I quartieri ferroviari migliorano lo sviluppo urbano delle città di

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I quartieri ferroviari migliorano lo sviluppo urbano delle città di
I QUARTIERI FERROVIARI MIGLIORANO LO SVILUPPO URBANO DELLE
CITTA’ DI MEDIE DIMENSIONI
Bruxelles, 8 dicembre 2011
La regione francese Picardie ha organizzato un seminario per approfondire il tema del
ruolo dei quartieri ferroviari nella realizzazione di uno sviluppo urbano integrato1. L’evento,
tenutosi l’8 dicembre 2011 presso il Parlamento europeo, si inserisce nell’ambito del dibattito sui
contenuti della Politica di coesione 2014-2020 che si sta discutendo in questo periodo a
Bruxelles.
In rappresentanza della DG Regio, Michael Ralph ha presentato i punti chiave della
proposta della Commissione europea per la Politica di coesione 2014-2020 che riguardano più
direttamente lo sviluppo urbano. In sintesi viene riconosciuto il ruolo fondamentale delle
politiche municipali per raggiungere gli obbiettivi generali dell’Unione europea come l’aumento
della coesione territoriale. Per appoggiare la dimensione urbana si prevede di mantenere e
rafforzare le iniziative già esistenti, come ad esempio JESSICA2 e di destinare fondi specifici a
iniziative che abbiano come obbiettivo l’aumento della sostenibilità e dell’innovazione nella
gestione delle aree metropolitane, come ad esempio azioni per ridurre le emissioni di CO2. Per
favorire l’uso efficiente dei fondi destinati allo sviluppo urbano, ogni Stato membro dovrà firmare
un contratto di partnership. In esso dovranno comparire, tra le altre cose, una lista di massimo 20
città che lo Stato si impegna ad appoggiare durante la pianificazione e la realizzazione di una
strategia integrata. Novità assoluta di questa proposta finanziaria è il fatto che ogni Stato membro
dovrà riservare almeno il 5% del Fondo europeo per lo sviluppo regionale a progetti destinati a
strategie urbane integrate. E’ inoltre previsto lo sviluppo della “Urban development platform”
(piattaforma per lo sviluppo urbano) alla quale potrà partecipare un numero limitato di città
europee. Un dato importante è che non sono previsti in questo ambito finanziamenti diretti
destinati alle infrastrutture di base. La Commissione infatti, ha ritenuto che questa linea di
finanziamento dovesse essere focalizzata sull’innovazione, delegando le infrastrutture di base ad
altri fondi.
1
“(…) modalità operativa specifica che viene scelta per collegare tra loro le azioni previste e ottimizzare
il risultato finale verso un unico obiettivo (…)” http://www.dps.tesoro.it/qcs/qcs_progetti_integrati.asp#pit
2
http://www.eib.org/products/technical_assistance/jessica/
Michael Ralph ha poi presentato il Report on the cities of Tomorrow3 (Relazione sulle
città di domani) pubblicato dalla Commissione nell’ottobre 2011 in cui si evidenzia il ruolo che
coprono le città di piccole e medie dimensioni in Europa e si delinea un futuro sviluppo di queste
realtà locali, focalizzando l’attenzione soprattutto sugli aspetti della mobilità e della sostenibilità.
Nell’ambito dello sviluppo urbano strategico e sostenibile, la trasformazione delle aree
ferroviarie copre un importante ruolo. Per questo durante il seminario sono state presentate tre
esperienze di rivalorizzazione delle aree ferroviarie: Breda (NL), Leuven (BE) e la regione
Picardie (FR). Storicamente queste tre località hanno avuto uno sviluppo ferroviario molto simile:
inizialmente binari, stazione e depositi ferroviari si trovavano ai margini della città, ma nel corso
degli anni lo sviluppo urbano ha inglobato queste infrastrutture che attualmente si trovano in zone
centrali. Con il tempo le zone destinate a deposito e a riparazione dei mezzi hanno subito un forte
degrado o sono state addirittura abbandonate. Un altro problema comune è il fatto che i binari
dividono fisicamente la zona urbana. Le soluzioni proposte hanno tutte cercato di migliorare la
connessione tra le varie zone della città; potenziare lo sfruttamento dell’area limitrofa alla
stazione proponendo servizi per i viaggiatori come ristoranti e negozi, ma anche costruendo
abitazioni ed uffici. L’idea è di riappropriarsi di quegli spazi che la città non ha potuto sfruttare
per lungo tempo grazie al loro inserimento in una strategia urbana integrata, definita di tipo
“sudoku”, in cui qualsiasi cosa che si fa a livello di quartiere influenza tutta la città, la sua era
metropolitana, la regione limitrofa e perfino il paese.
Bruxelles, 12 dicembre 2011
Andreatta Barbara
3
http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/studies/pdf/citiesoftomorrow/citiesoftomorrow_final.
pdf