La progettazione dei tornanti
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La progettazione dei tornanti
VIABILITÀ La progettazione dei tor nanti nella viabilità agro-silvopastorale Note progettuali L’andamento plano-altimetrico di una strada viene rappresentato in un elaborato grafico che prende nome di planimetria di dettaglio (Figura 1). Per le strade ad uso pubblico(1) l’andamento planimetrico ed altimetrico devono essere conformi alla velocità di progetto, sulla base della quale sono opportunamente stabiliti la lunghezza dei rettifili, i raggi delle curve, la pendenza massima, ponendo attenzione ad evitare le brusche variazioni di altimetria o direzione, al fine di garantire una sufficiente distanza di visuale libera. La viabilità agro-silvopastorale deve soddisfare flussi di traffico modesti connesso alla gestione dei beni pastorali e forestali e, sotto questo punto di vista, per legge richiede caratteristiche costruttive inferiori e minori approfondimenti progettuali. Inoltre, trattandosi di viabilità non soggetta a pubblico transito, si presuppone che i frequentatori della strada, oltre a circolare a velocità ridotte, ne conoscano bene il tracciato. Per contro la viabilità forestale deve tenere sempre in particolare considerazione la salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici, adattando il più possibile il tracciato al terreno e prevedendo opere accessorie e lavori di mitigazione (CIELO et al. 2003). In questo senso i tornanti costituiscono un punto delicato della progettazione ed esecuzione di questo tipo di opere ed occorre affrontare quattro temi progettuali, qui di seguito elencati ed oggetto di una breve trattazione: • raggio di curvatura e calcolo dell’allargamento della sezione in curva; • pendenza dell’asse in corrispondenza del tornante; • sbancamenti ed opere di sostegno; • regimazione delle acque. di PAOLO CIELO INTRODUZIONE E TERMINOLOGIA I vertici della poligonale d’asse, riportati con numerazione progressiva, individuano una spezzata costituita da rettifili raccordati con curve, il cui raggio si intende, se non diversamente specificato, calcolato in corrispondenza dell’asse stradale (Figura 2). Le curve sono definite interne, quando il centro della curva si trova dal lato interno della poligonale e la curva si raccorda direttamente ai rettifili. Quando invece l’angolo formato dai rettifili da raccordare è piccolo, la sistemazione della curva deve essere fatta all’esterno della poligonale (ed il centro della curva può trovarsi anche all’esterno della poligonale). Si parla allora di curva esterna, o curva di risvolto, o tornante. Le curve esterne non si raccordano direttamente ai rettifili ma mediante controcurve (Figura 2). RAGGIO DI CURVATURA E CALCOLO DELL’ALLARGAMENTO DELLA SEZIONE IN CURVA Il raggio della curva non deve essere inferiore al raggio minimo di sterzata, che è una caratteristica del veicolo (da 4 m per autoveicoli a passo corto a 6-7 m per autoarticolati e autotreni). Inoltre nell’affrontare una curva, le ruote anteriori e posteriori degli automezzi non seguono lo stesso percorso, essendo generalmente solo le prime sterFigura 1 - La planimetria di dettaglio è uno degli elaborati fondamentali del progetto stradale e presuppone il rilievo topografico della fascia di terreno intorno alla strada. (1) Le strade ad uso pubblico devono essere progettate secondo norme funzionali e geometriche redatte dal C.N.R. e recepite da decreti ministeriali dei Ministeri competenti. Dette norme sono volte a garantire in primo luogo la sicurezza degli utenti della strada. 