campania: al via il piano regionale per la sicurezza stradale

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campania: al via il piano regionale per la sicurezza stradale
campania: al via il piano regionale per la sicurezza stradale
m&ss informazione/formazione
6 gennaio 2015
La regione Campania ha presentato il “piano regionale della sicurezza stradale”, promosso con l'Acam, l'agenzia campana per la
mobilità sostenibile, in partenariato con l'ACI.
Oltre a tutti i dati sull’incidentalità nella regione, divisi per regione e comuni, il piano si contraddistingue per gli obiettivi di dimezzare entro
il 2020 il numero di morti per incidenti stradali rispetto al 2010 (per arrivare poi a "zero vittime" entro il 2050); ridurre del 50% i
pedoni e i ciclisti morti per incidente stradale e del 40% le persone che hanno subito gravi lesioni e azzerare il numero di bambini vittime di
incidenti. Altro importante risultato da raggiungere e' quello del 90% di utilizzatori di cinture e casco nel 2016 e del 100% nel 2020.
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dal sito “regione campania”,
dal sito “le strade dell’informazione”
16 dicembre 2014
Nel 2013 ci sono stati in Campania 9.100 incidenti con 273 morti e 13.848 feriti, per un costo sociale di un miliardo e 380
milioni di euro, ossia 240 euro per abitante.
Sono solo alcuni dei dati riportati nel documento sullo stato della sicurezza stradale in Campania e presentato dall'assessore
ai Trasporti e Viabilita' della Regione Campania Sergio Vetrella. Si tratta di un piano regionale, realizzato dal CRISS, il Centro
Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale gestito dall'ACaM, l'agenzia Campana per la Mobilita' sostenibile, in partenariato
con l'Automobile Club d'Italia.
Nel corso della presentazione, sono state annunciate anche due importanti iniziative: la realizzazione, da parte dell'Automobil
Club d'Italia, del nuovo Centro di Guida Sicura di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, il primo del Sud Italia e interamente
finanziato dalla Regione Campania con 7,3 milioni di euro di fondi del PAC (Piano Azione Coesione); e la produzione di un cd
musicale "Voci sull'asfalto", per sensibilizzare i giovani conducenti.
Per la prima volta, in maniera organica e completa, il documento fa il punto della situazione sullo stato della sicurezza
stradale in Campania, registrando il numero di incidenti, la loro ripartizione per province, strade, tipologie, la situazione del
parco veicolare pubblico e privato, i comportamenti a rischio dei conducenti, elaborando i principali dati ufficiali sul tema, in
particolare quelli di Aci e Istat, oltre a rilevazioni dirette dello stesso Criss.
Il 70% degli incidenti si concentra nel 9% dei Comuni e il 74% avviene su strade in ambito urbano. Tra le strade statali e
regionali (ex ANAS) piu' a rischio, la 7 bis di Terra di Lavoro, che ha il piu' alto indice di danno sociale da incidenti per km di
strada, la Domitiana (che ha anche il maggior numero di decessi: 56 in 5 anni dal 2007 al 2011), la 162 della Valle Caudina, la
Sorrentina, la 162 dir del centro direzionale, la 268 del Vesuvio. Per quanto riguarda le autostrade, il piu' alto indice di danno
sociale da incidenti per km si registra sulla diramazione Capodichino della A1 e la Tangenziale Est-Ovest di Napoli, che ha
anche il piu' alto numero di incidenti (in media oltre 200 l'anno).
Il maggior numero di decessi (34 in 5 anni) si registra invece sulle tratte regionali della A3 Salerno-Reggio Calabria e della A1
Napoli-Roma-Milano. Sempre dal piano, si evince che oltre il 22% degli autoveicoli in Campania sono stati immatricolati prima
del 1993, ben al di sopra della media nazionale che e' del 13%. Addirittura quasi il 40% degli autobus che circolano ha piu' di
venti anni.
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Per quanto riguarda i comportamenti a rischio: solo il 51% dei campani nelle aree urbane indossa la cintura di sicurezza e il
73% il casco. Secondo le rilevazioni dirette del Criss, i piu' "virtuosi" sono i conducenti delle province di Benevento e Avellino.
Non va meglio con i conducenti professionali, ossia chi guida per lavoro: quasi il 12% dei conducenti di autocarri, ad esempio,
fa uso del cellulare alla guida, mentre la quasi totalita' dei tassisti non mette la cintura.
“Adesso il principale obiettivo – è stato sottolineato nel corso della conferenza di presentazione - secondo quanto hanno
stabilito anche l'Unione europea e il piano nazionale della sicurezza stradale, e' quello di dimezzare entro il 2020 il numero di
morti per incidenti stradali rispetto al 2010 (per arrivare poi a "zero vittime" entro il 2050), ridurre del 50% i pedoni e i ciclisti
morti per incidente stradale e del 40% le persone che hanno subito gravi lesioni e azzerare il numero di bambini vittime di
incidenti. Altro importante risultato da raggiungere e' quello del 90% di utilizzatori di cinture e casco nel 2016 e del 100% nel
2020.
Lello La Pietra
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