e quella meno dura ma sempre difficile dell`Ingegnere.

La dura vita dell'operaio!! - e quella meno dura ma sempre difficile dell'Ingegnere.
Scritto da Il Nero & Titti
Venerdì 09 Gennaio 2015 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Maggio 2015 16:18
Luca e Tiziano Tagliasacchi
La dura vita dell’operaio !
Di Tiziano Tagliasacchi
Ore 7,17 suona la sveglia …e’ lo stesso minuto da quasi 10anni .… mi porta bene il 17. Mi
alzo occhi stropicciati, alito pesante, movenze da bradipo
e come ormai mi capita da 10 anni a questa parte, salgo in macchina e mi dirigo verso il mio
posto di lavoro: “la fabbrica “. Ore 7.45
sono nel piazzale della fabbrica: la prima sirena suona
alle 7,50: se sei sul piazzale e’ già buon segno; la seconda alle 7,57 ti avverte che, se per caso
sei un pò assopito e’ bene tu ti svegli; la terza alle 8 ti dice che devi produrre, solo produrre non
pensare per pensare ci sono gli addetti. Come
dice sempre il mio capo, per pensare ci
sono quelli più bravi di me e io il cervello lo devo mettere OFF “. E lui spesso prosegue “ te caro
Tagliasacchi arriverai poco lontano“.
Probabilmente sarà cosi’ ma non mi interessa.
E visto che il cervello ce l’ho e anche buono lo uso per far si che
le possibili frustrazioni passino in secondo piano. Non voglio fare la vittima e sulla frustrazioni
dell’operaio si e’ scritto anche troppo;
e sicuramente lavorare fuori al freddo e al gelo sarebbe peggio. Ma
la fabbrica,
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il capannone e’ il luogo dove si tenta di annientare
la tua personalità.
Il segreto allora sta nell’essere vivi, nell’essere propensi al dialogo e agli scherzi. a farne e
riceverne: e se non lo sopporti dai retta “cambia lavoro “. Ti devi creare
una
piccola
famiglia al lavoro
per poter interagire e scambiare le tue idee senza dover pesare le parole, per dare quel tocco di
brio tra un bullone,
la chiave e un taglio di fili.
E allora scattano gli scherzi più assurdi specie ai nuovi assunti:
“ oh mi andresti mica a prendere la calamita per la plastica!” ; “mi prendi un barattolo di aria
compressa ?”; “oh magazziniere, mi porti il martello a tre colpi” ( n.d.r che non esiste ). “Eh”
Dice il magazziniere ?” Ora ti guardo ma mhh. mi pare l’ho perso, semmai lo ordino a quattro o
al massimo a cinque …Eh si .. lo riordino“ . A volte ci mettono un po’ prima di capire di essere
stati presi per il culo.
Abbiamo perfino organizzato il grande fratello , partito dall’ idea di due operai temerari T.T e
C.R. Alla prima Nomination
il grande fratello ha fatto far fuori tutto l’ufficio. Al che mi e’ sorto il dubbio che fosse meglio farlo
tra soli operai. Tutti sapevano, anche i capi ma non hanno provato a fermarci ..
C’è
voluto
tanto di timbri per i voti per far finire al meglio il gioco tra un litigio e l’altro e tra
tentativi di voto falso .
Concludo allora dicendo che il cervello e’ bene usarlo e molto: le aziende vanno e devono
andare avanti, grazie all’armonia che c’è tra gli operai:
se questa
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manca si lavora male e si produce poco …e allora noi tiriamo avanti per questa strada
nel tentativo di lavorare meglio e con un sorriso. Ma
vallo a spiegare ai capi : forse noi dovremmo mettere il cervello in OFF: ma loro dovrebbero
levarlo dallo STAND BY . …
Vi auguro buon lavoro e soprattutto non lavorate troppo.
E quella meno dura ma sempre
difficile dell’ Ingegnere.
Di “ il Nero ”
Entri al lavoro sono le 8,30; fino alle dieci al solito sei il più bianco della ditta nonostante la nota
carnagione scura; per arrivare al lavoro hai fatto una
bella fila di auto alla strepitosa media dei 60;
e Nonostante tu vada pianissimo anche quest’anno
hai gia’
beccato
4 multe. Come al solito sei in ritardo: ma l’accordo con la direttrice del personale ti permette di
entrare quando vuoi previa decurtazione dello stipendio di 1 euro per ogni minuto di ritardo ….e
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oggi sono 15.
