Newsletter Osec Ticino aprile 2012
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Newsletter Osec Ticino aprile 2012
Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE LUGANO, MAGGIO 2012 • India: mercoledì 2 maggio 2012 • America Latina: lunedì 7 maggio 2012 • USA/Canada: venerdì 25 maggio 2012 Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale gratuito con i consulenti dell’Osec e con i collaboratori degli Swiss Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti! CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO [email protected], SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO. Il numero EORI è diventato obbligatorio in Germania Dal 10 marzo 2012, data in cui è stato introdotto l’aggiornamento ATLAS (sdoganamento elettronico), è necessario avere un numero EORI (Economic Operator Registration and Identification Number) per poter svolgere le procedure doganali d’esportazione verso la Germania. Le dichiarazioni senza numero EORI sono rifiutate dalle dogane tedesche. Deutsche Zollbehörden: Echtbetriebsbeginn ATLAS 8.4/ AES 2.1 am 10.03.2012 - EORI-Nummer ist zwingende Voraussetzung für die Zollabwicklung www.zoll.de/SharedDocs/Aktuelle_Einzelmeldungen/ DE/2012/azr_atlas_8_4_aes_2_1.html Svolta energetica in Germania: molto resta da fare Con l’abbandono del nucleare a giugno 2011, la Germania ha introdotto una nuova era di politica energetica. Berlino stila ora il primo bilancio intermedio, che risulta positivo, ma evidenzia quanto resta ancora da fare. Nell’introduzione al primo rapporto di monitoraggio intitolato “Die Energiewende in Deutschland”, il Ministro dell’economia Philipp Rösler constata che le basi per la conversione dell’approvvigionamento energetico sono state poste e la tabella di marcia è stata definita. Fino alla scadenza del 2050, un rapporto di una cinquantina di pagine sarà pubblicato ogni anno al fine di valutare lo stato d’avanzamento dei progetti nonché le misure e gli impegni volti ad attuare la svolta energetica. Gli inizi sono promettenti: si sono reperiti i principali campi d’azione, avviate numerose misure, definite e poste le condizioni quadro per la loro rapida realizzazione. Sicuramente, la Germania dovrà lavorare a ritmo sostenuto se vuole rispettare il traguardo del 2050. Le priorità e gli obiettivi descritti in modo accurato e chiaro nel rapporto mirano a favorire l’attuazione e l’impiego ottimale dei mezzi finanziari e altri. Eccone i punti principali: •l’approvvigionamento energetico subirà un vasto ampliamento e una grande trasformazione, che contempla la 32 Ticino Business produzione di elettricità, la ristrutturazione energetica e lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria per una maggiore mobilità elettrica (con investimenti annui stimati a 15 miliardi di euro); •la rete, la trasmissione e la distribuzione saranno potenziate (4’500 chilometri di linee ad alta tensione dovranno essere allestiti entro il 2020); •le centrali a gas e a carbone dovranno essere risanate e il loro numero ampliato (sono richieste ulteriori capacità per 17 gigawatt entro il 2022, dapprima per pareggiare la produzione ancora precaria proveniente da fonti rinnovabili); •un programma di ricerca energetica sarà lanciato (3,5 miliardi di euro all’anno sono a disposizione entro il 2014 per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie futuristiche); •l’efficienza energetica sarà promossa, dapprima grazie a ristrutturazioni edili (il relativo programma è stato dotato di 1,5 miliardi di euro nel 2012). Bundesministerium für Wirtschaft und Technologie: Die Energiewende in Deutschland - Mit sicherer, bezahlbarer und umweltschonender Energie ins Jahr 2050 w w w.bmwi.de / BMWi/ Navigation / Pre s s e /pre s s emit teilungen,did=475830.html Bundesregierung Deutschland: Energiekonzept 2050 Massnahmen im Überblick www.bundesregierung.de/Content/DE/StatischeSeiten/Breg/ Energiekonzept/ma%C3%9Fnahmen-im-ueberblick.html Le autorità locali promuovono il “Green Deal” in Inghilterra In Inghilterra sono soprattutto le autorità locali e regionali a promuovere il programma di efficienza energetica “Green Deal”. Incoraggiati dal governo britannico, numerosi comuni e città hanno annunciato investimenti per complessivi 1,7 miliardi di sterline (2,5 miliardi di franchi) destinati soprattutto al