tecniche di scrittura

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tecniche di scrittura
TECNICHE DI SCRITTURA
cinematografica, seriale, di genere, documentaria
Introduzione alla narrazione seriale televisiva
di Giacomo Durzi e Marcello Olivieri
Perché la serialità è diversa da tutte le altre forme di narrazione?
Quello che il cinema non è capace di raccontare: il cambiamento del protagonista.
Analisi dei vari formati: serialità breve e lunga.
Quali sono le strutture della serialità?
Archetipi e strutture narrative. Il personaggio seriale. Le forme dell’antagonismo e i conflitti. Le arene.
Case studies.
Nuovi modelli per vecchie fiabe: The Wire, Grey’s Anatomy, Mad Men, Breaking Bad e via dicendo.
Le nuove tendenze della serialità americana.
Case studies.
Il caso Netflix: analisi di House of Cards e Orange is the New Black.
Tema e Argomento
di Chiara Laudani
Cosa sono Tema e Argomento?
Analisi dei personaggi: come possono essere veicolo o ostacolo al tema? Analisi dei dialoghi, della
costruzione della scena, della scelta delle musiche, dell’attore, e dei costumi, alla luce delle strutture.
I generi.
Drama, melodramma, comedy, mistery. Tema e argomento nei film di genere. La contaminazione dei
generi. Strumenti e tecniche per la scrittura.
Il dialogo nel cinema e nella serialità
di Tommaso Capolicchio
Il dialoghista, un ruolo da restituire al cinema.
Dalla sceneggiatura cinematografica italiana degli anni ’50 (Age-Scarpelli / Maccari-Scola) ai free lance.
Il dialogo cesellato sui mattatori dell’epoca (Gassman, Sordi, Manfredi, Tognazzi). Gli esempi isolati di
Moretti e Sorrentino e la mancanza di modelli nel cinema odierno.
Il dialogo che segue il formato: da Friends a Dates.
Il taglio da 25 minuti e il dialogo serrato. La credibilità del dialogo nella mitologia seriale americana.
Come funzionano Games of Thrones e True Detective? L’uso della lingua romana e napoletana in
Romanzo criminale e Gomorra.
Focus su David Mamet, Guillermo Arriaga, Peter Morgan: il cinema al servizio del dialogo.
Laboratorio sulla scrittura del dialogo.
Il sottotesto, la tensione, la battuta, il dialogo rarefatto, il non detto, il dialogo mascherato. Come
sintetizzare un dialogo troppo carico, come arricchirne uno scarno. A cosa serve un buon dialogo e
quando è meglio il silenzio?
La doppia scrittura. Il rapporto fra sceneggiatura e montaggio
di Cristiano Gerbino
Fra le molte scritture di un testo cinematografico e seriale esiste una doppia scrittura portante: la
sceneggiatura e il montaggio. Raccontano la stessa storia, lavorano con la stessa materia, ma fra queste
due scritture c’è l’ignoto, la costruzione: il set. E dunque c’è il caso, l’errore, l’intuizione.
Sceneggiatura e montaggio sono parallele e unite: l’una non esiste senza l’altra. A volte il montaggio
compie un’opera di levigazione rispetto alla sceneggiatura. Altre volte, questa doppia scrittura comporta
operazioni più complesse: di puntualizzazione, di ricerca o di ri-costruzione, di stravolgimento, di reimmaginazione del testo. In questo secondo caso, il film pensato e scritto e il film che vediamo sullo
schermo sembrano due opere diverse, in cui gli elementi sono sparsi o ridisegnati.
Il corso si propone, attraverso esempi di carattere teorico e pratico, di far emergere il rapporto fra le due
scritture e di far luce sui problemi, le trappole e le possibilità che questa doppia scrittura porta
naturalmente con sé.
