L`Assessore alla Pianificazione Territoriale
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L`Assessore alla Pianificazione Territoriale
L’Assessore alla Pianificazione Territoriale – Urbanistica, Assetto del Territorio, Paesaggio, Politiche Abitative Arch. Anna Maria Curcuruto, riferisce quanto segue. - Con mail datata 30.11.2015, indirizzata a tutti gli assessori regionali, il Coordinatore tecnico interregionale Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, comunicava la decisione di costituire un Gruppo di Lavoro specifico per la redazione del contributo delle Regioni al Report che lo Stato italiano doveva predisporre per la Conferenza Mondiale “HABITAT III”. - In data 11 luglio 2016 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato presentato il Rapporto nazionale Habitat III sullo sviluppo urbano sostenibile che l’Italia ha predisposto per la Conferenza Habitat III. Lo studio, curato dalla Presidenza del Consiglio, con i contributi delle amministrazioni centrali e regionali, descrive le peculiarità delle aree urbane del nostro Paese e le trasformazioni in atto. - Il Rapporto è stato coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche di Coesione, in collaborazione con il Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, con il supporto del Dipartimento per le Pari Opportunità, del Dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport, del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, della Struttura di Missione contro il Dissesto Idrogeologico e per lo Sviluppo delle Infrastrutture Idriche, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Conferenza delle Regioni, dell’Anci, dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), dell’Associazione Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane e dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). - A livello nazionale le politiche urbane trovano ampio supporto nella programmazione delle risorse della politica di coesione 2014-2020 destinate alle città sia attraverso i programmi nazionali, nell’ambito dei quali particolare attenzione merita il programma operativo nazionale sulle Città Metropolitane, sia attraverso i programmi operativi regionali 2014-2020 che, nella quasi totalità, hanno previsto un asse di sviluppo dedicato alle città. A questi strumenti si affiancano i Patti per le sette città metropolitane del mezzogiorno, finanziati dalle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Con risorse ordinarie sono stati, inoltre, finanziati due programmi straordinari di intervento, dei quali il primo destinato alla riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia e, il secondo, per le aree urbane degradate. Entrambi questi programmi sono in fase di attuazione e richiedono il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati. - L’iniziativa Habitat III su Housing and Sustainable urban development trae origine dalla risoluzione n. 67/216 dell’Assemblea Generale ONU che ne ha fissato gli obiettivi: valutazione dei passi già compiuti, rinnovato impegno politico per l'accesso all'abitazione e per lo sviluppo urbano sostenibile, lotta alla povertà e identificazione delle nuove sfide attraverso l'approvazione e l'attuazione di una Nuova Agenda Urbana. - Il nominativo dell’assessore della Regione Puglia Anna Maria Curcuruto è stato individuato nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e comunicato dal Coordinatore tecnico interregionale Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, al Ministero degli Affari Esteri, per far parte della delegazioni italiana, insieme ad altri rappresentanti delle Regioni e del MIT, all’iniziativa per la partecipazione al Congresso Mondiale Habitat III; L’Assessore Anna Maria Curcuruto è stata autorizzata con delibera di Giunta n. 1503 del 28 settembre 2016, a partecipare al Conferenza Mondiale HABITAT III che si è tenuto dal 17 al 20 ottobre a Quito (Equador), ed a rappresentare in quella sede la Regione Puglia, le Regioni e le Province autonome. A seguito di tale partecipazione nell'ambito della delegazione italiana, l'Assessore riferisce sulle attività svolte e sui contenuti della Nuova Agenda Urbana, condivisa e sottoscritta da tutti i paesi presenti, Italia compresa. La Terza Conferenza delle Nazioni Unite “Habitat III” sullo Sviluppo Urbano Sostenibile si è svolta a Quito dal 17 al 20 ottobre 2016. È stata preceduta, il 16 ottobre, dall’Assemblea Mondiale dei Sindaci, che non ha tuttavia registrato la partecipazione di sindaci italiani. La Conferenza, aperta dal Presidente dell’Ecuador Correa e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite BanKi-moon, ha offerto un ampio programma di discussione sulle tematiche urbane, con una forte partecipazione anche di amministrazioni locali e società civile. Habitat III, svoltasi a vent'anni dalla Conferenza Habitat II di Istanbul, ha costituito, una delle prime grandi conferenze delle Nazioni Unite dopo l'adozione dell’Agenda 