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Consiglio europeo
The President
PRESS
IT
DICHIARAZIONE E OSSERVAZIONI
412/16
5.7.2016
Relazione del presidente Donald Tusk al Parlamento
europeo sul Consiglio europeo del 28 giugno e sulla
riunione informale dei 27 leader dell'UE del 29 giugno
2016
Signor presidente, onorevoli membri del Parlamento europeo,
prima di discutere delle conseguenze politiche del referendum nel Regno Unito, presenterò gli altri risultati del Consiglio
europeo di giugno, poiché l'UE non si può fermare. Il referendum nel Regno Unito non affranca l'UE dal compito di trovare una
soluzione alla crisi migratoria, che ha compromesso il senso di sicurezza in tutta Europa. L'UE deve anche accrescere la
propria capacità di resistere alle crescenti minacce ibride e informatiche. A tal fine abbiamo adottato una decisione su una
cooperazione più intensa con la NATO. Perfino durante la campagna referendaria nel Regno Unito pochi hanno messo in
dubbio i benefici che gli europei traggono dall'integrazione economica tra gli Stati membri in termini di creazione di posti di
lavoro. Per questo motivo abbiamo deciso di cooperare più strettamente nei settori dei mercati digitali e dei capitali. Le
decisioni prese durante il vertice si ripercuoteranno positivamente sulle vite degli europei, indipendentemente dall'uscita del
Regno Unito dall'UE.
In materia di migrazione i leader hanno esaminato la situazione alle nostre frontiere esterne. Le traversate dalla Turchia alle
isole greche sono ora quasi cessate. Nell'ottobre del 2015 tale frontiera veniva attraversata in modo irregolare da settemila
persone al giorno. Ora lo fanno circa cinquanta persone al giorno. Considerato l'afflusso considerevolmente più basso ora
siamo in grado di gestire in modo efficace questa parte delle nostre frontiere esterne. A sua volta ciò dovrebbe ristabilire il
senso di sicurezza in Europa, realizzando così quello che è stato il nostro obiettivo sin dall'inizio.
La nostra attenzione si concentrerà ora sulla rotta del Mediterraneo centrale, dove rimangono troppo elevati i flussi di migranti
prevalentemente economici, sebbene non si sia registrato un aumento significativo rispetto agli ultimi due anni. I leader hanno
concordato di passare a un nuovo modo di cooperare con i paesi terzi applicando le necessarie leve per garantire rimpatri
celeri e operativi dei migranti illegali. L'obiettivo è chiaro: tutti i migranti economici irregolari devono essere rimpatriati nei
rispettivi paesi di origine.
L'alto rappresentante sta già portando avanti negoziati con tali paesi. Abbiamo discusso anche della Libia e di quanto sia
necessario fare per stabilizzarvi la situazione.
In linea più generale, abbiamo accolto con favore la presentazione a cura dell'alto rappresentante di una nuova strategia globale
per la politica estera e di sicurezza dell'Unione.
I leader hanno ringraziato il primo ministro Rutte per la grande professionalità che ha contraddistinto la presidenza dei Paesi
Bassi e per l'intenso lavoro svolto nel corso degli ultimi sei mesi. Ciò include l'accordo con la Turchia per contenere i flussi
migratori verso le isole greche e l'accordo politico sulla nuova guardia costiera e di frontiera europea. Vorrei ringraziare il
Parlamento per l'inestimabile contributo prestato per conseguire tale obiettivo in tempo utile.
Permettetemi ora di passare alla Brexit, in merito alla quale la nostra discussione è stata calma e pacata. Nel rispetto della
volontà del popolo britannico, i leader dell'UE hanno riconosciuto che ora un processo di uscita ordinato è nell'interesse di tutti,
soprattutto del Regno Unito. Il primo ministro Cameron ha spiegato perché lascia alla nuova leadership del Regno Unito la
decisione di invocare l'articolo 50 del trattato sull'Unione europea. I leader comprendono che occorre tempo affinché la
situazione politica nel Regno Unito si assesti. Tuttavia, si aspettano anche che le intenzioni del governo del Regno Unito siano
indicate al più presto.
Abbiamo anche considerato la situazione economica del dopo Brexit alla presenza del presidente della Banca centrale
europea, che ci ha rassicurati in merito alla cooperazione delle istituzioni finanziarie internazionali. È stato tuttavia altresì chiarito
che Brexit significa una crescita notevolmente più bassa nel Regno Unito, con possibili ricadute negative in tutto il mondo.
Il secondo giorno del vertice i leader si sono riuniti informalmente senza il primo ministro del Regno Unito per discutere del
nostro futuro comune. Desidero rassicurarvi del fatto che i leader sono assolutamente determinati a rimanere uniti e a lavorare a
stretto contatto in 27. Abbiamo anche convenuto che non vi saranno negoziati di alcun tipo fino a quando il Regno Unito non
avrà notificato formalmente l'intenzione di recedere dall'UE. Spetta ora al governo del Regno Unito notificare tale intenzione al
Consiglio europeo.
Ci auguriamo che in futuro il Regno Unito resti un partner stretto. I leader hanno tuttavia chiarito che l'accesso al mercato unico
presuppone l'accettazione di tutte e quattro le libertà, compresa la libertà di circolazione. Non svenderemo le nostre libertà e
non ci sarà un mercato unico "à la carte".
Si è trattato del primo scambio di opinioni tra i 27 leader dopo il referendum nel Regno Unito. È ancora troppo presto per trarre
conclusioni più generali sul nostro futuro. È tuttavia chiaro che troppe persone in Europa sono insoddisfatte della situazione
attuale, a livello nazionale o europeo, e si aspettano che facciamo di più. Nel corso della discussione i leader hanno ricordato
che per decenni l'Europa è stata portatrice di speranza e che abbiamo la responsabilità di tornare ad accendere questo
sentimento. Per questo motivo i leader si riuniranno informalmente il 16 settembre a Bratislava, su cortese invito della
presidenza slovacca. Coglieremo l'occasione per proseguire la nostra riflessione politica. Grazie.
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