Turismi da Incubo #21,Il programma Master and
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Turismi da Incubo #21,Il programma Master and
Turismi da Incubo #21 Crescita senza sviluppo? La chiarezza del prof. Ricolfi è sempre illuminante: “i concetti di sviluppo e crescita non sono perfettamente equivalenti. Lo sviluppo comporta dei cambiamenti qualitativi essenziali della struttura economica.” Ecco perché la crescita dei flussi turistici degli ultimi anni, confermata dalle ottime proiezioni del 2016, è un dato importante che ha in se le potenzialità per creare le precondizioni per lo sviluppo, ma non rappresenta “il” processo di sviluppo. Per parlare di sviluppo, accanto alla crescita assoluta di arrivi e presenze dovremmo poter intravvedere processi – anche lenti – di cambiamento negli elementi costitutivi del fenomeno della stagionalità, o guardando dal lato opposto , un incremento più che proporzionale dei flussi turistici nei periodi di bassa stagione e di spalla, rispetto all’alta stagione. Non è quello che è successo, almeno dal 2003, considerato l’anno base nelle analisi del Laboratorio Turistico di Sardegna2050. Il confronto tra le serie storiche della stagionalità degli aeroporti sardi, intesa come rapporto tra passeggeri di febbraio e passeggeri trasportati ad agosto, evidenzia un peggioramento dell’indice che passa dal rapporto di 1:3,14 del 2003 a 1:4,44 del 2015. Ciò significa che la stagionalità purtroppo non è diminuita ma cresciuta. E se crescere in maniera prevalente sull’alta stagione evidenzia ancora una volta che il nostro prodotto di punta – quello marino-balneare – ha un potenziale interessante sul quale si può lavorare con successo, al tempo stesso segnala le enormi difficoltà a vendere la Sardegna d’inverno. Peraltro va detto che il nostro problema non è solo la stagionalità: prendiamo il caso delle Baleari, considerato, a ragione, un modello ed un riferimento in termini di attrattività turistica: l’arcipelago spagnolo ha registrato nel 2015 32 mil. di visitatori, contro i 7,4 mil. registrati, nello stesso anno, in Sardegna. Non soffrono di stagionalità? Al contrario: se consideriamo il periodo gennaio-agosto, notiamo che il rapporto, per le Baleari, è 1:9 (700.000 visitatori contro i 5,6 mil), mentre per la Sardegna, nello stesso periodo, è di 1:5 (279.000 visitatori contro 1,3 milioni). Quindi tassi di stagionalità ben superiori ai nostri, a dimostrazione del fatto che il problema vero non risiede, appunto, solo nella stagionalità. Le Baleari, ad esempio, già a marzo registrano 1,1, mil di visitatori, quanti noi ne facciamo nel mese di luglio; nei tre mesi estivi, la Sardegna richiama un numero di visitatori (3,2 mil) inferiore a quello che nel solo mese di maggio viene attratto dalle Baleari. Manca totalmente la capacità di essere strutturalmente attrattivi, appettibili, sexy: nel caso delle Baleari, lì il sistema è sostenuto da attrattori robusti che sono condivisi e valorizzati in tutte le azioni strategiche come elementi prioritari di sviluppo. Ma soprattutto, negli anni, le Baleari sono riuscite ad essere attrattive indipendentemente dall’offerta turistica proposta, dal prodotto balneare, da quello naturalistico o storico. La stagionalità, naturalmente si sente, ma è ad un livello del tutto diverso, con visitatori sufficienti a consentire la felice esistenza di un modello turistico sostenibile. Dunque, che fare? Verso cosa guardare? Come trasformare la crescita in sviluppo? La precondizione è quella di smetterla di improvvisare, di non aver un disegno pianificato e chiaro, di accogliere i flussi turistici in arrivo come manna dal cielo, con la speranza che non smettano mai, senza la capacità di incidere sui meccanismi e sulle variabili che li portano in Sardegna (“la crescita”, appunto). Al contrario, solo per azzardarci a parlare di sviluppo, tecnicamente dovremmo poter osservare miglioramenti nei parametri strutturali chiave, come quelli – ad esempio – inclusi nell’agenda Strategia UE 2020, e nei Piani a lungo termine. Ne citiamo tre che avrebbero