Newsletter n.14 anno 2015

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Newsletter n.14 anno 2015
NEWSLETTER
del Circolo S. Pietro
N. 14 anno 2015
I Pensieri del mese
La fede è stata attaccata in nome dell’Intelligenza. Oggi è in nome dell’Intelligenza che bisogna difenderla. (Raissa Maritain)
L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una
forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa
quando sembra che tutto fallisca. (Dietrich Bonhoeffer)
Ogni sofferenza, anche la più oscura notte di croce, è sempre avvolta di una gioia, forse non
sentita, ma affermata, conosciuta nella fede. (Hans Urs von Balthasar)
Meglio dare che prendere; ma talvolta può esserci più umiltà nel ricevere che nel donare.
(Soeren Kierkegaard)
DISCORSI DEL SANTO PADRE
MESSAGGIO AGLI ARMENI
LUNEDÌ DELL’ANGELO
S.MESSA PER I FEDELI DI RITO ARMENO
DOMENICA DELLE PALME
OMELIA A NAPOLI. GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE
VISITA A NAPOLI
RISPOSTA A DOMANDE IMPROVVISATE
AI VESCOVI UCRAINI
LETTERA AI CARDINALI PRIMA DEL CONCISTORO
ALLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE
ASSOCIAZIONE “PRO PETRI SEDE
INCONTRO CON “COMUNIONE E LIBERAZIONE”
GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE
LA CHIESA IN ITALIA
IL PAPA DAI VALDESI
AGRICOLTURA, CIBO,AMBIENTE
RIFORMA RAI E DIRITTI DEGLI UTENTI
STAMPA CATTOLICA E PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
CONCERTO INTERRELIGIOSO A PALERMO
SERVIZIO NEI PAESI SOTTOSVILUPPATI
S. GIOVANNI DELLA CROCE
I PROBLEMI CHE LA POLITICA NON SA RISOLVERE
L’ANNO DELLA MISERICORDIA
LA CHIESA NEL MONDO
VERTICE DELLE AMERICHE A PANAMA
PACE E COLLABORAZIONE ECUMENICA
IL MONDO CRISTIANO HA PERSO UN LEADER SPIRITUALE
AIUTO DELL’EPISCOPATO SVIZZERO PER I PROFUGHI
LE CHIESE CRISTIANE UNITE CONTRO IL TERRORISMO
LA CARITAS IN NIGERIA
VATICANO E PRIMA GUERRA MONDIALE
CARITAS INTERNATIONALIS IN UCRAINA
PAPA A SARAJEVO
CULTURA
Pio XII e la Shoah
LA VITA DEL CIRCOLO
I LIBRI DEL MESE
DISCORSI DEL SANTO PADRE
MESSAGGIO AGLI ARMENI
Un secolo è trascorso da quell’orribile massacro che fu un vero martirio del vostro popolo, nel
quale molti innocenti morirono da confessori e martiri per il nome di Cristo. Non vi è famiglia
armena ancora oggi, che non abbia perduto in quell’evento qualcuno dei suoi cari: davvero fu
quello il “Metz Yeghern”, il “Grande Male”, come avete chiamato quella tragedia. In questa ricorrenza provo un sentimento di forte vicinanza al vostro popolo e desidero unirmi spiritualmente
alle preghiere che si levano dai vostri cuori, dalle vostre famiglie, dalle vostre comunità.
LUNEDÌ DELL’ANGELO
Pace per l’amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona
convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi
e al dramma dei numerosi rifugiati. Pace per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra israeliani e palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace... Pace per
la Libia, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e
quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona. Una preghiera incessante salga
da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita - uccisi nell’Università
di Garissa, in Kenya -, per quanti sono stati rapiti, per chi ha dovuto abbandonare la propria
casa ed i propri affetti.
S.MESSA PER I FEDELI DI RITO ARMENO
La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che
generalmente viene considerata come «il primo genocidio del XX secolo»; essa ha colpito il
vostro popolo armeno – prima nazione cristiana –, insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi. Le altre due furono quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo. E più recentemente altri stermini di massa, come quelli in Cambogia, in Ruanda, in
Burundi, in Bosnia. Eppure sembra che l’umanità non riesca a cessare di versare sangue innocente. Sembra che l’entusiasmo sorto alla fine della seconda guerra mondiale stia scomparendo e dissolvendosi. Pare che la famiglia umana rifiuti di imparare dai propri errori causati dalla legge del
terrore; e così ancora oggi c’è chi cerca di eliminare i propri simili, con l’aiuto di alcuni e con il
silenzio complice di altri che rimangono spettatori. Non abbiamo ancora imparato che “la guerra è una follia, una inutile strage”.
DOMENICA DELLE PALME
C’è una strada contraria a quella di Cristo: la mondanità. La mondanità ci offre la via della vanità, dell’orgoglio, del successo… E’ l’altra via. Il maligno l’ha proposta anche a Gesù, durante i
quaranta giorni nel deserto. Ma Gesù l’ha respinta senza esitazione. E con Lui, con la sua grazia
soltanto, col suo aiuto, anche noi possiamo vincere questa tentazione della vanità, della mondanità, non solo nelle grandi occasioni, ma nelle comuni circostanze della vita.
