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5. RICERCA: Sviluppata tecnica per individuare encefalopatia da trauma
L'Encefalopatia traumatica cronica (CTE) è stata fino ad oggi diagnosticata soltanto
attraverso l'autopsia. La malattia, che colpisce molti giocatori di football, baseball e di boxe
dal momento che deriva da forti traumi cranici, è sotto esame per individuare metodi che
consentano di individuarle quando un soggetto è ancora vivo. Tra questi, quello ideato
dalla University of California, Los Angeles, un biomarcatore in grado di attaccarsi a grovigli
di proteine tau così da mostrarsi su scansioni PET di persone vive. Gary Small della UCLA
è attualmente al lavoro per uno studio pilota su giocatori di National Football League in
pensione, che vengono sottoposti a scansioni cerebrali. Se l'esperimento ha successo, il
suo lavoro andrebbe a ri-orientare la branca delle lesioni alla testa per salvare vite umane,
piuttosto che limitarsi ad accertarle dopo la morte. Il mese scorso il giocatore Junior Seau
si è tolto la vita nell'appartamento di Oceanside, California: il suo cervello è stato richiesto
sia dal Brain Injury Research Institute della UCLA sia dal Boston University's Center for the
Study of Traumatic Encephalopathy, le due banche cerebrali più importanti per lo studio di
danni in ex giocatori. Se otterranno il consenso della famiglia, il cervello di Seau sarà
analizzato per verificare se, come ci si aspetta, i tessuti mostrano un accumulo di proteina
tau in grovigli simili a quelli presenti nei malati di Alzheimer. "La scansione delle tau è
come il S anto Graal del danno cerebrale cronico", ha detto Julian Bailes, uno dei fondatori
del Brain Injury Research Institute. Il marcatore sotto esame alla UCLA è il più promettente
tra i vari progetti di ricerca sulla CTE.