Newsletter Osec Ticino aprile 2012

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Newsletter Osec Ticino aprile 2012
Commercio estero
Pagine a cura di Osec Ticino
prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE
LUGANO, MAGGIO 2012
• India: mercoledì 2 maggio 2012
• America Latina: lunedì 7 maggio 2012
• USA/Canada: venerdì 25 maggio 2012
Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale
gratuito con i consulenti dell’Osec e con i collaboratori degli Swiss Business Hub all’estero. Le aziende intenzionate
ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto
con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti!
CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO [email protected],
SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.
Il numero EORI è diventato obbligatorio in Germania
Dal 10 marzo 2012, data in cui è stato introdotto l’aggiornamento ATLAS (sdoganamento elettronico), è necessario
avere un numero EORI (Economic Operator Registration and
Identification Number) per poter svolgere le procedure doganali d’esportazione verso la Germania. Le dichiarazioni
senza numero EORI sono rifiutate dalle dogane tedesche.
Deutsche Zollbehörden: Echtbetriebsbeginn ATLAS 8.4/
AES 2.1 am 10.03.2012 - EORI-Nummer ist zwingende
Voraussetzung für die Zollabwicklung
www.zoll.de/SharedDocs/Aktuelle_Einzelmeldungen/
DE/2012/azr_atlas_8_4_aes_2_1.html
Svolta energetica in Germania: molto resta da fare
Con l’abbandono del nucleare a giugno 2011, la Germania
ha introdotto una nuova era di politica energetica. Berlino
stila ora il primo bilancio intermedio, che risulta positivo, ma
evidenzia quanto resta ancora da fare.
Nell’introduzione al primo rapporto di monitoraggio intitolato
“Die Energiewende in Deutschland”, il Ministro dell’economia
Philipp Rösler constata che le basi per la conversione dell’approvvigionamento energetico sono state poste e la tabella di
marcia è stata definita. Fino alla scadenza del 2050, un rapporto di una cinquantina di pagine sarà pubblicato ogni anno
al fine di valutare lo stato d’avanzamento dei progetti nonché
le misure e gli impegni volti ad attuare la svolta energetica.
Gli inizi sono promettenti: si sono reperiti i principali campi
d’azione, avviate numerose misure, definite e poste le condizioni quadro per la loro rapida realizzazione. Sicuramente, la Germania dovrà lavorare a ritmo sostenuto se vuole
rispettare il traguardo del 2050. Le priorità e gli obiettivi
descritti in modo accurato e chiaro nel rapporto mirano a
favorire l’attuazione e l’impiego ottimale dei mezzi finanziari
e altri. Eccone i punti principali:
•l’approvvigionamento energetico subirà un vasto ampliamento e una grande trasformazione, che contempla la
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produzione di elettricità, la ristrutturazione energetica e
lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria per una maggiore mobilità elettrica (con investimenti annui stimati a 15
miliardi di euro);
•la rete, la trasmissione e la distribuzione saranno potenziate (4’500 chilometri di linee ad alta tensione dovranno
essere allestiti entro il 2020);
•le centrali a gas e a carbone dovranno essere risanate e
il loro numero ampliato (sono richieste ulteriori capacità
per 17 gigawatt entro il 2022, dapprima per pareggiare
la produzione ancora precaria proveniente da fonti rinnovabili);
•un programma di ricerca energetica sarà lanciato (3,5 miliardi di euro all’anno sono a disposizione entro il 2014 per
la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie futuristiche);
•l’efficienza energetica sarà promossa, dapprima grazie a
ristrutturazioni edili (il relativo programma è stato dotato
di 1,5 miliardi di euro nel 2012).
Bundesministerium für Wirtschaft und Technologie: Die
Energiewende in Deutschland - Mit sicherer, bezahlbarer
und umweltschonender Energie ins Jahr 2050
w w w.bmwi.de / BMWi/ Navigation / Pre s s e /pre s s emit
teilungen,did=475830.html
Bundesregierung Deutschland: Energiekonzept 2050 Massnahmen im Überblick
www.bundesregierung.de/Content/DE/StatischeSeiten/Breg/
Energiekonzept/ma%C3%9Fnahmen-im-ueberblick.html
Le autorità locali promuovono il “Green Deal” in
Inghilterra
In Inghilterra sono soprattutto le autorità locali e regionali
a promuovere il programma di efficienza energetica “Green
Deal”. Incoraggiati dal governo britannico, numerosi comuni
e città hanno annunciato investimenti per complessivi 1,7
miliardi di sterline (2,5 miliardi di franchi) destinati soprattutto al risanamento termico degli edifici.