C ’era il solito insuperabile Camion seguito da 7 macchine.
Di solito succede questo:
una
prima macchina
non
supera il camion. Poi arriva una seconda ondata
di macchine:
tutte superano tranne una .
E così via
finchè rimane
il camion seguito da
“svariati”
non superanti stroppiati del volante, tutti
in fila dietro il camion a formare un trenino:
ed e’ impossibile per
il resto di sorpassare. Finalmente
entri in ditta. Non ti
sei messo a sedere in ufficio
che il capo dell’assistenza
ti chiama: c’è la prima macchina rotta:
America del sud.
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Quattro ore garantite al telefono in inglese: a mezzogiorno le orecchie ti fumano e ancora non
hanno capito un c...
Parlano un dialetto misto ispano afro-inglese e che non li capiscono neanche gli americani del
nord.
Intanto ti telefonano pure dall’assistenza per sapere perché in
Alabama non partono e che problemi ci sono e come mai.
Decidi allora di sfruttare le nuove tecnologie e di inviare una E-mail, un mesaggio scritto tram
ite internet, contenente un file
con le istruzioni da fare; tutto scritto
in
inglese
e pure in spagnolo. All’ arrivo del testo dovrebbero prendere il testo metterselo sul Desktop per
leggerlo e stamparlo.
Il desktop
è
quella pagina principale del computer con tutte le icone e dove hai la possibilità di richiamare i
programmi.
Gli dico in inglese “ move the file on the desktop “: tradotto “ metti il file sul desktop ”.Risposta
sua: “ let me find the desktop “cioe’ “ aspetta che cerco il desktop” . Che fa? Perchè cerca il
desktop se e’ davanti al computer? non lo vede?? Ma dove e’ andato? Dopo 5 minuti di silenzio
torna al telefono
dicendo “we have the desktop
..finally “. “abbiamo il desktop finalmente “. Sento dei rumoracci ,un tonfo poi mi sento dire “we
are ready
with the desktop…”. “siamo pronti “. Per un paio di secondi non capisco,
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poi quando capisco
e’
peggio: ”desktop” oltre che la pagina principale del computer significa in inglese tavolo o
scrivana . E questi invece della pagina del computer
mi hanno cercato un bel tavolo in noce massello, se lo sono portati in officina e ora aspettano
istruzioni
sul da farsi . Mi telefona di nuovo il capo della assistenza:
gli spiego che ho speso 2000
euro di telefono e sono riuscito a
trasferire
un tavolo di legno in noce massello da un ufficio fino in mezzo ad una fabbrica.
Nel pomeriggio sono le ore 5 e vorrei andare a a casa e invece segue il meeting col capo
supremo americano che appena mi vede gia’ domanda cosa ci faccia uno cosi’ scuro in
circolazione. Seguono i tre ore di test attitudinali. C’è da rispondere all’ultimo questionario
inviatomi circa le mie qualita’
di capo del reparto: punteggio da 1 a 10; test rigorosamente in inglese; non ti chiedono cosa ho
fatto di buono , se il gruppo degli ingegneri sta bene, se le macchine vanno.
Mi chiedono invece:
“ why are you no family oriented?
Cioe’ in parole
perche’ non ti sei
sposato ancora? “do
you
have a wife photo on your desk?” Hai una fotografia di tua moglie sulla scrivania? e poi ancora
“What is your weekend standard behaviour?” Cioe’ tradotto,
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che abitudini
hai il fine settimana? E che gli dovevo dire:
che ancora
vado sempre in discoteca tutti i sabati,
dopo discreta cena con gli amici?.
Ho preso Voto 1 che significa leggo testualmente “ persona da comportamento inadeguato al
comando con possibili ripercussioni negative sugli stimoli-obbiettivi dei
suoi sottoposti “. Giudizio finale del test
“ underperform “.
Declassare.
Gli altri partecipanti mi sfottono: “ Va a finire
ti tocca sposarti
davvero”, mi dice il collega meccanico, “sennò ti rimettono al terzo livello”.
Vedrai dico io che se e’ per una fotografia della moglie la prossima volta non mi fregano … ho
in mente
un paio di ragazze copertina
su internet per un fotomontaggio con tanto di chiesa e testimoni. E prima del
prossimo test, tanto sono americani, gli
dico: “oh mi son sposato
..la vedi questa e’
mia moglie…....ti garba
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