la metrica la lascio agli intellettuali R4

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la metrica la lascio agli intellettuali R4
CARTESIO OCCIDENTALE
Ho cercato in mille volti un'altra te.
Ho viaggiato milioni di notti tornando sempre alla tua casa.
Ho parlato con chiunque senza ritrovare la tua parola.
Ho l’anima impolverata, abbandonata in una vetrina di ninnoli.
Ho usato parole nuove e parole di amori della storia.
Ho pagato.
Ho pianto.
Ho vagato.
Ho lasciato il mio ultimo sorriso su quello scoglio laggiù .
Ho visto il mare nero portarselo via.
Ho il tuo viso nel mio ultimo pezzo di cuore.
Ho mille amici, forse.
Ho mille eroi, uno o due.
Ho mille sogni, avevo.
Ho tanti oggetti, e sia.
Ho te per sempre, senza averti ormai.
Sarò sempre dipendente dalla tua immagine
e dalle tue sfumature,
dal senso di famiglia che non sento più,
dagli errori che mi porto dietro e da cui non posso più uscire.
A te siano le linee curve,
i segni dritti e ruvidi rimangano agli altri.
Tutti queste briciole del mio cuore
che manterranno sempre il tuo sapore,
questo tempo che si prende gioco e cancella le pedine dei miei anni,
le mie scarpe meravigliose e la mia crema per il viso,
la mia volontà, usata e bistrattata ma sempre tua.
Tutti gli errori, quanti.
Non ho rughe attorno agli occhi,
quelle del sorriso.
Nel sistema di riferimento occidentale,
quello agevolato, non sono felice.
ODI ET AMO 2011
La parte di me che ti ama
lo fa con tutta la luce del mondo,
vorrebbe regalarti ogni fiore che non conosci,
ma senza strapparlo,
lasciandolo nel disordine,
felice e naturale,
perché niente che esiste merita di soffrire.
La parte di me che ti odia
si nutre di un cibo raro e violento,
di un sentimento lucido e simmetrico,
non ha attrito né vincoli rigidi,
sfugge al controllo e agli interruttori,
si fa moto perpetuo e pioggia ascendente.
La parte di me che ti ama
vede la tua bellezza in tutti gli oggetti,
vorrebbe farti toccare le stelle dal primo gradino.
Sa che la luna ti invidia ed esce solo mentre tutti dormono.
La parte di me che ti odia
si bagna delle lacrime che mi hai fatto versare,
vorrebbe farti piangere mille volte lo stesso dolore.
Sa che in ogni architettura mentale troverà immagini sbagliate che tu stessa hai creato.
La parte di me che ti ama
sopravvive alle notti insonni pensando al tuo amore immediato e passionale
che ha oscurato la ragione,
violentandomi come il più becero degli aguzzini,
di un amore ignorante e fedifrago.
La parte di me che ti odia
si guarda gli occhi di vetro, consumati dal pianto
che ha lavato giornate sprecate,
passate in compagnia della tua assenza
al solo desiderio di averti
alla sola volontà di non più desiderarti.
La parte di me che ti ama
avrebbe fatto qualunque cosa per te.
Se la parte di me che ti ama si fosse amata un poco di più,
la parte di me che ti ama ti avrebbe odiato un poco di più
e la parte di me che ti odia non avrebbe avuto motivo di esistere.
VASO SENZA FIORI
Lama di burro
Motore di petali di gerbera
Luce buia e fredda
Fuoco amico e azzurro
Vacanza cittadina
Canzone muta
Amicizia egoista
Guerra giusta
Violenza desiderata
Conduttore di legno
Albero di silicio
Terremoto edificatore
Arco resistente a taglio
Condensa asciutta
Scopata felice
Ubriachezza gradita
Nudità transessuale
Plebiscito solitario
Stella ascendente
Animale cattivo
Umanità buona
Numero verde
Imprenditrice di se
Brezza industriale
Velocità rassicurante
Fontana carpentiere
Cavalli acerbi
Volpe satolla
Amore felice
Grattacielo monopiano
Sollazzo gentile
Divinità benevola
Brezza calda
Uso casuale di termini forbiti e antitetici
per giustificare questo inchiostro
e far credere di essere poeta.