DISCORSI DEL SANTO PADRE
OMELIA A NAPOLI
Cari napoletani, largo alla speranza e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di
facili guadagni o di redditi disonesti: questo è pane per oggi e fame per domani. Non ti può portare niente! Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i
poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini. Non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate che la vostra gioventù sia sfruttata da questa gente! La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! E di più: non sfigurino la gioia del vostro cuore
napoletano!
VISITA A NAPOLI
RISPOSTA A DOMANDE IMPROVVISATE
A volte domando ai figli che hanno genitori anziani: siete vicini ai vostri genitori anziani? E se
voi li avete in una casa di riposo - perché a casa capita davvero non si possono tenere in quanto
lavorano sia il papà che la mamma - ma andate a trovarli? Nell’altra diocesi, quando visitavo le
case di riposo, ho trovato tanti anziani ai quali domandavo: “E i vostri figli?”. “Bene, bene, bene”.
“Vengono a trovarvi?”. Stavano zitti e io me ne accorgevo subito... “Quando sono venuti l’ultima volta?”. “per Natale”: eravamo nel mese di agosto. Li lasciano lì senza affetto, e l’affetto è la
medicina più importante per un anziano. Ma, tutti abbiamo bisogno di affetto e con l’età di più.
A voi, figli, che avete genitori anziani, vi chiedo di fare un esame di coscienza: come va il quarto comandamento? Vai a trovarli? Dai loro tenerezza? Perdi il tempo con il tuo papà o con la tua
mamma anziana?
AI VESCOVI UCRAINI
Sia come greco-cattolici che come latini siete figli della Chiesa Cattolica, che anche nelle
vostre terre per un lungo periodo è stata soggetta al martirio. Il sangue dei vostri testimoni,
che per voi intercedono dal Cielo, sia ulteriore motivo che vi sospinge verso la vera comunione dei cuori. Unite le vostre forze e sostenetevi a vicenda, facendo delle vicende storiche un
motivo di condivisione e di unità. Ben radicati nella comunione cattolica, potrete portare
avanti con fede e pazienza anche l’impegno ecumenico, perché crescano l’unità e la cooperazione tra tutti i cristiani.
LETTERA AI CARDINALI PRIMA DEL CONCISTORO
Mantenersi in umiltà nel servizio non è facile quando si considera il cardinalato come un premio,
come culmine di una carriera, una dignità di potere o di superiore distinzione. Di qui il tuo
impegno quotidiano per tenere lontane queste considerazioni, e soprattutto per ricordare che
essere Cardinale significa incardinarsi nella Diocesi di Roma per darvi testimonianza della
Risurrezione del Signore e darla totalmente, fino al sangue se necessario…Molti si rallegreranno
per questa tua nuova vocazione e, come buoni cristiani, faranno festa . Accettalo con umiltà. Solo
fai in modo che, in questi festeggiamenti, non si insinui lo spirito di mondanità che stordisce più
della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo.
DISCORSI DEL SANTO PADRE
ALLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE
Oggi, vorrei che il nostro dialogo non guardi solo al passato, ma si rivolga soprattutto in avanti:
alle nuove prospettive, alle nuove responsabilità, alle nuove forme di iniziativa delle imprese cooperative. E’
una vera missione che ci chiede fantasia creativa per trovare forme, metodi, atteggiamenti e strumenti, per combattere la “cultura dello scarto”, quella che oggi viviamo, la “cultura dello scarto” coltivata dai poteri che reggono le politiche economico-finanziarie del mondo globalizzato,
dove al centro c’è il dio denaro.
Globalizzare la solidarietà - questo si deve globalizzare, la solidarietà! - oggi significa pensare
all’aumento vertiginoso dei disoccupati, alle lacrime incessanti dei poveri, alla necessità di
riprendere uno sviluppo che sia un vero progresso integrale della persona che ha bisogno certamente di reddito, ma non soltanto del reddito! L’economia cooperativa, se è autentica, se vuole
svolgere una funzione sociale forte, se vuole essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunità locale, deve perseguire finalità trasparenti e limpide. Deve promuovere l’economia
dell’onestà!
ASSOCIAZIONE “PRO PETRI SEDE
Il numero crescente di persone emarginate e che vivono in grande precarietà ci interpella e domanda uno slancio di solidarietà per dare loro il sostegno materiale e spirituale di cui hanno bisogno.
E nello stesso tempo noi abbiamo molto da ricevere dai poveri che accostiamo e che aiutiamo. Alle
prese con le loro difficoltà, essi sono spesso testimoni dell’essenziale, dei valori familiari; sono
capaci di condividere con chi è più povero di loro e ne sanno gioire, come ho potuto constatare
anche nel mio recente viaggio apostolico in Asia. L’indifferenza e l’egoismo sono sempre in agguato. L’attenzione ai poveri ci arricchisce ponendoci su una strada di umiltà e di verità.
INCONTRO CON “COMUNIONE E LIBERAZIONE”
La morale cristiana non è lo sforzo titanico, volontaristico, di chi decide di essere coerente e ci
riesce, una sorta di sfida solitaria di fronte al mondo. No. Questa non è la morale cristiana, è
un’altra cosa. La morale cristiana è risposta, è la risposta commossa di fronte a una misericordia
sorprendente, imprevedibile, addirittura “ingiusta” secondo i criteri umani, di Uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti e mi vuole bene lo stesso, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di
nuovo, spera in me, attende da me. La morale cristiana non è non cadere mai, ma alzarsi sempre,
grazie alla sua mano che ci prende.
