Impianti da fonti di energia rinnovabile
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Impianti da fonti di energia rinnovabile
energia Impianti da fonti di energia rinnovabile Il ruolo di coordinamento generale del progetto delle società d’ingegneria David Giraldi* I l mondo dell’Energia, sia a livello internazionale che nazionale, sta rapidamente mutando anche per l’annunciato ritorno, da parte del governo, del nucleare tra le varie fonti del mix energetico necessario a soddisfare la domanda crescente di energia. La produzione di energia da fonti convenzionali costituisce ancora oggi la parte predominante del mercato, sia a livello nazionale che internazionale ed è quindi oggetto di interesse sia da parte di investitori che degli Enti di Controllo, dal momento che l’impatto ambientale di questo tipo di impianti è, a parità di altri fattori, più gravoso rispetto a quello prodotto da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tuttavia il campo delle energie rinnovabili ha di recente conosciuto un impulso notevole grazie all’efficacia degli incentivi governativi e comunitari ed alla accresciuta sensibilità ambientale della popolazione. Affinché lo sfruttamento delle fonti energetiche, siano esse convenzionali piuttosto che rinnovabili, possa risultare davvero efficiente, sia il legislatore comunitario che nazionale hanno predisposto specifici strumenti normativi particolarmente rigorosi, a cui si aggiungono i preesistenti vincoli ambientali, dando vita ad un quadro normativo estremamente complesso ed articolato. Il coordinamento generale del progetto Se si considera che l’iter autorizzativo relativo alle tipologie di impianto in esame prevede un percorso lungo ed articolato la cui durata può oscillare tra i 24 ed i 36 mesi, e che qualsiasi errore od omissione di tipo progettuale o procedurale può ulteriormente dilatare le tempistiche in maniera anche rilevante, appare indispensabile la presenza fin dal principio di una regia competente in grado di coordinare in maniera ottimale tutte le complesse fasi del procedimento. Un coordinamento generale del progetto, pertanto, si configura come elemento strategico ai fini dell’ottenimento in tempi certi e brevi dell’autorizzazione unica e quindi del titolo a costruire ed esercire l’impianto in conformità al progetto approvato. La fase di coordinamento deve prevedere l’assistenza nell’organizzazione e nella conduzione degli incontri operativi e direttivi, sia per quanto attiene gli aspetti tecnici che quelli strettamente amministrativi. Un coordinamento coerente e costante del progetto, volto a predisporre confronti e concordare linee di intervento su tutte le questioni tecniche che possano avere una ricaduta sotto il profilo dell’autorizzazione unica, permette infatti di evitare disomogeneità tecniche in materia ambientale che potrebbero pregiudicare l’ottenimento dell’autorizzazione o l’eccessivo prolungarsi del procedimento autorizzativo, a seguito di eventuali richieste di integrazioni che gli Enti competenti sarebbero tenuti di conseguenza a richiedere. Ma entriamo nei dettagli del percorso che deve intraprendere chi voglia realizzare un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Il procedimento autorizzativo Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, sono disciplinati dal Decreto Legislativo n°387 del 29 dicembre 2003 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” e s.m.i. Analogamente la realizzazione degli impianti alimentati da fonti convenzionali, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, sono disciplinati dalla Legge 23 agosto 2004, n. 239. In entrambi i casi la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica, gli interventi di Progetto&Pubblico Febbraio 2011 ● 3 progetto/infrastrutture modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione, come definiti dalla normativa vigente, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad una Autorizzazione unica, nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico - artistico. Il rilascio dell‘Autorizzazione unica costituisce titolo a costruire ed esercire l’impianto in conformità al progetto approvato. Il procedimento di Autorizzazione Unica può prevedere, in casi specifici e soprattutto per progetti di rilevante potenzialità, la contestuale Autorizzazione Integrata Ambientale nonché la preliminare Valutazione di Impatto Ambientale o Verifica di assoggettabilità ai sensi del Decreto Legislativo n°152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i. Particolare delicatezza, data la complessità dell’argomento, riveste l’individuazione degli Enti e di tutti i 4 ● Progetto&Pubblico Febbraio 2011 possibili portatori di interesse per il procedimento di autorizzazione unica, che il legislatore prevede sia onere del proponente, in modo da definire in maniera preventiva tramite incontri preliminari conoscitivi l’iter autorizzativo in modo efficace e di ottenere un primo riscontro di assenso in merito. Il mancato coinvolgimento di un Ente o di un soggetto possibile portatore di interesse, difatti, renderebbe nullo qualsiasi atto emanato al termine del procedimento autorizzativo, costringendo il proponente ad avviare lo stesso ex novo. Gli aspetti ambientali Sia che la taglia dell’impianto renda necessaria l’attivazione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, sia che tale eventualità risulti esclusa dalla legislazione vigente, le peculiarità proprie delle tipologie di impianto in esame fanno sì che da parte degli Enti Competenti e dell’opinione pubblica esista una particolare attenzione rispetto agli impatti ambientali potenzialmente derivanti da essi. Di interesse rilevante, in particolare, risultano gli aspetti relativi alle seguenti tematiche: emissioni in atmosfera, emissioni acustiche. Risulta indispensabile, pertanto, non solo approntare in fase di progetto le migliori soluzioni tecniche volte alla riduzione sistematica di tali impatti (quali ad esempio l’utilizzo di sistemi di trattamento delle emissioni ad elevata efficienza o di sistemi di insonorizzazione delle macchine caratterizzate da pressioni acustiche rilevanti) ma anche riuscire a dimostrare, tramite specifici studi specialistici, la piena sostenibilità da parte dell’ambiente naturale degli stessi. Particolare rilevanza, pertanto, avrà l’identificazione e la valutazione dei potenziali impatti ambientali (positivi/ negativi) legati allo sviluppo del progetto attraverso la scomposizione e selezione delle azioni elementari di progetto (compresa la fase di cantiere) e degli elementi ambientali significativi e, successivamente, mediante l’analisi delle loro possibili interazioni. La valutazione di ogni impatto ambientale dovrà, quindi, essere valutata mediante l’applicazione dei seguenti elementi: - definizione della capacità di carico dell’ambiente naturale, attraverso l’analisi dello stato attuale delle singole componenti ambientali e la sensibilità ambientale delle aree interessate dal progetto; - ponderazione ordinale delle componenti ambientali, attraverso la classificazione della rilevanza che la singola componente riveste per il sistema naturale di cui fa parte o per gli usi antropici per cui costituisce una risorsa; - significatività e scala di rilevanza degli impatti in relazione alla probabilità che essi si possano effettivamente verificare e alla loro ampiezza geografica. Tale tipo di analisi, pertanto, presuppone la quantificazione degli impatti rispetto all’ambiente naturale tramite l’applicazione di specifici codici di calcolo e modelli numerici universalmente riconosciuti (Studi diffusionali e Valutazioni di impatto acustico). Un altro aspetto particolarmente delicato risulta essere l’efficiente sfruttamento delle fonti energetiche. Le Regioni, infatti, tramite i propri strumenti di pianificazione ed in particolare mediante l’emanazione del Piano di Indirizzo Energetico Regionale, delineano specifici obiettivi in merito all’utilizzo delle risorse energetiche, che in alcuni casi impongono specifici vincoli alle scelte progettuali. Un esempio evidente di tale circostanza è rappresentato dall’obbligo imposto da alcuni Piani di Indirizzo Regionale verso l’adozione di soluzioni di tipo cogenerativo e di sfruttamento dei cascami termici associati ai gas esausti di combustione. * Ingegnere, PLD Ambientesc Progetto&Pubblico Febbraio 2011 ● 5