accade al pe la settimana - Confindustria Sardegna Meridionale

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accade al pe la settimana - Confindustria Sardegna Meridionale
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ACCADE AL PE
Bollettino d’informazione sulle attività delle Istituzioni Comunitarie
n. 125, dal 13 al 24 febbraio 2012
EDITORIALE
LA SETTIMANA
di Gianfranco Dell’Alba
Monti superstar
Un’altra settimana trionfale per Mario Monti, al quale il Parlamento europeo ha riservato una
calorosa accoglienza per il suo bilancio dei primi mesi di Governo e soprattutto per la sua visione
europea, così vicina alla sensibilità “federalista” di gran parte degli eletti europei e chiamato al
capezzale della Grecia in un'inedita "conference call" con Angela Merkel e il premier greco
Papademos, che ha sostituito la prevista visita a Roma del cancelliere tedesco, a testimonianza di
un ritrovato prestigio e “standing” internazionale.
Niente male per un paese considerato, solo pochi mesi fa, il grande malato d’Europa.
Naturalmente, tutto questo ancora non basta, ma a tutti i livelli negoziali aiuta e contribuisce a
diffondere un’immagine positiva dell’Italia e della sua economica. Inoltre, Monti si è presentato a
Strasburgo come il campione del "partito della crescita" o, per meglio dire, di coloro che giudicano
indispensabile abbinare alle misure di austerità provvedimenti volti al rilancio dell’economia e
della competitività europea (criticando, in alcuni passaggi, la camicia di forza imposta alla
Grecia), e riscuotendo anche su questo argomento il consenso del Parlamento europeo.
Il manifesto del MEDEF
Nella settimana in cui Nicolas Sarkozy ha annunciato – infine – la sua scontata ricandidatura, con
lo slogan “la France forte”, la Presidente del Medef (la Confindustria francese) Laurence Parisot,
ha lanciato un nuovo sito di informazione sulle posizioni della sua organizzazione, in vista della
compagna per l’elezione presidenziale (http://besoindaire.com/pdf.html). Oltre che a essere
molto accattivante nella grafica e nelle possibilità di interconnessione, sul programma europeo
colpisce positivamente l’aver caratterizzato il messaggio con lo slogan coraggioso “Per gli Stati
Uniti d’Europa”, popolare in Italia, ma molto meno in Francia, e non solo per il Presidente della
Repubblica uscente, ma anche rispetto ai temi evocati dalla gran parte degli altri candidati, ad
eccezione di François Bayrou, candidato centrista senza speranza di essere eletto.
Parisot, come gli altri leader delle grandi confindustrie europee, punta piuttosto su "Une Europe
forte", e fa bene.
Germania le dimissioni del Presidente
La domanda potrebbe far sorridere, ma non è proprio anodino che nella stessa settimana apertasi
con lo sventolio, ad Atene, di bandiere europee in cui le dodici stelle regolamentari contornavano
una svastica, si sia scoperto che parte del debito greco sia stato accumulato per onorare contratti
capestro destinati all'acquisto di panzer, fregate ed altri armamenti dalla Germania, che
evidentemente sulle spese militari non sembra applicare ai Paesi a rischio default lo stesso rigore
che esercita su salari e pensioni, e si sia finito con le poco onorevoli dimissioni del presidente
della repubblica, peraltro ricevuto con tutti gli onori in Italia proprio pochi giorni fa, per uno
scandalo che magari il popolare "Der Spiegel" avrebbe potuto definire "molto italiano". Va dato
comunque atto alla Cancelliera Merkel di aver “chiuso il cerchio” con onore, risolvendo la
questione molto rapidamente.
Certo e' che anche la credibilità tedesca, in un momento di massima responsabilità per la
Germania, economia egemone della zona euro, ne risentirà. Ma forse non tutto il male viene per
nuocere. La speranza é che i passi falsi commessi, sbattuti sulle prime pagine dei giornali di tutta
Europa, inducano i dirigenti tedeschi a un pizzico di umiltà e sano realismo, a beneficio di tutti (in
primis dei Tedeschi stessi).
SETTIMANA DAL
20 AL 24 FEBBRAIO
1. Accade in Consiglio
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ECOFIN
CONSIGLIO COMPETITIVITÀ
RIUNIONI ED EVENTI
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Eventi e conferenze della settimana
SETTIMANA DAL SETTIMANA DAL
13 AL 17 FEBBRAIO
1. Accade in Parlamento
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MONTI IN PARLAMENTO
OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI
- Riprogrammazione dei fondi strutturali per migliorare la lotta contro la
disoccupazione giovanile e sostenere le PMI
- Annual Growth Survey
- Disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai
rischi derivati dagli agenti fisici
AMBIENTE
- Direttiva sul tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo
2. Accade in Consiglio
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EUROGRUPPO
CONSIGLIO AMBIENTE
CONSIGLIO OCCUPAZIONE E POLITICA SOCIALE
3. Accade in Commissione
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Alert Mechanism Report
Libro bianco sulle pensioni
SETTIMANA DAL
20 AL 24 FEBBRAIO
2. Accade in Consiglio
ECOFIN
Martedì 21 febbraio si riunirà il Consiglio ECOFIN, preceduto lunedì 20 dall’Eurogruppo, composto
dai Ministri dell’economia e delle finanze dell’Ue.
Il Consiglio cercherà di raggiungere un accordo sulle due proposte di regolamento (cd. “2-pack”)
presentate dalla Commissione lo scorso 23 novembre relative a un rafforzamento della
governance economica dell’eurozona.