forte impatto sull’assetto del comparto turistico: 1. livello di investimenti e di efficienza dei servizi infrastrutturali e delle vie di comunicazione interne; 2. livello di investimenti a supporto delle Pmi che compongono i distretti turistici che spontaneamente si sono formati; 3. livello di investimenti per abbattere il tasso di occupazione e la percentuale di Neet ( not in educational, employment or training). Per riprendere la distinzione del prof. Ricolfi, questi sarebbero alcuni parametri associabili alla crescita e su questi andrebbero indirizzate le nostre azioni. Purtroppo al momento non pare di vedere alcuna azione, nè quelle minimali e di immediata fattibilità, nè quelle più strategiche e strutturali di lungo periodo. Le prime sono prevalentemente di competenza dei comuni e degli enti locali, che, con le poche risorse a disposizione, possono comunque, immediatamente, avviare semplici azioni che hanno un elevato impatto sulla appettibilità del prodotto sardo e che consentano di avviare la Sardegna verso un percorso più lungo di sviluppo strutturale; tali azioni possono semplicemente individuarsi in: 1. Garantire spiagge pulite possibilmente anche prima del primo luglio; 2. Esigere l’integrazione dell’Ordinanza balneare, imponendo ai baretti di allungare la stagione e di avere servizi adiacenti alle spiagge; 3. Localizzare cartelli stradali puntuali che indichino servizi e attrattori (siti archeo, musei e agroalimentare); 4. Attivare corsi di lingua inglese per gli operatori; 5. Curare il proprio sito istituzionale e prevedere una versione anche in inglese; 6. Garantire la pulizia degli parcheggi, strade, ect.); spazi comuni (piazze, 7. Curare il decoro urbano di edifici e stabili pubblici e privati, introducendo, nei regolamenti comunali, l’obbligo al completamento dei prospetti e degli spazi “a vista”. Piccole cose, che però rappresentano momenti tattico-operativi che sono le vere pietre miliari nel vissuto della vacanza; piccole proposte non impossibili. Tutte da approfondire, integrare, discutere, ma da implementare responsabilmente – a livello centrale e locale – senza rimpallarsi responsabilità o accuse reciproche, solo allocando diversamente e in modo più intelligente risorse che già esistono. Proposte un po’ minimaliste, ma da poter attuare possibilmente prima del prossimo millennio. Le seconde, di competenza della Regione e dei soggetti istituzionali e locali di maggiori dimensioni, sono quelle di tipo strategico e di lungo periodo. Naturalmente, nel principale documento di programmazione del prossimo sessennio (il PO FERS), la Regione Sardegna, non a caso, fra i sei assi di specializzazione della propria Smart Specialisation Strategy (S3), introduce il tema del “turismo e beni culturali” come essenziale e basilare per pianificare il proprio futuro e sul quale basare il proprio sviluppo. ” Una regione insulare limitrofa come la Corsica presenta un’incidenza economica del settore (PIL e occupati parametrati a popolazione e territorio) ben superiore a quella della Sardegna: un aspetto che suggerisce forti potenzialità di crescita, a condizione di definire una strategia competitiva più diversificata affrontare i “colli di bottiglia” esistenti (costi e e difficoltà dei trasporti, scarsa integrazione dell’offerta, scarsa professionalizzazione e specializzazione rispetto alle tipologie di domanda del turismo estero).” Sarà la volta buona? I maggiori flussi di questi anni producono senza dubbio reddito e occupazione, ma sono più legati a fenomeni esogeni che a nostri meriti. Cioè a difficoltà geo-politiche di destinazioni concorrenti come nord-Africa, Turchia e Grecia, piuttosto che al risultato di programmi e strategie strutturati. Peggio, operando sul breve periodo, lasciano immutati i problemi nodali e non incidendo in profondità sui cambiamenti qualitativi strategici, non sono in grado di determinare lo sviluppo e la costruzione di attrattori turistici alternativi. . Se non si affronta il tema attraverso un approccio sistemico allargato, in grado di affrontare il tema con