Birmingham è la città disposta a spendere di più: mette
a disposizione ben 1,4 miliardi di sterline per promuovere
le ristrutturazioni edilizie. I rimanenti 300 milioni sono da
attribuire a comuni nel nord-est del Paese (soprattutto Newcastle), a Greater Manchester, Leeds, Bristol, Nottingham
e West Sussex. Nei prossimi mesi e anni, il “Green Deal”
indurrà numerosi nuovi investimenti miliardari: si stima il
volume di mercato a oltre 3 miliardi di sterline nella sola
Leeds e i suoi dintorni.
Building.co.uk: Cities plan to invest billions in Green Deal
retrofit work
www.building.co.uk/technical/sustainability/sustainabilitynews/cities-plan-to-invest-billions-in-green-deal-retrofitwork/5032034.article
Reti e centrali elettriche da modernizzare in Polonia
Secondo un’attuale analisi di mercato stilata in lingua tedesca da Trendresearch, le reti e le centrali elettriche in
Polonia richiederebbero importanti investimenti volti a modernizzarle.
Da diversi anni, l’economia polacca continua a crescere.
Ne consegue un forte aumento del consumo elettrico che,
stando agli esperti, potrebbe causare una carenza energetica già nel 2016.
L’impellente svolta energetica crea opportunità d’affari per
le imprese attive in diversi ambiti. Lo studio “Energiewende
in Polen: Entwicklung der Netzstruktur und Erzeugungskapazitäten” fornisce una panoramica sulle necessarie capacità di produzione e sulla struttura della rete. Inoltre, offre
suggerimenti strategici a potenziali investitori, costruttori di
impianti e altre aziende interessate.
Energiewende in Polen: Entwicklung der Netzstruktur
und Erzeugungskapazitäten
www.trendresearch.de/studie.php?s=479
L’IVA negli Stati membri dell’UE: ognuno a modo suo
I singoli Paesi membri dell’UE sono liberi di stabilire le aliquote
IVA come meglio pensano. E infatti, i tassi spaziano tra il 15%
e il 27% e inoltre, le aliquote ridotte sono applicate in modo
diverso. L’UE ha pubblicato una panoramica per vederci chiaro:
“VAT Rates Applied in the Member States of the European
Union” (disponibile in lingua inglese, tedesca e francese).
Nell’UE, l’aliquota media ammonta al 20,9%. Lussemburgo
e Cipro applicano il tasso più basso (15%), mentre quello più
alto si registra in Ungheria (27%). Dal 2008 e in seguito alla
crisi finanziaria ed economica, l’aliquota media ha subito
piccoli, ma costanti incrementi. Sono soprattutto i Paesi
membri particolarmente colpiti dalla recessione a decidere aumenti volti a ridurre il crescente deficit di bilancio. I
maggiori ritocchi sono stati registrati in Ungheria (+7 punti
percentuali al 27%), Gran Bretagna (+5 punti percentuali al
20%), Lettonia (+4 punti percentuali al 22%), Grecia (+4
punti percentuali al 23%), Lituania (+3 punti percentuali al
21%) e Portogallo (+3 punti percentuali al 23%).
Le aliquote ridotte sono state meno colpite e semmai, sono calate (compensando parzialmente gli aumenti). Tranne
la Danimarca, tutti gli Stati membri applicano tassi ridotti
(oltre la metà dei Paesi prevede anche più categorie), di cui
beneficiano determinati gruppi di merci, settori commerciali,
rami oppure regioni. L’applicazione non è stabilita dall’UE in
modo uniforme, ma è decisa dai singoli Paesi. Ne conseguono
notevoli differenze tra i campi d’applicazione e le percentuali,
che spaziano dal 2,1% (aliquota super ridotta/categoria 3 in
Francia) fino al 18% (tasso ridotto/categoria 1 in Ungheria).
European Commission: VAT Rates Applied in the Member
States of the European Union
http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/
taxation/vat/how_vat_works/rates/vat_rates_en.pdf
Missione economica delle PMI in Russia
Mosca, Samara e Togliatti, 29 maggio - 2 giugno 2012
La missione economica è di particolare interesse per le
aziende ticinesi attive nei seguenti settori: subfornitura
automobilistica e aeronautica, edilizia, costruzione, infrastruttura, generi alimentari, sanità, chimica e fornitura di
energia. Ecco le principali tappe del viaggio:
Prima tappa: Mosca. Il clou sarà la visita alla principale fiera
dell’industria metallurgica “Metalloobrabotka” e allo SWISS
Pavilion curato da Swissmem, cui partecipano 50 espositori.
La successiva serata svizzera permetterà di allacciare contatti con gli ospiti russi.