risanamento termico degli edifici. Birmingham è la città disposta a spendere di più: mette a disposizione ben 1,4 miliardi di sterline per promuovere le ristrutturazioni edilizie. I rimanenti 300 milioni sono da attribuire a comuni nel nord-est del Paese (soprattutto Newcastle), a Greater Manchester, Leeds, Bristol, Nottingham e West Sussex. Nei prossimi mesi e anni, il “Green Deal” indurrà numerosi nuovi investimenti miliardari: si stima il volume di mercato a oltre 3 miliardi di sterline nella sola Leeds e i suoi dintorni. Building.co.uk: Cities plan to invest billions in Green Deal retrofit work www.building.co.uk/technical/sustainability/sustainabilitynews/cities-plan-to-invest-billions-in-green-deal-retrofitwork/5032034.article Reti e centrali elettriche da modernizzare in Polonia Secondo un’attuale analisi di mercato stilata in lingua tedesca da Trendresearch, le reti e le centrali elettriche in Polonia richiederebbero importanti investimenti volti a modernizzarle. Da diversi anni, l’economia polacca continua a crescere. Ne consegue un forte aumento del consumo elettrico che, stando agli esperti, potrebbe causare una carenza energetica già nel 2016. L’impellente svolta energetica crea opportunità d’affari per le imprese attive in diversi ambiti. Lo studio “Energiewende in Polen: Entwicklung der Netzstruktur und Erzeugungskapazitäten” fornisce una panoramica sulle necessarie capacità di produzione e sulla struttura della rete. Inoltre, offre suggerimenti strategici a potenziali investitori, costruttori di impianti e altre aziende interessate. Energiewende in Polen: Entwicklung der Netzstruktur und Erzeugungskapazitäten www.trendresearch.de/studie.php?s=479 L’IVA negli Stati membri dell’UE: ognuno a modo suo I singoli Paesi membri dell’UE sono liberi di stabilire le aliquote IVA come meglio pensano. E infatti, i tassi spaziano tra il 15% e il 27% e inoltre, le aliquote ridotte sono applicate in modo diverso. L’UE ha pubblicato una panoramica per vederci chiaro: “VAT Rates Applied in the Member States of the European Union” (disponibile in lingua inglese, tedesca e francese). Nell’UE, l’aliquota media ammonta al 20,9%. Lussemburgo e Cipro applicano il tasso più basso (15%), mentre quello più alto si registra in Ungheria (27%). Dal 2008 e in seguito alla crisi finanziaria ed economica, l’aliquota media ha subito piccoli, ma costanti incrementi. Sono soprattutto i Paesi membri particolarmente colpiti dalla recessione a decidere aumenti volti a ridurre il crescente deficit di bilancio. I maggiori ritocchi sono stati registrati in Ungheria (+7 punti percentuali al 27%), Gran Bretagna (+5 punti percentuali al 20%), Lettonia (+4 punti percentuali al 22%), Grecia (+4 punti percentuali al 23%), Lituania (+3 punti percentuali al 21%) e Portogallo (+3 punti percentuali al 23%). Le aliquote ridotte sono state meno colpite e semmai, sono calate (compensando parzialmente gli aumenti). Tranne la Danimarca, tutti gli Stati membri applicano tassi ridotti (oltre la metà dei Paesi prevede anche più categorie), di cui beneficiano determinati gruppi di merci, settori commerciali, rami oppure regioni. L’applicazione non è stabilita dall’UE in modo uniforme, ma è decisa dai singoli Paesi. Ne conseguono notevoli differenze tra i campi d’applicazione e le percentuali, che spaziano dal 2,1% (aliquota super ridotta/categoria 3 in Francia) fino al 18% (tasso ridotto/categoria 1 in Ungheria). European Commission: VAT Rates Applied in the Member States of the European Union http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/ taxation/vat/how_vat_works/rates/vat_rates_en.pdf Missione economica delle PMI in Russia Mosca, Samara e Togliatti, 29 maggio - 2 giugno 2012 La missione economica è di particolare interesse per le aziende ticinesi attive nei seguenti settori: subfornitura automobilistica e aeronautica, edilizia, costruzione, infrastruttura, generi alimentari, sanità, chimica e fornitura di energia. Ecco le principali tappe del viaggio: Prima tappa: Mosca. Il clou sarà la visita alla principale fiera dell’industria metallurgica “Metalloobrabotka” e allo SWISS Pavilion curato da Swissmem, cui partecipano 50 espositori. La successiva serata svizzera permetterà di allacciare contatti con gli ospiti russi. Seconda tappa: Samara. La giornata inizia con un incontro