In primo piano il gioco … al centro il bambino

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In primo piano il gioco … al centro il bambino
"In primo piano il gioco … al centro il bambino" – proposta per una seduta d’allenamento dei piccoli amic
FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO
FRIULI VENEZIA GIULIA
CORSO PER ISTRUTTORI DI SCUOLA CALCIO
UDINE – STAGIONE SPORTIVA 2010/2011
Tesina di : Nicola di Montegnacco
“ In primo piano il gioco … al centro il bambino” –
proposta per una seduta d’allenamento dei piccoli amici
Il presente lavoro è una proposta operativa per una seduta di allenamento calcistico destinato
alla categoria dei Piccoli Amici (5-8 anni).
Dopo aver brevemente ricordato alcuni concetti guida trattati durante le lezioni, ho strutturato
una seduta di allenamento per dei bimbi di fascia di età dai 7 agli 8 anni.
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Per questa fascia d’età, come per le altre, ma forse più delle altre, è fondamentale mettere in
primo piano il gioco e al centro dell’attività il bambino.
IN PRIMO PIANO IL GIOCO … AL CENTRO IL BAMBINO
Il calcio per definizione è “gioco del calcio”.
Come per ogni sport anche nell’attività calcistica c’è gioco, svago, divertimento. C’è attività
ludica e pratica; c’è movimento, fisicità; c’è vita all’aria aperta e divertimento.
Il gioco porta con sé diverse qualità particolari come ad esempio la capacità di procurare
soddisfazione e piacere a chi lo pratica, l’essere di stimolo alla creatività, alla curiosità e alle
aspirazioni. Attraverso il gioco il bambino può crescere, sentirsi capace di fare, sperimentare il
sé e il rapporto con gli altri.
Se in primo piano c’è il gioco, al centro c’è il bambino con le sue peculiarità, unicità e
caratteristiche. In questo periodo il bimbo cresce in peso e altezza: è fondamentale prestare
attenzione alle sue caratteristiche fisiche e fisiologiche. Ma, oltre a “fuori”, il bimbo diventa
grande anche “dentro”: scopre le emozioni, fa i conti con ciò che gli piace o non gli piace, fa
esperienze, apprende e sviluppa competenze. Pur in una fase egocentrica (“…penso che gli
altri pensano come me”), comincia a relazionarsi con gli amici e gli adulti, sperimenta lo stare in
gruppo per giocare insieme nel rispetto delle regole.
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E’ importante metterlo al centro: saperlo osservare, saperlo ascoltare e guidare.
CRESCERE ATTRAVERSO L’ESPERIENZA: POLIVALENZA E MULTILATERALITA’
Attraverso l’attività ludico/sportiva il bambino cresce e nel proporre il gioco è possibile
influenzare diversi ambiti legati allo sviluppo della sua personalità. Questi ambiti sono:
- ambito motorio
- ambito cognitivo
- ambito affettivo-relazionale
- ambito coordinativo
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A tal riguardo si parla del concetto di polivalenza: attraverso il gioco e il movimento si possono
sviluppare contemporaneamente diverse capacità, abilità e competenze dell’individuo.
Così come polivalente è quell’atleta che con grande versatilità riesce ad ottenere grandi vittorie
in diverse discipline, l’attività sportiva si dice polivalente perchè praticandola si possono
raggiungere contemporaneamente diversi obiettivi.
E’ come dire che l’attività sportiva diventa un mezzo per consentire lo sviluppo di diverse aree
della personalità. Tali aree sono in stretta interdipendenza e lo sviluppo di una, condiziona
quello delle altre in un continuo processo di differenziazione e di organizzazione. Ogni area, a
sua volta, è costituita di funzioni o capacità particolari che possono essere arricchite ricorrendo
ad attività o obiettivi specifici.
Questo stesso concetto, con un focus più diretto ai gesti e le azioni del gioco del calcio, si
potrebbe mettere in relazione anche a quello di allenamento.
