle lezioni di anatomia durante gli allenamenti ci avessero detto qualcosa tipo che il corpo umano è fatto in gran parte di acqua. Però l’uomo ha bisogno dell’aria per vivere, di respirare, quindi per quanto possa essere fatto di acqua essa stessa rappresenta anche un pericolo per noi. Plop. Di nuovo quel rumore rotondo e perfetto di prima. Faccio un attimo mente locale e di fronte ai miei occi, nell’acqua, sta succedendo qualcosa. Sono delle bolle! 51 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 115 « Vi dico che c’erano delle bolle! » Non capisco se Sammy è dubbioso o incredulo. « Sei sicuro che non sia stato Julian a sganciarne un’altra? » È tutto quello che sa dirmi Norma. « Ma cosa? Julian è sparito lassù, non può essere dentro la piscina. » Plop. « Ecco, ecco, avete visto! » Che bello, che bello! Ora posso rinfacciare anche io qualcosa a qualcuno! « Cavolo, ma quelle sono bolle! » urla Julian spuntando a mezzobusto dall’alto, con una mano flessa ad indicare quello che ha appena visto, come fanno i bambini. Samuel si accuccia a bordo piscina per cercare di vedere qualcosa di più. Ed ecco, ancora... Plop, plop, plop. « Ma... Ci dev’essere qualcosa là sotto! » arriva finalemente Sammy. In un attimo però le luci si abbassano e alzano velocissimamente, per tre volte. Sembra quasi come se fossimo al cinema e ti vogliano avvisare che manca poco all’inizio dello spettacolo. In contemporanea le bolle finiscono. « Ma che cacchio...? » sbotta Norma in risposta a 52 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] questi sconvolgimenti. « Devono avere dei problemi in regia. » realizza Julian. « Ma a me non mi fregano! » E così dicendo si tuffa in piena velocità schizzando ovunque, incluso il povero Sammy che era ancora sul bordo della piscina. Lo vediamo andare giù, fino a scomparire oltre il fascio di neon in profondità. Se ne stà così a lungo lì sotto che iniziamo a preoccuparci. Ma eccolo riemergere. Frantuma il pelo dell’acqua e respira una boccata d’aria che pare infinita. « Ci siamo... Umpf... Ci siamo! » è la prima cosa che dice. « Cosa? Come? Cosa hai visto? Da dove vengono le bolle? » scatta Sammy prendendolo per la maglietta, aiutandolo a venire su. « Niente! » « Come niente? » « No, non sono riuscito a trovare interruttori o buchi. Ma c’era una specie di cosa rosa, non ho capito se una membrana o un tappo, ma mi ci sono fermato a tipo cinque metri, altrimenti raggiungevo il punto di non ritorno. » Un tappo? E in che consisterebbe la prova? « Una membrana. Forse è proprio quello il nostro obiettivo » rimugina Sammy ad alta voce. « Se è da lì che provenivano le bolle allora ci dev’essere di certo qualcosa, come un’altra stanza... » « Senza dubbio! » sottolinea Julian. « Joe, ti devi immergere fino a lì. Dobbiamo giocarci il tutto per tutto. » 53 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Tutti e tre si girano verso di me. Mi fissano. Aspettano che io faccia la mia solita figura da sprezzante del pericolo e li tranquillizzi dicendo faccio tutto io, non preoccupatevi di nulla. Ma guardando la pozza d’acqua mi viene un brivido che mi percorre tutto il corpo. Qualcosa di mai sentito. Il cuore mi batte fortissimo e l’unica cosa che riesco a dire è un codardo: « Ma lì c’è l’acqua... » La faccia di Sammy si distingue da quella di Jules e Norma, che sembra pensare ma che sta dicendo? Sammy-bello sembra più comprensivo, ha uno sguardo di conquista, tipo ecco, è proprio quello! Sono imbarazzato. Non riesco a dire altro che, ancora una volta: « Li c’è l’acqua. » « E quindi? » mi chiede sempre Sammy-bello con un tono leggermente di sfida. « Quindi non saprei... Insomma, forse è profonda. Forse è pericolosa... » « E forse è bagnata, non ci hai