IL FU AMORE
Tra le cose che devo
non trovo mai quello che voglio,
mentre annichilisco sogni e ricordi
in questo album che mi ha regalato tu,
quando mi amavi ancora.
Tra i vestiti che indosso
non trovo mail il tessuto giusto,
mentre i colori si susseguono cupi
su questa passerella troppo larga
che non vede più i tuoi passi accanto ai miei.
Tra i peccati che commetto
non trovo mai quello che mi soddisfa,
mentre ripenso alla passione che ci univa
in queste stanze senza orecchie,
quando potevo giocare con il tuo corpo.
Tra i fiori che raccolgo
non trovo mai quello fresco,
mentre il deserto si impadronisce dei miei occhi
su questo mondo lontano dalla terra,
dove mi hai lasciato naufrago.
Tra le persone che amo
non trovo mai lo stesso senso,
mentre obbligo me stesso al sentimento
in questa vita senza te,
da quando hai smesso di scegliermi.
Tra le persone che uccido
non trovo mai me stesso,
mentre mi cerco come bersaglio su questa linea sottile,
fin quando arriverà il mio momento
e non mi potrò più sfuggire.
IL RAGAZZO INTELLETTUALE LEGGE UN LIBRO PRIMA DEL CONCERTO
Sogno che il tempo e le azioni si fondano,
intrecciandosi sfrontatamente su ogni piano della vita.
Le margherite a novembre sono anacronistiche,
come le tue lacrime al mio funerale.
Il prato si sacrifica ai miei passi
sognando il tempo in cui mi calpesterà.
Il rumore che generate fa il suo dovere,
assordandomi fino all'intimo.
Non posso evitare la gravità
appendendomi alle nuvole.
Posso evitare la salubrità
rifugiandomi in me stesso.
Smetto di cercare la verità
preferendo conoscere la realtà.
Sono schiavo delle vostre azioni
e di una grammatica che non mi aiuta.
Amo un ragazzo che legge un libro in una cornice vuota.
Lo amo da morire, io o lui.
Il disordine irregolare dei bambini mi da noia,
la decadenza accademica dei grandi non ha senso,
la pulizia morale di qualcuno è affascinante,
ma poco mi appartiene.
Il dololore trova dolore nella felicità
e le cose spesso cambiano.
Quando ero bambino ero molto triste,
ma spesso le cose cambiano:
non sono più bambino.
NERO PURO
Sei arrivata a me in questo deserto così borghese
per ferire la mia ostinata attenzione.
Non ti sei fatta prendere piccola anima
né ingolosire da cibo comune.
Hai continuato a chiamare me.
Per salvarti
Non dovevo smettere di volerti.
Non dovevo smettere di tendere la mano
e cercare di rapirti con cibo comune.
Li ho visti i tuoi occhi sai, li nel buio,
e li vedo ancora mentre sposto le lacrime.
Non ti ho salvata, credo.
C’era silenzio intorno.
Il giorno ormai stava finendo.
Non ho potuto conoscerti, sorriderti.
Piango ora mentre ti ricordo
sperando nelle tue sette vite
mescolate ad inossidabile volontà di esistere.
Quel momento ha rubato la mia notte,
Ha riempito la mia incapacità ad essere importante.
Non dovevo tendere l’orecchio alla tua voce quell’istante.
Non dovevo essere sensibile al tuo richiamo lontano.
Aspetto in questo silenzio ovattato e persistente adesso.
Ti è bastato poco per condannarmi.
INSOSTENIBILE INCOMPRENSIONE
Camminando per casa ho incontrato il mio gatto
L'ho salutato.
Mi ha risposto: "miao".
Gli ho chiesto cosa intendesse con "miao".
Ha continuato a camminare...
È un periodo che ci intendiamo poco io e lui..
PIU’ DESIDERI CHE POTERI
Vorrei pensare meno.
Vorrei te.
Vorrei piu' tempo.
Vorrei non piangere tutti i giorni.
Vorrei tutte le mie guerre.
Vorrei vedere le reazioni della gente se non ci fossi piu'.
Vorrei futurismo e poi non esserci piu'.
Progetto opinione poetica in due atti.