E poi il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata! Fedeltà al carisma non vuol
dire “pietrificarlo”. Fedeltà al carisma non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un
quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato Don Giussani non può ridursi a un museo di
ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta…
Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una “spiritualità di etichetta”:
“Io sono CL”. Questa è l’etichetta.
GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE
Per sconfiggere la fame non basta superare le carenze di chi è più sfortunato o assistere con aiuti
e donativi coloro che vivono situazioni di emergenza. Bisogna piuttosto cambiare il paradigma
delle politiche di aiuto e di sviluppo, modificare le regole internazionali in materia di produzione e commercio dei prodotti agricoli, garantendo ai Paesi in cui l’agricoltura rappresenta la base
dell’economia e della sopravvivenza un’autodeterminazione del proprio mercato agricolo.
LA CHIESA IN ITALIA
IL PAPA DAI VALDESI
La prima volta
“Nessun Papa ha mai varcato la soglia di un tempio o di una chiesa valdese - dice il Pastore
Eugenio Bernardini - ma c‘è sempre una prima volta. E lo Spirito deciderà quali strade si apriranno nel cammino ecumenico che intendiamo percorrere”.
La Comunità valdese ha invitato il Papa a visitare il prossimo 22 giugno il tempio di Torino,in
occasione del suo pellegrinaggio per l’Ostensione della Sindone e la commemorazione dei duecento anni dalla nascita di San Giovanni Bosco.
“Un incontro breve e non formale – ha aggiunto il Pastore Bernardini – che assieme a gesti e
parole molto apprezzati, ci hanno indotto a invitare il Papa nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle ‘Valli valdesi‘, cinque anni dopo l‘emancipazione concessa da re Carlo Alberto nel 1848. Un tempio che si lascia alle spalle l‘epoca delle persecuzioni e che simboleggia un cammino di libertà e di testimonianza evangelica che continua ancora
oggi. In ripetute occasioni” Papa Francesco “ha saputo creare un clima di reciproca attenzione,
aprendo così una nuova stagione ecumenica”.
AGRICOLTURA, CIBO,AMBIENTE
Green Economy
“La green economy è in grado di garantire una via per lo sviluppo anche se permangono problemi nella sua applicazione”: lo ha detto al convegno Cei-Coldiretti su agricoltura, cibo e ambiente la docente dell’Università Cattolica di Milano, Ilaria Beretta. Dopo aver richiamato l’attesa
enciclica del Papa sull’ambiente e l’incontro internazionale Cop 21 di Parigi in novembre, la relatrice ha ricordato come “sta crescendo a livello mondiale la conoscenza e applicazione dei principi della green economy”. Con essa “si sviluppano anche i green jobs, soprattutto a partire dal
2008, come risposta alla crisi finanziaria mondiale”. Secondo Beretta, tuttavia, “aumentano
anche le diseguaglianze a tutti i livelli, sia nei Paesi ricchi sia in quelli poveri. In questo contesto non si può dire che le politiche ‘verdi’ siano necessariamente più eque”. Ha citato come esempio la “fuel poverty”, cioè “l’incapacità di un numero elevato di famiglie di fare fronte al pagamento delle bollette energetiche e alla conservazione di ambienti di vita salubri”. L’Italia si trova,
insieme a Portogallo, a diversi Paesi dell’Est e alla Grecia, agli ultimi livelli in Europa col 20%
circa di famiglie povere. La docente ha anche affermato che in Italia al momento i “green jobs”
rappresentano il 12,7% dei nuovi lavori e la percentuale potrebbe crescere con opportuni interventi legislativi di sostegno.
RIFORMA RAI E DIRITTI DEGLI UTENTI
Telespettatori cattolici
“La riforma della Rai preveda anche un posto nel Consiglio d’Amministrazione per i rappresentanti degli utenti. Chi paga il canone ha il diritto a dire la sua sulle strategie del servizio pubblico”. Lo afferma l’associazione di telespettatori cattolici Aiart. “Va bene poi liberare la Rai dall’influenza dei partiti, basta però che non diventi a trazione governativa - conclude la nota -. E
sul canone, non si pensi di caricarlo sulla bolletta elettrica”.
LA CHIESA IN ITALIA
STAMPA CATTOLICA E PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
“Ritornano i martiri”.
I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), hanno accolto editoriali
soprattutto sulla situazione dei cristiani in Medio Oriente, guardano alle stragi dei cristiani perseguitati e ai ripetuti attentati, l’ultimo dei quali in Tunisia e nel Kenia. Il Corriere Apuano:
“Sembra non esserci fine all’orrore che attraversa il cammino della storia dei popoli, anche il
nostro presente conosce eventi terribili per colpa dei nemici della libertà del pensiero, vera
sostanza della giusta convivenza democratica. Avvertiamo la precarietà perché improvvise giungono tragedia e morte: è appena successo a lieti turisti, anche italiani, in visita a Tunisi”. Il
Nuovo Torrazzo ( Crema): “Chi in Europa ha a cuore quanto accade in Nord Africa deve collaborare, creare reti, dare sostegno politico e logistico al Paese. Non bisogna perdere la calma, dobbiamo reagire in modo razionale e risolvere innanzitutto la questione libica: la Tunisia non può
avere pace se non c’è pace in Libia”. Per la Fedeltà (Fossano), “occorre non semplificare perché
non si tratta di sporadici episodi di fanatismo religioso limitati ad alcuni Paesi musulmani destabilizzati, nemmeno di uno scontro di civiltà tra buoni e cattivi, ma di un’ondata di violenza che
si vuole globale”. Per Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “il mezzo più
efficace per fermare l’Isis è la coalizione di tutte le forze musulmane che rigetti da sé questo corpo
estraneo al vero islam”. Per Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria): “L’epoca di martiri è
ininterrotta, con variazioni di quantità e di modi, ma sempre presente come un filo rosso che lega
tra loro i secoli”.
