Il libro dell`Aldilà

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Il libro dell`Aldilà
D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
IL LIBRO D ELL’ALD ILÀ - D I ARTH U R CON AN D OYLE
D e t t a t o m e d ia n ica m e n t e a Gr a ce Co o k e a cu r a d i Iv a n Co o k e
Tr a d u z io n e d i Br e n d a H a m ly n Be n cin i e Cla r a Bia n ca Er e d e
IN TROD U ZION E
In ogni fium e affluiscono le acque di vari torrenti tributari, e non si può dire
con sicurezza quale sia la vera sorgente. Analogam ente, succede che diversi
racconti m inori divaghino separatam ente fino a em ergere in un’unica storia.
Così, questo libro potrebbe com inciare con lo strano racconto dell’Erem ita di
Bagnaia; oppure con la seconda parte della carriera di Sir Arthur Conan
Doyle; o ancora con l’attività della nota m edium , scrittrice e veggente, Grace
Cooke. Le vite di queste persone sono inseparabilm ente intrecciate nella
storia, m a naturalm ente noi prendiam o l’avvio da quella del protagonista
principale, Sir Arthur Conan Doyle: dottore, rom anziere, dram m aturgo,
«padre» di Sherlock Holm es, storico m ilitare, patriota, sportivo, sostenitore
di cause um anitarie, e infine capo del Movim ento Spiritista e conferenziere in
tutto il m ondo di lingua inglese.
Chi ha curato questo libro, da ragazzo, aspettava ogni m ese con ansia l’arrivo
di una rivista sulla cui copertina appariva l’im m agine dello Strand di Londra
(fam osissim a strada nella City , N .d.T.), con in prim o piano un’antica
carrozza a due ruote seguita da una lunga fila di altri veicoli a cavalli. La
rivista conteneva, fra l’altro, le storie di un certo Arthur Conan Doyle che
narravano le avventure di Sherlock Holm es, raccontate in prim a persona da
un certo Dottor Watson. Sicuram ente il ragazzo non era consapevole di
leggere le prim e, e senza dubbio le m igliori, di tutte le storie poliziesche che
dettero origine al dilagare di tale voga!
Arthur Conan Doyle nacque a Edim burgo il 22 m aggio 1859. Morì il 7 luglio
1930 . Durante i settantun anni della sua vigorosa esistenza scrisse circa
quaranta libri, diverse com m edie, una storia della guerra dei Boeri in Sud
Africa ed un’altra della Prim a Guerra Mondiale in sei volum i; scrisse inoltre
num erose novelle di eccellente qualità. I suoi successi di atleta non furono
m eno notevoli. Prim eggiò nella boxe, giocò a cricket nella squadra di un
fam oso club, fu un pioniere al volante dell’autom obile, esperto giocatore di
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biliardo e introdusse lo sci norvegese in Svizzera.
Mentre l’uomo normale non vive che una vita a m età, quest’uom o pare abbia
vissuto tutti i giorni al cento per cento del vigore e dell’entusiasm o.
Perfino durante gli ultim i tem pi della sua m alattia Sir Arthur passò le sue ore
disegnando a m atita un’im m agine che egli chiam ò «il vecchio cavallo»:
rappresentava lui stesso, sotto le sem bianze del cavallo, che tirava il peso
form idabile delle im prese della sua vita su una strada lungo la quale i più
im portanti avvenim enti della sua carriera prendevano il posto delle pietre
m iliari. Vi erano i giorni di scuola e di università, le avventure su una
baleniera, il lavoro di m edico, le im prese in m ontagna, le conferenze in
Am erica, la partecipazione alla guerra boera, le cam pagne elettorali e i giri del
m ondo per diffondere lo Spiritism o. Sul carro i suoi libri si ammucchiavano in
una m ontagna colossale, con le novelle e le com m edie, insiem e a una serie di
cinquecento conferenze, il tutto sorm ontato da una varietà di bastoni da golf,
guanti da boxe, la m azza da cricket, la stecca da biliardo, sci e altri strum enti
sim bolici del suo am ore per lo sport. Il quadro era il riassunto della sua vita.
Eppure il peso del carico che il vecchio cavallo tirava non include l’attività in
cui Conan Doyle riversò il m assim o della sua energia, salute e finanze e che fu
causa della sua m orte prem atura. Questa m issione lo condusse a rinunciare a
quasi tutto ciò che aveva raggiunto: ricchezza, tranquillità, agiatezza, vita di
fam iglia, riconoscim enti e fam a, persino un titolo nobiliare, per am ore di una
convinzione, a quei tem pi per nulla ben vista, che esigeva da lui tutto ciò che
poteva ancora dare alla vita. Dai suoi libri sappiam o che egli si era interessato
per m olti anni alle ricerche psichiche. Aveva indagato su diverse case
«visitate» da fantasm i e su alcuni casi di «poltergeist», e aveva avuto delle
esperienze sorprendenti. Nelle sue parole: «Partendo da una posizione di
relativo m aterialism o, ero diventato se non altro ricettivo e continuavo le m ie
ricerche nelle ore libere di una vita m olto attiva. Ma quando sopravvenne la
Prim a Guerra Mondiale, questa portò m aggior serietà nei nostri anim i e ci
fece guardare più attentam ente alle nostre credenze e riconsiderare i loro
valori. Di fronte a un m ondo torm entato, sentendo ogni giorno della m orte
del fiore della nostra razza stroncato nella prim a speranza della giovinezza,
vedendo intorno a noi le m ogli e le m adri che non potevano concepire dove i
loro am ati fossero scom parsi, im provvisam ente com presi che l’argom ento,
con cui m i ero a lungo trastullato, non era sem plicem ente lo studio di una
forza al di fuori delle regole della scienza, m a era qualcosa di form idabile, il
rom persi delle barriere fra due m ondi, senza dubbio un m essaggio diretto
dall’aldilà, una voce di speranza e di guida per la razza um ana nel m om ento
della sua più profonda afflizione» (*).
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(*) Dal libro «The N ew Revelation» (La nuova rivelazione).
In questo passaggio lo scrittore esprim e la sua intrepida confessione di fede e
la convinzione di aver trovato il più im portante argom ento offerto allo studio
dell’uomo.
A quel tem po Arthur Conan Doyle era uno degli scrittori m eglio pagati: dieci
scellini per parola! (Più di 1.OOO lire di oggi, N .d.T.). Ma adesso decide di
rinunciare ai suoi guadagni e scriverà solo qualche sporadica novella; non
scriverà più libri se non su argom enti riguardanti la sopravvivenza. Poco
im portava l’opinione della gente: tutto doveva passare in secondo piano.
Questa era la sua vocazione, la sua crociata. Quindi com inciarono i viaggi,
accom pagnato dalla fam iglia, poiché la gioiosa notizia doveva essere
annunziata a tutto il m ondo. Per undici anni non si risparm iò in estenuanti
giri di conferenze in Australia, Sud Africa, Am erica e Gran Bretagna, m ai
pensando a se stesso; e in ultim o senza dar retta ai suoi m edici. Nessun uom o
ult rasessantenne avrebbe potuto reggere allo sforzo. Una delle sue ultim e
im prese fu di trovare la forza di andare a Londra, a capo di una delegazione,
per chiedere al Ministro degli Interni la revoca di una legge centenaria,
secondo la quale i m edium spiritisti erano perseguibili. Poi venne la fine: nel
volgere di pochi giorni il guerriero si era spento, la spada dello spirito era
alfine deposta.
I resti m ortali di Arthur Conan Doyle riposano nel giardino della sua casa,
presso Crowborough, vicino alla capanna dove aveva scritto quasi tutte le sue
storie. Si dice che il funerale sem brasse piuttosto un tranquillo gard e n
p a rty, poiché la gente indossava abiti estivi e solo alcuni portavano il lutto.
Un’enorm e folla era presente, i telegram m i giungevano a m igliaia, i fiori
arrivarono con un treno speciale e si vide com e le sue am icizie fossero sparse
in tutto il m ondo. Così il suo corpo fu sepolto; sulla lapide vennero incisi il
suo nom e, la data di nascita e poche parole: «Ve ro acciaio , d iritto co m e
u n a lam a».
Dopo la sua m orte, tuttavia, egli scopri che m olte delle credenze spiritistiche
che egli aveva propagato avevano bisogno di essere riesam inate alla luce della
sua esperienza personale. Poiché era uom o estrem am ente onesto e sincero,
nulla poteva trattenerlo finché non avesse potuto com unicare queste verità.
Il suo m essaggio invero andò m olto oltre i lim iti dello Spiritism o.
Il carattere della sua com unicazione, infatti, ha piuttosto la natura di una
religione com une a tutti. Essa tratta della vita dopo la m orte in una m aniera
più che m ai incisiva, rendendo chiaro quanto la vita qui e la vita dopo la
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m orte siano inestricabilm ente intrecciate, essendo l’una com plem entare
dell’altra. Tratta poi dell’eterno progresso um ano al di là della m orte.
Risponde all’interrogativo del Libero Arbitrio di fronte al Destino, e offre una
soluzione al problem a del Male. Traccia inoltre uno schem a per la guarigione
di tutte le m alattie e offre invero una visuale com prensiva di tutta la vita, del
suo scopo e del suo significato.
Poiché il m essaggio rende com prensibile da dove veniam o, perché siam o sulla
terra, dove andiam o dopo la m orte, non è eccessivo dire che esso offre una
base com une per una religione universale, e pertanto m erita di essere letto
con attenzione.
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Prim a ancora di servire com e m edium per il m essaggio di Arthur Conan
Doyle, Grace Cooke aveva per circa 18 anni guidato la cerim onia dom enicale e
dato dim ostrazione della sua m edianità e della sua chiaroveggenza alle
riunioni spiritiste ogni dom enica e spesso durante la settimana. In quegli anni
i suoi poteri di chiaroveggenza e di visione avevano certam ente convinto
alcune m igliaia di persone: in tal m odo l’influenza del suo lavoro si era estesa
un po’ dappertutto.
Un m edium , per entrare in contatto e servire L’intelligenza superiore, deve
essere una persona di rara dedizione e coltivata sensibilità, e con qualità di
carattere, di m ente, di propositi e sentim enti, senza i quali i suoi doni
sarebbero vanificati. Questo è il m otivo per cui fu necessario da parte di Grace
Cooke un così lungo periodo di lavoro paziente e im pegnativo per rafforzare il
suo carattere e al tem po stesso affinarlo, m entre la sua sensibilità cresceva in
conseguenza del suo lavoro.
Si dice che ogni m edium abbia nel m ondo invisibile una guida, o «custode»,
che agisce com e tutore, consigliere e am ico. Spesso si tratta di persone
trapassate, dotate di una particolare qualità di cuore, appartenenti alla razza
rossa o gialla, com e Tibetani, Cinesi, Indiani e Pellirosse. Grace, da bam bina,
riceveva la visita di una persona che in effetti non era di questo m ondo, ed era
la sua guida fin dalla nascita. Grace apprese più tardi che il suo nom e era
Aquila Bian ca.
Il contatto di Aquila Bianca con la sua m edium avviene sem pre attraverso un
processo di proiezione. Abbiam o appreso che egli vive nelle m ontagne
dell’Oriente e può proiettare se stesso o la sua influenza fino a lei, attraverso
lo spazio, «viaggiando», com e altri Iniziati, a livello del corpo etereo.
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Aquila Bianca ha l’abitudine di dare un nuovo nom e ai suoi am ici,
scegliendone uno che si addica loro più di quello con cui sono stati battezzati
e che denoti un tratto dom inante della personalità. Per Grace Cooke, Aquila
Bianca scelse «Minesta», che significa «m adre»: vedrem o in seguito quanto
tale nom e si sia dim ostrato adatto. D’ora in avanti, parlando della m edium Grace Cooke - userem o quindi il nom e di Minesta.
Alla fine di quegli anni di preparazione, Minesta era una donna adulta,
sposata, con due figlie e una casa di cui prendersi cura. A quell’epoca, tuttavia,
la natura del suo lavoro era un po’ cam biata, in seguito ad un incontro con
Estelle Stead, direttrice della Biblioteca Stead Borderland, considerata un
centro im portante del m ovim ento spiritista a Londra, dove Grace Cooke
andava più volte alla settim ana. Il suo com pito era principalm ente quello di
aiutare coloro i quali avevano di recente perduto una persona cara e di
convincerli della realtà della sopravvivenza.
Molti erano distrutti dal dolore e talvolta così am areggiati che ci voleva un
grande im pegno per risollevarli dalla disperazione.
La Biblioteca Stead Borderland, si trovava in Sm ith Square, nel quartiere di
Westm inster; poco lontano, nella Victoria Street, di fronte all’Abbazia di
Westm in ster, si trovava la libreria «Ps ych ic Bo o ks h o p » che Sir Arthur
Conan Doyle aveva aperto qualche anno prim a ed affidato alla direzione della
figlia Mary.
Ben presto, Minesta e Mary fecero conoscenza e subito si legarono d’am icizia:
ne segui un invito per Minesta da parte di Sir Arthur e Lady Conan Doyle a
visitarli nella loro casa vicino a Crowborough nel Sussex. Questo accadeva
all’inizio dell’estate del 1930 , quando Sir Arthur, che desiderava m olto
conoscere Minesta, era già gravem ente am m alato. La visita prevista dovette
essere im provvisam ente disdetta per l’aggravarsi dell’inferm o. Presto giunse
la notizia della sua m orte: un grave colpo, poiché la sua personalità, assai
conosciuta, faceva parte integrante della vita inglese di quel tem po.
Questi dettagli, in apparenza insignificanti, hanno invece una grande portata
perché denotano un legam e, un avvicinam ento fra i due, anche prim a della
m orte di Sir Arthur. Pur essendo estranei e non essendosi m ai incontrati, le
loro vite erano intrecciate da legam i destinati a unirli nel futuro non lontano.
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La terza storia, che confluisce nella corrente principale degli eventi qui
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narrati, è quella dell’Erem ita di Bagnaia, una piccola città presso Viterbo, a
circa 10 0 chilom etri da Rom a.
Nel 190 8, un giovane rom ano si trovava in vacanza colà. Appena arrivato, la
sua attenzione fu attratta da un vecchio che indossava un ruvido saio. Passava
per le strade com e in sogno, alto, ascetico, gli occhi incavati, il viso bruciato
dal sole. Il giovane chiese ai paesani se quest’uom o fosse un santo erem ita. La
risposta fu negativa e dai discorsi degli abitanti egli dedusse che questo
individuo, chiam ato Padre Giuliano, veniva considerato com e una specie di
stregone, dotato di m agici poteri. Ciò nonostante, il giovane sentiva una
strana sim patia che lo spingeva a voler conoscere l’erem ita e un giorno decise
di fargli visita nella sua capanna. Fu ricevuto com e se fosse stato atteso da
tem po. Le visite all’erem ita divennero abituali e il legam e fra i due si fece
sem pre più forte, le loro conversazioni divennero più lunghe e di n atura più
in tim a.
Il vecchio parlava in m odo significativo del dolore e del sacrificio al giovane, i
cui occhi erano ancora fissi sui sogni e le illusioni della vita. Presto venne la
fine delle vacanze, e con la tristezza nel cuore il giovane si avviò per l’ultim a
volta al rifugio dell’erem ita che, al m om ento dell’addio, gli diede alcuni fogli
ingialliti dal tem po. Si trattava di un piccolo fram m ento del Libro d e lla
Scie n za d e lla Vita e d e lla Mo rte . Le pagine contenevano un sistem a
aritm etico che perm etteva di ottenere risposte a qualsiasi dom anda.
Il giovane, che in quel m om ento aveva ben poca voglia di im m ergersi nei
m isteri occulti, m ise il m anoscritto in un luogo sicuro, senza neanche avere la
curiosità di consultare l’Oracolo m eraviglioso. Fu soltanto due an n i più tardi
che, attraversando m om enti di grande angustia, usò lo strano potere
affidatogli da Padre Giuliano e consultò il m anoscritto. La risposta che ne
venne si dim ostrò sorprendentem ente corretta e piena di grande saggezza.
Un m essaggio successivo pervenuto attraverso l’Ora co lo d e lla Fo rza
As tra le (tale era il suo nom e) com andò al giovane e ad un suo am ico di
andare a Parigi e di iniziare un gruppo che si sarebbe chiam ato Fratellanza
occupò splendidi locali nella Avenue J unot, sulle pendici occidentali di
Montm artre. La loro rivista m ensile « Bu lle tin d e s Po la ire s » raggiunse una
tiratura di diecim ila copie. Com e sim bolo ebbero quello antichissim o della
stella, a sei punte.
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Si era negli anni dopo la guerra del 1915-1918: dappertutto si congedavano gli
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eserciti. E’ perciò piuttosto sconcertante trovare che i prim i m essaggi
com unicati attraverso la Forza Astrale facessero riferim ento agli “anni di
fuoco” che certam ente si preparavano per il m ondo e avrebbero portato
un’era di distruzione e di privazioni assai superiori a quelle appena vissute, se
non si fosse cam biato sistem a. Ma dopo queste com unicazioni particolari
provenienti da Padre Giuliano, egli, avendo per così dire stabilito i contatti,
scom parve. Dopo di allora le com unicazioni vennero attraverso qualcuno di
grande im portanza e autorità che si fece conoscere con il nom e di Chevalier
Rose-Croix, il Cavaliere Saggio (più tardi identificato com e Maestro “R”, che è
risaputo essere stato una volta Fratello Francis Bacon). L’oracolo della Forza
Astrale era stato affidato al giovane per preparare delle forze che si
opponessero agli “anni di fuoco”. Da quel m om ento, il Cavaliere Saggio
sarebbe stato la guida, e la Forza Astrale il suo m ezzo di com unicazione.
Faceva parte dell’incarico dei Polari di adoperarsi per elim in are «la fo lle
p a u ra d e lla m o rte ch e p e rs e gu ita il ce rve llo d e ll’u o m o » (notare, il
cervello dell’uom o; forse il suo cuore sa qualcosa di più?).
Si arriva così al 1930 , quando giunge in Francia la notizia della m orte di Sir
Arthur Conan Doyle. Essa fu l’argom ento di un lungo m essaggio ricevuto dai
Polari, alla fine di quell’anno, da parte del Cavaliere Saggio, in cui si rivelava
che Sir Arthur aveva com unicato con i Saggi chiedendo il loro aiuto. Dopo il
suo arrivo nel Regno dello Spirito, aveva trovato che era necessaria una
revisione di quanto egli, in vita, aveva ritenuto giusto circa lo Spiritism o e le
condizioni di vita nell’aldilà. Era suo ardente desiderio di correggere gli errori,
m a al m om ento non gli era possibile, in quanto certi legam i terreni
trattenevano la sua anim a e non poteva lavorare da solo. Il m essaggio era di
tale im portanza che si doveva fare quanto era possibile per assicurarsi che
fosse ricevuto con esattezza. Fu quindi ordinato a un m em bro designato della
Fratellanza di andare in Inghilterra e di m ettersi in contatto con Lady Conan
Doyle, che l’avrebbe introdotto alla m edium attraverso cui il Cavaliere Saggio
desiderava che il m essaggio fosse trasm esso. Questa m edium era stata da
tem po scelta e addestrata per tale com pito particolare.
Fu così che Zam Bhotiva, il Fratello prescelto, si recò a Londra e presenziò alle
prim e riunioni della fam iglia di Sir Arthur con Minesta e suo m arito (l’autore
di questa introduzione). Durante una conversazione con Minesta, Bhotiva le
rivelò che la sua m issione particolare era di aiutare Sir Arthur a dare il suo
m essaggio e la prova della sua identità.
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Il prim o m essaggio da parte di Sir Arthur - che d’ora in avanti per brevità
chiam erem o «A. C. D.» - venne il 27 gennaio 1931 e fu l’inizio di una lunga
serie in cui egli esponeva una com pleta riafferm azione dello Spiritism o,
rendendo chiaro una volta per tutte che la m orte e la sopravvivenza (e ogni
tanto anche le com unicazioni fra i due m ondi) possono essere considerate
un’esperienza norm ale e naturale, e parte della vita um ana com e l’am ore fra
uom o e donna o la nascita di un bam bino. Coloro che leggono il suo
m essaggio in m aniera intelligente e ricettiva dovrebbero abbandonare la
paura della m orte. L’incontro del 27 gennaio si svolse alla Biblioteca Stead
Borderland: faceva gli onori di casa Estelle Stead e il gruppo era com posto da
Lady Conan Doyle e i suoi due figli, tre am ici di fam iglia, il m essaggero dalla
Francia, Minesta e suo m arito. Le condizioni non erano delle più favorevoli:
c’era una certa tensione, dovuta forse all’insolitam ente grande num ero di
persone presenti, o forse al grande potere che sem brava concentrato sul
gruppo. Minesta entrò, attraversò la stanza e si sedette. Im m ediatam ente Zam
Bhotiva si avvicinò a lei. (N on si erano m ai incontrati prim a). Egli disse: «Sì,
la conosco. Abbiam o lavorato insiem e m olto tem po fa, in vite passate,
nell’antico Egitto. Guardi, le ho portato questa piccola stella. I Saggi gliela
m andano perché lei la indossi». L’appuntò sul vestito di Minesta, fece un
gesto di benedizione e protezione e ritornò al suo posto.
In seguito Minesta ricevette le seguenti istruzioni da Aquila Bianca: «Zam
Bhotiva ha un ruolo im portante: è il nostro servitore. Se vi dedicherete a
questo lavoro non vi accadrà nulla di m ale. I risultati (...) saranno di grande
portata e toccheranno m olte persone, presto dissipando i dubbi di m olti che
non credono nella vita dello spirito».
Direm o ora qualcosa che possa dare un’idea esatta del clim a particolare alla
serie di incontri nei quali A. C. D. com unicò il pieno valore del suo m essaggio.
La piccola stanza in cui si tennero gli incontri era arredata com e una cappella:
si sentiva la presenza di una grande energia e l’elevazione spirituale di tutti i
presenti. Quando Aquila Bianca apriva le riunioni con preghiere di profonda
sincerità, un senso di m eraviglia e di reverente tim ore riem piva gli astanti.
Era im pressionante vedere la norm ale personalità di Minesta dissolversi per
assum ere le caratteristiche di Aquila Bianca. Dopo la preghiera, avveniva un
altro cam biam ento: la m edium rim aneva assolutam ente im m obile; noi,
gradualm ente, diventava evidente la presenza di un’altra personalità. Vedevo
la m edium accom odarsi sulla sedia, le sue m ani rilassarsi in un atteggiam ento
caratteristico di qualcun altro. Ogni tanto una m ano si sollevava per lisciare
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pensosam ente il labbro superiore, com e se vi fosse un folto paio di baffi. Il
viso appariva com e rim odellato e ci si accorgeva che era m olto sim ile a quello
di A. C. D., la pronuncia della erre era tipica delle regioni del nord. Mentre
abitualm ente la voce di Minesta era chiara, ora le parole erano pronunciate
m eno distintam ente.
La luce diffusa della lam pada illum inava un’incisione del Cristo appesa alla
parete. Era presente un senso dello straordinario potere dello spirito. La voce
continuava, a volte irruente com e un torrente, m a a tratti si interrom peva,
com e arrestata dalla m agnificenza di una qualche visione che stesse cercando
di trovare espressione nelle parole. A volte vi era una pausa per consentire
alla m ente di passare ad altro tem a. Poi di nuovo il continuo torrente di parole
che si interrom peva ogni tanto per correggere un’inesattezza, intim ando:
«Alt! Cancellate queste parole!». Poi la voce riprendeva.
Eppure, durante tutto il tem po, una parte della m ia m ente notava com e questi
incontri fossero stranam ente norm ali, quasi com e riunioni d’affari. A parte
poche parole di saluto, era ovvio che il discorso riprendeva un tem a della
precedente riunione, e che ogni atom o di forza ogni m om ento di tem po
doveva essere utilizzato a fondo. Cosicché, quando la riunione si avviava alla
conclusione e tutta la forza era esaurita, il m essaggio finiva con una parola di
ringraziam ento, una benedizione affettuosa e un breve addio.
Non dim enticherò m ai l’ardore appassionato di A. C. D., la sua voce ricca di
espressione, i suoi Gesù energici tesi a chiarire una sfum atura im portante.
Davvero un’esperienza m eravigliosa!
Questi m essaggi di A. C. D. term inarono il 1° giugno 1932. Confidiam o che la
descrizione che precede consenta al lettore di captare l’atm osfera che regnava
durante le sedute. Nella seconda parte del nostro libro riferirem o perciò i
m essaggi senza ulteriori com m enti O interruzioni, om ettendo le brevi parole
di saluto e di com m iato: le com unicazioni di A. C. D. seguono un ordine
preciso. Soltanto alcune delle preghiere con cui Aquila Bianca apriva le
riunioni, prim a dell’intervento di A. C. D., appaiono in corsivo all’inizio dei
capitoli.
Tutto quanto segue è la parola di Arthur Conan Doyle.
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1 - L’U OMO ALLA REALIZZAZION E D I SE’ STESSO E D I U N A VITA
SEMPRE PIU ’ RICCA
« Il co r a g g io , l’in t e g r it à d e ll’a n im a , la v o lo n t à d i ce r ca r e s e m p r e
la s a g g e z z a ... s ia n o i s e g n i d i co lu i ch e ca m m in a s u l g iu s t o
s e n t ie r o v e r s o la n a s cit a d iv in a » .
KRISHNA
« In v o ch ia m o i ce n t r i d ’Am o r e , d i Sa g g e z z a e d i Po t e n z a , e
a d o r ia m o a i p ie d i d e lla Cr o ce l’e m b le m a d e l Sa cr ificio e d e lla
r in u n cia a t u t t i g li s co p i e d e s id e r i p e r s o n a li. N o i a s p ir ia m o a
e s s e r e in a r m o n ia co n Te , D iv in o Cr is t o Viv e n t e , Gr a n d e Lu ce
Bia n ca . O Sp ir it o d ’Am o r e , n o i a t t e n d ia m o la Tu a v e n u t a . N o i Ti
a d o r ia m o : p o s s a , a t t r a v e r s o il Tu o Am o r e , la v e r it à d e lla v it a
d o p o la m o r t e d e l co r p o illu m in a r e l’u m a n it à e lib e r a r la d a l
t im o r e d e lla m o r t e . Po s s a n o t u t t i r a g g iu n g e r e u n a ch ia r a v is io n e
d e l p r o g r e s s o e d e lla b e lle z z a a p e r t i d a v a n t i a lo r o . Co s ì l’u o m o
co n o s ce r à il s u o fr a t e llo e l’a m e r à co m e t u h a i a m a t o TU TTI. Co s ì
s ia !» .
I
Mi trovo in un «m ondo celeste» indicibilm ente bello. Desidero sopra ogni
cosa far capire ai m iei am ici questa realtà; ma mi rendo conto fin troppo bene
che essi ne potranno essere com partecipi solo se ne com prenderanno la
natura. Questa è la profonda m otivazione che m i spinge a diffondere la
conoscenza della vita nell’aldilà. Ritengo che nella m ia vita sulla terra ho già
svolto una funzione di apostolato ed ora continuo questo lavoro, m a con m odi
e m ezzi diversi. Com ’è difficile stabilire un vero contatto con la terra e la sua
gente! Qui tutto è così diverso da quello che m i ero aspettato. L’uom o è
ancora lontano dall’im m aginare la reale vita dello spirito. Grazie a Dio, la
nebbia com incia a dissiparsi ed ora ho una visione più chiara di quanto non
m i sem brasse possibile prim a. E’ possibile che i m iei am ici si aspettino di
intrattenersi con m e sulle banalità della vita personale sulla terra? Orm ai io
m i sono sbarazzato delle banalità, perché m i trovo di fronte alla realtà
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dell’essere e dell’esistenza um ana. Mi sarà m ai possibile dipingere, con il
linguaggio che trovo a m ia disposizione nella m ente di Minesta, un quadro
adeguato dello splendore, della m eraviglia e della bellezza del cielo? Certo, si
può, si deve tentare, si deve riuscire.
E’ un fatto che, dopo essere passati attraverso luoghi conosciuti com e
«astrali», noi ci liberiam o di un «guscio», «l’abito» o «involucro» che prim a
conteneva l’anim a durante la sua vita astrale. Questo «guscio» o corpo rim ane
nella stessa condizione astrale, dalla quale «m oriam o» per salire verso la vera
vita spirituale, e può essere rianim ato o fatto risorgere tem poraneam ente per
mezzo di forze psichiche. Notate che questa è sem plicem ente un’anim azione
artificiale, m a a un m edium può apparire com e realtà, com e un vero spirito.
Questa è la ragione che ci spinge a elevare la m ente delle persone fino a che
raggiungano una valutazione più vera della vita dello spirito, perché soltanto
in questa condizione esse possono stabilire un contatto reale con i trapassati.
Ricordiam oci tuttavia che le grande m aggioranza delle persone viventi nei
m ondi astrali non ha alcun desiderio di ritornare sulla t erra, avendo perduto
ogni interesse, e al suo progresso e alle persone che vi sono rim aste. Per
questo non sem pre è lecito cercare a tutti i costi la com unicazione fra i vivi e i
cosiddetti m orti.
Ripeto che in questa m ia nuova vita il contatto fra i due mondi non risulta
così sem plice com e ero stato portato a credere; tuttavia, la co m u n io n e , una
santa com unione tra anim a e anim a può essere una realtà più splendida di
quanto si sia potuto finora im m aginare. In verità, le com unicazioni psichiche
che oggi si accettano dovranno in futuro lasciare il posto a questa più vera
com unione di spirito tra anim e incarnate e anim e liberate. Attualm ente (1931,
N .d.T.) si tende a dare troppa im portanza all’aspetto personale della
com unicazione; si va soprattutto alla ricerca di ricordi personali, e se si
trovano si considerano com e prova di identità e conferm a dell’aldilà. Invece,
se è vero che queste caratteristiche personali possono rendere preziosa
un’anim a ai suoi am ici sulla terra, è bene ricordare che possono anche
costituire un inganno, perché troppi rapporti restano superficiali, m entre non
sono sufficientem ente com presi i reali bisogni dello Spirito um ano.
