trilogia di orlando – l`amore, la pazzia la morte

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trilogia di orlando – l`amore, la pazzia la morte
 TRILOGIA
DI ORLANDO
L’AMORE. - Tutto ha un nome nell’epica; i cavalli ad esempio, non sono pezzati, arabi,
purosangue ma bensì Brigliadoro, Baiardo, Frontino o Vigliantino. Le spade non sono scimitarre o
daghe ma oltre a nomi, come Trinkera, Chiarenza, Durlindana, Fusberta, Excalibur, hanno anche
caratteri ed appellativi che portano al proprietario, a cui hanno legato fama e fato.Di Trinkera
sappiamo ben poco ma il forte carattere del suo proprietario ne fa un'arma di grande prestigio. Il
proprietario è un Agricane non più giovane, a cui capita la ventura-sventura di innamorarsi della
principessa del castello accanto, dell’unica principessa che sa usare ad arte la passione:Angelica.
Siamo abituati ad amori e passioni “regolari” quali Fiordiligi e Brandimarte, Tristano ed Isotta,
Bradamante e Ruggero, amanti che hanno avuto mille problemi da risolvere tranne quello dell’età.
Ed ecco che questo Agricane, spuntato all’improvviso in mezzo a decine di giovani, trova le sue
ragioni e le espone ad Orlando . Ci è piaciuta questa contrapposizione fra un giovane “emergente, in
carriera, dal fisico statuario che parla almeno cinque lingue …” e questo vecchio che “sa sempre
tutto e non vuole rinunziare al suo spazio” e crede che una giovane ed esuberante , alla fine possa
innamorarsi di questo re non tanto vecchio ma maturo. Soldato rozzo, avvezzo piu a taverne che
non a salotti, re e corti carolingie come Orlando. Doppio duello dunque fra questo Orlando giovane,
colto, paladino della fede, invulnerabile e questo re che dalle terre di Tramontana si spinge sin
dentro le mura di Albracca. A noi il piacere di assistere a questo bellissimo duello di Spade e
Dialettica, fra Durlindana e Trinchera a cui mancano solo le parole, fra Agricane ed Orlando, fra un
mondo giovane ed uno adulto.
LA PAZZIA.- Eccoci alla “pazzia di Orlando”, o meglio, come si dice da noi, ad Orlando Pazzo.
In un periodo in cui i pazzi non esistono più, il puparo fà fatica a muoversi. A chi paragonare
Orlando pazzo? Il nostro pazzo ha carattere, non cerca giustificazioni in lontane problematiche
infantili, né ha ricevuto “spinte” da una società crudele. Quindi il nostro è un “elogio alla pazzia” e
non solo per quella che è figlia dell’amore. Il viaggio continua dentro un sogno dove Orlando si
ritrova finalmente paladino al fianco di Angelica. Il risveglio è duro: Angelica ama Medoro e a lui
non rimane che la “pazzia d’amore”. Ma quando Orlando scoprirà che non era lui Medoro, allora
avverrà quello che l’Ariosto chiamò “L’Orlando Furioso”. Questo appellativo non è mai entrato
nel linguaggio del puparo. Per il Teatro dei Pupi Orlando non era furioso ma pazzo! Come rendere
visibile la pazzia nel Teatro dei Pupi? Prima ci vuole l’amore, e subito seguirà la pazzia……
LA MORTE. - La Canzone di Rolando. E’ una chanson de geste, cioè una canzone di storia. I fatti
che narra sono, nella loro essenza storici. Il 15 agosto 778, mentre l'esercito di Carlo Magno, reduce
da una spedizione in Spagna, era incanalato tra le gole dei Pirenei, delle bande in agguato piombano
effettivamente, come il poema racconta, sulle ultime file della colonna, annientandole. Perì nel
massacro un generale di nome Hruotlandus, praefectus della marca di Bretagna, uno dei personaggi
importanti della corte di Carlo: l'Orlando del poema. Il resto è "poesia". La critica più recente recita
che il "sacrificio" di Orlando a Roncisvalle permise di salvare "tutto" l'esercito di Carlo Magno che
altrimenti sarebbe stato annientato. Quindi non più una scaramuccia fra baschi, mori e cristiani .Una
sequenza di infiniti duelli svolti con arte precisa che mostrano tutta la bravura dell’ oprante facendo
"vedere" il valore di ogni paladino. Il ritmo è quello della Chanson de Roland. Un ritmo senza
intervalli, una metrica continua; mai cambia tono o crea pause. Forse l'Opera dei Pupi ha copiato il
ritmo dalla mattanza dei tonni in Sicilia. E come altrimenti si può definire quello che avvenne a
Roncisvalle. Orlando sapeva tutto questo, investito dall’amore di Angelica che lo aveva portato alla
pazzia, si avvia verso la terza tappa fondamentale della sua vita: la morte.
Pupari: Onofrio Sanicola, Lucilla Benanti Ciro Staropoli
Musiche di: Lucilla Benanti
canzoni di: Onofrio Sanicola
cantate da: Salvo Cassetti
INGRESSO 5 EURO
E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE
LA ROCCA BIANCA Coop.a r.l.
Marineo –Pa-Teatrino al Passetto Via Triolo 51- 90035- tf 0918726487
Monreale-Pa • Teatrino Guglielmo • Via B. D'Acquisto, 33 • 90046 • Tf. 091.6409441
Milano • Teatrino dei Pupi Via N.Battaglia 21 –tf 0236577111- 0289690319 •3396754237
Sede • La Rocca Bianca Coop. arl • via C. Battisti, 15/a • 90035 Marineo (PA) • tel. 091.87.26.657 •
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