con il Governatore dell’omonima regione sul Volga, che conta oltre 1 milione di abitanti. Di particolare interesse saranno le visite alle imprese site nel Samara Space Center: ZSKB Progress (www.samspace.ru/ENG), fabbricante dei razzi Soyuz, e Aviacor (www.aviacor.ru), che produce la nuova generazione di aerei Antonov. Terza tappa: Togliatti. Nella città industriale è ubicato il maggiore costruttore automobilistico della Russia, AwtoWAS (www.lada.ru). Osec: SME Delegation Trip with State Secretary MarieGabrielle Ineichen-Fleisch www.osec.ch/it/filefield-private/files/28410/field_event_public_files/8040 Un investitore svizzero costruisce un parco solare nell’Oman L’Oman intende ridurre progressivamente la dipendenza dai combustibili fossili e coprire il 10% del fabbisogno grazie alle energie rinnovabili entro il 2020. La svolta energetica nel Paese desertico sarà avviata con un parco solare di 400 megawatt progettato dall’impresa svizzera Terra Nex Financial Engineering AG. Il costo complessivo del progetto è stimato a 2 miliardi di dollari. L’investitore principale è Terra Nex, che realizzerà il parco solare in collaborazione con la società finanziaria Middle East Best Select (MEBS). Un apposito fondo alimentato con un volume iniziale di 200 milioni è stato costituito al fine di finanziare le prime centrali elettriche. SolarServer: Photovoltaik im Oman: Terra Nex plant den Bau von Anlagen mit 400 Megawatt sowie Produktionsstätten für Module und Rahmen www.solarserver.de/solar-magazin/nachrichten/aktuelles/2012/kw03/photovoltaik-im-oman-terra-nex-plant-denbau-von-anlagen-mit-400-megawatt-sowie-produktionsstaetten-fuer-module-und-rahmen.html La Cina riduce i dazi all’importazione su 730 prodotti La Cina ha ridotto al 4% i dazi all’importazione su 730 prodotti. Questa percentuale corrisponde a una diminuzione del 50% sul dazio finora più basso. Le seguenti categorie di beni beneficiano della riduzione: 33 33 Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino •apparecchiature e componenti high-tech per la produzione/fabbricazione di tecnologie IT avanzate/futuristiche: veicoli a risparmio energetico, determinati macchinari (p.es. macchine da tessere a ugello) e componenti per la produzione/distribuzione di energia (p.es. linee ad alta tensione); •macchine/mezzi ausiliari agricoli: trattori ad alta potenza, attrezzature per lavorare i prodotti lattiero-caseari, materie prime chimiche, fertilizzanti; • prodotti sanitari: vaccini, latte in polvere per bambini, prodotti per la cura della pelle, impianti cocleari (protesi acustiche), pellicola radiografica; •energia/materie prime naturali: carbone, carbone da coke, granito, metalli delle terre rare, rame, alluminio, nichel, gomma naturale. E-To-China.com: China to Cut Import Tariffs on 730 Types of Products Next Year www.e-to-china.com/tariff_changes/data_tariff_changes/2011/1219/99065.html International Centre for Trade and Sustainable Development: Mercosur Members Wary of New Argentina Import Controls http://ictsd.org/i/news/bridgesweekly/124681/ L’industria canadese pianifica importanti investimenti I mercati d’esportazione più promettenti La crescita dell’economia canadese è timida, ma ciò nonostante, le imprese nazionali dell’industria manifatturiera pianificano importanti investimenti. Secondo un’inchiesta della rivista specializzata “Canadian Plant”, le 400 imprese interpellate intendono aumentare gli investimenti di mediamente l’8% rispetto all’anno precedente. Si tratta di 1 milione di euro per azienda, di cui due terzi saranno destinati all’acquisto di nuovi macchinari e apparecchiature. Gli interpellati intendono reperire nuovi fornitori prevalentemente in Canada (88%) o negli USA (83%), ma anche in Germania (34%), Giappone (18%) e Italia (15%). I prodotti svizzeri sono altresì richiesti: il 7% delle aziende canadesi ha indicato di voler valutare anche le attrezzature provenienti dalla Svizzera. Canadian Manufacturing/Canadian Plant: Investing 2012 www.canadianmanufacturing.com/fabrication/production/ investing-in-2012-51058 Canadian Manufacturing/Canadian Plant: Business Outlook 2012 - Investing in the Future http://www.canadianmanufacturing.com/wp-content/uploads/2011/12/OUTLOOK2012v2.pdf L’Argentina inasprisce le disposizioni all’importazione In futuro, le importazioni e le esportazioni