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CONSIDERAZIONI GENERALI ED AVVERTENZE
KIT DISTRIBUZIONE A CATENA mot. FIAT 1.3 D JTD
SK1300 C
In generale, per tutti i sistemi distributivi a catena, in modo particolare per quello del Fiat 1.3 D
JTD, particolarmente critico, è essenziale :
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l’impiego di olio lubrificante con le caratteristiche espressamente indicate dal
Fabbricante il motore.
rispettare i tempi di cambio dell’olio e dei filtri ( olio e aria ).
evitare i rabbocchi, purchè non siano con lo stesso olio di origine.
Solo il rispetto rigoroso di dette avvertenze può garantire un corretto funzionamento e una durata
affidabile nel tempo del” sistema catena”.
In caso contrario, viene favorita una sua usura precoce, con un allungamento eccessivo della
catena in tempi brevi.
Non dimentichiamo, infatti, che la catena circuita in bagno d’olio per sbattimento e l’olio è lo stesso
che garantisce la lubrificazione del motore
Si comprende, pertanto, quanto siano importanti la sua purezza e le sue caratteristiche di
viscosità e di acidità
Le alte temperature di esercizio e il movimento relativo degli organi lubrificati favoriscono
l’ossidazione dei componenti dell’olio, aumentandone proprio l’acidità di cui sopra che attacca e
corrode le superfici metalliche, favorendo, tra l’altro, proprio l’usura dei componenti il kit
distribuzione
Le impurità in circolo, i prodotti gommosi originati dalla
bruciatura del lubrificante, si aggiungono a quelli derivanti dalla
cattiva combustione del gasolio, magari di qualità non ottimale, spesso
anche nel contesto di un funzionamento critico del motore e/o di un
suo sfruttamento esasperato.
Anche le partenze a freddo, seguite da brusche accelerazioni, con
particolari condizioni al contorno, magari già non ottimali (una certa
percorrenza maturata, olio in parte esausto, ecc ), possono risultare
deleteri.
Tutti questi fattori agiscono agire negativamente, e in maniera diretta,
sulla catena e i relativi ingranaggi
Inoltre, possono inibire anche la corretta funzionalità del
tenditore idraulico, il cui compito è proprio quello di garantire un
corretto tensionamento della catena con il recupero dei giochi.
Infatti, se si verifica ( per polverosità, ecc ) una ostruzione sul suo
condotto di alimentazione / foro ,.viene a mancare la sua azione di
recupero. Si determinerà una precoce usura, un allungamento eccessivo,
fino alla rottura, della catena. stessa.
Ricordiamo, infatti, che il carico che il pistoncino del tenditore
idraulico“scarica” sul pattino mobile è dato dalla pressione dell’olio.
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foro di adduzione olio
Vi è poi anche una molla che garantisce una minima spinta, in
mancanza della pressione olio nei transitori di avviamento e di
spegnimento del motore.
Gli eccentrici degli alberi a camme, l’albero della distribuzione e
gli organi che lo comandano (appunto la catena ) sono
continuamente sottoposti a una sollecitazione pulsante.
Questa ha le caratteristiche di una successione di strappi e di urti,
gli ingranaggi di comando, e, specialmente, la catena, inevitabilmente si usurano, ma in maniera
graduale e lenta nel tempo
Il “sistema” catena è soggetto, pertanto, a processi di logoramento :
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i rulli sono soggetti ad usura, rotazione impedita e a crepature.
le maglie ad una variazione della loro lunghezza originaria per usura dei perni, con un
allungamento della lunghezza totale della catena.
inarcamento laterale eccessivo.
danneggiamento, usura, incurvatura e rottura dei denti dei pignoni .
usura eccessiva dei pattini
movimento non perfettamente libero per un ottimale tensionamento della molla del
tenditore, se meccanico, impurità nel filtro olio e/o nei condotti, se il tenditore è idraulico.
Importante è il contesto in cui il sistema “lavora”
Questo può incidere notevolmente sui “tempi”di durata del sistema, indipendentemente dalla qualità
della catena e degli ingranaggi .
L’allungamento fisiologico della catena si manifesta progressivamente nel tempo e raggiunge
valori di qualche millimetro , solo dopo numerose decine di miglia di chilometri
In teoria, la durata della catena, in generale, supera, o meglio, dovrebbe superare, i 250/300.000
chilometri.; sostanzialmente avere una vita almeno doppia di una similare cinghia di
distribuzione.