Seconda tappa: Samara. La giornata inizia con un incontro con il Governatore dell’omonima regione sul Volga, che
conta oltre 1 milione di abitanti. Di particolare interesse
saranno le visite alle imprese site nel Samara Space Center: ZSKB Progress (www.samspace.ru/ENG), fabbricante
dei razzi Soyuz, e Aviacor (www.aviacor.ru), che produce la
nuova generazione di aerei Antonov.
Terza tappa: Togliatti. Nella città industriale è ubicato il
maggiore costruttore automobilistico della Russia, AwtoWAS (www.lada.ru).
Osec: SME Delegation Trip with State Secretary MarieGabrielle Ineichen-Fleisch
www.osec.ch/it/filefield-private/files/28410/field_event_public_files/8040
Un investitore svizzero costruisce un parco solare
nell’Oman
L’Oman intende ridurre progressivamente la dipendenza dai
combustibili fossili e coprire il 10% del fabbisogno grazie
alle energie rinnovabili entro il 2020. La svolta energetica
nel Paese desertico sarà avviata con un parco solare di
400 megawatt progettato dall’impresa svizzera Terra Nex
Financial Engineering AG.
Il costo complessivo del progetto è stimato a 2 miliardi di
dollari. L’investitore principale è Terra Nex, che realizzerà
il parco solare in collaborazione con la società finanziaria
Middle East Best Select (MEBS). Un apposito fondo alimentato con un volume iniziale di 200 milioni è stato costituito
al fine di finanziare le prime centrali elettriche.
SolarServer: Photovoltaik im Oman: Terra Nex plant den
Bau von Anlagen mit 400 Megawatt sowie Produktionsstätten für Module und Rahmen
www.solarserver.de/solar-magazin/nachrichten/aktuelles/2012/kw03/photovoltaik-im-oman-terra-nex-plant-denbau-von-anlagen-mit-400-megawatt-sowie-produktionsstaetten-fuer-module-und-rahmen.html
La Cina riduce i dazi all’importazione su 730 prodotti
La Cina ha ridotto al 4% i dazi all’importazione su 730
prodotti. Questa percentuale corrisponde a una diminuzione
del 50% sul dazio finora più basso. Le seguenti categorie di
beni beneficiano della riduzione:
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Commercio estero
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•apparecchiature e componenti high-tech per la produzione/fabbricazione di tecnologie IT avanzate/futuristiche:
veicoli a risparmio energetico, determinati macchinari
(p.es. macchine da tessere a ugello) e componenti per
la produzione/distribuzione di energia (p.es. linee ad alta
tensione);
•macchine/mezzi ausiliari agricoli: trattori ad alta potenza,
attrezzature per lavorare i prodotti lattiero-caseari, materie prime chimiche, fertilizzanti;
•
prodotti sanitari: vaccini, latte in polvere per bambini,
prodotti per la cura della pelle, impianti cocleari (protesi
acustiche), pellicola radiografica;
•energia/materie prime naturali: carbone, carbone da coke,
granito, metalli delle terre rare, rame, alluminio, nichel,
gomma naturale.
E-To-China.com: China to Cut Import Tariffs on 730
Types of Products Next Year
www.e-to-china.com/tariff_changes/data_tariff_changes/2011/1219/99065.html
International Centre for Trade and Sustainable Development: Mercosur Members Wary of New Argentina Import
Controls
http://ictsd.org/i/news/bridgesweekly/124681/
L’industria canadese pianifica importanti investimenti
I mercati d’esportazione più promettenti
La crescita dell’economia canadese è timida, ma ciò nonostante, le imprese nazionali dell’industria manifatturiera
pianificano importanti investimenti. Secondo un’inchiesta
della rivista specializzata “Canadian Plant”, le 400 imprese
interpellate intendono aumentare gli investimenti di mediamente l’8% rispetto all’anno precedente. Si tratta di 1 milione di euro per azienda, di cui due terzi saranno destinati
all’acquisto di nuovi macchinari e apparecchiature.
Gli interpellati intendono reperire nuovi fornitori prevalentemente in Canada (88%) o negli USA (83%), ma anche in
Germania (34%), Giappone (18%) e Italia (15%). I prodotti
svizzeri sono altresì richiesti: il 7% delle aziende canadesi
ha indicato di voler valutare anche le attrezzature provenienti dalla Svizzera.