pensato? » mi interrompe Jules ridacchiando sotto i baffi. Non capisco che intenda. Mi pare ovvio che l’acqua sia bagnata. Che esista anche l’acqua secca? Come le prugne? « Ora si spiega tutto, Joseph. Ho capito in che cosa consiste la tua paura! » sorride vincente Sam. « La mia paura? Dell’acqua intendi? No, ti ho già detto che non ho paura dell’acqua. » « E allora perchè non ti butti? » mi stuzzica ancora il tedesco, presumo in preda al volermi convincere irritandomi, come ha fatto in passato con gli altri. « No, nessuna paura dell’acqua. O meglio, ora ne 54 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] hai timore, perchè ti abbiamo messo senza volerlo una pulce nell’orecchio a proposito. Credo che tu abbia semplicemente paura dell’aver paura. » « Paura... Della paura stessa? Ma sei geniale! » esclama Norma, complimentandosi come le adulatrici che stringono la mano dei relatori a fine conferenza. Non che sia mai andato ad una conferenza, ma l’ho visto fare in molti film. Comunque, io rimango di sasso. Allora quella sensazione di agitazione che mi è presa prima mentre osservavo la piscina... È paura! Forse Sammy ci ha proprio preso, anche questa volta. « Beh, sì... » concorda Julian, solamente per dimostrare che non gli è da meno. « Come dicevi tu, Joseph, sarebbe logico non avere paura delle cose che non si conoscono. Ma poi inconsciamente ci si basa sulle considerazioni ed atteggiamenti degli altri, per crearsi un opinione in merito. Positiva e negativa che sia. Da questo nasce la paura. Il bimbo ha paura dell’Uomo Nero sia perchè non lo conosce, sia perchè sono i genitori che gliene ne parlano male. » « Oddio, ma quanto siete intelligenti! » Norma accontenta la sua palese volontà di alimentare il suo già ben che nutrito ego. « Joe, non c’è da avere paura dell’acqua! Devi solo prendere un grande respiro e trattenerlo, al che sbattere le gambe velocemente ed arrivare in fondo! » cerca di spiegarmi. « Sì, tanto a fondo ci sai andare benissimo, come abbiamo visto » graffia ancora una volta Julian. « E poi ti possono aiutare Sam e Jules come prima, no? » Norma cerca davvero di convincermi a tuffarmi 55 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] seduta stante. « Beh, dobbiamo andarci tutti, no? Dopotutto siamo sempre stati tutti vicini all’interruttore quando lo facevamo scattare. Non vorrei che saltasse qualche meccanismo cambiando il rituale. » « Cacchio! » si lascia scappare la mia biondina. « Mi tocca bagnarmi di nuovo! » « Quindi mi dite che non fa nulla, vero? Cioè... Beh, dopotutto non è come l’acido... Vero? » « Ma Joe, che stai dicendo? Certo che no, l’hai visto anche tu: ti ricordo che prima ti tuffavi come un bimbo! » Norma ha ragione, che problemi mi sto facendo? « Ma è profonda, vero Jules? » « Sì, Joe, è profonda. Ma con quei polmoni che ti ritrovi credo che non avremo problemi. » « E se non riuscissi ad arrivare fino in fondo...? » « Oh, insomma, Joe! Sei in te?! Dove è finito il maschione sprezzante e spensierato che abbiamo conosciuto fin qui? Vuoi la verità? L’acqua non fa davvero nulla! Certo, più in fondo si va più ti senti stringere. È ovvio. Ma nel contempo è naturale. Liberati di ogni paura. E poi non hai nulla da perdere: se la tua paura è cosa ti possa succedere stai ben tranquillo perchè tanto alla fine... » e qui Norma si blocca. Credo si sia accorta di aver lasciato correre un pò troppo la lingua. « ... Muoio » concludo la sua frase. « Lo so. » 56 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 116 « Joe, scusami, non intendevo... » cerca di rimangiarsi quello che ha detto. Che tenera. « Tranquilla, Norma. Lo sappiamo bene tutti e quattro. Dopotutto è già successo tre volte, è il destino di noi... » Guardo