CONCERTO INTERRELIGIOSO A PALERMO
Tutti assieme sul palco i cantori della Sinagoga di Ashkelon (Israele), Emil Zrihan; della Moschea
centrale di Parigi, Imam Abd al Wadoud e della Cappella Sistina in Vaticano, Raimundo Pereira.
Il concerto si è tenuto al Teatro Massimo di Palermo per dire no al terrorismo e per rinsaldare i
principi del dialogo, della tolleranza, della solidarietà. Il concerto è incentrato sull’esperienza di
Geremia, il profeta riconosciuto da tutte e tre le religioni monoteistiche. Alle tre “Lezioni di
tenebre” composte da Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka si alternano
le tre intonazioni delle Lamentazioni di Geremia offerte dalla tradizione ebraica, da quella cristiana e da quella musulmana rappresentate dai loro cantori e lettori ai massimi livelli. Il concerto è la prima tappa di un progetto artistico-culturale interreligioso per la città di Palermo nato
in collaborazione tra la Fondazione Teatro Massimo, l’Arcivescovado di Palermo, l’Ucei, l’Istituto
di studi ebraici, la Comunità religiosa islamica italiana.
SERVIZIO NEI PAESI SOTTOSVILUPPATI
“Focsiv”, la federazione di ONG di ispirazione cristiana, offre a 310 giovani nei Paesi in via di
sviluppo e 93 in Italia l‘opportunità di vivere, per 12 mesi, una esperienza di servizio civile. Nei
progetti all‘estero, i volontari si impegneranno come “Caschi Bianchi” in aree di conflitto sociale con il compito di prevenire situazioni di disagio umano, culturale ed economico mediante attività di promozione dello sviluppo volte alla creazione di percorsi di pace, alla tutela dei diritti
umani e al superamento delle condizioni di ingiustizia sociale nei diversi e molteplici ambiti progettuali da quello economico e gestionale a quello socio-educativo e sanitario a quello rurale e
ambientale.
LA CHIESA IN ITALIA
S. GIOVANNI DELLA CROCE
Grande poeta spagnolo
“Nella gioiosa notte. L’unione con Dio in San Giovanni della Croce” è il tema del III colloquio
di spiritualità, organizzato dalla Facoltà teologica di Sicilia. Ne hanno parlato Rino La Delfa,
preside della Facoltà, Valeria Trapani e Renato Rubino con una relazione su “San Giovanni della
Croce, testimone di Dio vivente nell’uomo”
Mistico, poeta e teologo, san Giovanni della Croce è anche uno dei grandi poeti della letteratura spagnola del Secolo d’Oro. Ha privilegiato il linguaggio simbolico della poesia per esprimere
l’indicibile esperienza mistica. Tutti i suoi grandi trattati sono dei commenti delle sue poesie:
“La salita del Monte Carmelo”, “La Notte Oscura”, “Il Cantico Spirituale”, “La Viva Fiamma
d’Amore”. I suoi studi all’Università di Salamanca gli avevano dato una solida base biblica e teologica, ma anche umanistica e spirituale. Dopo il suo ingresso nell’Ordine dei Carmelitani, il suo
incontro con Santa Teresa d’Avila fu decisivo per l’orientamento della sua vita, impegnandolo
nella stessa opera di Riforma del Carmelo.
I PROBLEMI CHE LA POLITICA NON SA RISOLVERE
Una diagnosi di Civiltà Cattolica
“La crisi attuale della politica non è semplicemente legata all’inerzia o all’incapacità di gestire la
complessità dei temi in agenda, ma al disorientamento causato da un nuovo modello culturale
che sta sostituendo il vecchio”. Lo scrivono, in un articolo a quattro mani pubblicato su “La
Civiltà Cattolica” il gesuita padre Francesco Occhetta e padre Paolo Benanti, teologo moralista,
francescano del Terzo Ordine Regolare. “Ciò che si sta destrutturando è il fondamento e la finalità dell’agire politico” dal momento, si legge, che “la ‘tavola dei valori’, che la coscienza di una
società discerne e lo Stato democratico riconosce, non è più unanimemente condivisa”. Riforme,
crisi occupazionale, gestione dell’immigrazione sono tutti “temi urgenti che non riescono a essere risolti nei singoli Parlamenti. Tuttavia dinanzi a questo empasse - scrivono i religiosi - è utile
iniziare a chiedersi se non ci sia qualcosa di più che impedisca alla politica di riconoscere se stessa, a causa di un mutato clima culturale e antropologico penetrato nei palazzi del potere senza
bussare”. Sono almeno quattro i “macro-temi su cui si è incagliata la politica”: l’inizio della vita
umana, i contorni socio-culturali dell’identità sessuale, gli sviluppi del mondo biomedico e il
fine vita.