2030. Anche la Nuova Agenda Urbana (NUA) adottata a Quito ha portata universale e costituisce uno strumento di attuazione della stessa Agenda 2030 nelle città, indicando altresì ulteriori obiettivi per garantire uno sviluppo urbano sostenibile. La Conferenza ha visto la presenza di oltre 26.000 partecipanti che si sono riuniti a Quito per discutere i temi dell’urbanizzazione e di come gestire il fenomeno. L’evento ha richiamato l’attenzione di molti esponenti del mondo politico internazionale e soprattutto Latino-Americano. Paesi come la Cina hanno fatto rilevare a Quito una presenza di ben 400 delegati (istituzionali e società civile), la Germania ha portato in Ecuador 180 delegati, la Francia 150 con lo scopo di condividere l’Agenda ma nello stesso tempo di sottoscrivere, a latere della Conferenza, importanti accordi bilaterali. La delegazione italiana alla Conferenza Habitat III, piuttosto contenuta rispetto ad altre nazioni, ha visto la presenza di 9 membri che rappresentavano rispettivamente la Presidenza del Consiglio, il MIT, il MAECI, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Conferenza delle Regioni (Regione Puglia), oltre alla società civile ben rappresentata dall'Istituto Nazionale di Urbanistica. Il capo delegazione, l’Ambasciatore d'Italia a Quito Marco Filippo Tornetta, ha pronunziato l’intervento italiano in assemblea plenaria. La delegazione italiana ha partecipato a diversi side-events, tra cui l'intervento dell’Assessore Curcuruto al World Future Council Habitat III Side evento intitolato: "Heading towards Regenerative Cities: the Impact of Inclusiveness and Accessibility", rappresentando le politiche della regione Puglia nel campo della rigenerazione ambientale e urbana e mostrando alcuni esempi significativi attuati, quali best practice. Il contesto mondiale ha aperto orizzonti sullo sviluppo mondiale delle città , ben diverso dai contesti urbani italiani, eppure non dissimile per le problematiche ambientali e sociali affrontate. Le città già oggi ospitano oltre metà dell'umanità, producono il 70% del Pil globale e sono responsabili del 70% delle emissioni di gas serra, ma continuano a espandersi: entro fine 2016, altri 70 milioni di persone si saranno spostati nelle aree urbane. Entro il 2030, ci saranno 41 megalopoli di 10 milioni di abitanti o più, contro le attuali 28.Entro il 2050, gli abitanti delle città avranno superato i 6 miliardi di persone, due terzi dell'umanità, e genererà oltre 2 miliardi di tonnellate di rifiuti l'anno. Per questo il tema centrale non poteva che essere Housing and Sustainable urban development. Gli atti, le relazioni e gli articoli redatti sull'evento da alcuni componenti della delegazione italiana (Ligrone e Zambrano) e dall'INU (Garau) sono qui sintetizzati, per meglio comprenderne i temi in discussione. 1. L’Agenda Urbana per l’Unione Europea e la New Urban Agenda. L’EU, ha proposto l’Agenda Urbana europea. I punti forti dell’Agenda dell’EU possono sintetizzarsi nei seguenti punti : Importanza di rafforzare i diritti umani sia a favore degli abitanti delle città sia a favore di tutte le persone,. Conferma dell’impegno di tutte le autorità coinvolte nella gestione delle città(livello centrale, regionale e locale) a lavorare insieme e a promuovere forme di decentramento in linea con il principio di sussidiarietà. Visione dello sviluppo urbano sostenibile che si fondi su un approccio olistico, dove lo spazio pubblico trovi una sua centrale collocazione. Rafforzamento delle autorità locali, per promuovere i principi di giustizia, di equità e di trasparenza, attraverso una migliorata partecipazione alla vita pubblica dei cittadini. L'impegno dell'EU per lo sviluppo urbano sostenibile si è focalizzato, in particolare, su 4 ambiti prioritari d'azione: il Buon Governo, che prevede un buon coordinamento tra i vari livelli della Governance: molti Paesi stanno già da anni adottando politiche di decentramento politico ed amministrativo; il rafforzamento delle città affinché diventino più prospere ed innovative grazie all’adozione della pianificazione strategica; la promozione di modelli di gestione di città più inclusivi e, quindi, più sicuri; la diffusione dello spazio pubblico urbano, dove predominano le aree a verde, che ne rafforzano la resilienza. In ultimo, la proposta di lanciare la prossima Conferenza Habitat prima del 2036, per effettuare una verifica più puntuale dei seguiti della NUA. 2. La New Urban Agenda (NUA) La NUA contiene gran parte dei principi proposti nell’Agenda Urbana EU e ne integra il contenuto con indicazioni inerenti la forma e l’assetto politico delle città, toccando tematiche tecniche e, nello stesso tempo, politiche. I contenuti della NUA sono stati ampiamente dibattuti nelle Plenary che si sono susseguite durante tutta la settimana, nelle 22 Special Session,nei 6 High Level Round Table, nei 13 StakeHolders Round Table , nei 7 Networking events, nei 10 Dialogue, e nei numerosi