La scrittura del genere: crime, fantascienza, azione e guerra
di Andrea Garello
Dalla fine degli anni ’70 alla fine degli anni ’90 decine di film “di genere” sono entrati a far parte della
memoria collettiva, influenzando i gusti e la percezione del pubblico. Ci sono film di fantascienza,
azione, crime e guerra usciti in questo periodo che hanno copioni memorabili, dove la struttura in tre
atti è così puntuale da rasentare la scienza. Analizzare alcuni di questi film è come studiare un manuale
di sceneggiatura: per Antonioni e Godard c’è sempre tempo, qualcuno che muore dalla voglia di farveli
vedere lo troverete in qualunque cineclub.
La scrittura nel cinema documentario
di Matteo Berdini
Di corsi e tentativi per raccontare cosa sia un documentario ne sono stati fatti tanti, spesso
contraddittori, ma tutti concordi su un punto: nel documentario non ci sono attori, ma persone vere.
In questo laboratorio cercheremo esplorare tutte le possibilità, analizzando i lavori di documentaristi
dalla cifra inconfondibile.
Manterremo un occhio specifico sulla televisione, che fa del racconto della realtà la propria missione,
spesso rinunciando agli strumenti specifici del documentario: la capacità di affrontare la complessità
dall’interno, lasciandosi guidare dalla scoperta.
Cercheremo di ragionare insieme su partecipazione e osservazione distaccata, due estremi tra i quali si
modula la sensibilità dell’autore. Guarderemo alcuni dei più potenti lavori di Werner Herzog, da
Grizzly Man a On Death Row, un autore che non rinuncia nel documentario a uno strumento tipico dei
film di finzione, la messinscena. Vedremo anche la migliore produzione documentaristica italiana degli
ultimi anni, con qualche incursione internazionale.
Seguirà un laboratorio, in cui entreremo nella fucina d’ispirazione dei grandi documentaristi,
avvicinandoci ai loro processi di creazione: cercheremo storie che fanno vibrare la nostra sensibilità,
impareremo a organizzarle in scrittura, a scrivere il soggetto e a preparare un pitch.
E alla fine le gireremo. Per chi non ha dimestichezza con la tecnologia, ci sarà una preparazione all’uso
delle reflex e dei registratori digitali per la presa diretta, perché per un documentarista la conoscenza
delle macchine da ripresa non è secondaria. Dopo le riprese ci occuperemo di tutta la post produzione,
dal montaggio alla color correction in Resolve DaVinci. Perché il documentario è un film come tutti gli
altri.
DOCENTI
Giacomo Durzi
Ha sceneggiato diverse serie tv di breve e lungo formato (I Cesaroni, Liberi di giocare, La nuova Squadra,
RIS, Distretto di Polizia); le più recenti sono Romanzo siciliano e In Treatment 1 e 2. Come script
consultant e development executive ha lavorato per NBC Universal e Fox International Channels,
lanciando nuovi canali e sviluppando le produzioni. Come regista ha scritto e diretto diversi
documentari per broadcaster italiani ed europei. Il suo ultimo film è S.B. Io lo conoscevo bene, presentato
in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2012. Insegna sceneggiatura alla scuola di
cinema DFFB di Berlino, alla IFS di Cologna, ed è insegnante e tutor del laboratorio di formazione
Racconti Script Lab del fondo BLS (Business Location Sudtirol), del Biennale College Cinema per la
Fondazione Biennale di Venezia, e di altri Film Lab europei.
Marcello Olivieri
Ha vinto tre volte ed è stato due volte finalista al Premio Solinas. Per la tv ha scritto delle miniserie
(Liberi di giocare, Doc West), serie (Il commissario Nardone), e lunga serialità (Incantesimo 8, 9, 10). Ha
scritto videogames e curato contenuti di giochi online. Insegna sceneggiatura alla Roma Film Academy
e al Master MASPA de L’Università La Sapienza di Roma.
