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CORSO DI AGGIORNAMENTO F.I.S.M. PER L’IDONEITA’ I.R.C. ANNO 2010-2011 ANNO 2011-2012 INSEGNANTI Almari Francesca Biondani Giada Campara Michela Darra Laura Delmonte Emanuela Foradori Mariagrazia Marangoni Francesca Ronconi Samantha Tosi Elena MOTIVAZIONE “L’esperienza positiva dell’infanzia è importantissima e indispensabile per interiorizzare, attraverso la via del cuore, i valori fondamentali del Vangelo di Gesù: la paternità di Dio provvidente, l’amicizia, la fraternità universale, la fiducia, la speranza, l’amore gratuito, la misericordia, la gioia….” ( Card. Martini) Partendo dall’osservazione dei bambini e da una nostra riflessione personale ci siamo rese conto di come la gioia sia intesa dai bambini, quasi esclusivamente , come un qualcosa legato a beni materiali. Questa visione è legata agli stimoli e allo stile di vita che la società odierna ci propone, in cui sembra più importante l’aspetto del possedere, del primeggiare e dell’apparire rispetto a quello dell’essere. Partendo dalla loro esperienza viene data la possibilità ai bambini di conoscere la gratuità e autenticità della gioia cristiana. Il nostro intento nel proporre questo progetto è quello di far conoscere loro il vero significato della gioia, inteso come incontro con Dio. PERSONE COINVOLTE I bambini grandi (5-6 anni) in un gruppo di intersezione. In caso di bambini diversamente abili, l’insegnante di sostegno, con cui il bambino si rapporta, supporta verbalmente ed emotivamente il bambino. Sarà compito dell’insegnante coinvolgere il più possibile il bambino semplificando le attività e facilitando la comprensione delle consegne e dei contenuti anche attraverso l’uso di immagini o schede. Per lo svolgimento dell’unità sarà richiesta la collaborazione delle famiglie e del sacerdote. TEMPI L’unità formativa si sviluppa dopo la Pasqua e per tutto il mese di maggio; gli incontri saranno settimanali e della durata di un’ora e mezza circa. SPAZI Gli spazi utilizzati sono la sezione, il salone e la chiesa parrocchiale. RUOLO DELL’INSEGNANTE L’insegnante lavora come regista per la predisposizione dell’ambiente, degli spazi e del materiale necessario. Si pone come punto di riferimento affettivo e si relaziona in modo empatico durante le discussioni e le conversazioni di gruppo. Nella lettura dei brani del Vangelo si propone di mediarne i contenuti attraverso l’ascolto attivo e l’osservazione sistematica; questa servirà anche per valutare le esigenze dei bambini e ricalibrare di volta in volta la proposta educativa. L’osservazione sistematica servirà anche per predisporre modifiche e integrazioni per i bambini diversamente abili. L’insegnante concorda con il parroco la visita alla chiesa e la messa da realizzare insieme con i genitori. TRAGUARDI DI SVILUPPO E DELLE COMPETENZE Il sé e l’altro Scopre nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di ogni persona e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per iniziare a maturare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose. Il corpo in movimento Esprime con il corpo la propria esperienza religiosa per cominciare a manifestare adeguatamente con i gesti la propria interiorità, emozioni ed immaginazione. Linguaggi, creatività, espressione Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei cristiani (feste, preghiere, canti, spazi, arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso. I discorsi e le parole Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso. La conoscenza del mondo Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza. OBBIETTIVI FORMATIVI Individuare luoghi specifici della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell’amore testimoniato dalla chiesa. Scoprire che l’edificio chiesa è per i cristiani luogo di incontro, di condivisione e di preghiera. Scoprire il significato della gioia cristiana. COMPETENZE Si interroga sulle azioni che si compiono in chiesa. Sa utilizzare i diversi linguaggi religiosi: canto, preghiera e gesti. Scopre la chiesa come luogo di incontro con Dio e con gli altri. Scopre la chiesa come luogo di preghiera e di festa. Sa esprimere le proprie emozioni con parole e gesti. Sa ascoltare e cogliere i punti fondamentali di un testo biblico. Sa leggere un’immagine sacra. Sa drammatizzare un racconto. Sa riconoscere diverse emozioni e stati d’animo. PROPOSTE DIDATTICHE 1° Incontro: L'insegnante presenta ai bambini, seduti in cerchio, alcune immagini che fanno pensare alla solitudine: un bambino che pranza da solo, una persona in auto da sola... immagini che rappresentano azioni quotidiane che i bambini conoscono e che solitamente compiono in compagnia di adulti. Su un cartellone troviamo una sagoma di una casa, in gruppo i bambini dovranno completarla (colorandola, mettendo porte , finestre....) pensando ad una casa che rappresenti la “solitudine”; l'insegnante a margine del cartellone ha cura di annotare i commenti dei bambini. 2° Incontro: L'incontro inizia con la lettura del brano di Zaccheo (Luca 19-1.-10) (vedi allegato n.4), alla quale segue una riflessione e conversazione sullo stesso e proviamo a drammatizzare il contenuto. 