Networking Events . La Conferenza di Quito ha costituito momento di conoscenza e di approfondimento di tematiche di grande rilevanza politica come i) l’uso della terra ed i suoi effetti sulla rendita legata all’uso dei suoli urbani, ii) la necessità di contenere le conseguenze dell’ ”urbansprawl”, iii)la pianificazione strategica ed i processi partecipativi con il conseguente rafforzamento della capacità democratica dei cittadini, iv) i sistemi fiscali ed il finanziamento diretto ed indiretto al budget delle città, v) la segregazione delle fasce sociali più deboli quale conseguenza della speculazione edilizia, vi) la gentrificazione dei centri storici, affrontando non solo gli aspetti teorici ma condividendo anche le migliori pratiche che ciascuno dei Paesi partecipanti (Puglia compresa) ha potuto presentare al numerosissimo pubblico, grazie alla realizzazione dei padiglioni realizzati da alcuni dei Paesi partecipanti e alla distribuzioni di documenti e di brochure. La questione chiave in questo dibattito che ha visto coesi gran parte dei Paesi Latino – Americani, in particolare Brasile ed Argentina, è stata la richiesta, accolta timidamente anche nel testo EU, di inserire nella NUA il concetto del “right to the city” da interpretare come il diritto di tutti alla città in quanto motore dello sviluppo. Sono stati riconosciute le strette interconnessioni tra sviluppo urbano e sviluppo rurale, la necessità di riapplicare i principi e le strategie insite nella pianificazione urbana e territoriale, che dovrà dotarsi di approcci innovativi (pianificazione strategica), ed il valore imprescindibile dello spazio pubblico urbano, tema caro all’Italia che ha lanciato la “Biennale dello spazio pubblico” con la collaborazione dell’INU e che ha organizzato uno dei Dialogue “Urban SpacialStartegies…” nel quale è stato distribuito il “Global Public Space Toolkit”. La NUA ha ovviamente le tematiche ambientali (mitigation of climate change, resilience, water, waste, energyecc…) e sul piano dell’approccio si è ribadito l’allineamento ai principi sanciti dall’Agenda 2030 ed, in particolare alla CBDR (Common But Differentiated Responsibility). 3. La riunione di coordinamento EU : il futuro di UN Habitat . A latere della Conferenza, la Delegazione della Germania ha organizzato una riunione di coordinamento con gli Stati Membri dell’EU focalizzata sul futuro di UN-Habitat e sulle modalità di implementazione della NUA che ha consentito agli SM di condividere una serie di riflessioni tra le quali la necessità che gli SM collochino la NUA al centro delle politiche dei rispettivi Paesi, nonché la creazione di un nuovo coordinamento europeo post-Quito, proposto dall’EU come programma della prossima presidenza (Malta), perché gli Stati possano confrontarsi su tutti gli aspetti legati all’implementazione della NUA. 4. Conclusioni. In conclusione,gli obiettivi prioritari che hanno guidato il dibattito internazionale tra Rappresentanti degli Stati, delle Regioni, dei Governi Locali, delle ONG e di tutto il settore no-profit, degli Enti di ricerca, delle Università e dei Professionisti di tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite potrebbero essere, in estrema sintesi, i seguenti: la necessità di condividere tra tutti i MS le esperienze positive fatte; il rafforzamento dei legami tra sviluppo urbano e sviluppo rurale; la responsabilità dell’implementazione della NUA che andrebbe affidata, in egual misura, ai vari livelli di governo: centrale, regionale e locale. la necessità della pianificazione strategica e del disegno urbano per evitare lo “sprawl” delle citta´, l’attenzione rivolta allo spazio pubblico urbano come vettore di democrazia e di partecipazione, il rafforzamento della cooperazione “city to city”, la necessità di continuare ad impegnarsi per il miglioramento dell’accesso ai servizi e ad un’abitazione adeguata per gli abitanti degli insediamenti informali, il rafforzamento della Governance con particolare attenzione alla Finanza Municipale, l’adozione, per lo sviluppo dell’Agenda, di strumenti finanziari innovativi come il blending , ed, infine ma assolutamente centrale in molte delle sessione che si sono susseguite durante la Conferenza di Quito il tema del Diritto alla Città che ha in qualche modo diviso i Paesi partecipanti per gli effetti che tale principio, se adottato, potrebbe avere sulle rispettive realtà. La “New Urban Agenda”è allegata al presente atto in versione integrale e lingua originale inglese (Allegato1). Il testo è stato considerato chiaro e abbastanza sintetico, pur se talvolta ripetitivo, essendo stato concordato prima della Conferenza di Quito. Viene restituito ruolo centrale alla pianificazione e viene introdotto il tema del “diritto alla cittá”, piuttosto critico per la UE. La condizione della convergenza di tutti gli stati membri ha comportato la necessitá di raggiungere mediazioni per ridurre elementi critici o controversi. L'Istituto