In senso allargato possiamo infatti intendere l’allenamento come:
- Allenamento FISICO
- Allenamento TATTICO
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- Allenamento MENTALE
- Allenamento TECNICO
E’ importante riconoscere la forte interdipendenza delle quattro aree. Così ad esempio, mentre
il bimbo corre conducendo palla alternando un tocco con il piede destro e uno con il sinistro,
impara, nella stessa esperienza, a riconoscere ed occupare gli spazi, a sviluppare le capacità di
orientamento o quelle attentive.
La marcata interdipendenza delle quattro aree potrebbe essere rappresentata ricorrendo alla
figura di seguito:
Questo integrarsi di funzioni assume, in un contesto educativo come quello dello sport, una
speciale valenza. L’evolvere della personalità del piccolo calciatore non avviene come semplice
somma delle parti (motoria, cognitiva, affettiva e coordinativa), ma in un totale che è molto di più
della loro somma, attraverso una costruzione continua e crescente.
Proprio per dare valore a questo principio, soprattutto nella fase di avviamento sportivo, è assai
utile che le proposte esperienziali siano molteplici e il più possibile varie, variabili estese e
a-specifiche.
Da un punto di vista metodologico è fondamentale riuscire ad adottare una grande quantità di
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proposte fisico/motorie utilizzando gesti ed azioni di diverse discipline sportive. E’ questo quello
che in genere viene chiamato il principio di multilateralità.
Al contrario della specificità e della specializzazione la multilateralità si fonda sul “far fare tante
esperienze sempre diverse” per imparare da ciò che c’è in quel momento.
AL CAMPO CON I PICCOLI AMICI: UNA PROPOSTA D’ALLENAMENTO
Sulla base di quanto più sopra brevemente ricordato la mia proposta per una seduta di
allenamento dei piccoli amici intende enfatizzare il gioco, la varietà delle esperienze (ricorrendo
anche a giochi popolari e di estrazione extra-calcistica), l’utilizzo della palla e la continua
partecipazione attiva dei giovani calciatori.
Per inquadrare la seduta entro un ipotetico programma annuale si presume di trovarci nel mese
di Novembre.
Gli obiettivi generali e specifici della programmazione mensile per il periodo precedente e
seguente sono i seguenti:
Settembre/Ottobre: Conoscenza della palla + Schemi motori di base + Coordinazione generale
Novembre: Guidare e fermare la palla + SMB della corsa + Equilibrio e Orientamento
Dicembre:Dominio della palla + SMB corsa con la palla + Calciare + Diffrenziazione.
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Si ipotizza la presenza di 12 piccoli calciatori.
Materiale necessario: cinesini, coni, casacche (3 colori), palloni (uno a testa), palline da tennis
(una a testa), 2 porte 4x2.
L’obiettivo specifico della seduta può essere così riassunto:
AMBITO
TECNICO - COORDINATIVO
OBIETTIVO
CONDUZIONE DELLA PALLA
CONSOLIDAMENTO SMB CORSA
CAPACITA' COORDINATIVE (DIFFERENZIAZIONE ED EQUILIBRIO)
AMBITO
TATTICO - COGNITIVO
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OBIETTIVO
CONOSCENZA SPAZI
CAPACITA' DI ORIENTAMENTO
AMBITO
FISICO - MOTORIO
OBIETTIVO
CAPACITA' DI RAPIDITA'
AMBITO
PSICOLOGICO - RELAZIONALE
OBIETTIVO
RELAZIONE TRA I COMPONENTI DELLA SQUADRA
DIVERTIMENTO
CAPACITA' DI ATTENZIONE
SVILUPPO AUTONOMIA
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Per i dettagli, i tempi, le note metodologiche e didattiche, le finalità specifiche dei singoli giochi e
fasi si veda l’Allegato Nr. 1.