Canadian Manufacturing/Canadian Plant: Investing 2012
www.canadianmanufacturing.com/fabrication/production/
investing-in-2012-51058
Canadian Manufacturing/Canadian Plant: Business
Outlook 2012 - Investing in the Future
http://www.canadianmanufacturing.com/wp-content/uploads/2011/12/OUTLOOK2012v2.pdf
L’Argentina inasprisce le disposizioni all’importazione
In futuro, le importazioni e le esportazioni in Argentina dovranno compensarsi. Dal 1° febbraio 2012 vigono controlli
inaspriti all’importazione, voluti dal governo Kirchner al fine
di equilibrare la bilancia commerciale. Le autorità competenti lasciano trasparire che le imprese devono evitare di
importare più di quanto esportano, privilegiando i prodotti
nazionali. La disposizione chiave della nuova normativa prevede che gli importatori argentini informino le autorità sugli
acquisti previsti prima ancora di assegnare il contratto al
fornitore estero.
Si profila anche l’aggiunta di altri 100 prodotti all’elenco
dei beni all’importazione che richiedono una cosiddetta
“licenza non-automatica” (non-automatic license, LNA). Si
tratta soprattutto di prodotti delle industrie metalmeccanica
e tessile.
Edelman PA Blog Latam: Argentina - Imports Control
http://publicaffairslatinamerica.com/2012/02/argentina-imports-control/
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Grandi investimenti nel settore minerario cileno
Nei prossimi anni, i gruppi minerari cileni metteranno mano al portafoglio: investiranno 70 miliardi di dollari fino al
2018. Secondo quanto comunicato dall’ufficio tedesco per
il commercio estero Germany Trade and Invest, 31 miliardi
saranno spesi per l’estrazione di materie prime, 27 per nuovi
macchinari e attrezzature, 6 per servizi di ingegneria e di
consulenza.
Germany Trade and Invest: Chilenischer Bergbau expandiert
www.gtai.de/GTAI/Navigation/DE/Trade/maerkte,did=456152.
html
La Cina si piazza al primo posto dei mercati emergenti nella
classifica stilata da Bloomberg Markets sulle piazze più promettenti. Il Vietnam è invece il primo mercato di frontiera (i
“frontier markets” sono quei paesi che mirano a diventare
mercati emergenti).
Si constata che non tutti i mercati emergenti si affermano
grazie alle stesse qualità: le differenze possono determinare l’attrattività economica e quindi il futuro di un’intera
regione o nazione. Il potenziale e il primato della Cina sono
indiscussi, ma i ranghi successivi della classifica sono più
volubili. Attualmente sono occupati da Thailandia, Perù, Cile
e Malaysia, per motivi diversi. Negli ultimi anni, Malaysia
e Thailandia hanno migliorato le condizioni quadro per le
imprese e gli investitori, avanzando tra i primi 20 mercati
emergenti del mondo. Perù e Cile, grazie anche alle materie
prime, dispongono dei fondi necessari per potenziare l’infrastruttura e garantire uno sviluppo economico durevole.
Dietro ai mercati emergenti aspettano però alcuni di frontiera, che, stando al loro potenziale, vantano le necessarie
premesse per avanzare tra le nazioni emergenti. Secondo
Bloomberg Markets, si tratta soprattutto di Vietnam, Emirati
Arabi Uniti, Bulgaria, Romania, Kuwait, Kazakistan, Qatar,
Serbia, Bahrein e Tunisia.
Bloomberg: The Most Promising Emerging Markets / The
Most Promising Frontier Markets
http://media.bloomberg.com/bb/avfile/rxehA0BpVsB4
Bloomberg: China Lone BRIC Among Top Emerging Markets With Thailand No. 2
http://mobile.bloomberg.com/news/2012-02-08/china-lonebric-among-top-emerging-markets.html
2point6billion.com: Report – China Top ‘Emerging’ Market, Vietnam Top ‘Frontier’ Market
www.2point6billion.com/news/2012/02/13/report-china-topemerging-market-vietnam-top-frontier-market-10798.html
Industria automobilistica: la mobilità imbocca nuove vie
L’industria automobilistica si trova nuovamente a un bivio:
le inedite esigenze di mobilità influenzano lo sviluppo durevole del ramo. KPMG valuta le principali tendenze nel suo
“Global Automotive Executive Survey 2012”, identificando
le maggiori sfide che il ramo dovrà affrontare:
•ecologia/mobilità elettrica: secondo un’indagine effettuata da KPMG, il 15% delle nuove immatricolazioni fino al
2025 riguarderà veicoli elettrici;
•urbanizzazione: le città crescono e l’automobile del futuro
dovrà soddisfare soprattutto i requisiti del trasporto urbano privato;
•sicurezza stradale/comfort di guida: le esigenze continuano ad aumentare;
•IT: si ricorrerà sempre più spesso a moderne tecnologie IT nell’industria automobilistica, soprattutto a quelle
che permettono di ottimizzare la sicurezza stradale e il
comfort di guida.