La prima proposta di regolamento riguarda il rafforzamento della sorveglianza delle politiche di
bilancio negli Stati membri della zona euro. La proposta stabilisce l’obbligo per gli Stati membri di
presentare alla Commissione, nel contesto del semestre europeo, la bozza di finanziaria. La
Commissione avrà la facoltà di analizzare i documenti ricevuti e se necessario fare avere allo
Stato membro un parere.
La seconda proposta di regolamento, invece, prende in considerazione il rafforzamento
dell’economia e della sorveglianza fiscale dei paesi della zona euro minacciati da una seria
instabilità finanziaria. La proposta ha la finalità di assicurare che i paesi in difficoltà seguano,
all’interno del diritto europeo, un chiaro programma di assistenza. La Commissione, secondo il
regolamento, potrà decidere quando uno Stato membro che si trova in seria difficoltà economica
potrà essere oggetto di una sorveglianza rafforzata con la Bce.
Inoltre, i Ministri delle finanze concorderanno il loro contributo al Consiglio europeo del 1 e 2
marzo sulla base dell’Analisi Annuale della Crescita presentata lo scorso 23 novembre dalla
Commissione, definendo così le priorità economiche da adottare a livello nazionale nei prossimi
18 mesi.
Infine, il Consiglio sarà anche chiamato ad approvare una linea comune da portare al G20 dei
Ministri delle finanze e dei Governatori delle banche centrali che si terrà a Città del Messico il 25 e
26 febbraio.
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CONSIGLIO COMPETITIVITÀ (MERCATO INTERNO, INDUSTRIA,
RICERCA E SPAZIO)
Il 20 e 21 febbraio si riunirà a Bruxelles il Consiglio Competitività (mercato interno,
industria, ricerca e spazio).
Lunedì 20, in particolare, il Consiglio terrà un dibattito sulla strategia Europa 2020 per la crescita
e l'occupazione, che si baserà su quanto emerso dall’Annual Growth Survey della Commissione,
che lancia il ciclo di governance economica per il 2012 e mira a fornire un contributo al Consiglio
europeo di primavera del 1° e 2 marzo.
Il 21 febbraio, il Consiglio esaminerà le questioni relative a R&I e spazio comune europeo. In
particolare i ministri per la ricerca terranno un dibattito orientativo su Horizon 2020, il futuro
programma quadro per finanziare la ricerca e l'innovazione per gli anni dal 2014 al 2020.
I Ministri avranno un primo scambio di opinioni sulle proposte di direttive riguardanti gli appalti
pubblici. Nello stesso Consiglio Competitività la presidenza Danese darà ai Ministri un
aggiornamento sul negoziato riguardante il brevetto unico e il Tribunale unico dei brevetti.
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EVENTI E CONFERENZE DELLA SETTIMANA
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Bruxelles, 21/02/12, Consiglio dell’UE Workshop tematico a Copenhagen sul clima,
Bruxelles, 24/02/12, Conferenza: Strategie per l’energia rinnovabile
Parigi, 25-26, Salone dell’Agricoltura
SETTIMANA DAL 13 AL 17 FEBBRAIO
1. Accade in Parlamento
MONTI IN PARLAMENTO
Martedì 14 febbraio è intervenuto davanti al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria il
Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, che ha parlato dell’esigenza di abbinare al rigore di
bilancio efficaci interventi per il rilancio della crescita e dell’occupazione.
Nonostante la recessione ormai conclamata, il Premier ha dichiarato che l'Italia non dovrà fare
manovre aggiuntive per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, obiettivo «ormai messo al
sicuro».
Il motivo per cui la recessione non comprometterà i conti pubblici italiani, ha spiegato Monti, è che
nel concepire la manovra di dicembre il Governo «ha utilizzato previsioni già molto pessimistiche»
e ha calcolato l'onere del servizio del debito «ai tassi di novembre, che sono già scesi e
scenderanno ancora». La discesa dei tassi di interesse è, secondo il presidente del Consiglio, anche
la chiave per stimolare la crescita. «L'Italia» ha continuato Monti, «sta uscendo dalla zona d'ombra
in cui era stata collocata come possibile fonte di contagio».
La linea europeista del Premier ha riscosso applausi da tutti principali gruppi politici (Ppe, S&D e
Alde), soprattutto quando ha espresso il suo sostegno al progetto degli eurobond, al
completamento del mercato unico e alla tassa sulle transazioni finanziarie.
Inoltre, Monti ha anche lanciato un monito sul rischio di «disgregazione» dell’eurozona: se da un
lato ha criticato duramente il malgoverno greco che negli anni ha posto in essere il decalogo delle
peggiori pratiche in uso in Europa, dall’altro ha criticato anche Germania e Francia per aver
esercitato nel 2003, con la complicità dell’Italia che deteneva la presidenza di turno del Consiglio,
la loro influenza per allentare le regole stabilite nel patto di stabilità.
Infine, Monti ha invitato alla solidarietà europea senza distinzione tra Paesi membri «buoni e
cattivi», perché «il peggior rischio da evitare è che l’euro diventi motivo di divisione e
disgregazione».
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OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI
RIPROGRAMMAZIONE DEI
FONDI
STRUTTURALI
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E SOSTENERE LE
PER
MIGLIORARE
LA
LOTTA
CONTRO
LA
PMI
Lunedì 13 febbraio l’On. Danuta Maria Hübner (PPE, Polonia), a nome della commissione per lo
sviluppo regionale (DEVE), ha tenuto, presso il Parlamento europeo, riunito in sessione
plenaria a Strasburgo, un’interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione europea,
cui ha risposto il commissario europeo per le Politiche regionali Johannes Hahn.
L’interrogazione ha avuto per oggetto la “riprogrammazione dei fondi strutturali per migliorare la
lotta contro la disoccupazione giovanile e sostenere le PMI”.
