Discorso pronunciato dal Vice Sindaco e Gran Consigliere Avv
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Discorso pronunciato dal Vice Sindaco e Gran Consigliere Avv
1 Discorso pronunciato dal Vice Sindaco e Gran Consigliere Avv. Matteo Quadranti in occasione dei festeggiamenti per la nomina del Sindaco di Balerna, Avv. Luca Pagani, a Presidente del Gran Consiglio 18 maggio 2015, Balerna Onorevole Presidente del Gran Consiglio, Caro Luca Onorevole presidente del Consiglio di Sato e colleghi Consiglieri di Stato Care e cari colleghi deputati in Gran Consiglio Cari colleghi municipali Lodevoli autorità politiche, partitiche e religiose Care concittadine e cari concittadini, ospiti ed invitati Nella mia veste di Vice Sindaco ho il gradito compito di portarvi il più cordiale saluto e benvenuto “momò” in occasione di questa cerimonia che vuole festeggiare il neo-eletto presidente del Gran Consiglio nonché Sindaco di Balerna, il collega, Avv. Luca Pagani. L’Idea è soprattutto, in guisa d’introduzione ai discorsi più politici che seguiranno, di farvi fare idealmente e rapidamente un giro di casa del nostro Comune. Il luogo nel quale ci troviamo – il Giardino della Nunziatura - è senz’altro tra i più suggestivi e storici del nostro Comune. Nella notte dei tempi, milioni di anni fa, queste nostre terre erano occupate dal mare che lasciò ricchi depositi fossilizzati di fauna e flora ad esempio, oltre che sul San Giorgio e sul Generoso, anche nelle Gole della Breggia che scorre proprio in fondo al dirupo che sta al ciglio di questo giardino dove vi era una volta anche una Nevera il cui ultimo affittuario fu, ad inizio ‘900, il macellaio Giovanni Pessina, detto “ul Gianda”, personaggio che conosceva a menadito la sua clientela e favoriva non di rado i più deboli (malati e poveri) e nessuno osava opporre qualcosa in merito vista la sua mole imponente. In questo senso il Gianda incarnava i valori di quei tempi che, ad es. furono anche quelli del Sindaco Avv. Angelo Tarchini che è rimasto nei cuori dei balernitani, il quale negli anni ’30, durante la crisi, aveva orecchio e attenzioni per tutti i concittadini e si adoperò per creare posti di lavoro per i disoccupati. L’etimologia, l’origine del nome del nostro Comune, “Bal-erna”, per quanto incerta, sembra stia a significare: “Sul masso, relativo ad una roccia”, “che sta alta (in realtà 305 metri sopra il livello del mare) sopra il Breggia” , su cui si erge quel complesso storico che si compone di ciò che di fatto fu anche il frutto del suo essere Pieve, benestante, di questo Mendrisiotto: la Chiesa di San Vittore, la casa dei parroci, la Nunziatura, il Battistero, la Sala del Torchio, l’Ossario e poi la Villa Vescovile. Beethoven disse che “suonare una nota sbagliata è insignificante, ma suonare senza passione è qualcosa che non si può perdonare”. E allora non posso non spendere due parole sulle famose campane “stonate” di Balerna. Giovanni Ratti, nella sua raccolta di corsivi di un balernitano dal titolo “Amor di paese” (1995), scriveva appunto che “Spesso si udì quest’apostrofe dallo scranno presidenziale del Gran Consiglio ticinese, quando gli oratori non potevano accordarsi dopo gli sfoghi verbali”. MQ, 18.05.2015- Saluto del Municipio all’elezione di Luca pagani quale Presidente del Gran Consiglio 2 Sta di fatto che fu grazie all’allarme dato da una vedetta posta sul campanile e al suono delle campane stonate (in realtà solo la terza) che coinvolsero appassionatamente tutti i campanili, tutto il Mendrisiotto il 28 aprile 1797 insorge, si arma e, agli ordini del landscriva Giuseppe Beroldingen, respinge i Cisalpini. Al proposito va giustamente ricordata una appassionata lettera che quel medesimo anno l’allora Sindaco balernitano Paolo Monti indirizzò al Consiglio di Stato per salvare, in estremis, il Mendrisiotto dall’annessione al Regno Cisalpino. Coraggiosa voce solitaria quella di quel sindaco, unica contaria, agli inchini ossequianti del Gran Consiglio di allora che, fragile, votò per paura e vigliaccheria, la cessione del Mendrisiotto, appunto alla Cisalpina. Forse gli oltre 2 secoli trascorsi da allora non sono bastati a far comprendere al resto del Ticino e della Svizzera, che questo distretto non intende cessare di far sentire la propria voce e battersi per la difesa dei suoi cittadini e del proprio territorio. Ad ogni buon conto, le campane furono sistemate già nel 1836 e sono ancora quelle da allora, ormai intonate. La vita politica balernitana è sempre stata vivace, appassionata e di riflesso però anche “stonata” nel senso che le intese non sempre sono state e sono facili rimanendo noi “sgüramedai” piuttosto combattivi e tenaci, ciascuno