uno sguardo profondo, che abbracci contemporaneamente Enti locali centrali, operatori, vettori, imprenditori, ect. si corre il rischio di individuare sempre soluzioni limitate, parziali, mai decisive. Lo sviluppo è quindi ben altra cosa: è innanzitutto coscienza su dove siamo e su dove vogliamo andare: è la capacità di guardare lontano, di immaginare il proprio futuro attraverso politiche di pianificazione che definiscano correttamente, obiettivi, processi, azioni, risultati da raggiungere; è la forza di poter mettere insieme tutti quelli che si occupano di turismo e di territorio, chiedendo loro di rinunciare a suonare il loro spartito da solisti (a volte con grandi melodie, molte altre volte con grandi stonate) per entrare in un’orchestra unitaria ed omogenea, per prendere parte, da protagonisti una grande opera. Senza dimenticare che per far ciò ci vogliono competenze, preparazione, contenuti, idee, visioni. Gianfranco Fancello & Lucio Murru Per approfondimenti: Luca Ricolfi L’enigma della crescita – Alla scoperta dell’equazione che governa il nostro futuro – Mondadori, 2015 (https://books.google.it/books?isbn=8852060073) Regione Sardegna – Politiche di coesione 2014-2020 – S³: Smart Specialisation Strategy (http://www.sardegnapartecipa.it/it/content/s%C2%B3) Ndr: Turismi da Incubo raddoppia e diventa a doppia firma Fancello-Murru: evolve e si rafforza acquisendo competenze specifiche, quelle sui trasporti che con il turismo fanno il paio da sempre. Non è peraltro una novità assoluta, perchè in questi anni molti pezzi sono nati dal confronto e dallo scambio di riflessioni, idee, esperienze con l’amico professore che, oltre ad essere il Presidente uscente di Sardegna2050 è docente alla facoltà di ingegneria di Cagliari, direttore di CentraLabs, autore di libri e pubblicazioni scientifiche, nonché protagonista di progetti di ricerca internazionali su temi attinenti lo sviluppo di economie attraverso l’evoluzione e la pianificazione di reti di trasporti integrate con i territori. Una collaborazione ed un amicizia di vecchia data, che aumenteranno la qualità scientifica dei contributi offerti da Sardegna2050 non limitandosi alla sola stigmatizzazione di opportunità di sviluppo turistico mancate o sub-ottimali, ma ponendosi l’obiettivo di aprire finestre sulle buone pratiche, ispirarsi alle politiche virtuose, attivare neuroni impigriti e cercare di fare nostri i progetti di successo. Benvenuto a bordo. Il programma Master and Back: a che punto siamo ? D a qualche anno il programma regionale Master and Back ha chiuso i battenti. Rivolto ai giovani laureati residenti in Sardegna desiderosi di non accontentarsi delle opportunità formative offerte a livello regionale, era un programma ambizioso, ben strutturato ed invidiato in tutta Italia. Era un esempio di utilizzo “lungimirante” dei fondi comunitari, che permetteva di scegliere un percorso formativo di alto livello in Italia o all’estero. In questo modo, i giovani laureati possibilità di avvicinarsi a quell’ sardi avevano la formativa fino a quel momento accessibile esclusivamente ai più abbienti. I master universitari ed i dottorati di ricerca più ambiti a livello internazionale erano così frequentati da giovani brillanti sardi, con l’obbiettivo di perfezionare le proprie conoscenze e trovare una vera realizzazione professionale. Concluso il percorso formativo, vi era poi la possibilità di scegliere un’amministrazione o un’azienda con sede in Sardegna in cui svolgere un periodo lavorativo di due anni, sempre finanziato dalla Regione. Questo programma, appartenente più ad una concezione nord europea, in cui l’istruzione è sovvenzionata dallo Stato, desideroso di formare una “classe manageriale” all’avanguardia e competitiva a livello internazionale, è oggi svanito nel nulla. Da più parti sono state diverse le critiche di chi ha tacciato il Master and Back di invogliare i giovani sardi a non tornare nel proprio territorio una volta concluso il percorso formativo e di contribuire al sempre crescente spopolamento, soprattutto delle parti più