In occasione della riunione informale del Consiglio europeo del 30 gennaio 2012, il presidente della
Commissione Josè Manuel Barroso ha, infatti, proposto che gli Stati membri riorientino gli importi
non ancora stanziati nel quadro dei fondi strutturali dell'Ue a sostegno delle PMI e a favore della
lotta contro la disoccupazione giovanile. Secondo le stime del presidente Barroso in tale occasione,
i fondi disponibili ammontavano in totale a 82 miliardi di euro. Il presidente ha invitato gli Stati
membri a riunirsi con la Commissione per esaminare i vantaggi di una riprogrammazione dei fondi.
Tenendo conto del fatto che tutti i fondi strutturali per il periodo 2007-2013 sono già stati
assegnati agli Stati membri e interamente stanziati per programmi operativi e priorità, la
commissione per lo Sviluppo regionale ha chiesto alla Commissione informazioni dettagliate in
merito al calcolo dell'importo dei fondi ancora da stanziare (82 miliardi di euro) e la distribuzione di
tale importo. Alla Commissione è stato altresì richiesto di indicare le azioni precise che intende
proporre per la riprogrammazione dei fondi strutturali per il 2012 e il 2013, come intende
affrontare gli Stati membri contrari alla riprogrammazione di tali fondi e di fornire al Parlamento
una valutazione dell'impatto della recente modifica apportata al regolamento generale che
introduce un maggiore tasso di cofinanziamento.
Da quanto emerso nel corso del dibattito, secondo il Parlamento, il piano di riprogrammazione dei
fondi strutturali, si propone di utilizzare i fondi in progetti regionali specifici, senza il necessario
coinvolgimento delle autorità locali.
“Crescita e occupazione sono la missione generale della politica di coesione” ma il modo in cui la
Commissione ha presentato la sua proposta è “preoccupante”, ha dichiarato il presidente della
commissione parlamentare per lo sviluppo regionale Danuta Hübner. Secondo il Parlamento,
infatti, la proposta crea la falsa impressione che la politica di Coesione abbia avuto finora scarsa
efficacia, minando la fiducia stessa da parte dell’Ue verso tale politica. Un'impressione, questa,
che l'Aula ha respinto fermamente, sottolineando che, al contrario, due terzi dei fondi per le
politiche regionali sono già stati utilizzati o vincolati formalmente.
Pur sostenendo le iniziative volte ad aumentare il trasferimento di fondi, ad aiutare le piccole
imprese e a combattere la disoccupazione giovanile, il Parlamento si è interrogato su come
l'approccio della Commissione potrebbe essere migliorato, dal momento che lo stesso Commissario
Hahn ha ammesso che: "spetta agli Stati membri dire se vogliono adeguare i propri programmi".
Il Parlamento ha anche sottolineato che le Regioni e le altre parti interessate devono essere
completamente coinvolte in questo piano di riprogrammazione, dal momento che i fondi che si
aspettavano di ricevere, potrebbero invece essere dirottati su altri progetti.
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ANNUAL GROWTH SURVEY
Mercoledì 15 febbraio il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha tenuto
un dibattito su dall’Annual Growth Survey, presentato dalla Commissione europea il 23 novembre
scorso e che fissa le priorità economiche sulle quali gli Stati membri dovranno concentrare la
propria azione per i prossimi 12-18 mesi.
In questo contesto, il Parlamento ha adottato i seguenti tre rapporti:
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Marije Cornelissen (Verdi, Paesi Bassi) - Employment and social aspects in the Annual Growth
Survey 2012
Jean Paul Gauzes (PPE, Francia) - Contribution to the Annual Growth Survey 2012
Pervenche Berès (S&D, Francia) - Guidelines for the employment policies of the Member States
Il rapporto, che segna l’inizio del secondo “semestre europeo” (il ciclo semestrale nel quale gli Stati
membri dell’Ue sono chiamati a coordinare ex ante le proprie politiche economiche che saranno
enucleate nei rispettivi Piani Nazionali di Riforma e Programmi di Stabilità e Crescita), quest’anno è
stato accompagnato dalla presentazione contestuale di un pacchetto di misure integrate per
rinforzare la crescita economica, la stabilità finanziaria e la disciplina di bilancio all’interno dell’area
euro.
L’AGS fissa per i prossimi 12-18 mesi cinque priorità economiche sulle quali gli Stati membri
dovranno concentrare la propria azione al fine di: ripristinare la fiducia degli operatori di mercato e
dei cittadini; invertire il trend di crescita del Pil (stimato per l’Ue nel 2012 è stimato attorno a livelli
dello 0,6%); creare posti di lavoro (la Commissione prevede che il tasso di disoccupazione nell’Ue
bel 2012 si attesterà attorno al 10%).
In sintesi, la Commissione invita gli Stati membri a:
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Perseguire un consolidamento fiscale differenziato (a seconda dei fondamentali economici di
ciascuno Stato membro) favorevole alla crescita;
Ripristinare il normale livello di finanziamento all’economia reale;
Promuovere la crescita e la concorrenza;
Affrontare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi;
Modernizzare la Pubblica Amministrazione.
L’AGS valuta anche lo stato di avanzamento della strategia Europa 2020 sia per quanto riguarda il
raggiungimento degli obiettivi fissati a livello comunitario sia in riferimento alla realizzazione delle
cd. “iniziative faro”. Vengono analizzati i progressi compiuti nel campo: dell’education,
dell’occupazione, della ricerca e sviluppo, della riduzione della povertà e degli obiettivi cd.
20/20/20 che si riferiscono ai target da raggiungere in campo climatico ed energetico.
In generale, in tutti gli ambiti d’azione gli Stati membri sono stati invitati ad agire su un doppio
binario: da un lato, l’implementazione di riforme che possano avere un impatto sulla crescita nel
breve termine; dall’altro, la definizione di un modello di crescita in grado di garantire stabilità nel
medio-lungo termine.