L’ANNO DELLA MISERICORDIA
“Il Giubileo straordinario, annunciato da Papa Francesco lo scorso 13 marzo, nel secondo anniversario del suo pontificato, sarà l‘occasione per affrontare “con coraggio e con passione la crisi di
fede di un mondo che rischia di smarrire il volto di Dio, che appare a molti distante, freddo, o
comunque sbiadito, a volte proprio all‘ombra di un ‘giudizio‘ non rettamente inteso”. Lo scrive
in un editoriale “Civiltà Cattolica”.”Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio. Tutti
conoscono la strada per accedervi, e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue
porte rimangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza
del perdono‘“. Ma l‘Anno giubilare, che sarà inaugurato tra sette mesi, “sarà anche un invito alla
Chiesa nel suo insieme alla conversione profonda, una conversione missionaria del cuore e della
mente”. L‘editoriale de “La Civiltà Cattolica” sottolinea poi come il Papa abbia indicato “due
logiche di pensiero e di fede: la paura di perdere i salvati e il desiderio di salvare i perduti.
LA CHIESA NEL MONDO
VERTICE DELLE AMERICHE A PANAMA
Castro e Obama ringraziano Papa Francesco
Al “vertice delle Americhe” che si è tenuto il 10 e l’11 aprile nella città di Panama, il presidente americano Obama e Raul Castro si sono stretti la mano,ponendo fine a più di cinquant’anni
di ostilità. Un evento storico dietro il quale c’è stata la mediazione di Papa Francesco. Sia Obama
sia Castro hanno ringraziato il Pontefice per aver messo in moto questo processo di pace. Per la
prima volta il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha preso parte al “Vertice
delle Americhe” “Papa Francesco ha deciso di inviare il cardinale Parolin rispondendo a una
richiesta del presidente Juan Carlos Varela”, ha detto il vice ministro panamense in un’intervista
ad una televisione locale. Il cosiddetto “Vertice delle Americhe” è un incontro che riunisce i capi
di Stato e di Governo degli Stati del continente per discutere di questioni relative alla politica
comune e concordare azioni a livello nazionale e regionale.
PACE E COLLABORAZIONE ECUMENICA
Il Patriarca caldeo Raphael I Sako
“La Primavera araba ha avuto un impatto negativo per noi. Se solo avessimo avuto l’opportunità
di lavorare in armonia con il mosaico di religioni e gruppi etnici che compongono la nostra regione, avremmo visto prendere forma una forza capace di guidare la regione verso la pace, la stabilità e il progresso”. È uno dei passaggi principali del discorso tenuto dal patriarca caldeo al
Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che ha dedicato una sessione alla persecuzione dei cristiani e
delle altre minoranze religiose in tutto il Medio Oriente. Una prima assoluta che arriva dopo che
le comunità cristiane locali avevano ripetutamente denunciato l’inazione della comunità internazionale. Nel suo intervento Sako ha raccontato il dramma dei profughi e dei rifugiati cristiani,
fuggiti in seguito alle violenze dei fondamentalisti islamici e oggi costretti a vivere in centri di
accoglienza e campi profughi. “Per quanto concerne il mio Paese - ha detto il Patriarca - vi chiedo pieno sostegno al governo centrale e al governo regionale curdo per la liberazione di tutte le
città irachene e, per quanto concerne in special modo noi cristiani, yazidi e Shabaks, la città di
Mosul e tutte le cittadine e villaggi della piana di Ninive”.
IL MONDO CRISTIANO HA PERSO UN LEADER SPIRITUALE
Il messaggio del Papa a Sua Beatitudine Mar Aprem
Avendo appreso con tristezza della morte di Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca
della Chiesa assira dell’Oriente”, Papa Francesco ha voluto esprimere con un telegramma autografo le sue “più sentite condoglianze” a Sua Beatitudine Mar Aprem, e a tutti i fedeli della
Chiesa assira per “assicurare la vicinanza spirituale di tutti i cattolici in questo momento”. “Il
mondo cristiano - scrive Papa Francesco - ha perso un importante leader spirituale, un pastore
coraggioso e saggio che ha servito fedelmente la sua comunità in tempi estremamente difficili.
Sua Santità Mar Dinkha ha sofferto molto a causa della tragica situazione in Medio Oriente, in
particolare in Iraq e in Siria, richiamando con forza l’attenzione sulla difficile situazione dei
nostri fratelli e sorelle cristiani e di altre minoranze religiose che ogni giorno sono vittime di persecuzione.
LA CHIESA NEL MONDO
AIUTO DELL’EPISCOPATO SVIZZERO PER I PROFUGHI
Per tutti i rifugiati del Medio Oriente
I Vescovi svizzeri hanno lanciato “un pressante appello a tutti gli uomini e le donne di buona
volontà” affinché la popolazione del Medio Oriente “non debba abbandonare la propria patria”.
“Per i cristiani del Medio Oriente - contro la loro espulsione e l’emergenza”, s’intitola il testo diffuso dai Vescovi svizzeri per dare il via anche alla “Colletta della Settimana Santa 2015” sostenuta da molti anni dall’Associazione svizzera di Terra Santa e dalla Custodia francescana. “È con
il cuore gonfio di tristezza - scrivono i Vescovi - che guardiamo al Medio Oriente. Non possiamo non vedere l’emergenza degli sfollati, le violenze e le sofferenze di un numero troppo grande
di persone. Ed è con grande preoccupazione che assistiamo al protrarsi dei conflitti; siamo profondamente delusi dal fatto che la disponibilità a trovare una soluzione dipenda fortemente dagli
interessi di parte e da fattori politico-economici.