in Argentina dovranno compensarsi. Dal 1° febbraio 2012 vigono controlli inaspriti all’importazione, voluti dal governo Kirchner al fine di equilibrare la bilancia commerciale. Le autorità competenti lasciano trasparire che le imprese devono evitare di importare più di quanto esportano, privilegiando i prodotti nazionali. La disposizione chiave della nuova normativa prevede che gli importatori argentini informino le autorità sugli acquisti previsti prima ancora di assegnare il contratto al fornitore estero. Si profila anche l’aggiunta di altri 100 prodotti all’elenco dei beni all’importazione che richiedono una cosiddetta “licenza non-automatica” (non-automatic license, LNA). Si tratta soprattutto di prodotti delle industrie metalmeccanica e tessile. Edelman PA Blog Latam: Argentina - Imports Control http://publicaffairslatinamerica.com/2012/02/argentina-imports-control/ 34 Ticino Business Grandi investimenti nel settore minerario cileno Nei prossimi anni, i gruppi minerari cileni metteranno mano al portafoglio: investiranno 70 miliardi di dollari fino al 2018. Secondo quanto comunicato dall’ufficio tedesco per il commercio estero Germany Trade and Invest, 31 miliardi saranno spesi per l’estrazione di materie prime, 27 per nuovi macchinari e attrezzature, 6 per servizi di ingegneria e di consulenza. Germany Trade and Invest: Chilenischer Bergbau expandiert www.gtai.de/GTAI/Navigation/DE/Trade/maerkte,did=456152. html La Cina si piazza al primo posto dei mercati emergenti nella classifica stilata da Bloomberg Markets sulle piazze più promettenti. Il Vietnam è invece il primo mercato di frontiera (i “frontier markets” sono quei paesi che mirano a diventare mercati emergenti). Si constata che non tutti i mercati emergenti si affermano grazie alle stesse qualità: le differenze possono determinare l’attrattività economica e quindi il futuro di un’intera regione o nazione. Il potenziale e il primato della Cina sono indiscussi, ma i ranghi successivi della classifica sono più volubili. Attualmente sono occupati da Thailandia, Perù, Cile e Malaysia, per motivi diversi. Negli ultimi anni, Malaysia e Thailandia hanno migliorato le condizioni quadro per le imprese e gli investitori, avanzando tra i primi 20 mercati emergenti del mondo. Perù e Cile, grazie anche alle materie prime, dispongono dei fondi necessari per potenziare l’infrastruttura e garantire uno sviluppo economico durevole. Dietro ai mercati emergenti aspettano però alcuni di frontiera, che, stando al loro potenziale, vantano le necessarie premesse per avanzare tra le nazioni emergenti. Secondo Bloomberg Markets, si tratta soprattutto di Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Bulgaria, Romania, Kuwait, Kazakistan, Qatar, Serbia, Bahrein e Tunisia. Bloomberg: The Most Promising Emerging Markets / The Most Promising Frontier Markets http://media.bloomberg.com/bb/avfile/rxehA0BpVsB4 Bloomberg: China Lone BRIC Among Top Emerging Markets With Thailand No. 2 http://mobile.bloomberg.com/news/2012-02-08/china-lonebric-among-top-emerging-markets.html 2point6billion.com: Report – China Top ‘Emerging’ Market, Vietnam Top ‘Frontier’ Market www.2point6billion.com/news/2012/02/13/report-china-topemerging-market-vietnam-top-frontier-market-10798.html Industria automobilistica: la mobilità imbocca nuove vie L’industria automobilistica si trova nuovamente a un bivio: le inedite esigenze di mobilità influenzano lo sviluppo durevole del ramo. KPMG valuta le principali tendenze nel suo “Global Automotive Executive Survey 2012”, identificando le maggiori sfide che il ramo dovrà affrontare: •ecologia/mobilità elettrica: secondo un’indagine effettuata da KPMG, il 15% delle nuove immatricolazioni fino al 2025 riguarderà veicoli elettrici; •urbanizzazione: le città crescono e l’automobile del futuro dovrà soddisfare soprattutto i requisiti del trasporto urbano privato; •sicurezza stradale/comfort di guida: le esigenze continuano ad aumentare; •IT: si ricorrerà sempre più spesso a moderne tecnologie IT nell’industria automobilistica, soprattutto a quelle che permettono di ottimizzare la sicurezza stradale e il comfort di guida. Inoltre, gli esperti dell’automobile prevedono che entro il 2025, le esigenze dei clienti nei mercati emergenti saranno uguali a quelle dei consumatori nell’Europa occidentale