Vi è oramai un ampio consenso sul fatto che la risposta europea alla crisi debba andare oltre le
sole e semplici misure sull’austerità ed il consolidamento fiscale. È evidente che il futuro
dell’Europa si poggia sulla sua capacità di invertire le tendenze attuali e di rilanciare la
competitività, riaffermando la fiducia nei confronti delle prospettive di crescita dell’UE.
Se la protezione della moneta unica ed un più forte coordinamento delle politiche economiche
rappresentano senza alcuna ombra di dubbio il punto di partenza di questa strategia, gli sforzi
dovranno in pari misura essere indirizzati verso un’azione incisiva orientata sulla crescita e
sull’occupazione ed incentrata su riforme strutturali serie e profonde.
In questo contesto, ci sembra senza dubbio positivo il fatto che – anche grazie alla pressione
esercitata del governo italiano – nel corso del Vertice informale del Consiglio europeo che si è
svolto a Bruxelles il 30 gennaio, i Capi di Stato e di Governo dell’Ue siano tornati a parlare di
crescita ed occupazione come necessario complemento delle politiche di consolidamento fiscale.
Accanto ai progressi compiuti relativamente alla strategia Ue volta a ripristinare la stabilità
finanziaria, consideriamo con favore che in occasione del Vertice si siano definite, sotto il capitolo
crescita, azioni che possano portare benefici nell’immediato in tre aree prioritarie, ovvero quella
del mercato Unico, dell’occupazione e del finanziamento dell’economia reale, specie delle PMI.
Il mercato interno costituisce, infatti, uno strumento chiave per permettere all’Europa di rafforzare
i propri livelli di competitività e da questo punto di vista, in futuro, ogni energia dovrà essere
indirizzata verso una sua completa realizzazione. In questo senso, appare necessario completare il
processo di liberalizzazione tra gli Stati membri ed eliminare tutti gli ostacoli di natura giuridica,
fiscale o tecnologica che producono effetti distorsivi sulla concorrenza.
Sul fronte dell’occupazione, è evidente come i tassi di disoccupazione, soprattutto dei giovani,
prodotti dalla crisi economica abbiano raggiunto livelli allarmanti e richiedano un impegno serio ed
urgente. A livello nazionale, riforme strutturali e profonde del mercato del lavoro diventano sempre
più improcrastinabili e rappresentano l’unica strada percorribile per contribuire al rilancio
dell’economia e promuovere la creazione di nuova occupazione.
Le imprese e, in modo particolare le PMI, sono riconosciute come un elemento fondamentale per il
successo economico dell’Europa. Per questa ragione, è essenziale focalizzarsi sulla definizione ed
attuazione di misure specifiche per le piccole e medie imprese con l’obiettivo di rafforzarne le
opportunità di accesso ai finanziamenti e di aumentarne la competitività.
Con particolare riferimento al rapporto Cornelissen sugli aspetti sociali e occupazionali dell’analisi
annuale della crescita, Confindustria sostiene in modo particolare i punti nei quali si sottolinea
l’importanza e l’urgenza:
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di aumentare l'efficienza e la produttività del lavoro nell'UE affinchè l'Europa riguadagni
competitività;
di incoraggiare orientamenti politici volti a ridurre il carico fiscale sui costi non salariali dal
lavoro (quale misura che renderebbe più vantaggioso assumere e migliorerebbe la situazione
complessiva del mercato del lavoro), nonché ad aumentare le entrate tramite una tassazione
equa ed efficace;
di rendere prioritaria la lotta alla disoccupazione, in particolare giovanile, sviluppando strategie
globali per i giovani disoccupati, incluse misure mirate di politica occupazionale, misure intese
ad affrontare l’inadeguatezza delle qualifiche professionali sul mercato del lavoro e misure
dirette a garantire la transizione tra istruzione e lavoro, quali la "formazione professionale in
alternanza";
di adeguare ed ampliare gli investimenti nell'istruzione, nella formazione e nell'apprendimento
permanente per tutte le fasce di età.
di aumentare l'efficacia dei servizi pubblici per l'impiego e di adottare efficaci politiche attive
del mercato del lavoro al fine di mantenere l'occupabilità;
di sostenere e sviluppare le condizioni per un'organizzazione del lavoro più flessibile e di
promuovere la mobilità dei lavoratori;
di migliorare l'ambiente per le imprese, specie le PMI e di rafforzare gli sforzi per perfezionare
il mercato unico, potenziare l'economia digitale e concentrarsi su una regolamentazione
intelligente per ridurre la burocrazia inutile.
che gli Stati membri stabiliscano obiettivi nazionali adeguati al raggiungimento dei principali
obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di occupazione e che questi siano corredati di
tabelle di marcia realistiche e concrete in materia di attuazione e di indicatori chiari e coerenti
di modo che sia possibile misurare i progressi in modo trasparente.
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DISPOSIZIONI MINIME DI SICUREZZA E DI SALUTE RELATIVE ALL’ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI AI
RISCHI DERIVANTI DAGLI AGENTI FISICI
Lunedì 13 febbraio la Commissione Occupazione e Affari sociali (EMPL) - clicca qui per
l’ordine del giorno completo – si è riunita in sessione straordinaria a Strasburgo per approvare il
progetto di relazione dell’On. Elisabeth Morin-Chartier (PPE, Francia) sulla proposta di direttiva
del Parlamento europeo e del Consiglio sulle “Disposizioni minime di sicurezza e di salute relative
all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici)”.