Questa è la base di una futura evoluzione dello Spiritism o. Deve cam biare
quel contatto superficiale e casuale che attualm ente l’uom o sulla terra ha con
l’io p e rs o n a le dei trapassati, e che stim ola m em orie personali di piaceri,
desideri e avvenim enti terreni: attraverso una com prensione più profonda tra
le anim e, esso deve trasform arsi in un autentico riconoscim ent o dei bisogni
spirituali di ogni anim a. Quando questa re a le riu n io n e diventerà parte
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D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
integrante della vita delle anim e incarnate e disincarnate, allora la paura di
fatti transitori, com e la m alattia, la povertà e la m orte, sparirà. In verità, lo
spirito che vivifica l’uom o è lo stesso Spirito del Cristo vivente e può guarire
tutti i m ali: «Po ich é Egli a s ciu gh e rà tu tte le la crim e ...».
Con tutta la forza del m io spirito appena liberato, desidero rivelare ai m iei
nuovi am ici il nuovo Doyle. Non m i preoccupo più di tutte le banalità della
vita passata, o di affari terreni di alcuno se non nel contesto dello sviluppo
spirituale degli interessati, ed il solo aiuto che io posso dare a un individuo è
quello di renderlo edotto sulla vita spirituale. Sì, sì, sem bra che il vecchio
Doyle stia m orendo, m a vi dim ostrerò che, m entre m uoio, vivo ancora! Vi
assicuro che d o p o ave r p as s ato la Se co n d a Mo rte , fro n zo li n o n n e
rim an go n o . Dopo quella suprem a esperienza rim ane soltanto lo spirito
purificato... Ah, quale esperienza il m io secondo risveglio! Allora solo una
cosa fu presente alla m ia coscienza, soltanto una! La m eraviglia, l’infinità, la
totalità dell’am ore di Dio per m e e per tutti gli uom ini.
Seppi allora che non vi può essere esistenza separata da Dio. Perché in quel
m om ento suprem o m uore la personalità che separa l’uom o da Dio e rinasce la
sua individualità. Ed allora vidi davanti a m e una gran folla pulsante di vita e
di essenza spirituale, tutte le anim e di coloro che avevano vissuto
nell’innocenza e nella rinuncia al proprio io. Entrando a far parte di questa
im ponente schiera di anim e, quelli che sono passati attraverso una vita
terrena - ch e ve ram e n te è u n a m o rte te rre n a - si anim ano e vivono, e
danno di sé con gioia e contentezza per aiutare il possente Piano Divino per
l’um an ità.
***
Non desidero affatto distruggere le credenze dello Spiritism o. Al contrario,
cerco di com unicare una com prensione più grande, più saggia e più elevata di
questa m eravigliosa verità della sopravvivenza e della com unione con l’aldilà.
Ma non si tratta per tutti della stessa esperienza. Alcuni trapassano, stanchi di
m ente e di spirito, ad uno stato di sogno dove vivono per lunghi periodi,
sem plicem ente respirando, per così dire. Altre anim e attraversano le sfere
in feriori rapidam en te, abbandonano il denso corpo astrale che li avvolgeva
quando hanno lasciato il corpo fisico, ancora più denso, ed entrano nel regno
celeste. Rendetevi conto che soltanto in tale stato di consapevolezza l’anim a è
m essa a confronto con il suo Giudizio, con Dio. Solo guardando in faccia
questo Giudizio - ch e p o i n o n è a ltro ch e re n d e rs i co n to d i co m e s i è
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D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
ve ram e n te - si può guardare una volta per tutte nella profondità di se stessi.
Finalm ente consapevoli della propria fragilità di fronte allo splendore e alla
gloria della. vita Divina, si è pieni di com passione verso tutti gli uom ini e
dell’am ore redentore di Cristo. Nuove vie si aprono. Si può andare sem pre più
avanti e più in alto, lasciando dietro di sé per sem pre il piano terrestre, avanti
e in alto entro regni m eravigliosi di consapevolezza e com prensione spirituale
sem pre più elevati, continuam ente aprendosi al flusso di una vita sem pre più
ricca; o si può essere ferm ati da un grido disperato, dall’angoscia di chi
duram ente lotta nell’om bra e nel dolore sulla terra. Può un’anim a ignorare
quel grido dal cuore dell’um anità?
«Rip o s a in p ace ». Sì, finalm ente capisco queste parole. Se voi aveste m ai
provato la pace, la tranquillità e la bellezza riposanti del m ondo celeste, vi
rendereste conto che m olti sceglierebbero di riposarsi in questa pace. Forse
che l’uom o sulla terra non cerca il riposo dopo un lavoro estenuante?
Mi rendo conto che non uso più volentieri il pronom e personale. E’ diventato
«noi» invece di «io». E lo stesso proverà ogni uom o entrando nel regno della
vita spirituale dove non vi è vera separazione né dai propri sim ili né da Dio.
Per quanto l’in d ivid u a lità della persona qui può diventare
inconcepibilm ente più grande, nella sua grandezza si unifica con la totalità
della creazione. Da quel m om ento nessuno parla di se stesso com e «io»,
perché pensa in term ini di «noi». L’uom o capirà allora che non può né
pensare, né parlare, né agire interam ente da sé, perché ogni suo pensiero,
parola e azione influenzano l’intera com unità.
Noi - n o i! Il Maestro Gesù non ha forse detto: «Da solo non posso fare
nulla?». L’uomo veramente grande non dice forse: «Io non sono nulla?».
Sentendosi una nullità, partecipa a tutto con Dio; diviene tutto - un essere
infinito in un universo infinito. Sem bra eccessiva um iltà questa? No. E’ una
delle prim e e più necessarie lezioni che l’uom o apprende dopo la Seconda
Morte.
Lo Spiritism o ha da offrire un m essaggio vitale, perché alcune anim e, appena
liberate dalla vita fisica, quando arrivano da questa parte hanno bisogno di
contatto con quelli che hanno lasciato. Allora la com unicazione tra i due stati
di vita è giusto e vero. Sbagliato è l’attaccam ento da parte di persone sulla
terra per un’anim a liberata che deve progredire. Per stabilire la vera
com unione si deve sem pre cercare un contatto spirituale puro, che non si può
m ai avere attraverso la form a di fenom eni psichici grossolani.
13
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
II
E’ inesprim ibile il desiderio che ho nel cuore di riportare all’um anità la
grande verità del m ondo celeste dei disincarnati! Sem bra un secolo d a che ho
lasciato il m io corpo.
Credo che oggi sia il m io com pleanno sulla terra (*).
(*) Questa descrizione più dettagliata dei piani astrali fu trasm essa il 22
m aggio 1932, cioè il secondo com pleanno di A. C. D. dopo il suo trapasso.
La m aggior parte delle persone potrà considerare questa una cosa passata e
finita per m e; invece i legam i con la terra continuano. Il giorno in cui lo
spirito s’incarna è sem pre un giorno potente per quello spirito e può essere
usato per il bene o per il m ale. Così, nell’anniversario di nascita, di m orte o di
qualunque altro avvenim ento che influenza l’anim a um ana, le vibrazioni
psichiche ritornano sul luogo di quella esperienza.
Orm ai lontano da m em orie terrene, m i accorgo che le esperienze
insignificanti sono sbiadite, m a rim angono quelle che m i hanno influenzato
profondam ente. E’ sparito anche il ricordo di m olti m iei scritti, m entre altri
frutti della m ia m ente e della m ia im m aginazione continueranno a vivere,
qualche volta per rattristare, altre per ispirare chi li legge. Ringrazio Dio che
m olti dei m iei scritti m i siano rim asti nel cuore com e un caldo ricordo di
felicità.
Mentre parlo, o m eglio, m entre riverso il m io spirito attraverso il canale
um ano a lungo preparato per questo com pito particolare, m i sento avvolto da
un raggio di energia e posso esprim ere con m aggior vigore le m ie esperienze
dopo la liberazione.
In ve rità , qu a n d o s i p a s s a d a lla te rra a l m o n d o d e llo s p irito , n o n s i
a rriva in u n lu o go d i d e lizie . Naturalm ente tutto dipende dalla qualità
m entale e spirituale della persona al m om ento della sua liberazione. Chi ha
vissuto una vita grossolanam ente m ateriale, sensuale ed egoista si troverà in
difficoltà. Com prendete, am ici m iei, che l’anim a um ana deve passare di nuovo
attraverso ogni fase di desiderio che aveva coltivato in vita - passarvi
attraverso conservando l’io cosciente di allora - desiderando e bram ando
ardentem ente, sforzandosi con tutto l’essere di soddisfare la fam e e la sete di
sim ili esperienze che ora torturano il suo corpo astrale, e incapace nella
m aggior parte dei casi di ottenere il m inim o sollievo. Col tem po questo io
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D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
viene sconvolto, trascinato da desideri insoddisfatti, fino al m om ento in cui
capisce che il grigio piano astrale non offre nessuna delle cose che lo
potrebbero soddisfare. Non è possibile dipingere o descrivere a parole la
condizione di un essere trascinato da questi desideri attraverso il m ondo
inferiore del piano astrale più grossolano. Alla fine l’anim a raggiunge
inevitabilm ente uno stato di spossatezza, perché la sua fiam m a è quasi
spenta. Com e ultim a speranza quest’anim a si rivolge a Dio. A chi altro può
rivolgersi nel pericolo estrem o? Non appena nasce quest’aspirazione verso
Dio, quando l’anim a grida: «Mio Dio, perché m i hai abbandonato?», allora,
per ognuno, secondo la propria capacità, un piccolissim o sem e di divinità si
ravviva, tale da risvegliare il desiderio di esserne com partecipe. L’anim a allora
continua il suo cam m ino, attraverso i m ondi inferiori. Ogni suo passo verso la
salvezza deve essere m eritato. Anche nella sfera successiva del piano astrale
più chiaro e lum inoso opera la stessa legge secondo la quale la salvezza va
conquistata. L’anim a non verrà soddisfatta neppure là, m a dovrà lottare per
proseguire la sua ascesa.
Am ici m iei, vi è sem pre un altro lato della m edaglia. Per quanto una persona
possa soffrire torture nell’anim a e nel corpo sia in terra che nel m ondo aldilà,
vi sono m om enti quando le è dato di raggiungere sfere più alte. Per quanto
riguarda la vita terrena, non dobbiam o dim enticare che torniam o a incarnarci
per volontà nostra. Con il diritto di scelta che ci è proprio, scegliam o e
accettiam o le condizioni terrene e fra queste l’ego; l’uom o interiorm ente ricco
sa che durante un’incarnazione vivrà delle esperienze di grande valore. Non
crediate che il te m p o e il lu o go d e lla n a s cita di una persona, le condizioni
e l’am biente in cui nasce siano il risultato di una com binazione. Tutta la sua
vita terrena, che va intesa com e punto focale da cui evolverà la vita successiva
nell’aldilà, deve essere essenzialm ente in accordo con un Piano Divino ben
definito. Il Maestro Gesù dim ostrò la sua piena consapevolezza di questo
quando disse: «N o n u n a ro n d in e cad e a te rra s e n za ch e lo s ap p ia il
Pad re vo s tro ch e è n e i Cie li. Pe rfin o i cap e lli s u lla vo s tra te s ta s o n o
co n ta ti».
La verità è questa. L’intero Piano si trova nella m ente di Dio ed Egli vi tiene
tutti nel cavo della m ano.
L’uom o deve im parare a sostenere se stesso attraverso ogni esperienza per
m ezzo di uno sforzo coraggioso. Deve non solo trovare la sua vera identità, m a
anche conquistare il controllo sulla sua natura. Finché non raggiunge questo
livello, non può rendersi conto dell’im m enso potenziale del suo spirito.
Lo scopo della disciplina e dell’esperienza di tutta la vita è di condurre l’uom o
a questa realizzazione. Con la parola “vita” intendo l’esistenza dell’anim a, non
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com e la vedete voi con occhi m ortali, m a com e un tu tto ; com e una vasta
esperienza generata dal suo apice che è Dio, svolgente l’intero ciclo della sua
esistenza per ritornare nuovam ente a quell’apice.
E’ così: posso parlare di queste cose perché ho potuto intravedere i m ondi
celesti. A volte m i sem bra di venire innalzato sulle ali degli angeli e di avere la
rivelazione di queste m eraviglie incom parabili.
Forse ho parlato con troppa gravità dei m ondi inferiori. Non fraintendetem i:
ho già detto che, in m olti casi, le anim e liberate che si siano date uno scopo
più alto possono traversare i livelli inferiori in stato d’incoscienza, e ne
ricevono un’im pressione vaga com e nei sogni, per svegliarsi sul piano
conosciuto dagli Spiritisti com e «Sum m erland» dove troveranno conforto e
pace. Im m agino che abbiate m olte dom ande da fare su questo argom ento:
cercherò di darvi delle risposte chiare.
Do m a n d a : Dai tuoi insegnam enti suppongo che il settim o piano astrale sia
il m ondo inferiore di desideri e bram e.
Sì, il piano astrale più basso è quello del desiderio bruciante e persistente,
generato e incoraggiato da colui che soffre durante la sua vita terrena. Là
vanno le anim e che hanno vissuto senza considerazione né affetto per
nessuna creatura all’infuori di se stessi.
Volete sapere qualcosa del piano successivo? Ebbene, là si trova una vita più
serena. Nonostante vi regni un grigiore sim ile a quello di un m attino di
novem bre, pallide luci brillano qua e là, perché i suoi abitanti si stanno
sviluppando affettivam ente, non fosse che verso la natura o gli anim ali.
Durante tutto il viaggio dell’anim a attraverso le sfere, si fa luce nella m isura in
cui si sta svegliando l’io interiore. Gli abitanti sono ancora avvolti da nebbie
che lasciano intravedere alberi stenti e vegetazione scheletrica, ed essi stessi
vestono di grigio. Poiché di fatto sono ancora avviluppati nel proprio
egocentrism o, essi continuano a crearlo esteriorm ente nell’am biente e negli
abiti.
D o m a n d a : Che cosa ci puoi dire dell’ulteriore piano astrale?
Prevalgono qui condizioni più prom ettenti perché è presente un desiderio di
fare qualcosa per gli altri, un risveglio di interesse per i propri sim ili. Qui si
m anifestano esternam ente le co n d izio n i s p iritu a li in te rio ri degli
abitanti, e tendono a riprodursi le norm ali condizioni terrene. Su questo
piano le anim e anelano verso la luce e le condizioni offrono più speranza e più
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arm on ia.
Al quarto livello le cose m igliorano ancora: troviam o bellissim i paesaggi,
condizioni più felici e più piacevoli che sulla terra. Vediam o case del genere
descritto in m olti libri spiritisti, laghi, fium i, m ontagne, fiori e anim ali.
Nell’insiem e, questa è una continuazione di una gradevole vita terrena. Qui
l’an im a ha raggiunto un certo sviluppo m entale e spirituale, e in tal m odo
com incia a influenzare l’am biente circostante e a creare d a l d i d e n tro
armonia e bellezza, che altro non sono se non il riflesso del livello mentale e
spirituale dell’anim a. Com e ciascuno sulla terra dà continuam ente un
contributo di arm onia o di disarm onia alla sua fam iglia e alla sua vita
fam iliare, così si m anifestano nell’aldilà benessere, arm onia, serenità e
bellezza.
Do m a n d a : Com e si riconcilia con il num ero dom inante, il dodici, il fatto
che i piani astrali sono sette? Tu hai parlato di sette piani astrali, tre m entali
e tre celestiali, tredici in tutto?
Vi sono effettivam ente dodici piani. Il piano astrale più basso è così
identificato con gli interessi e le influenze terrestri, così strettam ente
intrecciato con la terra che va considerato com e parte di essa. Perciò i piani
sono realm ente dodici, sei astrali, tre m entali e tre celesti. L’ultim o piano
m entale segna il luogo di sosta, dove l’anim a m edita, contem pla e assorbe le
esperienze del suo passato: luogo di riposo tra un’incarnazione e la successiva.
Al di là di questi piani ci attende l’ultim a liberazione dall’incarnazione;
l’anim a passa attraverso le “Sale dell’Attesa” per unirsi alla coscienza divina o
cosm ica.
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SFERE D I EVOLU ZION E D ELLA VITA E D ELLA CON OSCEN ZA
SECON D O A. C. D .
C
E
L
E
S
T
I
A
L
E
M
E
N
T
A
L
E
SFERA COSMICA O UNIVERSALE DELL’UNICA MENTE
TERZO PIANO CELESTIALE - «Nirvana»
SECONDO PIANO CELESTIALE
PRIMO PIANO CELESTIALE
RINASCITA
TERZO PIANO MENTALE
Sale dell’Attesa: Meditazione
SECONDO PIANO MENTALE
Realizzazione intuitiva Creazione ispirativa o pensiero
PRIMO PIANO MENTALE
Realizzazione intellettuale - Le Sale della Saggezza
S ECON D A M OR TE
LUOGO “DELL’ESTATE PERENNE”
I prim i tre Piani Astrali
Luogo di riposo e di auto- realizzazione, che sprona nuovamente l’anima
nell’ascesa verso l’alto
A
S
T
R
A
L
E
DUE PIANI DEL DESIDERIO
(non necessariamente malvagi)
Si sentono ancora desideri e bram e terrene.
Qui l’uomo normalmente si risveglia dopo la morte
PIANO ASTRALE INFERIORE
Io avido, egocentrico, avaro, incapace di amare
PIANO TERRESTRE – ASTRALE DENSO
Sensualità - eccessivi desideri fisici - odio - risentimento - «inferno»
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
2 - L’ARMON IA, LA PERFEZION E E LO SPLEN D ORE D ELLA VITA
CELES TE
« D a ll’in iz io d e l t e m p o s ie t e im m o r t a li e fig li d e lla v it a » .
VALENTINUS
« La t u a co s cie n z a fu lg id a , lib e r a e n o n s e p a r a b ile d a l Gr a n d e
Co r p o Ir r a d ia n t e n o n co n o s ce n a s cit a n é m o r t e » .
LIBRO TIBETANO DEI MORTI
« Tu ch e s e i la lu ce , la v e r it à e l’a m o r e , la s u p r e m a e illim it a t a
fo r z a d e ll’u n iv e r s o , Tu ch e s e i n e lla d o lce z z a d i o g n i fio r e ch e
s b o ccia , in o g n i a m o r e ch e v ib r a n e l cu o r e u m a n o ; n e l cie lo
t r a v e r s a t o d a i v e n t i, n e lle o n d e d e l m a r e . Tu ch e s e i D io n o s t r o
Pa d r e , ci in ch in ia m o d i fr o n t e a lla Tu a m a e s t à e r e n d ia m o g r a z ie
p e r il Tu o a m o r e . Fa ’ ch e s ia m o p u r ifica t i s e co n d o il Tu o d e s id e r io
e ch e r e s t ia m o a l s e r v iz io d e lla Tu a v o lo n t à . Po s s ia m o n o i co s ì fa r
p a r t e d e lla v it a e t e r n a co n Te . Am e n » .
I
Quando lasciai il m io corpo, per un lungo periodo non riuscii a liberarm i dagli
intricati legam i terreni e neanche sarei in grado di descrivere la precisa
«geografia» della m ia posizione. Mi sentivo stranam ente collegato al luogo
della m ia nascita e della m ia infanzia, per cui non riuscivo né a tornare
indietro né ad avanzare verso quel piano divino che certam ente esisteva e che
doveva essere m olto vicino. Ero com e bloccato e tutte le m ie speranze di
com unicare con i m iei am ici erano frustrate. Provai e riprovai più volte e
trovai qualunque contatto m olto difficile. Non riuscivo a spiegarm ene la
causa. Mi resi conto che potevo proiettare dei pensieri e m i sem brava che
fram m enti im precisi filtrassero attraverso la densità che m i circondava: tali
m essaggi assicuravano la m ia fam iglia che, ad ogni m odo, ero cosciente.
A un tratto m i parve di essere, per così dire, intercettato da un raggio di luce.
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Una forza sconosciuta venne in m io aiuto e m i consenti di com prendere il m io
vero stato; in seguito venni a sapere che quel raggio di luce era u na proiezione
di am ore e di energia dalla Fratellanza Polare. Mi fu di inestim abile aiuto e m i
diede una chiara visione dell’effettivo stato di vita che esiste im m ediatam ente
dopo la m orte.
Ogni anim a passa attraverso una certa sfera quando lascia la terra. Per alcune
si tratta soltanto di ore o giorni; per altre ci possono volere degli anni. Perfino
il Maestro Gesù discese dove prevale una condizione di incertezza, nell’Ade, la
sfera degli spiriti inquieti (*).
(*) «Discese all’inferno, il terzo giorno risuscitò da m orte».
Nella vita dello spirito il tem po non è più una realtà. Dice San Paolo: «In un
batter d’occhio sarem o trasform ati, all’ultim o gio rn o ». Ma ciò non significa
la fine di questo m ondo, com e tendono ad afferm are i nostri am ici Cristiani:
significa la fine del m o n d o m ate riale dell’anim a; e i m ondi astrali sono
ancora m ondi fatti di m ateria, anche se più sottile. Quindi, quando l’anim a
passa attraverso le sfere grigie astrali e viene toccata dalla Luce dello spirito
eterno di Dio, in un attim o viene trasform ata: si spoglia del vecchio corpo
terrestre, indossa il corpo celeste e dim ora nel cuore dello spirito eterno. In
verità si dice che vi sia un abisso fra l’uom o che dim ora nel grem bo di Abram o
e il ricco im prigionato nel fuoco dell’inferno! Esiste un rim edio a ciò? Esisterà
sem pre un tale abisso fra l’uom o del cielo e quello della terra? Sem pre:
fintanto cioè che quest’ultim o avrà solo pensieri terreni e quindi sarà
im prigionato nelle cose terrene.
Ci siam o occupati delle condizioni im m ediatam ente successive alla m orte, e
può sem brare che ci siam o troppo sofferm ati sul lato tetro, parlando piuttosto
pessimisticamente delle sfere grigie astrali, delle memorie astrali e degli errori
degli Spiritisti. Ciò è dovuto forse al fatto che, essendo io passato attraverso
quello stadio così di recente, esso può aver lasciato, sulla parte di m e che con
m aggior facilità entra in contatto con la terra, un’im pressione più profonda di
inquietudine e di agitazione.
La difficoltà sta nel trovare parole adeguate p er descrivere le condizioni della
vita dopo la m orte. In certi casi le descrizioni della vita sui piani astrali
presentate attraverso lo Spiritism o sono soltanto le esperienze di anim e
ancora strettam ente legate alla terra. Poiché sui piani astrali le condizioni
riflettono i desideri di coloro che li abitano, si riceverà una m oltitudine di
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descrizioni, ognuna caratteristica del piano particolare di esistenza astrale. E
solo dopo il passaggio attraverso la «m orte» del corpo astrale, solo quando
l’an im a m ette da parte il suo veicolo astrale ed entra nella vita divina,
troviam o una condizione di unisono, di sintonia; una condizione di cui
l’anim a è cosciente soltanto di una vibrazione di am ore e di servizio che
perm ea il suo essere. In queste sfere essa viene così a conoscenza delle Forze
Cosm iche che governano la creazione.
A proposito della Seconda Morte attraverso cui ogni anim a deve passare
prim a di abbandonare l’astrale, abbiam o detto che dopo un periodo di
incoscienza che può durare m inuti, ore, giorni o anche anni, essa si risveglia
in una vita nuova, vivida e ricca. Il tem po qui non conta, anche se dobbiam o
esprim erci in term ini di tem po terrestre. Con la Seconda Morte tutto quello
che rim aneva di terreno in quell’anim a sparisce: viene il grande risveglio, il
risveglio dell’anim a, la rivelazione della verità, la visione della grande salvezza
accessibile attraverso Cristo. Con questa prospettiva davanti a sé, l’anim a
procede ed entra nella condizione m e n tale del suo essere. Vorrei render
chiaro, tuttavia, che l’anim a non passa attraverso ogni piano m entale della
vita spirituale, m a em igra spontaneam ente su quel piano m entale particolare
con cui è in sintonia. In seguito l’anim a si farà strada attraverso ogni livello di
esistenza s p iritu a le ; per m ezzo di tutte le incarnazioni che l’anim a
sperim enta e non per una sola esistenza terrena, norm alm ente creduta l’unica
vita m ortale. Di fatto l’anim a vive attraverso m olte incarnazioni. Durante
ciascuna di queste essa sceglie il piano m entale a cui un giorno arriverà e dove
rim arrà per un certo periodo. In tal m odo, nel procedere del tem po,
quell’anim a farà esperienza di ogni fase e di ogni condizione della vita
spirituale.
E’ chiaro? Dovete capire che durante la vita nel m ondo fisico si pongono
sem pre le fondam enta p er la particolare dim ora astrale, m entale o celeste che
si deve raggiungere; cosicché il m aggiore o m inor grado di libertà e di felicità
che l’anim a raggiungerà nella sua vita astrale, m entale o celeste sarà in
accordo perfetto con il livello delle sue aspirazioni e della sua crescita
spirituale durante il breve spazio di tem po sulla terra.
II
Adesso vorrei cercare di spiegare la differenza tra i piani m e n ta li (in cui
em erge l’anim a dopo la Seconda Morte), le attività m entali su questi piani e
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la vita celestiale che si trova al di là. Il corpo m entale che l’uom o occupa dopo
aver abbandonato l’esperienza dei m ondi astrali è puram ente uno stato
m entale, che è m olto diverso dallo stato spirituale al di là di esso (*).
(*) Il diagram m a delle «Sfere di evoluzione della vita e della coscienza»
riportato nelle pagine precedenti apparve originalm ente nel libro Th y
K in g d o m Co m e (Venga il Tuo Regno) com e illustrazione a colori su due
pagine. E’ naturalm ente soltanto un diagram m a esplicativo e non può, in
quanto tale, dare un’idea della interrelazione delle sfere esistenti nella
coscienza um ana - la ragione per cui l’uom o vive in più di un m ondo.
Tuttavia può essere di aiuto al lettore per distinguere le varie sfere, m a non
va considerato com e un quadro reale.
Quello m entale è un piano di grande potenza, in cui l’anim a deve esercitare la
totalità delle sue facoltà m entali che, per così dire, si scatenano e si
accrescono, quando essa entra in questo piano di esistenza. Ed essa non può
lasciare il piano m entale fino a che non sia stato raggiunto un delicato
equilibrio tra le sue qualità m entali e spirituali. E’ com e se, per un certo
periodo, l’anim a dovesse rim anere sul piano m entale a crescere in riposo, un
po’ com e un sem e m esso nel terreno è lasciato a germ inare. Una volta passata
nel piano m entale, l’anim a deve rim anervi per conseguire un certo stadio di
crescita prim a di em ergere nel piano spirituale, portando con sé il potere e gli
strum enti spirituali raccolti durante il suo viaggio.
E’ nel mondo ce le s tia le che rea lm ente ha inizio il lavoro creativo, cioè la
bellezza e la m agnificenza del m ondo celestiale e della sua arte creativa che è
il vero d ive n ire di tutta la creazione. In questo m ondo celeste l’anim a
dell’uom o assorbe forza dalla divina qualità del Cristo; essendo essa stessa
divenuta quasi angelica, dim ora in m ezzo agli esseri angelici e partecipa del
loro splendore. Se potessim o alm eno farvi dono di uno sprazzo di intuizione o
di veggenza per consentirvi di intravedere l’arm onia, la perfezione e la
m agn ificenza di questa vita celeste! E’ qui che l’anim a diviene finalm ente
cosciente della propria vera natura, è qui che l’io conosce se stesso com e reale
parte di Dio.
Dopo il loro trapasso dalla vita terrena e nel corso norm ale del loro sviluppo,
le anim e raggiungono questa sfera dell’essenza in circa trent’anni (calcolati
con il tem po um ano). Nulla sprona l’anim a a proseguire contro il proprio
desiderio; qui è sem pre in funzione il libero arbitrio dell’uom o. Se sceglie di
trattenersi nella condizione astrale, è libero di farlo quanto a lungo vuole,
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
perfino per un secolo e più; oppure talvolta può andare avanti rapidam ente,
purché desideri con tutta sincerità di riunirsi con la coscienza divina che è la
vera dim ora dell’anim a.
Che cosa può significare per un’anim a abbandonare tutto e volontariam ente
rinunciare al suo m ondo celestiale per ritornare sui suoi passi e scendere in
terra per servire l’um anità? Per capirlo dovreste prim a concepire una m inim a
parte della m eraviglia e dell’arm onia di quei m ondi. Sì, vi sono là delle forme
che si percepiscono com e angeliche, perfette nella loro bellezza, con volti
soffusi di tranquillità e pace, splendenti di grande am ore. Ogni m ente là è
calm a, serena e in uno stato di beatitudine. L’atm osfera è fine, rarefatta e
brillante. L’arm onia di una m usica divina pervade continuam ente l’anim a,
che trova la sua gioia suprem a in form e di servizio altruistico. Poiché, sebbene
questo m ondo sia un luogo di pace eterna, non dovete concepirlo com e una
sfera di inattività o di eterno riposo; vivendo in tale pace, noi impariamo le vie
della creazione, e im parando diveniam o noi stessi creatori.
Sì, vi sono delle anim e fra di noi che volentieri sacrificano tali gioie per
scendere di nuovo ai piani terreni e lavorare laggiù. Com e un som m ozzatore
scende negli abissi del m are, un m inatore nelle profondità della terra, così
l’anim a può discendere, assum ere il suo abito astrale e prendere su di sé
nuovam ente alcune lim itazioni della personalità. Ma può faticare in quelle
sfere inferiori soltanto per un certo periodo, e deve risalirne, per così dire a
respirare, incapace di sopportare per m olto tem po un’atm osfera tanto densa.
E’ possibile per le anim e abitanti nelle sfere celesti com unicare con la terra?
Sì, vi s o n o a qu e s to s co p o d e i m e s s a gge ri s p e cia li. Poche persone
com prendono il m eraviglioso m isticism o di alcune parti della Bibbia: ad
esem pio, quando Giacobbe sognò degli angeli che scendevano e salivano su
una scala posta fra il cielo e la terra. Molta gente forse considererà puerile
questa storia. Eppure è proprio quello che succede realmente. Vi sono davvero
com unicazioni che scendono dai m ondi celesti fino alla gente sulla terra:
purtroppo m olto va perduto strada facendo e vi è m olta confusione riguardo
ai m etodi adatti per com un icare.