Sammy-bello perchè non ricordo il termine che ha coniato per definirci. « Reggenti. » « Noi reggenti. » Si vede dalla faccia che Norma non sa cosa rispondermi. Dopotutto, che c’è da rispondere? « Chissà, forse visto che sei l’ultimo le cose potrebbero cambiare, no? » Jules cerca di ricreare l’idillio dell’ignoranza. « Sì, forse è così. » Faccio finta di concordare con lui. Recito ancora una volta la parte di Joseph, lo stupido credulone a cui basta dire una cosa per farlo stare buono. Ma hanno ragione: cosa me ne importa? Tanto in un caso o nell’altro la mia ora è segnata. Senza girarci troppo attorno, le soluzioni sono due: o ci rinuncio e ci lascio marcire qui dentro oppure mi sacrifico per salvare tre vite. Conoscendomi non servirebbe nemmeno stare qui a quantificare i pro e i contro. Quindi, che c’è da aver paura? Quando non si ha davvero nulla da 57 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] perdere il solo pensiero della paura fa ridere. « Coraggio, allora. Facciamolo. » I tre cercano di apparire sereni, ma il loro sguardo cela peró un’ombra oscura, come se si sentissero in colpa per non poter fare nulla. Sincerità per sincerità, cerco di tranquillizzarli. « Ma non crederete che si impari a nuotare da un momento all’altro! Dovete darmi una mano! Tutti e tre! » Dal sorriso che vedo aprirsi nei loro volti capisco che ho fatto centro. Mentre Norma e Sammy si vestono - a me non serve, sono loro che potrebbero averne bisogno nel prossimo tratto di cammino - entro in acqua appeso al bordo con l’aiuto di Julian. La fà facile, lui: si tuffa e mi fa il solletico per farmi scivolare dentro. « Terapia d’urto, Joseph. Prendi un bel respiro e lasciati entrare. Devi esercitarti subito con l’apnea. » Mentre faccio come dice entro nell’acqua con la testa. Ma mi viene da respirare: d’istinto apro la bocca e bevo involontariamente dell’acqua. Mi entra anche dal naso! Che disastro... Inizio a muovere le gambe e le braccia alla rinfusa. Una volta fuori tossisco, quasi più di prima. Che brutta sensazione. « Visto, Joe? » credo voglia ancora continuare con lo sfottò di prima. « Visto che cosa? Come è facile affogare? » « No. Che hai nuotato, te ne sei reso conto? » Cosa? Quando? Io? « Beh, nuoto nel senso stretto del termine è un altra cosa, non avresti la benchè minima 58 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] possibilità in una gara di velocità. Ma per lo meno sbattendo gambe e braccia sei riuscito ad andare dove volevi: a galla. » Ma... È vero! Ha ragione! Ha totalmente ragione! « Io, io... » bofonchio. « Silenzio! Altra bella boccata e di nuovo sotto con la testa! Coraggio! » mi ordina con un fare alla comandante dei Marines. Agli ordini. Faccio come dice lui e questa volta riesco a trattenere il respiro senza ingoiare acqua. Il più possibile. Appena inizio a sentire la mancanza d’aria cerco di riemergere ma qualcosa me lo impedisce. Julian mi si è agguantato addosso e mi fa da zavorra, trattenendomi a forza dentro l’acqua. Caspita, mi sento quasi scoppiare, non ce la faccio più. Appena emetto un turbine di bolle dalla bocca sento il tedesco allentare la presa. « Ma dico, che ti prende ora? » gli sbraito contro. « Eddai, stavi per uscire subito! Hai visto che se volevi potevi rimanere ancora un po’ dentro? Forza di volontà, forza di volontà! » Ah. Cavolo, ancora una volta il tedesco ha ragione. 