LE CHIESE CRISTIANE UNITE CONTRO IL TERRORISMO
I Vescovi del Belgio
Dalla Domenica delle Palme a Pasqua, tutte le Chiese cristiane in Belgio hanno lanciato un
appello alle rispettive comunità perché si preghi e si organizzino collette di solidarietà per i cristiani martiri in Medio Oriente. Questo appello, dal titolo “La Via delle Croce dei cristiani
d’Oriente”, è firmato dai rappresentanti delle Chiese cristiane del Paese: Canon Jack McDonald
(culto anglicano), Monsignor André-Joseph Léonard (Conferenza Episcopale belga), Metropolita
Athenagoras (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), Pastore Steven H. Leak (Chiesa protestante unita) e Geert W. Lorein (Chiese protestanti ed evangeliche). “Come commemorare la sofferenza di Gesù il Venerdì Santo e celebrare la sua resurrezione durante la Veglia pasquale e il
giorno di Pasqua senza pensare ai cristiani in Medio Oriente?”, scrivono i rappresentanti delle
Chiese cristiane in Belgio nella loro dichiarazione congiunta.
LA CARITAS IN NIGERIA
Le distruzioni sono immense
“C’è la speranza di far tornare i rifugiati nelle loro case, ma le distruzioni sono enormi”. È quanto afferma padre Evaristus Bassey, direttore di Caritas Nigeria, venuto a Roma per la riunione
promossa da Caritas Internationalis sul dramma del milione di rifugiati e sfollati causati dalle
violenze di Boko Haram. “Boko Haram,dice, è una setta che combatte tutti coloro, anche musulmani, che non aderiscono alla sua ideologia. Tra i rifugiati, il 20% circa sono musulmani, più del
40% cristiani e il resto appartiene alla religione tradizionale africana. Per evitare tensioni, e
soprattutto per paura della presenza d’infiltrati di Boko Haram, i responsabili dei campi di accoglienza non permettono di tenere iniziative a carattere religioso all’interno delle strutture. Una
di queste è quella di Maroua alla quale una delegazione di Vescovi nigeriani ha fatto visita ai
primi di marzo. Nel campo ci sono circa 40mila rifugiati. La speranza è che una volta che “l’esercito nigeriano avrà liberato le aree occupate da Boko Haram si possa far ritornare gli sfollati nelle
loro case”.
LA CHIESA NEL MONDO
VATICANO E PRIMA GUERRA MONDIALE
La Santa Sede con Benedetto XV e i prigionieri di guerra
Durante la prima guerra mondiale, “il governo italiano era fortemente contrario a ogni attività
di mediazione della Santa Sede e non dette nemmeno assistenza ai suoi oltre 300mila prigionieri di guerra, problema che invece la Santa Sede e la Croce Rossa internazionale tentarono in
parte di risolvere”. Lo ha affermato Gianfranco Armando (Archivio segreto vaticano), alla presentazione del volume “Colaborar en el terreno de la caridad” di María Eugenia Ossandón (ed.
Santa Croce). “La Grande Guerra permise così alla Santa Sede di uscire dal suo isolamento diplomatico - precisa Armando -. Attraverso i contatti con la Croce Rossa internazionale e con le parti
in conflitto, la Santa Sede riuscì a instaurare per motivi umanitari, “relazioni diplomatiche
impensabili prima dello scoppio del conflitto”. Nel ribadire la situazione di abbandono in cui
furono lasciati dal governo i prigionieri di guerra italiani, Massimiliano Valente (Università europea di Roma) ha sottolineato l’attività dell’ufficio denominato ‘L’Opera dei prigionieri’: “una rete
di assistenza creata dal Vaticano che partendo dal centro si è sviluppata attraverso la rete delle
gerarchie cattoliche di diversi Paesi”
CARITAS INTERNATIONALIS IN UCRAINA
Sono circa 1.700.000 i profughi ucraini, di cui 1 milione nel resto dell’Ucraina e oltre 700.000
nei Paesi confinanti, in particolare Russia e Bielorussia. Cinque milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui 3,2 milioni tra i più vulnerabili, anziani, disabili, minori.
Nonostante il “cessate il fuoco” si registrano esplosioni e combattimenti nei dintorni della città
di Donetsk vicino a Lugansk. “I tagli ai salari e alle pensioni imposte ai cittadini residenti in queste zone, la distruzione di tantissime strutture pubbliche (scuole, ospedali, asili e orfanotrofi), le
difficoltà a reperire generi alimentari e i combattimenti che non cessano - dichiara Suzanna
Tkalec, responsabile del settore emergenze di Caritas Internationalis, appena tornata da una missione in queste regioni - rendono la situazione insostenibile per molte persone”. Caritas italiana,
assieme a molte Caritas in Europa, sta cercando di sostenere Caritas Ucraina che in questi mesi
si è prodigata per assistere il numero più alto di persone. L‘impegno complessivo è di circa 6
milioni di euro.
