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VENERDÌ, 07 MARZO 2008
Pagina XIII - Milano
IL MI-TO DEL DESIGN
così torino sfida la capitale dei creativi
Il premio Compasso d´oro trasloca sotto la Mole e apre un anno di appuntamenti che qui nessuno voleva
davvero
Annichiarico: l´anno super di Torino sarà un bene per tutti
Milano quattro anni fa snobbò l´iniziativa internazionale
ANNA CIRILLO
Milano, regina del design, ha perso una bella occasione. Torino, invece, l´ha acchiappata al volo ed è stata
incoronata World Design Capital per un intero anno, il 2008, mettendo in campo 250 manifestazioni e
appropriandosi temporaneamente anche del Compasso d´Oro dell´Adi, il maggior riconoscimento italiano nel
settore del disegno industriale, creato nel ´54 dalla Rinascente. Quest´anno per la prima volta la premiazione
del Compasso non avverrà a Milano ma alla Venaria Reale di Torino, con una mostra, dal 23 aprile, dei 400
pezzi storici della collezione, posta sotto la protezione dei Beni Culturali.
World Design Capital poteva essere Milano, la città del Salone del mobile, che ha fatto la fortuna di architetti
italiani e stranieri e che sul fronte della creatività applicata a tutto ciò che arreda ancora non ha rivali. Ma la
delegazione dell´Icsid, l´associazione mondiale del design, non fu neppure ricevuta, era il 2004, dall´allora
sindaco Albertini. L´amministrazione snobbò un´opportunità, accolta invece a braccia aperte dal torinese
Chiamparino. Spiega Gilda Bojardi, direttrice della rivista Interni, artefice della settimana del design durante il
Salone, che sta anche curando la guida per World Design Capital: «Milano si è lasciata sfuggire questo
riconoscimento internazionale. L´amministrazione è stata distratta, ha dato poco peso a una questione che
invece andava valutata con più attenzione. Ha disatteso un richiamo internazionale e loro si sono rivolti ad
una città dove il disegno industriale ha una storia importante. Torino è una città molto attiva, con un sindaco
dall´azione efficace, e ha saputo rispondere adeguatamente. Ma la capitale del forniture design è, e resta,
Milano. Non si discute». In più, per una serie di fortunate circostanze, quest´anno Torino sarà anche sede
(dal 27 giugno al 2 luglio al Lingotto) dell´Uda, il congresso mondiale di architettura che richiama, ogni tre
anni, architetti da tutto il mondo. L´ultima volta che si svolse in Italia fu 49 anni fa, nel 2005 la prescelta fu
Istanbul.
«Si dà talmente per scontato che Milano sia il centro del mondo del design che ci si dimentica di tener vivo
questo sentimento - aggiunge il designer Fabio Novembre - . E siccome a Milano siamo un po´ eccentrici, la
nomina a World Design Capital l´amministrazione la snobba e va a finire che la manifestazione si fa nella
casa di campagna, Torino, invece che in quella di città. Ma la leadership del sistema design, il cuore
pulsante, è tutto qui. Torino non potrebbe mai essere un´alternativa».
Anche per l´architetto e designer Alessandro Mendini «Milano si è fatta sfuggire un´occasione che, se colta,
poteva aumentare le sinergie sul fronte design. A Torino ci saranno cose di qualità e inutili, come succede
anche al Salone, ma quel che conta è l´insieme che produce discussione, e la discussione è sempre
positiva». Non la vede male Silvana Annichiarico, direttrice del museo del Design in Triennale, dove si sono
svolte le ultime premiazioni del Compasso. «La designazione di Torino è un´ulteriore possibilità di estendere e
rafforzare la presenza del design sul territorio - dice - . Si preconizza la formazione di un nuovo polo Mi-To,
che sappia fondere la cultura di due città accomunate da una vocazione politecnica. A Milano non si ruba
nulla. Si rafforza un asse, e per un anno l´attenzione sarà più su Torino». «La questione della creatività e
della competitività intelligente per noi è centrale - spiega Andrea Bairati, assessore alla Ricerca, innovazione,
industria del Piemonte e vice presidente del comitato organizzatore di World Design Capital -. Questa
manifestazione apre una strada di collaborazione con Milano, con cui speriamo di fare sempre più cose
insieme».
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