59 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 117 Bene. Dopo una sessione massiva di lezione di nuoto - o meglio, di convivenza con l’acqua - non posso dire che la mia paura immotivata sia sparita. Ma provo a non pensarci. La sola convinzione che porterò i miei compagni al livello successivo, forse finale, mi dà la carica. Julian sta confabulando in un angolo con Sammy. Ed ora è Norma a venire da me. « Joe Di Maggio... » sorride stringendo gli occhi e arricciando il naso. Le si formano delle fossette sulle guance, non me ne ero mai accorto. E così... Perfetta! « Marilyn... » le rispondo stando al gioco. « In un’altra vita a quanto pare eravamo sposati. » « Sì, ma anche divorziati nove mesi dopo... » « Beh, ma il cuore della famosa Norma è sempre stato tuo a quanto dicono. Ma tu fermati al matrimonio, perchè devi pensare sempre avanti... Voi uomini, sempre così pragmatici, abbandonatevi un po’ al romanticism... » La bacio. Un po’ per farla stare zitta ed un po’ perchè credo che sia quello che vuole. Cercava di farsi perdonare per essere sembrata una che pensa solo alla propria salvezza senza sapere cosa dire. Così le ho facilitato il tutto. Le appoggio le mani sui fianchi e lei la60 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] scia scivolare il suo corpo sul mio. Le nostre bocche si staccano. Ci guardiamo vicinissimo negli occhi. Poi lei con un sorriso già nostalgico si alza in punta di piedi e mi stringe il collo in un abbraccio. Stretto stretto. E sottovoce, lentamente, mi sussurra all’orecchio. « Ti voglio bene. » Non è assolutamente ruffiaggine. Lo sento. Lo pensa veramente. Sarebbe troppo semplice risponderle anche io. Sono l’eroe, devo dire qualcosa di memorabile. « In un’altra vita ancora chiederó la tua mano. Stanne certa » e le faccio l’occhiolino. Le sue guance si accendono di un rossore intenso. Vergogna? Lo prendo per un sì. « Andiamo, ragazzi! » chiamo i due che fanno finta di essere indaffarati per lasciarmi godere questo ultimo momento prima del compito finale. L’aria che tira è ancora pesantuccia. « Coraggio, non è ancora il funerale di nessuno! » sorrido per caricare anche loro come lo sono io. « Bravo, Joe! È il tuo momento! In un futuro, quando i pronipoti dei nostri pronipoti canteranno le gesta degli eroi di quest’epoca tu entrerai di diritto fra di loro. » Ora anche Sammy tenta di arruffiamarmi? Ma che ficata, però! Magari fanno davvero un supereroe con le mie fattezze. Anche se Capitan America mi somiglia già un bel po’. « Bene, ci buttiamo? » domando al mio maestro di sub. « Certo, ma se ne abbiamo bisogno perchè non sfruttare la forza di gravità a nostro vantaggio? » mi 61 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] domanda. Credo che si aspetti una risposta. Sfruttare la gravità. Che vorrà dire? « Facciamo i tuffi dall’alto come prima! » « Siii! Lo scivolone!!! » gli rispondo tutto felice. Passin passetto ci arrampichiamo sulla scaletta di roccia. Lentamente perchè Norma è la prima volta che sale e non mi pare molto portata per l’arrampicata. Mi sono messo sotto di lei per prenderla al volo in caso cadesse, ma non avevo preventivato la visione che mi si presenta di fronte agli occhi, se guardo verso l’alto. Dio benedica che ha creato le gonne. Anche se mi è andata male: pur essendo lei una tipa da tanghino, le mutande offerte in dotazione negli armadi erano più comprenti. Tanto meglio. Più lavoro di immaginazione per le mie meningi! Si vedono le chiappette ben fatte che lasciano il passo sul davanti al giardino dell’Eden. Non perchè sia pelosa, ma questo mi pare il termine meno volgare che conosca per definire... Insomma, quella cosa lì. « Joe, allora, mi raccomando... » mi distoglie dall’idillio il sempre loquace Sammy. « Ci tuffiamo tutti insieme, io ti sto dietro. Julian in fronte a te perchè ha già visto dove è posizionata questa membrana. Poi sarà lui a trascinasti in basso. Nel mentre io e Norma ci avviciniamo il più possibile per non render vano il rito cercando di rientrare nell’area d’azione del pulsante. » « Ricevuto » lo tranquillizzo