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Giornata di Studio EMISSIONI AUTOVEICOLARI QUALITA’ DELL’ARIA E SALUTE Pavia, 26 ottobre 2007 QUALITA’ DEI COMBUSTIBILI E TECNOLOGIE MOTORISTICHE FRANCESCO AVELLA Stazione Sperimentale per i Combustibili SOMMARIO Introduzione La qualità dei combustibili e la normativa La normativa sul controllo delle emissioni Strategie per l’abbattimento delle emissioni Principali dispositivi per la ridurre le emissioni inquinanti Conclusioni Stazione Sperimentale per i Combustibili CRESCITA DEL PARCO AUTOVEICOLARE IN ITALIA consistenza del parco automobilistico circolante nazionale numero riferito all'anno 1991 300 250 200 motocicli autovetture benzina autovetture diesel autobus autocarri 150 100 50 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 0 Fonte: annuario statistico ACI 2005 Stazione Sperimentale per i Combustibili 2005: numero autoveicoli (X 1000) 4938 23523 9810 94 4180 ANZIANITÀ DEL PARCO AUTOVEICOLARE IN ITALIA distribuzione dell'anzianità del parco autovetture in Italia nel 2004 numero di autovetture /1000 nell'anno 2004 2000 1600 1200 800 400 autovetture a benzina autovetture diesel Fonte: annuario statistico ACI 2005 Stazione Sperimentale per i Combustibili 10 -1 1 11 -1 2 12 -1 3 13 -1 4 14 -1 5 15 -1 6 16 -1 7 17 -1 8 18 -1 9 19 -2 ol 0 tr e2 0 910 89 78 67 56 45 34 23 12 01 0 età autovetture [anni] FATTORI CHE INFLUENZANO LE EMISSIONI TIPO DI COMBUSTIBILE CONDIZIONI DI TRAFFICO CARATTERISTICHE AUTOVEICOLO emissioni evaporative emissioni nei gas esausti INVECCHIAMENTO DISPOSITIVI CATALITICI TECNOLOGIA MOTORISTICA Stazione Sperimentale per i Combustibili CONDIZIONI AMBIENTALI INTERAZIONE MOTORE/COMBUSTIBILE La qualità dei combustibili influenza le emissioni inquinanti Negli ultimi venti anni è stato messo in evidenza che la qualità dei combustibili influenza le emissioni inquinanti degli autoveicoli, sia in modo diretto che indiretto. Gli effetti risultano, comunque, meno incisivi rispetto a quelli provocati dalle tecnologie motoristiche Interazione tra tecnologia motoristica e qualità combustibili I risultati di grandi programmi sperimentali svolti negli USA (AQIRP) e in Europa (EPEFE) hanno rilevato l’esistenza di una notevole interazione tra tecnologia motoristica e qualità del combustibile con riguardo alle emissioni inquinanti Regolamentazione delle emissioni inquinanti A partire dalla fine del secolo scorso le strategie messe in campo per ridurre in modo efficace l’impatto degli autoveicoli sull’ambiente hanno riguardato azioni normative congiunte per regolamentare sia le emissioni inquinanti nei gas di scarico che la qualità dei combustibili Stazione Sperimentale per i Combustibili LA QUALITÀ DEI COMBUSTIBILI IN EUROPA Direttiva 98/70/CE A partire dall’anno 2000 è stato imposto alle Compagnie Petrolifere di immettere sul mercato benzina e gasolio aventi proprietà a valenza ambientale sensibilmente migliori rispetto al passato Direttiva 2003/17/CE Si è stabilita una maggiore restrizione al tenore di zolfo nei combustibili per tenere conto della forte incidenza di questa proprietà sulle emissioni inquinanti. La direttiva ha regolamentato anche il limite massimo ammesso