e nell’America del Nord. In termini di crescita, i mercati emergenti avanzano velocemente. Si stima che già nel 2016, la Cina rappresenterà il più grande mercato automobilistico del mondo, superando gli USA, mentre il Brasile e l’India si contenderanno il terzo posto. La Cina fa già parlare di sé come produttore automobilistico, e non solo quale fornitore del mercato nazionale. Le case automobilistiche cinesi intendono aumentare le vendite all’estero, mirando per esempio all’Europa. In Bulgaria è stata avviata la fabbricazione di veicoli privati destinati al mercato europeo e si progettano altri impianti nel Vecchio Continente. Nuove opportunità d’affari si presentano anche per i subfornitori svizzeri: le case automobilistiche cinesi necessitano di know-how specifico al fine di adattare i loro prodotti alle esigenze e richieste dei clienti europei. KPMG: Global Automotive Executive Survey 2012 www.kpmg.com/ch/de/library/articles-publications/seiten/ automotive-executive-survey-2012.aspx KPMG: KPMG-Umfrage verdeutlicht die wichtigsten Mobilitätstrends in China www.kpmg.de/Themen/28417.htm Le innovazioni cleantech: i paesi all’avanguardia La forte crescita del settore cleantech promette profitti importanti a chi sa anticipare le tendenze e la concorrenza. Infatti, un alto livello di innovazione è indispensabile per potersi affermare in un mercato che si sviluppa tanto rapidamente. In questo contesto, la Svizzera consegue solo voti medi nell’attuale “Cleantech Countries Innovation Index” del WWF, piazzandosi a grande distanza dai capofila Danimarca, Israele e Svezia. La Svizzera occupa il 15° posto nell’indice stilato dal WWF in collaborazione con la società di consulenza Cleantech Group, che ha valutato la forza innovativa nel settore delle tecnologie pulite di 38 paesi. Con 2,7 punti su una scala aperta, la Svizzera consegue 2 punti in meno della capofila Danimarca e 2 punti in più del fanalino di coda Russia. Appunto: un risultato mediocre. Tuttavia, il rapporto ne loda la forza innovativa in generale, lasciando ben sperare per il futuro. Ai vertici del “Cleantech Countries Innovation Index” si piazzano dunque Danimarca, Israele, Svezia e Finlandia. Tra i primi dieci figurano anche USA, Germania, Canada, Corea del Sud, Irlanda e Gran Bretagna. Nella valutazione della forza innovativa in generale, la Svizzera si trova agli stessi livelli di Svezia, Finlandia, USA, Canada, Irlanda e Australia, ma perde terreno nel settore specifico del cleantech (capofila Danimarca, Finlandia, Germania e Corea del Sud; Svizzera: 19°), delle innovazioni cleantech in fase di sviluppo (leader: Israele, seguito da Danimarca, Svezia e USA; Svizzera: 17°.) e delle innovazioni cleantech già commercializzate (prima: Danimarca, seguita da India, Cina e Irlanda; Svizzera: 15°). WWF Svizzera: Settore cleantech: Svizzera poco innovativa www.wwf.ch/it/?1525/Settore-cleantech-Svizzera-poco-innovativa Cleantech Group / WWF: Coming Clean – The Cleantech Global Innovation Index 2012 http://assets.wwf.ch/downloads/cleantech_countries_innovation_index___final_draft_v5_clean.pdf I paesi emergenti moltiplicano gli ostacoli al commercio Gli ostacoli al commercio transfrontaliero calano con la progressiva globalizzazione. Ciononostante, si delinea un crescente protezionismo soprattutto nei paesi emergenti che, almeno in alcuni gruppi di merci, causano un aumento delle barriere commerciali. Questa è la conclusione tratta dalla Commissione europea nell’attuale rapporto “Trade and Investment Barriers”. L’anno scorso, le seguenti disposizioni relative al commercio e agli investimenti si sono rivelate particolarmente pesanti: •le nuove restrizioni legali applicate alle fusioni con investimenti esteri in Cina; •il rilascio di crediti all’esportazione e di sovvenzioni in Cina, che sono incompatibili con le regole dell’OMC e dell’OCSE; •le nuove disposizioni per favorire i prodotti locali in India; •le imposte all’importazione più alte e le procedure d’importazione inasprite per determinati prodotti e gruppi di merci in Brasile. Si sono registrate anche misure positive, per esempio: •la decisione dell’OMC contro la Cina concernente le restrizioni all’esportazione di materie prime; •i requisiti meno severi alla sicurezza per gli impianti di telecomunicazione in India; •l’accesso al