3°Incontro: Riproponiamo la lettura dell'incontro precedente e proponiamo due immagini salienti del brano: Zaccheo da solo e Zaccheo dopo l’incontro con Gesù. La prima immagine verrà colorata singolarmente dai bambini (invitiamo i bambini ad usare i colori che secondo loro identificano la solitudine), la seconda immagine viene realizzata come un grande puzzle dove ciascun bambino colora un tassello (anche qui invitiamo a riflettere sulla scelta del colore). Con tutte le immagini realizziamo un cartellone da appendere in classe. 4° Incontro: Partendo dal cartellone realizzato la volta precedente, ricordiamo ai bambini la gioia dell’incontro di Gesù con Zaccheo. Prepariamo la canzone “Insieme è più bello” ( vedi allegato n.1) per celebrare l'incontro con Gesù. 5°Incontro Recuperiamo l’immagine della gioia di Zaccheo nel puzzle realizzato: abbiamo usato tanti colori tutti diversi, perché anche noi siamo diversi uno dall’altro, ma questa diversità è la nostra ricchezza, quando ci riuniamo formiamo un arcobaleno di Gioia. Chiediamo a ogni bambino di disegnarsi su un cartoncino colorato che andrà poi a formare l’arcobaleno. 6°Incontro Questo arcobaleno lo ritroviamo anche nella chiesa. Mostriamo tre immagini che rappresentano alcuni momenti di incontro nella chiesa (il prete ci accoglie, scambio della pace, Padre nostro. (Vedi allegato n.2).Ci prepariamo all’incontro con Gesù. 7°Incontro Partecipiamo alla Messa dedicata ai bambini, i bambini incontreranno Gesù nella Sua casa, verrà letto il brano del vangelo “lasciate che i bambini vengano a me...” (Mc 10,13-16) (vedi allegato n.4) e i bambini canteranno la canzone preparata in precedenza. 8°Incontro Su un cartellone troviamo il disegno di una Chiesa, ogni bambino disegna se stesso e poi incollerà la propria sagoma nella Chiesa disegnata sul cartellone. 9°Incontro Confrontiamo in due cartelloni; il primo: La casa della solitudine, con il secondo: La chiesa luogo animato dalla presenza dei bambini che gioiscono per l'incontro con Gesù. 9°Incontro Visione dell'immagine “la Gioia dell'incontro con Gesù” (Vedi allegato n.3). Tramite la conversazione analizziamo l'immagine, annotando gli interventi dei bambini. 10°Incontro Ogni bambino realizzerà una cornice per l'immagine “la gioia dell'incontro con Gesù” che verrà donata a ciascuno. Verifiche: in itinere attraverso osservazioni sistematiche e occasionali: Osservazione del comportamento dei bambini/e durante i giochi e le attività: partecipazione, impegno e interesse personale, tempi. Osservazione delle strategie personali: fa da solo, copia, chiede aiuto , tenta finché non riesce, rinuncia). Per la verifica degli apprendimenti le insegnanti predispongono una griglia per l’osservazione finale. APPRENDIMENTO SI NO IN PARTE Comprende che la chiesa è luogo di festa e di preghiera? Comprende che la chiesa è luogo di incontro con Dio? Conosce alcuni linguaggi simbolici cristiani? Ascolta un testo biblico? Interiorizza il significato di un testo biblico? Legge e interpreta un’immagine sacra? Distingue le emozioni (solitudine-condivisione)? Riconosce e utilizza diversi linguaggi (musicale, verbale, mimico-gestuale, motorio)? Esprime le emozioni personali? COMPORTAMENTI Dimostra interesse per le attività? Partecipa attivamente nelle attività? STRATEGIE PERSONALI E’ autonomo nello svolgere un’attività? Riesce a superare delle piccole frustrazioni nelle attività? Prende iniziative personali? Note………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ......…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………........……………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………...…… ……………………………………………………………………………………………......……………………………………………………… CULTURA DEL GRUPPO Raccoinfanzia (marzo 2004). D.P.R. 11 febbraio 2010. Vangelo. Guida per l’insegnante”Esploriamo la vita” di C.Brentegani e G Zuccari, Ed Il Capitello. Collana “Il segreto della vita”, Religione 2di D. Bottino F.Kannheiser, W.Ruspi., ed. Le stelle scuola. DOCUMENTAZIONE La documentazione ha lo scopo di documentare e ripercorrere il lavoro svolto. Il progetto sarà documentato con le foto, le registrazioni, gli elaborati dei bambini, le osservazioni compilate dall’insegnante, la trascrizione di stralci di conversazione fatta dai bambini… AUTOVALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE L’insegnante compilerà la seguente tabella: Sono riuscita a rispettare i tempi previsti La metodologia è stata efficace Le risorse sono state sufficienti Sono riuscita a coinvolgere e interessare Il progetto ha rispettato la normativa Le attività proposte risultano coerenti rispetto agli obbiettivi Punto di forza del progetto Punti dove è possibile migliorare AUTOVALUTAZIONE DI GRUPPO Alla fine di questo percorso le insegnanti si confrontano su alcuni punti. Il biennio di i.r.c. ci ha permesso di : riflettere individualmente e in gruppo sulle tematiche affrontate ( morte e paradiso, sofferenza e gioia cristiana), per rendere più significative le esperienze con i bambini; confrontarci con le colleghe in un lavoro di gruppo; “allenarci” al lavoro di gruppo; fornirci spunti per nuove attività e progetti da concretizzare con i nostri bambini; acquisire conoscenze specifiche riguardanti la normativa alla quale fare riferimento, per aiutarci in un lavoro più consapevole; creare un progetto che riteniamo coerente alla normativa, all’importanza della centralità del bambino e al volto di Gesù.