Mete da leggere MAR 16

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Mete da leggere MAR 16
Rubrica mensile a cura di
viale Dante, Tione
MeTe da leggere
LIBERTA’ E REGOLE - Perché abbiamo ancora bisogno di Pippi Calzelunghe
Pippi Calzelunghe è una bambina nata
dalla penna di Astrid Lindgren, con le
trecce rosse e le calze rattoppate che
abita da sola a Villa Villacolle, sull’isola
di Gotland, perché la sua mamma è
morta e suo padre di lavoro fa il pirata. I
suoi migliori amici sono una scimmia,
un cavallo a pois, e Tommy e Annika,
due bambini “normali” che fanno da
sponda e pubblico alle sue stranezze.
A renderla capace di compiere magie
strabilianti o di mostrare una forza
mostruosa quando serve, sembra
essere la sua libertà, la sua
propensione a ignorare regole e
convenzioni del mondo in cui vive. Per
Pippi Calzelunghe sogni, libertà e diritti
devono essere uguali per tutti.
Appartiene irrimediabilmente
all’infanzia: il suo è un mondo dove
tutto è possibile, dove la fantasia è
sfrenata e giustifica ogni cosa. Vive in
un mondo di giochi in libertà, senza
paura dei rischi e ha una capacità
unica di unire in sé dolcezza e
sfrontatezza. Ma Pippi è anche adulta:
è consapevole di doversela
cavaretosempre da sola e, in questo
senso, è una metafora delle
potenzialità che i bambini riescono a
far emergere anche nei momenti più
difficili, della loro capacità di resilienza.
La sua forza è simbolo della libertà
personale, il che non significa fare ciò
che si vuole senza una logica, ma
combattere per i valori in cui si crede.
E sarà proprio lei la protagonista del
laboratorio per bambini e genitori
“Comunicare con il cuore: scoprire le
emozioni attraverso le storie e il
gioco” che si svolgerà ad Educa il
prossimo 16 aprile a cura del Centro
MeTe di Tione. Lo sviluppo di una
migliore consapevolezza del proprio
vissuto emotivo e di un vocabolario
delle emozioni – che si parli di adulti o
bambini – migliora la qualità della
relazione e contribuisce alla crescita
del piccolo in una direzione di
maggiore equilibrio e competenza
relazionale. Il laboratorio, aperto a
bambini tra i 3 e 6 anni con genitori, ha
l’obiettivo di affrontare il tema della
libertà e delle regole nel riconoscimento delle emozioni. Una
proposta che va arricchire il
programma di Educa, il festival che –
partendo dall'idea che l'educazione sia
un'avventura quotidiana,
appassionante e creativa – offre
occasioni per condividere esperienze,
dubbi e scoperte. L’edizione di
quest’anno, la settima, si svolgerà a
Rovereto dal 15 al 17 aprile sul tema
“Libertà e Regole”. L'intento del
Comitato promotore di Educa è quello
di rimettere al centro della riflessione
gli elementi costitutivi del processo
educativo chiamando tutti al confronto.
Il desiderio è di andare in profondità e
nel contempo elevare ulteriormente lo
sguardo ponendo al centro altri due
elementi fondanti dell'educare e del
vivere, quali sono appunto libertà e
regole. La cultura occidentale si fonda
sul valore della libertà inevitabilmente
legata alla definizione di regole,
concetti sui quali hanno riflettuto per
secoli filosofi, letterati e religiosi. Idee
fondanti del vivere comune che oggi
rischiano di essere date per scontate o
percepite come elementi astratti e
distanti. Il significato che si dà a libertà
e regole impatta invece sulla vita
quotidiana, si manifesta nelle
esperienze familiari, dentro la scuola,
al lavoro, nei contesti associativi e
nella comunità. Quante volte mamme e
papà, insegnanti ed educatori si
chiedono: come insegnare a rispettare
le regole? E quali sono le regole
giuste? Quale lo spazio di libertà da
dare e darsi? Interrogativi che si
pongono fin dai primi di anni di vita dei
bambini per poi assumere altri toni e
altre declinazioni nelle fasi successive
della vita: dall'adolescenza alla
giovinezza. Libertà e regole riguardano
l'io e il noi, noi e il mondo; le relazioni
tra uomini e donne, tra culture e
religioni diverse, il rapporto con la
natura, l'economia, la spiritualità, la
giustizia e la democrazia. Il contesto
divenuto globale richiede oggi di
interrogarsi nuovamente sul loro
significato e di farlo in chiave educativa
perché queste parole esprimono la
visione del mondo e dell'altro.
di Paola Pedergnana
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