interne dell’isola. Concepire questo tipo di ragionamento in un epoca globalizzata, in cui masse di popolazione, per le esigenze più disparate, si spostano dal loro Paese di origine, è quanto meno ridicolo. E poi, lo spopolamento della Sardegna continua incessante ed inesorabile, indipendentemente dal Master and Back. I giovani laureati sono però costretti ad emigrare “oltremare” nella maggior parte dei casi per svolgere mansioni differenti e lontane dal loro percorso di studi. Dispiacerebbe che quei fondi venissero utilizzati esclusivamente per corsi professionali destinati a formare acconciatori, parrucchieri, pizzaioli, etc. Con tutto il rispetto per queste categorie di lavoratori, che sono le uniche a poter ambire a costruire una famiglia in Sardegna, si assiste oggi ad un esodo di ricercatori, ingegneri, avvocati, commercialisti, architetti (la conta sarebbe lunga) che non riescono a realizzare il proprio progetto di crescita professionale nella nostra terra. Bloccare tutto, e non fornire un’adeguata informazione sulla possibile riattivazione di quel programma, è un errore che si rifletterà sulle attuali e future generazioni. Lo spostamento di grandi masse di persone da un territorio ad un altro, come detto, è un fenomeno globale, ed il confronto della presente e futura classe dirigenziale a livello internazionale è indispensabile. E’ giusto permettere che soltanto i più abbienti, e non i più meritevoli, possano accedere ad un livello di istruzione superiore, frequentando master universitari e dottorati di ricerca nelle più prestigiose università italiane e straniere? E’ corretto affermare che un giovane laureato sardo deve formarsi e lavorare solo in Sardegna ? La risposta a queste domande non può che essere negativa, ed il programma Master and Back si proponeva di programmare l’inserimento dei più meritevoli ed ambiziosi nelle fasce sociali di popolazione più elevate, così da garantire un effettivo progresso della nostra società. Certo, tutto è sempre migliorabile, ed è possibile che quel programma avesse errori o carenze. Sarebbe stato forse più opportuno accompagnare il Master and Back da una politica di attrazione di imprese straniere nel territorio sardo, sulla scia di quanto hanno fatto altri Paesi europei (si veda l’Irlanda). Visto che ultimamente, nei più disparati settori, sono sempre più frequenti le consultazioni dei cittadini da parte delle istituzioni pubbliche dirette a pubblicizzare l’attività politica e conoscere le esigenze del territorio, sarebbe quantomeno opportuno che la Regione, per conto dell’assessorato competente, rendesse noto lo stato dell’arte. Sul punto, Sardegna 2050 si è impegnata ad effettuare un’analisi specifica sul tema e presenterà delle proposte per rilanciare il dibattito. Marco Porcu Il 25 Maggio l'evento finale in Sardegna del progetto “Impresa in Azione” Sardegna 2050 è lieta di invitarvi all’evento finale del progetto “Impresa in Azione”, che si terrà il 25 maggio dalle 9:15 alle 18:00 presso la MEM (Mediateca del Mediterraneo) a Cagliari. “Impresa in Azione” è il programma didattico di educazione imprenditoriale per studenti dai 16 ai 19 anni che anche quest’anno ha coinvolto diversi Istituti Superiori di tutto il territorio sardo, da Sassari a Cagliari. Sviluppato e promosso a livello internazionale da Junior Achievement, il progetto è attivo anche in Sardegna grazie al sostegno dei partner territoriali: Sardegna 2050 insieme a Open Campus Tiscali e Scuolimpresa Sardegna con la collaborazione dell‘Europe Direct della Regione Sardegna. Durante la giornata i 13 progetti d’impresa finalisti avranno l’opportunità di confrontarsi e presentare, ad una giuria di esperti, le proprie idee imprenditoriali, sviluppate durante il corso dell’anno grazie al supporto dei docenti e degli esperti d’azienda. Venite a scoprire chi vincerà! L’evento si svolgerà in due fasi: 1.Esposizione: Negli stand allestiti le mini-imprese potranno vendere ed esporre i loro prodotti o servizi mentre la giuria farà un tour di audizione e valutazione. I partecipanti mostreranno e illustreranno alla giuria il proprio video-pitch e consegneranno il Rapporto Annuale. Durante il tour i giudici avranno la possibilità di valutare i progetti seguendo tre principi fondamentali: obiettività, rispetto dei tempi, discrezione. 