Intervista Palumbaro 21nov09

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Intervista Palumbaro 21nov09
PLUS24 1 Il Sole 24 Ore
Sabato 21 Novembre 2009
22 Attualità
Swap di copertura. Se estinguesse il contratto con UniCredit, il comune mantovano dovrebbe versare 193mila euro a causa dei bassi tassi d’interesse
A Marcaria la copertura
è «in linea» ed efficiente
Conviene aspettare
la risalita dei tassi
per uscire dal
contratto. Costi
occulti di 35mila À
l
Comune di Marcaria (Mn) ha
sottoscritto nel 2006 un derivato con UniCredit per tutelarsi
contro il rischio di rialzo dei tassi d’interesse. Una copertura efficace, anche se non mancano i
costi occulti (35mila À, relativamente economici rispetto a tanti altri swap descritti in questa
rubrica) e se oggi l’ente locale
volesse uscire dal contratto dovrebbe versare alla banca 193mila À. Tanti, ma questo è il costo
per continuare a godere della
"copertura assicurativa". Andiamo con ordine.
L’operazione
Nel 2006 il Comune di Marcaria ha un debito con un intermediario a tasso variabile e paga le rate in base all’andamento dell’Euribor 6 mesi (oggi allo
0,99%). Per coprirsi contro il rischio di rialzo del tasso variabile, il 24 maggio 2006 sottoscrive
con UniCredit un "collar swap"
che prevede il pagamento della
banca al Comune di rate legate
all’Euribor 6 mesi (che Marcaria girerà all’intemediario originario per pagare il debito). Allo
stesso tempo Marcaria verserà
a UniCredit "rate" legate all’andamento dell’Euribor 6 mesi
più uno spread dello 0,15%. Il
collar swap prevede però che il
Comune dovrà pagare almeno
il 3,05% (opzione floor) e un
massimo del 5,65% (opzione
cap). Con questo derivato l’ente locale ha così "imbrigliato" l’oscillazione dell’Euribor all’interno di
un corridoio (il collar).
La copertura, quindi, è
rappresentata dal fatto
che il prodotto ha posto
un tetto massimo (il
5,65%) oltre il quale l’Euribor non potrà salire.
Il pagamento della copertura,
come se fosse un premio assicurativo, viene effettuato dall’ente
con lo spread dello 0,15% e con
la previsione di un livello minimo di tasso (il 3,05%) che si impegna a corrispondere a UniCredit. «Questo prodotto - sostiene
Massimiliano Palumbaro di Cfi
advisors di Pescara - a differenza di molti già visti, è uno strumento adeguato alle esigenze di
copertura dell’ente che versava,
all’intermediario originario, rate
legate al tasso variabile. Oggi
Marcaria sta pagando un tasso
dato dalla somma del 3,05% (a
UniCredit) più lo spread previsto dal debito iniziale (all’intemerdiario originario). È vero
che questo tasso è più alto del
livello dei tassi variabili attuali
(0,99%, appunto), ma al tempo
stesso è decisamente più basso
di quello dei tassi fissi riscontrabili sul mercato».
to alle commissioni bancarie,
ma ai tassi Euribor particolarmente bassi». È da aggiungere,
inoltre, che i costi impliciti elevati sono stati riscontrati nei casi in cui gli enti avevano trasformato, attraverso il derivato, il
costo dei propri mutui da tasso
fisso in variabile, procedendo
poi alla costruzione di un collar.
Costi impliciti e flussi
La situazione di tassi particolarmente bassi fa sì che oggi se
Marcaria volesse estnguere il derivato dovrebbe versare nelle
casse di UniCredit 192.960 À.
Questo valore è dato dal fatto
che il Comune deve corrispondere un tasso minimo del
3,05%, oggi decisamente più alto del livello dell’Euribor. «In caso di uscita anticipata – aggiunge Palumbaro – l’ente tornerebbe però a pagare un tasso variabile e sarebbe costretto a pagare
192.960 À senza poi godere della copertura». Insomma, sarebbe come pagare anticipatamente un premio assicurativo, rinunciando poi alla polizza. «In caso
di futura risalita dei tassi – conclude Palumbaro – il mark to
market tornerà verso lo zero e
potrebbe essere un momento
migliore per uscire».
Marcello Frisone
Al momento dell’apertura del
contratto, secondo i conteggi forniti da Cfi, la
commissione implicita
applicata da UniCredit è
stata di 35mila À. Allo
stesso tempo le "rate"
prodotte dallo swap sono
state sempre negative
per il Comune a causa
del fatto che l’Euribor 6
mesi non ha mai superato la
barriera cap (5,65%) e ammontano a oggi a 22.722,34 À. E il
prossimo 31 dicembre è previsto un altro pagamento di
39.658,74 À. «La commissione
implicita - continua Palumbaro
- è nell’ordine dello 0,67% del
nozionale, pertanto può essere
considerata non eccessivamente elevata, essendo abituati a vedere costi di oltre il 2%. Il fatto
che il prodotto in questo momento stia liquidando "rate" negative, non può essere attribui-
La gestione futura
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Il grafico rappresenta uno scenario di evoluzione, dal primo dicembre 2009 al primo
dicembre 2015 (data della scadenza del contratto), dello swap sottoscritto dal
Comune di Marcaria. Tra le due righe continue (la rossa e la blu), è contenuto il
canale di oscillazione del tasso in base al collar swap; la linea tratteggiata (nera)
rappresenta la curva forward dell’Euribor sei mesi più lo spread dello 0,15% pagata
dal municipio lombardo. Dal grafico è evidente che oggi l’ente locale paga il tasso
minimo (essendo la curva Euribor più in basso di quella floor) e questo potrebbe
perdurare fino al 2011, per poi rientrare all’interno del collar.
LA PAROLA MISTERIOSA
Collar
È un contratto derivato formato
dalla combinazione di un cap (tasso
massimo) e un floor (tasso minimo),
che blocca il tasso, al quale sono
legate le rate da pagare alla banca,
all’interno di un canale predeterminato
evitando oscillazioni al di sopra o al di
sotto di esso. Rappresenta uno dei
pochi prodotti consentiti dalla
normativa vigente di riferimento e
ripresa anche dalla bozza di
regolamento del ministero
dell’Economia, ancora in corso di
emanazione (le consultazioni pubbliche
si sono concluse il 31 ottobre scorso).
Questo derivato costituisce un efficace
sistema di copertura laddove un ente
locale abbia sin dall’inizio un mutuo a
tasso variabile.
Per cercare di capirne di più inviate il vostro contratto derivato (oppure la
vostra obbligazione strutturata) in formato Pdf all’indirizzo e-mail: plus @ilsole24ore.com. Nell’oggetto riportare la dicitura «Derivati chiari» e il nome
dell’azienda, del Comune o dell’investitore.