io. In verità non ho capito un cacchio ma come nella migliori delle tradizioni 62 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] mi inventerò qualcosa strada facendo. « Eccoci qui » dice Julian una volta che tutti e quattro siamo vicini allo stretto foro pronti al tuffo di una vita. Ancora una volta sguardi languidi e occhi bassi. « Dai, voglio vedervi sorridere! Pensate che fra poco raggiungo Lily, Koji e Patrick! » No, forse così gli abbasso ancor di più il morale. « Facciamogli vedere chi siamo a quello stronzo che ci ha rinchiusi qui dentro! » « Siii! » mi segue a ruota entusiasmato Julian, alzando le mani al cielo e battendomi una pacca assai forte sulla spalla. Peccato che per parlare a tutti loro mi ero messo di spalle sul limite del precipizio, e una piccola spinta come questa... « Ahhh! » 63 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] 118 « Cazzo, Joe! » urla Norma, ma non sento nient’altro perchè sto sentendo l’aria che mi sibila sulle orecche per la velocità che assumo e splash! Di nuovo dentro l’acqua. E ancora scendo. Julian aveva ragione: da più in alto ci si butta, più si sprofonda. Meno male che avevo preso un bel respiro profondo prima dell’impatto con il liquido: via il cerotto via il dolore. Ora mi sono fermato. Prima che tutta l’aria che ho nei polmoni mi riporti verso l’alto, inizio a muovere gambe e braccia alla rinfusa, come mi ha insegnato Julian. Con la testa verso il basso cerco di tenere gli occhi aperti anche se fa una strana sensazione guardare dentro l’acqua. Non capisco se mi sto muovendo o meno, qui la sensibilità è tutta strana... Almeno ho superato le luci che formano il mio simbolo, sono sulla buona strada. Ma ancora non posso crederci di essere dentro a quella cosa che mi faceva paura fino ad un attimo fa. E ora non me ne fa. Ero uno stupido a pensarla diversamente. Mitico me! Tutto d’un tratto sento qualcosa che mi sfiora il polpaccio. È Sammy che mi ha raggiunto e mi afferra sotto il braccio, per trascinarmi più velocemente possibile verso il basso. Credo per farmi minimizzare 64 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] i movimenti e risparmiare così ossigeno... Però poi lui come fa? Schiatta prima di me? Mentre mi trascina mi volto verso l’alto e vedo che anche Julian, con la faccia deformata da due guance gonfie cariche di aria, si avvicina a noi. Trascina con sè una Norma con gli occhi chiusi chiusi. Che carina sembra una bimba che vuole partecipare a quello che fanno i genitori, costi quel che costi. Che strano, come dicevo stando immersi è tutto diverso, sembra tutto più tranquillo e in un certo senso lento. Il pensiero si muove persino più velocemente rispetto al mio corpo. D’un tratto vedo un turbinio di bolle uscire dalla bocca di Sammy. Mi sa che non ce la fa più. Credo che sia ora di muovermi da solo e raggiungere con le mie sole forze l’obiettivo che comincia sempre di più a definirsi. Sembra quasi un capezzolo da tanto è roseo e tondo. Non appena Sammy molla la presa, apparentemente stremato ma ancora in sè, faccio per avanzare con le braccia, per usarle come dei remi per spingermi avanti attraverso il liquido. Ma subito Julian mi blocca: a quanto pare si sono organizzati come una staffetta ed io sono la fiaccola olimpica. Caspita ne sanno una più del diavolo. Julian è più veloce di Sammy, forse perchè più atletico come ha dimostrato in passato. Magari la sua identità alternativa era un campione di apnea o qualcosa del genere. Norma gli sta appesa alla cintura aiutandolo a spingersi sbattendo le gambe. Sammy invece arranca: credo sia davvero la fine per lui ma non 65 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] possiamo permettersi di perdere nemmeno un componente