Acute exercise modulates the PBMCs content of BDNF and Pro
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Acute exercise modulates the PBMCs content of BDNF and Pro
Università di Roma Foro Italico Dottorato di Ricerca in Attività Fisica e Salute: Aspetti Biomedici e Metodologici 24esimo Ciclo 2009-2011 Dottorando: Andrea Brunelli Supervisor: prof. Daniela Caporossi Title: The effects of acute exercise on neurotrophic factors and cognition Titolo: Gli effetti dell’esercizio fisico acuto sui fattori neurotrofici e capacità cognitive Abstract in ITALIANO Il fattore neurotrofico Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) svolge la sua maggiore attività all’interno del Sistema Nervoso Centrale (SNC), tuttavia la sua produzione e funzioni biologiche sono estese anche ad altri tessuti periferici dove mostra capacità regolative sulla omeostasi energetica e sulle funzioni immunitarie. Nonostante alcuni studi riportano che l’esercizio acuto può incrementare in maniera transitoria la concentrazione di BDNF circolante, solo pochi di questi studi hanno cercato di identificare le origini biologiche di produzione di tale fattore, che potenzialmente contribuiscano a questi cambiamenti osservati. L’obbiettivo di questo studio è stato pertanto di verificare se uno stress sistemico indotto dall’esercizio acuto potesse modulare il contenuto di BDNF e la sua forma precursore pro-BDNF nelle Cellule Mononucleate Periferiche (PBMCs). Abbiamo esaminato gli effetti di due sessioni di esercizio in 10 giovani adulti una massimale (MAX) e una ad una intensità moderata (IAT) e gli effetti di una sessione di esercizio all’ 85% HRmax in un gruppo di anziani con un età compresa tra i 70-80 anni. Nel gruppo di giovani parametri fisiologici, biologici e cognitivi sono stati misurati prima e dopo (fino ad un’ora) entrambe le sessioni. Inoltre abbiamo anche misurato l’espressione interna alle PBMCs sia del BDNF, pro-BDNF e il loro recettore p75NTR in aggiunta ad una serie di proteine che sono coinvolte nella risposta allo stress cellulare (hsp27, αB christallin, hsp70, hsp90) e che hanno funzioni anti-apoptotiche (Bcl-xL). Ulteriore analisi è stata fatta sui livelli circolanti di BDNF, VEGF, PDGF-BB, bFGF, e di citochine pro e anti infiammatorie. Il task cognitivo consisteva in un test validato per misurare la memoria a breve termine. Per il gruppo di anziani invece le analisi pre-post esercizio si sono limitate alla misurazione dei livelli circolanti di BDNF e della misurazione proteica nelle PBMCs di BDNF, hsp27 e hsp70, a differenza del gruppo di giovani però le misurazioni si sono estese fino a 24 ore post esercizio. Per il gruppo di giovani è emerso che entrambe le sessioni di esercizio hanno modulato il BDNF e il proBDNF all’interno delle PBMCs nella fase di riposo post esercizio. Tuttavia mentre la forma pro- è incrementata dopo entrambi le sessioni (MAX e IAT), la forma matura (BDNF) variava a seconda dell’intensità dell’esercizio: è diminuita nella fase di recupero dopo il MAX, indicando un possibile rilascio (infatti anche p75NTR è aumentato) mentre aumentava nella fase di recupero dopo IAT. Il fatto che tale modulazione delle isoforme di BDNF era probabilmente dovuto allo stress sistemico generato dalle diverse forme di esercizio è stato confermato dal fatto che le proteine di risposta allo stress e i fattori anti-apoptotici sono stati modulati dalla condizione di esercizio massimale ma non da quella moderata. Anche il test cognitivo è stato modificato dall’esercizio acuto, in maniera dipendente dall’intensità a cui esso è stato svolto. Negli anziani invece, diversamente da quanto aspettato, non abbiamo individuato tale modulazione di BDNF nelle PBMCs in risposta all’esercizio, e anche l’espressione delle HSPs è stata solo lievemente modificata dall’esercizio (ovvero l’hsp70 tendeva a salire 24 ore dopo la conclusione della sessione). Ciononostante, questi dati confermerebbero che anche le PBMCs potrebbero essere in parte responsabili nel determinare dei cambiamenti di BDNF circolante in risposta all’esercizio e proponiamo un nuovo ruolo di questa neurotrofica nella regolazione del sistema immunitario, attivata soprattutto da sessioni di esercizio massimale caratterizzate da importanti variazioni nella omeostasi fisiologica. Tuttavia è importante da tenere in considerazione che il tipo, l’intensità e la durata dell’esercizio e le caratteristiche dei soggetti testati vanno prese in considerazione per verificare un possibile effetto modulatorio dell’esercizio acuto su fattori neurotrofici espressi dal sistema immunitario. ABSTRACT in English The neurotrophin Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) exerts its major action within the CNS, but its production and biological functions are also extended to other peripheral tissues where it displays regulatory effects on energy homeostasis and immune functions. Although different studies reported that acute exercise can transiently increase circulating BDNF, possibly contributing to benefits at neurobiological level, only few of them have investigated its biological sources, other the neurons, that may contribute to these systemic changes The aim of our study was therefore to verify whether an exercise-induced stress could modulate the content of BDNF and its precursor form, pro-BDNF, also within the Peripheral Blood Mononuclear Cells (PBMCs) population. We examined the effect of two cycling sessions, at exhaustive (MAX) and moderate intensity (IAT), of ten healthy young adults and one cycling session at high intensity (85% HRmax) of healthy old people (70-80 years old). For young subjects, physiological, biological and cognitive parameters were measured before and after the sessions. In addition to the endogenous expression of BDNF, pro-BDNF and their low-affinity receptor p75NTR, also the expression of anti-apoptotic (Bcl-xL) and stress response proteins (hsp 27, hsp 70, hsp 90, j christallin) were quantified. Further analysis included hematocrit, serum and plasma BDNF, VEGF, PDGF-BB, bFGF, pro and anti-inflammatory cytokines. At cognitive level a validated neuropshycological test measuring working memory was administered to the subjects. While for the elderly group the analysis included serum and plasma BDNF, BDNF and HSPs content in PBMCs. For the younger group, a novel major finding was that both exercise sessions modulated the BDNF and proBDNF content within PBMCs during recovery. However, while the pro-BDNF increased after both sessions, the BDNF quantity changed in different manner according the intensity of exercise: it decreased after MAX, indicating a possible release with autocrine destination (p75NTR also increased) and, in an opposite way, it increased after the IAT condition, indicating a possible adaptive mechanism in response to a only moderate stress. These speculations were supported by the fact that stress response and anti apoptotic factors within PBMCs were significantly regulated by the MAX condition, remaining instead stable after the IAT exercise. Also the performance of the cognitive task was enhanced by acute exercise in a intensity-related modality. For the elderly group however we failed to find such modulation of BDNF in PBMCs where only a trend for an increased of hsp70 after 24 hours was observed. These data indicate that also PBMCs could be partially responsible for the transient changes of systemic BDNF, and introduce a possible novel role of this neurotrophin in the inflammatory-like response activated by exhaustive exercise. Moreover type, intensity and duration of exercise session as well as the characteristics of the subjects examined are important factors that need to be taken in consideration when measuring the modulator effects of acute exercise on the immune–derived expression of neurotrophins.