Abbiam o citato prim a le parole. di San Paolo: «In u n batte r d ’o cch io
s are m o tras fo rm ati, al s u o n o d e ll’u ltim a tro m ba!». Questo sta a
significare la grande chiam ata che proviene dall’Essere Suprem o, dal cuore
del Cristo, di cui un giorno tutta l’um anità sentirà di far parte. Prim a o poi
ogni anim a deve svegliarsi a quella chiam ata, deve udire lo squillo di quella
trom ba dello spirito che invita a raccolta. L’um anità lascerà allora dietro di sé
tutto quello che è terreno e terrestre in essa. Così, arrendendosi,
l’individualità di ognuno verrà preservata e intensificata e la personalità
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m orirà e sarà lasciata cadere.
Non rim piangetela poiché, pur essendo della terra, la personalità ha servito il
suo scopo, com e m ezzo necessario all’uom o per com piere esperienze di
in estim abile valore nella sua ascesa verso Dio.
Davvero! Insegnate alla gente che vi è com unione con il m ondo dello spirito,
m a, in nom e di Dio, insegnate la verità. Non offrite loro la sciocca illusione
che là tutto sia perfetto. Posso assicurarvi che la vita oltre la m orte è una
questione seria da non essere presa alla leggera né abbellita dipingendola di
falsità. Infatti, quando un’anim a passa dalla condizione terrena a quella
astrale, si trova faccia a faccia con i frutti della sua vita terrena passata. A quel
punto non si può più retrocedere, perché la vita si realizza andando avanti.
Prove! Che cosa sono queste prove che la gente della terra reclam a? Non
sanno quali sono le prove della vita aldilà. Essi considerano prova della
potenza dello spirito quello che p uò raggiungere i loro cinque sensi; eppure la
prova incontestabile si m anifesta in m odo m olto drastico e preciso su tutta la
faccia della terra (*).
(*) L’ultim a frase parve incom prensibile sul m om ento (1931-32, N .d.T.) m a
la prova dell’esistenza di una legge spirituale è stata in seguito dim ostrata.
Infatti in quegli anni che precedettero lo scoppio della guerra nel 1939, le
nazioni ne stavano sicuram ente m ettendo i sem i attraverso la loro
infingardaggine, egoism o ed em pietà. La guerra fu una dim ostrazione di
com e le leggi spirituali operano con certezza e rapidità perfino nel m ondo
m ateriale.
III
Continuiam o ora la descrizione del piano m entale, che non va confuso con
quello celeste. Anche se questi term ini appaiono sconcertanti, i diversi piani
del mondo m entale devono essere chiaram ente suddivisi. Ecco che, dopo la
Seconda Morte, l’anim a entra dapprim a su un piano m entale dove si trova
circondata da creazioni precedenti della sua m ente. E’ qui che trovano
espressione le principali caratteristiche dell’uom o dal pensiero freddo, duro e
intellettuale. Ora bisogna prendere in considerazione il delicato equilibrio che
esiste fra la parte intellettuale e la parte intuitiva della persona, perché nel
successivo piano m entale, il secondo, l’anim a reagisce alla luce in tuitiva
spirituale che ora l’attira in alto e in avanti, sem pre più in alto e più vicino al
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punto focale del suo essere, cioè la Divinità. Su questo secondo piano m entale
la persona diviene consapevole di un influsso intuitivo che sm orza la dura
in tellettualità e im pone una concezione intuitiva dell’esistenza. Da questo
piano deriva tutta la spinta creatrice che sulla terra assum e la form a ultim a di
arte, letteratura, m usica, religione, scienza: tutte espressioni diverse di una
energia creativa proveniente da una fonte più elevata. In breve, ci si trova
capaci di entrare in contatto con la Sorgente di tutte le ispirazioni e creazioni
più alte. Da questo piano intuitivo (m a ancora m entale, ricordate) si passa al
terzo ed ultim o piano m entale. Qui si ent ra in uno stato di quiescenza.
Mentre si eleva sem pre più, l’anim a continua a liberarsi dalle scorie terrene e
ad assim ilare le lezioni che im para nel suo cam m ino, lezioni che vengono
trattenute dal suo io e ne diventano parte. Quando raggiunge lo stato di
quiescenza, pace e tranquillità sul piano intuitivo (che non è letargo), essa
rim ane perfettam ente cosciente, pur essendo in una specie di soliloquio
m entale, capace finalm ente di vedersi com e realm ente è; di m isurare l’effetto
globale della propria vita, non solo quindi per quanto riguarda l’influenza sui
propri sim ili in terra, m a in relazione all’intero principio creativo, e di
valutare in che m isura ha contribuito personalm ente all’evoluzione del Piano
Creativo di Dio.
Il terzo piano m entale è un passaggio dalla form a esteriore a un rapporto
intim o con la forza universale, condizione in cui l’io interiore um ano entra in
contatto con la sfera universale dell’essenza e della realizzazione spirituale.
Mentre la vita ai piani inferiori rivestiva una form a definitiva, ora c’è in certo
qual m odo un’assenza di form a. Im m aginare una tale condizione è m olto
difficile per l’uom o sulla terra, coinvolto com ’è nella sua vita a livello di form a.
Quando cercate di visualizzare e im m aginare l’Universale, la grande
Onnipotenza che voi adorate e am ate com e Dio, la vostra m ente non può
concepirlo in nessuna form a particolare; eppure dentro al vostro essere e
fuori in tutto l’universo, in tutti i tem pi e in tutti i luoghi, la pulsante vita
divina irraggia l’energia, il cui effetto voi riconoscete nella m iriade delle
espressioni di un’intelligenza che continuam ente m anifesta la sua opera.
Quando pregate, voi pregate una Mente che com prende la vo s tra m ente, un
Cuore che vi am a e vi com patisce. E’ tuttavia assolutam ente im possibile
rivestire di una form a quella Mente e quel Cuore. Per questa ragione il Cristo
Cosm ico si m anifestò com e uom o sulla terra, per dare form a e offrire un
nesso, in m odo che uom ini e donne potessero m ettersi in contatto, ciascuno
secondo la propria capacità, con la Divinità.
Quando raggiungiam o il terzo piano m entale, dunque, troviam o assenza di
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form a: l’io um ano non è più lim itato, confinato o legato a nessuna particolare
form a di essere, a nessun particolare genere di corpo. E’ occupato non solo a
raccogliersi nel centro di se stesso, m a anche ad espandersi da quel centro
finché il suo essere entra in contatto con il tutto, la vita universale.
E’ vero che è possibile per uom ini e donne ancora viventi sulla terra entrare in
contatto con quella sfera; m a il suo effetto è così potente, le vibrazioni così
form idabili che possono perfino essere di danno all’organism o um ano.
Stiam o toccando un tem a m olto vasto. Ogni tanto avrete conosciuto delle
anim e progredite a cui si guarda con m eraviglia; eppure per qualche ragione
sconosciuta tali persone sono colpite da un im provviso crollo e m uoiono di
una m alattia che il m ondo m edico non riesce a diagnosticare. Fintanto che la
m edicina non si degnerà di studiare le leggi che governano la parte spirituale
dell’uom o si troverà sconcertata di fronte a certe oscure m alattie. Non
fraintendetem i. Non vogliam o dire che chiunque m uoia di una m alattia
sconosciuta sia necessariamente dotato di una alta consapevolezza spirituale e
che la sua fine sia dovuta al contatto con il terzo piano m entale!
E’ necessario però spiegare che questa energia universale può distruggere il
corpo um ano, a m eno che non la si ricerchi in um iltà e verità e con un m otivo
puro non dettato dall’egoism o. Aggiungiam o che in noi tutti esiste il più
profondo centro del nostro essere, la divina sorgente dello spirito um ano, il
cui raggiungim ento è al di là di ogni tentativo di com prensione intellettuale.
Se un uom o cerca di entrare in contatto con questa energia soltanto con
l’intelletto, senza la dovuta sintonia, senza crescita dello spirito, le
conseguenze saranno inevitabilm ente disastrose. Ma se lo stesso uom o si
sforzerà con la m ente, il cuore e lo spirito di andare alla ricerca del Regno,
perseverando con fede sem plice e genuina, indubbiam ente raggiungerà quel
piano dell’Universale e là riceverà verità, forza e vita dalla fonte della vita
in tera.
Ripetiam o, am ici m iei, che su questo terzo piano vi è un passaggio
dall’espressione form ale esterna dell’uom o alla sua più profonda interiorità, e
che a questo fa seguito l’espansione e l’assorbim ento nella vita universale.
Im m ediatam ente sorgerà la dom anda: si abolisce la propria individualità e si
abbandona ogni traccia di desiderio per sem pre? No, am ici m iei, no: si
diventa più grandi, più nobili, con la propria individualità in ten sificata.
Avendo finalmente assaggiato il frutto divino, essendo finalmente consapevoli
della propria intrinseca divinità, si diventa uno con Dio; com e disse Gesù:
«Mio Pad re e d io s iam o u n o ».
Anche allora si può ancora tornare sulla terra. Sebbene sia diventato com e un
sem e profondam ente piantato nell’abbondanza di vita di cui parla Gesù, l’io
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può em ergere ancora, assum ere una form a e passo passo rientrare nel suo
precedente stato, e così più volte, fino a che si desideri riprendere di nuovo su
di sé la vita m ortale.
IV
Ho parlato di un periodo di quiescenza in cui l’anim a rivede il suo passato,
prim a di poter proseguire oltre; infatti su quei piani m entali la persona si
concentra piuttosto s u s e s te s s a, in un travaglio interno, preoccupata ora
non tanto del proprio re n d im e n to (com e era sulla terra) m a del proprio
a s s o rbim e n to di verità riguardan ti se stessa.
Ricapitolando: abbiam o descritto tre piani m e n ta li, cioè l’inferiore o
intellettuale, l’intuitivo, e il superiore che entra in contatto con le forze
cosm iche. Da qui si passa avanti ai veri piani spirituali, quelli ce le s tia li. I
Buddisti chiam ano «Nirvana», la condizione celestiale, con un term ine che
bene esprim e quella pace, quella tranquilla revisione da parte dell’anim a
um an a di tutte le esperienze che ha accum ulato.
Avete m ai sentito parlare delle «Sale dell’Attesa»?. Esse esistono davvero: e
l’anim a la cui realizzazione è incom pleta vive per un periodo su questo piano
m entale, avendo raccolto tutta la sua conoscenza e riesam inato tutte le
esperienze passate sia in terra che altrove. Lassù l’anim a attende fino a che
arriva la chiam ata di proseguire, ovvero finché accetta l’ordine di scendere di
nuovo nella vita m ortale.
Abbiam o descritto una dopo l’altra le sfere astrali, m entali, celestiali e quella
del Cristo. Ci può essere stata qualche confusione nei term ini e desidero
chiarirli. Dai piani astrali e m entali ai celestiali, passiam o poi a quello che
abbiam o chiam ato la sfera del Cristo, m a che d’ora in avanti desidero
chiam are la s fe ra co s m ica o u n ive rs ale . In questa condizione di vita
celestiale abitano dei grandi Esseri che non devono più rinascere su alcun
piano di esistenza fisica, e che ora si occupano non solo della vita sulla terra,
m a di tutta la vita, quella dell’universo. Da questo piano provengono i m aestri
creatori, responsabili della vita delle anim e di esseri m eno evoluti che abitano
su altri pianeti e in altre sfere di esistenza.
Migliaia di an n i (posso solo parlare in term ini di tem po terrestre) devono
passare prim a che l’io raggiunga piena espressione e com pleto sviluppo;
soltanto dopo aver acquisito ogni possibile conoscenza attraverso l’esistenza
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fisica passa oltre le «Sale dell’Attesa», oltre perfino i piani celesti nel piano
ancora più alto. Quale parola può essere adeguata a descrivere questo? La
sfera del Cristo... il luogo dell’unisono col Cristo... l’estasi dell’am ore perfetto,
della realizzazione totale... sì, anche queste esperienze attendono l’anim a
evoluta.
Nel passaggio tra le sfere m entali e celestiali, l’anim a diventa consapevole di
un elem ento spirituale che le m ancava prim a. Questo è dovuto alla vicinanza
con la sfera del Cristo, da cui, con sacrificio suprem o, gli esseri creatori e
perfetti possono scendere per im m ergersi in un’esistenza terrena, per
riprendere nuovam ente su di sé la condizione m ortale. Questo è ciò che
accadde quando il Maestro Gesù fece la sua rinuncia - m a c’è ancora m olto
che dovete im parare riguardo alla sua vita e alla sua m orte.
N o n è n e ce s s ario p e r l’u o m o p as s are attrave rs o la m o rte fis ica p e r
e n tra re in co n ta tto co n tu tti i p ia n i d e lla vita s p iritu a le . Qu e s ta
co n o s ce n za è vitale al be n e s s e re e alla fe licità d i o gn u n o . In effetti,
l’uom o ha il potere di raggiungere, di entrare in contatto e di essere sensibile
alle influenze che em anano da tutti i piani di essenza spirituale anche quando
è avviluppato nel corpo fisico; la differenza sta nel fatto che, quando è liberato
dal corpo, la sua vita spirituale raggiunge una dolce intensità. E’ vero che
l’esperienza che l’anim a fa, dopo aver abbandonato il corpo fisico, gli consente
di provare nel proprio essere un senso di realtà più grande e più ricco.
Ripetiam o ancora che tutte le sfere della vita spirituale possono essere
raggiunte dall’uom o incarnato che può in effetti trarne le sue esperienze sia da
un inferno di desiderio che da un paradiso di estasi.
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3 - LA SFERA D ELLA RIU N ION E
« Po t e n z a In co m m e n s u r a b ile , Am o r e In d icib ile ! Gr a n d e Ar ch it e t t o
d e ll’U n iv e r s o , n o i p r e g h ia m o d a v a n t i a l Tu o Tr o n o d i Gr a z ia .
Ve n ia m o d a v a n t i a Te in u m ilt à , p r o n t i a r ice v e r e i Tu o i co m a n d i.
O Gr a n d e Es s e r e , t i o ffr ia m o la n o s t r a v o lo n t à p e r fa r la Tu a .
Ab b e llis ci la n o s t r a v is io n e s e co n d o la Tu a v e r it à . Am o r e D iv in o ,
is p ir a le n o s t r e m e n t i co n la Tu a b o n t à e r e n d i i n o s t r i cu o r i
s o t t o m e s s i a Te ... Am e n !» .
A questo punto voi penserete che tutto questo è m olto interessante, m a vi
dom anderete che succederà del vibrante am ore um ano e della speranza di
riunione con quelli che se ne sono andati prim a di noi, e che per tanto tem po
abbiam o sognato e ardent em ente desiderato di ritrovare, Avverrà essa nelle
sfere spirituali? Voi direte: a che serve diventare una m assa inform e di
coscienza in quei luoghi celesti, com e un uovo senza il guscio? La prospettiva
è poco allettante per chi ha sognato di riunirsi ai propri cari, sognato un
am ore profondo, ricco e pieno, il cui raggiungim ento può da solo dare un
senso alla nostra vita.
Siam o davvero destinati a entrare in una condizione senza form a e a vivere in
essa per sem pre? No, vi posso garantire che esiste davvero una sfera speciale
nel m ondo dello spirito, un luogo quasi paradisiaco nelle regioni astrali
superiori, m olto più bello del «Sum m erland» degli Spiritisti, una sfera in cui
le anim e si riuniscono di nuovo. Notate, si tratta di un luogo per la riu n io n e
d e lla vita u m a n a a tu tti i live lli, e include ogni anim a incarnata in grado
di elevarsi dalla terra fin lassù. E’ la sfera delle riunioni fam iliari, che si
possono descrivere com e feste di fam iglia, dove tutte le anim e legate fra loro
da un am ore vivo e vibrante possono incontrarsi e salutarsi. Tuttavia queste
riunioni non durano m olto a lungo: vi sono dei doveri sia per noi dalla nostra
parte che per voi dalla vostra ai quali, quando viene il m om ento, tutti
dobbiam o tornare. I nostri doveri sono gioiosi. Forse voi troverete i vostri
noiosi, pesanti e faticosi; eppure a qualunque livello di vita ci si trovi, tutti
dobbiam o tornare a quella particolare condizione a cui siam o adatti.
Vi sono periodi festivi nel m ondo astrale, proprio com e in terra si celebra un
particolare anniversario o ricorrenza, o le festività di Natale, Pasqua e
Pentecoste. In queste occasioni la gente si incontra con un senso d’am ore, di
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felicità e di pace per scam biarsi delle esperienze. Sì, un uom o dalla Terra può
trovare la sua am ata che lo attende e rim anere insiem e nella felicità di una
m eravigliosa riunione. La gente si incontra in grandi gruppi, non in sale o
tem pli, m a in vaste cattedrali all’aperto per lodare Dio cantando e per
esprim ere una profonda gratitudine con preghiere piene d’am ore.
Avete delle dom ande da fare al riguardo di questa sfera della riunione?
Chiedete se volete, m a astenetevi dal discutere questo argom ento fra di voi,
perché provochereste solo confusione.
Do m a n d a : Supponiam o che una persona segua il proprio o la propria
partner nell’aldilà e la sua m aturità spirituale sia inferiore a quella dell’altro
per cui non può raggiungere il livello della riunione; che succede allora?
La persona la cui qualità spirituale è più elevata può sem pre innalzare l’altra
persona, anche se per un breve periodo. Ci sono esem pi anche nella vostra
esperienza terrena. Forse che una donna dalla natura profondam ente
spirituale che am a m olto un uom o non degno di lei, non può innalzarlo,
m agari solo per breve tem po, sem plicem ente con la sua presenza e la sua
influenza? Può essere soltanto un’esperienza passeggera, m a egli per un
istante si sarà avvicinato a lei. La stessa legge agisce nei m ondi spirituali. Il
tem po qui non è nulla. Ha senso unicam ente com e fatto di coscienza um ana;
per l’in te n s ità d e ll’e s p e rie n za due anime possono vivere un periodo in un
attim o che sem bra m olto più lungo. Una luce avrà com inciato a brillare per
l’anim a m eno evoluta e in seguito essa si sforzerà con accresciuto entusiasm o
di raggiungere di nuovo quel piano di coscienza dove ha vissuto un
m eraviglioso m om ento di riunione felice.
N e llo s p irito n o n vi p u ò e s s e re s e p a ra zio n e . Vi rendete conto di quello
che significa? Dev’essere difficile, m a cercate di afferrare quest’idea di affinità
spirituale: anche se due anim e si sviluppano su due piani di vita diversi, c’è
sem pre un punto in cui, se si am ano, possono trovare un contatto, non fosse
che saltuario. A volte voi stessi siete in grado di raggiungere un’alta sfera
spirituale di coscienza, m a poi non riuscendo a sostenere il contatto,
precipitate di colpo. Tuttavia avete avuto il vostro m om ento. Non ci si può
certo aspettare che andare per una volta nel m ondo dello spirito faccia di un
uom o un angelo per sem pre!
Com e posso farvi capire l’am ore e la gioia che le anim e prova no quando
finalm ente raggiungono i loro cari?
Che gioia è sapere che una vera separazione non potrà esservi m ai più, anche
se vi saranno separazioni passeggere per servire e lavorare!
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Do m a n d a : Che succede di due anim e gem elle che hanno una vera affinità?
Qual è il loro destino?
Questa è una grossa questione. E’ certo però che due anim e gem elle non
possono fondersi in un solo individuo e che l’individualità di una venga
assorbita dall’altra; si può però sviluppare una tale perfetta arm onia di
desiderio e di com prensione fra le due anim e che le loro vite scorrono com e in
un unico canale. Quando le anim e raggiungono le più alte sfere, i loro aspetti,
sia attivo che passivo, rim angono; in altre parole, sono ancora uom o e donna
e ciascuno continuerà a contribuire con il suo particolare raggio creativo di
forza vitale all’Universale.
Questa verità va sottolineata ripetutam ente: con il Dio assoluto ed eterno non
esiste m ai alcuna possibilità di identificazione; eppure, tutto è identificazione.
Questo è un paradosso - m a non capite? Diventando u n o , diventate parte del
tu tto . Diventando il tu tto , diventate u n o con Dio. Che pensiero m agnifico e
trascendente! Se l’uomo potesse afferrare, anche soltanto momentaneamente,
un barlum e appena percettibile di questa verità, i rapporti m ondiali
potrebbero m igliorare im m ensam ente. L’antagonism o m ondiale cesserebbe,
perché l’uom o passerebbe dal proprio punto di vista p e rs o n a le alla
realizzazione della sua vera natura. Proprio alla com prensione di questa verità
Gesù Cristo tentò di risvegliare l’um anità.
Vorrem m o lasciarvi ancora un altro pensiero a m aturare nella vostra m ente.
Sul piano di coscienza che abbiam o chiam ato Universale, cioè la totalità della
vita, l’uom o può controllare gli elem enti, creare a volontà accogliendo nella
sua coscienza la forza vitale creativa universale.
Questo è il segreto dei Maestri: agendo in accordo con quella vibrazione
universale, essi controllano tutti gli elem enti m ateriali intorno a loro, e con la
stessa facilità anche quelli astrali e m entali nelle rispettive sfere.
Può farlo un Maestro che, con uno sforzo della sua volontà spirituale (non
quella della sua m ente fisica), sa elevare e accelerare le sue vibrazioni a tal
punto da attrarre a sé gli atom i di quei diversi piani. Quando si sono
accum ula ti, egli gradualm ente li fa rallentare fintanto che da atom i spirituali
diventano atom i fisici, e prendono la form a di qualunque oggetto o sostanza
egli desideri.
Molte persone m ettono in dubbio la verità del m iracolo dei cinque pani e dei
due pesci che nutrirono cinquem ila persone, dom andandosi com e il Maestro
Gesù potesse com piere un tale m iracolo. Lo fece innalzando la sua coscienza
nell’Universale, mantenendo il suo pensiero all’unisono con Dio, in tal modo
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attraendo verso quel pensiero gli atom i spirituali, facendoli rallentare e
decidendo quale form a particolare di m ateria dovessero assum ere. In questo
m odo egli nutri i cinquem ila.
Abbiam o parlato della sfera della riunione, che in altre parole significa una
condizione di intesa spirituale in cui tutte le anim e si ritrovano. Abbiam o
accennato alle riunioni che hanno luogo lassù e cercato di dim ostrare che
perfino dalla vita terrena si può raggiungere questa sfera com une di arm onia
e contatto spirituale. In com unicazioni precedenti ho indicato che la vita
chiam ata dall’uom o «vita dopo la m orte» è in realtà la vita d e l s u o s p irito
e te rn o ; cosicché questi regni di coscienza spirituale non possono essere
lim itati alla vita disincarnata, m a sono sem pre aperti all’uom o: sono aperti a
voi qui e ora.
Questo è un punto cruciale: la vita più ricca dell’anim a e dello spirito
dell’uom o, che erroneam ente si crede esista soltanto dopo la m orte, è la vita
del suo passato, del suo presente e del suo futuro. E in effetti l’uom o vive in
un segm ento di vita eterna, vita con cui ogni anim a è in contatto in ogni
m om ento, sia che si trovi in un corpo fisico o in una sfera dei regni spirituali.
Il riconoscere la realtà di questa vita spirituale interiore arm onizzerà e
unificherà un giorno tutte le scuole di pensiero, tutte le religioni che ispirano
il cuore degli uom ini. Sarà l’autentico “Vangelo dell’universalism o”.
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4 - SPIRITI D ELLA N ATU RA E AN GELI
« Gr a n d e Ar ch it e t t o d e ll’U n iv e r s o , ci r iu n ia m o d i n u o v o co n il s o lo
p r o p o s it o d i r ice v e r e d a i Tu o i M in is t r i la d iv in a v e r it à d e lla v it a e
d e ll’e s s e r e . N o i, Tu o i s e r v it o r i, ci s ia m o d e b it a m e n t e p r e p a r a t i e d
o r a ci p r e s e n t ia m o a Te , a t t e n d e n d o la Tu a p a r o la . E t e n ia m o
p r e s e n t e ch e co n la Tu a s a g g e z z a n e l cu o r e , la Tu a b e lle z z a n e lla
n o s t r a v is io n e e la Tu a v o lo n t à n e lle n o s t r e m a n i, p o s s ia m o
a v a n z a r e n e l co m p le t a m e n t o d e l Tu o la v o r o n e l Tu o n o m e , p e r il
Tu o o n o r e e g lo r ia n e i s e co li d e i s e co li. Am e n » .
Nessun artista e nessuno scrittore potrebbero descrivere la bellezza dei m ondi
sovrasensibili. L’uom o può soltanto vedere di sfuggita le m eraviglie della vita
spirituale che lo attendono, e sono pochi quelli che attraverso l’aspirazione o
un vero contatto con le sfere spirituali superiori possono cogliere una fugace
visione del loro splendore. Sono essi i veri artisti e scrittori, m usicisti, poeti e
uom ini dalla fervida fede. Ma anche le loro fugaci visioni non durano a lungo
e svaniscono quando l’uom o ritorna alle cose di tutti i giorni.
Certo il m ondo dello spirito e il m ondo fisico sono intrecciati
inestricabilm ente, cosicché è im possibile per l’uom o separare i due stati del
suo essere. Ma quando egli avrà raggiunto la com prensione di questa realtà,
allora il suo stesso m ondo m ortale non gli sem brerà così denso, così
m ateriale. Quando anche l’uom o della strada afferrerà queste cose, il suo
m ondo diventerà più sottile, più etereo; e l’um anità entrerà in una condizione
più sim ile a quella astrale che non a quella fisica di oggi. Questo futuro si
schiuderà da solo. Anche durante le vostre vite terrene com incerà questa
graduale eterizzazione dell’atom o fisico e la terra diventerà progressivam ente
più bella m entre l’um anità avanza sul sentiero dell’evoluzione spirituale.
*.*.*
Qui farem o una pausa e accennerem o a un altro aspetto della vita che finora è
stato m olto trascurato, cioè alla linea di evoluzione degli spiriti della natura.
Finora ci siam o occupati soltanto della vita um ana, incarnata e disincarnata,
escludendo la natura. Dobbiam o adesso prendere in considerazione la vita
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D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
delle piante, degli anim ali, la vita esistente negli elementi, che sono tutti piani
di pulsante forza vitale distinti da quello um ano. Ricordiam oci che la natura si
estende ad altri m ondi e che la sua regolata evoluzione include i piani astrale,
m entale e celestiale. E’ chiaro che la vita della natura fa parte del piano della
creazione in un m odo più perfetto e ordinato di quello um ano.
Per quanto strano possa sem brare, sono sem pre stato convinto dell’esistenza
degli «esserini» e am avo le favole che fanno la gioia dei bam bini, e che in
verità non sono affatto favole, m a espressione di realtà deliziose.
Adesso m i dà m olta gioia visitare il grande m ondo sotterraneo - chiam iam olo
il vasto sottobosco - della vita della natura, ove i piccoli gnom i e le fate sono al
lavoro nei giardini della terra e, sui piani più alti, felicem ente intessono sogni
e aspirazioni, in una scena di bellezza che forse un giorno sarà captata da un
artista o da uno scrittore; e godo nell’osservare questi esserini affaccendati a
creare la loro rappresentazione dell’am ore divino e della bellezza di Dio.
Com ’è sensibile questo m ondo delle piante intorno a noi! Quanto è bello
vedere le piccole creature fatate intente a fornire forza vitale e sostentam ento
alle piante! Se m anca questo aiuto, le vostre piante presto appassiscono e
m uoiono, e anche l’uom o m orirebbe senza la vita delle piante. Senza le forze
superiori controllate dai signori della natura, i deva, il vostro m ondo fisico
cadrebbe nel caos. L’uom o ha scoperto con com piacim ento una legge e un
ordine che a suo dire funzionano autom aticamente per regolare l’universo, ma
non cerca di com prendere a livello più profondo l’im m enso potere che regge il
sole, i pianeti e il loro corso. La persona religiosa parla con fiducia di un Piano
Divino e di un Padre am oroso che dispone di ogni cosa nel m odo giusto; m a
non considera la m eravigliosa organizzazione esistente nelle sfere spirituali
per controllare, conservare e sostenere la legge e l’ordine che vediam o nella
n atura.
Gli uom ini di scienza tendono a considerare i fatti dell’esistenza m ateriale
com e norm ali e causati da leggi cui danno dei nom i senza affatto capirle.
Afferm ano che, se si pianta un sem e nella terra, date certe condizioni di
um idità, luce solare e calore, il sem e diventerà una pianta. Il resto
dell’um anità accetta questo risultato, non com e un m iracolo, m a com e un
avvenim ento qualunque; proprio com e l’uom o com une dà per scontato
l’andam ento generale della natura che lo sostenta quasi fosse un suo diritto;
così rifiuta di essere riconoscente per l’infinita cura, l’am ore e la pazienza che
sono la Causa di tutto.
Dietro ogni m anifestazione della forza vitale sulla Terra, inclusa quella
um ana, si cela il grande m ondo della Realtà Spirituale: è così che Verità e
Am ore sono sem pre al servizio dell’intero universo. Vorrei soltanto che voi,
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D igitalBo o k
IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
am ici m iei, poteste un giorno aprire il vostro occhio interiore m entre
cam m inate nel vostro giardino e vedere gli innum erevoli esserini al lavoro
sulle vostre piante e sui vostri fiori. Forse avranno l’aria di ignorarvi, m a
sappiate che sono tutti affaccendati a costruire, attivi nel creare la loro parte
di vita sulla terra.