La proposta di direttiva, presentata dalla Commissione europea il 14 giugno scorso, e volta a
modificare la direttiva 2004/40/CE1 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004,
chiedeva in particolare:
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definizioni più chiare circa gli effetti nocivi sulla salute;
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introduzione di indicatori volti a facilitare le misurazioni di calcolo e fornire orientamenti per
la presa in considerazione delle incertezze di misurazione;
introduzione di alcuni orientamenti volti a garantire valutazioni dei rischi semplificate ma
più efficienti al fine di agevolare le attività di valutazione e limitare gli oneri per le PMI;
introduzione di una limitata ma adeguata flessibilità mediante le proposta di un quadro di
riferimento controllato relativo a deroghe limitate per l'industria;
introduzione di misure complementari non vincolanti come una guida pratica.
Nel pacchetto finale dei 233 emendamenti presentati al progetto di relazione dell’On. Chartier si
insiste in particolar modo sulla necessità che la presente direttiva possa prendere in considerazione
i rischi generati da effetti nocivi sulla base di prove scientifiche fondate e che riduca i rischi legati
all'esposizione, non l'esposizione stessa che di per sé non può essere eliminata.
Nel testo si chiede inoltre che la Commissione esamini le prove scientifiche degli effetti di lungo
periodo dell'esposizione ai campi elettromagnetici entro cinque anni dalla pubblicazione della
presente direttiva nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e presenti una proposta per la sua
revisione al fine di includervi la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori da effetti di
lungo periodo.
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AMBIENTE
DIRETTIVA SUL TENORE DI ZOLFO DEI COMBUSTIBILI PER USO MARITTIMO
Lo scorso 16 febbraio, la commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare
(ENVI) ha approvato il progetto di relazione dell’On. Hassi (Verdi, Finlandia) sulla proposta di
direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 1999/32/CE sul tenore di
zolfo dei combustibili per uso marittimo. La proposta di revisione ha lo scopo di ridurre le emissioni
di anidride solforosa derivanti dalla combustione di alcuni tipi di combustibili liquidi.
La legislazione proposta rivede la direttiva sul tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e
incorpora nella legislazione UE le nuove norme adottate dall’IMO per poterne garantire
un’applicazione corretta e armonizzata da parte di tutti gli Stati membri. In base alle proposte in
questione, il tenore di zolfo massimo consentito dei combustibili per uso marittimo utilizzato in
zone sensibili come il Mar Baltico, il Mare del Nord e il Canale della Manica (cosiddette Sulphur
Emission Control Areas) scenderà dal precedente livello di 1,5% allo 0,1% a decorrere dal 1°
gennaio 2015. In altre zone dovranno essere realizzati tagli ancora più consistenti, dal 4,5% allo
0,5% a decorrere dal gennaio 2020.
Oltre all’allineamento con la normativa internazionale, la Commissione europea ha proposto misure
aggiuntive, nello specifico: rafforzamento del regime comunitario di monitoraggio, introduzione di
standard più severi per i combustibili utilizzati dalle navi passeggeri in servizio regolare, proposta
di utilizzo di atti delegati per adeguamenti tecnici.
Le navi potranno utilizzare delle tecnologie equivalenti, come sistemi di depurazione dei gas di
scarico, a titolo di alternative all’utilizzo di combustibili a basso tenore di zolfo. Altre importanti
modifiche proposte prevedono un sistema più unificato di rendicontazione e verifica, nonché norme
sul campionamento allineate agli standard internazionali. La proposta dovrebbe entrare
gradualmente in vigore dal 2015 al 2020. Nel frattempo la Commissione europea elaborerà, nel
2012, una serie di misure di medio e lungo termine nel quadro dell’azione su “Strumenti per
trasporti per via d’acqua sostenibili” diretta a promuovere un trasporto marittimo di corto raggio
sostenibile e competitivo.
Secondo la Commissione europea, le proposte in questione permetterebbero di ridurre le emissioni
di anidride solforosa fino al 90% e le emissioni di particelle sottili fino all’80%.
La Commissione Ambiente del Parlamento ha sostenuto le proposte della Commissione europea e
introdotto misure ambientali ancora più restrittive.
I deputati chiedono alla Commissione europea di abbassare ulteriormente il limite di emissioni di
zolfo nei combustibili marittimi nelle aree di controllo delle emissioni di zolfo (SECA) a 0,5% dal
2015, cioè con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto in base alla normativa
internazionale stabilita dall’IMO, e che i limiti previsti nelle aree SECA, che attualmente
comprendono solo il Mare del Nord, siano estesi all’Europa meridionale quindi principalmente al
Mar Mediterraneo.
Sono stati approvati
all’Allegato VI della
trasporto su mare al
velocità come misure
alcuni emendamenti positivi riguardanti il riferimento a possibili deroghe
Convezione MARPOL, alla necessità di prevenire un modal backshift dal
trasporto su terra, all’eliminazione della richiesta di introduzione di limiti di
di mitigazione delle emissioni.
Il voto in plenaria e’ previsto nella settimana del 21 maggio.
L’industria europea ha espresso molte critiche nei confronti della proposta della Commissione
europea. Mesi fa, le confederazioni industriali e le federazioni di settore baltiche (carta, legno, ferro
e acciaio) avevano inviato una lettera congiunta al Commissario UE all’Ambiente Potocnik per
evidenziare che il nuovo limite di tenore di zolfo imposto (0.1%) avrebbe causato un aumento dei
costi del combustibile del 65%.
Inoltre, l’aumento dei costi si diffonderebbe oltre le aree SECA (Sulphur Emissions Control Areas) e
avrebbe come effetto un aumento delle tariffe del trasporto marittimo a danno della competitività
delle industrie europee nei confronti Paesi terzi. In particolare, l’industria europea della carta
(CEPI) ha dichiarato che i prezzi della cellulosa aumenterebbero di 10Eu a tonnellata.