Nazionale di Urbanistica ha tradotto la parte introduttiva della “New Urban Agenda” che si riporta di seguito. L'INU ha partecipato attivamente anche agli atti preparatori, coordinando, assieme alla Urban Planning Society of China, il Policy Paper #6 (Urban Spatial Strategies, Land Markets and Segregation). La struttura della New Urban Agenda è costituita dalla Dichiarazione di Quito e dalla Quito Implementation Plan: • QUITO DECLARATION(3-6 p.) – – – – • Preambolo La nostra visione condivisa Principi e impegni Invito all’azione QUITO IMPLEMENTATION PLAN (6-22 p.) – A. Impegni trasformativi per lo sviluppo urbano sostenibile – B. Per un’attuazione efficace – C. Seguito e verifiche DICHIARAZIONE DI QUITO SU CITTA’ ED INSEDIAMENTI UMANI SOSTENIBILI PER TUTTI 1. Noi, capi di Stato e di governo, ministri ed alti rappresentanti, ci siamo riuniti alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Abitazione e sullo Sviluppo Urbano Sostenibile (Habitat III) dal 17 al 20 ottobre a Quito, Ecuador, con la partecipazione di governi regionali e locali, società civile, settore privato, popolazioni indigene e comunità locali, tecnici e operatori, comunità accademica e scientifica, ed altri rilevanti portatori d’interesse, per adottare una Nuova Agenda Urbana. 2. Nell’anno 2050 la popolazione urbana del mondo sarà quasi raddoppiata, rendendo così l’urbanesimo una delle tendenze trasformative più rilevanti del XXI secolo. Poiché la popolazione, le attività economiche, le interazioni sociali e culturali, così come gli impatti ambientali ed umanitari, sono sempre più concentrati nelle città, ciò pone imponenti problemi di sostenibilità in termini, tra gli altri, di abitazioni, infrastrutture, servizi essenziali, sicurezza alimentare, salute, istruzione, lavoro decoroso, sicurezza, e risorse naturali. 3. A partire dalle Conferenze delle Nazioni Unite sugli Insediamenti Umani di Vancouver nel 1976 e di Istanbul nel 1996 e dall’adozione degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo nell’anno 2000, abbiamo assistito a miglioramenti della qualità della vita da parte di milioni di abitanti delle città, ivi compresi gli abitanti degli slum e degli insediamenti urbani informali. Tuttavia, la persistenza di molteplici forme di povertà, l’aumento delle diseguaglianze ed il degrado ambientale rimangono tra i maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile del mondo, con l’esclusione sociale ed economica e la segregazione spaziale spesso realtà irrefutabili nelle città e negli insediamenti umani. 4. Siamo ancora lontani dal saper affrontare adeguatamente queste ed altre sfide emergenti; ed è necessario approfittare delle opportunità dell’urbanesimo come motore per una crescita economica sostenuta ed inclusiva, per lo sviluppo sociale e culturale e per la protezione ambientale, e dei suoi contributi potenziali per conseguire uno sviluppo sostenibile e trasformativo. 5. Reimpostando la maniera in cui le città e gli insediamenti umani vengono pianificati, progettati, finanziati, realizzati, governati e gestiti, la Nuova Agenda Urbana concorrerà a porre fine alla povertà ed alla fame in tutte le sue forme e dimensioni, ridurre le diseguaglianze, promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile,realizzare la parità di genere e conferire legittimazione a donne e ragazze, migliorare la salute ed il benessere, oltre a potenziare la resilienza e proteggere l’ambiente. 6. Prendiamo piena cognizione delle realizzazioni epocali conseguite nell’anno 2015, ed in particolare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ivi compresi gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals), il Piano d’Azione di Addis Abeba della Terza Conferenza Internazionale sui Finanziamenti allo Sviluppo, l’accordo di Parigi adottato in seno alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC), l’accordo di Sendai per la Riduzione dei Rischi da Disastro 2015-2030, il Programma d’Azione di Vienna per i paesi in via di sviluppo senza sbocchi sul mare per la decade 2014-2024, il Percorso delle Modalità d’Azione Accelerata per i Piccoli Paesi Insulari in via di Sviluppo (SAMOA), ed il Programma d’Azione di Istanbul per i Paesi Meno Sviluppati per la Decade 2011-2020. Abbiamo anche presenti la Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, il Programma d’Azione della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo, la Piattaforma d’Azione di Pechino, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, ed il seguito di queste conferenze. 7. Sia pur riconoscendo la mancanza di un esito concordato a livello intergovernativo, prendiamo nota del Vertice Umanitario Mondiale di Istanbul del Maggio 2016. 8. Esprimiamo il nostro riconoscimento per i contributi dei governi nazionali, come pure quello dei governi sub-nazionali e locali, nella definizione della Nuova Agenda Urbana e prendiamo nota della seconda Assemblea Mondiale dei Governi Locali e Regionali. 