Ho captato il pensiero di uno di voi... E’ vero, vi sono in contatto con la terra
degli angeli evolutisi attraverso la linea di progresso della n atu ra, non quella
um ana. E’ anche vero che alcuni di essi si uniscono alla razza um ana in m odo
da poter im partire una certa conoscenza, o aum entare la potenza oppure la
riuscita di qualche persona di cui sono al servizio. Per esem pio, le cerim onie
religiose attraggono degli esseri angelici. Non è una favola. Vi riporto dei fatti,
poiché io stesso ho visto gli angeli presenziare a riti e funzioni sacre. Una
certa conoscenza più o m eno nebulosa riguardante gli Angeli della Vita e della
Morte è giunta fino a voi, e forse voi considererete questi angeli com e anim e
evolute che una volta appartenevano alla razza um ana, m a vi sbagliate. Esiste
un Mondo degli Angeli diverso dalla razza um ana, dalla catena di evoluzione
um ana, form ato da anim e che non si sono m ai incarnate in un corpo um ano,
m a che hanno progredito attraverso il processo di sviluppo naturale loro
proprio in stretto accordo con le leggi di servizio creativo a beneficio di tutte
le creature. Tali sono ad esem pio gli Angeli della Musica. (Qui vorrei
interrom pere un m om ento il m io argom ento per fare un confronto fra i
«piccoli esseri» e i «piccoli toni» della m usica, che uniti form ano una
possente m elodia e si espandono nella sublim e arm onia della natura).
Am ici m iei, verrà il giorno in cui la fratellanza di uom ini e angeli sarà m eglio
com presa. Tutta la creazione e l’evoluzione lavorano per raggiungere questo
fine, così da ottenere com pleta com prensione e arm onia fra tutte le creature
di Dio.
Perché no? Voi siete uno, e noi siam o uno, in realtà tutto è unito. L’uom o si
renderà conto di questo quando, passato attraverso la Seconda Morte,
rinascerà nella realizzazione che dapprim a spunta e poi cresce dentro di lui in
eterno; allora rinascerà in quella espansione di coscienza in cui realizzerà una
volta per tutte che, nel dare e nell’essere di servizio a fratelli e sorelle in tutti i
regni della vita, egli entra in unisono con l’Universale. Entro quella
com prensione l’anim a cresce e diventa una con Dio, e si perde per trovare
nella sua sottom issione Cristo Signore.
Non pensate che i piani di esistenza della natura, oppure del m ondo astrale o
m entale o celeste, si trovino m olto lontano dall’uom o in qualche paradiso
illim itato. Tutti sono li, nella vostra stessa coscienza, in attesa che voi li
scopriate. Essi sono più vicini all’uom o del suo stesso respiro.
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
La lezione unica che tutti noi dobbiam o far penetrare nei nostri cuori e vivere
nelle nostre vite è che il re gn o d e i cie li s i tro va d e n tro cia s cu n o d i n o i.
Non è necessario un grande intelletto per entrare in quel regno, m a basta la
sem plicità di cuore di un bam bino. Perciò vi dico, parlate delle fate ai vostri
bam bini, cercatele voi stessi nel vostro giardino ed entrate così in com unione
con la vita universale della natura di cui esse fanno parte.
Questo dunque è il pensiero che vi lascio, su cui m editare: s e m p lic ità. La
vita non è com plessa. Soltanto l’ignoranza la rende tale; afferm azione audace
m a vera. La vita è grande nella sua sem plicità e sem plice nella sua grandezza.
E’ tutto.
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
5 - LIBERO ARBITRIO E D ESTIN O: ESISTON O EN TRAMBI
« Il Pa d r e d e lla Vit a , d e ll’e s is t e n z a ... a t t r a v e r s o il Qu a le t u t t o
a g is ce e r e s p ir a ... La cu i Sa g g e z z a h a g e n e r a t o m e d it a n d o la
p e r fe z io n e d i o g n i co s a e s is t e n t e » .
POPUL VUH
Abbiam o già chiarito che le sfere della vita spirituale non sono soltanto parte
della vita dopo la m orte. Abbiam o spiegato com e l’influenza di queste sfere
com penetri in m odo inseparabile sia il piano astrale che quello fisico.
L’um anità deve ancora im parare questa lezione di m assim a im portanza.
Vorrem m o che confrontaste la vita m eravigliosam ente com plessa degli spiriti
della natura, il ritm o arm onioso e l’unisono, presente a tutti i livelli di
esistenza del m ondo naturale, con il raggio ancor più m eraviglioso di Vita ed
Essenza Cosm ica che com penetra ogni aspetto dell’essere um ano. Vorrem m o
che cercaste di rendervi conto dello splendore dell’Am ore che Dio Padre è
disposto a donare a tutti quanti i suoi figli.
Am ici m iei, voi non vi rendete conto di quanto siate m eravigliosam ente
guidati e assistiti ad ogni passo nella vostra vita q uotidiana da aiutanti e amici
invisibili. Anche se siete consapevoli della loro esistenza, sem bra che diate per
scontata la loro preoccupazione nei vostri confronti. Ci riferiam o alle guide
che scendono per prendersi cura di un’anim a um ana e per anni, talvolta per
un’intera vita, tentando di generare in quella coscienza una scintilla di luce
divina. Senza scoraggiarsi, perseverano, tentando costantem ente di rim ettere
assiem e i fram m enti rotti e le disarm onie di certe vite um ane, per svegliare
nell’anim a un qualche sprazzo di coscienza di Cristo. Mentre lavorano
continuam ente con l’um anità sulla terra, essi scendono anche s o tto il piano
terrestre nei piani astrali più densi, com e pure lavorano sui piani astrali
superiori. Dai gradini più bassi della scala um ana di esistenza fino ai più alti,
opera l’am ore trascendente e la protezione dell’anim a um ana.
A questo punto chiederete: dove si m anifesta il libero arbitrio dell’uom o?
Com e sarem o giudicati? Con la m isura dei nostri desideri? Dei nostri
successi? Dei nostri fallim enti? Se questo stesso im m enso potere viene
esercitato perfino sulla realtà esterna della vita giornaliera, allora noi non
siam o niente più che pedine o burattini in un grande gioco? Non è così, am ici
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m iei! Sebbene questa sollecitudine per la vita interiore dell’uom o provenga
dal grande Signore dell’Am ore, essa non detrae nulla al potere um ano di
esercitare una libera scelta.
Poiché infatti voi fate continuam ente delle scelte, continuam ente decidete
quale strada seguire, se sarete positivi o negativi nelle vostre reazioni agli
eventi, costruttivi o distruttivi. Tuttavia, se decidete di seguire il sentiero
inferiore, è necessario che facciate l’esperienza dell’e ffe tto della vostra scelta,
della vostra decisione, passando attraverso sofferenze e tribolazioni.
Esiste sia il libero arbitrio che il destino. E qui ci troviam o di fronte al
problem a: libe ro a rbitrio co n tro d e s tin o . E che problem a è questo,
enorm e e apparentem ente insolubile! Quanto poco lo si capisce! E lo si capirà
poco fintanto che non si sia com preso che una soluzione a questi problem i (e
ve ne sono m olti) si può trovare soltanto attraverso la propria crescita
graduale nella conoscenza di Dio, e non attraverso uno sforzo intellettuale sul
piano fisico.
Il destino, per quel che riguarda l’uom o, consiste in una varietà di esperienze
fisiche a cui egli è sottoposto nel corso della sua vita m ortale. Il libero arbitrio
viene esercitato n e lla re a zio n e s p iritu a le alla serie di condizioni,
all’am biente o alle circostanze che com pongono e in gran parte dom inano la
vita fisica ordinaria. Se queste reazioni rendono la natura di una persona più
buona e più gentile, anche la sua vita sarà m igliore. Se ne verrà inasprita, resa
dura e spietata con i suoi sim ili, allora attrarrà su di sé esperienze penose,
secondo la legge di causa ed effetto che avrà m esso in m oto lei stessa.
Ferm iam oci a considerare la forza divina che com penetra il nostro essere in
ogni m om ento della vita, la m eravigliosa organizzazione che governa i regni
naturali e la forza creatrice in tutta la natura, continuam ente incoraggiando e
sviluppando la vita di piante, uccelli, anim ali e uom ini. Consideriam o di
nuovo la stessa forza creatrice che senza errore m antiene le stelle nel loro
corso celeste e che continuam ente è causa di nascita e di vita, di m orte e di
rinascita, in una successione di vita e di m orte com e un’onda ritm ica che
percorre tutta la creazione. E poi chiedetevi se è m ai possibile concepire
anche una m inim a parte di quella Intelligenza Infinita che crea l’indom abile
spin ta vitale e, avendola creata, la sostiene attraverso l’eternità.
E poi pensate ancora alla nostra m eravigliosa vita um ana collettiva, alle vostre
vite individuali, alla forza che vi sostiene in tutte le cose, la forza che porta a
vo i - e anche vi porta a ttra ve rs o - una serie di esperienze nella vita fisica
destinate a tessere un disegno di bellezza e di verità spirituale nella tram a e
nell’ordito del vostro essere interiore.
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Se poteste alm eno per un m om ento intravedere quegli esseri pieni di grazia
viventi in tanta arm onia e tranquillità nelle sfere celesti! Se poteste vedere la
bellezza dei loro volti e delle loro form e, avreste un barlum e del m eraviglioso
flusso vitale della coscienza di Cristo che, da epoche incom m ensurabili e
attraverso m olte vite ricorrenti, lavora per produrre infine esseri così radiosi.
Non dim entichiam o che ogni uom o si sviluppa ed evolve così, gradualm ente,
in m odo da poter arrivare anche lui alla sconfinata perfezione della Divinità.
Pensateci, dunque: poiché ogni sforzo della m ente, della volontà e dello
spirito um ano, ogni azione, ogni esperienza, dalla più piccola alla più grande,
contribuisce alla creazione di un tale Uom o. Purtroppo c’è da rim anere
e s te rre fa tti p e r l’in gra titu d in e e l’e go is m o d e l p ro p rio cu o re
in co s ta n te , quando visioni come questa finalmente fanno luce nell’intelletto.
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6 - IL PROBLEMA D EL BEN E E D EL MALE
« La n a t u r a e d e s s e n z a d e l Be n e è u n a ce r t a d is p o s iz io n e d e lle
Vo lo n t à , s im ilm e n t e q u e lla d e l M a le » .
EPITTETO
« Alt is s im o e p e r fe t t o S p ir it o de ll’U n iv e r s o , g r a n d e Ar ch it e t t o , ci
p r e s e n t ia m o a Te , p r e g a n d o Ti d i g u id a r ci n e l n o s t r o ca m m in o .
Po s s a la s a g g e z z a d e lla Tu a m e n t e is p ir a r e il n o s t r o la v o r o ; la
b e lle z z a d e lla Tu a fo r m a m a n ife s t a r s i n e lle n o s t r e o p e r e , il Tu o
a m o r e is p ir a r e o g n i p e n s ie r o e a z io n e v e r s o i n o s t r i s im ili. Fa ’ s i
ch e s ia m o p r o t e t t i n e l v ia g g io d e lla v it a e ch e p o s s ia m o
fin a lm e n t e g iu n g e r e a lla Tu a s p le n d id a Pr e s e n z a , r e s i p e r fe t t i
a t t r a v e r s o d i Te . Am e n » .
Questa sera l’energia si trasm ette con tale forza dinam ica da farm i sentire
librato in alto: potrei venire spinto com e un filo di paglia da un’esplosione.
Sem bra un paragone adatto all’energia spirituale che viene riversata sulla
Terra in questi tem pi (*).
(*) Ricordiam o che «questi tem pi» sono l’inizio degli anni 1930 quando
erano già in m oto le forze che avrebbero portato all’esplosione del nazism o
(N.d.T.).
Durante questa cascata di energia vedrete sia calam ità nazionali sia
sconvolgim enti internazionali, m a alla fine seguirà una ricostruzione
dell’um anità dovuta al potere dello spirito.
Ricevetti lo stesso m essaggio durante la m ia vita terrena; posso soltanto
ripeterlo e dire che vi saranno catastrofi sul piano fisico. Com e conseguenza,
un nuovo grande continente em ergerà dove adesso è soltanto l’im m enso
oceano, e vi sarà un equivalente abbassam ento di terra.
L’ordine è già stato dato; fin da adesso possiam o vedere questi Poteri Creativi
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D igitalBo o k
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al lavoro. Si evolverà una razza um ana m olto più progredita dell’um anità
odierna. A questi cam biam enti si accom pagnerà anche un raffinam ento della
sostanza fisica della terra stessa e delle sfere che la circondano (*).
(*) Il fattore tem po di questi avvenim enti non è indicato e può trattarsi di un
futuro rem oto.
Ma questa è una diversione. Ritorniam o ora all’argom ento dei piani al di
sopra dell’astrale: al prim o piano m entale, al piano intuitivo al di sopra di
esso e al terzo piano di intelligenza o saggezza. Ad esem pio la Scienza
Cristiana, com e corpo collettivo, trae la propria forza dal prim o piano
m entale. Sul piano successivo, l’intuito, ci si allontana dalla condizione di
dura intellettualità. Sul terzo piano, dove l’influenza dei due precedenti
diviene perfettam ente equilibrata e fusa, arriviam o a uno stato di coscienza o
intelligenza che si potrebbe chiam are Saggezza Divina.
Dobbiam o distinguere tra l’intelletto, che condiziona la vita sul prim o piano
m entale, e quella più vasta coscienza che esiste sul terzo piano m entale che
noi chiam iam o «intelligenza». Questa fa parte integrante della Mente Divina.
Purtroppo m oltissim e persone, considerate dai loro sim ili intelligenti e
intellettuali, in realtà m ancano d’intelligenza. Da questo piano di intelligenza
o saggezza divina noi possiam o trarre potere creativo, m a non quel potere che
produce la fo rm a sui pian i astrali, il potere che può produrre una vera
s o s tan za, com e dim ostrò Gesù con il m iracolo dei pani e dei pesci.
Su tutti i piani dell’essere che abbiam o descritto abitano angeli della luce e
angeli dell’oscurità. Siete in grado di afferrare questo fatto con tutte le sue
im plicazion i? Fino adesso avete forse im m aginato che tutti gli angeli
dell’oscurità siano cacciati in basso ad esistere in un qualche pozzo di
degradazione, m entre gli angeli della luce sono innalzati ai più alti cieli per
sedere alla destra di Dio? Nulla è più errato di quest’idea che per secoli ha
falsato la prospettiva dell’uom o riguardo al bene e al m ale. Stasera è m io
com pito di far com prendere all’um anità che questi due eserciti di esseri
intelligenti - o, se preferite, gli angeli della luce e dell’oscurità - lavorano e si
evolvono uno accanto all’altro e sono reciprocam ente necessari. Bisogna aver
assim ilato questo fatto prim a di poter chiaram ente concepire la vera natura
del bene e del m ale. Finora la concezione um ana era che il bene dovesse
sem pre opporsi al m ale. Nulla è più lontano dalla verità. Il m ale è sem pre un
com plem ento essenziale di quella qualità o condizione che si chiam a «bene»,
e senza l’esistenza del m ale il bene non potrebbe né esistere né evolversi.
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Rendiam oci conto che le Forze della luce e dell’oscurità lavorano insiem e
senza sosta per l’anim a dell’uom o, per rendere perfetta in lui l’Intelligenza
Divina continuam ente tesa a m anifestarsi in tutte le varietà di form e e di
sostanza. Questo lavoro angelico progredisce da ogni piano di attività
spirituale, incluso il terzo piano m entale di m editazione e di contem plazione.
Il potere che ne deriva, raggiungendo la Terra, può penetrare a fondo fino alle
più basse form e di creazione, com e scendono sulla Terra i raggi del sole e la
sua energia. Tuttavia, p iù è basso il piano di esistenza, m eno attivo è il potere
dall’alto.
Abbiam o detto che da tutti i livelli di vita e di coscienza spirituali si trae un
potere che può essere ed è utilizzato dall’um anità per il bene o per il m ale.
Non fatevi l’idea che tutto il potere spirituale proveniente dall’alto debba
necessariam ente essere «buono» o «bianco». Che cosa sarebbero dunque i
Principati e i Poteri dell’oscurità, gli Avversari e i Principi dell’om bra di cui
parla San Paolo, il quale, com e discepolo dell’Antica Saggezza, conosceva il
bene e il m ale per quello che valgono? Conosciam o m olti esem pi di uom ini e
donne che utilizzano tali poteri per i loro scopi m alvagi ed egoistici. Se volete
un esem pio, pensate alla storia della vita di m olti guerrieri e conquistatori, di
m olti finanzieri che si sono arricchiti alle spalle degli altri.
Sono troppo difficili per voi queste idee perché le possiate accettare al
m om ento? Certam ente no. Prendete ad esem pio un uom o che si preoccupa
eccessivam ente di arricchirsi. Una volta che ha attratto a sé questi poteri,
qualcosa dentro di lui più forte della sua stessa volontà di accum ulare lo
spinge avanti. Alla fine raggiunge uno stadio in cui, nonostante desideri
abbandonare la corsa al denaro, non lo può più fare, anche se orm ai det esta la
ricchezza che lo rende schiavo: ha perso il controllo, il denaro si accum ula con
un flusso che egli è incapace di arrestare, anche se orm ai sa m eglio di
chiunque altro che la ricchezza è un peso e una m aledizione. Altri esem pi di
questo tipo si possono trovare fra le persone di successo, com e scrittori,
dram m aturghi, uom ini politici e in ogni altra professione dove gli uom ini
bram ano ricchezza e potere. Siate cauti affinché chi è alla guida non finisca
per essere trascinato. Siate cauti! Gli angeli dell’oscurità sono al lavoro!
Se volete, potete voi stessi riconoscere il lavoro di questo potere oscuro che
dom ina tante vite finite in fallim ento e disastro. Non sarebbe m eglio per il
m ondo se tutto il m ale potesse essere distrutto per sem pre, cosicché solo il
bene rim anesse? Se un tale fatto è concepibile, è poi augurabile? O non
finirebbe piuttosto in un disastro?
Non vediam o com e un tale fatto potrebbe rendere il m ondo im provvisam ente
perfetto, anzi il contrario. Se pensate a due grandi ruote, due anelli, due cicli
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per sem pre rotanti uno collegato all’altro, di cui ciascuno m antiene in
equilibrio l’altro, com e per una forza m agnetica, forse potrete avere un’idea di
com e la Provvidenza lavora per lo sviluppo dell’anim a um ana, verso la sua
arm onizzazione con la Divinità (*).
(*) A questo punto A. C. D. non riusciva ad esprim ere appieno il significato,
m a con i gesti cercava di indicare due im m ensi cerchi sem pre in m ovim ento
uno appoggiato all’altro, in ritm o perfetto e in grado di m antenere
l’equilibrio m orale del m ondo, proprio com e le forze centripeta e centrifuga
tengono in equilibrio i pianeti nel sistem a solare.
Vorrem m o im prim ere nella m ente di tutti che anche ciò ch e l’u o m o
ch iam a «m ale » a p p a rtie n e a D io . L’in te llige n za U n ive rs a le ch e
l’u o m o ch iam a D io co n tie n e in s e s te s s a s ia il be n e ch e il m a le !
So che tale afferm azione creerà delle controversie, m a io posso soltanto
com unicare la verità com e la conosco e la vedo. Ciascuno di noi deve lavorare
e sforzarsi per raggiungere una vita di perfetto equilibrio, in cui l’oscurità non
superi la luce dentro di noi, e il bene e il m ale, non com e padroni m a com e
servitori, portino a com pim ento in noi la legge con precisione perfetta. Nel
m om ento presente vi è nel m ondo un predom inio delle forze dell’oscurità. La
Terra deve ritrovare e m antenere il suo equilibrio m orale, perseguire una
perfezione equilibrata al di là del bene e del m ale: infatti è prestabilito che il
bene e il m ale diventino servitori dell’uom o, così com e sono ora servitori di
Dio, cooperando all’adem pim ento del Suo Piano di Perfezione. E’ soltanto
quando l’individuo si innalza al di sopra della sua vita-pensiero fisica e
personale che può com prendere la vita com e u n o s tu p e n d o tu tto, e può
veder1a com e rivelazione della «qualità totale di Dio» che tutto com prende,
buono e cattivo, bianco e nero.
A questo punto qualcuno chiederà: «Se tutto ciò è vero, non siam o noi privati
di tutto lo slancio verso il bene? Che bisogno c’è che qualcuno cerchi di
m igliorare il m ondo o se stesso, se non c’è reale differenza tra giusto e
sbagliato. Se tutto alla fine si aggiusta, si potrebbe andare avanti così, alla
m eno peggio».
Vi ricordiam o che, com e le stelle sono in equilibrio nei cieli, così anche ogni
anim a um ana è in equilibrio nell’eterno Ciclo della Vita ed è m antenuta là,
entro la coscienza viva dell’Intelligenza Divina. E’ vero che l’anim a ha ricevuto
un certo libero arbitrio, o potere di scelta, cosicché può accettare oppure
rifiutare il bene e il m ale; m a non ha m ai il potere di spezzare il suo legam e
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con l’Anim a Suprem a, Dio: e rim a n e s e m p re u n d e s id e rio d i a s ce s a
ve rs o D io , anche se in certi m om enti l’anim a può negare, deridere o rifiutare
Dio: e al m om ento estrem o certam ente si arrenderà e tornerà a Lui, com e il
figliol prodigo della parabola.
Che cosa succede quando l’anim a è decisa a resistere al desiderio di ascesa
verso Dio che l’attira verso l’alto? Avviene che per sua volontà l’uom o sceglie
la strada che discende anziché quella che sale. Notate che non sfugge m ai a
Dio, neppure per un m om ento: la forza m agnetica dell’Intelligenza Divina lo
riporta verso un desiderio a tornare sul sentiero che conduce a Dio. Tuttavia,
attraverso innum erevoli trasgressioni l’uom o seguirà il sentiero del m ale che
scende sem pre più in basso. Ma arriverà anche il m om ento della
trasform azione, dell’ascesa, l’inizio della ripida salita, con i piedi sanguinanti,
verso Dio. Questa è la ragione per cui l’um anità non può m ai sfuggire al suo
destino che è di raggiungere il m assim o della perfezione attraverso il ritorno
finale al suo Creatore.
Eppure è vero che prim a che l’uom o possa diventare il riflesso di Dio deve
passare sotto l’arco più basso, deve toccare il fondo del m ale com e pure
raggiungere le m assim e altezze; deve passare attraverso l’inferno più
profondo e toccare il cielo più alto, sua definitiva dim ora.
Quando l’uom o sarà in grado di com prendere una verità così grande cesserà
di condannare i suoi sim ili; poiché allora lo splendente ideale dell’anim a
perfetta dell’uom o, a cui egli e tutti i suoi sim ili aspirano attraverso il bene e il
m ale, riem pirà il suo cuore di gioia. Allora egli penserà: «I m iei fratelli hanno
scelto il loro cam m ino, io il m io. Che im porta? Perché dovrei condannare un
altro?». Soltanto attraverso questo cam m ino l’io um ano potrà dom inare in un
prim o momento le proprie debolezze e mancanze, in seguito la sua condizione
am bientale e le m olte lim itazioni di cui la sua vita è circondata.
Nostra m èta sono le sfere della Vita Cosm ica posta al di sopra sia delle sfere
m entali sia di quelle celestiali che abbiam o descritto. Esseri dalla più alta
coscienza spirituale em ananti da quelle sfere sono ancora in grado di
m antenersi in contatto con l’uom o m ortale. Quando, attraverso uno sforzo
costante, una persona stabilisce tale contatto può ricevere com unicazioni
com prensibili da parte di abitanti di altri pianeti. Per m olto tem po l’uom o ha
cercato di inventare uno strum ento che gli perm etta di ricevere tali
com unicazioni, m a dovrà im parare che una cosa del genere può essere
realizzata soltanto entro il proprio io interiore e interpretata dalla sua
intelligenza spirituale. Dapprim a l’uom o deve raggiungere la fratellanza con i
suoi sim ili nella vita sociale e nazionale, poi la fratellanza tra nazioni. In
seguito verrà una fratellanza interplanetaria, nata dalla com unicazione tra i
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pianeti che diventerà possibile il giorno in cui la coscienza dell’um anità si sarà
elevata (*).
(*) Vale la pena di ricordare che questa previsione di com unicazione
interplanetaria fu fatta più di vent’anni prim a dell’avvento delle navi
spaziali e che fossero avvistati dei «dischi volanti» provenienti da altri
pianeti.
Prim a, tuttavia, dobbiam o im parare gli elem enti base di questa fratellanza.
Non di solo pane vive l’uom o, m a di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. In
altre parole, l’uom o può realizzare la pienezza della vita soltanto attraverso il
contatto costante con le verità spirituali.
Ci rendiam o perfettam ente conto che le nostre afferm azioni sulla reale natura
del bene e del m ale susciteranno m olte critiche. Ciononostante, dobbiam o
nuovam ente sottolineare il fatto che questi non sono di natura così opposta
com e può sem brare all’apparenza. Di pari passo con il potere creativo del
bene deve sem pre cam m inare il potere distruttivo del m ale. Durante la sua
vita terrena è essenziale, per l’uom o, distruggere o adoperare scarti e rifiuti.
Così è anche nell’econom ia dell’universo. Non possiam o forse descrivere gli
Angeli dell’oscurità com e la personificazione delle Potenze del Male,
rappresentanti le grandi forze distruttrici che consum ano tutto il superfluo
nello schem a dell’esistenza, in un continuo processo di assorbim ento e
distruzione di cose, abitudini, costum i, m odi di pensare e di vivere divenuti
an tiquati e in desiderabili?
Vogliam o dire che le Forze del Male si presentano ricoperte da un m antello
che in effetti nasconde un bene. Dato che la loro stessa natura è negativa, esse
devono assorbire dalla vita - dalla vita um ana e universale - tutto ciò che deve
essere elim inato o scartato. Soltanto in apparenza consum ano e distruggono:
in realtà, tras fo rm an o .
Cerchiam o di raffigurarci queste forze com e agenti sem pre attivi nel
trasform are tutto ciò che è indesiderabile in qualcosa che alla fine diventa
utile e bello. Ritorniam o sul nostro esem pio dei due potenti cicli che l’uom o
chiam a positivo e negativo, o sem plicem ente «bene e m ale». Ognuno è il
com plem ento dell’altro, entram bi sono necessari al Piano Creatore
dell’Assoluto. Com e è certo che la notte segue il giorno, così il m ale equilibra il
bene e viceversa, e questo processo di trasform azione continua sem pre. In
questo m odo i grandi cicli si susseguono attraverso il tem po con lo scopo
finale di aiutare l’Anim a di tutta l’um anità a raggiungere un equilibrio
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perfetto e una perfetta arm onia. Una volta raggiunto, questo perfetto culm ine
è araldo di un’altra em issione di energie Divine per la creazione di nuovi
m ondi destinati ad essere abitati da nuovi esseri. La Casa di Dio è così sem pre
in espansione per preparare il Giorno in cui i suoi figli ritorneranno dai loro
vagabondaggi nel tem po e nello spazio.
Queste sono solo alcune delle ragioni che rendono assolutam ente im possibile
per la mente finita di comprendere l’eternità. Possiamo aiutarvi proponendovi
l’im m agine della grande Ruota m ai frenata, m ai arrestata nel suo m ovim ento
com e il m odo m igliore di rappresentare l’eternità.
Sì, D io co n tie n e in s e s te s s o s ia il be n e ch e il m a le . E’ la nostra
concezione del m ale che è sbagliata. Esso, com e lo vede l’uom o, è piuttosto il
co n ce tto-p e n s ie ro del m ale che egli form a, che non il m ale stesso.
Chiunque pensa soltanto a soddisfare se stesso e i suoi desideri, vive
un’esistenza unicam ente egocentrica in uno stato di oscurità che gli uom ini
chiam ano «m ale». Se d’altra parte, dandosi interam ente agli altri, vive e si
adopera per aiutare e servire i suoi sim ili in piena fratellanza, allora vive nella
luce e attira a sé altra luce. Non capite che è solo l’io esteriore e personale, un
riflesso del vero uom o, a cercare il bene o il m ale? L’uom o interiore, fatto a
im m agine di Dio, sa che entram bi Lo servono.
L’uom o guarda il m ondo intorno a sé e vedendo m olta ignoranza, crudeltà e
cattiveria sostiene che è im possibile negare la realtà del m ale? La sua
opinione si basa soprattutto sulle convenzioni dei suoi tem pi o sui costum i del
suo paese. Quello che sem bra buono in un certo periodo, spesso viene
giudicato esattam ente l’opposto da una generazione successiva o da gente di
un altro continente.
Dobbiam o ancora parlare di una gerarchia di esseri di rado descritti,
solitam ente conosciuti com e Esseri Angelici, gli « Esseri Alati», i grandi Deva,
i cui poteri regolano l’ordinam ento di m olte vite (*), senza dei quali al m ondo
dell’uom o m ancherebbe m olto della sua dolcezza e del suo profum o. Mi
riferisco anche agli Angeli della Nascita e della Maternità, ai pietosi Angeli
della Morte, agli Angeli della Musica, dell’Arte e della Letteratura.
(*) I Deva controllano le anim e di gruppo del regno della natura, di cui
form iche e api sono un im portante esem pio, m a i loro poteri si estendono al
di là degli insetti alla vita dei vegetali, degli anim ali e degli uccelli.
Im m agina m ai l’artista che le em ozioni da cui nascono la m usica, l’arte e la
bellezza, e le vibrazioni più sottili e delicate originino dalle sfere al di là
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dell’opacità della Terra, da altezze irraggiungibili alla mentalità umana? Tutta
la bellezza spirituale em ana dai m ondi celesti e dagli Esseri divini che li
abitano. Sì, questi Angeli Alati sono ispirati dall’am ore reciproco esteso a
tutto l’universo.
E’ estrem am ente difficile esprim ere realtà spirituali con parole adatte solo a
descrivere condizioni m ateriali e fisiche. Tuttavia vorrei offrirvi una speranza
vera e bella al di là di ogni im m aginazione e assicurarvi che il progresso è
possibile attraverso il costante desiderio di bellezza, di am ore e di saggezza.
Vorrei descrivere una vita perfettam ente capace di esprim ere tutti i
sentim enti e gli attributi più alti che giacciono nascosti nel profondo della
natura um ana. Non vi è una sola anim a, sia essa di uom o bianco, nero, giallo
o rosso, che non trovi i propri bisogni soddisfatti nel vasto universo dello
spirito. Se ne fossi capace dipingerei un quadro del m ondo celeste tale da
soddisfare tutti i desideri e accendere l’im m aginazione di ogni anim a vivente
sulla Terra. Se trovassi le parole, m ostrerei un m ondo dello spirito sem pre in
evoluzione, sem pre aperto a nuove visioni di bellezza. Mentre si prosegue, si
vedono nuove altezze all’orizzonte. L’aria diviene più fine, più lum inosa.