1 di 2
Potrei scrivere di felicità e bellezza,
di nuvole rosa al tramonto,
di grigi vellutati che diventano viola di seta,
di vento freddo che ti lucida gli occhi,
di sabbia liscia modellata dal vento,
di ciò che sento,
di bui profondi e vertigionosi picchi,
del mio cuore, tra le tue mani creta,
della vita che presenta il conto,
di amore, di diolcezza.
Potrei farmi sciogliere dal sorriso di un bambino,
avvolgere dalla brezza del mattino,
ferire dalla freccia di un amorino,
farmi abbagliare da un sorriso birichino.
Potrei seguire le orme di grandi poeti,
cantare paesaggi, eroi, amori segreti,
in versi diversi, più seri o faceti,
parlare di fatti sia tristi che lieti.
Potrei cantar di dolce perdizione,
di canonica bellezza degna d'ogni ammirazione,
con due righe assai banali esser pronto alla menzione,
ma su tutti gli altri testi favoriti in la tenzone,
il parere mio si esprime rilasciando la minzione.
Potrei scrivere tutto questo,
tutto il bello, tutto il buono, tutto il resto,
dal neoclassico al barocco ogni stile ha il proprio testo,
ma se devo uniformarmi al comune manifesto
di creanza faccio il gesto:
buono e zitto me ne resto.
2 di 2
Non per far l'impertinente
ma con voi non centro niente,
arrancando giornalmente
trovo posto tra la gente.
Sono manco d'intelletto,
e con voi non mi ci metto,
ma con tutto il rispetto
non ci state al mio cospetto.
Badante del calcolo,
così elegantemente ridicolo,
potrei dirmi educatamente discolo,
nobiluomo al pascolo,
sbaglio le rime, terminando questa strofa anarchico.
Con definizion già vista
potrei dirmi futurista,
ma siccome son lunatico,
preferisco futuratico.
Traccia (di felicità) fantasma.
3 di 2
Vorrei trovare pronta la cena una sera,
perché a volte il mondo dovrebbe ruotare attorno all'asse giusto.
È il bambino rimasto in me che parla,
per questo non sopporto i bambini,
perché sono il nostro futuro
e su di me investirei poca cosa.
È il bambino mai nato in me che risponde,
quello che ama la bellezza
e che odia con tutto il cuore,
fino a consumare tutta la miccia.
Purtroppo ama allo stesso modo
ed è schiavo della bellezza dei suoi nemici.
Non morirei per i miei ideali,
perché non sono così elevati,
ma a Decadenza piace così.
Siate tutti dannati,
ma dopo di me mi raccomando,
e soprattutto, dopo cena.
Perché a me piace così.
SENZA TE, PREGHIERA CONFUSA
Quando ti ho conosciuta non ricordo,
ma è lo stesso istante in cui mi ha fatto nascere.
Quando ti ho dimenticata non esiste,
o sarà l'istante in cui non potrò più nuocere.
Quella prima volta eri una linea morbida,
il tuo viso riflesso in una bacheca qualunque.
Ti ho riconosciuta fra cento numeri,
prima ricchezza nei miei giorni miseri.
Ci divide una bugia di trecento chilometri,
seppur nemico mai ti ucciderei.
In cerca di un filo, di piu luce e nuovi parametri,
sono irretito tra spire che non dovrei.
Se tu solo sapessi,
non mi biasimeresti.
Se tu solo vedessi,
mi compatiresti.
La Debolezza che traspare al tuo cospetto,
la fine sconclusionata di ogni forma di rispetto,
stretto ad una scadente ballerina e al suo corpetto,
sono triste ora come lo ero da giovinetto.
Eppure sempre in me rimani,
ora che non mi reggono i piedi,
ora che non ho forza nelle mani.
Saro sempre per te come mi vedi,
primo tra i tuoi soccorritori,
non certo ultimo tra i tuoi amori.
Questo vento senza la tua presenza
è come una duna in un deserto senza tempo:
inquieto rincorrersi di piccoli granelli confusi.
L'ora immobile della tua partenza,
Il violento dolore per la tua assenza,
I punti fissi sciolti nel lento gocciolare della tua mancanza.
Porto il segno di giorni rimasti a ieri,
che scorrono senza come.
