tuareg - Sherpa Roma

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TUAREG
I Tuareg sono una popolazione nomade di origine camito-semitica (ossia figli dei figli di Noè,
Sem e Cam), che si sposta nel deserto del Sahara, nelle zone che comprendono Algeria, Libia,
Niger, Mali, Sudan, Ciad e Burkina Faso.
L’organizzazione politica dei Tuareg, è basata su un sistema di Confederazioni (Kel), e
nonostante le varie amministrazioni coloniali o l’essere divisi da confini politici, sono riusciti
a mantenere l’unità ed uno stile di vita autonomo.
Sono un popolo stato.
Hanno saputo conservare anche la loro lingua, il “tamascek” e la propria scrittura, il”Tifinar”.
Il nome Tuareg deriva dall’arabo targhi o taregh che significa dimenticati, abbandonati da
Dio.
Sono stati soprannominati “uomini blu” perché indossano un copricapo che rilascia sui loro
volti il colore blu.
Loro però preferiscono chiamarsi “Imazighen” o “Moseg”, cioè uomini liberi; ma anche “kel
Tamascek”, coloro che parlano il tamascek.
La loro identità è basata sulla cultura nomade, sulla lingua e sul modo di vivere che ha fatto
di loro i padroni del deserto.
GIOIELLI TUAREG
I Tuareg danno ai gioielli significati e valori non solo ornamentali. Oltre ad indicare la
ricchezza del proprietario, un monile rappresenta la precisa appartenenza ad una tribù e ad
una precisa classe sociale. Diventa elemento religioso e rituale, un tramite fra cielo e terra,
fra l’uomo e il deismo.
Il metallo prezioso per eccellenza non è l’oro, che è considerato impuro, bensì l’argento,
poiché era il metallo del profeta Maometto. E’ ricavato normalmente dalla fusione di monete
e mescolato spesso con rame e ferro, la tecnica di lavorazione si rifà alla fusione in cera
persa, con ricami a sbalzo e incisioni a bulino. L’arte di lavorare l’argento viene tramandata
di padre in figlio e così l’arte di questi uomini chiamati Inadan, si tramanda di generazione in
generazione, garantendo tecniche artigianali antiche anche adattate alle innovazioni attuali.
Una donna riceve gioielli dalla madre fino al matrimonio, intanto il futuro marito
commissiona a sua madre o ad una sorella altri gioielli che verranno tenuti dalla ragazza
come dote che ella arricchirà per il resto della vita. Alcuni pezzi sono indossati tutti i giorni,
mentre i più belli sono riservati alle feste, ai pellegrinaggi, ai funerali e così via.
Le proprietà protettive, curative e magiche dei gioielli sono estremamente importanti, molte
collane contengono degli amuleti acquistati presso stregoni o santoni per proteggere dal
malocchio, dalle malattie e dagli incidenti, nonché per facilitare il parto.
L’argento è ritenuto un rimedio per i reumatismi, mentre il corallo è simbolo di fertilità e gli
si attribuiscono poteri curativi. L’ambra è portata come emblema di ricchezza, per
proteggere dagli incantesimi, considerata afrodisiaca e curativa per il raffreddore. Per le
popolazioni nordafricane, l’ambra è fondamentale protezione anche dal malocchio e grazie
al suo colore giallo, evocava l’attrazione dei raggi solari, tenendo lontani i popoli dell’ombra.
L’amazzonite e la corniola sono usate per predire il futuro e le conchiglie (cauri) provenienti
dall’Africa orientale simboleggiano fertilità.
I tuareg aderiscono a pochi disegni di base che vengono ripetuti nella gioielleria , nella
tessitura, e nella lavorazione della pelle. Uno stile semplice che riflette l’austerità della loro
esistenza in una terra ostile.
ABITAZIONE
I Tuareg abitano in tende poligonali chiamate “Imahan”, con il tetto appiattito e costruite con stuoie e
pelli ovine: la solida struttura non fa temere le tempeste di sabbia. La tenda è orientata secondo la
direzione del vento e in caso di tempeste viene assicurata a terra tramite delle pietre.
Un Imahan ospita un’intera famiglia che se la divide secondo la tradizione: capofamiglia e figli maschi
da un lato, moglie e figlie nubili dall’altro.
La tenda viene fornita dalla donna che se la porta con sé in caso di divorzio. E’ lei a scegliere il posto
dove accamparsi ed a montare la tenda.
La famiglia Tuareg è patrilineare in quanto è l’uomo e la sua famiglia che seguono quella della donna.
Per sopravvivere in un ambiente così ostile è necessario essere uniti in una grande famiglia. Spesso molte
famiglie si uniscono fino a formare le Confederazioni.
L’UOMO
L’uomo ha importanza paragonabile a quella della donna. Si occupa del bestiame e dell’istruzione dei
figli maschi; ha anche il potere politico.
