Progetto Lo.Se. Convegno di lancio Viareggio – Hotel Esplanade 19
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Progetto Lo.Se. Convegno di lancio Viareggio – Hotel Esplanade 19 febbraio 2013 Titolo: Problematiche normative e carenze manutentive nel trasporto merci pericolose: dal disastro di Viareggio (2009) all’incidente ferroviario di Bressanone (2012) Relatore: Fabrizio D’Errico, Roberto Lucani Breve profilo: Fabrizio D’Errico è professore aggregato presso il Politecnico di Milano. Tra i diversi temi di ricerca scientifica, nel campo dell’ingegneria forense, studia metodologie per la ricostruzione di incidenti industriali. Collabora con la americana National Accademy of Forensic Engineers. Ha sviluppato e di recente pubblicato (“Oltre il ragionevole dubbio, F.D’Errico, M.Dalla Casa. ETS Pisa, 2012) il metodo della Sequenza degli Eventi multilivello (SEA Multilivello) per la ricostruzione di incidenti complessi e tracciamento delle responsabilità in ambito penale. È consulente per le parti lese nel Procedimento Penale del Disastro di Viareggio e consulente per la Procura della Repubblica di Bolzano per l’incidente ferroviario di Bressanone. Roberto Lucani libero professionista. Già professore a contratto presso l’Università degli Studi Di Siena presso la Facoltà di Ingegneria. Svolgendo attività di Direzione lavori ha seguito progetti la costruzione e la messa in servizio del materiale rotabile per il sistema tram di Palermo, per la Metropolitana automatica di Brescia e per alcuni progetti ferroviari sia per il trasporto regionale che per l’alta velocità. Ha lavorato per la trasformazione di ferrovie concesse in imprese ferroviarie occupandosi della omologazione del materiale rotabile e della certificazione del Sistema Gestione Sicurezza. Componente della IV sottocommissione UNIFER. Consulente per la Procura della Repubblica di Prato, Cassino, Bolzano, Milano, Lecco per incidenti ferroviari e metropolitani. Consulente per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale Incidenti Ferroviari. Abstract È l’ottobre 2012 quando l’Austria decide di ritirare mille carri merci dalla rete ferroviaria italiana. La nota di Rail Cargo Austria, indirizzata a Trenitalia, Divisione Cargo e diramata dalla Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria a tutte le imprese ferroviarie italiane riporta l'altolà messo nero su bianco da ÖBB per 52 treni merci per i quali potrebbe rilevarsi lo stesso problema riscontrato ad un asse del carro carico di materiale ferroso che aveva provocato il deragliamento del 6 giugno 2012 presso la stazione ferroviaria di Bressanone, che solo per caso non si è trasformato in una tragedia. Sono tutti carri manutenuti presso un’officina slovacca e ritenuti “difettosi”. L’officina di manutenzione slovacca è la stessa dalla quale transita in una delle sue precedenti fasi manutentive, anche l’assile 98331 fratturato il 29 Giugno 2009 e responsabile del deragliamento del treno merci Trecate-Gricignano che termina la sua corsa appena fuori la stazione ferroviaria di Viareggio. L’incidente, il più grave nella storia delle ferrovie italiane, costa la vita a 32 persone dopo l’esplosione dei serbatoi di gpl. Le strutture organizzative che attualmente regolano il transito merci, ivi compreso quello di merci pericolose, appaiono sempre più articolate e complesse, con soggetti terzi, intermediari di attività spesso critiche di manutenzione e controllo, non riconosciuti nel quadro normativo internazionale e nazionale. Queste criticità, particolarmente aggravate dal fatto che il sistema ferroviario Europeo sta in, questi ultimi anni, sviluppando una conversione verso l’interscambio libero delle merci, attraverso la omogeneizzazione dei requisiti di sicurezza richiesti ai sistemi di trasporto su ferro degli Stati Membri della Comunità Europea. Ma come ogni transizione, pericolose derive sono spesso possibili quando una fase di transizione non viene ben monitorata attraverso una regolamentazione opportunamente studiata. I due incidenti di Viareggio e Bressanone si svolgono in pochi secondi, ma l’incubazione dell’incidente dura anni; e si sviluppa tutta all’interno delle scarse competenze di officine di manutenzione. Dipingono il ben noto quadro deli incidenti organizzativi di recente studio dalla letteratura in materia di disastri industriali.