2.Premiazione: Nella sala conferenze della mediateca, infine, i 5 rappresentanti delle mini-imprese, accompagnati dal docente tutor e dall’esperto d’impresa, avranno a disposizione 5 minuti per una seconda proiezione del video pitch e per rivolgere un ultimo appello ai giudici. Al termine delle presentazioni, i giudici nomineranno il progetto vincitore. PROGRAMMA: – 9:15 arrivo dei partecipanti – 9.30 appello – 9:45 allestimento degli stand espositivi – 10:00 presentazione dei membri della giuria – 10:15 visita allo stand, valutazione dei video pitch, audizione, valutazione del Rapporto Annuale. – 13:00 pausa pranzo – 15:00 presentazione dei video pitch, ultimo appello ai giudici, valutazione. – 16:45 Premiazione e saluti finali Cos’è Impresa in azione? Impresa in Azione è il programma didattico di educazione imprenditoriale sviluppato e promosso nelle scuole italiane da Junior Achievement Italia. Dall’anno scolastico 2015-2016 è accreditato tra i percorsi di alternanza scuola-lavoro ufficialmente proposti dal MIUR. L’iniziativa consente agli studenti delle scuole superiori italiane di sviluppare competenze e attitudini imprenditoriali. Grazie ad un metodo didattico singolare, basato sull’imparare facendo, offre ai partecipanti gli strumenti giusti per trasformare una semplice idea in una vera impresa. Gli studenti, con un docente e un volontario d’azienda, nel corso di un anno scolastico acquisiscono competenze di leadership e teamworking: – identificano opportunità di business, – definiscono obiettivi, sviluppano un business plan, creano una strategia di marketing, – lanciano un prodotto o un servizio, – rendicontano ai loro azionisti e scrivono un rapporto annuale – partecipano a delle fiere espositive e competizioni locali, nazionali e internazionali. Lungo questo percorso nascono vocazioni, si scoprono attitudini, si acquisisce coraggio, si sviluppa il senso di responsabilità. “Impresa in azione” rappresenta un’esperienza formativa unica per chi ne fa parte perchè genera quella contaminazione di contenuti, metodologie e competenze richieste sia dalla scuola sia dalle imprese. Quali sono le idee finaliste? “Scuola Sicura JA”, Istituto Tecnico Industriale “Giovanni Maria Angioy”, Sassari L’impresa é costituita dai ragazzi della 3B Elettrotecnica dell’Istituto Tecnico Industriale di Sassari. L’obiettivo è quello di creare un manuale sulla sicurezza nelle scuole. Nel manuale sono presenti le norme di comportamento e sicurezza da tenere nelle scuole sia nei momenti di ordinario lavoro, sia in caso di situazioni di emergenza, come gli infortuni, e in casi eccezionali quali le alluvioni, i terremoti e gli incendi. È stato realizzato dopo aver valutato i risultati di un questionario sulla sicurezza sottoposto a circa 400 studenti di scuole medie, elementari e del biennio dell’Istituto. È indirizzato ai ragazzi di età compresa dai 6 ai 13 anni. “Cubico Events JA”, Istituto Tecnico Industriale “Giovanni Maria Angioy”, Sassari La III C Informatica dell’I.T.I. G.M. Angioy di Sassari gestisce un’impresa specializzata nell’organizzazione di eventi, con tutto ciò che ne consegue: – Servizio di accoglienza – Servizio d’ordine – Sviluppo locandine per pubblicità Partendo da semplici feste di compleanno fino ad arrivare a concerti locali o importanti convegni a livello nazionale. “Side Up”, Istituto di “Michele Giua”, Assemini Istruzione Superiore Statale Un gruppo di 9 ragazzi dell’ITIS Michele Giua di Assemini appassionati di tecnologie ha ralizzato un accessorio per Smartphone in grado di far volare il proprio cellulare e quindi di poter fare riprese e selfie dall’alto. Con questo progetto uniscono moda e tecnologia creando un accessorio innovativo e di interesse mondiale. Visita il sito web “Un Amico In Città”, Liceo Classico “Giovanni Siotto Pintor”, Cagliari