Confindustria, allineata con l’industria europea, ha sostenuto le posizioni espresse dalla
federazione dell’industria armatoriale italiana (Confitarma) e supportata dalle federazioni settoriali
coinvolte dagli impatti delle misure proposte sui costi del trasporto marittimo.
Riteniamo che sia necessario un adeguamento della normativa comunitaria alla normativa
internazionale in prospettiva di un obiettivo a lungo termine di riduzione dell’impatto ambientale
del trasporto marittimo. Tuttavia, e’ necessario che in questa materia l’Unione europea si adegui a
limiti di emissioni di zolfo e scadenze di entrata in vigore ai sensi dell’Allegato VI della Convenzione
MARPOL. L’effetto di una mancanza di sinergia sarebbe quello da un lato di penalizzare gli
operatori europei rispetto agli operatori extra-europei, che pure sono attivi in acque europee e
confinanti, dall’altro di rendere inefficaci le misure dal punto di vista ambientale.
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2. Accade in Consiglio
EUROGRUPPO
Contrariamente a quanto previsto lo scorso 15 febbraio i Ministri delle finanze della zona euro non
si sono incontrati a Bruxelles, ma hanno avuto invece un confronto via conference call per
discutere della crisi greca. L’Eurogruppo è stato annullato perché la Grecia, non era riuscita a
soddisfare le condizioni richieste dai Ministri nella riunione precedente.
Durante la conference call i Ministri hanno comunque fatto il punto circa lo stato di avanzamento
delle discussioni tecniche tra la Grecia e la troika sull’identificazione degli ulteriori tagli richiesti
nella misura di 325 milioni di euro e hanno ricevuto assicurazioni da parte dei leader politici greci
circa il loro sostegno alle misure di austerity concordate con Bce, Commissione e Fmi.
Sulla base degli avanzamenti riportati dal governo greco, il presidente dell’eurogruppo, JeanClaude Junker, si è detto molto fiducioso sul via libera agli aiuti che dovrebbe avvenire lunedì 20
febbraio, data del prossimo Eurogruppo.
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CONSIGLIO AMBIENTE
Durante il Consiglio Energia del 14 febbraio, i Ministri UE hanno discusso informalmente della
proposta di Direttiva Efficienza Energetica. In generale, gli Stati Membri hanno confermato le loro
richieste volte a stabilire condizioni di maggiore flessibilità nelle misure vincolanti proposte dalla
Commissione europea, in particolare riguardo all’obiettivo dell’1.5% di obblighi di risparmio
energetico per i fornitori di energia. Tuttavia, la Presidenza danese ha tenuto a precisare che una
flessibilità eccessiva ridurrebbe l’efficacia delle misure proposte dalla Commissione europea per il
raggiungimento dell’obiettivo europeo di efficienza del 20% al 2020. Secondo la Commissione
europea, la Direttiva può creare fino a due milioni di posti di lavoro, principalmente posti di lavoro
locali che non possono essere appaltati all’esterno.
I Ministri UE dell’energia hanno anche discusso della Strategia Europa 2020, in particolare delle
misure “verdi” che potrebbero avere maggiori impatti sulla crescita e sui posti di lavoro.
In una nota scritta presentata prima del dibattito, il Governo rumeno ha dichiarato che le misure
per migliorare l’efficienza energetica negli edifici sono importanti ma che implementare programmi
specifici risulta “problematico” a causa delle misure di austerità.
Il Commissario UE all’Energia Günther Oettinger ha sollecitato i Ministri europei a coordinare
l’azione e accelerare l’introduzione di “one-stop shops” mirati ad agevolare l’approvazione dei
progetti di infrastrutture energetiche. La Commissione europea ritiene che il processo di
autorizzazione non dovrebbe superare i tre anni ma alcuni Paesi, tra i quali il Regno Unito,
chiedono limiti temporali più ampi.
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CONSIGLIO OCCUPAZIONE E POLITICA SOCIALE
Il Consiglio EPSCO (Occupazione e Politica sociale) si è riunito a Bruxelles venerdì 17
febbraio.
Durante la sessione mattutina del Consiglio si è discusso della parità dei generi, con riferimento, in
particolare, al tema delle donne nei consigli aziendali. I temi dell’occupazione/sociali sono stati
invece affrontati nel pomeriggio. La Commissione europea è stata rappresentata dalla
vicepresidente Viviane Reding, Commissario per Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, e
László Andor, Commissario per l'Occupazione, affari sociali e l'inclusione.
In particolare sono stati affrontati i seguenti temi:
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Dibattito sulle donne nei consigli aziendali;
Dibattito sullo stato di avanzamento della strategia Europa 2020;
Conclusioni sulle priorità per l'occupazione e le politiche sociali per il 2012;
Presentazione del terzo rapporto sull'impatto sociale della crisi economica;
Presentazione della relazione sugli squilibri macro-economici da parte della Commissione;
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Informazioni da parte della Commissione sulle disposizioni transitorie relative alla libera
circolazione dei lavoratori bulgari e rumeni;
Stato di avanzamento delle riunioni internazionali, tra cui G20 e EUROMED;
Preparazione del Vertice sociale tripartito.
Per quel che riguarda la partecipazione delle donne nei consigli aziendali, argomento affrontato per
la prima volta dai ministri a livello europeo, la Vicepresidente Reding ha illustrato quali misure
sono state prese a livello UE finora e presentato una serie di studi che mostrano la correlazione
positiva tra la presenza delle donne nelle posizioni dirigenziali e l'efficienza economica e
organizzativa delle imprese.