L’essere si sente pieno di esultanza e spinto a nuovi tentativi e a nuove
realizza zioni.
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7 - «A VOLTE MI SI APRE D AVAN TI L’IN TERO PAN ORAMA
D ELLA VITA U MAN A »
« So lle v a t e la p ie t r a e là m i t r o v e r e t e - s p a cca t e il le g n o e là io
sono».
PAROLE DI GESU’
« Vid i co m e la Su a o n n ip o t e n z a p e n e t r a s s e t u t t o e fo s s e il
fo n d a m e n t o d i o g n i co s a » .
KOMENSKY
« Il fu o co s e n s ib ile è in o g n i co s a e a t t r a v e r s o o g n i co s a p a s s a
s e n z a m e s co la r s i, e d a t u t t o s g o r g a . Se b b e n e lu m in o s is s im o è
n a s co s t o e s co n o s ciu t o n e lla s u a n a t u r a e s s e n z ia le » .
DIONIGI L’AEROPAGITA
I
Vi abbiam o detto che ogni sfera di vita dei regni spirituali compenetra il piano
della vita fisica e che l’uom o, quando è ancora nel corpo, può essere attivo
anche sui piani astrale, m entale e spirituale, nei quali passerà quando lascerà
la Terra. Questo ci conduce al nocciolo di una vera filosofia spirituale e di ogni
religione che sia m ai esistita o m ai esisterà: infatti la verità alla base di tutte le
antiche religioni si trova nell’insegnam ento che riguarda l’anim a dell’uom o
per l’intero corso della sua vita, dal m om ento in cui divenne un io separato,
una proiezione del grande Sole della Vita. Questo insegnam ento proviene da
tem pi rem otissim i, quando l’uom o dim orava nelle più alte form e di coscienza,
prim a della sua discesa entro le profondità della m ateria, da cui adesso si
sforza di uscire, seguendo l’arco ascendente della sua evoluzione. Durante il
lunghissim o tem po di questa discesa, l’uom o non è m ai stato com pletam ente
ignaro della coscienza interiore del suo vero essere e del suo rapporto con la
Divin ità.
La vita interiore dell’uom o è sem pre un riflesso della vita dei regni spirituali.
Nel suo a llo n ta n a m e n to da Dio ciò risulta m eno evidente poiché la spinta
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vitale è verso un «esternarsi» in form a corporea, verso la form azione di una
personalità con cui affrontare le prove della vita m ateriale. Nella sua a s ce s a
invece avviene un ritira rs i, un ricercare e riscoprire la propria vera natura e
l’im m ensa eredità spirituale cui può accedere.
Vorrei nuovam ente sottolineare che, durante la vita sulla terra, l’uom o deve
acquisire la consapevolezza con cui m anifestarsi sui num erosi piani interiori,
cosicché quando è libero dalla prigione del corpo, spontaneam ente em igrerà a
quel piano particolare, a quel particolare m ondo per cui si è preparato. Non
capite che quando l’uom o avrà acquistato questa visione del suo futuro,
questa conoscenza dello scopo della sua vita m ortale, la sua esistenza
diventerà arm oniosa ed egli non sarà più vittim a della sfortuna, di incidenti,
disastri o ingiustizie di alcun genere?
La ripugnanza che alcuni provano al pensiero di future reincarnazioni in
un’esistenza m ortale è indice di una m entalità ristretta. E’ com e se un sipario
fosse sceso su una parte della m ente spirituale e separasse le apparenti realtà
esteriori dalla conoscenza intuitiva interiore e profonda della realtà. Quando
si esam ina da vicino la lunga esperienza um ana che è necessaria prim a che
l’anim a possa avvicinarsi alla sua com pletezza spirituale, si deve riconoscere
non soltanto la necessità che l’uom o si incarni più e più volte, m a anche
l’im m ensa im portanza di ogni m inim o dettaglio della sua vita.
Nel m ondo dello spirito tutto è legge, ordine e arm onia. Nel m ondo della
natura tutto risponde a leggi esatte; e per quanto fisiche possano sem brare
queste leggi nel loro funzionam ento, tutte hanno origine nell’universo
spirituale. Non vi è nulla di casuale, perché la natura è m olto drastica nei
confronti di chi è negligente, e anche nelle sfere spirituali la più piccola azione
dà luogo a una precisa reazione. Ciò significa che i pensieri dell’uom o
divengono sue creature, com e angeli del bene e del m ale, cosicché quando egli
esam ina attentam ente la sua vita da un piano di coscienza più alto si rende
ben conto della natura di quelle sue creazioni - tristezza, depressione ed
egoism o - che si possono chiam are i suoi figli m entali.
Ho già accennato a questo precedentem ente. Da che sono arrivato qui ne sono
stato toccato profondam ente, perché era m ia abitudine di creare nei m iei libri
personaggi, scene e avvenim enti: la m ia era una fervida im m aginazione, e
m en tre da una parte creavo scene di gioia, sem plicità e bellezza, dall’altra la
m ia penna dipingeva anche scene di brutalità, orrori e delitti. Mentre si può
am m ettere che certe rappresentazioni, con il loro contrasto, possono
insegnare una lezione, allo stesso tem po certe creazioni tendono a rim anere
vive nella m ente delle persone e a riem pirle di vibrazioni violente e dannose.
Ora da quassù vedo vite di uom ini e donne che sono state notevolm ente
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influenzate da m e, per il bene o per il m ale. Questo vi dico a titolo di
illustrazione del concetto.
Un giorno tutti assaporeranno la gioia o il terrore nel vedere l’effetto delle
loro creazioni; non im porta se a influenzare la vita altrui sono soltanto dei
personaggi inventati o reali azioni e condizioni di vita. Ognuno vedrà qual è
stato il suo contributo personale, buono o cattivo, alla collettività intera.
Vogliam o dire «positivo» e «negativo» invece che «buono» e «cattivo»? Solo
la vibrazione positiva è creativa, duratura; la negativa, invece, in quanto forza
distruttrice, porta a sofferenza e dolore.
Sono queste le ragioni per cui l’uom o al giorno d’oggi com incia a sgom entarsi
alla vista del m ondo m alato e sofferente. La sofferenza deriva dal fatto che
l’uom o stesso ne ha sem inato i sem i. Tuttavia noi nel m ondo dello spirito
possiam o ancora vedere i raggi proiettati dal grande Sole della Vita. E’ per
questo m otivo che l’evoluzione ruota ancora nell’arco ascendente: per quanto
sia forte l’attrazione verso il basso, vi è una forza di attrazione ancor più
grande, e l’um anità si salverà grazie a un vero istinto presente in essa, grazie
alla sua profonda, innata spinta a ritornare a Dio.
Sì, possiam o prom ettere l’avvento di un nuovo cielo e di una nuova terra,
poiché la vecchia terra sta m orendo; di un nuovo cielo e di una nuova terra
perché l’um anità li sta creando attraverso i suoi sforzi di raggiungere Dio.
L’opera divina è sem pre rivolta verso una perfezione inim m aginabile, anche
se tentano di opporvisi l’ignoranza, la crudeltà e l’errore.
Il vecchio m ondo passa, eppure vivrà di nuovo.
Le stesse leggi che prevalgono sulla terra prevalgono anche su ogni livello
successivo dell’essenza um ana. Nella m isura in cui l’uom o sulla terra aspira a
divenire divino quanto il suo Creatore e si apre a ricevere l’am ore e la potenza
di Dio, la sua vita fra i suoi sim ili eleva le vibrazioni m ateriali dell’intero
pianeta. Il m ondo eterealizzato del futuro sem bra intangibile e invisibile per i
cinque sensi lim itati e circoscritti che l’uom o d’oggi possiede. Tuttavia quel
m ondo com prenderà un grado di realtà di gran lunga superiore a quello del
m ondo attuale fatto di tem po e di sensi. Nel raggio del sistem a solare esistono
già ora pianeti fatti di sostanza eterea, invisibili all’occhio um ano o al suo più
potente telescopio, e così spiritualizzati da essere passati al di là dell’am bito
della visione fisica.
Finché l’uom o rim ane nella sua presente m odesta condizione non può
riconoscere nulla al di fuori della propria capacità di com prendere. Com e un
pesce che nuota in acque fangose, egli avanza a t entoni inconsapevole perfino
che esistano altre sfere al di là della m orte. E’ anche incapace di vedere quei
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
bellissim i e più eterei pianeti del nostro sistem a solare. Solo una coscienza
allargata e risvegliata può essere attratta da questo nuovo universo esistente
al di là del fisico. Esso è distinto dagli altri piani del dopo-m orte che
com penetrano l’ordine fisico.
La Terra è il pianeta più oscuro di tutto il sistem a solare, perciò potete tutti
sperare in un futuro più lum inoso. Se soltanto gli abitanti della Terra
volessero aprirci i loro cuori e consentirci di dissipare la loro paura della
m orte, potrebbero procedere con più coraggio sulla strada che conduce alla
bellezza, al senso di m eraviglia e alla gioia di vivere.
Com e abbiam o già detto, esistono dei m ondi di cui i vostri astronom i nulla
sanno, m ondi com posti di sostanza eterica, la cui influenza ogni tanto si fa
sentire sulla Terra. Allo stesso m odo in cui le radiazioni em esse dai pianeti
conosciuti influenzano sia la vita individuale che la vita collettiva
dell’um anità, così pure quei pianeti eterici influenzano gli uom ini e le loro
vicende. In tal m odo, quando si sia a conoscenza di queste potenti forze, può
divenire com prensibile la causa di catastrofi e cataclism i occorsi nel passato,
in spiegabili nei term ini ordinari della scienza.
Si riproporrà qui se è vero o no che gli uom ini sono delle sem plici m arionette
nella m orsa di potenti e sconosciute forze esistenti in un universo invisibile e
incom prensibile. Questa dom anda viene naturale alla m ente um an a. Ma un a
m ente non più ostacolata dalla m ateria si renderà conto che anche
un’apparente catastrofe può far parte di una legge fondam entale dell’Am ore
infinito operante fin nel m inim o dettaglio verso il perfezionam ento
dell’um anità ribelle. Una Mente così ampia, una Saggezza di così vasta portata
non solo regola le vite individuali nel piano fisico, m a pervade tutta
l’evoluzione dello spirito umano (che è divino) attraverso l’intera gamma delle
esperienze. La capacità di com prensione dell’anim a um ana risvegliata può
soltanto inchinarsi davanti a tale m agnificenza e m aestà per adorare il
Suprem o Potere, ideatore di un Piano così m eraviglioso per l’evoluzione di
tutta la vita um an a.
L’effetto di questi pianeti invisibili e sconosciuti può essere trem endam ente
potente, m a l’um anità nel suo insiem e può influire sulla direzione di queste
forze per ottenere un effetto capace di elevare e spiritualizzare la vita um ana,
com e può anche influire sulle altre forze che sono distruttrici del bene. E’ la
vita-p e n s ie ro co lle ttiva d e ll’u m a n ità ch e d e cid e ta li q u e s tio n i.
Sto cercando di trattare un argom ento dalla portata così form idabile da essere
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quasi al di là della m ia capacità di rivestire i pensieri con parole. Credo di
essere stato costretto ad avventurarm ici a causa delle m olte predizioni che m i
furono trasm esse durante gli ultim i anni della m ia vita terrena, riguardanti
future catastrofi e cam biam enti m ondiali. Vorrei che tutti si persuadessero
che questi cam biam enti avverranno certam ente, che sono inevitabili perché
una nuova èra è alle soglie quando il Cristo Cosm ico si avvicina alla Terra.
Possano i Suoi figli riconoscere la Sua potenza e la Sua gloria.
Bisognerebbe però tener sem pre presente che coloro che Lo respingono non
sono ostinatam ente pazzi o m alvagi, ma solo più lenti nella loro evoluzione
spirituale. Saranno pertanto rim essi in un ciclo inferiore di evoluzione e in
seguito proseguiranno il loro cam m ino per una strada diversa da quella che
prenderanno le anim e pronte a com prendere e a dare il benvenuto al loro
Maestro.
Cercherò adesso di definire che cosa intendiam o per Cristo Cosm ico.
Egli è ancora scarsam ente capito perfino da persone spiritualm ente
sviluppate e intellettualm ente progredite, e riguardo alla divinità di Gesù di
Nazareth perm ane ancora una penosa confusione di pensiero. Le chiese
ortodosse, com e pure lo Spiritism o, peccano di m aterialism o nel loro
insegnam ento: esse si sono lim itate al solo aspetto fisico della m eravigliosa
m anifestazione dell’Infinito avvenuta attraverso l’Iniziato Gesù Cristo, hanno
deificato il Nazareno e m ancato di riconoscere l’infinito am ore e la saggezza
che si m anifestarono in Lui, non rendendosi conto di quanto sia m eschina la
loro concezione di quella poderosa energia che s’incarnò com e Figlio di Dio,
figlio dell’Essere infinito e universale.
Attraverso tutta la storia, m olti profeti e veggenti vennero a preparargli la
strada, a sm uovere l’um anità perché potesse ricevere la m eravigliosa
m anifestazione del Cristo incarnato. Egli venne, visse in m ezzo agli uom ini e
fu m isconosciuto e respinto da loro.
Vi fu un tem po in cui anch’io rifiutavo la grazia redentrice di Cristo. Credo che
lo Spiritism o m i aiutò a diventare un po’ m eno m aterialista. Gradualm ente
com inciai a vedere la luce e la bellezza rivelati dalla vita del Nazareno;
dapprim a lo accettai com e un profeta m eraviglioso, un veggente e un
m edium , com e un nobile fratello e com pagno degli uom ini viandanti. In
realtà, egli è il grande fratello di tutta l’um anità; m a la qualità della sua
fratellanza non può concordare con l’idea che egli sia semplicemente un uomo
com e noi. E’ tutta una questione di m isura, della m isura in cui Cristo vive in
noi e noi in lui. Ricordiam oci sem pre che anche questa m anifestazione
attraverso il corpo, l’anim a e la m ente di Gesù era lim itata e parziale, m a
certam ente fu sufficiente a insegnare all’um anità e a convincerla che Dio è un
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Dio d’am ore. Con l’esem pio della sua stessa vita Gesù Cristo dim ostrò che
l’unica via verso la vita eterna e il Regno dei Cieli è attraverso di lui;
attraverso l’identificarsi dell’uom o con la sua grazia divina, i suoi splendidi
pensieri, la sua bontà e il suo am ore trascendente, unica via di salvezza per la
povera um an ità.
Questa verità verrà chiaram ente dim ostrata nei prossim i anni (*)
(*) Quando queste parole furono pronunciate l’Europa aveva già percorso
una buona parte di quel sentiero karm ico che av rebbe inev itabilm ente
prodotto le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia pochi se ne
rendevano conto.
L’uom o può già vederne i segni e i presagi funesti nel mondo; può vedere lo
sgretolam ento dei sistem i corrotti che sono governati dall’io, gli am ari frutti
di guerre passate e future, degli arm am enti e di tutto ciò che ne consegue. E’
necessario dim ostrare a un m ondo rattristato e disorientato che un giorno o
l’altro tutti dovranno inchinarsi all’unico Potere capace di salvare l’um anità
dalla distruzione totale: la forza salvatrice e la grazia del Cristo, com e furono
dim ostrate per m ezzo di Gesù di Nazareth.
II
Abbiam o trattato m olti pun ti d’im portanza vitale e il nostro compito è adesso
di am pliarli, riem pire gli spazi vuoti e offrire un quadro più vasto. Abbiam o
già parlato delle sfere cosm iche e accennato al fatto che è da esse che i Grandi
vengono inviati a com piere le loro m issioni per il bene dell’um anità.
Vorrem m o aggiungere che quando l’uom o arriva finalm ente a questo stadio
della sua evoluzione e ha raggiunto le sfere cosm iche, egli non ha più a che
fare con la vita fisica perché non è più necessario che egli vi ritorni; m a per
quel che riguarda la sua coscienza spirituale più sottile, vi sono ancora grandi
altezze da scalare. Queste non possono essere raggiunte senza un’ulteriore
esperienza di vita, m a non più sulla terra. Noi quindi rivolgiam o la vostra
atten zion e ai pian eti cui abbiam o fatto allusione: quei pianeti se fossero
com posti di sostanza eterica più densa potrebbero irraggiare una luce talvolta
visibile dagli astronom i.
Vi sono m olte anim e che, avendo finito il loro «corso» sulla Terra,
progrediscono andando a far parte di com unità o gruppi su uno o l’altro di
questi pianeti più altam ente evoluti. Per fare ciò, discendono attraverso varie
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sfere che avvolgono questi pianeti, sfere corrispondenti in un certo senso alle
sfere astrali, m entali e celesti che circondano la Terra, sebbene siano di una
qualità più sottile e di m aggior splendore a causa delle loro vibrazioni più alte
e spirituali.
Queste com unità di spiriti discendono per gradi e alla fine si m anifestano in
ciò che può venir chiam ato corpo fisico. Non potrò m ai descrivere la bellezza
delle loro form e; basti dire che tutte queste condizioni di vita sono
m eravigliose perché qui ogni legge della vita spirituale funziona
arm oniosam ente per il fine cui è destinata. Una vita in questa form a non
conosce lim iti. Chi può concepire anche in m inim a parte lo splendore e la
pienezza che l’uom o può raggiungere, il colm o della grandezza del suo destino
e del suo essere? Però anche esseri progrediti com e questi non possono
dim enticare che cosa significhi per l’uom o la schiavitù della m ateria e sono
pieni di com passione: per questo le com unità angeliche, quando l’um anità
versa in situazioni disperate, dirigono il raggio del loro am ore verso la Terra.
Vi sono perfino delle anim e che discendono dalle sfere celesti per diventare
guide spirituali, r inascendo sul piano astrale anziché su quello fisico. Scelgono
esse stesse questo lavoro, non senza notevole sacrificio; naturalm ente
acquistano così m olte nuove esperienze nell’intim o contatto con l’um anità che
il loro lavoro di guide com porta.
Abbiam o già parlato della reincarnazione. Alcuni dicono che è una realtà, altri
afferm ano il contrario. Dal loro particolare punto di vista hanno ragione sia
gli uni che gli altri: vi sono tali e tante form e di vita di cui l’uom o può fare
esperienza - form e troppo num erose perché egli le com prenda tutte - per cui
vi sono anim e che ritornano continuam ente sulla Terra a reincarnarsi, m entre
m olte altre se ne astengono. Questo può suonare contraddittorio alla luce di
quanto è stato detto in com unicazioni precedenti. Nella nostra condizione,
tuttavia, nessuna anim a viene m ai forzata a seguire un particolare sentiero di
progresso o form a di vita, anche se alla fine essa deve conform arsi a tutte le
leggi della vita spirituale, essendo essa stessa essenzialm ente spirito. Per
aiutarvi a capire questo concetto, vi darò un’illustrazione un po’ grossolana.
Cercate di im m aginarvi m ilioni di atom i ribollenti in un am biente eterico;
osservate quindi com e ciascun atom o reagisca a un potere di attrazione
secondo la sua propria qualità o essenza. Ogni atomo deve volgersi verso quel
potere, com e attratto da un m agnete, m entre segue il sentiero evolutivo che
gli è proprio. E’ per ciò che l’io, cioè la scintilla divina che è nell’uom o, sente
ancora «l’attrazione» di una o l’altra di quelle m iriadi di spirali di evoluzione
sem pre aperte all’anim a che si evolve, dopo che è stato proiettato a vivere in
una fo rm a nel m ondo da quell’Intelligenza Creatrice, chiam ata dagli uom ini
Dio.
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Pur dovendo tutte le anim e conform arsi alla legge ed elaborare il loro destino
in accordo con essa, ogni anim a rim ane assolutam ente in d ivid u a le . Non vi
aiuta questo a capire la profondità del significato delle parole del Maestro
Gesù quando disse: «Perfino i capelli sulla vostra testa sono contati?». Ogni
anim a al suo grado, dal più abietto al più saggio degli uom ini sulla Terra,
rim ane in sintonia con l’Intelligenza Divina e deve quindi seguire alla fine
quel particolare sentiero che la condurrà di nuovo a Dio.
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8 - LA D IGN ITA’ D ELLA VITA IN CARN ATA E D ISIN CARN ATA
I
Dobbiam o adesso fare un collegam ento (e voi dovete aiutarci) fra le varie fedi
religiose dell’um anità con le sfere della vita astrale, m entale e celeste da cui
esse derivano la loro forza. Infatti, quando l’uom o com prenderà che vive e
crea non solo per la vita quotidiana «qui e ora», m a anche per la vita aldilà
dove prenderà m aggiore coscienza di se stesso, allora com incerà a cam biare il
suo punto di vista. Questa nuova com prensione della sua natura reale
innalzerà i suoi ideali, nobiliterà le sue azioni e gli infonderà aspirazioni più
elevate di quelle che, dopo la m orte, potrebbero lasciarlo nell’abiezione dei
piani inferiori della vita astrale; è a questi che si troverà certam ente legato se
non si innalzerà al di sopra del suo io inferiore.
Se studiate e confrontate le religioni del passato e del presente, vedrete che
tutto nasce da una sorgente com une, l’Universale. Che siano antiche o
m oderne - L’Egizia, la Caldea, la Greca, la saggezza degli Hindù o le varie
Chiese Cristiane Ortodosse dei nostri giorni, la Scienza Cristiana o la Teosofia,
e in verità anche la più alta form a di Spiritism o - si vedrà che tutte possiedono
un elem ento com une, la Sfera Universale o Coscienza Cosm ica. Da questa
soltanto nasce l’ideale ultim o verso una vita di perfetta arm onia, fonte
d’ispirazione per tutte le religioni assiem e alla prom essa di una vita redenta
dove l’anim a senza peccato s’innalza e si fonde in un m are infinito di pace e
d’estasi.
Com e vorrei collegarvi con questa sfera... se potessi rendere tutto chiaro alla
vostra com prensione! Tenterò, m a se non riesco dovrete aiutarm i voi;
provate, fatem i qualche dom anda.
Do m a n d a : N on riusciam o a seguirti. Che cosa intendi per «collegare»?
Cercherò di spiegarm i m eglio. Nella Scienza Cristiana esiste un collegam ento
ben preciso fra il piano m entale e coloro che si definiscono Scientisti Cristiani.
Attraverso l’uso del loro corpo m entale e del loro intelletto (poiché questa è
una religione dell’intelletto) gli Scientisti sono certam ente in contatto con il
prim o piano m entale, quello del pensiero, del freddo intelletto. Sto cercando
di dim ostrare che ogni religione è collegata all’uno o all’altro dei diversi piani
di vita spirituale che vi ho descritto. Gli Spiritisti sono soprattutto in contatto
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con esseri o entità provenienti dai piani astrali; per questo m otivo lo
Spiritism o, inteso com e religione, è in gran parte lim itato ai sette piani astrali.
L’antica e pura religione conosciuta com e Buddism o era, alle origini, collegata
con la terza sfera celeste, e m assim a aspirazione del Buddista devoto era il
raggiungim ento del «Nirvana», il piano di m editazione dal quale l’anim a
emerge nell’Universale. Questo è stato interpretato erroneamente come livello
del «nulla». Il fine ultim o cui possa aspirare l’um anità è una condizione di
co n s ap e vo le zza o co s cie n za divina, in cui viene assorbita la personalità,
m entre l’individualità um ana è talm ente all’u n is o n o con l’Universale che si
abbandona ad esso e diviene una vibrazione del potente Essere Divino.
Questo non significa che l’individuo sarà dissolto in Dio al punto da non
potere in seguito, con l’esercizio della sua volontà e della sua intelligenza,
staccarsi dal Tutto per m anifestarsi di nuovo com e intelligenza separata. Ci
rendiam o conto che l’uom o com une rifugge dal pensiero di dissolversi perché
è im m erso nello sviluppo della propria personalità. Tuttavia ogni anim a dovrà
alla fine essere pronta a lasciarsi andare e a diventare una parte dell’unica
Forza Vitale Universale, perché soltanto raggiungendo questo stadio essa
supererà se stessa. Questo è il punto in cui «il Pad re e d io s iam o u n o »,
com e disse Gesù.
Do m a n d a : E a proposito della fede dell’antico Egitto?
Le verità che cerchiam o di trasm ettervi si trovano già nella religione
dell’antico Egitto e non contengono nulla più che una riafferm azione della
riserva di saggezza e verità posseduta da quell’antico popolo.
Do m a n d a : E le religioni m oderne com e la Teosofia?
La Teosofia degli antichi conteneva nella sua essenza queste verità vitali, m a
la Teosofia di oggi, com e m olte altre religioni e sistem i di credenze, è
degenerata e la sua base originale si è spaccata e divisa, cosicché vi sono m olte
differenti idee difficili da unificare. La Teosofia pura che nacque dall’Antica
Saggezza trova la sua espressione nel nostro insegnam ento. Il ram o oggi
conosciuto com e Teosofia è soprattutto legato al piano m entale.
Do m a n d a : E la Chiesa Protestante?
Essa professa una religione basata su un insegnam ento puro e m eraviglioso,
m a è stata sovraccaricata di credi e dogm i. Perché è m io com pito cercare di
unificare, di creare arm onia e m ai distruggere, capirete che devo scegliere le
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parole, soppesare accuratam ente le risposte alle vostre dom ande. Preferisco
non dividere i vari ram i della religione Cristiana in denom inazioni, m a
prenderla nella sua interezza e m etterla in rapporto con la vita dello Spirito, di
cui vengo a conoscenza trovandom i nel regno dei disincarnati.
Se studiate gli insegnam enti del Maestro Gesù, vedrete che dal principio alla
fine essi riuniscono in sé verità e sem plicità unite a una grande e profonda
com prensione dei bisogni um ani, e potere creativo e saggezza, tali da aprire le
porte del Cielo a ogni anim a um ana che voglia intraprendere la via dell’am ore
e della fratellanza, e da portare i seguaci di Cristo a una vita di salute perfetta,
arm onia e felicità. Queste verità sono l’espressione di una religione capace di
unire l’anim a um ana a ogni sfera astrale e m entale, e infine all’Universale,
purché vissuta e seguita fedelm ente.
Abbiam o parlato di un a sfera di riun ione co s cie n te , dove tutti i Regni della
Vita, vegetale, anim ale e um ano, il regno dello spirito, l’angelico e il divino si
fondono insiem e. Così ispirata, l’anim a um ana diviene capace di riconoscere
la sua affinità con i fiori, le piante e tutti gli anim ali. In questa sfera i Maestri,
avendo raggiunto la padronanza sulle form e inferiori di vita con la
perseveranza e una stretta disciplina, possono contenere nella loro volontà e
nella loro intelligenza la volontà e i desideri inferiori dei loro fratelli e sorelle
che esistono in form e inferiori.
E’ probabile che questo argom ento vi riesca difficile da afferrare. Ci riferiam o
a una condizione di padronanza che un giorno tutti potranno condividere.
Storie nella vostra Bibbia e nelle Scritture di altri popoli narrano di anim ali e
uom ini incontratisi con com prensione e rispetto reciproco. Vi faccio due
esem pi, m a ve ne sono m olti altri. Pensate a Daniele nella Fossa dei Leoni e
all’Asino di Balaam : in apparenza due favole, m a in realtà rispecchianti una
profonda consapevolezza dell’esistenza di quella sfera di riunione cosciente di
cui vi parlo, dove tutte le creature arrivano ad afferrare la realtà dell’affinità
universale. Verrà subito alla m ente l’episodio dell’asino selvatico cavalcando il
quale Gesù entrò in Gerusalem m e. Non capite dove questa nuova
com prensione della nostra vera natura ci conduce, il grande potenziale
contenuto in essa, il rinnovam ento che può apportare all’um anità?
Ben presto vi renderete conto con una certa sorpresa che, nel corso di queste
sem plici conversazioni, stiam o elaborando una struttura via via più com pleta.
Ci teniam o a sottolineare il tem a sem pre ricorrente, e cioè che noi viviam o «la
nostra vita dopo la m orte» qu i e o ra . Questo dobbiam o far capire una volta
per tutte, non sem plicem ente con la prova che si sopravvive alla m orte, m a
anche con la dim ostrazione che il potere creativo universale di Dio è sem pre
in azione dietro a ogni form a di vita. E ancora dobbiam o dar prova all’uom o
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che finché non realizza la sua forza e la sua potenza e non si propone di vivere
in fratellanza con tutte le creature, egli stesso non troverà m ai felicità,
arm onia e una durevole pace interiore. La fratellanza deve sem pre venire per
prim a; a quella seguirà una nuova libertà, raggiunta attraverso il contatto con
il cielo durante la vita terrena... E’ proprio così... Fratellanza, la Grande
Fratellanza Bianca, così in terra com e in cielo, quello è l’ideale!
II
Ho riflettuto sulle note della nostra ultim a conversazione. Vi dom anderete
com e ciò possa accadere. Sono stato m olto contento di vedere Minesta
studiare lei stessa le note, perché attraverso la sua m ente riuscivo ad avere
un’idea abbastanza chiara di quanto era stato annotato; fui anche tentato di
fare aggiunte e correzioni com e avrei fatto un tem po. Vedo che uno o due
punti hanno bisogno di essere chiariti. Prim a di tutto vorrei am pliare la m ia
afferm azione che lo Spiritism o è in rapporto soprattutto con le sfere astrali.
Riflettendovi, la ragione sem bra ovvia: gli Spiritisti in generale desiderano un
contatto personale con lo spirito dei loro am ici e questo contatto si allaccia
specialm ente con il m ondo astrale. La soddisfazione di questo desiderio
diventa una scienza per il ricercatore psichico, e per l’anim a addolorata e sola
una religione.
Durante i m olti anni da m e spesi nel predicare il vangelo dello Spiritism o il
m io desiderio più grande era di dare conforto agli afflitti.
Com e uom o pieno di calore um ano per i m iei sim ili, con una fam iglia che
adoravo, sentivo m olta com passione per quelli che erano rim asti soli. Il m io
pensiero dom inante era di rassicurare quei poveretti che i loro cari scom parsi
non erano m orti né lontani, m a vivevano in una condizione di pace e di gioia e
tanto vicini da poter com unicare con loro. Vi rendete conto che questo per m e
allora era così urgente e vitale da far passare in secondo piano tutto il resto?