PAPA A SARAJEVO
Collaborazione fra fedi ed etnie diverse
“La visita di Papa Francesco a giugno sarà un momento molto emozionante per tutti i giovani
della Bosnia ed Erzegovina. Per loro questo incontro rappresenterà un forte incoraggiamento a
dare di più per il loro Paese, a prenderne il futuro nelle loro mani”. Lo ha detto don Šimo Maršiæ,
responsabile della Pastorale Giovanile per l’Arcidiocesi di Sarajevo. “Tanti giovani – ha aggiunto- crescono senza aver fatto mai esperienza dell’incontro coi coetanei di una differente etnia o
religione. Si tratta di un problema grande perché quando le persone non si conoscono nascono i
pregiudizi. Manca, nei rapporti quotidiani, la conoscenza dell’altro che scaturisce dall’averne
fatto esperienza. E’ in questa direzione che opera il Centro di Pastorale giovanile di Sarajevo
“Giovanni Paolo II” nato nel 2007: a favore dei giovani cattolici ma tendendo la mano ai loro
coetanei di altre religioni. Le nuove generazioni non hanno vissuto la guerra ma ne portano
addosso le conseguenze”.
CULTURA: I PROTAGONISTI
PIO XII E LA SHOAH
A settant’anni dalla fine della guerra escono ancora libri sulla Shoah,con nuovi particolari,indagini,scoperte che cercano di mettere a fuoco una fra le più grandi tragedie del Novecento.
Due studi recenti (uno di Arcangelo Ferri e l’altro di Umberto Gentiloni Silveri),comparsi a
distanza di un mese, ripropongono con nuovi documenti un tema che fu già affrontato dallo storico americano Wyman nel 1978: avrebbero potuto gli alleati bombardare la ferrovia che portava ad Auschwitz?
Queste brevi note non vogliono rispondere a un quesito che è ben lontano dall’essere risolto.
Nella storia dell’Olocausto sono ancora molti i punti in ombra e solo il tempo farà giustizia dei
malintesi, degli equivoci e anche delle falsità. Come le tante che hanno accompagnato l’operato
di Pio XII. Una “querelle” che si trascinerà ancora per chissà quanti anni e sarà il tempo a fare
giustizia.
Oggi a mente fredda e lontani dalla temperie della guerra, certe soluzioni proposte ci appaiono
forse possibili, ma la storia non può essere fatta con i “se”.Gli aerei americani che andarono a
bombardare le industrie chimiche IG. Farben passarono e ripassarono sul territorio e nessuno si
accorse che sotto, a poca distanza, c’era un campo di sterminio.
Sul ruolo di Pio XII e l’Olocausto sono stati pubblicati tutti i documenti vaticani sull’ultima
guerra a cura di tre valenti e pazientissimi gesuiti, i padri Robert Graham, Pierre Blet e Angelo
Martini che hanno passato più di vent’anni non solamente raccogliendo quanto trovato negli
archivi della Santa Sede ma frugando anche negli archivi britannici e degli Stati Uniti.
Come restano incomprensibili le domande sui bombardamenti mancati su Auschwitz, restano
anche incomprensibili le tardive accuse a Pio XII,osannato e poi accusato di aver taciuto.
Nel febbraio del ‘44 il Rabbino capo di Israele scriveva che il popolo ebraico mai avrebbe dimenticato quanto il Papa aveva fatto per gli ebrei. E il gran Rabbino di Gerusalemme Herzog espresse il suo ringraziamento con una lettera al Vaticano. E nel l945 il segretario del “World Jewish
Congress” donava 20mila dollari come segno di gratitudine per gli ebrei salvati. E l’allora Mons.
Roncalli, Nunzio in Turchia, nel maggio del ‘43 faceva sapere che il rappresentante dell’Agenzia
ebraica per la Palestina, C. Barlas, era venuto a ringraziarlo per l’opera svolta da Pio XII in favore degli ebrei. E ringraziava anche il Rabbino di Zagabria. E anche il Rabbino di Romania, A.
Safran, che nell’aprile del ‘44 così scriveva al Nunzio Mons. Cassulo:
‘In questi tempi duri i nostri pensieri si volgono più che mai a quanto è stato compiuto dal
Sommo Pontefice in favore degli ebrei in generale e da Vostra Eccellenza in favore di quelli della
Romania e della Transilvania. Essi non dimenticheranno mai questi fatti”. E quando Papa Pacelli
morì,il ministro degli esteri israeliano Golda Meir ( era l’8 ottobre del 1958) così si espresse in
parlamento:”Il mio parere è che il pensare che Pio XII potesse esercitare un influsso su un minorato psichico qual era Hitler poggi sulla base di un malinteso. Se il Papa avesse solo aperto bocca,
probabilmente Hitler avrebbe trucidato molti di più dei sei milioni di ebrei che eliminò, e forse
avrebbe assassinato centinaia di milioni di cattolici, solo se si fosse convinto di aver bisogno di
un tale numero di vittime. Tra pochi giorni ricorre il venticinquesimo anniversario della “Notte
dei Cristalli”; in tal giorno noi ricorderemo la protesta fiammeggiante che Pio XII elevò a suo
tempo. Egli divenne intercessore contro gli orrori che a quel tempo commossero il mondo intero... Quando il terribile martirio si abbattè sul nostro popolo, la voce del Papa si elevò per le sue
vittime. Piangiamo un grande servitore della pace”.
Molti non sanno che il Rabbino capo di Roma si convertì. Si chiamava Italo Zolli, originariamente Zoller, ma aveva dovuto cambiare il suo nome per le leggi fasciste. La sua crisi religiosa
doveva essere cominciata molto tempo prima,ma si rivelò solo nel 1943. Senza strepiti e pubblicità Zolli si fece battezzare a fine guerra e in omaggio a Papa Pacelli volle assumere il nome di
CULTURA: I PROTAGONISTI
Eugenio. A nulla valsero le promesse da parte dell’ebraismo americano perché recedesse dalla sua
decisione. Gli vennero offerte cariche e onori ma Zolli serenamente rifiutò.
