VERSO UNA CRESCITA SOSTENIBILE: APPROCCI

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VERSO UNA CRESCITA SOSTENIBILE: APPROCCI
VERSO UNA CRESCITA SOSTENIBILE:
APPROCCI WELFARE TO WORK NELL’AMBITO DELLE SFIDE
ECONOMICHE E OCCUPAZIONALI
Un’iniziativa di Italia Lavoro in collaborazione con OCSE
6 dicembre 2011
Sessione: “La transizione professionale a supporto dei cambiamenti del sistema produttivo”
Titolo dell’intervento: Le politiche per promuovere il ritorno dei disoccupati al lavoro: buone pratiche
dei paesi OCSE
Relatore: Anne Sonnet, OCSE
1- Premessa
Secondo il rapporto dell’OCSE del 2011 Employment Outlook, i livelli di disoccupazione sono rimasti
decisamente elevati nei paesi dell’area OCSE, con una scarsa creazione di posti di lavoro nel breve termine ed
un incremento drammatico della disoccupazione a lungo termine e della disoccupazione giovanile.
L’impatto della recente recessione sul mercato italiano del lavoro è stato relativamente contenuto, ma la
ripresa si sta rivelando lenta. La vacillante ripresa economica nell’area Euro spinge a credere che, in Italia, la
disoccupazione rimarrà al di sopra dei livelli precedenti alla crisi ancora per qualche tempo, con un’elevata
incidenza della disoccupazione a lungo termine ed un impatto sproporzionato sulla disoccupazione giovanile.
2- Approccio di policy
Alla luce delle limitate risorse pubbliche, occorre concentrarsi su misure efficaci in termini di costo e sui
gruppi più vulnerabili. I sussidi di disoccupazione dovrebbero essere mantenuti, se non aumentati, ove
l’assistenza è relativamente bassa e ove vi sono difficoltà di accesso e anche nei casi in cui i disoccupati da
lungo tempo corrono un serio rischio di povertà ed esclusione. Se si vuole evitare una situazione di dipendenza
dai sussidi, è fondamentale combinare misure di sostegno al reddito con efficaci programmi di reinserimento
nel mondo del lavoro.
Sono necessarie riforme più profonde per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e offrire
opportunità di impiego ai gruppi più esclusi, come i giovani.
Investire nei giovani è di fondamentale importanza. Il miglioramento della transizione scuola-lavoro richiede
interventi su più fronti: istruzione e formazione, programmi ed idonei contesti istituzionali per il mercato del
lavoro.
3 - I problemi più gravi della situazione italiana
Le seguenti cifre evidenziano i principali problemi dell’Italia:
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L’elevato numero di posti di lavoro persi registrato nel periodo 2008-2010 si riferisce principalmente ai
giovani e ai lavoratori poco qualificati
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Drammatico aumento della disoccupazione giovanile negli ultimi tre anni
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Nel 2011 la percentuale dei disoccupati che non hanno lavorato per oltre un anno è rimasta elevata
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Nel 2008 il 15% dei giovani non studiavano né lavoravano (NEET)
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I programmi per il mercato del lavoro del 2009 sono incentrati sui giovani e soprattutto sulla
formazione
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In Italia, tra il 2007 ed il 2010 il lavoro temporaneo (non come scelta) tra i giovani è aumentato.
4 - Raccomandazioni per l’Italia
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L’attuazione di buone pratiche per il reintegro dei disoccupati nel mondo del lavoro richiede
l’impegno di tutte le parti, ovvero i disoccupati stessi, il governo (tramite misure mirate ed
efficaci), le parti sociali, attraverso il dialogo, ed altri attori, come le ONG, che possono apportare
un contributo essenziale in termini di gestione dell’aspetto umano di questa crisi.
Occorre applicare misure a breve termine, efficaci in termini di costo, per evitare che le persone,
soprattutto i giovani, restino “intrappolati” nel vortice della disoccupazione/inattività. Ma il gruppo
più problematico, su cui le misure intensive si devono incentrare maggiormente, è quello dei
disoccupati di lunga durata e dei giovani.
In via prioritaria, non bisogna assolutamente perdere di vista le riforme a lungo termine in materia
di formazione, tutela sociale e mercato del lavoro.
Le riforme principali devono perseguire i seguenti obiettivi:
a. Gestire il dualismo del mercato del lavoro
b. Creare un pacchetto di attivazione ben costruito
c. Investire nei giovani.