E’ certo che l’uom o possiede dentro di sé il potere di creare le proprie
condizioni dopo la m orte, influenzandole con le sue visioni, le sue idee su Dio,
sull’aldilà e sul Paradiso. Con il risvegliarsi della sua im m aginazione egli
form a un ideale com m isurato alle sue capacità. Gli uom ini prim itivi innalzano
im m agini del loro Dio per adorarlo, quanto di m eglio e di più alto essi
possano concepire. Così pure l’uom o e la donna medi di oggi, form ulano
ciascuno un’idea di Dio e della vita avvenire secondo la propria profondità di
pensiero e di sentim ento. Così l’uom o che si concentra sull’am ore um ano e sui
rapporti fam iliari, sui contatti personali e sulle com odità crea in se stesso una
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sim ile idea del paradiso. Anch’io avevo concepito la m ia idea del cielo e
sentivo che tutti gli esseri che si am avano l’un l’altro, com e ci am avam o noi e
an co ra ci am iam o , dovevano provare esattam ente quello che provavo io
allora; sentivo che tutti tem ono e si ritraggono di fronte all’idea
dell’inevitabile separazione, com e noi stessi la tem evam o finché non
trovam m o la fede nella sopravvivenza basata su prove veritiere.
La persona com une che si avvicina allo Spiritism o è spinta da un’unica
ragione, di entrare in contatto personale con lo spirito di qualcuno che am a.
Potete pensare a niente di più gioioso, di più confortante che ritrovare
quell’anim a? Sapere che un padre, una m adre, un m arito, una m oglie, un
fratello, una sorella o un bam bino perduti possono ancora com unicare
attraverso l’abisso? E’ vero, m eravigliosam ente vero! I trapassati indugiano
nei piani astrali della vita, quindi non vi è dubbio che lo Spiritism o abbia le
sue origini nell’astrale. Raram ente degli esseri ritornano dalle regioni celesti,
a m eno di avere una precisa m issione.
I piani astrali non sono piani di realizzazione. Per questo m otivo lo Spiritism o
m anca del potere di attrarre e trattenere chi segue un’altra fede. Noi per
mezzo del nuovo afflusso di conoscenze speriamo di rist abilire questo potere.
Poiché la forza che attrae, l’am ore che sopporta e la saggezza che accende il
fuoco vitale della religione vengono sempre dalle sfere celesti, non dalle
astrali.
Noi Spiritisti abbiam o m olto da im parare. Noi pure dobbiam o spalan care le
nostre porte, in m odo che la Saggezza, la Potenza e l’Am ore possano entrare e
dim orare in noi. Neanche per un m om ento, tuttavia, vorrei denigrare gli
Spiritisti per il fatto che si m ettono in contatto soprattutto con il piano
astrale. Dio sa che sarei l’ultim o a fare una cosa del genere, io che ho visto e
conosciuto la m eravigliosa consolazione e la gioia che riem pie gli esseri da
tu tte e d u e le parti della tom ba, attraverso la com unicazione dello spirito.
Ma si potrebbero forse dividere le com unicazioni con l’aldilà in due gruppi
separati: quelle che sono solam ente sperim entali e le com unioni dello spirito.
Com unioni com e queste devono venire com e una form a di consacrazione
benedetta e santa, intesa alla nobilitazione della vita sia essa incarnata o
disincarnata. E’ vero che per dissipare l’ignoranza attuale di questi argom enti
sono necessari sia tem po che educazione e una nuova percezione. Speriam o
che il nostro lavoro possa servire a quello scopo, alm eno in parte, e portare
agli uom ini un raggio della verità Divin a.
L’altro ram o d’investigazione, quello delle ricerche psichiche, dovrebbe tenere
le porte chiuse erm eticam ente contro i curiosi e i ricercatori di sensazioni.
Dovrebbe scom parire lo sfruttam ento delle persone sensitive attraverso cui
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avvien e il contatto con l’aldilà. Tutto deve essere m esso al posto giusto. In
questo cam po bisogna seguire delle regole e un certo ordine, com e pure avere
una com prensione più rispettosa dei m eravigliosi poteri m edianici.
Rendiam oci conto che i riti della Chiesa Ca ttolica Rom ana e della Chiesa Alta
Anglicana sono intesi per fare appello ai piani del potere superiore. Si può
subito sentire questa forza quando si entra in qualunque chiesa dove ha luogo
un alto rituale. Ogni cosa, l’incenso, il m odo di usare il turibolo, e perfino la
form a della benedizione hanno lo scopo di evocare questo potere e farne
partecipare i fedeli. Ho visitato m olte chiese per osservare questo sistem a in
azione, da quando ho lasciato il corpo. Ho visto com e le note della m usica
influiscano sulla m ente dei presenti, com e essi stessi contribuiscano ad
accrescere questa energia con l’influsso delle loro em ozioni. D’altra parte,
nelle chiese non conform iste, dove un rituale elaborato si è trasform ato in
sem plice devozione, anche qui si m anifesterà un potere, seppur diverso,
purché sia presente una vera purezza di cuore e di intento. Tuttavia in alcune
di queste chiese si insinua una certa freddezza spirituale, una m ancanza di
calore e di vita, dovute a un senso di com piacim ento, per cui i fedeli tendono a
diventare eccessivam ente soddisfatti di se stessi, a ritenersi prescelti da Dio.
(Quanto ho detto solleverà critiche severe, m a durante le m ie visite ho
dovuto constatare anche questo). Per quanto riguarda la saggezza e la
correttezza nell’uso del rituale, della m usica e sim ili per attrarre e m antenere
nella gente l’effetto del potere, vi ricordiam o che ogni cosa può essere usata o
abusata. Senza dubbio il potere ottenuto giustam ente, e giustam ente usato, fa
parte del piano creatore, poiché tali pot eri si trovano già nell’uomo in attesa di
essere im piegati; se, attraverso l’intelligenza, la conoscenza e la purezza di
ideali e di aspirazioni, la persona entra in rapporto con le sfere celesti
superiori, attrae a sé questi poteri con la sua crescita spirituale.
Vi abbiam o detto che la religione Cristiana è la più pura, poiché contiene un
sem e di verità pura. Vorrem m o adesso chiarire quest’afferm azione: voi ci
chiederete senza dubbio una spiegazione della dottrina dell’espiazione per
intercessione e il significato delle parole «Io s o n o la via, la ve rità e la
vita. N e s s u n o arriva al Pad re s e n o n attrave rs o d i Me ». Affermazione
questa che costituisce un ostacolo per m olte persone che ancora non si sono
rese conto del significato spirituale che vi si adom bra.
Per noi l’espiazione per intercessione non è una verità assoluta. Abbiam o
peraltro la certezza che quello che si sem ina, si raccoglie; che nessuno può
m ai togliere ad altri la responsabilità dei loro pensieri e delle loro azioni. Ma
quando una persona, per quanto in basso sia caduta, raggiunge il punto in cui
la sua anim a viene illum inata da una verità frutto della potenza e dell’am ore
di Cristo, essa rinasce e il suo vecchio io m uore. In quel m odo Cristo la
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protegge, la redim e dall’ignoranza, dal peccato e dall’oscurità e l’indirizza alla
vita eterna. Per ogni anim a, sia essa Spiritista, Ortodossa, Cristiana, Buddista
o Atea, sorgerà questa luce divina, o in altre parole l’avvento di Cristo
Redentore. Ogni anim a, sotto qualunque etichetta si presenti, per quanto
rinneghi il suo Maestro, deve un giorno o l’altro entrare nel regno dei cieli
attraverso la «porta stretta», attraverso l’incom m ensurabile am ore e la
perfetta saggezza del Cristo.
L’ultim a volta parlam m o della fede Buddista. Anche questo argom ento deve
essere am pliato. Il Buddista di oggi sostiene che lo scopo m assim o e suprem o
della sua esistenza è di entrare nella sfera di vita conosciuta com e Nirvana.
Desidera quindi di reincarnarsi il più velocem ente possibile in m odo da vivere
tutte le sue vite e arrivare finalm ente ad essere libero dal reincarnarsi. Crede
che il Nirvana lo esenterà dall’eterno girare, che gli darà la pace, essendosi
perso nella m ancanza di desiderio, nel nulla. L’errore sta nell’interpretazione
degli insegnam enti del Budda. Così pure gli insegnam enti di Gesù sono
presentati in veste diversa dalle verità da Lui date ai suoi discepoli duem ila
an n i fa.
Il Budda venne a indicare la via verso quell’estrem a capitolazione che ogni
anim a um ana deve fare: l’abbandono di se stessa al Suprem o. Attraverso la
sua profonda esperienza egli aveva dim ostrato che si può entrare nel Regno
soltanto con la sem plicità e la fiducia di un bam bino.
Questo insegnò al suo popolo.
Ancora un punto: se seguirete la vera saggezza dello spirito, troverete queste
stesse verità esposte nell’Antica Saggezza dell’Oriente e dell’Occidente,
troverete la descrizione del luogo degli spiriti irrequieti, le sfere astrali
superiori, le sfere di vita m entale, celeste e universale. Tutti i Maestri di tutti i
tem pi sono ritornati sulla Terra con la stessa rivelazione. Un m eraviglioso
destino viene così rivelato a tutti quelli che sono pronti a rinunciare all’io e ai
suoi desideri per il servizio di Dio e dell’um anità (*).
(*) Bisogna aggiungere che questa Antica Saggezza non è facilm ente
accessibile a chiunque, m a è piuttosto un m ezzo a disposizione delle anim e
illum inate per l’interpretazione delle Scritture di tutto il m ondo.
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9 - LA GU ARIGION E D I TU TTE LE MALATTIE
E’ vero che la scienza m edica sarà un giorno costretta a studiare le leggi
psichiche e spirituali (*).
(*) A. C. D. presum e che il lettore capisca e accetti l’esistenza e la realtà dei
corpi eterico e astrale, com e parte dell’uom o terreno; e inoltre che il m ondo
m edico un giorno o l’altro accetti questa verità e veda rivoluzionato il suo
punto di v ista e il trattam ento della m alattia, e che realizzi che la m alattia
del corpo è lo stadio finale di una esteriorizzazione dopo un lungo periodo di
causalità interiore. In altre parole, un giorno o l’altro la Medicina studierà le
cause, m entre al m om ento cerca di curare gli effetti della sua m alattia. E’ da
questo punto di vista che A. C. D. inizia il suo m essaggio sulla causa e la cura
di tutte le m alattie.
Adesso rabbrividisco di orrore e disgusto quando ricordo gli interventi
chirurgici di cui fui un tem po testim one; tuttavia, riconosco che l’abilità del
chirurgo salva m olte vite. Ma oso aggiungere che m olte più vite (e m olta
salute) saranno salvate quando il m ondo m edico farà uno studio del corpo
astrale e del suo benessere.
Esistono certi raggi che possono essere usati per curare il corpo quando gli
uomini riescono ad aprirsi all’Intelligenza Divina. Questo non dipenderà tanto
dalla qualità dell’intelletto del guaritore quanto dalla sua intuizione o
intelligenza spirituale che gli perm etterà di attrarre a sé quei raggi, proprio
com e un m agnete, e dirigerne la luce sui suoi pazienti. Questa è soltanto una
delle nuove vie di guarigione che un giorno dovranno essere adottate quando
la Medicina si aprirà per ricevere inform azioni sui raggi di luce e di colore.
Che grande verità è contenuta nell’afferm azione che quanto è necessario per
la salute, la guarigione il sostentam ento è presente nell’Universale per essere
usato dall’uom o! Sfortunatam ente, tuttavia, quelli che sono spiritualm ente
ignoranti non possono attingere dall’abbondanza della riserva divina.
E’ ugualm ente difficile, se non im possibile, che quanti possiedono questa
conoscenza la trasm ettano ad altri; essa deve sorgere dalla com prensione
stessa dell’anim a. E verrà sicuram ente il m om ento in cui la Luce proveniente
dal Cristo Cosm ico illum inerà l’offuscata com prensione um ana ed essa uscirà
dall’oscurità.
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In questo cam po non lavoro da solo: sono soltanto uno di una schiera di
lavoratori; m i sono state insegnate tante cose e ho ricevuto la forza necessaria
a tale scopo. E’ m io com pito particolare trasm ettere questi m essaggi, che in
buona parte m i sono stati com unicati appositam ente, anche se la m ia m ente
stessa ha spesso intravisto le m eraviglie che cerco di descrivervi. So che tutto
ciò e s is te anche se, per la verità, non posso dire di aver fatto personalm ente
esperienza di ogni cosa. Eppure... sem bra talvolta com e se l’intero panoram a
della vita um ana si aprisse davanti a m e e vedo non solo il passato, m a anche
il futuro del m ondo e dell’um anità. Sono in vista grandi cam biam enti: una
luce m eravigliosa sta effondendosi verso la Terra e l’um anità si prepara a
riceverla. Secondo il livello della sua sensibilità, l’um anità diventerà più
spirituale e il suo m ondo più «eterizzato».
Forse, am ici m iei, vorreste che parlassim o di qualcosa più vicino alla vostra
vita um ana, più sem plice, più com prensibile. Cari am ici, ciò d i cu i
p a rlia m o è fra i p iù s e m p lici d o n i d i D io a i s u o i figli.
Durante i secoli passati erano noti e praticati m olti m etodi per la guarigione
delle m alattie. Ognuno di essi risultò efficace in alcuni casi, m a nessuno in
tutti. E’ ora nostro com pito risalire alla sorgente dei poteri del guaritore, com e
pure di trovare l’origine della m alattia. Nonostante le polem iche che queste
afferm azioni potranno suscitare, la m alattia non ha origine, com e si pensa,
nello stato m entale del paziente, m a solitam ente m olto più nel profondo. Può
iniziare qualche volta nella m ente cosciente dell’uom o, talvolta nel
subconscio, m a più spesso nel p re co n s cio . Con questo term ine noi
intendiam o una condizione di coscienza assai più antica della vita vissuta ora
e proveniente da vite vissute nel passato: una coscienza che si estende
all’indietro attraverso m olte incarnazioni. Ma questo non va confuso con ciò
che lo psicologo chiam a «l’istinto della specie».
Noi riteniam o che la m ente pre-conscia appartenga all’io dell’uom o, al suo
spirito, m entre quella che si potrebbe definire la sua m ente istintiva
appartiene agli istinti anim ali e razziali che possono essere innati, m a non
sono necessariam ente in relazione con la pre-coscienza um ana. Essa è parte
dell’eredità universale o spirituale che tutti gli uom ini condividono. Sem bra
che nel m ondo anim ale questo stato pre-cosciente non esista.
La gente oggi si interessa di più alla m ente conscia e subconscia, riconoscendo
che è responsabile per le affezioni m eno gravi del corpo e può perfino
peggiorare quelle più gravi. Vi sono anche m olte m alattie la cui causa non si
può far risalire alla m ente conscia o sub-con scia.
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Abbiam o parlato del dove attingono i guaritori, m a dobbiam o ancora
suddividerli in diverse classi, com e segue:
Gu a rito ri m a gn e tici o p s ich ici
Gu a rito ri m e n ta li, co m e gli Scie n tis ti Cris tia n i
Gu a rito ri ip n o tis ti
D ie tis ti o gu a rito ri co n m e zzi n atu rali
Gu a rito ri s p iritu a li
Gu arito ri s acram e n tali
Gu arito ri ch e u s an o le m an i, co m e gli o s te o p ati
Gu a rito ri o ccu ltis ti
Gu a rito ri p e r m e zzo d e i co lo ri
Ciascuno di questi può effettuare delle guarigioni in alcuni casi, m a nessuno
può guarirli tutti. Bisogna chiarire che ogni tipo di guaritore non tratta
soltanto il corpo fisico del paziente m a anche i corpi eterico e m entale.
Ripetiam o che tutte le m alattie più gravi sono il risultato di una m ancanza
d’arm onia tra il corpo psichico e il corpo fisico e che questo è l’ultim o in cui la
m alattia si m anifesta. In tutte le varietà di cure elencate più sopra, il guaritore
deve scoprire qualche punto di contatto con il suo paziente, o la guarigione
non avrà luogo. Non vanno dim enticati i rim edi a base di erbe, con cui m olti
casi possono essere curati efficacem ente. Pochi sanno che certe erbe e droghe
agiscono non solo sul corpo fisico m a anche su quello eterico che gli è m olto
sim ile, benché fatto di una sostanza assai più tenue. Alcune di queste droghe
fanno si che il corpo eterico allenti la sua presa sulle intossicazioni e
congestioni risultanti dalla disarm onia cosciente, subcosciente o precosciente nel corpo m entale del paziente.
Qui vale la pena di sottolineare che il term ine “corpo m entale” non si applica
necessariam ente al corpo fisico-mentale, la mentalità esteriore che è in diretto
rapporto con il cervello. Esiste un corpo astrale-m entale in diretto rapporto
con la natura dei desideri e delle em ozioni ed esiste un terzo corpo m entale in
rapporto con la m ente celeste o universale. Spero che questi concetti non
creino confusione, m a che vi aiutino a rendervi conto che allo stesso m odo in
cui la m ente cosciente, pensando in m odo errato, può influenzare e indebolire
la coscienza cellulare del corpo fisico a tal punto da creare la m alattia, così
pure la m ente pre-conscia o universale può controllare e purificare la
coscienza cellulare agendo attraverso la m ente superiore dell’uom o e così
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guarire qualunque m alattia con un processo di elim inazione. Questo è il
m otivo per cui noi diciam o che sul piano terrestre non vi è m alattia che sia
incurabile.
Tutta la vita um ana è divisa in raggi di vibrazioni diverse ed è governata da
questi raggi; ci lim iterem o a descriverne soltanto dodici.
Possiam o dire che ogni essere um ano vibra con uno o l’altro di questi dodici
raggi. Quindi se, per esem pio, un guaritore cerca di curare una persona, che
vibra in sintonia con il raggio num ero sette, con un m etodo di cura legato al
num ero cinque, certam ente non riuscirà e potrà far più m ale che bene. Se
invece tratta ogni paziente con la cura adatta al suo raggio, otterrà la
guarigione.
Le vibrazioni si m anifestano con il colore; cioè, il colore è il sim bolo esterno e
visibile della vibrazione. I colori corrispondono ai num eri com e segue: prim o,
il raggio rosso; secondo, verde; terzo, azzurro; quarto, rosa; quinto, giallo;
sesto, viola scuro; settim o, viola chiaro; otto, lavanda; nono, perla; decim o,
argento; undicesim o, oro; dodicesim o, bianco candido.
Il prim o com pito del guaritore sarà di scoprire il colore con cui vibra il suo
paziente. Secondo il colore e il num ero del suo raggio, il paziente sarà
soggetto a certe debolezze e avrà bisogno di un raggio sedativo ovvero
stim olante per equilibrare e rendere arm onioso il suo essere.
Il raggio giallo è di un colore particolarm ente adatto per curare la tubercolosi:
il raggio azzurro dà i m igliori risultati nelle m alattie del sistem a nervoso; il
raggio rosso è utile in tutti i casi di avvelenam ento del sangue; sia il viola che
il verde sono efficaci nella cura del cancro.
Con ogni paziente il centro psichico da trattare sarà diverso (specificherem o
questi centri quanto prim a). In alcuni casi la gola è il punto più sensibile e
quindi più ricettivo su cui dirigere il raggio verde. In altri casi il cuore
risponderà con m olta forza al raggio viola, e risulterà un centro efficace
attraverso cui trattare m alattie e intossicazioni del sangue, dato che la luce
violetta purifica il flusso sanguigno che scorre nel cuore e dal cuore.
Ripetiam o di non voler pretendere che questa cura con i colori dello spettro
solare sia efficace per tutti. Vi abbiam o sem plicem ente dato i colori e i loro
num eri corrispondenti, m a stiam o dando dei suggerim enti e non intendiam o
essere dogm atici.
Una causa prevalente di malattia è l’incapacità di rilassarsi. Quasi tutti voi,
consciam ente o inconsciam ente, vivete in uno stato di tensione sia nelle ore di
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
veglia sia in quelle di sonno. Quando vi addorm entate con la m ente in
tensione, le dita, le giunture, la spina dorsale e tutte le parti ossee trattengono
una certa tensione, dovuta a una condizione m entale di paura e
preoccupazione, di em ozioni e desideri soppressi che provocano dei blocchi ai
vari centri del corpo psichico.
Se tutti im parassero fin dall’infanzia l’im portanza del rilassamento facendone
un’abitudine, vivendo senza affanno, in arm onia con se stessi, con gli altri e
con Dio, m anterrebbero nel corpo fisico e psichico un flusso vitale
perfettam ente ritm ico. Per la sua stessa natura, questo flusso porta via tutta la
m ateria di rifiuto che viene elim inata e ri-immessa nell’Universale per essere
assorbita e trasform ata in forza nuova. Quando voi espirate, espellete del
veleno in quanto l’espirazione è proprio uno scarico continuo di m ateriale di
scarto fisico e psichico. Inversam ente, inspirare dovrebbe essere per voi
un’im m issione di p ran a puro, la forza vitale universale che m antiene il corpo
in un ritm o di salute perfetta.
E’ perciò errato afferm are, com e fanno gli Scientisti Cristiani, che tutte le
m alattie hanno origine in ciò che essi chiam ano «la m ente m ortale». La
m alattia giace a livelli più profondi. Pur tuttavia, non appena una persona
rilassa la sua m ente m ortale per attingere alla fresca forza vitale universale,
m ette spontaneam ente in m oto un influsso che con il tem po creerà un corpo
perfetto.
Anche gli incidenti non debbono essere attribuiti a una crudele sfortuna: sono
piuttosto il risultato della disarm onia creatasi in passato nel profondo dell’io
pre-cosciente. Questa può sem brare una dottrina severa, m a se la si esam ina
ci si rende conto che non è così. Chiunque sia vittim a di un incidente, sa bene
nella sua pre-coscienza che c’è una lezione che si può im parare soltanto
attraverso tale esperienza.
Ci aspettiam o che quanto prim a ci verranno fatte dom ande sui bam bini, quei
poveri piccoli sventurati nati da genitori irresponsabili o m alati. Questi
innocenti sono stati forse condannati dal destino a trascorrere una vita di
sofferenze? E che dire di quelle anim e im prigionate nel corpo di un pazzo o in
corpi a m m alati fin dalla nascita? Com e possono queste dom ande trovare una
risposta razionale?
Rispondiam o che vige la stessa legge: l’anim a um ana possiede sem pre una
precognizione di quanto deve accadere e il potere di accettare o respingere il
genere di vita che le viene offerto. L’uom o, data la sua lim itatissim a capacità
di penetrare questi argom enti, non riesce ad afferrare il m otivo che ha indotto
un’anim a ad accettare di subire una vita di sofferenze. A m aggior ragione deve
tratten ersi dal giudicare quel Potere onnipotente, che egli, pur sconvolto
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
dall’orrore di certe situazioni, cerca ancora di chiam are il Bene, Dio, la prim a
grande Causa, quella Causa che vede soffrire dei bam bini e in apparenza non
dà loro ascolto!
Da questa parte noi non giudichiam o nessuno; avendo una visione più ampia,
in alcun caso non consideriam o Dio com e vendicativo o crudele, m a siam o
continuam ente consapevoli di un Am ore infinito, di una divina Intelligenza
sem pre com prensiva e pietosa nei confronti dell’uom o. Vediam o un Padre di
Im m ensa Saggezza disposto a dare ai suoi figli il potere della libertà di scelta
del proprio cam m ino, che attraverso la sofferenza o la gioia, la conquista
dell’egoism o e dell’egocentrism o porta lentam ente verso l’alto per un ritorno
alla suprem a consapevolezza del Cosmo dove dimora la perfezione.
Al di là di tutte le apparenze, l’am ore e la com prensione di Dio perm eano ogni
cosa. La sofferenza così visibile attorno a noi è un m ezzo per far giungere alla
coscienza delle creature di Dio, anche all’ultim a di esse, la consapevolezza
dell’am ore, della bellezza e della suprem a arm onia di Dio.
Abbiam o accennato all’effetto della m ente p re -co s cie n te in rapporto alla
m alattia, nella speranza che vi aiuti a capire perché persone evidentem ente
buone e talvolta perfino sante possano contrarre m alattie penose e spesso
m ortali. Di fronte a questi fatti sem bra di poco costrutto protestare e
contestare l’apparente ingiustizia. La causa giace ben più profondam ente, al
di là della natura dolce e gentile della persona colpita. Va assai più indietro,
oltre l’attuale incarnazione, e le sue radici non si possono trovare «qui e ora».
La sofferenza, com e la febbre, è l’avvio alla conclusione di un processo di
disintossicazione e di purificazione. Un agnostico può lim itarsi a considerare
la sofferenza senza tenere in considerazione la radice e neppure i fiori che
l’albero della vita del sofferente produrrà alla fine com e risultato della
sofferenza. In conseguenza, egli rim arrà ignaro di quel sem e di «vita più
ricca» che si m uove dentro di lui e che germ inerà splendido e bello dal suolo
così preparato; vede e conosce soltanto la superficie dell’essere: la vera vita
dell’anim a gli rim ane celata.
E’ interessante sapere che l’espressione di em ozioni sconvolgenti com e l’ira,
l’avidità e la gelosia possono provocare le m alattie m eno gravi, diverse da
quelle che sono profondam ente radicate nell’anim a. L’autocom m iserazione
provoca frequentem ente m al di schiena e disturbi ai reni e può anche avere
influenza sul funzionam ento del fegato; del resto qualsiasi em ozione violenta
può provocare disturbi in quegli organi in quanto, com e risultato, viene m esso
in circolazione nel sangue del veleno. Anche paura e preoccupazione, se
prolungate, possono fare lo stesso effetto e perfino sfociare nel cancro. Se si
potesse appurare l’origine di un certo num ero di casi di cancro, si troverebbe
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uno stato di tensione indotto da una paura avente radici profonde, la
contrazione del corpo eterico e l’ingorgo del flusso psichico già descritto.
Abbiam o detto che le em ozioni possono provocare le m alattie. Bisogna
sem pre ricordare, però, che è soltanto quando la m ente non è controllata che
si dà sfogo a queste em ozioni dannose. Questo ci riporta alla considerazione
che l’arm onia interiore è della m assim a im portanza per quant o riguarda la
salute; e lo stato di arm onia interiore dipende dallo sviluppo del sé spirituale.
La dieta influenza il benessere dell’uom o? Certam ente: in alcuni casi subito,
in altri dopo qualche tem po, altre persone non sentiranno alcun effetto. Chi
ha raggiunto una condizione di tranquillità di spirito e vive arm oniosam ente
nella com prensione delle leggi divine non può danneggiare il suo carpo,
eccedendo nel cibo o scegliendo quello sbagliato.
E’ m olto interessante per noi vedere, stando da questa parte, la sorgente
d’ispirazione di alcuni nostri scrittori più fam osi. Mi viene in m ente la fiaba
«L’uccellino azzurro» di Maeterlinck. In una scena i bam bini sono riuniti in
attesa della chiam ata per ritornare sulla Terra: ciascuno ha un sacco
contenente non solo i doni e le qualità che porterà con sé, m a anche i disturbi
di cui soffrirà, tutti ben im pacchettati, prim a che essi partan o sulla barca di
Padre Tem po per raggiungere le loro m am m e in attesa sulla Terra attraverso
il cielo stellato.
Una favola, dirà qualcuno. Eppure qui si nasconde una profonda verità che
può essere stata filtrata dall’Universale, o salita da livelli pre-coscienti dell’io
dello scrittore.
Il guaritore psichico può svolgere un lavoro di grande valore in quanto è in
grado di alleviare la congestione dei corpi psichici. Non può aiutare tutti,
perché non sem pre può penetrare abbastanza profondam ente nel vero
disturbo del paziente; l’aiuto più efficace verrà quando il paziente aiuterà se
stesso. In questo tipo di guarigione psichico-spirituale è da notare che,
quando la m alattia sem bra guarita, le condizioni di salute possono
nuovam ente peggiorare se il paziente perde il contatto con le forze superiori.
La parabola dell’uom o che fu liberato dal dem onio, la cui casa fu spazzata e
abbellita m a lasciata vuota, cosicché al ritorno la trovò invasa da sette altri
dem oni, illustra bene quello che intendiam o dire.
E’ assurdo che qualsiasi guaritore pretenda di essere in grado di guarire tutte
le m alattie. Abbiam o accennato ai dodici raggi, e in relazione a questo
vorrem m o ricordarvi i dodici «segni» dello Zodiaco, le dodici «tribù» di
Israele. Il significato m isterioso di questo num ero dodici è legato ai dodici
raggi in cui si può suddividere la fam iglia um ana. Sotto l’uno o l’altro di questi
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dodici raggi si raggruppano anche m olte erbe. I saggi di un tem po scoprirono
che per ogni m alattia vi era un’erba che vibrava con lo stesso num ero e colore
e produceva un effetto particolare. L’origine di m olte usanze antiche, di m olte
pozioni m agiche può essere riportata a questa conoscenza.
Quattro e tre sono num eri potenti per quanto riguarda la fam iglia um ana e
influenzano gli uom ini in tutte le loro attività. La ba s e d e l ca lco lo d e l
m o n d o fu fissata sui sim boli del quadrato e del triangolo nel lontano passato.
Riflettete sul significato della grande Piram ide d’Egitto che si regge sul
sim bolo m atem atico della vita stessa!
Ora, le dodici «case» o i dodici raggi con i quali vibra la fam iglia um ana
devono essere ancora suddivisi nei quattro elem enti: Terra, Aria, Fuoco e
Acqua. Un giorno o l’altro, quando il m edico del futuro vorrà curare un
paziente, prim a ne studierà l’oroscopo. Non è fantasticheria, diciam o proprio
sul serio. Cerchiam o di dare delle indicazioni con cui l’uom o possa un giorno,
se lo desidera, scoprire la causa di tutte le m alattie. Lo si farà studiando
l’oroscopo del paziente, quello che va al di là di questa vita particolare fino a
com prendere l’essere totale dell’io e rivelare i raggi su cui l’io ha vibrato
durante le sue m olte incarnazioni. Con questo m etodo tutte le m alattie
possono essere classificate nell’uno o nell’altro dei quattro gruppi, e quando
risulta con quale segno vibra il paziente, si troverà un rim edio appropriato per
quel segno invece dell’unico rim edio che oggi si dà a tutti. Si im parerà inoltre
che le persone che vibrano con l’uno o l’altro di questi segni sono sensibili a
certe m alattie e possono venire protette contro di esse.