1 Sherwood N .113 L UGLIO 2005 Centro della curvatura Figura 2 - Esempi di curva interna (sopra) ed esterna (sotto). ri = r - c 2 (1) Raggio della curvatura re = √ (ri + b)2 + (p + a)2 (2) L’allargamento della carreggiata in curva (e) è allora calcolato come differenza fra il raggio esterno re e quello interno ri al netto della carreggiata: Poligonale d’asse e = re - (ri + c) Controcurva Poligonale d’asse Centro della curvatura Raggio della curvatura Controcurva Figura 3 - Allargamento della carreggiata in curva per l’iscrizione di un veicolo (e) e allargamento supplementare (e’) nel caso di mezzo con carico sporgente. Qualora vi sia un carico di tronchi sporgente dal mezzo che comporta un ingombro supplementare n l’allargamento della carreggiata risulterà maggiore (e’ > e) e sarà calcolato imputando nelle formula 2 il valore del passo maggiorato dell’ingombro supplementare (p + n). Nella Tabella 1 sono esposti i valori dell’allargamento della carreggiata e calcolati con le formule sopra esposte ed applicate agli standard costruttivi più frequenti nell’ambito della viabilità agro-silvopastorale(2). Nella stessa tabella sono riportati anche i valori di allargamento minimo in curva della carreggiata previste dalle Norme 2001 per le strade ad uso pubblico, cui però si può derogare quando si tratta di strade di montagna e strade agricole e forestali (D.M. LL.PP. 5 Novembre 2001). Infine la lunghezza del tratto di raccordo tra la sezione della curva (tipicamente un tornante) ed i rettifili, nel quale si passa gradatamente dalla larghezza tipo a quella maggiorata, assume valori che variano fra 10 e 20 m, a seconda del tipo di viabilità e dell’entità dell’allargamento necessario. DELL’ASSE IN CORRISPONDENZA DEL TORNANTE PENDENZA zanti. Lo spazio occupato dalla sagoma dei veicoli aumenta in corrispondenza delle curve e conseguentemente deve essere maggiore la larghezza della carreggiata in questi punti rispetto ai rettifili (Figura 3). L’aumento di ingombro è direttamente proporzionale al passo del veicolo ed inversamente al raggio di curvatura. E’ possibile calcolare l’incremento di larghezza della carreggiata sulla base di parametri geometrici. Prendendo in considerazione le caratteristiche dei mezzi destinati a percorrere la strada (passo (p), distanza tra l’asse sterzante e l’estremità anteriore (a), larghezza (b)) e quelle della strada (larghezza della carreggiata (c) e raggio di curvatura (r) in corrispondenza dell’asse stradale), si possono individuare un raggio di curvatura interno (ri) ed uno esterno (re) corrispondenti ai margini interno ed esterno della carreggiata, secondo le seguenti formule: 2 Sherwood (3) N .113 L UGLIO 2005 Con la sistemazione a curva interna l’asse stradale risulta accorciato rispetto alla poligonale. Con la sistemazione a curva esterna, viceversa l’asse risulta allungato. Ne consegue un aumento della pendenza longitudinale in curva nel primo caso ed una diminuzione nel secondo. E’ opportuno che lungo il tornante la pendenza dell’asse stradale sia modesta, per evitare fenomeni di erosione idrica e per consentire manovre agevoli per i mezzi che eventualmente non riuscissero a effettuare la curva in una volta sola. Al fine di assicurare una pendenza contenuta in curva e comunque non superiore a quella dei rettifili, si dovrebbe ricorrere a curve interne solo quando l’angolo formato dai rettifili è grande ed il raccorciamento non comporta un significativo aumento della pendenza. Data una pendenza della livelletta dei due rettifili, si può calcolare il valore limite dell’angolo di un raccordo a curva interna, superato il quale si determina un incremento della pendenza longitudinale dell’asse maggiore del 2%. I valori di tale incremento sono riportati in Tabella 2 per diversi valori dell’angolo tra i rettifili e della pendenza della livelletta. (2) In particolare sono stati utilizzati per la viabilità trattorabile i valori a = 0,8, p = 4 e b = 2, per la viabilità camionabile secondaria i valori a = 1,4, p = 5,7 e b = 2,5. SBANCAMENTI ED OPERE DI SOSTEGNO La costruzione di un tornante comporta una maggiore area di occupazione della strada e quindi opere d’arte, in particolare nel caso di terreni a pendenza accentuata (> 50%). Una buona impostazione del tracciato sul terreno, che abbia localizzato i cambi di direzione in punti favorevoli e abbia contenuto la pendenza dei rettifili, riduce i problemi di sistemazione della curva in fase di elaborazione progettuale. Risulta comunque spesso necessario ricorrere ad opere di sostegno o di difesa dall’erosione della scarpata in scavo di nuova costituzione. La progettazione di tali opere deve considerare i fattori geotecnici (angolo di attrito interno, tessitura) pedoclimatici (precipitazioni, gelo, fertilità ed umidità del suolo