9. Questa Nuova Agenda Urbana riafferma il nostro impegno globale per lo sviluppo urbano sostenibile come passaggio critico per realizzare lo sviluppo sostenibile in modo integrato e coordinato ai livelli globale, regionale, nazionale, sub-nazionale, e locale, con la partecipazione di tutti i rilevanti protagonisti. La messa in atto della Nuova Agenda Urbana contribuisce alla realizzazione e alla territorializzazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in maniera integrata, ed al conseguimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDG) e delle loro mete, ivi incluso l’SDG 11 per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti, e sostenibili. 10. La Nuova Agenda Urbana riconosce che la cultura e la diversità culturale sono fonti di arricchimento per l’umanità e forniscono un importante contributo allo sviluppo sostenibile di città, insediamenti umani e cittadini, dando loro l’opportunità di esercitare un ruolo attivo e insostituibile nelle iniziative di sviluppo; e riconosce inoltre che la cultura deve essere presa in considerazione nella promozione e realizzazione di nuove modalità di consumo e di produzione sostenibili che contribuiscano ad un uso responsabile delle risorse ed affrontino l’impatto avverso del cambiamento climatico. La Nostra Visione Condivisa 11. Condividiamo la visione di città per tutti, con riferimento all’uso ed al godimento egualitario delle città e degli insediamenti umani, cercando di promuovere l’inclusività e di far sì che tutti gli abitanti, delle generazioni presenti e future, senza discriminazioni di alcun genere, possano abitare e produrre città e insediamenti umani giusti, sicuri, salubri, accessibili, economici, resilienti e sostenibili, per promuovere prosperità’ e qualità della vita per tutti. Prendiamo atto degli sforzi di alcuni governi nazionali e locali di inscrivere questa visione, definita come diritto alla città, nelle loro leggi, carte e dichiarazioni politiche. 12. Miriamo a conseguire città ed insediamenti umani dove tutte le persone possano godere di uguali diritti e opportunità, come pure delle loro libertà fondamentali, guidati dallo spirito e dai principi della Carta delle Nazioni Unite, ivi incluso il rispetto delle leggi internazionali. A questo riguardo, la Nuova Agenda Urbana è ancorata alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ai trattati internazionali sui diritti umani, alla Dichiarazione del Millennio, e alle risultanze del Vertice Mondiale del 2005. Essa fa riferimento ad altri strumenti quali la Dichiarazione del Diritto allo Sviluppo. 13. Prefiguriamo città ed insediamenti umani che: (a) assolvono alla loro funzione sociale, ivi compresa la funzione sociale ed ecologica del suolo, con la prospettiva di conseguire progressivamente la piena realizzazione del diritto ad un’abitazione adeguata, quale componente del diritto ad un adeguato standard di vita, senza discriminazioni, all’accesso universale ad approvvigionamenti idrici e impianti igienici economicamente accessibili e salubri, così come l’accesso universale a beni pubblici e servizi di qualità in aree come la sicurezza alimentare e la nutrizione, la salute, l’istruzione, le infrastrutture, la mobilità e i trasporti, l’energia, la qualità dell’aria, e le fonti di sostentamento; (b) sono partecipativi, promuovono l’impegno civico, generano sentimenti di appartenenza e di responsabilizzazione in tutti i loro abitanti, danno priorità a spazi pubblici sicuri, inclusivi, accessibili, verdi, e di qualità, sono accoglienti per le famiglie, potenziano interazioni sociali ed intergenerazionali, espressioni culturali, e partecipazione politica ove opportuno, e promuovono coesione sociale, inclusione, e sicurezza in società pacifiche e pluraliste, ove le necessità di tutti gli abitanti sono soddisfatte, riconoscendo i bisogni particolari di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità; (c) conseguono la parità di genere ed il conferimento di opportunità a tutte le donne e le giovani, assicurando alla donna la piena ed effettiva partecipazione e l’uguaglianza dei diritti in tutti i campi e di ruoli-guida in tutti i livelli decisionali, ed assicurando un lavoro decoroso ed eguale retribuzione per egual lavoro, o lavoro di uguale valore per tutte le donne, prevenendo ed eliminando tutte le forme di discriminazione, violenza, e intimidazione nei confronti di donne e giovani in luoghi pubblici e privati; (d) affrontano la sfida e l’opportunità di una crescita economica presente e futura che sia sostenuta, inclusiva e sostenibile facendo leva sull’urbanesimo per le trasformazioni strutturali, l’alta produttività, le attività ad alto valore aggiunto, l’efficienza energetica, la valorizzazione delle economie locali, tenendo presente il contributo dell’economia informale nel mentre se ne incoraggia la transizione ad economia formale; (e) esercitano le loro funzioni territoriali al di là dei confini amministrativi, ed