Avendo accennato ai dodici raggi di vibrazione, è ora nostro com pito parlare
dei dodici pun ti a cui corrispondono nel corpo um ano. Partendo dal cuore
com e punto centrale, darem o loro dei num eri, com e segue:
1 - cu o re
2 - go la
3 - gh ia n d o la p in e a le
4 - gh ia n d o la p itu ita ria
5 - m ilza
6 - bas e d e lla co lo n n a ve rte brale
7 - p le s s o s o la re
8 - o rga n i d e lla p ro cre a zio n e
9 e 10 - m an i
11 e 12 - p ie d i.
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Un giorno o l’altro si potrà verificare con qualche strum ento che i dodici
centri psichici sono m olto suscettibili ai raggi della guarigione. E’ vero che il
corpo um ano, e lo spirito che si m uove in esso, è capace di guarire se stesso
senza aiuto esterno ed è anche in grado di attrarre e trasm ettere raggi che
possono guarire altre persone. Abbiam o già spiegato, tuttavia, che alcuni
disturbi sono così leggeri che basta un trattam ento superficiale.
Evidentem ente è più sem plice curare un foruncolo con degli impacchi che non
ricorrendo a cure m agnetiche e spirituali.
A ognuno dei centri psichici è legato un particolare organo del corpo. Per
esem pio, trattando il centro della gola con un certo raggio di colore (che altro
non è che una v ibrazione) si avrà una reazione non tanto nella gola quanto
nello stomaco.
La ghiandola pituitaria è il centro che va trattato in casi di ossessione o di
squilibrio m entale. L’epilessia ha sem pre eluso la scienza m edica. Sappiate
che questa m ala ttia ha origin e in un o squilibrio dei corpi psichici causato da
una disarm onia spirituale o psichica dei genitori al m om ento del
concepim ento del figlio. Mi dom ando se abbiam o un’idea delle responsabilità
della paternità. E’ stato detto che le colpe dei padri ricadranno sui figli fino
alla terza e alla quarta generazione; il detto però ha anche un significato più
profondo e può essere m eglio interpretato com e «i peccati dell’uom o lo
accom pagneranno fino alla terza e alla quarta in carn azio n e ». Sicuram ente
le nostre prim e incarnazioni sono il “genitore” di quelle che seguono.
Certam ente nascerà la dom anda di com e si può curare l’epilessia. Deve per
sem pre rim anere una di quelle m alattie m isteriose che affliggono una persona
per tutta la vita? L’epilessia si può curare soltanto se si riescono a
riequilibrare i corpi psichici del paziente ristabilendo il collegam ento tra la
ghiandola pituitaria e la pineale. L’attacco epilettico avviene quando questo si
interrom pe; per dirla in parole povere, è com e se ci fosse « una vite allentata».
Quando il congegno slitta, si verifica l’attacco. Stringete «la vite», ovvero
allineate perfettam ente i corpi psichici e il caso è guarito.
Vorrem m o raggruppare le m alattie sotto i relativi segni di Terra, Aria, Fuoco e
Acqua, e suggerire la cura appropriata, tenendo presente che dobbiam o anche
considerare le tre sezioni entro ogni segno, cioè il m inerale, il vegetale e
l’anim ale.
Il s e gn o d i Aria: Le persone in questo gruppo spesso soffriranno di m alattie
nervose che si m anifestano attraverso i centri psichici. La testa e la schiena
sono i punti più frequentem ente affetti. Solitam ente il centro psichico che
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risponde m eglio è la base della spina dorsale.
Il s e gn o d i Fu o co : Le persone sotto questo segno saranno em otive, inclini a
soffrire di ossessioni e disturbi m entali, infiam m azioni e febbri. La cura in
tutti questi casi avverrà attraverso le ghiandole pituitaria e pineale.
Il s e gn o d i Te rra: In questo gruppo si può includere il flem m atico, il tipo
che accum ula tossine a causa di una lentezza generale e di una carenza di quel
flusso di cui ho parlato. Si avranno disturbi con presenza di catarro e tossine
nel sangue, e altre m alattie che traggono origine da queste cause.
Il s e gn o d ’Acqu a: Questo segno influenza la parte inferiore del corpo, le
gam be e i piedi. Essendo questo un elem ento fluido, i m igliori risultati si
otterranno con la cura psichica o m agnetica. Le persone sotto il segno di fuoco
rispondono rapidam ente alle cure con i raggi di colore, quelli sotto il segno
d’aria alle cure spirituali e sacram entali, e quelli sotto il segno di terra alle
cure dietetiche e m entali, com e quelle offerte, dalla Scienza Cristiana e da
m etodi sim ili.
Se la gente volesse seguire questi nostri suggerim enti e utilizzasse a questo
scopo anche solo una m inim a parte dei m ezzi riversati senza restrizioni negli
esperim enti e nella ricerca di una scienza m edica inesatta e speculativa, si
avrebbe un m etodo esatto e scientifico di guarigione universale, basato su una
vera conoscenza della natura fisio-psichica e spirituale dell’uom o.
Abbiam o m enzionato la cura con rim edi di erbe. Sono reperibili delle erbe che
corrispondono per vibrazione e colore a ciascuna delle dodici divisioni e si
possono scegliere erbe adatte a curare persone appartenenti a ognuno dei
quattro segni: l’erba giusta si dim ostrerà benefica in ogni caso.
Le erbe crescono secondo delle leggi ben definite e la loro crescita non è
interam ente dovuta al clim a o alla stagione, m a prende form a e carattere da
certi raggi che governano la vita sulla terra nei regni m inerale, vegetale e
anim ale. Ecco perché il guaritore dovrebbe essere a conoscenza degli aspetti
astrologici del paziente, poiché ogni erba m edicinale può essere classificata
sotto il relativo segno dello Zodiaco. La scelta dovrebbe accordarsi con la
natura della m alattia e del paziente. Per esem pio, a qualcuno che è nato sotto
il segno del Leone dovrebbe essere prescritta un’erba di quel num ero e raggio
e proibita una di raggio diverso. In effetti dovrebbe essere possibile
classificare e catalogare i rim edi in erboristeria con considerevole esattezza e
precisione.
Il trattam ento con le erbe non abbraccia tutti gli aspetti di una cura. Il
paziente dovrebbe essere trattato secondo il suo segno e il suo tem peram ento
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particolare. L’asm a è un disturbo legato al sistem a nervoso e ha origine
psichica: è com e un ritm o interrotto che può essere curato efficacem ente col
colore del raggio blu o verde. Altre volte farà effetto una cura m agnetica. Il
centro da trattare è il plesso solare, e poiché vi possono essere turbe digestive,
anche la dieta deve essere presa in considerazione. Molti attacchi d’asm a sono
causati da im prudenze dietetiche, m entre preoccupazioni o disturbi m entali
ne preannunceranno l’arrivo. Rim ovendo la causa m entale sparisce l’asm a.
Dal che capirete perché è necessario qui il raggio azzurro, calm ante e
pacificatore. Re s p ira re o inalare certi medicamenti è semplicemente trattare
i s in to m i . Bisogna andare alla radice, che è il disturbo psichico, solitam ente
centrato intorno al plesso solare. I bam bini che soffrono di questo disturbo di
solito lo ereditano dal sistem a nervoso della m adre eccessivam ente teso.
In alcuni casi il cancro rientra nel segno di Terra; qualche volta ha origine
nell’infrazione di una legge sacra in qualche incarnazione precedente e può
essere uno dei m etodi scelti da chi ne soffre, per cancellare quella particolare
colpa.
Un giorno o l’altro la scienza m edica scoprirà un rim edio per il cancro basato
sulla cura del corpo eterico, che consisterà nella persistente azione su di esso
di una specifica droga o erba. Menzioniam o la genziana com e una delle più
potenti. E’ di aiuto anche la cura con i raggi di luce, quello color perla essendo
uno dei raggi purificatori più efficaci per il corpo eterico. Quando la sostanza
eterica di cui questo è form ato venisse allentata per l’azione dell’erba o del
raggio di luce, ne dovrebbe seguire una dispersione della sede cancerosa nel
corpo fisico. Sebbene il cancro si m anifesti in un punto particolare, non
sem pre è localizzato: spesso un’operazione si dim ostra soltanto irritante per
la m alattia che si diffonde attraverso il sangue e si localizza altrove.
Risponderò a una dom anda che può essere form ulata così: com e possiam o
conciliare con i diversi m etodi di cura che abbiam o esposto la credenza che le
m alattie siano provocate da una condizione pre-cosciente, che sia l’io a
decidere di sopportare questo peso in una nuova incarnazione? Com e è
possibile che dal m ondo dello spirito possano venire inform azioni per curare
delle m alattie, se certe anim e destinate a soffrire non possono sfuggire alla
sofferenza?
Rispondiam o che in verità c’è una legge di redenzione attraverso la
sofferenza. Ma via via che l’uom o si evolve e diviene spiritualm ente più
cosciente, le condizioni dell’espiazione del peccato si trasform ano attraverso
un’esperienza così grave.
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Qualche volta siam o in grado di osservare un guaritore spirituale m entre
lavora con un paziente: questi non reagisce e la cura sem bra inutile. In alcuni
di questi casi, perfin o i Gran di Spiriti che hanno cura dell’um anità non
interferiscono, ben sapendo che l’anim a può trasm utare la propria oscura
eredità soltanto attraverso lo sforzo e la lotta, arrivando a conquistare la
padronanza di se. Ricordiam o che Gesù Cristo disse a un peccatore: «I tuoi
peccati ti sono perdonati; va’ e non peccare più». Il potere e la presenza di
Cristo possono realizzare anche questo, se l’anim a in errore cerca di arrivare a
Lui vincendo se stessa.
Tutte le m alattie possono essere guarite e saranno sradicate il giorno in cui la
m assa dell’um anità verrà di sua spontanea volontà al tem pio del Dio vivente a
ricevere la pura luce bianca, la verità, l’am ore vivente che fluisce dal cuore
dell’Eterno ed è la vera sorgente di vita. Allora non vi saranno più pianti e
lam enti, m a solo l’uomo nella sua perfezione.
Com e la vera felicità si può soltanto conquistare, così dev’essere per la
perfetta salute e l’arm onia tra tutti i corpi dell’uom o. Non è necessario che
l’uom o si trascini attraverso il fuoco della sofferenza per capire Dio. L’uom o
trova Dio più facilm ente attraverso la gioia e la pace dello spirito: questo è il
vero sentiero che conduce a Dio, m a l’uom o deve prim a im parare a negare e a
conquistare se stesso. La via però rim ane aperta: qui torniam o sul concetto di
bene e di m ale, positivo e negativo, dolore e gioia. L’uom o può decidere da sé
quale via prendere: può ritornare al Padre attraverso la sua aspirazione
oppure una form a di trasm utazione del suo peccato. Le braccia del Padre sono
sem pre aperte in attesa del figlio.
Abbiam o detto che tutta l’um anità può raggrupparsi entro le quattro divisioni
di Fuoco, Aria, Terra e Acqua. L’oroscopo perm etterà al guaritore di collocare
i suoi pazienti correttam ente; naturalm ente potrà anche farlo con l’intuizione,
m a il m etodo più scient ifico è di tracciare l’oroscopo e trovare così l’esatto
raggio di n ascita.
Potrem m o quasi dire che tutte le m alattie sono fondam entalm ente causate da
un ritm o spezzato, da vibrazioni interrotte. E’ com e se i dodici raggi tenessero
l’um anità in una ferrea stretta. In essi sta il segreto del benessere dell’uom o:
quando se ne saprà di più la vita sarà sem plificata; m olte tensioni e costrizioni
spariranno com e pure le m alattie m isteriose che eludono la scienza m edica,
dovute al rapporto disarm onico tra l’uom o e le forze m agnetiche e le energie
universali da cui il suo essere ha origine.
Ci saranno delle persone che rideranno di questa afferm azione, dicendo:
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«Sciocchezze! Noi conosciam o il corpo alla perfezione e sappiam o com e
curarlo». Am ici m iei, non è vero; non avete nem m eno com inciato a conoscere
il corpo fisico dell’uom o. La scienza m edica deve progredire, spalancare di più
le sue porte. Certam ente la chirurgia è divenuta un’arte che dà notevoli
risultati e ha una sua particolare funzione; ciononostante, un giorno anch’essa
sarà elim in ata.
Finora abbiam o trattato delle m alattie com uni a tutta l’um anità ad eccezione
di quelle classificate com e infettive. Che le infezioni possano diffondersi in un
lam po in un’intera com unità senza causa o ragione apparente potrà generare
confusione dopo quanto abbiam o detto circa l’origine pre-cosciente di m olte
m alattie. Eppure m olte persone risultano im m uni. Tra queste ci saranno
coloro che praticano la Scienza Cristiana, a dim ostrazione che la m ente
cosciente dell’uom o ha un certo controllo su queste cose.
Lo Scientista Cristiano è in grado di proteggersi non solo attraverso un’azione
m entale, m a soprattutto perché è arrivato a un punto nella sua evoluzione in
cui non esiste più la necessità di questa particolare form a di esperienza. Noi
diciam o che le persone colpite da m alattie contagiose sono m ature per trarre
una lezione da quell’esperienza.
Pochi saranno d’accordo su questo punto e chiederanno perché i bam bini
devono essere contagiati. Non dovrebbe proteggerli la loro innocenza? Per
svelare la causa nascosta di ogni m alattia fisica dobbiam o esplorare una vasta
area; il bam bino arriva preparato a sottoporsi a certe esperienze, che possono
prendere form a di m alattie e sofferenze, oppure di salute e felicità, com e pure
a tutti i vari cam biam enti che plasm ano la vita e il carattere um ano. Ma il
contagio non è un m ale necessario: col passare del tem po, quando le leggi
spirituali saranno m eglio com prese, le epidem ie spariranno, e anche adesso
non è necessario soffrire, se si sa com e proteggersi. La vita delle cellule del
corpo, che è controllata sia dalla m ente cosciente che dalla m ente
subcosciente, è responsabile di queste invasioni. Le cellule respingono il
nem ico, se vi è sufficiente resistenza da parte di un sano pensiero attivo
conscio e subconscio. Fin dall’infanzia i bam bini dovrebbero venire abituati a
pensare in m odo giusto e l’educazione dovrebbe com inciare non verso i sette
anni, m a dalla nascita. I genitori devono rendersi conto che i neonati
assorbono pensieri sia buoni che dannosi dall’atm osfera, dall’am biente,
dall’aura dei genitori e di quanti hanno intorno. Un bam bino nutrito con
p e n s ie ri p o s itivi è nutrito del soffio della salute e fiorirà fisicam ente,
m entalm ente e spiritualm ente, e resisterà al m ale di qualunque origine.
Queste verità riguardanti la salute e il benessere dei bam bini saranno
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gradualm ente com prese; nel futuro non lontano la fam iglia um ana dovrà
rendersi conto della propria responsabilità verso le giovani anim e affidate alle
sue cure, e attraverso questa com prensione si sveglierà alla sua responsabilità
n ei con fron ti di tutta la com un ità.
Abbiam o parlato dei ritm i spezzati nel corpo fisico um ano quale possibile
causa di m orte prem atura. La stessa legge di ritm i interrotti si può applicare
anche alla fam iglia um ana, all’uom o individualm ente e collettivam ente e al
m ondo intero. Ferm iam oci a riflettere, perché questo è estrem am ente
im portante. Forse che il ritm o e l’arm onia, una volta spezzati, non portano
alle m alattie della m ente, all’infezione m orale che m inano le nazioni e il
benessere del m ondo intero?
E’ senz’altro così, sta già accadendo. Il m ondo è m ortalm ente am m alato in
quest’anno 1932. Potrem m o disperare se non sapessim o che grandi forze
spirituali possono ancora salvare l’um anità se essa lo vu ole. Quello che è
soprattutto necessario adesso è la guarigione di tutti i popoli, di tutte le
nazioni. Preghiam o Iddio perché avvenga.
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10 - LA GU ARIGION E D ELLE N AZION I
« Au t o r e d i t u t t o ciò ch e è b u o n o , s e m p r e p r e s e n t e , p ie n o d ’a m o r e ,
s a g g io e o n n ip o t e n t e , ci p r e s e n t ia m o a Te . Po s s a n o i r a g g i d e l Tu o
e s s e r e p e r m e a r e le n o s t r e a n im e , p o s s a la lu ce d e lla Tu a b e lle z z a
illu m in a r e le n o s t r e m e n t i, il p o t e r e d e lla Tu a g r a n d e z z a
a v v o lg e r ci co n b r a ccia a m o r o s e e fa r ci d iv e n ir e u n o co n Te .
Be n e d ici q u e s t o la v o r o . Ch e n e s s u n a o m b r a d i d u b b io o d i p a u r a
o s cu r i la lu ce ch e Tu b a i d e cis o d i in v ia r e s u i p o p o li d e lla Te r r a .
Am en ».
Vorrem m o sottolineare ancora più e più volte la necessità della fratellanza di
uom ini e di nazioni. E’ soltanto quando l’um anità intera si muove, comprende
e constata che l’intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza
spirituale universale che continuam ente sostiene ogni cosa, che essa può
salvarsi dalla distruzione finale. Ma non perdiam o la speranza; infatti i valori
della vita saranno un giorno com pletam ente trasform ati e speriam o che
assiem e ad essi m uteranno le condizioni. L’uom o sarà obbligato, per le
trem ende sofferenze e privazioni che quanto prim a subirà, a cercare sostegno
in questa verità più grande.
Sem brerebbe m olto facile com unicare agli uom ini questa verità che è
dappertutto e in ogni cosa. Ma che com plicato enigm a diventa per chi cerca
esclusivam ente ricchezza e piacere! Eppure qui nel m ondo dello spirito tutte
le anim e arrivano infine a questa com prensione e sono grate di credere,
condividere e vivere entro l’abbraccio della fratellanza universale.
Nessun altro m odo di vivere è possibile al m ondo. Attualm ente le nazioni si
fondano sul sospetto e la paura; nessuno cede perché ciascuno ha paura
dell’altro. Nel m ondo degli affari quasi tutti com battono contro i loro sim ili
per assicurarsi e m antenere per sé il proprio avere. E tutto questo dove
conduce l’uom o? Né alla sicurezza né a una prosperità duratura, m a alla
rapida distruzione di tutto ciò che la civiltà ha laboriosam ente costruito.
Ma non scoraggiam oci. In avvenire vedrem o l’um anità guadagnare in dignità.
Quanto prim a si m anifesterà una visione di vera fratellanza a sollevare il
cuore dell’uom o. Allora egli saprà che tutta la vita - la sua e quella di tutti gli
77
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altri - fa parte di uno stupendo Cuore am oroso, e riconoscerà che perfino la
sua vita fisica pulsa del suo battito. Saprà che non può ferire suo fratello senza
subire lui stesso una ferita; poiché coltivare l’odio contro sia uom o o nazione è
andare contro se stessi. Uccidere un altro uom o è la m orte spirituale per
l’uccisore. Perciò si dice «chi di spada ferisce, di spada perisce».
L’uom o nuovo dell’avvenire saprà che ogni suo respiro, ogni suo pensiero si
ripercuotono su tutto il m ondo; saprà che la m orte non può regnare
nell’Universo di Dio: quando l’uom o ha capito se stesso e Dio, né il cielo né la
terra hanno in serbo per lui la m orte. Per l’uom o nuovo non ci può essere né
principio né fine, perché vedrà la vita com e un Ciclo infinito, in continua
evoluzione e m ovim ento, che tiene nel suo abbraccio ogni anim a um ana. Se
egli viola una legge, una verità divina, m ette in gioco il benessere di tutti gli
uom ini. Le avversità devono legare l’anim a dell’uom o ai suoi sim ili, se
l’um anità vuole trovare la salvezza. Oggi vediam o sulla vostra terra la
distruzione causata dal m aterialism o. Questa è m orte, m orte attraverso il
m aterialism o; e, sia detto per inciso, anche il principio della fin e d e l
m ate rialis m o (*).
(*) Bisogna ricordare che queste parole furono pronunciate nel 1932, in
un’epoca di m aterialism o egoista che preludeva alla seconda guerra
m ondiale.
Il m aterialism o stenterà a m orire: da qui le sofferenze che si preparano. Com e
può essere diversam ente quando l’uom o ha adorato Mam m one così spesso e
così a lungo? Dopo dolorosi spasm i di sofferenza vediam o una rinascita, il
sorgere di un nuovo e m eraviglioso giorno di realizzazione spirituale. La vita
com unitaria avrà una base spirituale: l’uom o sarà ispirato e diretto nell’arte e
nella cultura, nella scienza, nella politica e nella religione dai piani spirituali
delle «Sale della Saggezza».
Si potrebbe dire m olto di più su questa fratellanza universale. Purtroppo
pochi capiranno il significato delle nostre parole, giacché alla m aggior parte
delle persone è stato insegnato fin dall’infanzia a lottare per se stessi, ad
afferm arsi a spese degli altri, anche se così facendo distruggono il loro vicino.
L’uom o ha erroneam ente creduto che l’intero scopo della vita fosse la
valorizzazione del suo io personale. Se desidera essere padrone della vita e dei
suoi sim ili, deve a tutti i costi diventare superiore agli altri. Questo m odo di
vivere è un continuo peccare contro la legge cosm ica di fratellanza. Chi cerca
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di progredire soltanto per se stesso infrange tutte le leggi e fino a che la
collettività um ana continuerà a fare altrettanto, il risultato non potrà essere
che corpi e m enti m alati, caos e guerra.
E’ veram ente grande chi si sottom ette all’infinito ed eterno potere dell’am ore
anziché ai propri desideri. Ogni anim a deve perdere se stessa per potersi
ritrovare. Nessuno scoprirà m ai Dio fino a che m anterrà l’idea errata che il
suo potere e il suo successo si realizzano attraverso se stesso. Quando l’anim a
si è liberata dell’oppressione del suo egoism o, deve passare una prova
suprem a e lasciar cadere ogni senso dell’io. A quel punto deve affrontare un
abisso di oscurità e apparente estinzione. Un solo desiderio deve sostenere
quell’anim a languente: credere, arrendersi, spogliarsi di tutto, sacrificare ogni
traccia di sé per potersi im m ergere nell’Am ore infinito ed eterno che è Dio.
Un’abbandono com e questo non è m ai estinzione: è espansione. Quando un
uom o raggiunge il punto in cui il suo am ore per Dio diventa così irresistibile
da fargli desiderare soltanto di identificarsi con Lui, il suo am ore può attrarre
Dio verso di lui e perm ettergli di com prendere anche la Divinità: da quel
m om ento vedrà Dio in tutti i suoi sim ili.
Chi com prende e vive in uno spirito di fratellanza universale deve davvero
raccogliere l’invito di Gesù: «Lasciate tutto e seguitem i». Deve arrendersi,
annullarsi, perdersi, per trovare l’universale assenza di egoism o che è Dio. In
un sim ile suprem o m om ento l’uom o entra in u n is o n o non solo con Dio, ma
con se stesso e con ogni altra creatura.
Questo è il significato della Fratellanza fra gli Uom ini.
Gli am ari sforzi dell’uom o, la sua evoluzione e il suo progresso lo
condurranno un giorno a un tale fine; egli lotterà sem pre sino al giorno in cui
in tutto il m ondo prevarranno soltanto pensieri di fratern ità, pura arm on ia,
desiderio altruistico e am ore sincero. Fintanto che l’uom o cercherà il suo
vantaggio personale non gliene verrà che dolore.
Esiste una sola vera religione, una sola Realtà dietro a ogni form a, fede, setta,
credo e cerim onia. Si tratta di una Religione Universale non lim itata o
circoscritta da confini geografici, convenzioni o pregiudizi. Ha un solo nom e:
quel nom e che può essere com preso da tutti gli uom ini, bianchi, neri, gialli o
rossi; da ogni donna e bam bino, dagli anim ali e dagli uccelli, dagli alberi e dai
fiori, e da ogni creatura dotata del soffio vitale. La religione della vera
fratellanza non ha che un nom e e un significato: Am o re .
Questo am ore deve sicuram ente instaurarsi nel m ondo; e allora l’am ore
insegnerà alle religioni degli uom ini che a nulla servono form e e cerim onie,
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credi e dogm i senza lo spirito vivente. Ogni creatura che vive rende
testim onianza e risponde alla forza dello spirito. Vi sono fra gli uom ini m olte
diversità di razza e di credenze. E’ giusto che ciascuno abbia ciò che gli è
dovuto. Ma alla fine tutti devono inchinarsi di fronte all’Am ore infinito del
Creatore. Finalm ente l’uom o im parerà che chi lavora per tutti gli uom ini
lavora per Dio.
Fino a quel giorno la terra non sarà com pletam ente liberata dalla m orte. Sì,
con il sorgere del Giorno in cui tutti vivranno in arm onia, piegando la loro
volontà al rispetto della Legge Suprem a, vi sarà vittoria totale sulla m orte.
Allora il corpo um ano sarà trasform ato e non più sopraffatto dalla m orte. In
verità il peccato è m orte e la m orte il risultato del peccato. Intendiam o questo
proprio alla lettera. Dal peccato verrà sem pre m orte in qualche form a; m a
l’am ore saggio, puro e vero, darà vita eterna.
Ogni parola pronunciata dal grande Maestro risuona di verità nei secoli
passati e avvenire, una verità non oscurata dal passare del tem po, m a eterna e
assoluta.
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11 - SGU ARD O RETROSPETTIVO
I
Questo fu il Messaggio. Abbiam o tralasciato m olte parti di trasm issioni in cui
Conan Doyle parlava a tu per tu con la sua fam iglia di cose private seguite alla
sua m orte. Egli m ostrò anche al gruppo la sua conoscenza di avvenim enti
correnti nell’am bito del Movim ento Spiritualista e anche di più am pi recenti
sviluppi negli affari m ondiali. Quelli che lo conoscevano personalm ente ed
erano presenti alle sedute poterono constatare da ogni tratto della sua
personalità, dai suoi m odi caratteristici, l’antica energia e il vigore, dalla
stessa sua forza di carattere, dal suo entusiasm o e affetto caloroso, che si
trattava proprio di lui, Arthur Conan Doyle, com e era stato in vita, sebbene il
carattere fosse ora sublim ato dalle nuove esperienze. D’altra parte la m edium ,
suo m arito e i loro am ici non avevano m ai incontrato Conan Doyle prim a del
suo trapasso. La personalità che parlava attraverso la m edium possedeva una
conoscenza e un potere di espressione e uno stile letterario com pletam ente
estraneo a lei, e il cam biam ento nel suo aspetto, sia nel viso che nei m odi e nei
gesti, fu notato da tutti i presenti. Inoltre, non c’era questione che si potesse
trattare di telepatia; si sentiva la presenza di un uom o che parlava con
precisione di dettagli e reagiva rispondendo a qualsiasi obiezione e dom anda.
E neppure era questione che si trattasse dell’io superiore della m edium a
parlare e a rispondere: la personalità di A. C. D. fu avvertita con la stessa forza
con cui furono avvertiti la sua presenza, il suo carattere, com e pure il potere e
l’ispirazione che gli furono dati per trasm ettere il suo m essaggio. Era il senso
di vita ad essere così convincente, di vita libera, senza im pacci, m eravigliosa
potenzialità ed espansione al di là delle lim itazioni fisiche. Questo sollevò il
discorso al di sopra del norm ale livello m ondano e m entale. Qui non vi era un
fantasm a, né una proiezione eterea e tem poranea dagli intim i recessi della
m ente.
Il lavoro continuò per un lungo periodo di tem po in cui l’uom o rim ase
intensam ente vivo e reale. In effetti il suo carattere era di gran lunga più forte
di qualunque altra persona terrena presente: vibrante, energico, integrato e
tuttavia dotato di m aggior sim patia e com pren sion e um an a. Non si trattava
più del Doyle m alato, esaurito e invecchiato che era scom parso nel 1930 , m a
di un uom o la cui forza e vitalità colpivano tutti i presenti.
Che cosa è giusto aspettarsi dai m orti, se ritornassero? Solo dei ricordi della
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loro vita passata? Se quest’uom o fu un tem po una persona com petente, di
carattere intrepido e onesto, sdegnoso di tutto ciò che egli considerava vuoto e
insincero, a ragione ci si aspettereb be di sentire un racconto veritiero delle
sue esperienze. Se, per di più durante la sua vita aveva intrattenuto dei
concetti erronei al riguardo della vita oltre la m orte, non cercherà di
rettificarli, specialm ente se sono im portanti per quelle persone che avevano
condiviso le sue credenze di un tem po? In verità, farebbe di tutto per
trasm ettere il suo nuovo m essaggio.
Questo era dunque il Conan Doyle che tornò, cam biato in alcune delle sue
opinioni, pieno delle sue nuove esperienze, ispirato e vivo in ogni senso, pur
tuttavia m antenendo il carattere che tutti i suoi am ici gli conoscevano. Per la
sua fam iglia egli era ancora il padre di un tem po. Ma desiderava ed era deciso
affinché il suo m essaggio fosse trasm esso al m ondo intero; soprattutto voleva
che esso parlasse da sé.
Mentre non si può andare in tribunale e dire: «Ho la prova irrefutabile che un
certo Arthur Conan Doyle è ancora vivo e presente: eccolo! Fate salire lui
stesso a testim oniare sul banco dei testim oni», tuttavia Conan Doyle,
disincarnato, m ise se stesso sul banco dei testim oni, non di fronte a un
tribunale m a di fronte al m ondo, o per lo m eno di fronte a quelli che erano
disposti ad ascoltare la sua testim onianza. In altre parole, egli disse: “Eccom i,
sono io, Conan Doyle. Non posso present arm i a voi in un corpo m ateriale
com e il vostro, m a posso lo stesso, con certi m ezzi, fornire la m ia prova e
chiedo che sia m essa per iscritto e letta. La m ia dichiarazione viene data alla
presenza di quelli che m i conoscevano, i quali, se fossi io in carne e ossa,
testim onierebbero sulla m ia identità. Vi do una prova convincente e
ragionevole: ascoltate con m ente giusta e aperta.