Purtroppo, le variabili esterne perturbanti, che abbiamo illustrato, possono ridurre i tempi di un
affidabile funzionamento
Il funzionamento non corretto della catena , per qualsiasi motivazione, è preannunciato con una
“certa “, quanto insolita, rumorosità che allerta il guidatore.
Inoltre lo “sbattimento “della catena si accompagna con una significativa perdita di potenza del
motore in quanto l’allungamento della stessa fa sì che le valvole si aprano e si chiudano con ritardo,
rispetto al nominale diagramma della distribuzione.
In alcuni casi, l’asincronismo viene rilevato anche da alcuni sensori della centralina che mettono in
stand by il motore.
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Per il sistema catena FIAT 1.3 D JTD, non deve sorprendere se la durata della stessa ( originale o
meno ) si attesta frequentemente sui 130/150.000 chilometri, se non si “rompe” molto prima!
L’allungamento fisiologico e/o patologico della catena è proporzionale alla sua lunghezza iniziale
Per questa ragione viene previsto un tendicatena sul ramo non teso della catena stessa.
Se a tutti questi fattori “esterni”, mettiamo in conto anche la possibile incidenza negativa di
problematiche legate, magari, ad un montaggio non ortodosso, la durata e l’ affidabilità
limitata di un kit catena non possono essere addebitabili “tu cur “alla qualità dei componenti
Infatti, troppo spesso si colpevolizza la catena senza una reale motivazione, trascurando le
argomentazioni di cui sopra, che possono avere avuto, al contrario, un ruolo importante e negativo
nell’intero processo.
Al riguardo, riportiamo schematicamente la procedura di montaggio del KIT distribuzione a
catena per mot. FIAT 1.3 D JTD SK1300 C, ricordando ,inoltre , di
corona condotta
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prestare la massima attenzione al corretto posizionamento
del condotto di alimentazione olio al tenditore
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verificare che le ruote dentate siano perfettamente in
piano ed ortogonali al piano di scorrimento della
catena.(garantire la massima pulizia delle superfici di
contatto durante il montaggio della nuova ruota dentata
albero a camme/ ingranaggio motore ),
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verificare che il pattino mobile sia effettivamente
libero di ruotare
tenditore idraulico
condotto
alimentazione
olio al tenditore
corona
conduttrice
pattino
mobile tendicatena
pattino fisso
accertarsi, per sicurezza, che il pistoncino del tenditore
idraulico scorra regolarmente senza intoppi, anche se nuovo
e, successivamente, riarmarlo.
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Servendosi di alcuni utensili speciali quale quelli per il bloccaggio albero a camme
OE 1871000900, il controsupporto albero motore OE 1871000200 e un perno di bloccaggio
volano, si proceda nell’ordine :
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Rimuovere la coppa
Riporre nella sua sede la nuova catena di distribuzione
unitamente alla puleggia condotta comando distribuzione e
alla puleggia dentata conduttrice.
Svitare i tappi di chiusura dall’alloggiamento albero a camme
Posizionare gli utensili di bloccaggio albero a camme
Verificare che le tacche di fasatura su gli utensili di
bloccaggio albero a camme siano in posizione
orizzontale. ( Fig.1 )
Ruotare l’albero motore nel senso di
tenditore idraulico
rotazione, fino a che si percepisce
l’avvenuto innesto di entrambi gli
utensili di bloccaggio alberi a camme.
Posizionare correttamente entrambe le barre di guida e di
tensionamento, serrando le rispettive viti con la coppia di
9 Nm.
Montare il tenditore armato con il pistoncino di spinta
bloccato da relativa spina. Le viti di fissaggio del
tenditore devono essere bloccate con la coppia di 8-10
Nm.
Sfilare la spina di cui sopra e verificare che il
pistoncino sia in battuta sul pattino
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pattino mobile
mobile di tensionamento.
Inserire il perno da 8 mm nel foro della scatola della
frizione.
Bloccare la vite di fissaggio M12 della
puleggia condotta con la coppia di 108-132
Nm.
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Bloccare la vite sinistrorsa da M 14 di fissaggio flangia supporto
puleggia su albero motore con la coppia di 220-240 Nm.,
utilizzando l’apposito utensile
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Posizionare la puleggia albero motore e fissarla con le viti da M8,
applicando la coppia di 23-28 Nm.
pattino fisso
Fig. 1
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