A tal proposito, la Reding ha anche ricordato che il 1° marzo 2011, incontrando gli amministratori
delegati delle grandi società quotate in borsa in Europa, aveva chiesto loro di firmare il documento
"Women on the Board Pledge for Europe". Un anno dopo, nel marzo 2012, la Commissione
valuterà la situazione. Se attraverso l'autoregolamentazione non saranno stati raggiunti sufficienti
progressi, la Commissione esaminerà diverse opzioni strategiche volte ad aumentare il numero
delle donne nei consigli aziendali.
Per quel che riguarda il dibattito sulla strategia Europa 2020, gli interventi si sono concentrati su
tre aree: 1. le misure che si son dimostrate essere più efficaci nel convincere le persone a restare
sul posto di lavoro più a lungo; 2. le strategie di inclusione attiva che hanno avuto successo nel
proteggere i gruppi più vulnerabili; 3. riforme strutturali prioritarie a livello nazionale in materia di
protezione del lavoro per il 2012.
I ministri hanno definito le priorità d'azione in materia di politiche sociali e dell'occupazione per il
2012, mediante l'adozione della relazione congiunta sull'occupazione, e dell’opinione del Comitato
per la protezione sociale (CPS) sull’Annual Growth Survey del 2012. Il Consiglio è stato inoltre
chiamato a raggiungere un approccio generale sugli orientamenti per le politiche occupazionali
degli Stati membri e ad approvare la terza relazione del CPS sull'impatto sociale della crisi
economica e degli sforzi di consolidamento fiscale del 26 gennaio 2012. La relazione mostra, in
particolare, che la crisi ha portato a un calo generale dei livelli di reddito, peggiorato il tenore di
vita della popolazione europea e aumentato le disuguaglianze in tutta l'Unione europea.
Il Consiglio ha infine avuto un primo scambio di opinioni sulle proposte legislative riguardanti
l'applicazione e l'attuazione della direttiva sul distacco dei lavoratori e l'uso del diritto di azione
collettiva (Monti II), che la Commissione stessa ha presentato al Consiglio. L'obiettivo principale di
queste proposte è quello di migliorare l'attuazione e l'applicazione della direttiva sul distacco dei
lavoratori del 1996.
Il Consiglio, attraverso le sue conclusioni, mira a fornire un contributo al Consiglio europeo del 1° e
2 marzo. Le conclusioni dovrebbero riflettersi nei programmi di riforma nazionali degli Stati
membri che saranno presentati a metà aprile 2012.
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3. Accade in Commissione
ALERT MECHANISM REPORT
Lo scorso 14 febbraio la Commissione europea ha presentato il primo Alert Mechanism Report
(AMR) in relazione al nuovo meccanismo di sorveglianza ed enforcement basato sull'articolo 121
del Trattato, che individua e corregge gli squilibri macroeconomici tramite la cd. “procedura per
squilibri (macroeconomici) eccessivi”.
Gli elementi essenziali di questa nuova “procedura per squilibri eccessivi” sono essenzialmente tre:
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Azione preventiva e correttiva: la nuova procedura consente alla Commissione e al
Consiglio di adottare raccomandazioni preventive ai sensi dell'articolo 121(2) del
Trattato, ossia prima che gli squilibri diventino grandi. Nei casi più gravi, c'è anche un
“braccio correttivo” che prevede la possibilità di aprire una “procedura di squilibri
eccessivi” (simile alla “procedura per deficit eccessivi”) verso uno Stato membro. In
questo caso, lo Stato membro interessato dovrà presentare un piano d'azione correttivo
contenente una chiara tabella di marcia e le scadenze per l'attuazione dell'azione
correttiva. La sorveglianza sarà assicurata dalla Commissione sulla base di relazioni
periodiche presentate dagli Stati membri interessati.
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Applicazione rigorosa: un nuovo regime di enforcement è stato stabilito per i paesi
dell'area euro. Si tratta di un approccio in due fasi, per cui in caso di mancata
attuazione da parte del Paese sotto “procedura per squilibri eccessivi” dell'azione
correttiva consigliata può essere richiesto il versamento di un deposito fruttifero (fino
allo 0,1% del PIL), convertibile in ammenda in caso di ripetuta non conformità con le
raccomandazioni. Il processo decisionale prevede il cd. “voto a maggioranza qualificata
rovesciata” da parte del Consiglio, ossia le decisioni prese dalla Commissione sono
valide a meno che non vengano opposte dalla maggioranza qualificata degli Stati
membri (questa procedura decisionale semi-automatica rende molto difficile per gli Stati
membri formare una minoranza di blocco);
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Sistema di allarme efficace e preventivo: questo sistema di allarme si basa su una
lettura economica di un set di dieci indicatori che coprono le principali fonti di squilibri
macroeconomici (il cd. “scoreboard”, la cui composizione nella forma attuale – che può
essere rivista in qualsiasi momento – è stata approvata dai ministri delle finanze dell’Ue
l’8 novembre 2011). L'obiettivo di questo scoreboard è quello di segnalare la necessità
di condurre studi più approfonditi volti a determinare caso per caso se i potenziali
squilibri individuati dal sistema di allerta precoce possano generare problemi nel mediolungo termine. Se del caso, la Commissione può organizzare missioni con la Bce per
condurre un’analisi più approfondita che dovrà esser resa pubblica.