Inoltre, gli esperti dell’automobile prevedono che entro il
2025, le esigenze dei clienti nei mercati emergenti saranno
uguali a quelle dei consumatori nell’Europa occidentale e
nell’America del Nord. In termini di crescita, i mercati emergenti avanzano velocemente. Si stima che già nel 2016, la
Cina rappresenterà il più grande mercato automobilistico
del mondo, superando gli USA, mentre il Brasile e l’India si
contenderanno il terzo posto.
La Cina fa già parlare di sé come produttore automobilistico,
e non solo quale fornitore del mercato nazionale. Le case automobilistiche cinesi intendono aumentare le vendite
all’estero, mirando per esempio all’Europa. In Bulgaria è
stata avviata la fabbricazione di veicoli privati destinati al
mercato europeo e si progettano altri impianti nel Vecchio
Continente.
Nuove opportunità d’affari si presentano anche per i subfornitori svizzeri: le case automobilistiche cinesi necessitano
di know-how specifico al fine di adattare i loro prodotti alle
esigenze e richieste dei clienti europei.
KPMG: Global Automotive Executive Survey 2012
www.kpmg.com/ch/de/library/articles-publications/seiten/
automotive-executive-survey-2012.aspx
KPMG: KPMG-Umfrage verdeutlicht die wichtigsten Mobilitätstrends in China
www.kpmg.de/Themen/28417.htm
Le innovazioni cleantech: i paesi all’avanguardia
La forte crescita del settore cleantech promette profitti importanti a chi sa anticipare le tendenze e la concorrenza.
Infatti, un alto livello di innovazione è indispensabile per
potersi affermare in un mercato che si sviluppa tanto rapidamente. In questo contesto, la Svizzera consegue solo voti
medi nell’attuale “Cleantech Countries Innovation Index”
del WWF, piazzandosi a grande distanza dai capofila Danimarca, Israele e Svezia.
La Svizzera occupa il 15° posto nell’indice stilato dal WWF
in collaborazione con la società di consulenza Cleantech
Group, che ha valutato la forza innovativa nel settore delle
tecnologie pulite di 38 paesi. Con 2,7 punti su una scala
aperta, la Svizzera consegue 2 punti in meno della capofila
Danimarca e 2 punti in più del fanalino di coda Russia.
Appunto: un risultato mediocre. Tuttavia, il rapporto ne
loda la forza innovativa in generale, lasciando ben sperare
per il futuro.
Ai vertici del “Cleantech Countries Innovation Index” si
piazzano dunque Danimarca, Israele, Svezia e Finlandia. Tra
i primi dieci figurano anche USA, Germania, Canada, Corea
del Sud, Irlanda e Gran Bretagna. Nella valutazione della forza innovativa in generale, la Svizzera si trova agli stessi livelli
di Svezia, Finlandia, USA, Canada, Irlanda e Australia, ma
perde terreno nel settore specifico del cleantech (capofila
Danimarca, Finlandia, Germania e Corea del Sud; Svizzera:
19°), delle innovazioni cleantech in fase di sviluppo (leader:
Israele, seguito da Danimarca, Svezia e USA; Svizzera: 17°.)
e delle innovazioni cleantech già commercializzate (prima:
Danimarca, seguita da India, Cina e Irlanda; Svizzera: 15°).
WWF Svizzera: Settore cleantech: Svizzera poco innovativa
www.wwf.ch/it/?1525/Settore-cleantech-Svizzera-poco-innovativa
Cleantech Group / WWF: Coming Clean – The Cleantech
Global Innovation Index 2012
http://assets.wwf.ch/downloads/cleantech_countries_innovation_index___final_draft_v5_clean.pdf
I paesi emergenti moltiplicano gli ostacoli al
commercio
Gli ostacoli al commercio transfrontaliero calano con la
progressiva globalizzazione. Ciononostante, si delinea un
crescente protezionismo soprattutto nei paesi emergenti
che, almeno in alcuni gruppi di merci, causano un aumento
delle barriere commerciali. Questa è la conclusione tratta
dalla Commissione europea nell’attuale rapporto “Trade and
Investment Barriers”.
L’anno scorso, le seguenti disposizioni relative al commercio
e agli investimenti si sono rivelate particolarmente pesanti:
•le nuove restrizioni legali applicate alle fusioni con investimenti esteri in Cina;
•il rilascio di crediti all’esportazione e di sovvenzioni in
Cina, che sono incompatibili con le regole dell’OMC e
dell’OCSE;
•le nuove disposizioni per favorire i prodotti locali in India;
•le imposte all’importazione più alte e le procedure d’importazione inasprite per determinati prodotti e gruppi di
merci in Brasile.