agiscono da cardini e motori per uno sviluppo urbano e territoriale equilibrato ed integrato a tutti i livelli; 4(f) promuovono pianificazioni ed investimenti attenti ai temi di genere e degli anziani, per mobilità urbana e sistemi di trasporto sostenibili, sicuri ed accessibili a tutti sia per passeggeri per le merci, e capaci di collegare efficacemente persone, luoghi, beni, servizi ed opportunità economiche; (g) adottano e realizzano la riduzione e la gestione dei rischi da calamità naturali, riducono la vulnerabilità, costruiscono resilienza e responsività ai disastri naturali e dovuti all’uomo, promuovono la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; (h) proteggono, preservano, rigenerano e privilegiano i loro ecosistemi, le risorse idriche, gli habitat naturali e la biodiversità, minimizzano il proprio impatto ambientale, ed evolvono in modalità sostenibili di produzioni e consumi; I nostri principi ed impegni 14. Per realizzare la nostra visione, ci impegniamo ad adottare una Nuova Agenda Urbana guidata dai seguenti principi interconnessi: a) Non lasciare indietro nessuno, ponendo fine alla povertà in tutte le sue forme e dimensioni, ivi compreso lo sradicamento della povertà estrema, attraverso il conferimento di uguali diritti e opportunità, la diversità economica e culturale, l’integrazione nello spazio urbano, il potenziamento della vivibilità, dell’istruzione, della sicurezza alimentare e della nutrizione, della salute e del benessere; ivi incluso lo sradicamento delle epidemie quali l’AIDS, la tubercolosi, e la malaria, promuovendo la sicurezza ed eliminando la discriminazione e tutte le forme di violenza; assicurando la partecipazione pubblica con accesso sicuro ed uguale a tutti; ed assicurando uguale accesso a tutti alle infrastrutture fisiche e sociali ed ai servizi essenziali, come pure ad abitazioni adeguate ed economicamente accessibili b) Economie urbane sostenibili ed inclusive, facendo leva sui benefici di agglomerazione di insediamenti urbani ben pianificati, alta produttività, competitività, ed innovazione; promuovendo una piena e produttiva occupazione e lavoro dignitoso per tutti, assicurandone la creazione oltre ad un uguale accesso per tutti alle risorse ed alle opportunità economiche e produttive; prevenendo la speculazione sui suoli; e promuovendo la sicurezza dei regimi fondiari e gestendo,nei casi appropriati, le situazioni di declino urbano. c) La sostenibilità ambientale, promuovendo l’energia pulita, l’uso sostenibile dei suoli e delle risorse nello viluppo urbano come pure la protezione degli ecosistemi e della biodiversità, ivi compresa l’adozione di stili di vita salutari in armonia con la natura; la promozione di modalità sostenibili di consumo e di produzione; la costruzione di resilienza urbana; la riduzione dei rischi da disastro; e la mitigazione e l’adeguamento ai cambiamenti climatici. 15. Ci impegniamo a lavorare nella direzione di un nuovo paradigma urbano per una Nuova Agenda Urbana che: a) riesamini la maniera in cui pianifichiamo, finanziamo, realizziamo, governiamo, e gestiamo le città e gli insediamenti umani, nella convinzione che lo sviluppo sostenibile urbano e territoriale è essenziale per conseguire sviluppo sostenibile e prosperità per tutti; b) riconosca il ruolo guida dei governi nazionali, nei casi appropriati, nella definizione e realizzazione di atti legislativi e politiche urbane efficaci ed inclusive per lo sviluppo urbano sostenibile, ed i contributi ugualmente importanti dei governi subnazionali e locali, così come quelli della società civile e di altri rilevanti portatori d’interesse, in maniera trasparente e responsabile; c) adotti approcci allo sviluppo urbano e territoriale sostenibili, fondati sulla persona, integrati e attenti ai temi di genere e degli anziani, mettendo in atto politiche, strategie, sviluppo della formazione, ed azioni a tutti i livelli, basati su fondamentali motori del cambiamento, tra cui: i. la definizione e l’attuazione di politiche urbane ai livelli appropriati comprendenti partenariati locale-nazionale e tra i diversi portatori d’interesse, la creazione di sistemi integrati di città e di insediamenti umani, la promozione di cooperazione tra tutti i livelli di governo per metterli in grado di conseguire uno sviluppo urbano integrato e sostenibile; ii. il rafforzamento della governance urbana attraverso istituzioni e meccanismi affidabili che conferiscano autorità ed includano i portatori di interesse nelle città, come pure attraverso sistemi appropriati di controlli e di equilibri, assicurando prevedibilità e coerenza nei piani di sviluppo urbano per aiutare a conseguire inclusione sociale, una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, e la protezione ambientale; iii. il rinvigorimento della pianificazione e della progettazione urbana e territoriale integrate al fine di ottimizzare la dimensione spaziale della forma urbana e cogliere i frutti