del nostro quartetto. Visto poi che tra poco diventerà un terzetto... A maggior ragione, ormai rivoltato quasi a pancia in su, lasciandosi cullare dalla corrente, lo afferro per una caviglia e lo trascino giù con noi. Questo però affatica ancor più il lavoro di Jules, psicologicamente pronto a trainare un ragazzetto americano di cento chili per poi ritrovarsi ad essere la vettura di testa di una specie di trenino a tre vagoni. Infatti la discesa rallenta, ma ormai ci siamo. Riesco a vedere sempre più vicina e grande la così detta valvola - che a me ricorda ancora sempre più un capezzolo schiacciato - coi tre fori al centro. Mancano quasi quattro metri! Forza che ce la facciamo! Ce la dobbiamo fare! Le ultime parole famose: la gamba sinistra di Julian si indurisce in un fascio di muscoli e il piccolo si blocca per ritrarla a sè. È senza dubbio in preda ad un crampo. C’era da aspettarselo in una condizione di sforzo del genere. E ormai credo che non farà in tempo a riprendersi. Ora sono davvero solo, credo che tutti siano abbastanza vicini al raggio d’azione dell’incantesimo del capezzolone. Quindi avanti, un ultimo sforzo, Joseph. Una decina di bracciate e ce la faremo. Salverai tutti! Pensando questo inizio a sentire il sangue pulsare sempre più forte nelle tempie. Provo un grandissimo caldo. I polmoni iniziano a bruciare ed anche la vista si sta appannando. Che sia questo quello che si prova nel morire di soffocamento? 66 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Non avrei mai creduto di essere uno che abbandona, ma non avrei mai nemmeno creduto di ritrovarmi in una situazione come questa. Ripetutamente, tutta la quantità di anidride carbonica presente nei miei polmoni ne fuoriesce sotto forma di un esercito di bolle. Ecco, questa è davvero la fine. L’ultima cosa che sento è Julian: nonostante il dolore, si afferra a me e mi si avvicina con il volto. Ancora con le guace tutte deformate. Le sue labbra si avvicinano alle mie e con una mano mi allarga la mascella. Cavolo ma persino in un momento del genere questo pensa a baciarmi? Ma come è possibile! Come un’iniezione di adrenalina intramuscolare, la mia coscienza si desta in un attimo, riesco a sentire ancora un minimo di carburante in me. Sin dall’inizio Julian si era stipato dell’ossigeno in bocca, senza inalarlo nei polmoni e trasformarlo in anidride. Ora me lo ha riversato in bocca! Non ci posso credere. Una sola boccata e sono come nuovo, mentre lui si sta spegnendo sorridendomi, con un espressione di appagamento. Non posso vanificare anche il suo sforzo, inizio ad armeggiare e mi avvicino ancora di più alla tettona. Due metri, forse un metro. Allungo il braccio dritto in avanti con l’indice, il medio e l’anulare distesi. Sto per segnare il più grande punto della mia vita. Ancora una volta vinceremo. Anche questa volta, anche ora, che inserisco le dita nei fori, fino in fondo. Ce l’ho fatta. Ce l’ho fottutamente fatta. 67 FOR YOUR CONSIDERATION © Francesco Cappellotto - [email protected] Dai margini di questa grande valvola l’acqua inizia ad agitarsi in un movimento rotatorio, come se davvero fosse il tappo di questa enorme vasca. Ma non sembra che l’acqua entri scolando in esso. Emette solo questa specie di gorgo che la mescola sempre di più. Così facendo i corpi di Sammy, Julian e Norma, quasi tutti inerti, senza vita, vengono trascinati verso la valvola ed uno dopo l’altro assorbiti dentro, come fossero loro ora dei fantasmi che si muovono attraverso le cose. L’ultima a scomparire è la mia Norma. La mia amata. Avrei potuto costruire cose belle con lei. Davvero belle. Ma ahimè, gli occhi mi si chiudono. La mia cartuccia l’ho giocata. E malgrado tutto, sono contento di come sia andata... 68