Intervista a Stefano Parisi 08/06/2016 «Io guardo a loro. Prioritarie
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Intervista a Stefano Parisi 08/06/2016 «Io guardo a loro. Prioritarie
Intervista a Stefano Parisi 08/06/2016 «Io guardo a loro. Prioritarie trasparenza e legalità» Meno dodici al ballottaggio. Parte la rincorsa ai voti che mancano. Movimento 5 Stelle, Radicali, astenuti e per non farsi mancare niente, anche la sinistra. Stefano Parisi, candidato del centrodestra non si pone limiti. Parisi che pietanze ha da offrire ai Cinque Stelle in vista del ballottaggio? «Premessa: non cambieremo il nostro programma elettorale in questi 12 giorni, non sarebbe serio». Detto questo... «I 5 Stelle non sono come li dipinge Renzi. Sono una realtà strutturata che gode di consenso politico. Non rappresentano un voto di protesta, ma di chi vuole cambiare veramente le cose. Si stanno impegnando in tante amministrazioni e qui a Milano con Corrado (il candidato pentastellato, ndr) ci siamo trovati d'accordo su molti temi a partire dall'autonomia di Milano dal governo. Sala, candidato di Renzi, non può garantirla». Nel concreto? «Per noi sono fondamentali due temi: la legalità e la trasparenza. Due argomenti a cui i 5 Stelle tengono molto». Sulla trasparenza? «Tutti gli atti del Comune dovranno essere trasparenti. Non bisogna solo pubblicarli online sul sito, ma renderli comprensibili perché il linguaggio degli atti pubblici è spesso imperscrutabile. Vogliamo dare una contabilità economica e non solo finanziaria di quello che facciamo, ossia il costo reale di un'attività o di una funzione. Vogliamo rendere più chiari i bilanci consuntivi, non solo preventivi. Insomma vogliamo una trasparenza di sostanza». Legalità? «Abbiamo dimostrato con Albertini di aver sempre agito in un clima di piena legalità. A garantirla sarà la serietà delle persone che saranno nella mia squadra. E poi un sistema di controllo efficace non solo sulla formalità degli atti. Intendo mettere in pratica un controllo di gestione come si fa nelle aziende private». È in agenda un incontro con i vertici 5 Stelle? «No, nessun accordo di vertice perché non è nel Dna del Movimento. È giusto rispettare il loro modo di lavorare». Lei ha detto che in molti a sinistra l'hanno votata. Vuole rubare i voti a Sala? «No, voglio parlare a tutti i milanesi compresi quelli di sinistra non soddisfatti di come hanno lavorato il governo e Pisapia. Non metto steccati ideologici alla nostra coalizione. D'altronde il fatto che Sala abbia preso 105 mila voti in meno rispetto a Pisapia vorrà pur dire qualcosa». Cosa mette sul piatto? «Una città moderna, tecnologica, che vuole puntare allo sviluppo e che guarda senza ipocrisia i problemi dell'immigrazione, della povertà, che vuole portare legalità. Tanta gente di sinistra mi ha detto: "Non ho mai votato centrodestra, ma ora che ci sei tu lo faccio". È una frase che ho sentito ripetere da decine e decine di persone». Domani incontrerà Marco Cappato, candidato dei Radicali. In ballo c'è il tema dei diritti. Qualche concessione? «Come le ho detto, non snatureremo il nostro programma mentre Sala per fare un accordo con la sinistra di Basilio Rizzo dovrà per forza scendere a compromessi. Sui diritti applicheremo la legge. Siamo per la legalità esattamente come i Radicali». Ultimo capitolo, la montagna di astensionisti. «Abbiamo riportato al voto il 20 per cento degli elettori che non avevano partecipato nel 2011. È un trend in crescita. Abbiamo rinnovato il centrodestra e abbiamo dato risposta e speranza a tanti delusi». Fonte: Corriere della Sera Di: Maurizio Giannattasio