per il contenuto di composti ossigenati nella benzina e nel gasolio Direttiva 2003/30/CE Per promuovere e regolamentare l’uso dei biocombustibili (bioetanolo, biodiesel), originati da fonti rinnovabili, per diminuire il contributo dato dai trasporti all’effetto serra Stazione Sperimentale per i Combustibili LE NORME DI QUALITÀ DEI COMBUSTIBILI Norme europee La regolamentazione dei combustibili si estrinseca attraverso la definizione dei requisiti minimi di qualità riportati in norme emanate dall’Ente Normativo Europeo (CEN) per armonizzare al meglio le loro caratteristiche chimico-fisiche con le prestazioni del motore: benzina NORMA EN 228 (15 parametri) gasolio NORMA EN 590 (17 parametri) Parametri a valenza ambientale (Dir. 98/70/CE – Dir 2003/17/CE) composizionali: benzene (B), aromatici (B), olefine (B), IPA (G), zolfo (B, G) fisici: volatilità (B, G), densità (G), caratteristiche di accensione (G) Stazione Sperimentale per i Combustibili TENORE DI ZOLFO NEI COMBUSTIBILI Tra i parametri chimici della benzina e del gasolio che hanno un effetto sulle emissioni inquinanti, diretto o indiretto (durata dei dispositivi catalitici), il tenore di zolfo è stato quello che ha subito la riduzione maggiore, raggiungendo attualmente valori molto bassi (< 10 mg/kg) tenore di zolfo [mg/kg] 3000 2000 4000 3000 350 50 1000 2000 500 1000 gasolio 150 50 10 benzina 0 pre 1993 1993 2000 benzina 2005 2009 gasolio Direttiva 2003/17/CE prima del 1.01.2005 S > 50 mg/kg 1.01.2005 31.12.2008 S < 50 mg/kg + + S < 10 mg/kg Stazione Sperimentale per i Combustibili 10 dopo il 1.01.2009 S < 10 mg/kg EFFETTO DELLE PROPRIETÀ DEL GASOLIO LIVELLO DI EMISSIONE DEL PARTICOLATO FINE (PM10) AUTOVETTURA TD 1.9 (Euro 2) GASOLIO G1 G2 G3 3,0E+12 150 2,5E+12 100 2,0E+12 50 1,5E+12 0 1,0E+12 -50 5,0E+11 -100 0,0E+00 -150 T95 = 362°C GASOLIO G2 40 mg/kg S T95 = 357°C emissione PM 10, N/s 240 mg/kg S GASOLIO G3 14 mg/kg S 0 T95 = 304°C 780 UDC tempo, s Fonte: Progetto PUMI – dati SSC Stazione Sperimentale per i Combustibili EUDC velocità, km/h G1 EMISSIONI INQUINANTI EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA EUROPEA Autoveicoli LD Motori HD EURO 4 EURO 5 EURO 4 EURO 5 2005 2009 autovetture a benzina 0 variazione rispetto a EURO 1 Rispetto al passato le ultime direttive europee hanno imposto limiti alle emissioni inquinanti più severi per l’omologazione -20 -19,1-15,4 -27,8 -40 -48,5 -63,2-63,2 -60 -79,4 -89,7-89,7 -80 -84,5 -93,8-93,8 -100 2005 2008 CO EURO 2 HC EURO 3 NOx EURO 4 EURO 5 autovetture diesel Stazione Sperimentale per i Combustibili 0 variazione rispetto a EURO 1 In particolare, è stata data maggiore importanza alla riduzione delle emissioni del particolato e degli ossidi di azoto degli autoveicoli diesel, che costituiscono tuttora il maggior problema per l’industria motoristica -20 -27,8 -40 -60 -80 -27,8 -42,3 -48,5 -63,2 -76,5 -81,6 -81,6 -28,6 -69,1 -74,2 -64,3 -76,3 -81,4 -82,1 -96,4 -100 CO EURO 2 NOx EURO 3 HC+NOx EURO 4 EURO 5 PM EFFETTO DELLA TECNOLOGIA MOTORISTICA LIVELLO DI EMISSIONE DEL PARTICOLATO FINE (PM10) CONFRONTO AUTOVETTURE DIESEL Euro 1 – Euro 4 UDC TI VELOCITÁ [km/h] 140 120 100 80 60 40 20 0 0 4.0E+12 PM10 [N/s] Autovettura