Nell’”Agal” (corte d’amore), cercherà di conquistare la donna amata cantando canzoni dette “Tindè”.
Non deve essere particolarmente bello, il velo gli copre il viso, ma deve essere intelligente e un bravo
guerriero.
LA DONNA
Le donne sono quasi sempre belle e godono di un’ampia libertà sessuale prima del matrimonio. Il marito
non viene imposto, ma scelto nell’ ” Agal”.
La donna ha un ruolo importante nella società dei Tuareg: è saldamente ancorata alla realtà economica,
trasmette l’eredità ed ha facoltà di chiedere il divorzio e di tenere i figli. Deve saper scrivere e
tramandare oralmente le antiche leggende.
Educa le figlie, sceglie dove accamparsi, monta, smonta e carica sul dromedario o cammello o cavallo, la
tenda.
PARTO
Il parto avviene a terra sulla sabbia in una tenda apposita che ospiterà la donna ed il suo bambino per i
successivi 40 giorni. Al momento della rottura delle acque, la donna stabilisce un legame con gli spiriti e
i trapassati, grazie appunto alle acque che penetrano nella sabbia. Durante il parto è seguita da
un’anziana, ma più di un terzo delle donne tuareg muore dando alla luce il figlio. Il bambino che perde la
madre è subito accolto nella grande famiglia e cresciuto da un’altra donna come se fosse un figlio
proprio.
BAMBINI
I bambini al settimo giorno dalla nascita ricevono il nome e gli viene messo al collo un piccolo amuleto
contenente alcuni versetti del Corano. A 4 anni i maschi vengono circoncisi.
Non vengono mai picchiati e l’unico metodo di rimprovero è la parola.
Sin da piccoli i maschi stanno al pascolo col padre mentre le femmine apprendono dalle madri le
faccende domestiche.
Vero i 10 anni circa smettono di giocare e conciano a svolgere lavori per la famiglia.
Grazie
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TUAREG
The Tuareg are a nomadic origin Semito-Semitic (ie sons of Noah's sons, Shem and
Ham), which moves in the Sahara Desert, in areas that include Algeria, Libya, Niger,
Mali, Sudan, Chad and Burkina Faso .
The political organization of the Tuareg, is based on a system of confederations (Kel), and
despite the various colonial administrations or being divided by political boundaries, they
managed to maintain unity and a way of living self.
Sleep a nation state.
They also managed to preserve their language, "tamascek" and his writing, "Tifinar."
The name comes from the Tuareg targhi or taregh which means forgotten, abandoned by
God have been dubbed the "blue men" because they wear a hat that releases on their faces
blue.
But they prefer to call themselves "Imazighen" or "Moseg", that is, free men, but also "kel
Tamascek," those who speak tamascek.
Their identity is based on the nomadic culture, language and way of life that has made
them the masters of the desert.
COUNTRY
The Tuareg live in tents polygonal called "Imahan", with flat roof and built with mats and
skins of sheep: the solid structure does not fear the storms. The tent is oriented according
to the direction of the wind and in the event of storms is secured to the ground by means
of the stones.
A Imahan houses an entire family that divides it according to
tradition householder and male children on the one hand, his wife and unmarried
daughters on the other.
The tent is supplied by the woman that if the door with them in case of divorce. She 'to
choose the place where to camp and set up the tent.
The Tuareg is patrilineal family as it is the man and his family following the woman. To
survive in such a hostile environment must be combined into one big family. Often many
families come together to form confederations.
MAN
The man has importance comparable to that of the woman. Takes care of the animals and
education of the sons, also has political power.
In '"Agal" (Court of Love), will try to win the woman he loves singing songs called
"Tindè." It should not be particularly beautiful, the veil covering his face, but it must be
intelligent and a good warrior.
THE WOMAN
Women are almost always beautiful and have a wide sexual freedom before marriage. The
husband is not imposed, but chosen in '"Agal."
The woman plays an important role in the society of the Tuareg: is firmly rooted in
economic reality, conveys the heritage and has the right to divorce and to keep her
children. Must be able to write and pass the oral legends.
Educates daughters, choose where to camp, assemble, disassemble and load the
dromedary or camel or horse, a tent.
DELIVERY
Childbirth is grounded on the sand in a special tent that will house the woman and her
child for the next 40 days. At the time of breaking of the waters, woman establishes a link
with the spirits and the dead, brought about by the waters that penetrate into the sand.
During childbirth is followed by an old woman, but more than a third of Tuareg women
dies giving birth to her son. The child who lost her mother immediately welcomed into the
large family and raised by another woman as if it were your own child.
CHILDREN
Children on the seventh day after birth are named and is put around his neck a small
amulet containing verses from the Qur'an. At 4 males are circumcised.
They are never beaten, and the only way of reproach is the word.
From a young males are grazing with his father while the girls learn from their mothers
household chores.
True the 10 years or so stop playing and conciano to perform work for the family.