Si sono registrate anche misure positive, per esempio:
•la decisione dell’OMC contro la Cina concernente le restrizioni all’esportazione di materie prime;
•i requisiti meno severi alla sicurezza per gli impianti di
telecomunicazione in India;
•l’accesso al mercato facilitato per i prodotti farmaceutici
esteri in Giappone;
•l’annuncio degli USA di aver sospeso per ora la legislazione volta a sottoporre tutti i container marittimi in arrivo
dall’estero a uno screening completo.
Trade and Investment Barrier Reports 2012
http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2012/february/tradoc_149143.pdf
Dow Jones Europa Aktuell: EU-Handelsbericht – Schwellenländer bauen immer mehr Hürden auf
w w w.djnew slet ter s.de /new s /ar ticle _ detail.
php5?bnlId=1454696&productId=32
Osec
Corso Elvezia 16
Casella postale 5399 – CH-6901 Lugano
Tel. +41 91 911 51 35/37
Fax +41 91 911 51 39
[email protected]
www.osec.ch
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Commercio estero
di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
Nulla Osta Sanitario per l’esportazione di
dispositivi medici e di alimenti vegetali in Italia
Monica Zurfluh
Marco Passalia
Alcune aziende ci segnalano nuove difficoltà – seppur non sistematiche – all’esportazione in Italia di alcuni prodotti, trattasi nella
fattispecie di dispositivi medici e di alimenti di origine vegetale.
L’importazione in Italia di tali prodotti è subordinata alla presentazione in dogana di un certificato, il Nulla Osta Sanitario (NOS).
Il NOS si applica a tutti i prodotti di origine extra-europea, inclusi
quindi i prodotti svizzeri. Di seguito forniamo maggiori dettagli sul
NOS per entrambe le tipologie di prodotti.
Alimenti vegetali
L’introduzione dell’obbligo dell’ottenimento preventivo del NOS è
data dal Regolamento (CE) 882/2004, che prevede, a tutela della
salute pubblica, per tutti i prodotti di origine vegetale (o comunque non di origine animale) provenienti da Paesi extra-europei un
controllo igienico-sanitario all’ingresso sul territorio comunitario. Il
regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. La
verifica comprende almeno un controllo documentale sistematico,
un controllo di identità per campionamento (ispezione visiva volta
ad accertamento per verificare che i certificati o gli altri documenti
di accompagnamento della partita coincidano con l’etichettatura e
con il contenuto della partita) e, se del caso, un controllo fisico (art.
16 comma 1). Scopo di tale controllo è evitare che prodotti contaminati, adulterati, tossici o comunque non rispondenti alle normative
sanitarie vigenti, possano essere commercializzati nell’UE.
Il controllo degli alimenti importati in Italia è di competenza degli
Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF, www.salute.
gov.it/ministero/sezMinistero.jsp?id=103&label=uffici). L’esportatore, l’importatore o lo spedizioniere (in generale è quest’ultimo ad occuparsene) deve innanzitutto registrarsi nell’apposito sistema informatico (Nuovo Sistema Informativo Sanitario, www.nsis.salute.gov.
it > Registrati) e in seguito, attraverso l’applicativo NSIS-USMAF
compilare i relativi moduli informatizzati . La procedura è illustrata
nel documento www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1434_
allegato.pdf. A controllo avvenuto, gli USMAF provvedono al rilascio
del NOS. Tale rilascio avviene generalmente entro 48 ore. La tariffa
per il controllo sanitario è di 63.30 euro per partita di merce (posizione tariffale). Al momento dell’importazione, la dogana italiana
verifica la presenza del NOS nella documentazione d’esportazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili su: www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/paginaInternaMenuSicurezzaAlimentare.jsp?id=12
22&lingua=italiano&menu=strumentieservizi
Ad oggi non abbiamo segnalazioni di difficoltà riscontrate all’esportazione in altri Paesi UE, tuttavia questo non è da escludere in un
futuro prossimo.
Dispositivi medici
I dispositivi medici rientrano nel campo di applicazione della direttiva 93/42/CEE (cfr.http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.
do?uri=CONSLEG:1993L0042:20071011:it:PDF), recepita in Italia
tramite Decreto Legislativo n° 37 del 24.02.1997 (www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=20835). La direttiva 93/42/CEE
è stata poi successivamente integrata da diverse direttive, la più
importante delle quali, la direttiva 2007/47/CE, è entrata in vigore a
decorrere dal 21 marzo 2010. Essa è stata recepita nell’ordinamento italiano tramite Decreto Legislativo n° 37 del 25.01.2010 (www.
normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?id=32726).