EURO 1 3.0E+12 2.0E+12 1.0E+12 0.0E+00 4.0E+12 PM10 [N/s] Autovettura EURO 4 EUDC 3.0E+12 2.0E+12 1.0E+12 0.0E+00 Fonte: Progetto PUMI – dati SSC Stazione Sperimentale per i Combustibili 1280 Tempo,s 2060 2460 LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DEGLI AUTOVEICOLI Principali problemi dei Costruttori per produrre autoveicoli conformi agli standard Euro 5 (2009) riduzione contemporanea dell’emissione degli ossidi di azoto e del particolato dei motori diesel, contrastata dalla ben nota relazione di trade-off NOx – PM contenimento dei consumi di combustibile al fine di limitare l’emissione dell’anidride carbonica, in ottemperanza al Protocollo di Kyoto, al valore auspicato di 140 g/km entro il 2008 e 120 g/km entro il 2012 Entrambi questi obiettivi possono essere raggiunti soltanto se le nuove tecnologie adottate per la costruzione dei motori sono combinate con l’applicazione di dispositivi catalitici di nuova generazione per il post-trattamento dei gas di scarico. Questi sono sensibili alla presenza di zolfo nei combustibili. Stazione Sperimentale per i Combustibili STRATEGIE PER RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTI PERFEZIONAMENTO DEL PROPULSORE APPLICAZIONE DISPOSITIVI DI POST-TRATTAMENTO GAS DI SCARICO catalizzatori TWC di nuova generazione catalizzatori ossidanti per motori diesel catalizzatori de-NOx filtri per particolato Stazione Sperimentale per i Combustibili geometria della camera di combustione (motori ID e leanburn) sistemi di iniezione multipla avanzati (common rail, pompa iniettore) controllo elettronico dei parametri motoristici CONVERTITORE CATALITICO TRIFUNZIONALE Three-Way Catalyst - TWC 1. 2. 3. 4. monolito a nido d’ape isolante termico involucro collettore ingresso gas Il sistema è caratterizzato da un’elevata efficienza (>90 %) nella riduzione delle tre specie inquinanti regolamentate (CO, HC, NOx) La sostituzione del Pt col Pd consente di avere dispositivi termicamente più stabili e permette di avvicinare il TWC al collettore di scarico del motore per ridurre il tempo di attivazione Stazione Sperimentale per i Combustibili Metalli attivi: Pt / Pd / Rh Rispetto al Pt, il Pd è più sensibile all’avvelenamento da parte dello zolfo nella benzina Il recupero di efficienza con benzina a bassissimo tenore di zolfo non è mai completo EFFETTO DEL CONVERTITORE CATALITICO LIVELLO DI EMISSIONE DEGLI INQUINANTI REGOLAMENTATI dopo un avviamento freddo del motore AUTOVETTURA A.R. 147 a benzina (Euro 4) HC NOx velocità km/h emissione [mg/km] 12 140 120 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 10 8 6 4 2 0 0 400 FASE FREDDA Fonte dati: SSC Stazione Sperimentale per i Combustibili 800 tempo [s] FASE CALDA 1200 velocità [km/h] CO SISTEMI CATALITICI PER I MOTORI DIESEL Catalizzatore ossidante Struttura simile a quella del TWC, ma il catalizzatore contiene soltanto Pt e/o Pd. E’ in grado di ridurre con elevata efficienza soltanto le emissioni di CO e di HC e, in parte, del particolato (SOF). Sensibile alla presenza di zolfo nel gasolio Catalizzatore selettivo per gli NOx (catalizzatore de-NOx) E’ un sistema innovativo complesso in grado di ridurre in modo efficace (>70 %) l’emissione