Dalla “ninna nanna alla conta” libro di letteratura popolare per l

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Dalla “ninna nanna alla conta” libro di letteratura popolare per l
Dalla “ninna nanna alla conta” libro di letteratura popolare per l’infanzia, dell’amico Giuseppe
Donatacci, rappresenta un tentativo ben riuscito di coniugare la cultura popolare con elementi della
psicologia dell’età evolutiva.
L’ammirevole passione dell’autore per i temi della nostra tradizione propone interessanti
rievocazioni e ricostruzioni delle nostre radici popolari attraverso chiavi di lettura simbolica e
attraverso collegamenti alle teorie psicologiche più accreditate, da utilizzare per riflettere e
ragionare sulle evoluzioni e sui mutamenti della nostra storia culturale e sociale.
Il nostro patrimonio culturale rappresenta la memoria storica ed emotiva per ognuno di noi.
I racconti, le canzoni, i detti, le nenie, sono quel nutrimento emotivo che nella nostra esistenza
riceviamo e che ci permette di riconoscerci in una identità collettiva oltrechè individuale.
Il testo è molto piacevole sul piano dei ricordi personali : ti permette di ripercorrere con la memoria
quelle filastrocche, quei proverbi, quei giochi, quelle canzoni della nostra tradizione che sono
sedimentati in ognuno di noi .
Ben illustrati e ben spiegati i miti e i simboli contenuti in ogni storia, restituiscono spessore e
significato anche a quelle filastrocche che possono apparire banali e superficiali.
La ninna nanna, oggetto di numerosi studi, dal punto di vista psicologico, rappresenta quel
momento magico della esperienza di ogni bambino ma anche di ogni genitore, in cui si sperimenta
quel senso di sicurezza e di abbandono e si interiorizzano suoni, odori e sensazioni di assoluto
piacere.
La madre “sufficientemente buona” ( Winnicott) è quella madre che riesce a prendersi cura del
proprio piccolo nei suoi bisogni di nutrimento fisico ma anche e soprattutto affettivo, empatizzando
e sintonizzandosi con lui, e generando quei livelli necessari di contenimento, di calore, di
protezione e di sicurezza.
La ninna nanna si inscrive all’interno di questa ritualità che vede il care-giver trasferire sul
bambino la “quotidiana” dose di rassicurazione in una danza sintonica, spontanea e istintiva che
aggiunge pezzi alla conoscenza del mondo.
Inoltre, il rito, nel rapporto madre-figlio, è ciò che permette una strutturazione sana della psiche
dell’individuo: l’esperienza della ripetizione, della costanza, del conosciuto e, soprattutto di una
madre capace e disponibile, favorisce un processo di attaccamento sano all’interno della diade , che
è poi, alla base di una personalità sicura.
Il libro, a questo proposito propone una giusta visione della ninna nanna come “oggetto
transizionale” , cioè di quella area intermedia, nella psiche del bambino,( simile a ciò che avviene
per il gioco) tra la realtà e la fantasia, accettata e condivisa dall’adulto e che permette al bambino di
vivere la voce materna come oggetto rassicuratorio, come la moderna “coperta di Linus” così
necessaria per tollerare la separazione e sentirsi unito alla madre anche durante la sua assenza fisica
(costanza dell’oggetto).
Il percorso dalla ninna nanna alla conta ci permette di vedere un individuo che si trasforma nella
sua crescita, da agente passivo, che recepisce ed assorbe quanto il mondo circostante gli propone,
ad attore protagonista attivo della sua storia, che ripropone in maniera assimilata quei saperi.
Quindi si sottolinea il ruolo pedagogico di quegli elementi culturali (canti, filastrocche), che a
seconda del momento evolutivo dell’individuo svolgono una funzione dapprima accogliente e
rassicuratoria poi di guida.
Infatti,al di là della piacevole presentazione e descrizione delle storie, delle canzoni,dei detti, il
libro pone in evidenza soprattutto l’importanza di questa funzione pedagogica della cultura
popolare, che è precedente ad ogni teoria e perciò spontanea e non razionalizzata, lontana da
sistematizzazioni, ma tramandata quasi in automatico dai nostri progenitori.
La cultura espressa in maniera “popolare”, in virtù di un’appartenenza e in completa adesione ad
essa, trasmette non solo saperi, ma anche valori e principi universali , affetti e sentimenti.
L’elemento centrale che permette tutto questo, che favorisce lo sviluppo di un individuo
attraverso tutti i suoi momenti e passaggi evolutivi,e che veicola la stessa cultura è la relazione
interpersonale costruita all’interno di criteri umani ed autentici.
Da qui il confronto, che nel testo viene saggiamente discusso, con il continuo affanno dei nostri
tempi in cui la presenza fisica non è più garantita, dove c’è sempre meno tempo per stare insieme,
dove gli spazi sono sempre più spesso non quelli familiari ed intimi ma quelli spersonalizzati dei
luoghi ricreativi di incontro e dove sempre più scarsa è l’attenzione e la sensibilità per la persona.
Un libro da leggere con interesse e curiosità per la varietà di stimoli che l’autore propone con
intelligenza, dovizia e amore.
Un libro che ho apprezzato molto, che regala belle emozioni e che invita anche ad analisi piu
profonde.
Dott. Maria Teresa Russo