Teniamo a precisare che la necessità dell’ottenimento del NOS
per sdoganare i dispositivi medici era già prevista dai precedenti
decreti di recepimento, tuttavia prima l’obbligo scattava solo su
precisa indicazione delle dogane e perciò si sdoganava prevalentemente senza NOS: oggi il controllo avviene invece in maniera
informatizzata, quindi in automatico e senza eccezioni. Tramite
il NOS le autorità accertano da un lato che i prodotti importati
dispongano di una dichiarazione CE di conformità valida e dall’altro
che (laddove necessario) essi siano correttamente registrati nella
banca dati del Ministero della Salute. Come da D. Lgs. n° 37 del
25.01.2010, tale registrazione non è obbligatoria per i dispositivi
medici di classe I, mentre lo è per i dispositivi medici di classe
IIa, IIb e III (la classificazione segue le regole di cui all’allegato IX
della direttiva 93/42/CEE).
Prima di indicare le procedure da seguire, ci preme rilevare che l’introduzione del NOS non influenza le procedure di valutazione della
conformità e di marcatura CE, che rimangono invariate.
Ogni fornitura di merce dalla Svizzera all’Italia va innanzitutto
annunciata all’USMAF per l’ottenimento del certificato/NOS (cfr.
procedura sopra indicata per gli alimenti vegetali) ed è soggetta
al pagamento di una tassa amministrativa pari a 62 euro per categoria di prodotto. All’interno del campo 44 del DAU (Documento
amministrativo unico), va inserito il codice certificato “13CS”, con
l’indicazione dell’anno e del numero identificativo dello stesso (cfr.
Comunicazione dell’Agenzia delle Dogane del 14 settembre 2011 su
www.agenziadogane.gov.it/wps/wcm/connect/internet/ed/agenzia/
norme+doganali/determinazioni+note+e+comunicazioni/determinazioni+2011/comunicazione+14092011).
I dispositivi medici di classe IIa, IIb e III vanno inoltre registrati nella banca dati del Ministero della Salute. Per più ampi ragguagli si rinvia al sito www.salute.gov.it/dispositivi/paginainterna.
jsp?id=390&menu=registrazione. Il Ministero della Salute ha altresì predisposto un servizio di assistenza alla registrazione dei
dispositivi e un servizio di assistenza tecnica, le cui coordinate
si trovano a fondo di tale pagina. Il dettaglio della procedura da
seguire per la registrazione è invece visionabile su www.salute.
gov.it/dispositivi/paginainterna.jsp?id=394&menu=registrazione.
Nella pratica, il rappresentante legale dell’azienda svizzera deve
annunciare al Ministero della Salute le coordinate della persona
incaricata di procedere alle registrazioni dei prodotti. Tale comunicazione dovrà essere effettuata su carta intestata e dovrà essere
corredata da una fotocopia del documento d’identità della persona
stessa (pti 1 e 2). Tramite e-mail, il Ministero della Salute farà
in seguito pervenire a tale persona il nome utente e la password
necessari per accedere al sistema di registrazione http://sis.sanita.
it/dispmed/vigilanza/default.asp. Per l’utilizzo del sistema è necessario che la persona disponga della firma elettronica.
La banca dati costituisce una raccolta delle informazioni sui dispositivi medici in commercio in Italia. La pubblicazione dei dati non significa approvazione da parte del Ministero della Salute. 24 ore dopo
la registrazione il prodotto figura nella lista dei dispositivi registrati.
In conclusione, invitiamo le aziende ticinesi ad annunciare le loro
esportazioni di alimenti vegetali o di dispositivi in Italia richiedendo
per tempo il NOS: la mancata presentazione del certificato in caso
di controllo alla dogana contempla il blocco della merce sino ad
ottenimento dello stesso, con conseguente ritardo della fornitura al
proprio cliente.
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Fiere internazionali
MSV
Brno, 10 - 14 settembre 2012
La MSV è la più consolidata e autorevole fiera industriale per il
settore dell’ingegneria e dell’elettronica applicata all’industria
nell’Europa centrale e orientale. A questa fiera sono trattati i
seguenti ambiti: tecnologie estrattive, metallurgia, ceramiche e
vetrarie; componenti e materiali meccanici; comandi, sistemi
idraulici e climatizzazione; lavorazioni chimiche, plastica e gomma; macchine utensili, elettronica e automazione; tecnologie
ecologiche e di depurazione; R&S, trasferimento di tecnologie,
servizi finanziari e generali; trasporto, imballaggio, magazzinaggio e logistica.