La fase di avvio può essere così riassunta:
FASE DI AVVIO
ALLINEAMENTO E CENTRATURA DI GRUPPO
VERIFICA ABBIGLIAMENTO
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CONDIVISIONE "OBIETTIVI" SEDUTA
FORMAZIONE DEI GRUPPI
SALUTO
GIOCO 01: GIOCO DEL CALCIO BASKET
Gioco con un pallone da effettuarsi 3 contro 3 su una superficie 10x15. I passaggi si effettuano solo c
Variante a) introduzione corsa
Variante b) prima di effettuare il passaggio al compagno fare almeno un palleggio a terra (sempre con
Variante c) prima di effettuare il passaggio al compagno fare almeno tre palleggi a terra (sempre con m
Variante d) vietato tornare la palla a chi ha effettuato l'ultimo passaggio
Variante a): corsa
Variante b): almeno un palelggio
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Variante c): almeno tre palleggi
Variante d): divieto scambio
Questa è la proposta per la fase centrale:
FASE CENTRALE
GIOCO 02: AEREI AL DECOLLO
Gioco di guida della palla su percorso rettilineo (corridoio: la pista di decollo). Un pallone a testa su 3
Variante a) alternare piede dx e sx
Variante b) utilizzo diverse parti del piede per condurre la palla
Variante c) guida all'indietro
Variante d) conduzione avanti con inserimento della corsa
Variante e) gara staffetta a squadre
Variante a): alternare piede dx e sx
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Variante b): diverse parti del piede per conduzione
Variante c): guida al''indietro
Variante d): conduzione avanti di corsa
Variante e): gara staffetta a squadre
GIOCO 03: UNO DUE TRE … STELLA !
Gioco di guida della palla. Tutti i bambini si posizionano sulla linea di metà campo ed avanzano verso
Variante a) fermare il pallone con piede dx e stare in equilibrio su un piede
Variante b) fermare pallone con piede sx e stare in equilibrio su un piede
Variante c) oltre a fermare il pallone sedersi a terra
Variante d) utilizzo palline da tennis (su base gioco standard)
Variante a): fermare il pallone con piede dx
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Variante b): fermare il pallone con piede sx
Variante c): sedersi a terra
Variante d): palline da tennis
RECUPERO E RISTORO
GIOCO 04: ASSALTO AL FORTE
Gioco a squadre su un terreno (campo di battaglia) 15x20. Alternativamente una squadra attacca e un
Variante a): per poter recuperare una bandierina devono giungere al forte opposto almeno due attacca
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Variante a): almeno due attaccanti al forte
La fase finale e il disimpegno:
FASE FINALE
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GIOCO 5: PARTITA LIBERA
FEED BACK OBIETTIVI
RECUPERO MATERIALE
SALUTO
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RIENTRO NEGLI SPOGLIATOI
… CONCLUSIONE
Lo sport ed il calcio sono degli strumenti e degli stimoli molto potenti per la formazione
dell’individuo e dei piccoli atleti, ma risultano essere educativi o diseducativi a seconda di come
vengono proposti e “utilizzati” dall’allenatore, dalla società, dall’ambiente, dagli atleti o dalle
famiglie.
Fondamentale, nelle prime fasi è mettere in primo piano il gioco ponendo al centro dell’attività il
bambino, con le sue specificità e unicità.
E’ importante metterlo al centro: saperlo osservare, saperlo ascoltare e guidare.
Lo sforzo dei tecnici va indirizzato nel favorire l’instaurarsi di un meccanismo circolare, in cui
l’entusiasmo che caratterizza ogni stato dell’esperienza spinge il piccolo atleta alla ricerca di
nuove sfide, promuovendo in parallelo, l’incremento delle abilita’ possedute, in una complessiva
crescita del sé.
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Lo sport è cultura, speriamo che continui ad esserlo.
– Livio Berruti –
Dott. Nicola di Montegnacco
Dicembre 2010
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