sulle proprie posizioni. “Sgüramedai da Balerna” è un nomignolo che ci è stato assegnato e di origine lontana a misteriosa. Starebbe a significare “lucida medaglie”. La sgurbia/sgüra era il bulino, strumento che serviva a lucidare, incidere e levigare le medaglie, scudi d’oro e d’argento. L’ipotesi più accreditata non è tanto di un attaccamento al denaro dei balernitani ma piuttosto un tributo a quegli artigiani nostri antenati che nel ‘600/’700 erano apprezzati presso grandi maestri pittori, scultori, architetti e orafi in Italia e in particolare a Roma. La storia talvolta ha dei risvolti…. I rapporti tra Balerna e Roma, così come i territori d’oltreconfine quali Como o Milano, sono antichi e di varia natura, segno di una consapevolezza che malgrado tutto siamo destinati a restare proiettati anche verso l’estero. Per restare a qualche episodio significativo, limitandoci alla storia, possiamo rammentare: - un arciprete che poco prima dell’anno mille cercò di moralizzare il commercio degli schiavi che era fiorente: i grandi casati di Como e Milano venivano in Valle di Muggio a prelevare “capitale umano” a basso costo. - La bellissima sala della Nunziatura di origine cinquecentesca, restaurata nel 2003, era il luogo dove soggiornava il Nunzio apostolico in missione a Roma. - La Villa vescovile, del 1700, fu residenza estiva dei vescovi di Como, poi collegio dei salesiano (1893-1903) ed accolse pure i rifugiati della seconda guerra mondiale negli anni 1943/45. - I più fortunati, quale l’uomo di Stato italiano, il duca Tommaso Gallarati-Scotti, invece soggiornò quale profugo nel Palazzo dei Conti Melzi d’Eril Gonzaga, milanesi d’origine spagnola, e che si trova sulla nostra trafficata “piazza” (18'000 passaggi giornalieri). - Il cimitero monumentale dell’arch. Giovanni Tarchini (1798-1874) che lavorò 30 anni quale scenografo al Teatro La Scala di Milano. (Libri sul restauro avvenuto 5 anni orsono ad opera dell’Arch. Ossanna Cavadini sono a disposizione in Municipio). - I chilometri di rotaie, le aziende di logistica, le case di spedizione e trasporti sono un altro segno tangibile, e per certi versi anche gravoso sul nostro territorio, dei legami con il confine e l’oltreconfine. - Il Parco tecnologico del Pian Faloppia: resta l’auspicio, per la sua collocazione nord sud, di potervi finalmente vedere insediarsi davvero società ad alto valore aggiunto sia Svizzere che estere. MQ, 18.05.2015- Saluto del Municipio all’elezione di Luca pagani quale Presidente del Gran Consiglio 3 Nei 260 ettari di territorio, tra i 7 corsi d’acqua che ci attraversano, Balerna ha pure altri beni comuni di pubblica utilità, e anche di pregio, per una cittadinanza di quasi 3500 anime (in sostanziale parità tra uomini 49% e donne 51%), sia ticinesi o confederate (75%) sia straniere (25%, 44 diverse nazionalità), nonché per numerose associazioni sportive, culturali e benefiche. Tra questi beni menzionerei solo in rapida carrellata: la Casa comunale, gli stabili delle scuole dell’infanzia, elementari e medie con relativa palestre, la casa degli anziani, il Castello di Pontegana con la sua leggenda del “lebbroso”, i campi di calcio, la Chiesa di Sant’Antonio. Non vanno dimenticate neppure le case della colonia montana di Bosco Gurin. Balerna condivide poi porzioni di territorio, destini e responsabilità, in parte, per quel che riguarda l’Istituto di agraria di Mezzana, il Parco delle gole della Breggia (con le leggende delle streghe) e il suo Percorso del Cemento. Concludo questo saluto e questa rapida carrellata storico-geografica ribadendo che la vita sociale e politica di Balerna è sempre molto attiva e diverse sono le personalità del nostro comune che nel corso degli anni hanno messo le loro forze a disposizione anche della politica cantonale fosse pure solo come semplici candidati (alle ultime lezioni cantonali i candidati sulle varie liste erano…) o come eletti. A quanto mi consta vi sono due balernitani di cui sono certo che ebbero la fortuna di essere eletti nel Consiglio di Stato. Per il primo bisogna risalire alla figura di Giovan Battista Monti negli anni ’30 dell’800 mentre per il secondo, l’on. Manuele Bertoli la storia è evidentemente più recente. Da sette decenni almeno, nessuno di contro aveva avuto la buona sorte di essere eletto Presidente del Gran Consiglio e quindi primo cittadino del Cantone, sorte toccata oggi al collega Luca Pagani a cui vanno pertanto le più vive felicitazioni da parte del municipio e della popolazione di Balerna. Vi ringrazio dell’attenzione. Avv. Matteo Quadranti, vice-Sindaco. MQ, 18.05.2015- Saluto del Municipio all’elezione di Luca pagani quale Presidente del Gran Consiglio