Gli studenti del liceo classico Siotto Pintor di Cagliari, grazie all’opportunità del progetto Alternanza Scuola-Lavoro, vogliono dare la possibilità di scoprire la Città del Sole attraverso gli occhi dei giovani. Un’esperienza divertente ma allo stesso tempo educativa, frutto della loro esperienza scolastica. Visita il sito web “3A JA Terralba”, Istituto di Istruzione Superiore “Salvator Angelo De Castro”, sede di Terralba Un gruppo di 13 ragazzi dell’Istituto Istruzione Superiore De Castro (sede di Terralba) portagioie in sughero. ha deciso di realizzare un “De Magliettibus”, Liceo Classico “Giovanni Siotto Pintor”, Cagliari L’impresa “De Magliettibus JA”, costituita dagli studenti della 3°C del Liceo Classico Siotto Pintor, si occupa della produzione e della vendita di magliette originali. Hanno pensato di applicare le loro competenze in materia classica per offrire delle magliette con divertenti illustrazioni che richiamano celebri argomenti della letteratura classica. “LuxBag”, 3A Liceo Scientifico, Istituto di Istruzione Superiore “Salvator Angelo De Castro”, sede di Terralba La classe 3A del Liceo Scientifico di Terralba è un gruppo di 17 ragazzi che ha realizzato uno zaino versatile per le persone di tutte le età. Lo zaino Lux Bag è appositamente pensato per coloro che amano le escursioni ed indispensabile per chi desidera spostarsi in totale sicurezza. Progettato per esaltare l’estetica, la praticità e la funzionalità, Lux Bag è dotato di luci a LED perfette per gli ambienti poco illuminati che impediscono una completa visibilità. E’ fornito infatti di indicatori di direzione. Possibilità di personalizzazione con stampe (su richiesta). “CtheC – Change the Coaster”, Istituto di Istruzione Superiore “Cesare Beccaria”, Carbonia CtheC nasce nel 2016 dai componenti della classe 4ªA SIA, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Cesare Beccaria” a Carbonia, in Sardegna, per proporre al mercato un nuovo prodotto, mai visto prima. Si tratta di un sottobottiglia, ma non di un comune sotto bottiglia! Quello proposto, infatti, cambierà colore in base alla temperatura della bottiglia sopra poggiata, in modo da indicar la migliore temperatura per servire il vino rosso! Visita il sito web “3B A.F.M. JA”, Istituto di Istruzione Superiore “Salvator Angelo De Castro”, sede di Terralba La classe 3°B A.F.M. composta da 14 ragazzi (di cui 6 femmine e 8 maschi) dell’Istituto Tecnico di Terralba ha deciso di realizzare una abat-jour realizzata con una boccia per pesci e una serie di gemme brillanti finti attorno alla boccia. “Paperart JA”, ITC, Istituto di Istruzione Superiore “Salvator Angelo De Castro”, sede di Mogoro Con i loro prodotti vogliono riscoprire la tradizione dell’artigianato sardo, salvaguardando l’ambiente tramite l’uso della carta inutilizzata. La missione della loro piccola società è quella di mantenere il contatto con la cultura nostrana dando una seconda chance a materiali che andrebbero altrimenti gettati via. Inoltre, tutto ciò permette agli studenti di avere un primo impatto con un’impresa, premiando l’iniziativa, l’impegno e la collaborazione. Diamo nuova vita alla carta!!! Visita il sito web “WeR”, Istituto di Istruzione Superiore “Primo Levi”, Quartu Sant’Elena Siamo la 3 CMB dell’I.I.S. Primo Levi di Quartu S.E. (CA) e offrono un servizio di banca ore rivolto esclusivamente agli studenti delle scuole superiori. Objects3D JA I.I.S. Bacaredda-Atzeni, Cagliari L’impresa degli studenti della 4A dell’istituto per geometri di Cagliari, è finalizzata alla progettazione e realizzazione di oggetti, anche di bigiotteria, tramite la nuova tecnologia di stampa 3D. “Objects3D”, Istituto di Istruzione Superiore “Ottone Bacaredda – Sergio Atzeni”, Cagliari L’impresa JA degli studenti della 4A dell’Istituto per Geometri di Cagliari è finalizzata al progetto e alla realizzazione di oggetti, anche di bigiotteria, tramite la nuova tecnologia di stampa 3D. Visita il sito web “Kori”, Padre Colli Vignarelli, Sanluri “Kori – ordine e pulizia per mantenere pulito e ordinato il tuo