positivi dei processi di urbanizzazione; iv. sviluppando sistemi e strumenti di finanziamento efficaci, innovativi, e sostenibili, rendendo possibile il rafforzamento della finanza locale e municipale al fine di creare, sostenere, e condividere il valore generato dallo sviluppo urbano sostenibile in maniera inclusiva. Invito ad agire 16. Sebbene le circostanze specifiche delle città di ogni dimensione, dei centri minori e dei villaggi varino, affermiamo che la Nuova Agenda Urbana ha una prospettiva universale, è partecipativa e fondata sulle persone, protegge il pianeta e possiede una visione di lungo termine, stabilendo priorità ed azioni ai livelli globale, regionale, nazionale, sub-nazionale, e locale che i governi ed altri principali portatori di interesse in ogni paese possono adottare in base alle proprie esigenze. 17. Lavoreremo per dare attuazione a questa Nuova Agenda Urbana all’interno dei nostri paesi ed alle scale regionali e globali, tenendo in considerazione realtà, capacità e livelli di sviluppo nazionali diversi, e nel rispetto di quadri legislativi e pratiche nazionali, ivi comprese politiche e priorità. 18. Riaffermiamo tutti i principi della Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, ivi incluso, tra gli altri, il principio delle responsabilità comuni ma differenziate, come descritte nel Principio 7. 19. Riconosciamo che nell’ attuazione della Nuova Agenda Urbana una attenzione particolare dovrà essere rivolta all’unicità delle sfide urbane emergenti in tutti i paesi, ed in particolare i paesi in via di sviluppo, ivi incluse le nazioni africane, i paesi meno sviluppati, ed i piccoli paesi insulari in via di sviluppo, così come le sfide specifiche dei paesi a reddito medio. Un’attenzione speciale dovrà anche essere rivolta ai paesi in situazioni di conflitto, così come ai paesi e territori occupati da nazioni straniere, ai paesi appena usciti da conflitti, ed ai paesi colpiti da disastri naturali o causati dall’uomo. 20. Riconosciamo la necessità di accordare particolare attenzione alle molteplici forme di discriminazione subite, tra gli altri, da donne e ragazze, bambini e giovani, disabili, persone che convivono con l’HIV/AIDS, anziani, popolazioni e comunità locali indigene,abitanti di slum ed insediamenti informali, senzatetto, lavoratori, piccoli coltivatori e pescatori, rifugiati, persone rientrate nei luoghi d’origine e sfollati interni e migranti, indifferentemente dal loro status. 21. Sollecitiamo tutti i governi nazionali, subnazionali e locali, così come i principali portatori d’interesse, compatibilmente con il quadro legislativo e le politiche dei rispettivi paesi, a rivitalizzare, rafforzare e creare alleanze, potenziando il coordinamento e la cooperazione per attuare efficacemente la Nuova Agenda Urbana e tradurre in realtà la nostra visione condivisa. 22. Adottiamo questa Nuova Agenda Urbana come una visione collettiva ed un impegno politico per promuovere ed attuare lo sviluppo urbano sostenibile, e come una opportunità storica per far leva sul ruolo chiave delle città e degli insediamenti umani quali propulsori di sviluppo sostenibile in un mondo sempre più urbanizzato. La struttura ed i contenuti della Nuova Agenda Urbana sono qui di seguito sintetizzati. DICHIARAZIONE DI QUITO PREAMBOLO • un’impostazione collettiva • la sfida dell’urbanesimo • conquiste e problemi irrisolti • sviluppo sostenibile urbano come chiave per la sostenibilita’ globale • • • collegamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile il ruolo della cultura LA NOSTRA VISIONE CONDIVISA • le citta’ che vogliamo: giuste, sicure, salubri, accessibili, alla portata di tutti, resilienti e sostenibili • funzione sociale • partecipazione • parita’ di genere • motori di crescita • sistemi territoriali integrati • città preparate ai rischi e garanti degli ecosistemi PRINCIPI E IMPEGNI • non lasciare indietro nessuno • economie urbane accessibili a tutti • stili di vita ecosostenibili • ruolo guida dei governi e collaborazione con la societa’ civile • rafforzare partenariati • migliorare la governance • rinvigorire la pianificazione • innovare per aumentare le risorse INVITO ALL’AZIONE • NAU come una visione collettiva ed un impegno politico QUITO IMPLEMENTATION PLAN • GLI IMPEGNI TRASFORMATIVI PER LO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE -Questa parte e’ impostata sulle tre componenti dello sviluppo sostenibile: sociale, economica e ambientale. SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE PER L’INCLUSIONE SOCIALE E PER PORRE FINE ALLA POVERTA’ • SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE E INCLUSIVO QUALE OPPORTUNITA' PER TUTTI • SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE PER L'AMBIENTE E RESILIENZA • ATTUAZIONE EFFETTIVA • PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLO SVILUPPO URBANO • MODALITA' DI ATTUAZIONE DELLA NUOVA AGENDA URBANA • CONTROLLO E REVISIONE In sintesi la