Chi oggi varca la sede della Nunziatura Apostolica in via Po non sa che quella villa apparteneva
al senatore Isaia Levi che ne fece dono al Vaticano nel 1947,dopo essersi convertito al
Cattolicesimo. Scrisse nel suo testamento: ”Beatissimo Padre … grato alla Provvidenza per avermi preservato dai pericoli della iniqua lotta razziale … e grato alla protezione concessami in questo turbinoso periodo, affido con devozione filiale alla Santità Vostra questo mio testamento …
Lascio alla Santità Vostra la mia villa di Roma, in via Po 29, attualmente, in ricordo della mia
amata bambina volata al cielo in giovane età, denominata “Villa Giorgina”.
Ma la lista dei ringraziamenti potrebbe continuare. E allora?
Stranamente, inspiegabilmente, tutto cambiò dopo la pubblicazione del “Vicario” di Hochhut
nel 1963, un dramma che fu rappresentato in tanti teatri d’Europa e in cui venne completamente falsificato su inesistenti basi storiche il pontificato pacelliano e l’opera in favore degli
ebrei.
Dell’Olocausto si è presa coscienza lentamente in tutto il mondo e oggi celebriamo il “giorno
della memoria” perché quel tragico, disumano evento non venga mai dimenticato. Ma durante
la guerra quello che avveniva ad Auschwitz - come a Maydanek, a Treblinka, a Theresienstadt,a
Dachau,a Sobibor- non fu creduto,tanta era l’impossibilità a concepire un crimine così scientificamente programmato. Quando il generale Nebe della Gestapo ( che finirà impiccato nella congiura contro Hitler), che aveva visitato qualcuno di questi campi ne riferì al capo di stato maggiore dell’esercito tedesco generale von Beck e dunque alla più alta carica militare della
Germania ( anche lui finirà impiccato per la stessa congiura) non fu creduto.
Appena il cannone tacque,nel ‘45, la tragedia di Auschwitz venne quasi dimenticata. Primo Levi,
per il suo “Se questo è un uomo” si dovette contentare di un piccolo editore che vendette duemila copie e attese quasi dieci anni prima che Einaudi lo stampasse. Ed Elie Wiesel (che poi sarà
premio Nobel) malgrado la prefazione di François Mauriac stentò a trovare un editore e quando
“La nuit” fu pubblicato trovò pochi lettori.
Racconta Shlomo Venezia, uno degli scampati da Auschwitz, che nessuno credeva alle
tragiche,inimmaginabili esperienze di quel campo di sterminio. E quando raccontava,trovava
sempre qualcuno che si batteva il dito sulla tempia come a dire: è un esaltato,è un pazzo.
Abbiamo voluto solo trarre alcune considerazioni da questi libri usciti di recente, non per proporre una soluzione ma per avanzare degli interrogativi. Come diceva il grande Rabbino
Nachman di Breslavia:” E’ più importante la domanda che la risposta”.
LA VITA DEL CIRCOLO
VITA DEL CIRCOLO
Assemblea solenne
Mercoledì 4 marzo, nella Sala dei Papi della Sede di Palazzo S. Calisto si è tenuta la 146ma
Assemblea solenne del Circolo S. Pietro, presieduta da Mons. Angelo Becciu, Sostituto per gli
Affari Generali della Segreteria di Stato.
Conferenze bioetica
“Richiesta di fine vita nella malattia avanzata e nella psicopatologia: riflessioni di bioetica ed
esperienze” è il titolo di due conferenze coordinate dal Dott. Giuseppe Bersani il 12 febbraio e il
12 marzo.
Esercizi spirituali
Dal 18 al 20 marzo, Mons. Mauro Rivella, delegato della sezione amministrativa della Segreteria
per l’economia, ha dettato le sue meditazioni bibliche sul tema “Gesù guarisce”, partendo da tre
episodi (il lebbroso, l’emorroissa, il cieco di Gerico) del Vangelo di Marco.
Via Crucis al Colosseo
Il 27 marzo ha avuto luogo, all’interno dell’Anfiteatro Flavio, la consueta Via Crucis, le cui meditazioni sono state guidate dal Card. Dominique Mamberti, che ha poi officiato la Santa Messa
nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, affidata al Circolo S. Pietro fin dal 1936.
I LIBRI
Raimon Pannikar
Parliamo della stessa realtà?
Jaka Book
Carlo Ossola
Erasmo nel notturno d’Europa
Vita e Pensiero
Joseph Ratzinger
Natura e compito della teologia
Jaka Book
F.Asti- E.Cibelli
Scienza e fede in dialogo
Pontificia facoltà teologica Italia Meridionale
Annibale Zambarbieri
Modernismo e modernisti
Ediz. Di storia e letteratura
Jacques Maritain
Scienza e realtà. Introduzione alla logica materiale
Morcelliana
Ernst Cassirer
Albert Schweitzer e l’etica del XIX secolo
Morcelliana
Giuseppe Toniolo
L’uomo come fine
Vita e Pensiero
Dietrich Bonhoeffer
Resistenza e resa.Lettere dal carcere
San Paolo edizioni
A cura di Carlo Napoli
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