Ander e Io Sono l`Amore, meraviglie della

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Ander e Io Sono l`Amore, meraviglie della
“Ander” e “Io sono l’amore”, meraviglie della settima arte al
Sicilia Queer Film Fest
Pubblicato il: 23 giugno 2011
Grande qualità nella terza giornata del Sicilia Queer
Film Fest 2011 (Palermo, cinema Rouge et Noir), il primo festival a tematica LGBT (Lesbiche,
Gay, Bisessuali e Trans) del centro-sud Italia. Un’importanza ribadita ieri con la proiezione di due
autentiche perle della cinematografia indipendente europea, due capolavori low budget accomunati
solo dalla giovinezza e lo sguardo anticonvenzionale dei registi che li hanno concepiti. Per il resto,
Ander (2009) dello spagnolo Roberto Castòn e Io sono l’amore (2009) del palermitano Luca
Guadagnino, più lontani non potrebbero essere, con il primo ambientato sulle colline dell’Andalusia
e il secondo in una Milano aristocratica e sofisticata.
Suddiviso in tre capitoli, Ander è una liturgia di immagini realiste che descrivono, attraverso un
ritmo scandito dalle levate mattutine, le riunioni a tavola e i lavori di gestione di un podere, la vita
semplice e agreste di una famiglia composta dal quarantenne single Ander, la sorella in procinto di
sposarsi e la loro madre, rimasta vedova.
Com’è che nell’arco di pochi mesi il trio che abiterà il podere si ritroverà a essere composto da
Ander, il suo compagno e la prostituta del paesino, è un mistero che lasciamo agli spettatori, che
magari rivedranno il film durante la rassegna estiva che l’Istituto Cervantes di Palermo organizzerà
da luglio. Certo è che lungo la lirica parabola di Ander si stagliano le due anime di una nazione, la
Spagna, divisa tra un passato ultra tradizionalista e l’odierno, naturale cambiamento sociale.
Io sono l’amore è invece un’opera audace ed esteticamente elaborata (nomination agli Oscar 2010
per i costumi), promettente fin dal cast (Tilda Switon, Alba Rohrwacher, e altri bravi attori di
teatro) e dall’incipit con sontuose cene e party elitari.
Ambientato nella splendida Villa Necchi Campiglio oggi tutelata dal FAI, è la storia di una potente
famiglia del capitalismo italiano, i Recchi, alle prese con gli inevitabili cambiamenti del mondo
economico, ma soprattutto del loro universo sentimentale.
Guadagnino è abile nel creare una messa in scena di sfolgorante bellezza, nel saper dosare la
borghese magniloquenza di architetture, arredi, abiti e gioielli in un cinema modernamente
espressionista e melodrammatico.
Il sobrio Ander e il cesellato Io sono l’amore sono due gioielli che, fin qui, risplendono più di altri
in quella vasta “parure” di cortometraggi, documentari e film che il Sicilia Queer Film Festival
mette in mostra fino a domenica 26 giugno, e che ilmiogiornale.org continuerà a seguire per i suoi
lettori.
Andrea Anastasi