mercato facilitato per i prodotti farmaceutici esteri in Giappone; •l’annuncio degli USA di aver sospeso per ora la legislazione volta a sottoporre tutti i container marittimi in arrivo dall’estero a uno screening completo. Trade and Investment Barrier Reports 2012 http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2012/february/tradoc_149143.pdf Dow Jones Europa Aktuell: EU-Handelsbericht – Schwellenländer bauen immer mehr Hürden auf w w w.djnew slet ter s.de /new s /ar ticle _ detail. php5?bnlId=1454696&productId=32 Osec Corso Elvezia 16 Casella postale 5399 – CH-6901 Lugano Tel. +41 91 911 51 35/37 Fax +41 91 911 51 39 [email protected] www.osec.ch 35 35 Commercio estero di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti Nulla Osta Sanitario per l’esportazione di dispositivi medici e di alimenti vegetali in Italia Monica Zurfluh Marco Passalia Alcune aziende ci segnalano nuove difficoltà – seppur non sistematiche – all’esportazione in Italia di alcuni prodotti, trattasi nella fattispecie di dispositivi medici e di alimenti di origine vegetale. L’importazione in Italia di tali prodotti è subordinata alla presentazione in dogana di un certificato, il Nulla Osta Sanitario (NOS). Il NOS si applica a tutti i prodotti di origine extra-europea, inclusi quindi i prodotti svizzeri. Di seguito forniamo maggiori dettagli sul NOS per entrambe le tipologie di prodotti. Alimenti vegetali L’introduzione dell’obbligo dell’ottenimento preventivo del NOS è data dal Regolamento (CE) 882/2004, che prevede, a tutela della salute pubblica, per tutti i prodotti di origine vegetale (o comunque non di origine animale) provenienti da Paesi extra-europei un controllo igienico-sanitario all’ingresso sul territorio comunitario. Il regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. La verifica comprende almeno un controllo documentale sistematico, un controllo di identità per campionamento (ispezione visiva volta ad accertamento per verificare che i certificati o gli altri documenti di accompagnamento della partita coincidano con l’etichettatura e con il contenuto della partita) e, se del caso, un controllo fisico (art. 16 comma 1). Scopo di tale controllo è evitare che prodotti contaminati, adulterati, tossici o comunque non rispondenti alle normative sanitarie vigenti, possano essere commercializzati nell’UE. Il controllo degli alimenti importati in Italia è di competenza degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF, www.salute. gov.it/ministero/sezMinistero.jsp?id=103&label=uffici). L’esportatore, l’importatore o lo spedizioniere (in generale è quest’ultimo ad occuparsene) deve innanzitutto registrarsi nell’apposito sistema informatico (Nuovo Sistema Informativo Sanitario, www.nsis.salute.gov. it > Registrati) e in seguito, attraverso l’applicativo NSIS-USMAF compilare i relativi moduli informatizzati . La procedura è illustrata nel documento www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1434_ allegato.pdf. A controllo avvenuto, gli USMAF provvedono al rilascio del NOS. Tale rilascio avviene generalmente entro 48 ore. La tariffa per il controllo sanitario è di 63.30 euro per partita di merce (posizione tariffale). Al momento dell’importazione, la dogana italiana verifica la presenza del NOS nella documentazione d’esportazione. Ulteriori informazioni sono disponibili su: www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/paginaInternaMenuSicurezzaAlimentare.jsp?id=12 22&lingua=italiano&menu=strumentieservizi Ad oggi non abbiamo segnalazioni di difficoltà riscontrate all’esportazione in altri Paesi UE, tuttavia questo non è da escludere in un futuro prossimo. Dispositivi medici I dispositivi medici rientrano nel campo di applicazione della direttiva 93/42/CEE (cfr.http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ. do?uri=CONSLEG:1993L0042:20071011:it:PDF), recepita in Italia tramite Decreto Legislativo n° 37 del 24.02.1997 (www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=20835). La direttiva 93/42/CEE è stata poi successivamente integrata da diverse direttive, la più importante delle quali, la direttiva 2007/47/CE, è entrata in vigore a decorrere dal 21 marzo 2010. Essa è stata recepita nell’ordinamento italiano tramite Decreto Legislativo n° 37 del 25.01.2010 (www. normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=32726). Teniamo