«Meraviglioso», parola della prof.ssa Micaela Servadei

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«Meraviglioso», parola della prof.ssa Micaela Servadei
Pubblicato su Polo Tecnico Professionale di Lugo (http://www.iispololugo.gov.it)
Contenuto in:
News
Comunicazioni Docenti
Anno scolastico:
2015-2016
Mese:
Marzo
Dal 29 febbraio al 12 marzo ha partecipato ad uno scambio professionale a Sablé-surSarthe
Di ritorno dalla Francia è un fiume in piena la prof.ssa Micaela Servadei. 50 anni da poco
compiuti (li ha festeggiati all'estero) la professoressa forlivese, docente di francese al Polo
Tecnico Professionale, nelle sezioni Compagnoni e Stoppa, si racconta con dovizia di
particolari e con trasporto. Lei sola per l'Emilia Romagna è stata scelta per uno scambio
professionale (leggi mobilità dei docenti all'estero) che l'ha tenuta a Sablé-sur-Sarthe, una
cittadina di settemila abitanti nella valle della Loira dal 29 febbraio al 12 marzo.
Per chi non conosce il sistema scolastico francese, possiamo dire che la scuola media dura
quattro anni e le superiori tre. In Francia, tutti gli indirizzi delle superiori si chiamano “liceo”:
liceo “professionale”, “tecnico”, “generale”. Micaela ne ha visitato uno, dotato anche di corsi
post diploma. E l'ha fatto da più di una prospettiva. Ha “affiancato” il preside per vedere come
si gestisce una scuola, è stata alcune ore in una segreteria a contatto con resoconti, fatture
commerciali e quant'altro. Ha potuto lavorare in classe in codocenza con altri insegnanti o
proponendo ella stessa unità didattiche. Insomma con la più ampia libertà per una media di
circa 30 ore di lavoro settimanali messe in atto in tutti gli indirizzi liceali.
«E' stata un'esperienza altamente arricchente» racconta Servadei. «I ragazzi francesi pur facendo
lo stesso monte-ore dei nostri (idem per i docenti: 18 ore loro, 18 ore noi) trovano la scuola
aperta dalle 8,30 alle 18. Come si vede, l'orario è un po' sfalsato rispetto al nostro. E a scuola
trovi tutto: servizio-mensa, “internato” (ossia possibilità di dormire per i ragazzi provenienti
dall'estero), infermeria (che fa anche un importante servizio di prevenzione), biblioteca, ecc.».
«La biblioteca funziona meravigliosamente (aggettivo quest'ultimo proferito più volte). Il servizio
si chiama C.D.I. Gli allievi trovano computer, materiali multimediali e due docenti che fanno
solo quello, ossia consulenza. Sono a disposizione dei ragazzi che devono fare ricerche».
Questa è soltanto la prima di una serie di “differenze” a livello di sistemi scolastici. Verrebbe da
dire che sono messi meglio loro e che sarebbe una pratica da importare.
Un altro ottimo servizio è il B.I.C. dove la “B” sta per “Bureau”... E un servizio informativo nel
quale i ragazzi possono venire a conoscere tutte le opportunità riguardanti la mobilità europea,
l'Erasmus, gli stage all'estero. Essi sanno quando è aperto e vi si rivolgono in caso di bisogno.
Altro servizio che riscuote il giudizio “meraviglioso” è il C.P.E. Una sorta di servizio di
sorveglianza fatto da una figura che non ha eguali in Italia, forse è più vicino ai Collaboratori
(bidelli). «I docenti» - prosegue Micaela - «in Francia, non si occupano delle giustificazioni. Fanno
l'appello e basta. Poi fanno lezione. E i bidelli non si occupano delle pulizie, perché esse sono
date in appalto all'esterno. I “sorveglianti” allora si occupano quasi esclusivamente di questo:
nel giro di un quarto d'ora loro hanno un quadro perfetto delle situazioni classe per classe.
Chiamano a casa se qualche ragazzo non è arrivato. Veramente è un servizio di controllo
assenze/giustificazioni meraviglioso!».
Fin qui le “differenze”. Ma ci sono anche delle analogie fra il nostro territorio e Sablé-surSarthe, che si trova a due ore di auto da Parigi e una da Nantes. Stesso numero più o meno di
popolazione scolastica (sui 1350/1400 alunni), zona importante dal punto di vista agroalimentare e costituita da un tessuto di piccole e medie imprese simile al nostro, cucine simili.
«Neanche a farlo apposta» - conclude «noi abbiamo la Ferrari, loro hanno un'azienda che fa i
motori per la Ferrari».
A questo punto, potrebbe esserci a breve una lectio di Micaela Servadei ai docenti, ATA e forse
aperta al pubblico per fare un resoconto più dettagliato dello scambio, che da professionale
potrebbe trasformarsi in culturale e proseguire con l'esperienza di due anni fa che portò alcuni
dei nostri ragazzi a fare stage oltre confine e viceversa. Mi pare che l'esigenza sia ancora
avvertita nel territorio dell'Unione.
16/03/2017
http://www.iispololugo.gov.it/articolo/%C2%ABmeraviglioso%C2%BB-parola-della-profssa-micaela-servadei
(il Gio,
):
- 19:38
gabriele.capano
Inviato
31/03/2016
da
- 11:47