spazio di lavoro”. Lo scopo é di venire incontro alle esigenze degli studenti, offrendo un oggetto pratico e di facile utilizzo. Il prodotto, ideato e realizzato dai ragazzi dell’Impresa Vignarelli in Azione JA, è un contenitore che può essere utilizzato come cestino porta rifiuti e/o contenitore porta oggetti. Il contenitore viene prodotto nelle seguenti misure: 13 X 7 X 18, in tinta unita o fantasia e lo si può personalizzare in base alle richieste del cliente. L’oggetto può essere applicato ai banchi scolastici o alle scrivanie mediante i ganci di cui è dotato. Il prodotto ha come destinatari privilegiati gli studenti, i singoli cittadini, gli enti pubblici e privati. Vi aspettiamo! Per maggiori informazioni sul programma “Impresa in Azione” e i progetti finalisti, date un’occhiata alla Vetrina!! Sardegna2050 Sardegna al ForumPA Giovedì 28/4 Sardegna 2050 ha partecipato, rappresentata da Alessandra Patti e Simone Ferrari, al ForumPA Sardegna, nella sessione Agenda digitale, svoltasi nel pomeriggio all’;interno della Fiera Internazionale della Sardegna (link). Il nostro intervento è stato incentrato su “La diffusione della cultura della partecipazione nella scuola attraverso la simulazione d’impresa. Le esperienze di Sardegna 2050: BizWorld e Impresa in Azione“. La partecipazione a ForumPA Sardegna è stata divertente e proficua sotto molti profili: ha offerto la possibilità di ampliare la dell’associazione all’interno del tessuto conoscenza sociale e istituzionale sardo, ha promosso la nascita di nuove future collaborazioni implementando la rete di relazioni tra Enti e istituzioni, ha stimolato il fermento creativo tra i soci promotori dell’iniziativa (in particolare il nostro Fabrizio Lao che ha tenuto i contatti con l’organizzatore dell’evento). Abbiamo presentato Sardegna 2050, evidenziando il nostro essere una “think and action tank”, quindi una realtà che elabora politiche di sviluppo locale innovative e sostenibili e le mette in pratica. Sardegna 2050 è le sue proposte e i suoi progetti: A Scuola di Open Coesione, Sardinia Code Week, Start-up Europe Week, solo per citarne alcuni. Sardegna2050 è i suoi soci che hanno scelto di ritornare o restare in Sardegna, per avere un ruolo attivo nel suo futuro. Ci siamo poi concentrati sui due progetti di educazione all’imprenditorialità attraverso la simulazione d’impresa che Sardegna 2050 porta nelle scuole da alcuni anni: BizWorld, attivo dal 2013 nella scuola secondaria di I grado (classi terze); Impresa in azione, attivo da due anni nella scuola secondaria di II grado (classi quarte e quinte). Alessandra Patti ha poi illustrato nel dettaglio BizWorld, che è stato portato avanti per la prima volta in Sardegna dalla scuola polo #ICSestu e poi presentato alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione scolastica regionale e del presidente della BizWorld Foundation Italia Adriano Marconetto. Bizworld è ormai consolidato nelle istituzioni scolastiche locali e ha coinvolto decine di classi nei suoi 3 anni di azione. Simone Ferrari ha succesivamente presentato Impresa in Azione, programma promosso da Junior Achievement e riconosciuto dal dell’alternanza scuola-lavoro che MIUR nell’ambito Sardegna 2050 ha portato nelle scuole di tutta la Sardegna in partnership con Open Campus Tiscali, ScuolaImpresa Sardegna, CRP e EU Direct Sardegna; coinvolgendo 22 classi in totale nel solo anno in corso. Per primi in Italia, stiamo sperimentando un programma di Impresa in Azione semplificato per le scuole secondarie di I grado. Abbiamo sottolineato come entrambi i progetti permettano ai ragazzi di sviluppare pensiero critico, leadership, capacità di lavorare in gruppo e di capire l’importanza di valori come partecipazione, meritocrazia, impegno e dedizione ai progetti in cui si crede. Si impara facendo (così è più facile coinvolgere tutti i ragazzi) e si sviluppano competenze e attitudini utili per ogni futuro. Con l’ottimismo pratico che ci contraddistingue, siamo futuri in movimento perché siamo presenti propositivi e attivi! Alessandra e Simone