a precisare che la necessità dell’ottenimento del NOS per sdoganare i dispositivi medici era già prevista dai precedenti decreti di recepimento, tuttavia prima l’obbligo scattava solo su precisa indicazione delle dogane e perciò si sdoganava prevalentemente senza NOS: oggi il controllo avviene invece in maniera informatizzata, quindi in automatico e senza eccezioni. Tramite il NOS le autorità accertano da un lato che i prodotti importati dispongano di una dichiarazione CE di conformità valida e dall’altro che (laddove necessario) essi siano correttamente registrati nella banca dati del Ministero della Salute. Come da D. Lgs. n° 37 del 25.01.2010, tale registrazione non è obbligatoria per i dispositivi medici di classe I, mentre lo è per i dispositivi medici di classe IIa, IIb e III (la classificazione segue le regole di cui all’allegato IX della direttiva 93/42/CEE). Prima di indicare le procedure da seguire, ci preme rilevare che l’introduzione del NOS non influenza le procedure di valutazione della conformità e di marcatura CE, che rimangono invariate. Ogni fornitura di merce dalla Svizzera all’Italia va innanzitutto annunciata all’USMAF per l’ottenimento del certificato/NOS (cfr. procedura sopra indicata per gli alimenti vegetali) ed è soggetta al pagamento di una tassa amministrativa pari a 62 euro per categoria di prodotto. All’interno del campo 44 del DAU (Documento amministrativo unico), va inserito il codice certificato “13CS”, con l’indicazione dell’anno e del numero identificativo dello stesso (cfr. Comunicazione dell’Agenzia delle Dogane del 14 settembre 2011 su www.agenziadogane.gov.it/wps/wcm/connect/internet/ed/agenzia/ norme+doganali/determinazioni+note+e+comunicazioni/determinazioni+2011/comunicazione+14092011). I dispositivi medici di classe IIa, IIb e III vanno inoltre registrati nella banca dati del Ministero della Salute. Per più ampi ragguagli si rinvia al sito www.salute.gov.it/dispositivi/paginainterna. jsp?id=390&menu=registrazione. Il Ministero della Salute ha altresì predisposto un servizio di assistenza alla registrazione dei dispositivi e un servizio di assistenza tecnica, le cui coordinate si trovano a fondo di tale pagina. Il dettaglio della procedura da seguire per la registrazione è invece visionabile su www.salute. gov.it/dispositivi/paginainterna.jsp?id=394&menu=registrazione. Nella pratica, il rappresentante legale dell’azienda svizzera deve annunciare al Ministero della Salute le coordinate della persona incaricata di procedere alle registrazioni dei prodotti. Tale comunicazione dovrà essere effettuata su carta intestata e dovrà essere corredata da una fotocopia del documento d’identità della persona stessa (pti 1 e 2). Tramite e-mail, il Ministero della Salute farà in seguito pervenire a tale persona il nome utente e la password necessari per accedere al sistema di registrazione http://sis.sanita. it/dispmed/vigilanza/default.asp. Per l’utilizzo del sistema è necessario che la persona disponga della firma elettronica. La banca dati costituisce una raccolta delle informazioni sui dispositivi medici in commercio in Italia. La pubblicazione dei dati non significa approvazione da parte del Ministero della Salute. 24 ore dopo la registrazione il prodotto figura nella lista dei dispositivi registrati. In conclusione, invitiamo le aziende ticinesi ad annunciare le loro esportazioni di alimenti vegetali o di dispositivi in Italia richiedendo per tempo il NOS: la mancata presentazione del certificato in caso di controllo alla dogana contempla il blocco della merce sino ad ottenimento dello stesso, con conseguente ritardo della fornitura al proprio cliente. 