Chiara Laudani
Diplomata alla Scuola Holden, ha frequentato il corso di formazione per sceneggiatori RAI e il
workshop di specializzazione “Laboratorio Fiction” Mediaset. Nel 1998 ha vinto il Premio Solinas e nel
2004 il Premio Medusa per la miglior commedia. Per la tv ha sceneggiato, tra le altre cose: Il giovane
Montalbano, Gente di mare 1 e 2, Nero Wolf, Benvenuti a tavola. Ha scritto i documentari La guerra dei
vulcani, Zero a Zero, Giusva, Il mondiale dimenticato, Looking for Kadjia, Glaucocamaleo. Per il cinema
ha scritto Hollywood Flies, Voci, Il giorno più bello, Questa notte è ancora nostra, Tre giorni dopo,
Shimessalinu (in produzione), Granballo (in produzione), Play! (in fase di sceneggiatura).
Tommaso Capolicchio
Ha adattato e scritto tutte le serie di Un medico in famiglia dopo aver vinto il corso di formazione per
sceneggiatori organizzato da RAI-Script nel 1997. È autore del cortometraggio Fare bene Mikles (regia
Christian Angeli), premiato nel 2005 con il Globo d’oro della Stampa estera. Nel 2006 ha vinto il
Premio Solinas per la migliore storia drammatica con Un uomo da bruciare. Nel 2007 e nel 2009 sono
usciti i suoi romanzi Il club delle piccole morti e L’infiltrato. Nel 2008 è stato finalista al Premio Solinas
con la sceneggiatura Fobie. Vincitore del primo Premio Solinas-Sact 2010 per piloti televisivi con il
progetto Milano da bere, scritto con Filippo Bologna, Andrea Garello e Marcello Olivieri.
Andrea Garello
Andrea Garello nasce a Venezia nel 1966. Si trasferisce a Roma in tenera età e tutt’ora si trova lì.
Esordisce con il romanzo Alo Melograno nel 1998; più o meno nello stesso periodo comincia a lavorare
come autore e sceneggiatore. Per la televisione scrive le sceneggiature per molte serie, dalla sitcom al
crime, fino a tuffarsi nella soap opera quando le bollette urgono (tra le altre: Via Zanardi 33, Crimini,
Distretto di Polizia, Sette vite, Il commissario Manara). Per il cinema lavora con Gabriele Salvatores
(Amnesia), Sydney Sibilia (Smetto quando voglio), Michele Alhaique (Senza nessuna pietà), Gabriele
Muccino (Ecco fatto), Gianni Veronesi (Che ne sarà di noi) e altri. È docente al Centro Sperimentale di
Cinematografia, alla Roma Film Academy e all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa.
Matteo Berdini
Operatore di ripresa dal 1999, si diploma in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma. Esordisce come sceneggiatore nel 2009 con La casa sulle nuvole, diretto da Claudio Giovannesi.
Come sceneggiatore cinematografico ha scritto Margini di sottosuolo di Domenico Distilo (2012), e Tre
giorni dopo, esordio di Daniele Grassetti (2014). Collabora regolarmente dal 2004 con la Rai come
autore e regista in programmi come Chi l’ha visto (2004-2011), Italia in 4D, RAM - l’Italia va alla
guerra, Il tempo e la storia (dal 2011 a oggi) e saltuariamente con Sky tramite Fremantle e Ballandi
(#308 - I sei giorni che hanno cambiato l’Italia, The Genius of Marche). I suoi ultimi lavori
documentaristici (Felicemente imperfetta, Questo.non.è.un.film.pirata.2015.ITA.1080p-CSC) sono stati
proiettati durante le giornate dedicate dell’Expo e della Festa del Cinema di Roma 2015.
Cristiano Gerbino
Cultore della materia in Semiologia del Cinema, titolare della cattedra in Teorie e tecniche del
linguaggio cinematografico presso l’Università degli Studi di Teramo dal 2007 al 2012, insegna cinema
alla Scuola Holden, alla Nuct e allo IED (Istituto Europeo del Design). Nel 2008 fonda la Fake
Factory, casa di produzione con la quale realizza cinque lungometraggi, tre dei quali (Fratelli d’Italia,
Ragazze la vita trema, Ci vorrebbe un miracolo) ricevono vari riconoscimenti in festival internazionali.
Nel 2010 è ideatore e fondatore del progetto KINO, di cui è attualmente presidente.