Il buio nei miei occhi, una volta tuoi, un tempo neri.
Meno profondi di quando ero nei tuoi sogni.
Infastidito dal mio stesso nome,
Ormai asciugato da tutti i bisogni.
Chissà quando hai smesso di amarmi
e iniziato a volermi bene.
Quando hai scelto di farmi morire
e farmi vivere distante un passo dal tuo cuore.
Ho chiesto a dio di allungare il mio piede
ma era troppo impegnato anche stavolta.
Gli ho chiesto di farmi morire un secondo prima di te:
Il mondo non avrebbe senso senza la tua presenza.
S/N
Sid e Nancy provengon dal niente
ma stanno nel cuore di tutta la gente.
Son fatti di nulla, di atti e parole,
di gioia, dolori, di buio e di sole.
Io t'amo mio dolce su tutte le cose.
Ti uccido mia bella, di gigli e di rose,
poi muoio a mia volta di questa overdose.
TELEFONANDO LEI
Questo amore che traspare dall'imbarazzo della tua etichetta è meraviglioso
e ti salva dal posto che meriteresti in fila....
La tua voce felice che trema alla sua...gli occhi che non vogliono essere visti...
Questo amore ti regala una particella di salvezza.
SOLO PER TE
Che ti protegga sempre.
Mentre mi brucio al fuoco dei ricordi più vivi,
quando con occhi umidi mi salvo con la sola tua presenza.
Che ti resti vicino.
Mentre cammino tra strade sconosciute che tutte ho percorso,
quando con mano tremula cerco ancora il tuo corpo leggero.
Che ti aiuti sempre.
Quando io non ci sarò piu perché candidato a cadere ancora,
mentre preparo le armi per la guerra fuori dalle mura.
Che ti faccia ridere.
Quando dei miei frammenti rimarrà solo il tuo sorriso,
mentre ricalco gli errori da cui non ho imparato.
Che sia celeste o terreno,
poca importanza riveste:
Dio esiste, per te che te lo meriti.
25 LUGLIO
Domani sono nato.
Sono lieto per la vostra felicità.
Domani sarò per voi l’essere perfetto.
Meraviglioso estratto di luminosa beltà.
Irretito e coccolato da una grandinata di auguri senza sosta ne riparo.
Risponderò con occhi vuoti e cuore nero al vostro amore opportuno e temporaneo.
Sorriderò con labbra di fuoco e denti eburnei alla vostra vicinanza mefitica.
Sarò felice, oh! Così felice del mio dover essere felice.
Domani sono nato.
Prima bandiera che garrisce senza altezzosità.
Domani sarò per voi privo di difetto.
Irraggiungibile esempio di grazia e levità.
Inebetito e violentato dal tempo che scorre su un piano inclinato di ghiaccio.
Risponderò con gesti sconclusionati e inutili al mio lento scivolare.
Sorriderò con moti meccanici e pensieri sublimi alla vostra dolcezza accademica.
Sarò felice, oh! Così felice del mio dover essere amichevole.
Domani sono nato.
Incontestabile contenuto di profonda verità.
Domani sarò per voi ancora pargoletto.
Luminoso focolare di calda familiarità.
Annoiato e turbato da morbose attenzioni a scadenza fissata.
Risponderò con linee strisciate ed emozioni pisciate.
Sorriderò con scatole vuote e volumi contro la fisica.
Sarò felice, oh! Così felice del mio dover essere benevolo.
Domani sono nato.
Dopodomani sarò ancora io.
Domani sarò benamato.
Dopodomani di nuovo un senzadio.
AZIONE/REAZIONE
Ho il dovere di essere felice
ma non quello di amarti.
Ho il dolore che mi hai imposto per compagno
e temo non potrai salvarti.
Hai scritto versi del tuo passato senza tatto,
indelebile vernice.
Hai diviso con me il filo rosso del peccato,
amandomi senza dirlo mai.
Ho consumato la mia carne al tuo cospetto,
ho ottenuto altro dolore.
Ho allontanato ogni forma di rispetto,
mentre eri mia sotto gli occhi di nessuno.
Non mi sono accorto che ha piovuto,
non ho visto quando ero giovane,
ho venduto l'amore per poco
e ora divido la mia vita per zero.