L’edizione 2011 della MSV ha accolto 1’592 espositori e 79’196
visitatori provenienti da 65 paesi su una superficie fieristica di
41’241 mq.
La Camera di commercio Svizzera-Europa Centrale in collaborazione con Swissmem e Osec curano l’allestimento dello SWISS
Pavilion a questo importante salone.
Informazioni generali sulla fiera:
www.bvv.cz/en/msv/
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/41327?lforce=1
Cosmoprof Asia
Hong Kong, 14 - 16 novembre 2012
Cosmoprof Asia è il principale salone dell’estetica, della bellezza
e della cosmesi nella zona Asia Pacifico. Gli attori del settore
vi si ritrovano per presentare e scoprire le nuove tendenze e i
prodotti innovativi.
Le donne asiatiche spendono sempre di più per i cosmetici, soprattutto per la cura della pelle, il trucco, i cosmetici sbiancanti e
le colorazioni, facendo triplicare il tasso di crescita dell’industria
in Asia. Tuttavia, malgrado i progressi fatti negli ultimi vent’anni,
il mercato dei cosmetici cinese rimane poco sviluppato e lungi
dall’essere saturo. Due fattori ne evidenziano il potenziale: la popolazione cinese, che con 1,3 miliardi conta il maggior numero
di potenziali consumatori al mondo, e la spesa annua pro capite
per i cosmetici, di molto inferiore alla media dei paesi sviluppati
(35 - 70 dollari).
Il ventaglio dei prodotti cosmetici presentati ai saloni Cosmoprof
fornisce una visione globale del ramo: prodotti professionali per
capelli; attrezzature, apparecchiature e prodotti cosmetici per
l’estetica; prodotti e attrezzature per ricostruzione unghie; attrezzature e arredamenti per acconciatori; arredamenti per profumerie; prodotti cosmetici e profumi; accessori per l’igiene e
articoli da regalo; bigiotteria; cosmetici per erboristerie; articoli
e novità per acconciatori; packaging; materie prime; tecnologie
e servizi per l’industria cosmetica; prodotti farmaceutici e macchinari vari.
Nel 2011, Cosmoprof Asia ha accolto 1’780 espositori (+9% sul
2010) provenienti da 42 paesi e 48’503 visitatori (+7,5% sul
2010) su una superficie fieristica di 68’000 mq.
Osec vi allestisce lo SWISS Pavilion in collaborazione con l’Associazione svizzera dei cosmetici e dei detergenti SKW/SCD, lo
Swiss Business Hub China e il Consolato generale di Svizzera a
Hong Kong. Il padiglione ufficiale svizzero si troverà nella Hall 1
dedicata a profumi, cosmetici e prodotti per la toilette.
Informazioni generali sulla fiera:
www.cosmoprof.com
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/28754?lforce=1
Lo SWISSNESS nel mondo
Poleko
Poznan, 20 - 23 novembre 2012
Dal 1987, la fiera Poleko rappresenta l’appuntamento tradizionale per il settore della protezione ambientale in Europa centrale e
orientale. Questo salone ha ampia risonanza non solo in Polonia,
ma anche in altri paesi est-europei e funge da importante borsa
degli affari per le aziende attive nei settori energetico e ambientale. Poleko 2012 comprende i seguenti settori industriali: acqua
e acque reflue, rifiuti e riciclaggio, energia, energie rinnovabili,
aria, rumore e vibrazioni, ricoltivazione e bonifica del terreno,
industria municipale, strumenti di controllo e misurazione, accertamento dei rischi e sistemi di protezione ambientale, difesa
contro le inondazioni, organizzazioni ambientali e consulenza,
educazione ambientale. Il pubblico target comprende poteri
decisionali, investitori, responsabili attivi nelle amministrazioni
pubbliche, istituti tecnici superiori, partner, licenziatari, rappresentanti e acquirenti privati.
L’edizione precedente ha accolto, su una superficie di 18’600
mq, oltre 23’000 visitatori e 1’000 espositori provenienti da 19
paesi: Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e
gli USA.
Unitevi allo SWISS Pavilion allestito presso Poleko 2012 dall’associazione energiecluster.ch, in collaborazione con lo Swiss Business Hub Poland. Lo stand collettivo ufficiale della Svizzera sarà
un trampolino di lancio ideale per presentare la vostra gamma
di prodotti e servizi; vi permetterà inoltre di curare le relazioni
d’affari esistenti e di allacciare nuovi contatti.
Informazioni generali sulla fiera:
www.poleko.mtp.pl/en
Informazioni sullo SWISS Pavilion:
www.osec.ch/it/node/41324?lforce=1
Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/SWISSPAVILION
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