New Urban Agenda introduce con una dichiarazione di principi e si sviluppa con l'Implementation Plan articolato in tre parti: • sviluppo urbano sostenibile; • strumenti per una efficace realizzazione; • modalità per il monitoraggio e la revisione del piano d'azione. La dichiarazione di principi parte da una visione condivisa (shared vision" di una città per tutti i cui abitanti possano godere e produrre città e insediamenti umani equi, sicuri, salubri, accessibili, resilienti e sostenibili. Questa visione è anche definita nel documento come l'espressione del "diritto alla città", un principio assai discusso durante l'intero processo preparatorio. Aspetti rilevanti sono inoltre: la funzione sociale ed ecologica dei suoli come premessa al diritto alla casa; l'impegno civico e la partecipazione come fondamenti del senso di appartenenza; l'importanza dello spazio pubblico. I principi e gli impegni ruotano poi attorno alle tre componenti universalmente accettate dello sviluppo sostenibile: quello sociale ( non lasciare che nessuno rimanga indietro – "leaving no one behind"); quello economico (trarre vantaggio dalle economie di agglomerazione di insediamenti correttamente pianificati); e quello ambientale (usi sostenibili del suolo e delle risorse naturali ed energia pulita). Gran parte dell' "implementation plan" che segue è una descrizione delle politiche necessarie per conseguire questi tre obiettivi. La seconda parte del documento traccia le scelte da attuare per garantire l'esito di tali politiche , quali l'integrazione dell'azione pubblica a livello nazionale, regionale e locale e quella tra settori di sviluppo, oltre a leggi per favorire i processi di decentramento e rafforzamento dei governi locali. Centrale è il ruolo della pianificazione urbana e territoriale come strumento indispensabile per proteggere il paesaggio ed il territorio e per garantire il soddisfacimento dei bisogni essenziali quali l'abitazione, i servizi, la mobilità e dei principi di giustizia evocati all'inizio, tra cui l'attenzione agli strati sociali più deboli ed alle questioni di genere. Garantire un accesso equo a risorse e servizi urbani assicurando allo stesso tempo uno sviluppo policentrico e città più compatte sono le priorità rimarcate dalla Nuova Agenda Urbana che assegna un ruolo predominante alle città. Tutti i principi enunciati e gli impegni assunti non si discostano dai principi etici e dagli obiettivi operativi del programma di Governo della Regione Puglia. in materia ambientale, urbanistica, sociale, culturale e di rapporti con le istituzioni. Pertanto si propone alla giunta l'adesione alla Nuova Agenda Urbana, già sottoscritta dalla EU e dall'Italia a Quito, come atto simbolico e insieme di indirizzo di Governo. Il presente provvedimento viene sottoposto all’esame della G.R. ai sensi dell’art.4, comma 4, lett. A) e k) della L.R. 7/1997. Copertura finanziaria ai sensi del D.Lgs. 118/11 e s.m.i. e della L.R. n.28/01 e s.m.i. La presente deliberazione non comporta implicazioni di natura finanziaria sia di entrata che di spesa e dalla stessa non deriva alcun onere a carico del bilancio regionale. L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze dell’istruttoria, come innanzi riportate, propone alla Giunta l’adozione del seguente atto finale: LA GIUNTA Udita la relazione e la proposta dell’Assessore alla Pianificazione Territoriale – Urbanistica, Assetto del Territorio, Paesaggio, Politiche Abitative; Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente provvedimento A voti unanimi espressi nei modi di legge DELIBERA di condividere e aderire ai contenuti della Nuova Agenda Urbana, già condivisa e sottoscritta dalla UE e da tutti i paesi presenti, Italia compresa, al Conferenza Mondiale HABITAT III che si è tenuto dal 17 al 20 ottobre a Quito (Equador); di attivare e confermare le politiche di governo regionale, riconoscendosi nei principi etici e negli obiettivi di politica territoriale in materia ambientale, urbanistica, sociale, culturale e di rapporti con le istituzioni, secondo la visione condivisa, i principi e gli impegni, espressi nella DICHIARAZIONE DI QUITO SU CITTA’ ED INSEDIAMENTI UMANI SOSTENIBILI PER TUTTI, integralmente riportata nelle premesse, e nella Nuova Agenda Urbana (Allegato 1), impegni che qui si intendono trascritti, anche in coerenza con le politiche nazionali e della UE. Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta I sottoscritti attestano che il procedimento istruttorio affidato è stato espletato nel rispetto della normativa vigente e che il presente schema di provvedimento, predisposto ai fini dell’adozione dell’atto finale da parte della Giunta regionale, è conforme alle risultanze istruttorie Il Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche e Paesaggio, Ing. Barbara Valenzano _____________________________________________ L’Assessore proponente Arch. Anna Maria Curcuruto ____________________________________________