degli NOx dei motori diesel HD, basato sulle proprietà riducenti dell’ammoniaca generata da urea in soluzione acquosa iniettata nel condotto di scarico INIEZIO NE DI UREA G AS ESAUST I oxycat idrolisi di ure a UREA catalizzatore SCR Metalli attivi: V / W / Ti Stazione Sperimentale per i Combustibili cle an up già applicato sui modelli più recenti di autoveicoli pesanti (autoveicoli commerciali, bus) CARATTERISTICHE DEL PARTICOLATO DIESEL Distribuzione dimensionale del PM10 in accelerazione da 0 a 50 km/h - EURO 3 CHIMICA DIMENSIONALE le particelle emesse dai motori diesel sono assimilabili al PM1, piuttosto che al PM10 – più del 99 % è costituito da particelle ultrafini (Dp < 0,1 µm) 1,0E+14 dN/dLogDp [N/km] frazione carboniosa associata con sostanze organiche condensabili, tra cui gli IPA e i nitro-IPA, solfati ed acqua 1,0E+12 1,0E+10 1,0E+08 1,0E+06 1,0E+04 0,010 0,100 1,000 10,000 Diametro aerodinamico Dp [µ µ m] D14 (PDF) D2 D6 D7 D8 D9 Fonte dati: SSC MORFOLOGICA il particolato è costituito da aggregati di nanoparticelle (Dp < 5 nm) in strutture articolate a catena con geometria complessa Fonte dati: SSC / ARPAL Stazione Sperimentale per i Combustibili FILTRO ANTIPARTICOLATO PER AUTOVETTURE DIESEL Il DPF è una struttura monolitica a nido d’ape di cordierite, carburo di silicio (SiC) o metallo sinterizzato, in cui le celle sono chiuse alternativamente da un lato e dall’altro in modo da filtrare in continuo i gas di scarico per trattenere le particelle sospese in essi. Diesel Particulate Filter - DPF Uscita gas di scarico Ingresso gas di scarico Monolito in SiC a nido d’ape Processo di “rigenerazione” canale di ingresso strato di fuliggine Stazione Sperimentale per i Combustibili canale di uscita innalzamento della temperatura dei gas di scarico (T > 600 °C) attraverso l’arricchimento momentaneo della miscela combustibile /aria realizzato attraverso la modifica della regolazione del motore con o senza l’ausilio di un catalizzatore nel gasolio TRAPPOLA A RIGENERAZIONE CONTINUA Continuous Regenerating Diesel Particulate Filter - CR-DPF ingresso gas sezione catalitica sezione filtrante uscita gas depurati catalizzatore filtro a nido d’ape ossidante ossidante al Pt CRT® (Johnson Matthey) Il sistema è applicabile anche come retrofit per gli autoveicoli diesel pesanti (bus, autoveicoli commerciali) Stazione Sperimentale per i Combustibili Il dispositivo filtrante, noto anche come CRT©, brucia in continuo il particolato trattenuto sulla sua superficie impiegando come comburente NO2 generato dall’ossidazione catalitica di una parte del NO presente nei gas di scarico. Perdita di efficienza Causata dalla presenza di zolfo nel gasolio per l’accumulo progressivo di ceneri che tendono a intasare i pori del sistema filtrante: aumento della frequenza di rigenerazione e incremento del consumo di combustibile EFFETTO DEL DPF/CRT SULLE EMISSIONI INQUINANTI riduzione delle emissioni con l'applicazione del CRT® e del FAP NYC CARB EniTecnologie/ATM 20,0 Quattroruote/SSC 4,0 2,0 0,4 variazione % 0,0 -20,0 -19,3 -40,0 -60,0 -80,0 -100,0 -66,6 -73,8 -90,0-88,1 -94,0 -86,2 -88,0 -94,0-95,7 -93,0 -94,9 -100,0 -120,0 CO Stazione Sperimentale per i Combustibili