35 35 Fiere internazionali MSV Brno, 10 - 14 settembre 2012 La MSV è la più consolidata e autorevole fiera industriale per il settore dell’ingegneria e dell’elettronica applicata all’industria nell’Europa centrale e orientale. A questa fiera sono trattati i seguenti ambiti: tecnologie estrattive, metallurgia, ceramiche e vetrarie; componenti e materiali meccanici; comandi, sistemi idraulici e climatizzazione; lavorazioni chimiche, plastica e gomma; macchine utensili, elettronica e automazione; tecnologie ecologiche e di depurazione; R&S, trasferimento di tecnologie, servizi finanziari e generali; trasporto, imballaggio, magazzinaggio e logistica. L’edizione 2011 della MSV ha accolto 1’592 espositori e 79’196 visitatori provenienti da 65 paesi su una superficie fieristica di 41’241 mq. La Camera di commercio Svizzera-Europa Centrale in collaborazione con Swissmem e Osec curano l’allestimento dello SWISS Pavilion a questo importante salone. Informazioni generali sulla fiera: www.bvv.cz/en/msv/ Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/41327?lforce=1 Cosmoprof Asia Hong Kong, 14 - 16 novembre 2012 Cosmoprof Asia è il principale salone dell’estetica, della bellezza e della cosmesi nella zona Asia Pacifico. Gli attori del settore vi si ritrovano per presentare e scoprire le nuove tendenze e i prodotti innovativi. Le donne asiatiche spendono sempre di più per i cosmetici, soprattutto per la cura della pelle, il trucco, i cosmetici sbiancanti e le colorazioni, facendo triplicare il tasso di crescita dell’industria in Asia. Tuttavia, malgrado i progressi fatti negli ultimi vent’anni, il mercato dei cosmetici cinese rimane poco sviluppato e lungi dall’essere saturo. Due fattori ne evidenziano il potenziale: la popolazione cinese, che con 1,3 miliardi conta il maggior numero di potenziali consumatori al mondo, e la spesa annua pro capite per i cosmetici, di molto inferiore alla media dei paesi sviluppati (35 - 70 dollari). Il ventaglio dei prodotti cosmetici presentati ai saloni Cosmoprof fornisce una visione globale del ramo: prodotti professionali per capelli; attrezzature, apparecchiature e prodotti cosmetici per l’estetica; prodotti e attrezzature per ricostruzione unghie; attrezzature e arredamenti per acconciatori; arredamenti per profumerie; prodotti cosmetici e profumi; accessori per l’igiene e articoli da regalo; bigiotteria; cosmetici per erboristerie; articoli e novità per acconciatori; packaging; materie prime; tecnologie e servizi per l’industria cosmetica; prodotti farmaceutici e macchinari vari. Nel 2011, Cosmoprof Asia ha accolto 1’780 espositori (+9% sul 2010) provenienti da 42 paesi e 48’503 visitatori (+7,5% sul 2010) su una superficie fieristica di 68’000 mq. Osec vi allestisce lo SWISS Pavilion in collaborazione con l’Associazione svizzera dei cosmetici e dei detergenti SKW/SCD, lo Swiss Business Hub China e il Consolato generale di Svizzera a Hong Kong. Il padiglione ufficiale svizzero si troverà nella Hall 1 dedicata a profumi, cosmetici e prodotti per la toilette. Informazioni generali sulla fiera: www.cosmoprof.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/28754?lforce=1 Lo SWISSNESS nel mondo Poleko Poznan, 20 - 23 novembre 2012 Dal 1987, la fiera Poleko rappresenta l’appuntamento tradizionale per il settore della protezione ambientale in Europa centrale e orientale. Questo salone ha ampia risonanza non solo in Polonia, ma anche in altri paesi est-europei e funge da importante borsa degli affari per le aziende attive nei settori energetico e ambientale. Poleko 2012 comprende i seguenti settori industriali: acqua e acque reflue, rifiuti e riciclaggio, energia, energie rinnovabili, aria, rumore e vibrazioni, ricoltivazione e bonifica del terreno, industria municipale, strumenti di controllo e misurazione, accertamento dei rischi e sistemi di protezione ambientale, difesa contro le inondazioni, organizzazioni ambientali e consulenza, educazione ambientale. Il pubblico target comprende poteri decisionali, investitori, responsabili attivi nelle amministrazioni pubbliche, istituti tecnici superiori, partner, licenziatari, rappresentanti e acquirenti privati. L’edizione precedente ha accolto, su una superficie di 18’600 mq, oltre 23’000 visitatori e 1’000 espositori provenienti da 19 paesi: Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e gli USA. Unitevi allo SWISS Pavilion allestito presso Poleko 2012 dall’associazione energiecluster.ch, in collaborazione con lo Swiss Business Hub Poland. Lo stand collettivo ufficiale della Svizzera sarà un trampolino di lancio ideale per presentare la vostra gamma di prodotti e servizi; vi permetterà inoltre di curare le relazioni d’affari esistenti e di allacciare nuovi contatti. Informazioni generali sulla fiera: www.poleko.mtp.pl/en Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/it/node/41324?lforce=1 Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/SWISSPAVILION 36 Ticino Business