vegetale), microidrografici (presenza di affioramenti di falda, di acque di deflusso superficiale) e vegetazionali (corredo floristico e possibilità di rinverdimento naturale). In molti casi si può ricorrere alle scogliere, che sono la soluzione più economica e applicata senza grandi difficoltà dalla maggior parte delle ditte che operano nel movimento terra; le palificate in legname rinverdite saranno da preferirsi nei terreni a granulometria fine e ricchi d’acqua, mentre dove vi è la necessità di contenere gli scavi per l’alloggiamento dell’opera stessa, la soluzione che presenta il migliore rapporto costi/benefici spesso risulta essere il muro in pietrame e malta cementizia. In ciascun caso naturalmente occorre eseguire un adeguato dimensionamento dell’opera ed eseguire i calcoli per le verifiche di stabilità. REGIMAZIONE DELLE ACQUE In corrispondenza dei tornanti vi sono spesso problemi legati al deflusso delle acque, che in queste sezioni si accumulano sia per una maggiore larghezza dell’opera, sia per la raccolta del deflusso ipodermico che riemerge in superficie in corrispondenza della scarpata, sia per una diversa modellazione del piano stradale che in questi tratti assume pendenza trasversale verso l’interno. Inoltre, le modificazioni dell’assetto del veicolo in curva determinano una diminuzione del peso aderente e conseguenti “slittamenti” delle ruote, che causano usura del fondo stradale e maggiore esposizione all’erosione. Occorre quindi prevedere adeguate opere di sgrondo, che nella fattispecie consistono in una cunetta longitudinale alla base della scarpata di monte con adeguati scarichi a cielo aperto o per mezzo di tombini (Figura 4). Nel caso di piste a fondo naturale, in cui non sia possibile realizzare per vari motivi cunette longitudinali, è opportuno disporre almeno alcune cunette trasversali (canalette) a monte e valle del tornante, avendo cura che quelle a monte non scarichino l’acqua sul ramo di valle della strada. In caso di forti apporti meteorici e di abbondante trasporto solido è preferibile disporle in coppia e optare per soluzioni costruttive di ampia sezione e facile manutenzione (HIPPOLITI 2003). VIABILITÀ CAMIONABILE (larghezza carreggiata 4 m) Raggio di curvatura VIABILITÀ TRATTORABILE (larghezza carreggiata 3 m) (m) Allargamento calcolato con formule geometriche (m) Allargamento calcolato secondo Norme 2001* (m) Allargamento calcolato con formule geometriche (m) Allargamento calcolato secondo Norme 2001* (m) 4 6 8 10 12 15 20 1,6 1,1 0,7 0,4 0 0 2,8 2,3 1,9 1,6 1,3 1,0 1,1 0,6 0,3 0 0 0 0 4,1 3,0 2,4 2,0 1,7 1,4 1,0 * Valori riferiti a strade su cui non si prevede l’incrocio in curva di autocarri. Tabella 1 - Incremento di larghezza della carreggiata in corrispondenza di tornanti per strade camionabili e trattorabili. ° PENDENZA DELLA LIVELLETTA 5% 6% 7% 8% 9% 9 6 4 3 2 2 1 1 1 1 0 0 0 11 7 5 6 3 2 2 1 1 1 0 0 0 13 9 6 5 3 3 2 1 1 1 0 0 0 15 10 7 5 4 3 2 2 1 1 1 0 0 17 11 8 6 4 3 2 2 1 1 1 0 0 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 Tabella 2 - Incrementi di pendenza dell’asse stradale con raccordo a curva interna. Scarpata rinverdita Piano viabile Linee di scorrimento delle acque meteoriche opera di sostegno Cunetta longitudinale Tombino Sezione A-A Inserimento di talee di salice e arbusti Figura 4 - Sistemazione di tornante con opere di sostegno e cunetta in pietrame per raccolta e sgrondo delle acque. Palificata a doppia parete Cunetta longit. in pietrame e malta D.M. LL.PP. 5 Novembre 2001 - Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade. HIPPOLITI G., 2003 - Note pratiche per la realizzazione della viabilità forestale. Ed. Compagnia delle Foreste, Arezzo, 96 p. I N F O . A RT I C O L O Bibliografia CIELO P., GOTTERO F., MORERA A., TERZUOLO P., 2003 - La viabilità agro-silvopastorale: elementi di pianificazione e progettazione. IPLA - Regione Piemonte, 106 pp. Autore: Paolo Cielo, Dottore di Ricerca in Scienze del legno, ForTeA studio associato (TO). E-mail [email protected] Parole Chiave: Viabilità, agro-silvopastorale, progettazione, tornante, raggio di curvatura, opera di sostegno, pendenza dell’asse, regimazione delle acque. Abstract: