le teorie dell`intermediazione creditizia
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le teorie dell`intermediazione creditizia
LE TEORIE DELL’INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA Lucidi a cura di Marco Di Antonio MONETA E CREDITO NELLA TEORIA ECONOMICA • ECONOMISTI CLASSICI Attenzione agli aspetti macroeconomici (“giusta” quantità di moneta) e microeconomici (stabilità delle banche): teoria delle real bills • ECONOMISTI NEOCLASSICI (MARGINALISTI): irrilevanza del fenomeno monetario • HILFERDING: studio dei rapporti tra banca e impresa e impatti del sistema bancario sul processo di concentrazione industriale • SCHUMPETER: studio della relazione tra credito e sviluppo • KEYNES: centralità della moneta e del credito nell’equilibrio del sistema LA SCUOLA NEOCLASSICA Nel “mondo walrasiano” vi è perfetta efficienza, non esistono costi di transazione nè asimmetrie informative, gli strumenti finanziari sono perfettamente divisibili (non esistono lotti minimi) gli operatori sono perfettamente razionali, la moneta è un “velo”, i segnali di prezzo sono affidabili Non vi è spazio per gli intermediari finanziari; il sistema finanziario “naturale” è basato su mercati diretti ad asta In subordine: l’intermediazione è una “tecnologia inferiore” e temporanea, destinata a essere espulsa dallo sviluppo dell’economia e dei mercati; studiare gli intermediari finanziari è privo di interesse CONTRA: LE TEORIE DELL’I.C. • La teoria della “trasformazione dei flussi” (Gurley-Shaw) • La teoria delle asimmetrie informative (Diamond, Leland-Pyle) • La teoria dei costi di transazione (BenstonSmith, Klein) I FALLIMENTI DEL MERCATO • • • • • Monopoli Esternalità negative Asimmetrie informative Teoria dei giochi Beni comuni e pubblici (o, vicersa, beni illegali) TEORIA DEI GIOCHI: IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO A accusa B A non parla B accusa A B non parla A = pena media A = no pena B = pena media B = max pena 3,3 1,4 A = max pena A = minima pena B = no pena B = minima pena 4,1 2,2 Hp: la regola decisionale nell’interazione tra attori razionali è la massimizzazione del valore atteso degli esiti della decisione. L’interesse collettivo è non parlare Quello individuale spinge a parlare TEORIA DEI GIOCHI: ESEMPI - Bank run - L’adesione all’OPA - Regulation - Comportamenti competitivi - Sistemi incentivanti - Politiche di assunzione del rischio IL GIOCO DEL CONIGLIO • • • • • E’ un’altra forma di interazione tra operatori economici spiegata dalla teoria dei giochi La sfida a chi cede per ultimo e il bluff Esempi: Lehman Brothers e il Governo USA (quest’ultimo continuava a ripetere che non avrebbe salvato LB, ma LB pensava che bluffasse; quando LB se ne è accorta, era troppo tardi per trovare un compratore) Il salvataggio della Grecia (che cercava di strappare condizioni migliori e rinviare le riforme al scommettendo sul fatto che le autorità europee non avrebbero permesso una sua uscita dall’euro; all’inizio ci riuscì, poi no. Nell’estate del 2012, per far capire che il gioco del tacchino era cambiato, il presidente dell’eurogruppo Juncker dichiarò pubblicamente che l’uscita della Grecia non era da escludere) BCE vs governi e istituzioni europei per la costituzione del Fondo salva Stati ALCUNE APPLICAZIONI DELLE TEORIE DELL’AGENZIA E DELL’ASIMMETRIA INFORMATIVA • Teoria dell’impresa (Coase, Williamson) • Finanza d’impresa (emissione azioni o debito) • Sistemi di governance (rapporti proprietà – management) • Sistemi incentivanti (come modalità di “controllo del management da parte degli azionisti, vedi supra e del personale da parte del management) • Vigilanza (es. too big to fail, FITD, limiti al rischio assumibile dagli intermediari…) • Teoria dell’intermediazione finanziaria • Sia i contratti “di mercato” (vendita di auto usate, credito, contratti di fornitura) sia quelli “organizzativi” (contratti di agenzia in cui proprietari delegano top management (corporate governance e sistemi premianti/stock options), in cui top management delega middle management e in cui middle management delega il personale operativo) sono soggetti a problemi di asimmetrie informative, comportamenti opportunistici della controparte, incompletezza del contratto, difficoltà di osservare direttamente, rapidamente e precisamente i comportamenti e risultati della controparte LE ASIMMETRIE INFO: Il problema di Ackerlof (1970) AUTO BUONE AUTO MEDIOCRI BIDONI VALORE FREQUENZA 10.000 0,5 5.000 0,3 0 0,2 LE ASIMMETRIE INFO: La soluzione INFORMAZIONE PERFETTA E SIMMETRICA IMPERFETTA E SIMMETRICA ASIMMETRICA PREZZO DI SCAMBIO CALCOLO Separate equilibrium 50% a 10.000 30% a 5.000 20% a 0 (10.000 x 0,5) + (5.000 x 0,3) + (0 x 0,2) = 6.500 Bad used cars drive out good cars Valore medio atteso Nessuno scambio (Market failure) E IN BANCA ? EX- ANTE (hidden information) Adverse selection -Screening del creditore - Signalling del debitore EX- POST (hidden action) Moral hazard - Monitoring del creditore - Incentivi/sanzioni per il debitore Un “illustre” esempio di adverse selection “Se in Gran Bretagna, ad esempio, il saggio legale fosse fissato molto alto, all’otto o al dieci per cento, la maggior parte del denaro da dare a prestito sarebbe prestata i prodighi (prodigals) e ai progettatori di iniziative chimeriche (projectors), che sarebbero i soli disposti a dare un così alto interesse. Gli uomini prudenti, che per l’uso del denaro non sono disposti a dare più di una parte di quello che probabilmente ne ricaveranno, non si avventurerebbero in concorrenza con i primi Gran parte del captale del Paese sarebbe così tolta dalle mani di coloro che con maggiore probabilità potrebbero farne un uso redditizio e vantaggioso, per essere data a quelli che probabilmente la dissiperebbero e la distruggerebbero”. A.Smith, An inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations, 1776, Libro II, cap. 4, p. 352) MORAL HAZARD: esempi • Too big to fail • Fondo assicurazione depositi • Risk shifting (su depositanti o pubblici poteri) di azionisti (responsabilità limitata e pay off asimmetrico) COME GESTIRE LE ASIMMETRIE INFO ? * Comportamenti del soggetto svantaggiato Screening Monitoring * Comportamenti del soggetto avvantaggiato Signalling (rating, certificazione di bilancio, fideiussioni dell’azionista) * Clausole/vincoli contrattuali Covenants (obbligazioni a fare) Negative pledges (obbligazioni a non fare) Franchigia/vacanza • Sanzioni Fallimento Garanzie • Fiducia Customer relationship E LE BANCHE ? • Maggiore efficienza, expertise, minori costi (ec di scala) nello screening e nel monitoring • Maggiori capacità di generare, ottenere, elaborare, interpretare le informazioni • Difesa dei caratteri di riservatezza delle informazioni sulle imprese • Facilità del monitoring verso le imprese clienti a causa dell’offerta alle stesse dei servizi di pagamento e di gestione di cassa RISCHI • Attraverso la valutazione e il suo esito, le banche producono nuova informazione, interna e fondata su dati riservati, che si aggiunge a quella pubblica • Il prestito bancario a sua volte “segnala” al mercato la qualità del debitore (rischio di free riding: la banca spende per valutare il debitore e gli altri ne approfittano e a costo zero lo affidano; vedi centrale dei rischi) QUALI BANCHE ? • • • • Banche miste e universali Banche con strategie di customer relationship Banche di piccola dimensione, locali (per PMI) Banche grandi (con dimensioni adeguate rispetto ai fabbisogni finanziari dell’impresa) per imprese grandi (Hausbank) • Gruppi o banche di grandi dimensioni, ma a gestione decentrata (centri decisionali vicini all’impresa richiedente, autonomie dei direttori di filiale) • Banche che utilizzano sistemi di valutazione (rating) con componenti qualitative e non automatiche E L’ASIMMETRIA BANCA-DEPOSITANTE ? • Il depositante “delega” la gestione dell’asimmetria con l’impresa alla banca (delegated monitoring), risparmiando i costi di selezione e monitoraggio… • Il depositante è però esposto direttamente all’asimmetria informativa nei confronti della banca sua debitrice… • …ma tali effetti sono trascurabili in ragione della reputation, della regulation, della presunta diversificazione del rischio, dell’assicurazione dei depositi… • …e del valore nominalistico del suo credito verso la banca, che serve da enforcement verso il management e gli azionisti della stessa (banca come residual claimant rispetto al depositante) ROVESCIAMENTO DELL’ A.I. ? “In today’s market, banks have the information advantage given the availability of large data sets on past customer performance, advanced analytics on propensity and credit risk, shared credit bureau data, and behavioural scoring. Equally, the amount of choices facing buyers have grown. In a market which for many customers is a “low-involvement” decision, this leads to an asymmetric advantage in favour of the bank. The consequences of this have been a growing layer of regulation designed to protect customers from over-charging and mis-selling.” Oliver Wyman, Cooperative bank: customer champion, p. 23 LA TEORIA DEI COSTI DI TRANSAZIONE • Costi di ricerca della controparte (searching) • Costi di “produzione” dei contratti/strumenti finanziari • Costi di valutazione del rischio e delle caratteristiche degli strumenti finanziari (screening) • Costi di monitoring durante la vita del contratto Accento sui costi (e sull’attitudine degli intermediari creditizi a ridurli) anziché sulla market failure TENDENZE Forte aumento - dell’informazione pubblica disponibile sui mercati - dell’efficienza dei mercati (anche per via della loro crescita e dei miglioramenti nella microstruttura, nella regulation, nell’infrastruttura tecnologica, nella globalizzazione/integrazione) - Riduzione delle asimmetrie informative - Erosione del vantaggio competitivo degli intermediari - Aumento della quota dei mercati e disintermediazione degli intermediari - Riduzione del premio al rischio sui mercati (?) LA TEORIA EVOLUZIONISTA Una volta giustificata l’esistenza degli intermediari con le asimmetrie informative (o i costi di transazione), si potrebbe sostenere che: a) Esiste un “circuito superiore”, quello diretto e uno “inferiore”, quello indiretto b) Le tendenze verso lo sviluppo e l’aumento di efficienza dei mercati finanziari, la migliore distribuzione dell’informazione e la riduzione dei costi di transazione condurranno il sistema finanziario allo stadio evolutivo superiore, e porteranno alla scomparsa degli intermediari. La teoria evoluzionista si scontra però contro la realtà fattuale. Infatti, l’evoluzione di lungo periodo dei mercati: a) Porta a un aumento dell’AI (maggiore numero e complessità dei prodotti finanziari) a) Non determina una sparizione delle banche, bensì una loro trasformazione (introduzione di nuove attività, spostamento dei pesi delle attività tradizionali, nuovi modelli di business) b) Porta a complementarità e non rivalità tra banche e mercati c) Si accompagna a un aumento di titoli posseduti non direttamente dalle unità in surplus, ma per il tramite degli investitori istituzionali LA SPECIALITA’ DELLA BANCA (Mottura, 2012) - produce un bene di pubblica utilità, la moneta; - promette la convertibilità alla pari della propria moneta in quella legale; - corrisponde alle aspettative di finanziamento (prestiti-liquidità-moneta) degli agenti economici di progetti imprenditoriali meritevoli; - ha una struttura finanziaria intrinsecamente instabile e perciò rischiosa; rischio di insufficienza delle riserve frazionali di liquidità e di patrimonio; - costituisce infrastruttura finanziaria dell’economia reale poiché promette regolarità e stabilità della circolazione monetaria e dell’offerta di credito; - il dissesto (o la semplice irregolarità di funzionamento) della banca incide gravemente sul funzionamento dell’economia reale; - infine, gli attivi tipici della banca (i prestiti) sono opachi e ciò impedisce ai portatori delle sue passività di valutarne l’intrinseca qualità, cioè la solvibilità LA BANCA, CHE IMPRESA STRANA ! • • • • • • • • • • • • • “Crea” potere di acquisto dal nulla ! Più rischia, più guadagna ! Può guadagnare “molto facilmente” Deve cercare di massimizzare l’indebitamento; più si indebita, meglio è Più si indebita, meno rischia ! Più è illiquida, più guadagna ! Concorre ad attuare la politica monetaria ! Più vende (prestiti), più ha problemi di liquidità ! Esistono prodotti (depositi) che generano costi anziché ricavi ! I prodotti non si possono valutare singolarmente, ma solo in funzione delle relazioni tra di loro (correlazioni, diversificazione) ! Alcuni prodotti (attività sui mercati) non hanno clienti ! Costi e ricavi sono congiunti (complementarità della domanda, diversificazione correlata, comunanza di fattori produttivi e processi) Aiuta il concorrente in difficoltà (perché possa tornare a farle concorrenza ! logica sistemica) UN APPROFONDIMENTO I “risultati” (la performance) della banca: Nella valutazione della performance, bisognerebbe prendere in considerazione non solo i risultati ottenuti e osservati, ma anche quelli che non si sono, ma avrebbero potuto, verificarsi visione “probabilistica” della performance Conoscere e valutare (anche) le “storie alternative “ (nascoste): la loro probabilità il loro costo “Vedere” il “generatore” nascosto dei risultati (quante pallottole ci sono nel caricatore ?) RENDIMENTO/ RISCHIO Nel caso della banca, il rischio è componente indispensabile della performance (non rappresenta la potenziale variabilità del business e dei suoi risultati, ma è il business della banca). E’, oggettivamente, di difficile calcolo (stima) La sua necessaria inclusione nei parametri di performance della banca (redditività/rischio) crea una asimmetria nella valutazione: temporale (si manifesta dopo la redditività) e cognitiva (è di più difficile misurazione) “Il banchiere è di per sé un esploratore del rischio e perciò stesso è psicologicamente assuntore di rischio. La gestione del rischio è la ragion d’essere del suo mestiere imprenditoriale. In definitiva, l’espressione “banchiere prudente” corrisponde, a ben vedere, alle figure retoriche del paradosso o dell’ossimoro oppure identifica un banchiere non del tutto efficiente. Notazione che proietta un’interpretazione non benevola sul richiamo consueto e ossessivo – da parte del regolatore-supervisore – del principio (etico o tecnico?) della “sana e prudente gestione”. 29 (Mottura, 2014)