«Naturalm ente non potevo provare che i m orti vivono e quindi hanno
un’identità, m entre ero nel m io corpo fisico, m a adesso ho la prova: giudicate
voi stessi se è l’opera di un falsario o di un im itatore. Ogni novità che io porto
può essere vista in prospettiva se leggerete le scritture delle religioni del
m ondo e le opere dei m istici, oppure se aprirete la vostra m ente alla
realizzazione che Dio è un Dio d’Am ore e che vi è arm onia, ordine e
ragionevolezza in tutto l’universo. Allora vedrete che il passaggio dell’uom o
attraverso la m orte all’aldilà è fondato sulla sua natura e condotta, che il suo
stato dopo la m orte è il risultato logico della sua crescita ed espansione, e
dello sviluppo della vita in lui. Infine, dopo la m orte si vive ancora in un
universo razionale e non fantasioso, dove i fatti sono ancora fatti».
***
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L’autore ritiene che il m essaggio di A. C. D. fornisca la chiave per capire la
natura dell’altro m ondo. La chiave è la parola «esternalizzazione»: perché, qui
e ora, noi ci esternalizziam o continuam ente in tutto ciò che facciam o e siam o,
dall’infanzia in poi. Di conseguenza le nostre case e le nostre fam iglie, i nostri
«hobbies» e abitudini, i nostri com m erci e affari sono tutti esatte espressioni
di noi stessi; così com e lo sono l’espressione del viso, lo stato di salute, il
corpo, l’andatura e il portam ento, le abitudini di pensiero, il m odo di
esprim erci e di com portarci. Tutto proclam a esattam ente quello che siam o
perché tutto è esternalizzazione del nostro io interiore reale. Sarà una verità
lapalissiana, m a spesso non è presa in considerazione: pochi di noi
com prendono che con la stessa im m ancabile precisione noi ci esternalizziamo
nel m ondo invisibile intorno a noi. Ciò facendo noi prepariam o sia le
condizioni sia l’am biente nel quale ci troverem o dopo la m orte, com e risultato
di un processo che si potrebbe chiam are autom atico. In verità, l’uom o crea lui
stesso il proprio paradiso o il proprio inferno.
E ancora: qual è la chiave che apre il contatto con il m ondo aldilà? E’ l’Am ore.
Am ore significa non solo gentilezza am orevole verso alcune persone, m a
anche un atteggiam ento abituale nei confronti di tutte le creature viventi, del
m ondo in cui viviam o, della vita stessa e di Dio. Soltanto un am ore così può
colm are l’abisso fra i due m ondi e determ inare la qualità di com unicazione e
com unione con le anim e nell’aldilà. Quelli che attraverso un m edium cercano
un contatto con parenti «lassù» riusciranno ad averlo solo se il loro cuore sarà
pieno d’amore, se nel loro amore vi sono calore e saggezza. Lo stesso vale per
quelli che riescono a elevarsi per com unicare sul Piano della Riunione: un
am ore pieno di calore um ano è il fattore che consentirà loro di elevarsi.
Attraverso uno sforzo m entale non ci riusciranno, perché là solo l’am ore
trion fa.
«Esternalizzazione» dunque è la parola chiave che rende com prensibili le
regole e le condizioni dell’altra vita. Noi ci esterna lizziam o anche nella vita a
quei livelli. Essa a sua volta si riflette di rim ando nelle nostre vite m ortali
m entre noi viviam o qui, cosicché possiam o essere in contatto con più di un
m ondo. «Am ore» è la seconda parola chiave che in definitiva significa la
differenza fra inferno e paradiso, sia in questa vita che nell’altra. Anche se
questi argom enti sono seri non dobbiam o lasciarcene rattristare perché un
elem ento di pietà e di com prensione com passionevole pervade tutti i m ondi.
Nel nostro giudizio di noi stessi possiam o essere più duri di quello che non
sarà Dio. Ma queste due im portanti parole contengono l’essenza del
m essaggio di A. C. D. ed è perciò che le sottolineiam o.
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II
La pubblicazione del m essaggio di Conan Doyle, dapprim a apparso nel libro
Th y Kin gd o m Co m e (Venga il TUO Regno) non fu la conclusione della
storia, m a solo parte di una m olto più lunga e non m eno significativa.
Bisogna rifarsi a un m essaggio ricevuto attraverso «l’Oracolo della Forza
Astrale». Ai Polaires fu detto che un certo «tesoro» era nascosto nelle rovine
di un castello nei Pirenei francesi; infatti l’alta collina su cui si ergeva il
castello era stata una volta un tem pio sacro, un santuario segreto della
Confraternita degli Albigesi.
I Polaires ricevettero istruzioni di ricuperare questo tesoro, quale che fosse.
La storia ha quasi dim enticato gli «Albigesi», un popolo così chiam ato nel sud
della Francia che si crede provenisse dall’Est e che si spinse verso Occidente
attraverso l’Europa del Sud agli inizi dell’undicesim o secolo. Sebbene l’origine
rim anga ancora in gran parte oscura, i m istici ritengono che il loro fondatore
origin ario (sebbene vissuto m olti secoli prim a) fosse Giovanni, a cui si
attribuisce il Libro dell’Apocalisse e il Quarto Vangelo, quello che i m istici
chiam ano della «Nuova Era». Il racconto che segue è estratto dal libro Th e
Re tu rn o f th e Magi, di Maurice Magre, che dedicò m olti anni di studio alla
storia degli Albigesi.
«Fu nella regione di Albi, Tolosa e Carcassonne che avvenne la rivoluzione
m istica. In seguito, per quasi un secolo e m ezzo, la dottrina si diffuse nel sud
della Francia, in Italia e in Germ ania, dove trovò m olti seguaci. La rinuncia ai
beni m ateriali divenne una legge m orale che si diffuse con sorprendente
rapidità fra i suoi seguaci. Da Bordeaux ai confini della Provenza, nell’austera
Languedoc, sotto gli alberi di castagno del distretto di Albi e sulle brughiere
del Lauragais, le strade erano piene di asceti desiderosi di dire ai loro fratelli
quello che lo spirito aveva rivelato loro. Erano sem pre i sem plici di spirito ad
accogliere questa ispirazione e il m ovim ento non fu lim itato ai laici. Anche nei
viali di pioppi e nei chiostri di pietra, dove passeggiavano centinaia di m onaci
dalle teste rasate, essa soffiò talvolta con una forza talm ente contagiosa da far
si che le porte si chiudessero e i giardini e le cappelle venissero disertati.
Sem pre più estraniati dal Dio delle chiese, il Dio di ricchi prelati e spietati
baroni, i seguaci degli Albigesi adoravano il Dio interiore la cui luce si faceva
sem pre più brillante via via che le loro vite divenivano più pure e aum entava
nei loro cuori l’am ore per i propri sim ili».
All’interno della setta vi erano gradi distinti: i com uni seguaci, tra i quali si
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
contavano m olti m em bri della nobiltà del sud della Francia, che
corrispondevano ai seguaci del «Cam m ino di Mezzo» raccom andato dai
Buddisti alla m aggioranza delle persone; poi vi erano i p e rfe cti, o iniziati,
che rinunciavano ad ogni agio e com odità m ateriale per seguire la vita dello
spirito.
Per m ezzo del co n s o lam e n tu m gli iniziati avevano il potere di stabilire un
contatto con i m ondi celesti; infatti essi erano gli eredi di un segreto perduto,
venuto dall’Oriente e conosciuto solo dagli gnostici e dai prim i Cristiani. Si
deve sapere che, m entre San Paolo aveva fornito la base su cui fondare la
Chiesa Cristiana per le m asse, alcuni m istici ritengono che una fratellanza
interna sia stata fondata da Gesù Cristo che vi m ise a capo Giovanni, chiam ato
il Prediletto del suo Maestro. Fu egli ad avere per prim o la custodia del
co n s o lam e n tu m , il cui segreto era la trasm issione del suprem o potere
dell’am ore, il rito essendo in sé il m ezzo m ateriale e visibile per proiettare
questo potere. Dietro a questo era adom brato il dono spirituale per m ezzo del
quale si aiutava l’anim a dei m orenti ad attraversare senza sofferenza il golfo
della m orte, per sfuggire alle oscure sfere astrali e risalire nella luce.
L’autore continua: «Nessun popolo in nessun periodo della storia è stato così
profondam ente preparato nei riti m agici concernenti la m orte. Il
co n s o lam e n tu m doveva possedere un potere del tutto inconcepibile per
gente dei nostri giorni... l’ispirazione dei m orenti deve essere stata
effettivam ente visibile ai presenti, perché gli iniziati possedevano conoscenze
oggi perdute...».
In altre parole, il vero culto degli Albigesi era stato quello dello Spirito Santo,
il divino Paracleto, ciò a dire, del p rin cip io che perm ette allo spirito um ano
di giungere al m ondo reale (di cui questo m ondo è solo il rovescio, l’om bra), il
m ondo della luce pura, la «Città eterna e im m utabile».
Per quasi duecento anni gli Albigesi aum entarono di num ero, m a la fine del
loro m ovim ento fu davvero tragica.
All’inizio del tredicesim o secolo la Chiesa di Rom a lanciò una cam pagna,
aiutata dal re e dalle arm ate del nord della Francia, insiem e a truppe
m ercenarie di altri paesi: seguaci e iniziati, tutti dovevano m orire perché
eretici. Centinaia di «eretici» furono m urati in grotte e lasciati m orire di fam e
e di freddo, buttati nelle fiam m e o lanciati in burroni montani. Uomini, donne
e bam bini trovarono m orte orrenda, i più senza paura e in uno spirito di
calm o eroism o. Non sfuggirono alla dissacrazione neanche i corpi di quelli
che erano già m orti di m orte naturale; i loro corpi furono dissepolti e
m altrattati. E quando, dopo vent’anni di m assacri, tutto fu finito, anche i
pochi figli degli «eretici» che rim asero in vita furono scacciati e vestiti in
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m aniera che tutti sapessero dell’infam ia dei loro genitori. Questo m assacro è
conosciuto com e il più grande e crudele di tutto il Medioevo.
Si dice che nessuno degli iniziati sfuggisse, m a certo qualche seguace si salvò,
perché a più riprese si m anifestò qualcosa della fede e della libertà di pensiero
portate dall’Oriente dai prim i fratelli, e a più riprese selvaggiam ente
soppressa e probabilm ente sterm inata da ulteriori m assacri e
dall’Inquisizione. Alcuni pensano che l’inizio del Protestantesim o risalga
all’avvento degli Albigesi. Com e che sia, è assolutam ente certo che nessuna
religione del passato o del presente, incluso il Cristianesim o di Paolo, ha m ai
portato all’um anità tali novelle e tale consolazione sulla m orte e le sue
conseguenze com e fece la rivelazione degli Albigesi. Né lo Spiritism o né
l’occultism o hanno dato un tale contributo; poiché anche quegli Albigesi che
furono m urati o gettati nelle fiam m e si dice che vedessero la rivelazione del
paradiso e venissero assunti nella sua gloria.
E neppure si deve pensare che gli uccisori degli iniziati avessero alcun potere
sopra le loro anim e, specialm ente queste anim e illum inate. Durante la vita
m ortale esse erano rinchiuse nell’io personale; dopo la m orte furono liberate,
ciascuna al suo stadio (com e fu liberato Gesù) per servire in m aniera più
m isteriosa m a più am pia.
Così le anim e di questi iniziati vanno considerate com e intensam ente vive,
sebbene invisibili, esercitanti un’influenza che può ancora essere sentita in
quelle terre m ontagnose dove un tem po abitarono: le benedicono ancora con
la loro presenza invisibile. Il passare degli anni non significa nulla per loro;
attraverso i secoli, la loro influenza raggiunge ancora l’um anità. Essi restano
vigili perché hanno tuttora il potere di aiutare gli uom ini quando se ne
presenta l’occasione. Una di queste fu indubbiam ente la trasm issione del
m essaggio di A. C. D. I poteri invisibili lavorano sem pre in congiunzione e può
essere stata la loro ispirazione dietro alle istruzioni originali che vennero
attraverso la Forza Astrale. Essi forse lavoravano con il Cavaliere Saggio, il
Cavaliere della Rosacroce. Certam ente il m essaggio com pleto di A. C. D. può
essere considerato qualcosa di sim ile al co n s o lam e n tu m e com e
preparazione della strada per restituirlo un giorno all’um anità.
Se si accetta questo, allora è davvero naturale e ragionevole che essi abbiano
cercato Minesta, che essa fosse condotta a quella m ontagna particolare
dov’era stato il loro tem pio, per essere benedetta e iniziata ai loro m isteri più
sem plici, in m odo che la conoscenza e il potere ricevuti potessero facilitare la
trasm issione del m essaggio di A. C. D.
Poiché credeva nei Saggi, Minesta si recò a quella m ontagna, alta più di m ille
m etri, che si ergeva sopra una valle profonda attorniata da picchi più alti, in
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estate ricoperti di neve. Una volta giunta in m ezzo alle rovine del castello sulla
cresta della m ontagna senti il bisogno di isolarsi dal resto del gruppo. Gli altri
avevano fretta, desiderosi di trovare il tesoro. Orm ai Minesta era convinta che
non esistesse un tesoro m ateriale e un giorno dopo l’altro, m entre il gruppo
continuava la ricerca, divenne sem pre più consapevole della presenza e della
realtà dei Fratelli invisibili su quella m ontagna. Molti Albigesi erano periti
lassù: qua e là a m eno di m ezzo m etro sotto la superficie del suolo furono
trovate ossa um ane.
I p e rfe cti m antenevano ancora la guardia sul loro santuario: si avvicinarono
e parlarono all’anim a di Minesta, dicendole donde erano venuti e quale era
stata la fede per cui erano m orti. Era vero: Giovanni il Beniam ino era stato il
loro Maestro, Giovanni del Quarto Vangelo al quale era stata affidata la
saggezza gnostica e com andato di fondare una Fratellanza interiore e m istica,
la Chiesa di Cristo, proprio com e San Paolo era stato chiam ato a fondare la
Chiesa esteriore di Pietro. Nei secoli a venire il m essaggio di Giovanni d ovrà
penetrare e ispirare i cuori degli uom ini. Il segreto di tutti i segreti che essi
possedevano era il co n s o lam e n tu m per i morenti che da solo aveva il potere
di letteralm ente sollevare gli uom ini dalla terra al cielo, svelandolo ai loro
occhi, e questo soltanto con una parola, un’occhiata, il tocco della m ano di un
iniziato. Tuttavia, quel segreto non poteva essere im partito a parole, forse
neanche poteva essere scritto: il potere di trasm etterlo poteva soltanto essere
raggiunto attraverso una vita di rinuncia, quale era stata la loro.
In certo qual m odo, dissero gli iniziati a Minesta, avevano affidato alla sua
anim a il loro segreto. Da quel m om ento in avanti avrebbero dovuto
m antenerlo al sicuro: la sua era stata una piccola iniziazione entro i loro
m isteri. Rim aneva da vedere che uso avrebbe potuto farne lei nel m ondo
attuale; in effetti era stata chiam ata e iniziata in quel luogo perché ciò avrebbe
aiutato il m essaggio di A. C. D. ad arrivare con m aggior forza e purezza.
Nel frattem po, il resto del gruppo scavava attivam ente in m olti punti e
trovava cose strane, m a non un tesoro né m ateriale né altro. In apparenza la
spedizione non aveva avuto successo. Ma era davvero così? L’Oracolo della
Forza Astrale aveva soltanto prom esso che Minesta avrebbe trova to il tesoro;
nessun altro era stato nom inato. Che cosa portava lei con sé com e risultato
del suo viaggio?
Gli anni seguenti lo avrebbero dim ostrato. Noi m ortali pensiam o che siam o
noi stessi a decidere il corso delle nostre azioni e ogni tanto è anche vero.
Nella m aggior parte dei casi, tuttavia, sem brerebbe che quando si tratta di
un’azione im portante noi siam o spinti a fare questo o quello. Certam ente fu
così per Minesta negli anni che seguirono. Per com inciare, si era sentita
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IL LIBRO D ELL’ALD ILA’ d i Arth u r Co n an D o yle
spinta ad assum ersi il lavoro per A. C. D. Successivam ente si senti chiam ata a
recarsi alle rovine del castello in m ezzo a gravi pericoli e non soltanto di
ordine m ateriale.
Poco dopo il ritorno dai Pirenei, sotto la guida di Minesta, si apri a Londra un
centro della Fratellanza Polare. Il nom e e il m etodo di lavoro furono
successivam ente cam biati, apparentem ente per essere più in accordo con gli
antichi m etodi Albigesi. Due anni dopo, al m om ento della pubblicazione del
libro Th y Kin gd o m Co m e , si presentò un notevole problem a.
Si int uiva che la sem plice pubblicazione del m essaggio di A. C. D. non fosse
sufficiente, poiché un libro è facilm ente dim enticato. Com e si sarebbe potuto
m antener vivo il m essaggio di A. C. D.? Com e era avvenuto con i m essaggi di
m aestri preceden ti, sem brò vi fosse una sola via: fare di quel m essaggio la
fede di base di una com unità e in tal m odo m etterlo alla prova per vederne la
validità. Sotto la guida di Aquila Bianca vi fu un um ile inizio in una piccola
sala nel quartiere West End di Londra, aperta nel 1936 . Fu chiam ata White
Eagle Lodge (la Loggia di Aquila Bianca), la parola loggia denotante un luogo
dove si può riunire una “fam iglia”; la forza iniziale che sostenne il lavoro fu
quella di Aquila Bianca, sotto la cui guida, cooperazione e assistenza era
giunto il m essaggio di A. C. D., e il lavoro si è sviluppato sulla base di quei
prim i insegnam enti m a le sue fondam enta rim asero il m essaggio di A. C. D.
III
Dal 1936 la Loggia di Aquila Bianca è cresciuta al di là di qualsiasi aspettativa
e attraverso m olt i «m iracoli» ha dato ripetutam ente prova di essere sotto la
guida dei Saggi. Quando nel 1940 i locali furono distrutti in un
bom bardam ento, nuovi locali più adatti al lavoro crescente furono presto
trovati, e ancor oggi il lavoro continua là. Più tardi, con la guida e le istruzioni
di Aquila Bianca si cercò un centro in cam pagna per l’insegnam ento e il ritiro
spirituale e fu trovato a New Lands nella contea di Ham pshire. La Loggia di
Londra, New Lands e le Pubblicazioni di Aquila Bianca, terzo ram o di attività
in rapida crescita, furono tutte registrate com e Enti Morali Religiosi, in tal
m odo salvaguardando il futuro del lavoro e assicurando che non se ne sarebbe
m ai tratto alcun profitto privato.
Fin dall’inizio ci si rese conto che con un orizzonte così va sto com e quello
aperto dal m essaggio di A. C. D. m olti argom enti erano stati trattati troppo
brevem ente: questo è stato via via chiarito dalla pubblicazione di libri
contenenti l’insegnam ento di Aquila Bianca che am plia le afferm azioni
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originali di A. C. D. Molte m igliaia di libri di Aquila Bianca partono ogni anno
da New Lands, divenuto il centro am m inistrativo delle attività della Loggia e
della Casa Editrice. Oggi questi libri sono letti in quasi tutti i paesi di lingua
inglese del m ondo ed essi portano con sé un’influenza, forse un raggio
proveniente dal Cavaliere della Rosacroce o dai Fratelli della Montagna.
Quello che era iniziato com e un’im presa dettata dalla fede, ha continuato con
fede finché oggi la sua influenza tocca m igliaia di vite per m ezzo d ei suoi libri,
le Logge di Londra e New Lands, altre logge m inori e piccoli gruppi in m olte
parti del m ondo (*).
(*) Ulteriori com plete inform azioni su tutte le pubblicazioni, dischi, cassette
di Aquila Bianca si possono avere da: W hite Eagle Lodge, N ew Lands, Rake,
Liss, Ham pshire
La guarigione spirituale, fondata originalm ente sul capitolo «La guarigione di
tutte le m alattie» nel m essaggio di A. C. D., è sem pre stata un aspetto
im portante dell’attività delle Logge e dei gruppi: i guaritori di Aquila Bian ca
curano adesso centinaia di pazienti ogni anno, spesso con risultati notevoli.
Dare prova del fatto che l’uom o sopravvive alla m orte è una parte vitale del
m essaggio di Arthur Conan Doyle; ci si chiederà che cosa è stato fatto a questo
riguardo nelle Logge di Aquila Bianca. Nei prim i tem pi dell’esistenza della
Loggia, prove individuali di sopravvivenza furono date a m olte persone,
specialm ente a chi aveva recentem ente perduto qualche persona cara. Ma con
il passar degli anni divenne chiaro che Aquila Bianca e i Fratelli volevano
aiutare la gente a ritrovare il contatto con il m ondo dello spirito attraverso la
m editazione e la com unione spirituale. Adesso m essaggi individuali vengono
dati raram ente, m a innum erevoli persone addolorate da un lutto hanno
trovato la loro consolazione e una sicura verifica che i loro cari sono ancora
con loro. Questa conoscenza, che possiam o certam ente chiam are
«consolam entum », e la certezza dell’unità della vita sono salde alla Loggia,
salde nella vita dei suoi m em bri e am ici e dei m olti lettori dei libri. Adesso è
chiaro che Minesta fu condotta sulla cim a della m ontagna in quel lontano
passato per stabilire un legam e con l’antico «consolam entum ». Questo era il
tesoro che portò con sé.
C’è stato un disegno perfetto dietro tutto quello che è successo: il dono
dell’Oracolo della Forza Astrale, la form azione del Gruppo Polare, il suo
legam e con Arthur Conan Doyle, il m essaggio attraverso Minesta e la
fondazione della Loggia. Un altro stadio del disegno fu rivelato nel 1966. I
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Saggi diedero direttive per la costruzione di un Tem pio Bianco sulla som m ità
della collina vicino a New Lands e indicarono che questo tem pio sarebbe stato
il punto focale dal quale sarebbe stato dato al m ondo l’insegnam ento e la luce
spirituale, il tesoro spirituale del «consolam entum ». Il Tem pio Bianco fu
finalm ente costruito e venne aperto al pubblico il 9 giugno 1974, m a i
preparativi erano com inciati m olti anni prim a, sebbene nessuno al m ondo ne
fosse a conoscenza. Nel 1956 Minesta visitò nuovam ente i Pirenei, spinta da
un proposito spirituale nascosto.
Di nuovo salì sul crinale della collina, quasi una piccola m ontagna a sé stante,
e trovò il santuario degli iniziati rem oto e isolato com e prim a, nonostante
nelle vicinanze fossero avvenuti dei cam biam enti. Vi erano ancora tracce degli
scavi fatti dai Polaires venticinque anni prim a, m a tutto il senso della loro
inquietudine e della loro fretta era scom parso, lasciando il luogo in com pleta
pace. Com e allora i Fratelli l’attendevano, apparentem ente reali, più rea li alla
visione allenata di Minesta che se fossero stati in carne e ossa accanto a lei.
Le parlarono e, attraverso di lei, parlarono a un gruppo di Fratelli che
l’avevano accom pagnata, e dissero che nelle m ontagne intorno vi erano certe
correnti d’aria che rendevano più facile la penetrazione dei raggi cosm ici, e
che i puri e santi «deva» custodi di quelle altitudini hanno cura
dell’evoluzione um ana. Tutta l’um anità stava per innalzarsi a un più alto
livello di vita: perciò i guardiani del cielo stavano all’erta. Era anche vero, alla
lettera, che San Giovanni il Prediletto era venuto una volta in questo sacro
luogo sulle m ontagne. Da qui la fonte dell’antico potere che aveva m antenuto
gli Albigesi leali fino alla m orte, la sorgente del «consolam entum », la
consolazione che poteva strappare l’oscuro velo tra il m ondo fisico e quello
celeste.
La conoscenza e il potere di usare questo «consolam entum » era stato da
lungo tem po il desiderio degli uom ini che ne erano alla ricerca e lo
chiam avano con nom i diversi: faceva parte della m istica ricerca del Santo
Graal; era la «parola perduta» per mancanza della quale languì la Massoneria.
Ma poteva essere rivelata soltanto a quelli che vivevano in purezza e verità;
tutti gli altri sarebbero stati sordi e ciechi al suo significato.
Questi Fratelli di un tem po passato avevano sorvegliato la consegna del
m essaggio di A. C. D. e quello che ne era seguito a Londra. Essi vedevano
l’effetto di quel lavoro com e una grande costruzione eterica che già prendeva
form a nel m ondo invisibile che interpenetra questo m ondo; lo avevano
costantem ente tenuto entro il loro raggio di am ore com passionevole che
elim inava la paura della m orte in quelli che sapevano rispondervi.
Durante il grande m assacro degli Albigesi i loro nem ici avevano il potere di
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uccidere soltanto i loro corpi. La m orte aveva liberato le anim e e perm esso
che ereditassero un più grande potere, una vita più vigorosa che conservavano
e usavano al servizio del m ondo odierno. Avevano potuto sostenere Minesta
nello stesso modo in cui erano stati di sostegno a ogni fratello sinceram ente
dedito a un lavoro spirituale, nel presente com e nel passato.
Fu detto assai di più, m a queste parole riassum ono il m essaggio. Minesta
ripartì ispirata dalla m eraviglia di questa esperienza che era soltanto la
preparazione di quante avvenne in seguito. Infatti nel 1966, in una sem plice
cappella di quello che era stato una volta un m onastero nel sud d’Italia (*), il
contatto con i Saggi fu nuovam ente stabilito e il piano per la costruzione del
Tem pio rivelato.
(*) Il racconto com pleto di questo stadio della storia è contenuto in un
libretto, Th e Te m p le An g e l, pubblicato da W hite Eagle Publishing Trust.
«L’edificio eterico» descritto dai Fratelli nel 1956 avrebbe assunto form a
fisica. E così fu nell’estate del 1974, com e è già stato detto.
E’ difficile condensare un racconto della storia della Loggia in poche pagine,
m a alm eno questo breve riassunto aiuterà a dim ostrare che la prova tangibile
prom essa da A. C. D. alla fine del suo m essaggio è stata davvero fornita. Il
m essaggio di A. C. D. è stato conferm ato e continua ad esserlo con il passare
degli anni. Ogni am m alato che è stato guarito è una testim onianza vivente
dello schem a di guarigione tracciato da lui; ogni persona che trova nel
m essaggio di A. C. D. una soddisfacente filosofia di vita, una religione pratica
e funzionale che risponde alle sue dom ande e risolve i suoi dubbi, testim onia
della sua verità. L’esistenza della Loggia, la sua espansione e il sorgere di
m olti gruppi e infine la costruzione del Tem pio Bianco sono tutte prove
tangibili che erano state prom esse.
Il Tem pio Bianco, sottile fusione di architettura classica e m oderna, sim bolo
dell’antica saggezza riafferm ata per la nuova èra, è certam ente un m em oriale
confacente al lavoro spirituale di Arthur Conan Doyle. Il suo m essaggio pose
la prim a pietra su cui è stata costruita la Loggia di Aquila Bianca. Mentre la
luce viene trasm essa giornalm ente, e il Tem pio ne è il punto focale, con la
preghiera, la m editazione, la guarigione di individui, di nazioni e del m ondo,
il suo m essaggio continua a vivere; e può darsi che in tem pi a venire gli
uom ini lo considereranno com e la più grande e la più significativa delle opere
di Arthur Conan Doyle.
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Ce n n i bio grafici s u Arth u r Co n an D o yle
ARTH U R CÒN AN D OYLE (1859-1930 ) com m ediografo e rom anziere di
successo, universalm ente noto com e creatore di Sherlock Holm es, m edico e
conferenziere, sportivo e patriota, fu un personaggio di rilievo della cultura
m ondiale nel periodo a cavallo tra ‘80 0 e ‘90 0 . Uom o energico e attivo, si
interessò per m olti anni alla ricerca psichica, m a solo dopo aver vissuto e visto
gli orrori della Prim a Guerra Mondiale com prese la reale im portanza dello
studio dei fenom eni collegati alla vita dopo la m orte. Abbandonata la
letteratura, divenne capo del Movim ento Spiritista e si prodigo per questa
causa fino alla sua m orte e dopo di essa, dettando m edianicam ente
quest’opera, che può giustam ente essere considerata l’ultim a da lui scritta, ed
anche la più im portante.
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Pagin e IN D ICE
1 In tro d u zio n e
10 1 - L’uom o alla realizzazione di se steso e di una vita sem pre più
ricca
19 2 - L’arm onia, la perfezione e lo splendore della vita celeste
2 9 3 - La sfera della riunione
3 3 4 - Spiriti della natura e Angeli
3 7 5 - Libero arbitrio e destino: esistono entram bi
4 0 6 - Il problema del bene e del male
4 8 7 - «A volte m i si apre davanti l’intero panoram a della vita um ana»
56 8 - La dign ità della vita in carn ata e disin carn ata
6 3 9 - La guarigion e di tutte le m alattie
77 10 - La guarigione delle nazioni
8 1 11 - Sguardo retrospettivo
9 2 Ce n n i bio grafici s u Arth u r Co n an D o yle
9 3 In d ice
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Pre gh ie ra al Pad re - 2 0 / 0 1/ 2 0 0 1
Pad re D o lce ,
Pad re Bu o n o .
Tu ch e s e i n e ll’u n ive rs o ,
Tu ch e s e i n e lle co s e ,
Tu ch e s e i in n o i.
Tu ch e n u tri il n o s tro co rp o m a te ria le ,
Tu ch e n u tri il n o s tro co rp o s p iritu a le ;
Aiu ta ci in qu e s ta e s is te n za .
Aiu ta ci a p e rd o n are p e r il m ale ch e ci fan n o , p e rch é
an ch e n o i abbiam o fatto d e l m ale .
Aiu taci a ce rcare cibo p e r il co rp o fis ico e p an e p e r la
n o s tra an im a.
Aiu ta ci a s u p e ra re le p ro ve d e lla vita co n s e re n ità ;
e ch e Tu , a s s ie m e a i n o s tri fra te lli s p iritu a li, ci s ia
s e m p re vicin o .
Am e n .