Gli indicatori che compongono lo “Scoreboard 2012” sono:
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media mobile sugli ultimi 3 anni del saldo della bilancia delle partite correnti in
percentuale del PIL (soglia tra il + 6% del PIL e il - 4% del PIL);
posizione patrimoniale netta sull'estero in percentuale del PIL (soglia del -35% del PIL);
variazione percentuale calcolata su un arco di 5 anni delle quote di mercato delle
esportazioni misurate in valore (soglia del -6%);
variazione percentuale a 3 anni del costo nominale del lavoro per unità di prodotto
(soglia del +9% per i Paesi della zona euro e del +12% per i Paesi Ue non appartenenti
all'area euro;
variazione percentuale a 3 anni dei tassi reali di cambio effettivi sulla base dell’indice
armonizzato dei prezzi al consumo e del dell’indice dei prezzi al consumo relativamente
a 35 altri paesi industriali (soglia tra il - / +5% per i paesi dell'area euro e tra il- /
+11% per gli altri);
indebitamento del settore privato in % del PIL (soglia del 160%);
flusso di credito del settore privato in % del PIL (soglia del 15%);
variazioni anno su anno dei prezzi delle abitazioni rispetto ad un deflatore dei consumi
elaborato da Eurostat (soglia del 6%);
indebitamento generale del settore debito in % del PIL (soglia del 60%);
media mobile calcolata sugli ultimi 3 anni del tasso di disoccupazione (soglia del 10%).
Le conclusioni sull’Alert Mechanism Report saranno discusse dall’Eurogruppo per quanto riguarda
gli Stati membri, e a livello di ECOFIN per tutto il resto dell’Unione.
La Commissione riceverà inoltre importanti contributi dal Parlamento europeo. Su questa base
preparerà poi le cd. "raccomandazioni Paese” che saranno parte dell’analisi condotto nel contesto
della sorveglianza economica integrata del Semestre europeo.
LIBRO BIANCO SULLE PENSIONI
Giovedì 16 febbraio la Commissione europea ha pubblicato il suo Libro bianco sui regimi
pensionistici: “Un’agenda per pensioni sicure, adeguate e sostenibili”. Il documento affronta
questioni chiave identificate nel corso della consultazione pubblica avviata nel luglio 2010 con il
Libro verde "Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri in Europa".
In concomitanza con il 2012, Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le
generazioni, il Libro bianco esamina diversi ambiti politici, in linea con l’Analisi annuale della
crescita 2012 della Commissione. Le misure, a livello europeo, sosterranno e integreranno le
riforme nazionali dei sistemi pensionistici. Il Libro bianco propone in particolare di:
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creare migliori opportunità per i lavoratori anziani, sollecitando le parti sociali ad adattare il
posto di lavoro e le prassi sul mercato del lavoro e facendo ricorso al Fondo sociale europeo
per reinserire i lavoratori anziani nel mondo del lavoro;
sviluppare sistemi pensionistici privati complementari incoraggiando le parti sociali a porre in
atto tali sistemi e incoraggiando gli Stati membri a ottimizzare gli incentivi fiscali e di altro
genere;
potenziare la sicurezza dei sistemi pensionistici integrativi, anche mediante una revisione della
direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali e una migliore informazione dei
consumatori;
rendere le pensioni integrative compatibili con la mobilità, varando leggi a tutela dei diritti
pensionistici dei lavoratori mobili e promuovendo l'istituzione di servizi di ricostruzione delle
pensioni in tutta l'UE. In tal modo, i cittadini potrebbero ottenere informazioni sui loro diritti a
pensione e un quadro del reddito che avrebbero una volta pensionati;
incoraggiare gli Stati membri a promuovere vite lavorative più lunghe, correlando l'età della
pensione con la speranza di vita, limitando l'accesso al pre-pensionamento e eliminando il
divario pensionistico tra gli uomini e le donne;
continuare a monitorare l'adeguatezza, la sostenibilità e la sicurezza delle pensioni e sostenere
le riforme pensionistiche negli Stati membri.
Pur riconoscendo che le responsabilità principali in materia di pensioni spettino agli Stati membri e
alle parti sociali, il Libro bianco mira a contribuire, sul piano legislativo, per quanto concerne le
questioni che riguardano il funzionamento del mercato interno, fornendo un sostegno finanziario
per aiutare i lavoratori anziani a rimanere sul mercato del lavoro, assicurando il coordinamento
politico e l'apprendimento reciproco. Le riforme dei sistemi pensionistici sono valutate nell'ambito
della Strategia Europa 2020. Nel 2011 sono stati 16 gli Stati membri a ricevere una
raccomandazione specifica da parte della Commissione concernente le pensioni e altri cinque si
sono impegnati a procedere a una riforma delle pensioni nel contesto dei loro memoranda di
intesa.
Presentando il Libro bianco, il commissario europeo responsabile per l'occupazione, gli affari sociali
e l'inclusione László Andor, ha ricordato che l'impatto dell'invecchiamento è già in vista - i babyboomer vanno in pensione e un numero minore di giovani entra nel mercato del lavoro. Il
commissario ha aggiunto che l'innalzamento dell'età pensionabile è un fattore importante e ha
rammentato come una recente indagine Eurobarometro riveli che molti cittadini europei
rimarrebbero sul mercato del lavoro anche al di là dell'età pensionabile se esistessero le condizioni
adeguate.
La Commissione ha inoltre ribadito la sua intenzione di offrire un sostegno finanziario agli Stati
membri e alle parti sociali che desiderino beneficiare delle competenze di altri paesi o
organizzazioni internazionali per attuare le riforme delle pensioni attraverso il programma
PROGRESS e il futuro Programma per il Cambiamento sociale e l'innovazione, volto a facilitare lo
sviluppo della condivisione politica.
Tra le misure proposte, la Commissione ha anche espresso la volontà di chiedere alla commissione
per la protezione sociale (CPS) e al comitato consultivo per le pari opportunità di identificare e
raccomandare alcuni esempi di buone pratiche che permettano di ridurre il divario tra i generi in
materia di pensioni - ivi compresa la promozione della parità di retribuzione o i diritti delle pensioni
minime.
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A cura di Matteo Carlo Borsani e Pietro Mambriani