THC NOx PM EFFICIENZA DI RIDUZIONE DELL’EMISSIONE DEL PM10 Ciclo di guida NEDC LIVELLO DI EMISSIONE DEL PARTICOLATO FINE (PM10) Velocità [km/h] 120 AUTOVETTURA CON FAP A CONFRONTO CON UNA CONVENZIONALE 80 40 0 GASOLIO ULSD L’efficienza di filtrazione si mantiene ancora elevata dopo una lunga percorrenza (diverse migliaia di km) Fonte dati: SSC / QUATTRORUOTE Stazione Sperimentale per i Combustibili 1,0E+13 PM 10 [N/s] Il livello di emissione del particolato fine (< 10 µm ) di un’autovettura diesel dotata di filtro antiparticolato (DPF) risulta generalmente circa 10.000 volte inferiore a quello di un’autovettura convenzionale dello stesso segmento 1,0E+12 1,0E+11 1,0E+10 x 10000 1,0E+09 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km aria di diluizione CVS 1,0E+08 1,0E+07 1,0E+06 0 780 Tempo [s] CAPACITÀ DI FILTRAZIONE DEL DPF L’efficienza di trattenimento delle particelle ultrafini può risultare ancora elevata dopo una lunga percorrenza senza DPF con DPF ciclo di guida UDC 1,00E+15 dN/dLogDp [N/km] Anche particelle in modo nucleazione (Dp < 50 nm) rimangono intrappolate NUMERO DI PARTICELLE / KM 1,00E+13 1,00E+11 1,00E+09 1,00E+07 1,00E+05 1,00E+03 0,010 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km 0,100 1,000 10,000 diametro aerodinamico medio [µ µ m] ciclo di guida EUDC 1,00E+15 dN/dLogDp [N/km] L’efficienza di abbattimento del particolato è elevata in tutto lo spettro dimensionale misurabile delle particelle (da pochi nm ad alcuni µm) 1,00E+13 1,00E+11 1,00E+09 1,00E+07 1,00E+05 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km 1,00E+03 0,010 Fonte dati: SSC / QUATTRORUOTE Stazione Sperimentale per i Combustibili 0,100 1,000 µ m] diametro aerodinamico medio [µ 10,000 SCHEMA DI UN CONDOTTO DI SCARICO AVANZATO MOTORE DIESEL combinazione di uno o più dispositivi catalitici in dipendenza della configurazione/regolazione del propulsore condizioni operative del motore sensore di temperatura catalizzatore ossidante CPU EDC sensore di ∆p sensore di NOx filtro del particolato (CR-DPF) catalizzatore di NO2 Stazione Sperimentale per i Combustibili catalizzatore selettivo de-NOx (SCR) CONCLUSIONI Negli ultimi quindici anni la lotta all’inquinamento atmosferico causato dai trasporti ha visto l’attuazione di direttive europee sulla qualità dei combustibili e sul controllo delle emissioni inquinanti degli autoveicoli. Su entrambi i fronti (combustibili/motori) sono stati fatti sinora notevoli progressi. Abbiamo assistito a: un notevole miglioramento delle caratteristiche fisiche e composizionali della benzina e del gasolio a un forte impulso verso l’impiego di combustibili cosiddetti “alternativi” a basso impatto ambientale, quali quelli gassosi (GNC, GPL) e quelli originati da fonti rinnovabili (biodiesel, bioetanolo e derivati) a un progressivo perfezionamento dei propulsori grazie all’impiego massiccio di tecnologie chimiche ed elettroniche per il controllo delle emissioni inquinanti Stazione Sperimentale per i Combustibili Giornata di Studio EMISSIONI AUTOVEICOLARI QUALITA’ DELL’ARIA E SALUTE Pavia, 26 ottobre 2007 Grazie per l’attenzione FRANCESCO AVELLA [email protected] Stazione Sperimentale per i Combustibili